Poincaré presenta il Ministero al Parlamento

Poincaré presenta il Ministero al Parlamento Poincaré presenta il Ministero al Parlamento riaffermando integralmente la sua politica estera " La Francia ritirerà le truppe dalla Rohr in proporzione dei pagamenti e cercherà di sostenere e sviluppare la Società' delle Nazioni ,, (Servizio speciale Clelia STAMPA) Parigi. 31 notte. Data l'ora mattutina,e forse perchè si sapeva .anticipatamente che le iotorpellanzo sarebbero state rinviate a domani, non vi era stamattina alla Camera il pubblico delle grandi sedute. Ma l'emiciclo per contro era abbondantemente gremito. Alcuni dei minisiri di ieri si trovavano al loro banco di deputati: Leone Berard e Maunourv al quale, mentre' passava nella sala del passi perduti, era stata fatta una accoglienza particolarmente calorosa; Gastone Vidal, che Ila rioccurato il suo scanno di sinistra e non cessa di siringere la mano agli amici che vengono a salutarlo e Paolo Laffont al quale è pure riservata una lusinghiera accoglienza. I ministri odierni sono stati accolti piuttosto fred. damente, per quanto all'entrata dì Poincaré nell'aula qualche applauso sia scoppiato al centro. Non appena aperta la seduta il presidente del Consiglio e salito alla tribuna e ha cominciato la lettura della dichiarazione ministeriale, la quale dice: Le dichiarazioni di Poincaré La dichiara-zione ministeriale affenma: «11.nuovo Gabinetto è costituito allo scemo di raggiunfirere l'unione renubblicanaeJa concordia nazionale. liso applicherà le leggi fiscali, realizzando- le economie e scoraitu-tto continuerà nell'opera <Ji nos^urazi/cino e di pace voluta dalle Camene. I ministri conservano le loro opinioni penscma.li, ma subordinano lo coasidetiaztont secondarie alla sedizione dei problemi dia cui dlpen.de la sorte della Francia e conriiinuenamnio, senza debolézze, la poilttic esterna del precedente Gabinetto. Politica Interna e finanza • Dal punto di vista inferno il Governo chiederà l'applicazione dell'esercizio provvisorio, della riforma dejriirnjpcs'.ia sucli 'affari e del ii'glme deiMe pensioni, senna creare spese che non ciano compensate da entrato nonmali. Chiede alla Camera di perseverare inesora'•flnTenite nel mianteniiinènto dell'equilibrio del i>!l-ancio.-dt atesser-ire gli oneri della tesoreria e di preparare eli ammortamenti necessari, li .Gabinetto conitó-nuera la pouMca di ricostituzione delie regioni devastarne, escludendo pelò ogni gemme di inflazione poiché Ano a quando non sen-à intervenuto l'accordo coi creditori, la situazione impone un'attenta riserva; Una finanza sana e solida è indispensabile per la garanzia dell'indipendenza. Noi mamterremo la nostra in urto stato che escluda la ripresa della campagna di cui slamo stati tesitianoni,e di oui avrenumo potuto essere vittime. Questa politica flnanzlairia costituisca la condizione per la ricostruzione na: zlonale ed essa sola pcrmeliterà : 1) una politica generale seguita nella calma degli animi, la ipaioe religiosa-ed il rispetto dalle leggi repubblicano; 2) una politica economica che stimoli le iniziative private, la produzione agrieola e indovinale aumentando la prosperità con accordi fra padroni e lavoratori ; 3) una poJitica coloniale ohe metta in valore |e ricchezze di oltremare; 4) una pcflitilca sociale ardita, generosa, umana, fraterna che non paventi alcun progrosso. Riparazioni' sicurezza e Lega della Nazioni Non è perciò necessario che 1 repubblicani siano trascinati dal partiti rivoluzionari o trattenuti dai conservatori. ' Non accettiamo nè la dittatura del proletariato nè la dittatura di alcun uomo; è la nazione che è sovrana, dobbiamo illuminarla e guidarla, ma nessuno ha il diritto di sostituirsi ad essa.(i Noi non vogMamo che servire la Francia vittoriosa, ma che perde numerosi giovani nella guerra cosi onerosa, cosi crudele per le finanze e cosi prodiga di vite umane. Ma la Francia non ubbidì mai ad inspirazioni egoistiche e non ebbe mai le mire Hmperiaiiste cita le sono storte attribuito. J francesi non separano la sorte della Francia da quella dell'Europa. Sarebbe folle fare astrazione da ciò, noi slamo buoni francesi per essere buoni europei. Il giorno in cui i trattali saranno pienamente eseguiti o avremo ottenuto le riparazioni, la sicurezza e la giustizia, la Francia sarà la prima a dare esempio di magnanimità e di bontà. Avendo contribuito largamente ad affrancare le nazionalità oppresse, essa non si arrogherà diritti sulle coscienze delle nazionalità piccole o grandi che compongono l'Europa. Non respingendo alcuna delle idee che fecero la sua forza e costituirono la sua rinomanza, la Francia cercherà di sostenere e di sviluppare la Società delle Nazioni in cui essa da quattro anni ebbe una funzione conciliatrice. Allorquando la Francia prende un pegno contro il debitore inadempiente e conserva le armi contro un popolo che, malgrado il trattalo, moltiplica le formazioni militari, è inammissibile che da queste precauzioni si deducano conseguenze menzognere contro di essa. La Francia rimane serva fedele della giustizia e una delle migliori guardiane della pace europea ; essa saprà con una condotta irreprensibilmente leale, convincere gli increduli e confondere i calunniatori. La Francia ha il vivo desiderio di mettersi al più presto possibile d'accordo con tutti i suoi alleati sulle questioni da cui dipendono le riparazioni e la sicurezza, ma essa potrà ritirare le truppe dalla Ruhr soltanto in misura ed in proporzione dei pagamenti, poichà non potrebbe scambiare i pegni positivi contro promesse. incerte, ma ha la ferma speranza che il rapporto degli esperti permetterà una sistemazione generale, ed una liquidazione rapida. Appena questo Lavoro sarà presentalo saremo pronti a cercare in esso coi nostri amici, gli clementi per una soluzione definitiva. Se mia potenza qualsiasi, fuorviata dal militarismo ed ossessionata dal demone della rivincita e dall'odio, cercasse di distruggere lo stato europeo, di turbare l'ordine stabilito, di riprendere tulle o parte delle provincie sfuggite al suo dominio, essa solleverebbe l'indignazione degli altri popoli e coloro cìie le sbarrassero la strada, avrebbero l'approvazione del mondo intero. Quanto nlla Francia essa (ìnìiiinnta il rispetto dri trattati- Che la pace che ci fu promessa ci sia data domani e sanino allora noi che mfps e e i o o a (i e a e e i i a e o à n a a e o e è i a i a l i o a n o a a e i a i i marceremo con la più grande allegrezza ver-1 so il nuovo sole, di cui il mondo attende febbrilmente il sorgere da cosi lungo tempo ritardato ». Battibeccbl coll'opposlzlone Nel corso della sua espostetene e fin dalle prime parole il presidente del Consiglio ò interrotto da rumorose esclamazioni, in particolar modo alle allusioni fatte ai voti recenti di alcuni membri del gabinetto, il presidente del Consiglio, rivoltosi agli interruttori, esclama con forza: «— Io non posso rispondere alle interrusloni e se debbono ancora produrseue io ricomincerò la mia lettura — ciò che per altro non impedisce che qualche interruzione si faccia nuovamente udire tanto che ad un certo punto Poincaré invita l'asseniMea a « fare da sè stessa la propria disciplina». Vana esortazione che non impedisce nuove interruzioni. La promessa di una. stretta appltcaziòn# delle nuove leggi fiscali è accolta da alcune parole ironiche nei riguardi di coloro che le avevano combattute. — Benissimo, Loucheur — si grida all'estrema- — Benissimo De Jouvenel. L'on. Lacotte solleva qualche ritmOie gridando con voce stentorea: — Lasciatemi ridere. — Quando il presidente del Consiglio dichiara die « nessuno dei ministri ha dovuto rinnegare la propria opinione », da quasi tutti i banchi simultaneamente partono esclamazioni che si rinnovarono e si prolungarono per qualche minuto, mentre questa volta il signor Poincaré rimane impassibile. Appena oalimata questa piccola tempesta, procura al presidente del Consiglio applausi nutriti su molti banchi il ricordo detto lotta vittoriosa condotta per il risorgimento del franco e i ringraziamenti a coloro che hanno votato le nuove risorse finanziarie. Tutto va poi bene fino al momento in sul la dichiarazione ministeriale parla dei programma coloniale. Alicia là sinistra insorse gridando : — barrami I Barratiti — E ogni volta che Poincaré vuole riprendere.la parola le grida si rinnovarono: — Sarraut, Sarraut] _ Fu alla quinta di queste manifestazioni che il presidente del consiglio, dipartendosi dalla calma che aveva fino allora osservato, dice : — spero che la Camera saprà fare essa stessa la propria disciplina». La lezione pare produrre i suoi effetti e le interruzioni si «limano. Gli applausi del centro e della destra si fanno vivissinni quando il capo del Governo dice ripudiare ogni compromesso coi negoziatori della proprietà individuale e sopratutto quan do proclama la sua .decisione di non aobandonare la Buhr, se non man mano che la Germania avrà effettuato i pagamenti. Lacótte gridò con voce forte: — E' uno scherzo, poiché è già fatto più che per meta; qui non vi sono clic degli ingannati— parole che sollevano vivaci proteste alla Destra e al Centro. La perorazione della dichiarazione ministeriale non provoca nessuna dimostrazione a Sinistra, mentre al Centro e nlla Destra essa viene applaudita, ma moderatamente, Il dibattito sul bilancio La Camera decise poi rapidamente per alzata di inaino di rinviare, a richiesta del Governo, la discussione delle interpellanze a domani nel pomeriggio e su domanda del mii.misiro delle Finanze incomincia wnmediatamemtie la discussione del bilancio delle spese ricuperabili i cui we decimi debbono esser - votati prima di stasera. Il relatore Myeoud, palliando del- bilancio, dice che la Gei-mania al 31 dicembre 1923 aveva versato alla Commissione delle riparazioni 8.411.000.339 dei quali 2.255.O0O.O0O oiirca non sono ancora stati ripartiti fra gli alleati Fra questi proventi non figurano i risultati deliroccupazione della Ruhr: l'occupazione militare non è costata che la bagatelila <l 634 milioni di franchi nel 1923. Riaòsumtndo dice che la eccedenza degli introiti salde spese raggiunge i 510 milioni. Insomma, per quamo vi- sia la questione del cambio che oscura alquanto il dibattito, l'oratore afferma, che la operazione della Ituhr ha dHto dei risultati finanziari oltremodo incoraggianti e ha messo nelle mani dalla Francia per lo meno mia. preziosa moneta di scambio per i negoziati futuri. L'on. Crespel replica poi ad «in discorso del deputato Inghels sui danni di guerra e prò. nunzia un eloquente appello alla giustizia della Camera e del paese verso 1 danneggiati. Nella seduta pomeridiana l'on. Inghels frequentemente interrotto e contraddetto, ha rinnovato le sue precedenti accuse contro i vari ministri delle regioni liberate che secon" do lui avrebbero sacrificato gli interessi dello Stato. Egli dirige i suoi attacchi specialmente contro l'on. Loucheur, cosicché, rivolto al nuovo ministro delle regioni liberate on. Marin, egli esclama : — Rendo omaggio alla vostra attitudine, ma deploro che voi dobbiate essere collega a quell'uomo. Noi avevamo al ministero un to. polino. Esso ò stato sostituito da un sorcio. (Risa). Loucheur non fi presente e Poincaré fa notare che si imputano a Loucheur delle circolari ministeriali emanate precisamente quando Loucheur non era invece al governo. Dopo qualche altro incidente analogo la Camera votò finalmente il progetto dei 3 dodicesimi provvisori, dopo di che il progetto venne inviato al .Senato. Questi approvò a sua volta il progetto dopo avere modificato alcuni articoli, di guisa che esso venno di nuovo inviato alla Camera la quale sta discutendo in una seduta notturna. Al Senato 'Al Senato la lettura della dichiarazione ministeriale venne fatta dal Guardasigilli. Lefebre Du Prey, c venne ascoltata in mezzo 7.0 ad una calma assoluta. Vi furono due solo interruzioni: al passaggio indkante la continuazione della politica estera 6 interna il sonatore Maùgér esclamò: Perchè cambiare? », e a quello in cui si trattava della Nazione sovrana, l'on. Delahaye fece una esclamazione come per dimostrare che questa Sovranità non esiste. Quando il Guardasigilli scese dalla tribuna, scoppiarono applausi su varii banchi. Causa l'abbondanza di materia rimandiamo a domani la puntata dal romanzo: ' il mistero della mano tagliata Romanzo di A. SAUD1N