I grandi " matches,, internazionali

I grandi " matches,, internazionali I grandi " matches,, internazionali «Svizzera batte Francia per 3 a O (Dal nostro Inviato speciale) Ginevra, 24 mattino Nel foot-ball come nella boxe colui cho sferra- 11 primo colpo viene automaticamente a fruire eli un lorte vantaggio morale, por la coscienza che trac della propria superiorità inizialmente marcata. Gli svizzeri segnarono ieri all'inizio della parlila non uno, ma due jjonls. che avrebbero abbattuto un combattente anche di migliore classe dei fiancasi. Nel volgerò di 10 minuti di lotta, il oontro-avanti elvetico segnò infatti due goals che decisero e caratlerizzarono subito tutta la partila. Il sole che al mattino aveva rallegrato la città, si era offuscato verso mezzogiorno per fare posto ad una pioggia fine dapprima, forte ed insistente in seguito. Malgrado ciò, tutto quello ohe la Svizzera conta di sportivo si ora dato convegno al Pare de Charmille per l'occasione, e, quando l'arbitro diede il segnalo dell'inizio, alle 15,15, una folla di circa 10 mila persone faceva ressa uftorno al campo. Prima che 11 match giungesse alla fine quesia folla doveva trovarsi bagnata sino al midollo dello ossa, come se fosse stata accuratamente immersa in un bagno di gelido fango, Ma contro l'entusiasmo sportivo nulla può, neppure un tempo cane, come quello di ieri. Lo due squadre si allinearono nelle seguenti formazioni : Francia: Chayrigues (Red Star); Beumniin (C. À. S. G.), Lenoble (Havre A. C.) ; Gif-re (Olymptque), Hugues (Red Star), Bonnnrdel (Red Siar) ; isbacque (R. C. Roubaix). Accard (Havre A. C), Boyer (Ó. Marseille), Cross (Ked Star Strasbourg), Dubly (R. CRoubaix). Svizzera: Pulvor; Ramseyer. Reymond; Obcrliauser, Schmiedlin, poltiiz; Kramer, Pache, Dietrich, Abbegglen, Bouvier. Arbitro Meazza di Milano. Due fulminei goals La Svizzera in maglia rossa «con croce bianca, scattava immeddalannente all'attacco appoggiando il giuoco sull'ala destra. Qui il giovane Kramer non riusciva ad avere ragione di Bonnardel, ed allora il giuoco veniva subito intelligentemente distribuito sulla sinistra, dove Bouvier incontrava migliore successo nella sua lotta con Clòre. Le maglie azzurre francesi si difendevano con graìide stento e fatica. Cinque minuti precisi di giuoco erano passati quando Hugues, il centro della seconda linea francese, tentava di liberarsi con un lavoro personale da un Intrico in cui era andato ad impantanarsi. 11 piccolo Abbegglen gli piombava addosso come una catapulta ed il suo compagno di destra Dietrich completava l'opera facendosi la strada al di là dei terzini e tirando alto nell'angolo destro del goal. Chayrigues spiccava un salto, ma non giungeva nemmeno a toccare la palla. Era il primo punto per gii svizzeri. Rimessa la palla a metà campo, i rossi tornavano all'attacco. Abbeggien serviva a Bouiier. questi centrava e la palla passava indisturbata dinanzi al goal sfno a quando Dietrich non ]a deviava nella rete da quattri a cinque metri di distanza. Gii azzurri reclamavano per offside, ma il punto veniva concesso. Questo secondo goal scatenava un subisso di applausi da parte del pubblici che riuscivamo per un momento a fare dimenticare la pioggia che continuava a prendere spietatamente in giro la passione del pubblico e dei giuocatori. Un buon quarto d'ora doveva passare prima che i francesi riuscissero ad inscenare quello che si potrebbe definire come un at^ tacco. I loro avanti, erano completamente alla mercè della difesa avversaria, dove Ramseyer spazzava il terreno senza pietà e Schmiedlin si comportava come ai migliori tempi delia sua lunga carriera. Era la mezz'ala sinistra francese quella ohe riusciva a dare l'illusione di una migliore sorte per la propria squadra. Difatti una rovesciata sua su di un centro di Boyer proveniente dal lato destro, batteva completamente il pontiere Pulver. mancando da pochissimo l'obbiettivo. Dopo di che la superiorità svizzera tornava ad imporsi, facendosi anzi più marcata di prima. Il giuoco condotto dagli avanti o dai mediani rossi in questo momento del match ora di eccellente qualità. Gli uomini si smarcavano e sgusciavano tra le sconnesse file avversario, con una facilita ed una classicità di stile che meravigliavano. Anche la giovane ala destra Kramer veniva messa à profitto da Pache e da Oberhauser, che prima allentavano da lui la difesa, e poi lo servivano con lunghi palloni in avanti. Appunto su di un centro proveniente da un cambiaimento di ala dalla destra, parve per un istante che la Svizzera dovesse segnare ancora. Nella mischia che ne segui un giocatore francese sembrò avere commesso un fallo. L'arbitro fermò infatti il giuoco e concesse un calcio di rigore, i francesi protestarono. L'arbitro interpellò il guardia-linee e ritirò la sua decisione. La metà tempo giungeva colla netta ed indiscutibile supremazia elvetica. Il terzo punto della ripresa La ripresa parve segnare un. risveglio degli ospiti. 11 vecchio Dubly sulla sinistra mostrava al pubblico un po' del valore che lo rese famoso un tempo, e Gross, suo compagno, riusciva ad avere a due minuti dalia ripresa la più bella occasione di segnare che abbiano avuto gli azzurri in tutto l'incontro. Pulver rendeva vano il tentativo ed i rossi ripartivano all'attacco mancando anch'essi quasi subito una facile occasione per opera di Pache. Il giuoco mostrò in genere una fisonomla più aperta in questo secondo tempo, nel senso ohe gli attacchi ai due goals si susseguirono alternatamente e le azioni stazionarono con maggiore frequenza a metà campoPero gli svizzeri continuarono a rimanere i Dio veloci ed i più pericolosi. Essi ottenevano calci d'angolo su calci d'angolo e mostravano una velocità ed uno slancio che erano assolutamente estranei nel campo avversario. Verso il 30.O minuto, uno dei numerosi corners fruttava il terzo goal per opera di Pache che deviava la palla nella rete tra un groviglio di gambe. Dopo di che il giuoco perdeva un po'.della sua bellezza, come se più non vi fosse alcun interesse per il risultato dell'incontro. La partila così terminava con la Svizzera sempre all'attacco e vincitrice per tre goals a zero. Inferiorità atletica francese La Francia fu battuta nettamente. La sconfitta ò di quelle che non si discutono. La inferiorità francese nei confronti dell'avversario fu palese in tutte le linee della squadra ed in tutti i particolari del giuoco; inferiorità, insomma, di squadra, di linee, di uomini, di velocità, di concezioni tecniche di giuoco. Dieci ealci d'angolo subirono gli ospiti e nessuno, viceversa, gli svizzeri. Chayrigues fu impegnato molto di più di Pulver. La difesa francese non resse alle irruenti azioni degli svizzeri e l'attacco fu debolissimo. Solo il mediano sinistro ed il centro della seconda linea furono all'altezza della situazione. In queste condizioni una critica minuta del giuoco non paro nè adatta né meritevole per i francesi. La Francia presentò una squadra dal peso inadatto per un incontro internazionale, principalmente se questo avvieno su di un terreno pesante come quello di ieri. Parecchi dei .suoi uomini sono fisicamente troppo lontani dal termine di « atleti» con cui si è convenuto di definire ! giuocatori di foot-ball. Bonnardel, come mediano sinistro ha il fine senso di posizione, intuito e conoscenza di giuoco. Hugues tardò a mettersi in azione e non si mostrò nelle sue migliori condizioni die nella, seconda incu'i tempo, Chayrigues fu calmo «■• ■slenro. mii lenti. ivj:i non è piu felinainen'o r-:-.-..-.<■<■. <;?«•.« una vojia e pei' Diilili* V ■M'.-si mussi no uri- latti i ssjueujii «li -j0.-.U ~!>2d-->, ' I progressi del gioco elvetico Ben diversa è l'Impressione che lasciò la squadra svizzera, tanto diversa da compensare da se sola del lungo viaggio compiuto e della sgradevole intemperia subita. La partita di ieri è la migliore che io abbia visto giuocare da lunghi anni a questa parte dalla squadra elvetica. Quello di ieri era un giuoco di vero foot-ball, nel senso scientifico della parola: attività di attacco e non puramente di difesa. II miglioramento, fatto dagli elvetici, giudicato- sulla prova di ieri ha dello straordinario, ed è tale da fare ri tenere come aumentate fortemente le loro probabilità di ben figurare alle prossime Olimpiadi di Parigi. L'attacco possiede due ali che non sono forse le migliori che la Svizzera possa mettere in campo ; esse però si comprendono © sanno sottrarsi con abilità alla marcatura avversaria. 11 loro giuoco 6 mantenuto un po' troppo sul tema stretto e breve, dalo il fango della giornata, ma la combinaziono è buona. Specialmente il piccolo Abbegglen possiede un coraggio ed una persistenza ammirevoli. Ma la vera forza la squadra l'ha nella linea mediana. Da essa partono la maggior parte degli attacchi elvetici e su di ossa naufragano la maggior parte delle avanzate avversarie. Uomini del valore di Schmiodlin fanno sentire il loro peso in una squadra. Essi imprimono un carattere proprio ai giuoco e costringono, quasi, il meccanismo di una squadra a funzionare. Della terza linea Ramseyer, ex-ala sinistra, fu nel suo stilo; poco complimentoso, fu però l'uomo più efficace. II match di ieri, che era compreso nel prò gramma della preparazione olimpionica sviz zera, ha rivelato, anche se la vittoria otte nuta non è di quelle conquistate a caro prez zo, delle possibilità straordinarie nella rappresentanza calcistica della Confederazione Elvetica. Vittorio Pozzo

Persone citate: Bouvier, Boyer, Cross, Gross, Meazza, Red Siar, Reymond, Vittorio Pozzo