Una nube ad Oriente: la Bessarabia

Una nube ad Oriente: la Bessarabia Una nube ad Oriente: la Bessarabia Vbrataprotesta di Cicern a Parigi - fispra nota del "Temps,, contro la fpiitica dell'Italia. (Serizi prmi* dell St ) f(Servizio spermi* della « Stampa *) Parigi, 18, notte, Nuovi sintomi del malessere sopravvi suto alla pace ed al trattato che la stipuli sorgono in Oriente. Alla vigilia dei negi ziati di Vienna la questiono russo-romeni oggi anche italo-romena, attira seriamei, te l'attenzione della -Francia. Ricorderei che nella seduta dell'll e del 16 correni Poincaré ottenne rispettivamente dalla 'CI mera e dal Senato la ratifica dell'atto if ternazionale di annessione della Bessari bia alta Romania Cicerin ha fatto pèrvi nire al presidente del Consiglio france/ la seguente protesta al riguardo « U Governo dell'Unione protesta en gicamente contro l'appoggio che il Pari mento francese ha accordato alla Rom nia per spogliare l'Unione delle Repubbj che Socialiste.dei Sovieti della Bcssarabi tanto più che la Francia" formalmente chiarava, nel momento dell'occupazio: della Bessarabia da parte delle truppe mene, che essa doveva essere del tutto pa s.eggera, visto che l'occupazione ai preflgV | geva uno scopo puramente umanitario. ,La discussione della Camera francese a-venuta olla vigilia delle trattative fra l'Unione e la Romania. Questa discussione non può essere considerata altrimenti che come un intervento arbitrario di una terza Potenza, la quale necessariamente contribuisce ad impedire lo stabilimento della pace duratura, e perpetua i torbidi in una parta d'Europa. Il Governo della U.R.S.S. richiama l'attenzione del Governo francese sul fatto che se esso solidarizzai con la violazione dei diritti dell* popolazione bessarabica e di quella dell'Unione Sovietista, il Governo sovietista lo riterrà responsabile per tutti i danni che ne risulteranno per l'Unione. Il Governo dell'Unione ne trarrà tutte le conseguenze che si impongono ». Occupandosi della questione ed interpretando certi gesti recenti e coniuguti della politica di'Mosca e di Roma quali tentativi per intimidire la Romania, isolando in pari tempo la Polonia, il Temps di onesta sera scrive: « Sola fra le principali rotenze europee deli intesa 1 Italia non sembra aver anco raiificuto il ritorno della Bessarabia al Regno romeno. Il governo ha tuttavia il privilegio di ratificare i trattati colta speditiva rro.'cdura dei decreti legge. Ma una nube si è elevata tra Roma e Bucarest. Noi vorremmo ignorare la sua esistenza, nella speranza elio sarà breve. Disgraziatamente i giornali di tutti t paesi hanno già segnalato la sua pre, senza e noi siamo obbligati a contemrlarla a nostra volta •. Qui l'organo repubblicano espone brevemente in che cosa quella nuvola consista, adpdFnhilcdpittazcndavoZGila'«dptibìnpmpfslciaFpnsicgmtnmgbdstencsvtitDopo di che, rilevando ch9 nuvole dello ! mstesso genere non mancano di oscurare I fianche rori77nnfp «nSS» „~ , ptiene i orizzonte anglo-italiano aggiunge : £« Si attribuisce a Mussolini l'intenzione di mnon accompagno re il Ite ola Regina d'it nini sii Londra, se l'affare del Giubalaud e del fDodecanneso non sarà regolato. Noi ci guar- Ndiamo bene dall'iutervenire in questa dlscus- lstono che non riguarda affatto la Francia, nCi basta largamente di istruirci allo spetta-1 scolo degli eventi e jion pretendiamo dare le-1 irssrmfurmcbcdcdfazioni a nessuno. Bisogna soltanto che noi tentiamo di rispondere ad una questione imbarazzante che si rosa da se stessa: Nella sua marcia ardita, su chi conta appoggiarsi la diplomazia italiana? Poiché nessuno può oggi al mondo marciare da solo. L'on. Mussolini dichiarava ultimamente che un solo canno di espansione si apre all'Italia: l'Oriente. E' vero che l'oriente racchiude ancor grandi estensioni poco coltivate e che l'Italia, grazie alla sua natalità vigorosa, non manca di uomini lavoratori e sobrli che potrebbero stabilirsi laggiù. Ma per realizzare un progetto di questa grandezza come per partecipare ad una eventuale liquidazione del Regno ellenico bisogna trovare degli associati. Per quello che concerne le conseguenze di una crisi greca si può ben supporre che il recente trattato italo-jugoslavo permetterebbe al governo italiano di concertarsi con Belgrado. Bisognerebbe soltanto che la diplomazia italiana non ridiventasse troppo attiva a Budapest. Ma se si trattasse di avventurarsi in Asia, senza l'arprovazlone dell'Inghilterra e. forse malgrado essa, non vi è che un luogo in cui i progetti dell'Italia potrebbero trovare eco: al Eremltaio di Mosca. Slamo colà nel fragile dominio delle ipotesi. Conviene dunque scorrere e non appoggiarsi. Il solo merito di una ipotesi è di spiegare i fatti che non si possono interpretare altrimenti L'Ipotesi di un riavvlcinamento che forse mira non soltanto ad una mento italo-russo, riiavvicinitimento che forse ini|a non soltanto ad una intesa sulle isole egee, sugli stretti e sulla baia del Danubio, ma ancora ad una spartizione ulteriore della Turchia in zone di influènza, spiegherebbe in una certa- misura l'atteggiamento dell'itali:) verso la Romania. Al congresso di Berlino del li) giù gnu e del i , Lo luglio 18T8. quando il rappresentante d^la ;Francia si sforzava di difendere la Hc-inauia.1 fpMrdcrctlguirrt alla quale i russi toglievano la parte meridionale della Bessarabia, il conte Corti, rappresentante dell'Italia, si associava all'azione del delegato francese Waddinglon. Oggi la Francia segue sempre la stessa politica, ma noi vediamo con rincrescimento che l'Italia ha mutato campo. Offenderemmo senza dubbio il Governo italiano se si affettasse di credere che nessun grande interesse nazionale lo ha deciso a mutalo in tal guisa. Ottenere l'appoggio della Russia per favorire l'espansione italiana in Oriente e forse anche per inquietare un poco l'Inghilterra, è una combinazione che può sembrare interessante alla condizione che si* abbia abbastanza immagi nazione. Ma nulla è nuovo sotto il sole. Fin dal 1895 sotto il ministero Crispi, meno di uh anno prima della battaglia di Adua, il Governo italiano tentava di agire a Londra per ottenere i territori africani dell'Arrar e del Zeila. Esso ricorreva allora all'appoggio della Germania. In un memorandum italiano che il barone Blanc consegnò a von Bulow e che l'ambasciatore di Germania si recò a leggere a lord Salisbury, si trovava questa frase: '« Noi siamo in un momento storico che deve decidere se l'Italia, basando i suol interessi pacifici sulla triplice alleanza e sull'Inghilterra è-stato 11 giuoco di ima utopia. E' uno ili quei momenti decisivi che in diplomazia, bome in guerra, sono talvolta fuggitivi •. Ma ìpTi Salisbury rispose con un sarcasmo che non vogliamo riprodurre, sarcasmo che è però registrato nella collezione del documenti diplomatici che è stata recentemente pubblicata a Berlino e la combinazione naufragò. E' su Mosca, nem più su Berliino, che si appoggia questa volta la diplomazia italiana. Riuscirà meglio? Auguriamole in ogni caio che non. succeda nulla di irr&parabile ». L'allusione ad Adua e il richiamo alla impertinenza di lord Salisbury mostrano a; sufficienza la irritazione suscitata in Francia in tutti i campi dell'opinione, dopo il viaggio di Re Alfonso e la conferenza navale di Roma, da quella che si chiama, senza parafrasi, la politica espansionista italiana e che al Quotidien sembra politica di marca prussiana. Il tempo dei pano girici mussoliniani è passato. Sono le prime battute di musica interamente nuova. Intanto la Camera discute a spron battuto ì progetti di legge sulla organizzazione dell'esercito, limitando tutte le economie promesse alla, soppressione di cinque generali di divisione e di otto generali di brigata. O. P. »+«

Persone citate: Blanc, Crispi, Mussolini, Poincaré, Re Alfonso, Salisbury