Le prime impressioni a Roma

Le prime impressioni a Roma Le prime impressioni a Roma a ù o e i e o . Roma, 17, notte. Un senatore, scrivendo da Dronero al Giornale d'Italia intorno al discorso dell'on. Giolitti, narra il seguente episodio: L'ex-presidente del Consiglio, spiegando agli amici perchè avesse cortesemente declinato l'Offerta di ospitarlo rivoltagli ila notabilità di Dronero, preferendo invece scendere all'albergo, soggiunse: «Io non vado mai in casa di altri. E' forse per questo che, pur nulla avendo in contrario alla lista nazionale, non ci sono entrato ». Queste parole dell'on. Giolitti racchiudono, secondo l'impressione degli ambienti politici romani, l'esatta definizione del discorso Giolitti. Esso era attesissimo e l'aspettazione non fu delusa. La ressa di materia della vacanza domenicale impedisce stasera alla quasi totalità dei giornali di commentare il discorso Giolitti. Qualche giornale ultra favorevole al nuovo regime, si dimentica perfino che l'onorevole Giolitti ha pronunciato un discoreo. Inoltre, nei circoli fascisti, pure rilevando che il solo appunto sostanziale mosso dall'ex-presidente del Consiglio al fascismo consiste nel preferire la forza al consenso, mentre il consenso è indispensabile, nei circoli fascisti, dicevo, si rileva come in sostanza il discorso dell'onorevole Giolitti costituisca l'apoteosi del Partito liberale italiano. La constatazione fatta negli ambienti fascisti tende &■ rilevare come Fon. Giolitti abbia, nel suo discorso, mirato sovratutto ad affermare un atteggiamento di assoluta indipendenza, anche rilevando talune benemerenze del nuovo regime e la necessità di appoggiarlo nella continuazione del suo esperimento. In sostanza, si prevede che i commenti dei giornali fascisti al discorso Giolitti non .mancheranno di riserve e non saranno entusiastici. Negli altri ambienti politici, e si-capisce specialmente in quelli del Partito liberale, avente radici più vaste di quanto non si creda, i commenti.sono quanto più favorevoli si possa immaginare al contenuto del discorso di Dronero ed all'atteggiamento dell'ori. Giolitti. La nota predominante, che si rileva dalle dichiarazioni dell'ex-Presidente del Consiglio, è quella del coraggio. Coraggioso appare infatti l'atteggiamento dell'on. Giolitti nella cruda enunciazione della situazione che l'ultimo — in ordine di tempo — Ministero Giolitti, ereditò dal Ministero Nitti,. specialmente in materia di situazione intema. Coraggiosa anche risulta la precisa indicazione della favorevole situazione lasciata dall'on. Giolitti nel momento di cedere il poterò all'on. Bonomi e della bontà del programma del dopo-guerra attuato con l'aumento del prezzo del pane e con i provvedimenti diretti a colpire i pescicani del periodo guerresco. Non meno coraggiosa, infine, viene giudicata la risolutezza con la quale ieri l'on. Giolitti rivendicò l'impronta della propria politica estera, politica estera che coincide > in massima con quella dell'on. Mussolini. Nel momento in cui il Re conferiva all'on. Mussolini il Collare dell'Annunziata, per avere l'attuale Presidente del Consiglio contribuito ad accrescere il territorio della Patria, era giusto che l'on. Giolitti ricordasse, come dati storici, che l'impresa di Libia era stata da lui voluta ed attuata e che, inoltre, la politica che conduceva ieri alla consegna delle chiavi di Fiume al Be era stata iniziata dal Ministero Giolitti con l'accordo di Rapallo. L'on. Giolitti ha portato, per concordo giudizio degli spiriti imparziali, la parola più equilibrata, più serena e coraggiosa, pronunciata finora nella lotta elettorale; e la sua parola sarà indubbiamente ascoltata. I commenti del mondo politico convergono, oltreché sul discorso Giolitti, su quello pronunciato a Palermo dall'ex-Ministro delle Poste, on. Di Cesarò. Si nota come i due discorsi abbiano punti di coincidenza, specialmente in quanto riguarda la necessità di sostituire, fra i mezzi di cui il nuovo regime intende servirsi, il consenso alla forza. Anche la esposizione della condotta tenuta dall'on. Di Cesarò entrando dapprima nel Ministero Mussolini, quando questi lo chiamò come rappresentante della democrazia sociale, e uscendone quando il Presidente negò il diritto di rappresentanza al suo Partito, viene considerata logica e stringente. Ma sovratutto viene approvata., del discorso di Palermo, la difesa dei diritti di esistenza dei Partiti politici d'Italia, difesi, che, come accennai, coincide con quella in senso più largo fatta dall'ori. Giolitti delle beneme renze del grande Partito liberale e con l'affermazione che questo Partito non intende oggi abbassare la propria bandiera. Nell'ambiente romano si rilevano pure talune parti del discorso pronunciato ieri dall'on. Casertano, già Sotto-Segretario agli Interni nel Ministero Facta, e ora candidato del listone ministeriale per la Campania. L'on. Casertano, pure spiegan do la sua conversione al fascismo e i suoi sentimenti di ultra ammirazione per l'on. Mussolini, pronunciò le seguenti parole si gnificative : « Troppa sete di dominio, troppo arrivismo, troppa smania di godiménto della vita, troppa giovinezza inesperta per uffici delicati, dobbiamo deplorare. Il fascismo, che aspira a plasmare la vita nazionale, a costituire la classe dirigente, deve essere austero moralizzatore. Guai ai parliti che dònno la sensazione dr deviare dalla, legge morale! ». Consimili affermazioni hanno prodotto un po' di stupore, perche partite da un candidato non dell'opposizione, ma risolutamente fascista. 8. zalsmlplrvscussrcptrpizscdGt Commenti dei giornali ù e i o a a i . , , a a o n Roma, 17, notte. Ad ogni altro .discorso ■elettorale pronunziato nella giornata di ieri soverchia, nella attenzione che gli dedicano gli ambienti politici e la stampa, quello dell'on. Giolitti. Il Mondo gii dedica buona parte del suo editoriale, plaudendo allo statista pie-" monte-se che ha riaffermato l'idea liberale, la quale deve combattere da sola, senza ripiegare la sua bandiera : « A parte ogni giudizio sul contenuto politico del discorso — scrive li Mondo — è veramente caratteristica, nella cinematografia evanescente degli altri pseudo-liberali che si sono piegati al partito dominatore, la tenacia di questo vegliardo che ha guidato per un periodo cosi lungo la vita italiana, che, senza una parola di approvazione, come senza una parola di opposizione al governo attuale, rivendica oggi Ja funzione storica che la corrento democratico-liberale ha compiuto per l'unita e la prosperità della patria e l'addita per i nuovi compiti che l'attendono ancora. L'on. Giolitti sembra ignorare il governo fascista; lo ricorda soltanto per giustificare di avergli dato il suo voto, in quanto era sempre un governo costituzionale, costituito dalla fiducia dal Be». Rilevando come 11 discorso dell'on. Giolitti si passa dividere in tre parti ed espresse alcune riserve sull'esattezza della situazione del bilancio e del cambio prospettata dall'on. Giolitti nell'accenno all'opera propria durante il suo ultimo Gabinetto, il Mondo prosegue: * Qualunque riserva, qualunque discussione sul passato, non. può ad ogni modo attenuare la forza e l'efficacia della sintesi veramente felice, che 6 la parte seconda ed il centro di questo discorso, di ciò che ha dato all'Italia In 12 anni di Parlamento Subalpino ed in 63 anni di unità nazionale, quella tradizione di libertà e di democrazia, che le avventure di nuovo rivoluzioni vox* rebbero oggi senz'altro cancellare. Le frasi brevi eccedono pei;-questo lato il valore elettorale e costituiscono un monito assai alto, che nessuna consumata prudenza di silenzi può in qualunque modo diminuire. La terza parte del discorso, quella che esamina alcuni problemi attuali, non esce da alcune lince assai generali, ma contiene, insieme alla dichiarata nostalgia per ti collegio uninominale, la netta affermazione che i lavori del Parlamento devono essere richiamati all'esercizio delle funzioni statutarie ad accentua, nel riconoscere la necessità di rinforzare la Società delle Nazioni e di riprendere l'affettuosa cura per i diritti e gli interessi delle classi lavoratrici, alcuni punti di orientazione, che non sono graditi a tutte le tendenze confuse ormai nella mentalità fascista ». Quanto all'appello alla bandiera liberala che non deve essere ripiegata, 11 Mondo giudica che la nota dominante della giornata elettorale consiste nell'avere voluto mostrare al paese, In contrasto alla tesi fascista, che vi sono ancora idee ed elementi che rivendicano la loro individualità. Pure di piena approvazione al vecchio ed autorevole parlamentare è l'impressione al un ascoltatore del discorso dell'on. Giolitti pubblicata dal Giornale d'Italia. o II discorso Giolitti — dice lo scrittore — ha questa particolare caratteristica: la difesa aperta, intera, coraggiosa di quel Partito liberalo che ha dato alla Patria la sua unità. Ma altre considerazioni sono importanti: la prima è che l'on. Giolitti parlando del Partito liberale non ha mal fatto distinzione fra destra e sinistra, e la seconda che non ha mai polemizzato col partito fascista, insistendo ben chiaramente su questo punto sostanzialisslmo per comprendere il pensiero, come si dice, centrale del discorso, che cioè una lista liberale doveva dire bensì l'affermazione della vitalità del Partito, ma non lotta contro ai fascismo che distrusse i partiti antinazionali. Anzi il Partito liberale non rinuncia al suo nome, al suo passato, all'avvenire appunto per non lasciare incontrastati nonché liberi i posti della minoranza a questi partiti, che hanno la maggiore responsabilità dell'impossibilità di governi forti e capaci che mise capo necessariamente a moti extra-parlamentari come il fascismo ». Anche la Voce repubblicana riconosce, nel suo editoriale, che 11 discorso dell'on. Giolitti è la manifestazione oratoria più importante di ieri per l'abilità con cui l'uomo di stato ha fissato la propria posizione nell'attuale momento politico. Del discorso dell'on. DI Cesarò, pronunciato a Palermo sd occupa 11 Mondo. Secondo il giornale « il discorso tenuto a Palermo dal rappresentante del manipolo democratico-sociale è soltanto un passo verso la chiarificazione dell'atteggiamento e quando conclude affermando « vogliamo restare liberi », dimentica che non è In gioco soltanto l'indipendenza formale e esteriore dei partiti ma tutte le libertà nei diritti fondamentali poli" tici e anche 1 diritti piti elementari di vita e questo è il problema centrale su cui devono prendere posizione coloro che vogliono che libertà e democrazia non siano un vano nome. IUn vivace attacco muove poi il Mondo all'on. Casertano il quale ieri a Capita ha affermato che 11 fascismo devo essere de mocratico e la democrazia fascista. V Agenzia Stefani comunica ai giornali questa nota officiosa: * ■ Ad evitare che talune recenti affermazioni dell'on. Giwanni Giolitti possano essere, con evidente danno del credilo nazionale, interpretate nel senso di una persistente necessità di ulteriori accrescimenti del debito dello Stato, si comunica che tale interpretazione sarebbe assolutamente arbitrar ria e infondata ». ctsdtst6FCCsstrlntlbmtlsddslbi•Le matite nere ladinamente prescritte Roma, 17, notteIn risposta al quesito rivolto da alcuni Comuni, se nelle prossime elezioni generali del 6 aprile si possano usare per la espressione del voto le matite copiative in luogo delle matite nere, il Ministero dell'Interno ha, con circolare telegrafica diretta ai prefetti, chiarito cho la legge elettorale, avendo prescritto per l'espressione del voto l'uso delle matite nere ed avendo vietato in genero l'uso dell'inchiostro, ha evidentemente vietato anche l'uso delle matite copiative, ,