Le elezioni

Le elezioni Le elezioni Dopo il Gran Consiglio Roma. 15. nette. Il Gran Consiglio fascista ha finito, come isi rilevava dal comunicato di ieri, con l'accogliere la richiesta avanzata da taluni prefetti eli autorizzare le preferenze nel listóne e Ciò con l'intendimenio d'Interessare maggior- mente i candidati alla lotta elettorale e di ravvivare cosi l'andamento della campagna. il direttorio del Partito fascista dovrà dare pratica attuazione a questo come agli altri re- 'centtssioii deliberati del G-ran Consiglio, sta-illendo In quali oircoscrizioni potrà essere consentito l'uso del voto prefereiutiale. La se- dutà del Direttorio per le decisioni in; merito cora preannnjnciata. E probabile die non 6 ancora l'organo direttivo si riunisca per questo non prima della settimana ventura, se pure noie sarà senz'altro alla fine del mese. Nel circoli fasoisti si crede, dato die ormai il divieto assoluto del primo tempo è stato revocato, che non ci sarà nessuna ragione di negare l'uso della preferenze in una circoscrizione piuttosto- che in altre. L'unica eccezione sbtù costituita da quelle circoscrizioni (Toscana, Lascio, Umbria, Abruzzi a Puglie) dove sono fatate presentate Uste-bis., Si e osservato, infatti, che se l'uso della preferenza fosse esteso anche a cracste circoscrizioni, ne sarebbero donneggiate le liste-bis, e questo peTchè non b1 potrebbe più ottenere di far votare compatte per le liste bis alcune determinato zone, ohe hanno i loro esponenti anche nella lista nazionale. Nelle circoscrizioni dove erano etate presentate liste bis, peraltro, le preferenze erano già a priori consentite per la lista stessa. Estendendo la concessione anebe alla Usta nazionale la lotta diverrebbe troppo serrata e 1 candidati delle liste-bis non po- . trebberò più beneficiare dell'appoggio del col-.leghi del listone. Per quanto riguarda la riammissione di 3uel fascisti che hanno tenuto buona conotta, si diceva stasera, nei circoli vicini alle sfere governative, che con ogni probabilità il Direttorio non procederà ad esse che dopo le elezioni, o almeno a pochi giorni dallo elezioni. Con ima .certa curiosità si attendono pure le decisioni in merito all'incompatibilità il cui principio è stato sancito dal (Iran Consiglio. Si vocifera che il Direttorio procederà all'applicazione del principio con severità, affermando fra l'altro l'incompatibilità fra mandato politico e cariche direttive della milizia fascista, in modo che tutti gli ufficiali permanenti della milizia non attillano ad occuparsi della politica neppure come deputati. Una lettera dell'on. Cor? ni • L'ordine del giorno votato dal Gran Consiglilo contro i fascisti dissidenti provoca stasera una vivace lettera di Corgini ai giornali. Lex-sottosegretario di Stato per l'Agricoltura scrive: « 11 Gran Consiglio l'usciste, nella sua seduta *lel vi correrne mese, presenti a Cupo del .Oomi'/ju »• imveCLt»* Militarti ik» *<mrtV~Bn4«*j»»*h»**i* Wl unUiio del «KirUO, in cui, fra l'altro, ó detto tiie •! tutti coloro ette, espulsi o dimissionati, hanno compiuto iresti ni oitesa al pi-lncipll del lasciamo 0 costituito organismi di fazione, sul quali sii avversari del fascismo hanno tentato .la loro ennesima, ridicola speculazlono, devono essero considerati c trattati da traditori, il Direttorio nazionale 6 incaricato di (tare pratica esecuzione a questa deliberazione, In accordo con gli organismi locali ». L'ordine del giorno può tradursi anche cosi: « Tutti 1 fascisti espulsi o dimissionati, che hanno avuto 11 sacro ardire di ribellarsi alla dittatura instaurata dal numi dell'Olimpo fascista, sono del traditori; 1 traditori, come si sa. vanno colpiti inesorabilmente.. Quindi, ogni fascista disciplinato compirà opera meritoria togliendo dalla circolazione questi cani rognosi ». Il comunicato del Gran Consiglio fascista ò di tuia chiarezza cristallina; ma 11 « Nuovo racse », organo che mantiene ottimi rappòrti con alte pt-rsonnlit.\ fasciole, nel timoro che permanga qualche dubbio In materia, 6 anche più preciso, e nel numero di ieri fa addirittura 11 nome di coloro ohe devono essere « beneficiati » con precedenza assoluta. Tra questi — sono parole del giornale del prof. Razzi — ngurano in prima linea corgini, Misuri, 11 capitano Forni (Misuri e Forni hanno già ricevuto un forte anticipo), 11 famigerato ex-sindaco SalH, di Alessandria, ecc., ecc. I commenti e le proteste sono Inutili. CI troviamo davanti a tentativi di linciaselo morale e materiale, dio disonorano il Paese. Io, clic mi vanto di essere un espulso dal Partito nazionale fascista e un fondatore dell'Associazione costltuzlonallsslma < Patria e libertà», e per tanto un traditore, rispondo alla mostruosa minaccia col mio disprezzo: la vita prendetevela pure, signori, l'anima mia non l'avrete mal! Sappia In ogni modo 11 pubblico quali sono 1 responsabili morali di eventuali misfatti e assassinila. Dichiarazioni dell'on. Di Cesarò 11 corrispondente da Palermo del Giornale d'Italia Jia ricevuto dall'on. Di Cesato imOJortantl dichiarazioni illustrativa del suo atteggiamento politico nella lotta elettorale, dichiarazioni che si debbono considerare come urna anticipazione del discorso che egli terrà domani a Palermo. Il incuter della democrazia sociale ha dello che egli si è dovuto decidere a scegliere una via indipendente per ragioni sostanziali, e non solo formali, di coerenza, lo quali loavevano preceaentemente indotto a chiedereche alla democrazia sociale fosse ncono-scluta la qualità di partito dal Governo non dal fascismo. I parliti - ha soggiunto l'on. Di Cestirò — altro non sono che la formaesteriore ed organizzata di correnti di ideeaventi comunanza di ferie. Pertanto, la pre-tesa del fascismo che uomini non fascisti entrassero nella lista ministeriale sopprimen-do la loro qualità di uomini di parte signi-ricava richiedere a questi uomini di rinun-dare, per l'avvenire, a difendere gli interessi del paese secondo quelli che, iper loro, erano 1 iprlncipi giusti e alti a promuovere la sa-ame del paese stesso. Se, per esempio, do- ■nani, nella nuova legislatura, il Governo fascista assumesse più che mai una linea di condotta contrarla alla democrazia e ariti-lLborale, io non so in quale posizione si .troverebbero gli uomini rappresentativi-del Mezzogiorno che accettarono di partecipare alla lista governativa. Il comunicato Stefani successivo alla famosa lettera ài Orlando negava la riserva democratica liberale che «juesti aveva posto e che egli ìjntù ribàttere. LMmpresslonn dell'on. Di Cestirò sulla situazione politica in Sicilia non è troppo [ az-itin..' >'::::'..! ili Tullia iuii v; uuijjhi ottimistica, polche sia nell'isola elle in lutto Sicilia si è diffuso il convincimento che le regioni meridionali debbano sóssiacere ad tiri movimento di origine prettamente setter.- i- un _ trionaJé, 11 fascismo la di t.utio per aecredi «are Questa opinione e l'on. ni Cestro ha citato a prova le parole pronunziate dall£vv. Maggi di Milano. Quasto al discorso che l'on. Di Cesarò proàunzlerà domani, esso mirerà a .preeis.are, com'è noto, la linea di condotta della t'emocrazla sociale di fronte al Governo, il quale, ha, concluso l'ex-ministro. « ha indetto le elezioni senza porre alia medesime alcunapiattatormn. Non v'è alcun problema di par-tlcolare importanza posto innanzi al giudiziodel Corpo elettorale. Del resio, la legge ai-ttiale, col fatto di dare por eletti .06 can-dtdatf di indicazione governativa e lasciandoolir la ^olta si svolga per le minoranze, perj'j rest0 de! seggi, toglie la possibilità U!fare dt'u elezioni'un atto di consultazionedel pae=e. Bisogna dunque <ì\a ogni partitoebe si presenta nell'agone politico, deter- mini da se la propria gxiaittaforma. 11 doTerno ha ilicJiiainio che chi non è-con lui 6 contro <li lui. Ma questa e una dichiarazione puramente unilaterale, un eolilou.uk>, una d.ichiaTazione troppo semplicista di fronte alla situazione che «on si esaurisce e che non si può esaurire in un semplice Atto di plauso o di condanna dell'attuale regime; Il presente contiene in sé i germi tftfcr l'avvenire, ed i partiti, ohe rappresentano questi germi, hanno quindi l'obbligo di definire essi le direttive che intendono prendere, i criteri cj1(> .hanno circa i niCtotll per .la ricostruzione economica, ed aggiungo anche morale, del paesa o porre 1 limiti precisi dei loro pro positi di collaborazione o di separazione di responsabilità nel confronti del partito do minante ». In tema ancora di campagna elettorale si ha da Messina che il generale Antonio di Giorgio a causa di un'infezione ad un braccio, per cui 6 stato sottoposto ad una lieve operazione, ha dovuto prorogare a giorno da destinarsi il discorso politico che doveva pronunciare domani a Messina. 11 generale Carlo Sauna, presidente del Tribunale supremo militare e candidalo ridila lista nazionale sarda, e partito ieri alla volta dell'isola, dove compirà un giro di propaganda e terrà Jiei prossimi giorni due discorsi a Cagliari ed a Sassari. Polemiche L'organo del partito popolare, 11 Popolo, a •proposito del comunicato di ieri del Ministero degli .Interni sul presunti rapporti di parentèla tra l'on. Tubini, Il marchese Che. rubini e il cardinale Gasparri, scrive: •'La notlzin di tnl<» parentela fu pubblicata niente dì meno che dal « Travaso... >*■ pacifico ohe l'on. Tapini ed 11 marchese l'iirritliini non nino parenti del cardinale Gasparri, Quanto poi all'amicizia loro e co?a clic riguarda l rniiporti personali, In torno ai quali 11 ministero degli Interni farebbe herto ad avere rispetto per la serietà dello persone altissime cui tali rapporti esclusivamente riguardano ». Ne] Mondo l'on. Méuccio Ruini esamina rattegglamento dei l'uscisti di fronte al prooleìna costituzionale. L'on. Ruini rileva che la marcia su Roma fu ima vena e propria marcia contro il Parlamento e riconosce che il fascismo, come in piti campi gii avvenne, parli dal rilievo di innegabili jtvcònvenienti" ma andò al di là del Segno, prendendo alleggia memi tinti parlamentari e dittatori, che sano del resto < (infortiti alla r-ua indole, alla sua struttura ed ai suoi manipoli in anni ni comando di un partine, o di un capo. Lo «•littore proseguo rilevando che il fasciamo ha travolto il governo di gabinetto, che rappresenta ormai il sistema tradizionale dell'Italia, dell'equilibrio .tra Pai'laimenito è Corona, che lui un valore non soltanto di fatto, ma squisitamente di diritto; che il fascismo non ha menomamente reintegrato le facoltà della Corona; che il Parlamento è stuto curavate ad atti che male si òontènsond rutto il quadro e no spirilio delle nostre istituzioni (legge dottoralo è pieni poteri); che il potere esecutivo ha assunto un potere decisivo che dimostra col fatto di avere in un anno di governo emanato più di mezzo miglialo ut decreti legge, mentre sono stati un centinaio col governo anteriore. Lo scrittore osserva che il fatto i"lte ci allontana maggiOTinenie dalla costituzione t l'esistenza di una milizia, nazionale di nome, ina esclusivamente di partito, che basta da sola ad alterare ed invalidare il funzionamento di tutti gli organi costituzionali dello Staio. Vi abbiamo daia notizia dell'aggressione subita ieri sera dal collega Alberto GieiiJilnl direttore della rivista «11 becco giallo ». Secondo la narrazione fatta dai giornali di stamane, il Giannini sarebbe stato affrontato da Amerigo Dumini. Giannini stasera inviti ai giornali una lettera per dichiarare che fu aggredito invece da 4 o 5 sconosciuti che lo sopraffecero e lo colpirono anche con un pugno ferrato. Il Giannini fu soccorso da alcuni ornici e salo quando ì carabinieri sopraggiunsero e separarono i contendenti, potò stupore il nome del suo primo aggressore, il Dumini. « La versione diffusa dai giornali del mattino — dico 11 Giannini nella sua lettera — evidentemente ispirata dagli interessati tende a prospettare la necessità che l'aggressione abbia un seguilo cavalieresco. Io sono sempre stalo favorevole alla soluzione cavalleresca degli incidenti che nella mia non breve vita giornalistica mi occorsero, ma questa volta, con tutta la buona volontà, non posso rendere al Dumini questo servizio e mi rivolgo di conseguenza al Procuratore dea Re ».