Il cumulo delle cariche nel Partito e Governo non ammesso dal 12 aprile 1924

Il cumulo delle cariche nel Partito e Governo non ammesso dal 12 aprile 1924 Il Gran Consiglio fascista Il cumulo delle cariche nel Partito e Governo non ammesso dal 12 aprile 1924 luppo dell'azione di propaganda che ha già dato un esito lusinghiero, senza peraltro ; , Roma, 13, notte. Come già è stato annunziato, d'accordo coi presidente del Consiglio, il ministro delle finanze on. De Stefani terrà a Milano domenica 30 marzo, in luogo da designarsi, un discorso sulla situazione finanziaria. Molto probabilmente al discorso assisterà anche l'onorevole Mussolini. Nello stesso giorno, in Roma, al teatro Costanzi, parlerà Sem Bcnelli, che è stato invitato stamane dall'on. Mussolini a pronunziare un discorso politico. Un comunicato ufficiale dice che .< i.l colloquio tra II capo del Governo ed il poeta è stato lungo e cordiale e la conversazione intorno ad alcune idee generali e fondamentali sulla vita civile ed in particolare modo sulla vita italiana ha condotto i due uomini ad un concorde concetto-sulla missione del popolo italiano nel mondo». I giornali dicono poi che l'on. Andrea Torre, ex^ministro della P. L, e candidato ministeriale, ha iniziato la propaganda elettorale in Campania- con un discorso pronunziato oggi nd- Agropoli. Come abbiamo detto, è probabile che l'onorevole Mussolini assista al discorso dell onorevole De Stefani a Milano, discorso che, nella propaganda elettorale del Governo, acquista un valore di primissimo ordine. Da qualche giornale ministeriale si diceva nel giorni scorsi che il Governo ed il fascismo non pongono a base della propaganda elettorale promesse per l'avvenire, bensì l'opera svolta in circa un anno e mezzo di regime fascista, vale a dire il risanamento della nostra finanza ed in generale di tutta la pubblica amministrazione. Di qui l'importanza del discorso De Stefani, il quale, fungerà dunque da illustratore della ricostruzione fascista. I fasci e le tessere Ecco il comunicato ufficiale della seconda seduta del Grnn Consiglio fascista: « Stasera a Palazzo Venezia ha avuto luogo la seconda seduta della seasione di marzo del Gran Consiglio del fascismo, presieduta dall'on. Mussolini. All'inizio della seduta il segretario generale amministrativo commendatore Mannelli ha fatto la relazione sulle forze numeriche del partito. 1 fasci regolar-' mente costituiti sono 7-210. Le tessere prelevate nei primi mesi dell'anno in corso, cioè dai l.o gennaio al 12 marzo, sono esattamente 371.467. Le Federazioni provinciali che alla data del 12 marzo 1924 hanno superato come numero di iscritti quelli della stessa data del 1923, sono le seguenti: Cuneo, Novara, Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Belluno, Udine, Venezia, Spezia, Parma, Arezzo, Grosseto, Ancona, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Catanzaro, Catania, Messina, Palermo, Siracusa, Sassari. Le Federazioni provinciali che hanno ritirato il maggiore numero di tessere sono: Firenze, 22.200; Milano, 17.000; Roma, 16.500; Brescia, 13.100; Alessandria, 11.000; Bergamo, 10.000 r Cremona, 10.000; Caserta, 10.000. Sono stati costituiti in «mesti due mesi 104 fasci nuovi, distribuiti in ogni regione d'Italia. Le sezioni dell'avanguardia giovanile fascista, al 12 marzo "1921," ' sono 1403; le tessere distribuite dal 9 febbraio al 12 marzo 1924 sono 10.119; al 31 dicembro 1923 le tessere ritirate furono 38-9!>i. Dal punto di vista ' numerico la situazione del partito e quindi sotto ogni aspetto confortante. Il segretario generale della Confederazione delle corporazioni sindacali fasciste, comm. Edmondo Rossoni, comunica al Gran Consiglio che le tessere sinora distribuite sommano a 960 mila. Il Gran Consiglio vota quindi all'unanimità il seguente ordine del giorno: :« II' Gran Consiglio prende atto della relai« zione del segretario generale amministrati!«vo del partito, comm. Marinelli, sulla for'« za numerica del partito, compiacendosi del•«l'incremento deglt iscritti verificatosi in !« tutta l'Italia e più specialmente nel Mezl< zogiorno ». Le cariche '« n Gran Consiglio affronta quindi ]a discussione circa l'opportunità di inibirò ai dirigenti fascisti l'accumulazione delle cariche. In merito alla questione hanno parlato gli onorevoli Mussolini, Acerbo, Finzi, il generale De Bono, il generale Balbo, i commendatori Meraviglia, Bianchi, Terruzzi, Postiglione, l'on. Federzoni, i commendatori Bastianini o Rossi, e l'on. Giunta. L'on. Mus colini riassunse quindi la discussione ed ha proposto il seguente ordine del giorno, che è 6tato approvato all'unanimità: <» Allo scopo di allargare i quadri del u fascismo e rendere possibile la selezione a e la preparazione di elementi utili al ' a partilo ed alla nazione, il Gran Consi glio dccide: « l.o non è ammessa Vaccumulazione di a cariche degli organi politici, sindacali « e militari, che sono organi essenziali del « partito; « 2.o non -è ammessa l'accumulazione di u cariche del partito con cariche di goti verno. « Quest'ordine entrerà . in vigore il 12 « aprile 1924. Le norme di esecuzione soie ranno stabilite dal Direttorio, nazionale ». La propaganda elettorale « Si procede quindi alla nomina dei sindaci e dei revisori dei conti del' bilanciò del 1923 del Partito fascista, che vengono scelti nelle persone del dottor Ferruccio Lantini, dell'avv. Giovanni Vaselli e del rag. Gino Baroncini. « Viene proseguito l'esame della situazione del partito, attraverso le relazioni dei segretari provinciali. Viene sentito per primo il prof. Guerri, Commissario per la provincia di Parma, che riferisco sulla soluzione [recentemente raggiunta nel Parmense di tutti i dissidi che sinora hanno turbato io spirito del fascismo iu quella provincia. Seguo l'avv. Rotigllano, che riferisce sulla situazione nel Bolognese, rilevando sopratutto la diffusione dell'idea fascista nelle classi lavoratrici ed in special modo tra i contadini. 11 prof. Agostino Scarpa compie quindi la sua relazione sul fascismo nella provincia di Imperia. • Dopo di che l'on. Giunta riferisce sulla attuazione elettorale. 11 segretario generale del Partito dichiara che questo ha perfettamente corrisposto alle previsioni fatte per la mobilitazione di tutti gli organismi ai fini della propaganda e dell'organizzazione. Dopo avere accennato alla questione finanziaria, l'oratore passa in rassegna lo svi turbare il ritmo normale della vita della na zione Accenna a metodi di questa propaganda, che si compirà in tre tempi, a ciascuno del quali è stato assegnato un compito particolare.. Sinora il Direttorio nazionale, brillantemente coadiuvato dall'ufficio di propaganda, ha provveduto alla stampa di :? milioni di opuscoli e di 1 milione di manifesti che si stanno distribuendo In tutta l'Italia, Sono state poi intensificate le manif usi azioni periodiche domenicali a mezzo di {oratori a. disposizione diretta degli uffici. Soprattutto 0 stata accentuala la propaganda orale nel Mezzogiorno, con particolare riguardo alle provincia ove occorre fronteggiare le superstiti posizioni degli avversari (Salerno, Potenza, ecc.). Domenica scorsa, ad esemplo, si ebbero molte manifestazioni simultaneo nei capoluoghi della Sicilia ed a Palermo, dove fu inviato Orazio Pedrazzi per un eventuale contradditorio eo.U'on. 1)1 Cesarò, il quale si diceva dovesse tenero un discorso che perù nori ebbe più luogo. Ad ogni modo la manifestazione fascista fu imponentissima e cosi quelle tenute a Girgenti, Messina e Caltanisetta. Sono state-inoltre inviati, a disposizione delle Federazioni meridionali, giovani propagandisti non candidati perchè svolgano intensamente, in ogni: centro, sino al giorno delle elezioni, una continua e attiva azione allo scopo di maggiormente garantire la più completa unità di indirizzo durante la lotta. Le manifestazioni dt propaganda orale.saranno intensificate nelle prossime settimane ed in particolare modo dove nel corso della campagna sarà necessario ribatter prontamente discorsi di uomini politici avversari. Infine, allo scopo di integrare l'azione della propaganda scritta con opportune iniziative locali, senza che perciò ne soffra l'inidirizzo unico ed organico impresso alla lotta, sono stati inviati alle Federazioni moduli di manifesti e fogli, volanti; enunciazioni, ecc., da stamparsi e diffondersi a cura delle Federazioni stesse. Tale metodo sarà seguito anche per quello che concerne gli spunti polemici che eventualmente saranno suggeriti nel corso della campagna elettorale. Anche ai propagandisti sono state date precise norme circa gli argomenti sui quali occorre maggiormente insistere nei discors e nei comizi. « L'on. Giunta annunzia quindi la creazione di un Circolo del Littorio, che sarà un luogo di convegno e centro di cultura del fascismo. La seduta è quindi rinviata a domani sera per la relazione sulle avanguardie e sui balilla». Giornali filofascisti per la libertà di stampa Abbiamo riferito le riserve espresso anche dai giornali neofascisti sull'annunzio dato dall'on. Pinzi net suoi recenti discorsi a Veliezia ed a Vicenza di limitazioni alla libertà di stampa, le quali dovrebbero essere votate dalia nuova Camera. Nel suo discorso di ieri a Padova il sottosegretario di Stato agli Interni ha precisato meglio il suo primo e piuttosto vago annunzio, o nuove riservo e obbiezioni sono oggi espresse da giornali amici del Governo. L'on. Finzi ha detto, fra ì'altTO, che bisogna premunire il Governo e io Stato dai possibili attacchi dei giornali. « Se è per questo — scrive la Tribuna — l'on. Finzi può essere tranquillo. Lasci etare i provvedimenti eccezionali. Non c'è pericolo di sorta che la stampa, la grande stampa in particolare, possa mettersi, in caso di. pericolo nazionale, a disposizione' del nemico.. E' possibile che la stampa italiana non eia perfetta. L'on.. Finzl haragiorlé" di dolersene dal suo punto di vista di partito; ma non c'è proprio, ragione' al mondo per temere che le offensive dell'estero possano influire sulla nostra stampa. Lasciar credere al'estero che la stampa iitaliana sia tutta da comprare, ci sembra deprimere senza ragione la classe, di cui- rimane pieno di nostalgia anche il nostro Presidente del Consiglio, e svalutnre uno strumento che ha servito e può servire sovralutto nei riguardi deli;estei-o. L'on. Mus solini si è visita intorno tutta la stampa costituzionale, anche quella dell'opposizione, quando ha avuto bisogno di una azione di forza contro la Grecia, e si è deciso a reo! dere con un colpo energico il nodo gordiano di Fiume. No, per questo non c'è bisogno di riforme costituzionali ; non c'è che da fare un segno, c tutta la tradizione della grande stampa italiana, che non è senza orgoglio e oserenimo anche dire senza gloria, è Jl a testimoniarlo che non la si è mal chiamata invano in nome e nell'interesse della Patria » Dal carilo suo il Giornale d'Italia crede che non ci sia da> temere che la stampa italiana passa servire interessi anti-statali e che se mai basterebbe una legge la quale obbligasse a vendere di pubblica ragione il finanziamento dei singoli giornali. « Per tutto il Testo — aggiunge il giornale — dobbiamo notare che l'Italia si salvò, malgrado l'-nssclluta libertà di stampa, dal pericolo bolscevico, e non si concepirebbero limitazioni alla libertà di stampa quando tutto il paese, rimosso sulla via della disciplina e del lavoro, si occupa di politica con la misurata passione dei tempi normali, e la libertà di stampa è tornata alla sua funzione precipua di sol t-QPoiTe alla prova del fuoco della pubblica discussione uomini e idee e di fornire a chi ha la responsabilità di governo il sensibilissimo e fedele barometro d-eflo stato d'animo del paese ». Una diffida del "Gagliardo,, Secondo una Informazione dell'«Idea Naziorale », in seguito alla circolare inviata dal llduciario del Partito popolare sjgnor Ercole Marslll di Camerino e tutti i parroci deliaprovincia di Macerata, il cardinale Gaspara lia ieri maltinta scritto ai vescovi di tale provincia significando che la Santa Sede mantiene le disposizioni già date circa la astensione assoluta del clero regolure e secolare da ogni ingerenza nella lotta politica. Il «Popolo ». poi, riproduce la diffida fattagli dui « Gagliardo », settimanale fascista di Bergamo, nella quale, in seguito a certe pubblicazioni dell'organo popolare sul fascismo bergamasco, è detto: « l.o Dichiariamo a nome del Fascio bergamasco che se, entro otto giorni, sul « Popolo » di Roma, non verranno specificate le accuse generiche con dati di fatto o si ripetano puDblica/.ioni a buse di menzogne, riteniamo gli esponenti locali del Partito polare, in quanto il « Popolo » è l'ungano di ta'.e Partito, come diretti ispiratori e responsabili della diffamazione compiuta ». Tale diffida ha provocato senz'altro una dichiarazione della segreteria del Partito popolare, che afferma fra l'altro: « a) 11 « Popolo » di Roma ha un suo direttore e un suo gerente ai quali chi si crede comunque indicato e leso da pubblicazioni, può rivolgersi per tutti gli schiarimenti e tutte le smentite, salvo ricorso all'autorità giudiziaria ove lo creda. « b) Il « Popolo » di Roma non è mai stato organo del Comitato provinciale locale del Partito popolare italiano, il quale ha un suo giornale, l'i Idea popolare », e di questo solo risponde moralmente e legalmente. « c) In caso di minacciati incidenti non cercati o temuti, prendiamo atto fino da ora a chi di tali fatti dovrà risalire la istigazione e la responsabilità ». Il u Popolo » tiene, dal canto suo. a dichiarare elio la pubblicazione si riferiva ad un fatto di secondaria Importanza e che, d'altra parte, le sue informazioni non hanno mai subito smentite Il candidato Cefaly . e l'Associazione combattenti Infine abbiamo riferito gli attacchi a cui è «stato fatto segno dalla stampa uiflciosa un combattente calabrese, l'avv. Raimondo Ccf.-ily, già membro del Cernitalo nazionale dell'Associazione nazionale dei combattenti, l'er aver accettato la candidatura iu una lisia di opposizione democratica. L'avv. Cefaly, elio fu anche dichiarato dimissionario dall'Asso¬ ciazione nazionale dei combattenti, scrive stasera una lettera al Mondo, in cui, dopo aver fatto aperta professione di fede democratica, dichiara di «ricordare anche:.nei più minuti particolari quel periodo mortificante che egli ebbe a passare in seno al Comitato nazionale, mortificante per lo discussioni quasi sempre insincere, che si tenevano 60lto il vincolo dei segreto, mortificante per la delusione profonda che ha procurato al combattenti la collaborazione con il Governo». 11 Cefaly aggiunge: «Nel'memoriali del Comitato si parlò anche troppo di indipendenza dell'Associazione nazionale combattenti da tutti ì partiti politici, di libertà, di ripristino della disciplina, della legalità di fronte a tutti i cittadini, anche di franto ai fascisti, e 6i deplorò l'oltraggiosa concezione di un fascismo proclamato solo unico depositario delle idealità nazionali", e si cinese che la Milizia nazionale fosse organo di Stato e non di partito. Constatammo, che attorno a Benito Mussolini si è. fermato un anello isolatore, che lo allontanava dalle pulsazioni genuine della grande; anima nazionale. E tutti i colloquii, meno l'ultimo, nel qualo il Presidente dichiarò di non poter governare senza la Milizia nazionale, milizia di partito, furono improntati ad uria cordialità tale da rafforzare il nostro pensiero di leale collaborazione. Ricordo che un giorno accompagnai dall'on. Acerbo 11 delegato provinciale dei combattenti'.di Alessandria, rag. Pivano, candidato .del listone, che si lamentava della condotta, dei fascisti nella sua provincia. L'on. Acerbo mi volle trattenere per comanicarmi che Sarebbero entrati a far parte del Ministero Buoz;:i e Baldesi. Sarebbe -stato quello il primo passo della grande politica del duce, che tendeva a governare con il consenso dei popolo, con la Confederazione generale del lavoro, con l'Associazione nazionale dei combattenti. E ricordo che il Duce, una sera, diceva al Comitato nazionale dei combattenti : « L'olio di ricino è finito, il manganello sta per finirò, gli imbecilli faranno gli imbecilli.. ». E io, nella mia ingenuità, collegàvo tutti gli episodi e li traducevo in una speranza che non rappresentava certo il triónfo dell'imbecillità, dell'arrivismo 0 della forza sul consenso ». % Il Cefaly afferma poi: « La collaborazione solo <M parte del combattenti, senza diritto di critica e di condizlpnii, e servilismo; essa può riuscire anche gradtta ai capi tesserati fascisti, i quali hanno fatto completa dedizione al partito; ma non è ammessa da combattenti, che vibrano di grande passione italiana, che ànborrisce dalle dittature. I combattenti ebbero sempre nell'opera di organizzazione un ostacolo insormontabile nel Partito fascista il quale (ora il gioco è più che scoperto), cercò di annullare le libere manifestazioni del pensiero, dei combattenti, servendosi, in questa operai-d-i distruzione, di fascisti combattenti addomesticati. Il patto d'intesa col Partito fascista, ■che doveva garantire la libertà di- organi»*ziione dei combattenti dalle violenze, dalle incomprensioni, cosi allora si diceva, del ras e delle organizzazioni fasciste locali, fu invece la sanzione dell'asservimento, invece che dal gabinetto del ministero gli ordini all'Associazione si davano dalla direzione del Partito ». ., . 11 Cefaly si solferina qfuindi suille particolari condizioni del Mezzogiorno ed in ispecie della sua Calabria. -