Il franco e la legislatura

Il franco e la legislatura Il franco e la legislatura La proroga sarebbe tramontata — Le eause della ripresa in Borsa — La Commissione del Senato intransigente. (Servizio spoetale della « Stampa ») ! Parigi, 12, notte. La suprema concessione che i fautori della ■proroga delia Legislatura pare fossero riusciìi a strappare a Poincaré, sarebbe stata questa: condizionare il provvedimento alle sorti della lotta per il franco. So la svalutazione dovesse coniimiare, la manovra verrebbe ten. tala. In caso contrario non se ne parlerebbe più. Poiché stasera la sterlina è riiliscosa alla borsa di Parigi a poco più di 107, bisogna concluderne elio la proroga della Legislatura non avrà luogo. Lo accoglienze che la stampa ili questa mattina aveva fatto alla proposta erano state d'altronde tali ila raffreddare i bollori più impetuosi. Negli ambienti parlamentari di sinistra si buccinava già il proposito, di abbandonare in massa la Camera e il Senato, presentando le dimissioni e recandosi nei rispettivi collegi a predicare In crociata contro il nuovo tentativo bonlangista. .Stasera, fra gli organi della maggioranza, investiti di maggior senso delle responsabilità, il tono negativo ha già preso nettamente il sopravvento o i « Beliate » per esempio notano che il prolungamento della legislatura, deciso nel 1914, va considerato come un caso affatto eccezionale e un procedimento, anormale che le condizioni attuali non giustificherebbero. Di guisa che a battersi per Ja proroga non rimangono per il momento se non l'i Action Franoaiso », e la » Victorie », la « Liberto » e pochi fogli di nessuna importanza. L'improvviso rialzo dal franco In quanto al pubblico, che le voci sul possibile rinvio delio elezioni aveva accolto senza grande turbamento, la sua attenzione viene oggi Interamente accaparrata dall'insperato brusco miglioramento del corso del tran, co. La ragione immediata di questo miglioramento va cercata" nell'odierno affluire di notizie di fonte anglo-americana sull'imminente conclusione ili grossi prestiti alla Francia sullo piazze di Londra e di New York. A Londra la Banca di Francia avrebbe ottenu. to crediti per una somma variante fra i 4 e i G milioni di sterline in buoni a tre mesi. A N'ow York trattative sarebbero in corso da parte dello stesso istituto con la Banca Morgan per un prestito puro a tre mesi dell'importo di no milioni di dollari ni (5 per cento, tri quest'ultima città il diffondersi di tati voci avrebbe provocato fin da ieri notevoli aeriuisli di franchi o quindi un ritomo di fiducia. A Parigi se no trae già argomento per predire liquidazioni disastrose di tutti coloro che hanno venduto franchi a corta scadenza durante lo ultime settimane e che si pretende riconoscerò negli speculatori facenti capo alle piazzo ili Amsterdam e di Milano, quest'ultima plazzza segnata a dito, non sap. piamo con quanta ragione, proprio dall'ufficioso Petit Parisien », 2, ore dopo che una lunga corrispondenza dell'» Eclair » dimostrava al contrario come, da cho la crisi è cominciata, l'Italia non abbia cessato ili comperarti franchi, avendo immediatamente riconosciuto la minaccia che il ribasso della valuta francese involgeva per l'esportazione nazionale. E' ancora troppo presto per poter azzardare previsioni. Ma, in test generale, è fuori dubbio che cinque anni di crisi finanziaria europea hanno ormai dimostrato troppo chiaramente l'interdipendenza della temperatura economica fra i varii stati perchè la prospettiva di una nuova catastrofe possa rallegrare durevolmente i gestori della ricchezza mondiale. Da un punto di vista di saluto economica generalo, un durevole dissesto francese, oltre ad essere fuori causa, coinè già mollo volto abbiamo avvertito, grazio al solido assetto economico di questo paese, ricco di materie prime, farebbe capo ad un prolungarsi del caos finanziarlo, anziché ad un appianamento delle difficoltà esistenti Ma la saluta economica non ò tutto. Esiste anche una saluto politica: e qui il problema appare controverso. In ogni caso so la possibilità di prestiti anglo-americani, di cui si pirla, spiega n sufficienza 11 brusco allentamento dei cambi, una ripresa stabile non potrebbe essere ottenuta so non mercè i "provvedimenti di amministrazione interna che il Governo francese prenderà. E su questo punto la lotta non è ancora completamento terminata. L'incerta battaglia al Senato . Ln. Commissiono finanziaria del Senato ha approvato stamattina alla unanimità la rela- zi omo Beranscr, che respingo i dpcroti-lcg acìordafi dalla Camera, sostituendovi un rrogotto di economie da conseguirsi con procedura normale, e mantiene il monopolio dei fiammiferi, che la Camera ha abolito. Le modificazioni prodotto nell'insieme del progetto di leggo sarebbero troppo gravi rer non renderne necessario il rinvio a Palazzo Borbone, di guisa che Poincaré dovrà, come d'altronde ha già formalmente annunziato, porre ancora una volta la questiono di fiducia. I solili auguri prevedono chele giornate di venerdì e di sabato, dato che lo discussione incominci realmento domani, come il Presidente ha chiesto, sarà delle più dure annoverato dal Ministero, o fanno calcolo dio la maggioranza, raccolta solo grazie allo astensioni, sarà ancora più piccola di quella ottenuta sulla riforma elettorale, ossia non supererà la diecina di voti. A questo riguardo conviene tuttavia osservare che l'opposizione, vera o supposta, fatta'alla proroga della Legislatura, potrebbe avere migliorato gli umori della Camera Alta verso il Presidenti) del Consiglio. Ma se uno scacco, in ogni caso, sembra poco probabile, merito rilievo il fatto che 1.1 progetto di legge in questione non rappresenta ormai più, per consenso quasi generalo dell'opinione francese, so non il lato meno interessante della lotta necessaria al risanamento della situazione eli tesoreria. I veri provvedimenti da cui il Governo attende la salvezza seno la sospensione dei pagamenti ai danneggiati di guerra, l'esenzione dall'imposta sul reddito accordata ieri dalla Camera ai buoni deMa difesa nazionale ad un anno e la consolidazione di una parto dell debito liquido. Ora, nessuno di questi tre provvedimenti riesce finora a destare un completo Ottimismo nei circoli competenti. La sospensione degli indennizzi alle regioni devastate è un aito assai impopolare ed •econcimicamente discutibile, essendo ormai provalo che, nell'inaremenlo del gettito dello imposto, durante sii ultimi duo anni, gran parto dei-merito spetta alle ricostruzioni operate nelle province settentrionali,' le quali sono venuto restituendo la zona più industriale della Francia alla sua attività normale, di guisa che il sospenderlo costituirebbe non soltanto una diminuzione di spesa, ma anche una diminuzione di entrata ehe forse bilancerebbe la prima. In quanto alla esenzione, 'lei buoni della difesa dall'Imposta sul reddito, non c'è bisogno di ■essere un fiero oppositore deljfiiinistero per campneinderc che essa è un'arma a doppio taglio e che se potrà far crescere la domanda di buoni da parte del pubblico, potrà in pari tempo fornire un mezzo nuovo di evasioni fiscali ai contribuenti. Stasera, con una ceTta discrezione, il Journal des Dùbais osserva: « Tutto quello che se ne può dire è che bisogna augurarsi che itale provvedi mento riesca inutile, dato che esso può complicane di molto il controllo dell'imposta sul reddito ». In qranto poi, finalmente, alla consolidazione, l'idea naturalmente sarebbe ottima in sé, ma la possibilità di tradurla in atlo è, in questo momento, ancora lontana e lo stesso Governo sembra noè averla concepita se non cerne integrazione di un piano di stabilizzazione del suo credito. Di guisa che, tirando ile somme, l'operazione veramente attuabile ■ed immediata cui il Governo e la Banca di Francia si sarebbero raccamandaitc, consisterebbe, indipendentemente dalla contrazione di nuovi debiti all'estero, in una intensificata emissione di buoni della difesa nazionale ad un anno, mercè i quali la tesoreria spera di poter far fronte ai propri bisogni, fl.no al momento in cui o una soddisfacente liquidazione del problema delle riparazioni o un prestito di consolidazione o un deus ex machina qualsiasi venga, per dirla col poeta» a. t.ratìa dal pelago olla riva. SI tratta cu$« di una nuova domanda dt credito al paese. Vorrà quest'ultimo sottoscriversi nella misura necessaria? E' questa una questione di fiducia politica, dal che si deduce che la politica quando è cacciata dalla porta, rientra dalla finestra. _ Va

Persone citate: Poincaré