Al Gran Consiglio fascista

Al Gran Consiglio fascista Al Gran Consiglio fascista Dichiarazioni di Mussolini sulla lotta elettorale : " Le opposizioni sono frantumate,, - La deliberazione sul "dissentiamo,, : quali degli espulsi o dimissionati possono essere riammessi, e quali sono considerati traditori, « Roma, 12, notte. Starnane l'on. Mussolini ha ricevuto a Palli,».! Chigi, a gran rapporto, il Cornando «(-•aeralo della Milizia fascista e tutti gli ispettori generali di zona. Il ricevimento è slato assai breve ed è da escludersi — Contrariamento a quanto pubblica qualche giornale — che l'Oli. Mussolini abbia accennato alla funzione che è riservata alla Milizia in perìodo elettorale. L'on. 'Mussolini, udito 11 breve rapporto ufficiale, ha accennato al problema della sistemazione della Milizia, di cui egli crede opportuno investire in pieno il Crini Consiglio fascisla. Egli ha periamo invitalo gli ufficiali ispettori di zona a mantenersi in attesa di ordini o di disposizioni. Essi saranno ascollati uno per uno dal Orau Consiglio. Il comunicato ufficiale ficco il comunicato ufficialo diramato dal direttorio sulla seduta del Gran Consiglio fascisi!! :. Stasera a Palazzo Venezia ha avuto luogo la priinii. seduta della sessione di marzo del Urini consiglio fascista, presieduta dall'on. Mussolini, Etano presemi i ministri Carnazza, Origlio, Federzoni e Ciano; i soltohegreiari Acerbo e Pinzi, l'on. Torre, il generale Ile Bono, ,il generale Balbo, il corniti. Hossi, il •comm. Bianchi, l'on. Giunta, il cornili. Hossoni, l'on. Mazzuoco, il comm. Postiglione, il generalo Temizzi, il comm. Caprino, il comm. Maraviglia, il comm. Bolzon, il comm. Marinelli, il comm. Ba6tiani, il comm. Freddi. L'on; Mussolini ha fatto un breve riassunto della situazione politica anche dal punto di vista elettorale, cosi concludendo: <r La prima parte del nostro piano strate- gico è pienamente riuscita; le opposizioni « sono frantumate. Tra un mese anche la « seconda parte del nostro piano si condurr riera con esito felice ». Ha preso poi la parola l'on. Giunta, che ha rilevato snbilo la situazione ottima della compagino del partito, aggiungendo erte nel momento attua.le Ja compagino si è rivelata intatta, pronta e disciplinala nelle adunate provinciali del 2 marzo e nelle reeenti mani frisi azioni svoltesi in tutta l'Italia. L'on. Ciunta ha quindi dettagliatamente esaminato alcuni gravi fenomeni di « dissentistno i, qualcuno dei quali è orma.i superato, qualcun altro ridotto a ben minime proporzioni. F.' stato inizialo a questo punto l'interrogatòrio 'lei rappresentanti delle province nello quali questi fenomeni sono .culminati in episodi degni di attenzione. 11 prof. Vincenzo Buronzo. segretario della Federazione provinciale di Alessandria, ha riferito sulla sitnaz'one nella sua provincia, soffermandosi particolarmente sul caso SalaForni, elio non ha creato nell'alessandrino gravi preoccupazioni. Il prof. Buronzo ha anche riferito sulla situazione del Monferrato, dove alcuni attriti, puramente locali, sono sulla via della soluzione. 11 generale Perol, comandante della Legione di Torino della milizia, ha integrato Ja relazione del prof. Buronzo, completandola inoltre per «manto riguarda lo altre province del Piemonte, dove il fascismo è compatto e disciplinato. L'avvocato Vaselli, commissario per la provincia di Ancona, ha riferito sulla sua opera nella provincia di Ancona e sulla situazione nelle Marche, ove in questi ultimi tempi si è notato un lusinghiero risveglio fascista col conseguente assopimento dei piccoli dissensi. I relatori hanno anche riferito sulla situazione elettorale rendendo conto del lavoro compiuto dal punto di vista della propaganda e della organizzazione e rilevando l'ottimismo delle Divisioni. Continuando poi la sua relazione, l'on. Giunta ha riferito sulla situazione nelle provincia di Pisa, Spezia, Ravenna, Trento, piacenza, Imperia e Parma, rendendo conto della decisa opera compiuta dal Direttorio per isolare gli elementi dissidenti. Dopo una rapida relazione del prof. Orazio Pedrazzi sulla situazione di Palermo e di Torino, il Gran Consiglio ha votato alla unanimità il seguente ordine del giorno: « Il Gran Consiglio del fascismo, udita la «relazione dell'on. Giunta sulla situazione ■r generale dei Partito, ne prende atto con « viva soddisfazione e decide: « Lo tutti coloro che, espulsi o dimlsslon nati dal Partito, hanno tenuto durante il • loro esodo un atteggiamento di fedeltà ah I « le idee del fascismo e di rispetto al Partij « to, potranno esstre riammessi nel Partito; ! « 2.o tutti coloro che, espulsi o dimlssio;«nati, hanno compiuto gesti di offesa ai I « principii del fascismo o costituito organili smi di faziono sui quali gli avversari del « fascismo hanno tentato la loro ennesima i ridicola speculazione, dovranno essere con« siderati e trattati da traditori. « Il Direttorio nazionale è incaricato di da'■ re pratica esecuzione a questa decisione In ' accordo cogli organismi locali. La seduta ii stata quindi rinviata a domani sera ». Qui termina il comunicato ufficiale sulla riunione. Diffida a Sala e a Forni?.;, Come ognuno vede, il Gran Consiglio ha limitato il suo esame alla situazione elettorale con particolare riguardo al fenomeno ilei dissidentismo fascista. Su questo tenia rientra la deliberazione di riammetterò gli espulsi cho abbiano tenuto buona condotta, i quali cosi avranno un motivo di meno per associarsi al movimento dissidente di opposizione. Però, a questo proposito, in questi circoli politici si apprende che l'on. Mussolini, per il tramite dei prefetti di Alessandria e di Pavia, ha diffidato Sala e Forni a precisare ed » documentare, entro ventiquattro ore, lo affermazioni contenute nei rispctitvi discorsi di Biella. Tn altre parole, il Forni avrebbe dovuto fare il nomo della personalità fascista bacata a cui alluse; ed il Sala avrebbe dovuto faro il nomo dello persóne ohe gli avrebbero offerto sommo di denaro come compenso al ritiro dalla lotta*. Secondo quanto si apprende, Raimondo Sala avrebbe dato lo spiegazioni nel termino dovuto al prefetto di Alessandria, a cui avrebbe dichiarato di aver avuto la proposta dal fascista Spantigaltl di Alessandra. Nei circoli fascisti, dove si è appresa la risposta del Sala, questa è stata interpretata come la prova dell'inconsistenza delle affermazioni del Sala. Si osserva che. evidentemente, lo Spantigattl non aveva alcuna veste ufficiale per le trattative di cui egli si promosso inlziatore. Risulterebbe anche che. anziché di una vera e propria offerta di centinaia ili nugliaia di lire, si tratterebbe dell'offerta del rimborso delle spese sostenute per Ja lolla elettorale iniziata. Tutto questo abbiamo potuto raccc-rliere nei circoli fascisti. Quanto al Forni, in seguito al noto incidenli, egli non avrebbe potuto rispondere in tempo. Dcuuanl sera il Gran Consiglio concreterà i! nuovo ordinamento del partito, senza però addivenire alla nomina delle nuove cariche. Tale nomina sani rinviata al Gran Consiglio del 8 aprile. Con domani sera il Gran Consiglio chiuderà Ja sessione. L'attesa pel discorso Gioì itti Nei prossimi giorni la battaglia e'etioiale entrerà nella sua ultima fase ed avranno luogo ì numerosi discorsi sia. preannunciati. M Partito fasc'ri't va propani lido 'e manireiezioni che *i svolgeranno in tutto iniia I il giorno 2'J: a Rima parlerà l'on. M"s-olini, a Firenze l'on. Giunta, a Milano l'on. Federzoni, ad Avertano l'ori. Sardi. L'on. Acerbo pronuncerà il suo discorso il giorno 10. Ma il discorso che è atteso con maggiore Interesso è quello che pronunc'ierà l'on. Glolitti a Dronero domenica 16. intanto il messacelo dell'on. Giolitii al convegno giova nilo" liberale di Torino ha suscitato qualche malumore nell'ambiente, fascista, inesorabilmente ostile e diffidente di fronte,, ad ogni riafforinazione liberale. L'. Epoca » si fa UJ certo qual modo interprete di tali malumori scrivendo : • Tutti riconoscono il contributo che il Par. tito liberale recò alla causa dell'indipendenza e dell'unità, ma non può dirsi feenzu offendere Ja storia che essi ne siano stati i soli artefici. Un senso più squisito della venta e un.po' più di modestia non guasterebbero. Qic se poi veniamo ai tempi nostri, il fatto è ancor più manifesto non essendo necessario scartabellare libri e documenti perché siamo testimoni noi stessi. Anche per la guerra ultima i liberali furono divisi e a buon conio non furono i soli a fare, come dicono, l'Italia ». Lo stesso giorno in cui parlerà l'on. Giolitli si avrà a Palermo il discorso dell'on. Di Cesurò, sulla cui intonazione programmatica vi abbiamo già dalo informazioni. Quanto all'opposizione costituzionale, per il 30 marzo si annunciano i due discorsi Amendola e Bo- 110111 i. II clero c le elezioni La direziono del Partito popolare ha proseguilo oggi nell'esame delle situazioni locali. Non ci consta che la direzione del Partito si sia occupala del comunicato con cui il Direttorio del Partito fascista denunciava, combattendole vivacemente, le pressioni che il fiduciario maceratese del P. P. avrebbe esercitato verso, il clero per Indurlo ad appoggiare il Partito stesso nelle elezioni. L'n autorevole deputato popolare, membro anche della Direzione del partito, ci comunicava stasera queste sue impressioni sul comunicato del Partito fascista: « La caldana dei .dirigenti il Partito fascista è evidentemente presa a freddo. Basta considerare, per esserne persuasi, che la circolaro del Martini, vera o falsa che sia, è stata riprodotta 15 giorni fa dai fogli fascisti marchigiani. Ora, perchè il Direttorio fascisla se no accorge solo oggi? La ragione è semplice. Proprio ora si sono riportati documenti dai quali appariva qual sorla di pressioni le locali autorità governative e i rappresentanti del Partito fascista s.tanno esercitando verso I parroci per accaparrarsene i favori elettorali. E' chiaro quindi che, con la comoda teoria fascista, il clero deve mantenersi estraneo alle lotte politiche, si, ma con una sola eccezione: per il caso in cui voglia appoggiare il partito dominante». Questa l'impressione del campo popolare. Di essa, del resio, si fa eco stasera l'organo ufficiale del Partito, il quale chiede « se sia stato fatto il computo di quanti prefetti abbiano chiamato i parroci ad » audiendum vei'bum « perchè sostengano il Governo paterno dell'on. Mussolini, e quanti fascisti fiduciari o non, senza la formula melliflua del burocrata di prefettura, e con una più brava spavalderia, abbiano imposto ai parroci dt essere favorévoli al Governo e al fascio, sia con le lusinghe sia'con le minacele ». Lo stesso giornale" afferma che i parroci sapran. no fare il loro dovere disciplinare ecclesiastico, e manterranno alta la loro posizione religiosa adempiendo insieme i loro doveri civili, al di fuori di ogni' formazione e di ogni pressione di partito. Il « Mondo » a proposito della stessa circolare, ricorda che" secondo quanto ebbero a raccontare i giornali fascisti recentemente, l'arciprete di Agosta, don Luigi Urbani, intervenne ad un comizio fascista nel quale gli fu offerta la tessera fascista > ad honorem ». Il sacerdote ringraziò con commosse parole e invitò i suoi parrocchiani a votare la lista nazionale e non quella popolare. Ora il giornale cosi commenta: « Come si vede, un Scacerdoto è degno quando assume la tessera fascista e diventa l'opposto allorché svolge le proprie direttive sui terreno del Partito popolare. E' questo che vogliono sostenere e dimostrare i dirigenti fascisti ed i loro spguaci ». I redditi agrari c un documento elettorale Stasera il Popolo reca un nuovo documento elettorale. Il giornale dapprima ricorda la riserva espressa dai maggiori competenti in materia finanziaria sull'imposta sul redditi agrari e si dice informalo che il Governo, preoccupato dell'ostilità degli agricoltori contro tale imposizione, ha disivibuilo a tutti i sindaci, a mezzo dei Prefetti, una circoiure di cui riproduco alcuni passi. Eccone uno: " Al signor sindaco di... Il Governo nazionale ha modificato e miglioralo, sia nei riguardi dei proprietari coltivatori sia in quelli dei coloni, il progetto per la imposizione dell'imposta sul reddito agrario, già presentato dal ministro Meda, consenziente il Partito popolare; e intanto da oppositori in inaia fede, specialmente in questo periodo elettorale, va creandosi una insana agitazione-! contro il pagamento di tale imposta. Occorre che questa forma di lotta, elo'.torale cessi. Tutti riconoscono con quale premurosa cura il nuovo Governo abbia curato anche in questo campo la conciliazione dei supremi bisogni di paese con quelli dei privati. In una parola.' che gli agitatori vengano pubblicamente o risolutamente smascherati. Prego la S. V. di informarmi urgentemente, non appena si rivelasse In questo Comune anche un accenno di agitazione perché possa personalmente o a mezzo di appositi inviali, ricondurre la serenità-fra le popolazioni». .L'organo popolare rileva : % u progetto Meda dell'imposta unica non contemplava affatto lo speciale tribuno sul reddito del diretto coltivatore. Di questa bombetta elettorale indirizzata particolarmente, come si vede, contro il Partilo popolare, si sono dunque impadronite le organizzazioni del partito che, in linea di partito, agiscono in parallelo con le autorità politiche governative ». Una nota dell' "Osservatore Romano,, sugli incidenti dt Gubbio Infine, nei giorni scorsi, a Gubbio, in proposti ad un veglione iti quaresima, a favore post ad un veglione in quarésima, a favore dal ricovero ner i vecchi, un canonico dei luogo era slato malmenato dal segretario tascista. In seguito a ciò, la Giunta diocesana ha votato un ordine del giorno di prolesta. Del fatto si occupa anche l'Osservatore nomano, organo della Santa Sede, il quale dice di omettere anche tristi particolari dell'episodio e soggiunge: n La meschma storia di queste violenze è sempre la stessa; la stessa rivelazione di lìti anticlericalismo settario, che ritorna agli antichi metodi attraverso le stesse persone, sotto uliri nomi. Sono dei giovani cattolici e sacerdoti,, die haiino sofferto per una giusta causa : quella che sorge dai costumi cristiani e dalla disciplina della Chiesa. Volere che dei cattolici e del sacerdoti aderiscano a della beneficenza esercitata ballaudo, pretendere che approvino le danze in quaresima e violentarli per questo, percuoterli e poi gridare r abbasso i popolari, viva il fascismo! », e aggiungere all'assurda e cattiva azione la troppo ingenua illusione che gente per bene .•!-•-!.!'a uni < .io. ma siustitlchi la stolida brutalità con l'ai cimante della ragione poli¬ tuvmscafAttbndlpitlsNacl tica. Alla deplorazione dei caltolici di Gubbio uniamo la nostra; aggiungiamo la nostra voce che si chieda ai governanti se i su nominati aggressori abbiano una sola scusa., se mai una soia spiegazione seria al loro incivile procedere. Ma proclamiamo ben alto anche questo: che la. religione non può confondersi con Ja politica, che ]a missione delle Associazioni cattoliche e dei caltolici militanti non si confondo con i compiti del Par-; tito. Se insorgemmo e insorgeremo irriducibilmente, contro ogni simile illogico dannoso equivoco, noi non ristaremo egualmente dall'opporre la nostra più ferma protesta allorché la politica serve di pretesto comune per offendere Ja religione nelle cose, nelle opere e nelle persone sacre».