Il piano di Mussolini per la nuova Camera

Il piano di Mussolini per la nuova Camera Il piano di Mussolini per la nuova Camera p" Creare e realizzare la legalità fascista „ - Il Presidente del Consiglio andrà a Milano a votare - Dice l'on. Pinzi: "La vera campagna elettorale comincerà quando avranno parlato Gìolitti e gli altri esponenti non fascisti,, Roma, 7,. notte. Entriamo da domani nel periodo dei di Ecorsi elettorali. Il fuoco sarà aperto.dal F.ottoscgrotai'io agli Interni on. Pinzi, il quale pronùnzie»» alia Fenico di Venezia il primo dei suoi tre discorsi elettorali. L'on. Pinzi, interrogato nell'atto di partirò da Homa, ha dichiarato di non poter precisavo il contenuto dei suoi discorsi, essendo egli abituato ad improvvisare. Però ha preannunziato che un tema che egli tratterà consiste nell'azione del fascismo dinanzi alla nazione, facendo uri confronto fra l'Italia del passato e quella di domani. L'on. Finzi non ha dichiarato altro, limitandosi a rilevare che la vera campagna elettorale si aprirà, soltanto quando avranno manifestato . i loro intendimenti l'ori. Gìolitti e pli altri esponenti dei partiti diversi dal partito fascista. Però, se luce l'on. Finzi, nelle sfere ministeriali si ammette che il sottosegretario agli Interni parlerà, nella sua tournée elettorale, dei compiti che il Governo fascista assegna alla nuova legislatura. Abbiamo assunto informazioni su questa parta preannunziata dei discorsi dell'oli. Finzi; ed il pensiero del Governo — poiché il contenuto dei discorsi del Veneto fu preventivamente sottoposto all'approvazione dell'on. Mussolini — ci risulta racchiuso nei termini seguenti. Il compito che il Governo assegna alla nuova legislatura non potrebbe esser?: indicato nei suoi dettagli dall'on. Finzi per. l'evidente ragione che tale indicazione '<>. riservata al discorso della Corona; ma. ciò non toglie che il Governo indichi nello grandi linee quale ritiene debba essere l'obbiettivo riservato, come programma politico, alla nuova legislatura Ciò e appunto quanto farà l'on. Finzi, dichiarando che primissimo compito della nuove Camera sarà quello di creare e realizzata la legalità fascista. Tale proposito sani attuato anzitutto portando al controllo legislativo due problemi, oggetto sinora di soli decreti: il problema della milizia delle camicie nere e quello delle pensioni agli agenti della forza pubblica e dei fu scisti mutilati nei conflitti, oppure alle famiglie degli agenti e del fascisti caduti nelle stesse condizioni. Come abbiamo già detto, tutta la materia riguardante la Milizia sarà, dopo le elezioni, riveduta per volontà del Governo. E' probabile che àfenga studiata ,una nuova organizzazione. Orbene, se sono esatte le informazioni che si danno oggi .nelle sfere ministeriali, la nuova. Camera sarà chiamata a decidere su tutta la controversa materia riguardante la creandone ed il funzionamento della Milizia fasefeta. anche dal punto di vista, della costituzionaJità. Nello stesso modo, il progetto per le pensioni fasciste — preparato dall'on. Rocco per incarico del Governo ed ora depositato al Ministero del Tesoro pur il relativo parere del ministro on. De Stefani — verrebbe senz'altro presentato alla nuova Camera perchè legalizzi il provvedimento, momentaneamente adottato mediante decreto reale. Ma più innanzi di questo si spingerebbe la realizzazione della legalità fascista della quale parlerà l'on. Finzi nei suoi discorsi. Secondo le dichiarazioni che partono dalle sfere ministeriali, tale realizzazione da compiersi nella nuova legislatura comprenderà l'attuazione di tutti i provvedimenti presi e da prendersi in armonia colle esigenze materiali, morali e spirituali della collettività fascista. In sostanza, si prometto per la nuova legislatura, se non erriamo, un bagno nella più stretr ta legalità. A questo proposito, indubbiamente lodevole, che dovrebbe segnare il battesimo della nuova Camera, accennerà anche il cormn. Michele Bianchi, direttore generale al Ministero degli Interni, in un discorso che quale candidato deli listone pronunziera il 30 marzo al teatro comunale di Cosenza. La messe delle novità del campò ministeriale 6 cosi esaurita qualora si aggiunga la decisione dell'on. Mussolini' di recarsi il G aprile, come hanno fatto tutti i precedenti Presidenti del Consiglio,; a votare nella circoscrizione di Milano flove è iscritto e dove si presenta candidato. Nel campo della lotta per i 179j seggi della minoranza i preparativi per {l'oratoria elettorale si possono cosi riassumere. L'opposizione democratica costituzionale svolgerà la sua propaganda elettorale nella seconda metà di marzo, quando il pensiero del Governo sia stato chiaraniente espresso. Gli on. Donomi ed Amendola esamineranno la situazione pojitica in due ampi discorsi, che terranno r^pettivnmento a Milano ed a Napoli. L'eà-ministro on. Giulio Alessio esaminerà quella finanziaria in • un discorso a Venezia; l'on. Ciriuni tratterrà il problema delle terre invase e redente in un discorso a Spilhnbergo; l'on. Presutti si occupenVdei problemi tecnici in un discorso a Chieti. Altri discorsi terranno l'on. Bonomi, a Trieste coll'on. Ciriani e col pubblicista Guglielmo Quadrotta, ed a Bergamo con Giovanni Bertacchi: l'on. Amendola a Salerno con Roberto Bracco ed il generalo Bencivenga; Fon. Trcntin a Vicenza, col l'ex-sindaco Mole: l'on. Falcioni a Torini col prof Angela; l'ou. Lombardo con Moli: a Catanzaro; l'uvv. Cefaly a Règgi? Calabria, ecc. Quasi tulli i 02 candidati dell'opposizione democratica rivolgeranno la loro parola agli elettori nei centri principali delle otto circoscrizioni dove lolteruimò. Una nota verrà completamente « mandare: quella dei fascisti dissidenti, che attraverso le persone degli on. Misuri e Corgini fanno capo all'Associazione '«Patria e Libertà >). Com'è noto, domenica 10 febbraio questi elementi dissidenti — da non confondersi coi scismatici dellAlta Italia — deliberarono l'astensione dalla lotta. Le ragioni sono facilmente intuibili e saranno del resto pubblicamente esposte dagli stessi ex-deputati fascisti espulsi dal partito, on. Misuri e Corgini, i quali affermano, tra l'altro, che prima del discorso dell'on. Mussolini a Palazzo Venezia di- • cliiararono ancora la loro devozione al duce, intendendo essi separare la responsabilità del capo del Governo da quelli — ! sono parole degli on. Misuri e Corgini — che sono i maggiori esponenti del punito fascista. Ma, aggiungono gli ex-deputati, la loro generosità fu male interpretata ti frull-j l'ji-o bollunlo delle amarezze; citi¬ gli amari sarcasmi del segretario generale del partito on. Giunta nel discorso di Napoli e ben più crude frasi a loro riguardo net discorso dell'on. Mussolini a palazzo Venezia. Di qui, concludono i duo ex-deputati, il distacco definitivo. 8, Il discorso di Dronero Chimo. 7 notte. Ieri sera nei circoli politici di Roma si asseriva che l'on. Giolitti, contrariamente al primo proposito, avrebbe pronunciato' il suo discorso il 16 corr. a Cuneo anziché a Dronero. Ora si apprende da buona fonte che — precisamente secondo il primo proposito — l'on. Giolitti parlerà a Dronero davanti al suol fedeli elettori del capoluogo del suo antico collegio. L'attiviti elettorale fascista Autodifesa di Bonomi Roma, 7, notte. L'on Finzi è stato, prima della sua partenza per Venezia intervistato da un redattore della Tribuna. Chiestogli se coi suoi discorsi intende aprire ufficialmente, cominciando dal Veneto, la. lotta elettorale, l'on. Finzi Jia risposto che non si poteva ancora considerare tale l'intendimento del Governo etl ha aggiunto : « La campagna elettorale comincerà quando avranno parlato e manifestato i loro .intendimenti l'on. Giolitti e gii altri esponenti dei partiti diversi dal nostro». Consiglio dei Ministri e Gran Consiglio fascista Il Presidente del Consiglio ha continuato le sue consultazioni sulla situazione elettorale nelle diverse regioni. Ha ricevuto stamane il comm. Bellone, commissario straordinario del Fascio tli Napoli, che lo ha intrattenuto sulle condizioni interne del fascismo campano, specie in riguardo del movimento dissidente padovaniano. A Palazzo Chigi si è quindi recato il prefetto di Bologna comm. Bocchini, 11 quale è pure restato a lungo colloquio con Mussolini. Degli elementi fornitigli dai maggiori esponenti del fascismo provinciale e dai prefetti, clie si recano a tono a Palazzo Chigi, l'on. Mussolini si varrà per la relazione che egli farà sulla situazione elettorale, cosi al Consiglio dei ministri che è convocato per mercoledì mattina, come al Gran Consiglio del fascismo, il quale, com'è noto, è convocato per la sera dello stesso giorno. L'imminente sessione del Consiglio dei ministri sarà assai breve. Non occuperà che una seduta o due al massimo, e sarà dedicata, oltre all'esame della situazione elettorale, ad una.breve espo-, slzione presidenziale sugli. avvenimenti internazionali, il Consiglio si occuperà pure di alcuni affari di ordinaria amministrazione, ma nessuno di questi sembra degno di speciale rilievo E' .probabile che il Consiglio porti il suo esame sul trattato commerciale recentemente stipulato colla Cecoslovacchia. Su quest'argomento riferirà l'on. Mussolini quale ministro degli esteri ed il senatore Cornino ministro dell'economia nazionale. Al Gran Consiglio, che si terrà la sera del 12, non si annette negli stessi circoli ufficiosi una grande importanza, mentre assai viva è la curiosità per le decisioni che verranno adottate nella sessione di aprile la quale sarà dedicata, com'è noto, alla riorganizzazione del partito fascista, la cui struttura interna subirà, sembra, notevoli modificazioni. In questa di marzo, invece, tutto si ridurrà all'esposizione del presidente per ribadire i concetti già esposti sull'atteggiamento del fascismo nei riguardi degli altri partiti, con quegli opportuni avverti/nienti nuovi che l'ulteriore svolgersi della lotta elettorale avrà dimostrali necessari. Il Gran Consiglio dovrà poi predisporre la propaganda elettorale del partito dominante. Conviene rilevare che più di una formulazione di programma, si tratterà della ratifica di un programma già predisposto e già noto nelle sue linee generali. Nel pomeriggio 3'on. Mussolini ha avolo dei colloqui con i suol maggiori collaboratori. Si sono recati da lui successivamente il ministro puardasigilli, on Origlio, il direttore generale della P. S. sen. De Bono, il ministro della Marina sen. Thaaii de Bevel, il ministro delle Posle on. Ciano. In serata l'on. Mussolini ha presieduto una riunione a cui hanno partecipato 11 ministro De Stefani, l'on. Acerbo e il cornei. Iung deH'amiministrazione delle Finanze. In questa riunione sono stati trattati alcuni problemi finanziari. I colloqui di oggi devono ritenersi preparatori della prossima breve sessione del Consiglio dei ministri. Un comunicato ufficiale sulla pensione ai fascisti X proposito delle pensioni al fascisti mutilati e alle famiglie dei caduti nei conflitti contro l sovversivi, un comunicato Stefani avverte : « Alcuni giornali hanno variamente <t commentata la notizia dei progetto di « pensioni alle famiglie bisognose dei morti ti fascisti e ai mutilati e invalidi fati scisti. E' da rilevare che si tratta di voti a espressi dal Partito, non di propositi e uimpegni del Governo, U quale si riserva adi studiare a ««» tempo la questione e « di presentarla al Parlamento di domani», 11 Mondo, riproducendo questo comunicato, ricorda clic fu un comunicato ufficiala del Direttorio del Partito fascista a dare la notizia dio, su deliberazione del Direttorio stesso, l'on. Alfredo Rocco aveva compilato il progetto in questione elio era stalo trasmesso, per visione, al ministro delle Finanze, òri. De Stefani. Comunque, il giornale prende atto che lutto ciò — secondo la Stefani — nonostante l'interessamento del ministro del Tesoro, costituisca voto di partito e non già impegno di Governo. Nelle sfere fasciste il comunicalo ufficiale 6 interpretato e spiegato mei senso che la (pensione ai (mutilati luscisti e alle ftaiiglie dei caduti non earà data per decreto. Il progetto Rocca, dopo l'esame del ministro del Tesoro, che dovrà accertarne la consistenza finanziaria, sarà presentato ai due rami del Parlamento che dovranno regolarmente discuterne. ,m , Per quanto si riferisce alla posizione di miei combattenti che avevano accettato caniiidature nelle liste antigovernatlve, l'Epoca, flie è il portavoce degli attuali dirigenti fase sti dell'Associazione combattenti, smentisci; stasera' la notizia pubblicata; da qualche giornale snll'iinminente convocazione del Gomitato nazionale dell'Associazione stessa fo un esame dei candidati combattenti facenti parie di liste di opposizione. sta di fallo — scrivo il giornale — che i lasì di combattenti clic abbiano dato il loro nome alle liste di opposizióni! sono assolutamente sporadici e, per quelli più impor¬ tanti, sono state presi provvedimenti adeguati, in conformità .della particolare fisionomia politica dell'Associazione o della rinnovata solidarietà ni Governo dell'on. Mussolini, di cui all'ultimo messaggio del Coin.itato nazionale, r.a disciplina del dirigenti e anche del soci si fi dimostrata, in occasiono della lotta elettorale, salda e cosciente ». La guerra dei... 3 mesi Nel campo dell'opposizione costituzionale, la cronaca non registra nulla, di particolarmente notevole. Nei giurai scorsi sono state rinnovate all'ori. Bonomi accuso di carattere politieu relativamente alla sua opera di uomo di parto, e di uomo di governo. L'ex-presidente del Consiglio ha ritenuto opportuno dare ad esso una recisa smentita e pertanto ha diretto una lettera al collega Quadrotta, direttore Azione, nella quale esamina quelle accusi; in baso ad una recente formulazione di esse. Nella lettera dell'on. Bonomi, che apparirà nell'Azione di domani, stralciamo le parti più importanti: « Quanto all'accusa di avere dichiarato nel 1918 fantastico il programma di smembramento dell'Austria ed avene nel 1015 creduto ad una guerra brevissima di pochi mesi, io ricordo che nella primavera del 1915 la guerra europea durava da quasi un anno. Si credeva, anche in molti circoli militari, che un intervento improvviso dell'Italia e della Romania avrebhe fatto precipitare in breve tempo la bilancia contro gli imperi centrali. L'ipotesi era tanto ragionevole che il Gabinetto Salandra-Sonnino, che pure aveva tutti gli elementi per una previsione prossima alla realtà, era di questo medesimo avviso. Ne fa fede il modesto accordo finanziario del patto di Londra. Piuttosto lo previsioni si basavano sapra elementi di simultaneo intervento della Romania e sui progressi vittoriosi delle armate russe sui Carpazi che non si sono verificali. Quanto allo smembramento dell'Austria, nel mio discorso parlamentare del 19 febbraio 1918 affacciavo soltanto due dubbi: il primo circa l'intensità e la profondità del movimento separatista nell'impero asburgico, ed il secondo circa -la difficoltà di convincere i nostri alleaiti, all'Iota contrari allo smembramento dell'Austria, a mutare decisamente il loro indirizzo ». Da Bissolati ai conflitti fascisti L'on. Bonomi risponde quindi all'accusa che gli è stata rivolta e secondo la quale nel gennaio 1919 egli avrebbe abbandonato Bissolati per andare con Sonnino. L'ex-presidento del Consiglio ricorda: « Entro il secondo Ministero Orlando si continuava il duello fra la concezione sonntniana tenacemente fedele al patto di Londra, e la concezione bissolatiana di accordi con la Jugoslavia mediante sostanziali modificazioni al patto di Londra. Era opportuno abbandonare nel secondo Ministero la posizione die 1 bissolatiani tenevano nel primo o era più utile mantenerla? Vi fu tra mo e il Bissolati diversità di apprezzamento circa questo quesito, e ognuno si regolò secondo la propria libera coscienza mantenendo però, al disopra, delle.dlvcrgonze dell'ora, 1 legami éi nfifc antica affettuosa amicizia. Nel novembre 1920' si vide quanto io avessi abbandonato Bissolati: quando io. Sfòrza e Giolitti risolvemmo a Rapallo la questione adriatica ponendo le premesse per cui oggi Fiume è dell'Italia, coloro che erano stati intorno a Bissolati recarono alla sua tomba una corona di fiori per attestare la postuma vittoria del suo pensiero ». Più interessante 6 la parte della lettera in cui l'on. Bonomi confuta l'accusa secondo la quale egli avrebe, fra il dicembre del 1920 e l'aprile 1921, armato i fascisti: • Nell'ottobre 1920 uno dei tanti uffici dello Stato Maggiore, senza interrogare nè il capo dello Stato Maggiore nè il ministro della guerra, chiedeva informazioni sui primi fatti di combattimento con una dizione che poteva generare qualche equivoco circa l'apprezzamento di quei primi fatti, allora più dannunziani che mussoliniani. Un comandante dell'Italia centrale, o meglio, come si assodò in seguito, un suo subalterno, interpretò quella richiesta di informazioni come adesione e divulgò una circolare laudativa dei fatti dirigendola ai Comandi militari dipendenti e ai tre prefetti della provincia. Il Gabinetto dell'interno, a cui la circolaro pervenne, ne diede doverosa notizia al sottoscritto, allora ministro della guerra; ed io concordai subito col capo dello Stato Maggiore generale Badoglio, e a sua firma, una esplicita circolare a tutti i Comandi militari d'Italia per rilevare il gravo errore In cui taluno era caduto e per riaffermare che l'esercito, seguendo le sue gloriose tradizioni « era e rimaneva estraneo alle competizioni di parto essendo soltanto lo strumento di tutta la nazione per la difesa dei suoi diritti ». I voti per le liste fasciste-bis Una questione di carattere squisitamente elettorale, che ancora attende una risoluzione, è quella relativa al sistema col quale saranno votate le liste-bis, particolarmente la lista toscana. Come è noto, il Governo ed il Partito fascista si proponevano di ottenere ohe esse non intralciassero il successo della lista ministeriale, pur garantendosi un minimo sufficiente di voti. Da fonte ufficiosa si afferma intanto stasera che le notizie corse — secondo le quali per la ripartizione dei voti tra la lista di maggioranza e la lista-bis nella circoscrizione toscana il Partito fascista farà una ripartizione delle Provincie compre, se nella circoscrizione stessa, nel senso che in due Provincie il Partito porterebbe soltanto la lista-bis, mentre nelle altre porterebbe la lista di maggioranza — devono considerar, si premature. Si aggiunge però che qualche cosa di simile è stato progettato, ma nulla è stato ancora deciso in proposito. La quc. stione è attualmente allo studio. E' proba, bile che gli organi centrali del Partito fascista finiscano col dare alle Federazioni provinciali la facoltà di deliberare quanto riterranno più opportuno, secondo gli elementi a loro disposizione, sulla situazione locale. Intanto, sempre a proposito dei liberali, eiunge notizia da Pisa elio la Federazione provinciale pisana del partito liberalo ha votato un ordine dei giorno col quale, udita Iti relazione del proprio presidente, delibera di invitare le sezioni della*provincìa a votare la scheda nazionale o quella his liberale-fascista. I liberali pisani sono dunque in piena ortodossia. Non può dirsi altrimenti di quei liberali che seguono nella circoscrizione umbra-laziale l'cn. Mattoli. Infatti i commissari straordinari della direzione del partito liberale italiano per le elezioni nella circoscrizione del Lazio-Umbria, senatore Prospero Colonna ed aw. Raffaele Ricci, indirizzano ai giornali la seguente dichiarazione: « A togliere ogni equivoco ò nostro dovere rendere noto che la lista Farabl-MattcQi presentata nella circoscrizione Lazio-Umbria e da alcuni ritenuta liberale non lo è. perchè non autorizzata nè approvata dal Partito liberale italiano e perchè non vi figurano gli iscrìtti al partito ».