Un esperimento non ripetibile

Un esperimento non ripetibile Un esperimento non ripetibile Come l'on. Meda giudica il procedimento elettorale — L'indirizzo fascista dell'Associazione combattenti : fiera risposta dell' a tv. Ccfaly, dimissionato perchè candidato d'opposizione. Roma, 6, notte. À cura del Ministero degli Interni domani sarà pubblicato l'elenco completo dei candidati raggruppati nelle varie liste. Intanto alcune tipografie di Roma lavorano a stampare i 15 tipi di schede, le quali verranno poi ingommate dal lato che dovrà servire a chiuderle e, raccolte in pacchetli di mille, saranno incassate e spedite alle varie Prefetture del Regno, che provvederanno ad inviarle ad ogni Comune in ragione del numero dei votanti. Mentre si effettuano questi preparativi elettorali, lo stesso desolante disinteresse per 1 prossimi comizi che già vi abbiamo segnalato, continua a regnare nella pubblica opinione, disinteresse di cui abbiamo. già rilevato le cause e che, ancora una volta, molto sobriamente e limpidamente, sono lumeggiate dall'on. Filippo Meda nella rivista Civita*: c356 deputati sono già stati eletti à comporre la Camera della 27.a legislatura. Li ha scelti la pentarchia del partito fascista e li ha ratificati il presidente del Consiglio del ministri. Il procedimento ricorda quello adottato dal generale Bonaparte per comporre l'assemblea legislativa della Repubblica cisalpina. E' vero che il corpo elettorale è chiamato a dare la sua sanzione definitiva, concentrando sulla lista governativa quel tanto di voti che la legge contempla come necessario perchè una lista possa conquistare la maggioranza coi suoi nomi; ma si sa benissimo che non è, in questi tempi che corrono, se non una formalità, e che l'ipotesi di uno scacco non è nemmeno concepibile, per una quantità di ragioni morali e materiali. La prima applicazione del nuovo procedimento non crediamo abbia soddisfatto se non i 356, che si vedono assicurata la medaglietta senza colpo ferire, tanto è che si dice da tutti non potersi ammettere che l'esperimento possa essere ripetuto senza esporre l'Italia al ridicolo di fronte al mondo civile ». Sebbene, come abbiamo détto, l'opinione pubblica si disinteressi della lotta, 6i nota, specialmente nella stampa di opposizione, un esame attento e che accenna ad intensificarsi, delle conseguenze che avrà nella vita nazionale la futura Camera, L'on. Baranzini si domandai stasera '« se le prossime elezioni rischiareranno l'Italia » e rileva come - il fascismo rimane sempre nell'equivoco creatosi sin dal momento della marcia di Roma ». Scrive il deputato: .«La cosidetta rivoluzione fascista, nello stesso suo Dirimo tempo, avrebbe condotto il nostro paese alla precisa visione di un reale capovolgimento della situazione, se avesse tratto sino allo sue conseguenze estreme le conclusioni logiche di un'insurrezione armata di un partito contro i poteri legittimamente costituiti. Invece, abbiamo assistito alla presa di possesso diretta del Governo da parto di un partito die dichiara elio non lo cederà 6e non dopo almeno mezzo secolo. Abbiamo visto un presidente di gabinetto che ha creato una milizia al suoi ordini, pur professando soggezione alla suprema autorità del Re, e tutto ciò mentre, almeno in apparenza, nulla è stato soppresso di quanto costituisce le linee fondamentali dello stato liberale a regime monarchico costituzionale ». Il Mezzogiorno e il fascismo E' noto che il' fascismo ha sempre inteso di dare alla vita della nazione una affermazione unitaria, cercando di sopprimere tutte quelle differenze e quegli antagonismi regionali che sono una triste 'eredità della storia politica del nostro paese. Da tale intendimento, indubbiamente nobilissimo, era derivato anche il proposito del presidente del Consiglio di porre la sua candidatura, oltreché a Milano, anche a Napoli, anche perelio nella figura del duce del fascismo e capo del Governo, (portata dagli elettori meridionali e settentrionali si creasse un anello di più tra i grandi tronchi della penisola. Il proposito dell'oli. Mussolini non potè essere effettuato, e d'altra parte, per la formazione delle liste circoscrizionali governative del Mezzogiorno venivano invitati a farne parte, attraverso laboriose e non facili trattative, personalità liberali e democratiche di quella regione. E' pertanto singolare quanto ha detto nel suo discorso elettorale, nell'adunanza dei segretari fascisti della Lombardia, l'avvocato Maggi, presidente del Consiglio provinciale di Milano e uno dei più autorevoli esponenti del fascismo. Ha affermato clic « il fascismo non ha bi< ogno del consenso del Mezzogiorno perchè è l'autorità del lavoro e del cervello settentrionale che conta e potrà contare, e che sa comprendere l'opera del fascismo ». Il Mondo raccoglie stasera questa affermazione e la confuta minutamente, ricordando lo benemerenze del Mezzogiorno, che è stato fra l'altro impermeabile ad ogni idea sovversiva, scrive il giornale: « 11 meridionale, che possiede la vivacissima intelligenza clic tutti ormai gli riconoscono, confronta lo sforzo compiuto dal Governo per conuuistare il suo consenso e In paiole dell'avvocato Maggi, © sorride. Tra il primo e le altre c'è una profonda differenza e una profonda analogia. L'uno c le altre non possono che offenderlo. 11 Governo sbagliò il tono anch'-: in periodo elet¬ torale, quando annunciò l'invio dei milioni contenuti nei necessaire dell'on. Giunta o nella valigia del cornili. Bianchi; non comprese, cioè, come il Mezzogiorno non sia terra di conquista la cui fedeltà possa cattivarsi con somme anche grosse di milioni. Sarebbe stato più giusto e meno inopportuno constatare che il Mezzogiorno non ha nè può avere simpatie per il fascismo, perchè è un popolo ordinato, disciplinato, che non comprende le conquiste di potere ottenute con mezzi extra-legali. Si sarebbe potuto diro che nel Mezzogiorno non hanno agito nè potevano agire i grovigli d'interessi non confortanti del loro appoggio il. movimento del fascismo ; si sarebbe potuto aggiungere che il popolo meridionale, pure nei suoi impeti, pure nelle sue ardenti generosità, conserva il pregiudizio del rispetto per la vita umana, per l'inviolabilità del domicilio, per tutte le libertà; quindi non poteva approvare l'azione fascista in altre regioni o tale sua disapprovazione doveva confermare dopo i contatti diretti con lo poche e sparute schiere del littorio. E' strano che proprio da coloro i quali affermano di mirare ad una Italia veramente imitarla, vengano manifestazioni che potrebbero riuscire a rinfocolare le antiche divisioni regionali ». Longlnotti ancora in sospeso Si aspettava che in giornata venisse risolto quello che comunemente è dettò il caso Lon. ginotti. Finora però la cronaca non registra alcun elemento positivo in proposito, n ritardo può dipendere in parte dal desidèrio del triumvirato di temporeggiare; seguendo la tattica adoperata fin qui in tutte ' le crisette interne degli organi' direttivi del partito. Ma dipende sovrattutto dal fatto che dei tre membri del triumvirato l'avvocato Spataro è in Abruzzo per la campagna elettorale, l'on. Gronchi è leggermente indisposto e l'on. Rodino è appena tornato da Napoli. Sappiamo tuttavia che stamane ha avuto luogo uno scambio di idee fra l'on. Rodino e l'on. Gronchi e che prima di prendere qualsiasi decisione i due triumviri hanno convenuto di parlare con gli altri due deputati uscenti di Brescia, Mondinl e Bresciani. Essi pensano cosi di poter raggiungere più facilmente la soluzione del dissenso. Secondo il Corriere d'Italia 1 triumviri sarebbero disposti a fare delle riserve sull'atteggiamento del Popolo e ammettere, anziché una opposizione sistematica, almeno per il momento, una opposizione elettorale, confidando die l'on. Longinotti si ritenga soddisfatto di ciò. In questo modo, intanto, l'incidente personale sarebbe chiuso e l'incidente politico rinviato a dopo lo elezioni. A Montecitorio si assicurava stasera clic l'on. Longinotti ha avuto in questi giorni un colloquio con don Sturzo. Ma la notizia era recisamente smentita così dall'on. Longinotti come negli ambienti della Direzione del partito popolare, la quale si riunirà 1*11 o il 12 corrente per esaminare la situazione elettorale. Cefaly dimissionato da Host-Yenturi Come è noto, nella lista di opposizione democratica presentata in Calabria e in Basilicata ha accettato di far parte l'avv. Raimondo Cefaly, principale organizzatore dei combattenti e per alcuni anni anche consigliere delegato dell'Associazione stessa. Il Mondo pubblica stasera che, in conseguenza di tale atteggiamento, il capitano Host Venturi, attualmente presidente del Comitato direttivo dell'Associazione nazionale ha spedito al Cefaly il seguente telegramma: « La tua partecipazione alla lista d'oppoa sizionc è in stridente contrasto con la noci stra collaborazione col Governo. Poiché e non è possibile permanga l'equivoco, li a considero dimissionario dalla nostra Asie sociazione. Vi sono momenti nella vita W « cui la disciplina, la lealtà verso l'Associa« zionc, devono superare tanto eventuali « rancori locali come l'amicizia che a te mi «lega. F.to: Host Venturi*. 11 Cefaly ha risposto: « Ti ringrazio della comunicazione, che « mette fine ad una situazione equivoca. I,a « mia lealtà indiscutibile, la mia disciplina « anche eccessiva, mi hanno imposto la ri» belltone all'asservimento dell'Associazione « al Partito fascista, di cui è una dello infili nito prove il tuo telegramma. Sai bene « clic la mia condotta non guidò situazioni « locali e che so io fossi stato fascista avrei « dominato ; ma ispirata al senso di orgo- glio e di dignità che vietano di accodarsi « supinamente ai dominatori. Come fascista « puoi essere soddisfatto per la confusione «fra Partito, Governo e Nazione; ma gli « uomini liberi no, i combattenti meno che « gli altri. Ricorda i nostri memoriali al « Governo. Dopo avere servito nobilmente « con ledeltà inflessibile la causa dei com« battenti, prendo atto che il Comitato vo« stro finalmente afferma con chiarezza che « i non fascisti non sono tollerati nell'Asso«dazione. F.to: Cefaly». Il Menda, commentando questo singolare scambio di telegrammi, osserva che se occorreva una nuova prova per documentare la apoliticità conclamata dal congresso dell'Associazione, eccola fornita': il titolo per rimanere uell'Associaziono — scrivo il giornale — non è quello di essere combattenti, ma essere fascisti.