Ad un mese dalle elezioni

Ad un mese dalle elezioni Ad un mese dalle elezioni Il capitano Forni in un comunicato del Direttorio fascista - I fascisti caduti nei conflitti politici equiparati, per la pensione, alle vittime della guerra ROMA, 5, notte. r.'on. Mussolini ha quotidiani colloqui col maggiori esponenti del fascismo provinciale e cai prefetti per rendersi conto direttamente dello svolgimento della campagna elettorale nelle diverso regioni. Slamane l'on. Mussolini ha ricevuto l'aw, Francesco Guerri. commissario straordinario fascista per la provincia di Parma. Un comunicato ufficiale avverte che nel colloquio, a cui ha assistito anche il segretario generale del partito on. Giunta, è stata esaminato la situazione politica nel Parmense la quale, anenlro era apparsa agitata anche per alcune beghe sorte ira i fascisti ed alcuni esponenti della massoneria locale, si awieri.'bbc attualmente ad una prossima normalizzazione. La situazione fascista in Campania Nel pomeriggio l'on. Mussolini ha ricevuto il prefetto di Napoli, gr. uff. D'Adamo, il quale gli ha prospettato la situazione di tutta la regione campana clic non e, comVè nolo, una delle più rassicuranti dal punto di vista fascista. Stasera a Montecitorio si diceva che il prefetto D'Adamo avesse richiamato l'attenzione del Presidente sull'opportunità di modificare l'atteggiamento del partito fascista nel riguardi dell'uso dei voti preferenziali. 11 prefetto avrebbe fatto osservare a.Il'on. Mussolini che la. facoltà di dare dei voti preferenziali, se può essere causa degli inconvenienti riscontrati e lamentati, contribuisce nondimeno a ravvivare la lotta interessando maggiormente ad essa così i candidati come gli elettori, i quali, specie nel Mezzogiorno, vedono e giudicano la politica assai spesso più attraverso i singoli uomini che attraverso i programmi dei partiti, e si uniformano difficilmente ad una rigida disciplina di volo. Ma nelle sfere ufficiose eiueste notizie non trovano conferma e si assicura che il partito fascista non ritornerà, per quanto riguarda i voti preferenziali, sulla decisione presa. Negli stessi circoli si afferma elio il prefetto di Napoli è venuto a Roma puramente e semplicemente per rispondere ad alcuni queaili postigli dal presidente sulla entità e sulla efficienzia delle forze concorrenti o avversarie della lista ministeriale. Queste foTze. difatti, nella Campania, si accingono alla lotta con notevole vivacità, la quale contrasta con la diversa situazione nel campo ministeriaOc. Il caso Forni L'ufficio stampa del Partito fascista comunica : >• Il direttorio del Partito fascista, di fronte alle speculazioni che giornali antifascisti fanno del cosidetto caso l'orni e di fronte all'atteggiamento sedizioso assunto da detto signore verso il Partito, ritiene opportuno •uscire dallo stato di generosa riserva mantenuto sin qua per dichiarare epianto segue: « Lo II capitano Cesare Forni sin dall'aprile 1923 si trovava in condizioni di assoluta inferiorità morale, in seguito ad un lodo emesso da un Giuri d'onore presieduto dal senatore principe don Fabrizio Colonna, tante che il Coniando generale della milizia fu costretto a dimissionurlo dal grado di luogo, tenente generale, per quanto in questa occasione gli organi dei partito ed anche gli esponenti di esso si mostrassero molto indulgenti verso di lui. , , , • ,, . «2.0 Successivamente, neh ottobre 1923, 1 attuale direttorio del Partito, appena insedia, tosi, trovò, tra le pratiche in corso, una precisa denunzia a suo carico, anche questa di gravissimo carattere morale, da parte di alcuni membri del direttorio della Federazione provinciale fascista pavese. o 3.o II direttorio nazionale, senza prendere in esame il caso, lo rimise immediatamente alla Corte eli disciplina in quei giorni costituita. « 4.o La Corte di disciplina, dopo diligente ed esauriente istruttoria, durante la quale fu. rono lungamente interrogati, oltre l'accusato, tutti i testimoni da lui indicati, fu costretta a concludere riconoscendo la piena colpabilità del Forni, proponendone l'esclusione dal Partito. , ■ 5.o Tato colpabilità fu desunta dal fatto che il Forni, per difendersi dall'accusa di appropriazione indebita di circa 20 nula lire appartentl alla Federazione fascista pavese, produsse un documento contabile riconosciuto immediatamente come documento falso dai membri della Corte di disciplina. Sottoposto ad esame, ne fu confermata la falsità. Per eccesso di indulgenza verso il Forni e di fronte alle sue invocazioni di liberarlo dall'accusa che, a suo dire, lo avrebbe compietornente rovinato, la Corte gli consenti un'al. tra periziu, affidata ad un perito scelto dal Forni stesso. Dopo alcuni giorni, anche il perito di sua fiducia concluse, confermando pienamente la falsità del documento. « tì.o DI fronte a risultati cosi schiaccianti, il Direttorio del Partito avrebbe potuto senz'altro applicare le sanzioni proposte dalla Corte. Senonchè, in considerazione del passato di soldato e di squadrista del Forni, adottò la formula benevola di eliminazione, ingiungendogli il dlmissionomento, « lì' inutile quindi che il Forni parli di purità del fascismo, quando quattro galantuomini, elle rispondono ai nomi di Pàolueci, Buttafuochi, Dudan e Caprino, estranei ad ogni bega personale, hanno firmato un lodo, clic non lascia alcun dubbio sulla posizione morale di questo signore e non consento a persone per bene nessun genere di solidarietà, che a lungo andare diventerebbe un atto di autentica complicità. Il Direttorio nazionale, dicendo pubblicamente la sua ultima parola per questo miserevole caso, sente il dovere di dichiarare che il segretario generale del Partito si 6 mantenuto talmente estraneo alla questione, che ha persino rinunziato ad esercitare i suoi diritti ed i suoi doveri inerenti alla sua carica ». Un discorso De Stefani a Torino Per quello che riguarda il preannunciato discorso dell'on. Mussolini, che sarà tenuto a Roma il 23, dopo l'adunata dei sindaci fascisti, la «Tribuna» informa stasera elio il presidente del Consiglio, riandando alle, origini del movimento fascista, esaminando to svolgimento di esso e l'opera del suo Governo, ribalterà in linea generalo varie critiche che in questi giorni rivolgono al Governo fascista le diverse opposizioni. Nel discorso del 23 corrente salarino anche illustrate alcuno posizioni del Partilo fascista nei confronti degli altri Partiti. Le informazioni del giornale ministeriale della sera lasciano comprendere chiaramente che il discorso dell'oli. Mussolini, se non potrà essere definito come un discorso elettorale, per la circostanza in cui sarà pronunciato o della quale prenderà lo spunto, avrà nondimeno riferimenti elettorali abbastanza precisi t quali eserciteranno forse una corta influenza sull'ulteriore svolgimento della lotta. A propositi) di discorsi elettorali, si annuncia che l'oli. Do Stefani, Ministro delle Finanze, pronuncerà negli ultimi quindici giorni del mese tre discorsi politici: uno a Venezia, uno a Palermo ed uno a Torino. In ossi l'opera del Governo sarà illustrata particolarmente nei riguardi della situazione finanziaria e del risanamento economico dell'Italia. 15 tipi di schede L'Ufficio slampa del Partilo fascista comunica intanto una esatta e definitiva classificazione statistica dei candidati ministeriali. Dei 375 candidati ministeriali delle due liste fasciste (quella del fascio littorio » e quella dell'» aquila »), oltre '200 sono ex-combattenti. Figurano tra essi 10 medaglie d'oro, Ili medaglie d'argento, !)8 medaglie di bronzo, 48 promozioni per merito di guerra. Oltre 80 candidati sono poi mutilati ed invalidi; Si sono volontari di guerra. Da parte sua l'Ufficio centrale elettorale ha, secondo quanto vi abbiamo comunicato ieri, proceduto alla elencazione esatta dello liste ammesse a. votazione. Esso sono, come ò noto, 23. Da ciò non si dove erroneamente arguirò che la scheda di stato, che dovrà riprodurre in fac-simile » i contrassegni delle liste, debba contenerli lutti, perchè la legge slobiiisco che nella scheda di stato dovranno essere u'prodotti i contrassccni delle listo ammesse in votazione per ogni singola circoscrizione. Quindi, i tipi di scheda sa. ranno l'i, in corrispondenza delle 15 circoscrizioni in cui ò diviso il Collegio unico nazionale. Olire ai .contrassegni, le schede dovranno indicare accanto ad essi il numero d'ordine che alle lisie è stato assegnato dall'Ufficio centrale nazionale, secondo l'ordine delle liste presentate in mite le circoscrizioni. Va rilevato in conseguenza che nelle schede di ogni circoscrizione i numeri indicati delle liste potranno seguire saltuariamente. Nella parto centralo della scheda vi saranno delle linea trasversali su cui l'elettore potrà segnare il nome e cognome dei candidati, od i numeri corrispondenti contenuti nella lista ai quali intende elare la preferenza. Le camicie nere e le urne E' slata oggetlo di commenti negli ambienti politici romani la notizia giunta da Firenze elio il tenente Antonio Magliardi, avendo accettato di far parte della lista costituzionale indipendente, capeggiata dall'onorevole Benedetti, e stato invitato a dimettersi da presidente della Sezione di Borgo San Lorenzo dell'Associazione dei combattenti. 11 Comando generale della Milizia nazionale, d'accordo cogli organi competenti del Ministero degli Interni, sta studiando lo limitazioni da apportarsi nell'impiego dettai milizia fascista durante il periodo elettorale, perchè telo eventuale impiego non sia in troppa aperta contraddizione colle disposizioni precise contenuto nella vigente legge elettorale.- Ci consta che nei prossimi giorni il Comando generale della Milizia diramerà ai Comandi di zona una circolare, in cui saranno, contenute istruzioni precise appunto sull'impiego che si dovrà fare della Milizia nel giorno delle elezioni. Il concetto del Comando è che ai servizi di ordino pubblico durante lo elezioni siano adibiti esclusivamente quei militi i quali non abbiano alcun obbligo elettorale. In altre parole, il servizio dovrebbe essere disimpegnato solo da quei gregari che, essendo di età inferiore ai 21 anno, non rivestono la qualità di elettore. Si presume che per tato ragione il servizio possa essere prestato 6cnza parzialità e senza passionai ismi. Sembra anche che una parte importante sia affidata il giorno delle elezioni alle « avanguardie giovanili », così almeno si direbbe nel leggere una circolare che è stata inviata alle Segreterie provinciali ed ai Comandi di legione dal segretario generale dell'organizzazione. La circolare o 'redatta in questi termini: "Allo elezioni politiche, che troveranno impegnato il Partito fascista con tutto le sue forze e le suo poderose riserve, dovranno prendere viva parte anche le avanguardie giovanili fasciste. I segretari provinciali ordineranno alle Sezioni di mettere i toro iscritti a disposizione del Fascio o del Comitato elettorale, onde sia reso facile il lavoro di comunicazioni © di collegamento. Per la giornata del C aprile gli avanguardisti di tutta l'Italia dovranno ritenersi mobilitati dai Comandi, secondo i compili ad essi assegnati nelle singole località, sia dai rispettivi segretari provinciali o di sezione, sia dai comandanti di legione. Colla disciplinai consueta, che ò vanto ed orgoglio della gioventù fascista d'Italia, i giovani inquadrati nelle avanguardie fascisio si apprestino a vivere e combattere la prossima lotta elettorale, che il fascismo sosterrà con animo sereno, ondo dalla vittoria, che non potrà mancare, sia consacrato lo spirito della rivoluziono dello camicie nero ». A proposito della Milizia Nazionale si conferma che. doiio lo elezioni, tutto l'ordinamento del nuovo corpo sarà sottoposto ad una attenta revisione, per quanto si riferisce al disegno di legge per la pre-militare e per la conversione in leggo del decreto costitutivo, vi abbiamo già irasmesso ampio informazioni sin dal gennaio scorso, quando l'on. Mussolini trattò ampiamente di questo problema cogli ufficiali della Milizia convenuti a rapporto a palazzo Chigi. Oggi non si annunzia nulla di sostanzialmente nuovo, si afrerma soltanto che saranno modificato lo disposizioni che regolano attualmente la materia dello incompatibilità tra lo sommo cariche della Milizia, che implicano giurisdizione territoriale, ed il mandato parlamentare. Oggi, com'è noto, i comandanti ed ispettori di zona non possono presentarsi candidati nelle circoseajzioni ove esplicano le loro funzioni militari, a meno che non cessino dalla loro carica sei mesi prima della convocazione del comizi. E' noto che, appunto in ottemperanza a questo disposizione, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, on. Acerbo, ed il sottosegretario alle Poste on. Caradonna, generali della Milizia Nazionale, ed il comm, Magrini, in vista delle elezioni, si dimisero dalla carica di ispettori generali rispettivamente dell'Abruzzo, delle Puglie e del Veneto e passarono fuori quadro. Invece i comm. Starace ed Arrivabene, rispettivamente luogotenenti generali di zona, uno della Venezia Giulia e l'altro della Calabria, poterono evitare l'Incompatibilità o conservare lo funzioni militari presentando la loro candidatura fuori del territorio della rispettiva zona, a primo nelle Puglie ed il secondo nel Veneto. Ora, Invece, dopo le elezioni, questa disposizione aite' nuatrice delle incompatibilità predetto sarà riveduta. L'incompatibilità sarà riaffermata nella maniera più larga ed assoluta. In altro parole, i generali della Milizia che abbiano giurisdizione territoriale (ispettori o luogotenenti di zona) potranno diventerò deputati solo a patto che cessino dalle loro funzioni sei mesi prima della convocazione def comizi, qualunque sia la circoscrizione in' cui presentano la candidatura. Cosi, dopo lo elzioni, anche lo Staraco e l'Arrivabcne do« vranno passare fuori quadro e si dovrà provvedere alla loro sostituzione. Le pensioni ai fascisti importerebbero un milione Il Ministro delle Finanze, comò ne siete informati, ha in esamo in questi giorni il progetto elaborato dall'on. Alfredo Rocco — su proposta dell'on. Farinacci che fu il prime» n parlarne all'on. Mussolini alcuno settimana dopo la marcia su Roma — per l'assegnazione di una pensione ai fascisti feriti o morti nei conflitti che precedettero l'avvento del fascismo al governo. Il' progetto, per quanto è dato sapere, 6 brevissimo e si limita ad eslendero to disposizioni vigenti per le pensioni ai (mutilati e feriti di guerra anche « agli agenti della forza pubblica, ai carabinieri ed a coloro che risultino feailti o mutilati in conflitti selciali contro i sovversivi nelle azioni che precedettero la marcia dello camicie nere su Roma ». Analogamente olle madri ed alto vedove dei fascisti caduti in detti conflitti sarebbero estese le disposizioni vigenti per lo madri e vedove dei caduti in guerra.. Secondo un primo calcolo approssimativo degli uffici competenti, l'approvazione del progetto Rocco apporterebbe un onere annuo di un milione di lire. 11 disegno è precedute da una .sobria relazione in cui sono esposte le ragioni del provvedimento. Il concetto generale c che, avendo la rivoluzione fascista avuta una consacrazione nazionale, nel senso che tutti ne risentono e riconoscono i benefici, non e giusto lasciare senza benefìcio coloro che ad essa si sacrificarono». Questo stesso concetto illustrava stasera a Montaciitorio un «x-deputato fascista, che difendeva le ragioni del provvedimento. Egli osservava che, anenlro i capi ed i superstiti del movimento fascista raccolgono onori e godono del trionfo dalle loro idee, coloro che xneno fortunali caddero per queste stesse idee, non possono e non devono e-ssere dimenticati. Ma, questa logica semplicista non è condivisa dalla stampa non fascista. Il Popolo Uova assurdo che si voglia equiparare le vittime di guerra a quelle di una lotta di parte. « Per quanto poi possa essere nobile il fine di un parito. non è ammissibile che esso possa armare i suoi seguaci contro quelli di altri partiti. In omaggio ad un elementare principio di civiltà neghiamo che tra i partiti si debba venire a tali violenze da provocare vittime e lutti. Noi pensiamo che non si possa l'are una legge di (presto genere, imponendo degli obblighi a tutta la collettività per soccorrere coloro che sono vittime non di un dovere civico assoluto cui non sia possibilo legittimamente sottrarsi, ma sopportano le conseguenze, sia pure lagrimevoli e riprovevoli, di una loro libera milizia, di parte ». Le critiche iniziali del Popolo sono espresse anche dal Mondo, che vede nel provvedimento la tendenza a subordinare l'aziouu dello Stato agli interessi di mi partito politico, e che rileva come ora i progotti di leggo possono sorgere per iniziativa o deliberazione del Partito fascista, mentre nel tempo in cui si rispettava la costituzione dovevano sorgere per iniziativa del Governo e del Parlamento. Una convinzione che non c'è Della libertà, specialmente nel riguardi delle elezioni, si occupa stasera in un edito, itole « Il Mondo ». Dopo avere rilevato ancora una volta lo scarso interesse che il Paese dimostra per lo elezioni, di cui si sanno già in precedenza i risultati, il giornalq osserva : « Non basta che la libertà sia negli ordinamenti formali di uno Stato; perchè i citta< dini ne usino è anche necessario che la popolazione abbia la èonvinzione di essere li-< nera. Tale, convinzione non c'è. Quale sicurezza di pacifico esercizio del suo diritto elct^ torale ha il popolo italiano, mentre il partito dominante per la proclamazione dei suoi già eletti candidati faceva larga ostentazione della forza armata con lo sfilato di domenica scorsa, che, seppure non avessero avuto scopo intimidatorio, tale scopo raggiungevano praticamente? I giornali ufficiosi vantano la regolarità di tali manifestazioni non turbate da incidenti, ma la regolarità delle rnanife. stazioni fasciste non rivela un merito fascista; rivela, se mai, una elevata educazione politico da parte degli avversari del fascismo, i cniali, difensori della libertà per sè e per gli altri, hanno evitato tutto ciò che avrebbo potuto turbare la cerimonia degli avversari, Tilolo di merito per gli organi ufficiosi sarebbe stato il caso inverso, il caso cioè che i dimostranti fossero stati avversari del faseismo ed i fascisti avessero lasciato libera* mente svolgersi le dimostrazioni ». Il Prefetto della Basilicata querelato dall'on. Reale Il Mondo accenna poi ad un caso dell'on. Reale. Ecco di che si tratta. L'ex-depulato nitl'ano, ritiratosi, com'è noto, dalla lotta clet. torale, invia una lettera al direttore del giornale, in cui dico di avere presentato denunzia a carico del prefetto della provincia di Basilicata, comm. Nicola Spadavecchia, al procuratore del Re del Tribunale eli Potenza per rifluio eli rilascio di atti del proprio ufficio richiesti nella qualità di avvocato. Rileverai — scrive l'on. Reale — come non sia stato sufficiente mettermi fuori del terreno della lotta politica per un senso di stiuisttp civismo, per essere reintegrato nel miei diritti di libero cittadino. Il prefetto della provincia di Basilicata si credo in di. r.'.1--01 diminuirò o menomare i miei ellriltt in libero professionista, lo non rivendico la libertà politica od i diritti politici clic volontariamente mi sono rassegnato a vedere sospesi, e per cui è sempre in agguato il pretesto bugiardo ed insieme umiliatile — più per chi lo adopera che per chi ne è vittima, — dell'antinazionale, ma i diritti che si riferiscono alla mia attivila di privato citta, dino ». Pur non volendo tenero responsabile II Gò« verno centrale di tutto quanto avviene in provincia, l'on. Beale si domanda se il popolo italiano sarà costretto ad assistere a tato spettacolo. L'on. Reale pubblica anche la denunzia «porla contro il prefetto, denunzia che espono minutamente ed obbiettivamente •I fatiti scumiariainehle contenuto nella lettera.