Chiaroscuri del carteggio dei "Premiers"

Chiaroscuri del carteggio dei "Premiers"Chiaroscuri del carteggio dei "Premiers" (Servizio speciale d 4 tttfella a Stampa »> t Londra. 4, notte, allarmi in Italia. 1 premature susciuUirne epistole Mac Donald:i City versa docce fredde, espri- in Francia, cose puerili Chimere Su queste tate dalle Poincaré, mendo in modo assai concreto l'opinione die niente di nuovo è in realtà accaduto. Tutto prosegue, secondo la'City, per una china lenta. Nello stesso senso proseguirà finché la decisione degli esperti interverrà a modificare la situazione, La City per altro ha- fin da ora il senso che le "modirazioni saranno in peggio se gli espèrti risulteranno molto generosi coi .milioni degli altri. Non c'è inclinazione a generosità eccessiva «ella City, la quale in pratica è la sola sorgente europea da cui >i possano attingere fondi per il riassetto continentale. L'esito è che stasera il franco francese, insieme coni quello belga, ha subito il peggiore tracollo della sua storia postbellica. Era giunto qualche tempo addietro a 105. Alcuni credevano che questo fosse un fulmine al quale i febbrili ripari sbandierati dal Governo francese avrebbero impedito di dilagare. Stassera esso è superato : il franco si trova a 106. Le tenerezze verbali tra i premiers non impressionano la Borsa. In verità esse impressionano qui pochissima gente. Certo lasciano fredda la Camera dei lordi. Anche questa ha interloquito stassera in proposito. Alla Camera dei lordi L'occasione è stata offerta da un dibattito sugli armamenti aerei, suscitato da Una mozione conservatrice la quale invitava il Governo a portare l'aviazione britannica' almeno al livello delie forze aeree della potenza continentale risultante suprema nell'aria. Lord Thomson, il mi-, nistro laburista dell'aviazione, si è levato a combattere la proposta c ha detto: « Il Governo continuerà il programma di incremento aereo ereditato da Baldwin, ma non intende iniziare oggi su questo terreno una gara colla Francia. Ciò susciterebbe difficoltà sulla via dei negoziati in prospettiva sia per risolvere la crisi delle riparazioni sia per la riduzione degli arr mamenti ». 11 ministro ha pregato quindi gli avversari di ritirare la mozione. Lord Curzon, che alla Camera alta dirige l'opposizione conservatrice ha respinto gli argomenti del ministro. Non 6 affatto vero, secondo lui, clic, lasciando consolidarsi in Francia l'impressione della condiscendenza e della debolezza inglese si spiani la via a resipiscenze ed a concessioni. E' vero, secondo lord Curzon, il contrario. Perciò la mozione doveva aver corso A questo punto anzi il leader conservatore ha creduto opportuno accennare al recente scambio di lettere fra Londra e Parigi. Qui egli ha implicitamente riprodotto il punto di vista della City. Le cortesie epistolari non devono illudere alcuno Gli attriti fondamentali sussistono immutati. Le lettere non risolvono alcunché. Le difficoltà di ieri riemergeranno tali e quali domani. La creazione di una atmosfera calda o fredda che sia, non conta molto nella dura cerchia delle divergenze inevitabili. Il pessimismo di lord Cumon non ò etato dissipato tra i settori della Camera ereditaria da un tentativo di persuasione che lord Haldane ha fatto subito dopo, rincalzando la tesi di fhonv son. Lord Salisbury ha replicato per i conservatori rincalzando dal canto suo .a tesi di Curzon ed alla fine la mozione per la «rara agli armamenti aerei e stata approvata con quella maggioranza schiacciante che i conservatori posseggono automaticamente alla Camera alta contro il laburismo, che vi è indirettamente rappresentato da non più di una dozzina di msT*apisce che l'ultima parola spetta alla Camera dei Comuni, la quale discuterà il problema in sede di bilancio. Ma il pronunciamento della Camera dei Lordi imbarazzerà alquanto il Governo che da un lato vuole andare adagio anche per non suscitare vespai nel partito, mentre dall'altro è perfettamente conscio dell importanza militare dell'aria L'ammiraglio Kérr, che fu vice-capo dello Stato Maggiore aereo inglese negli ultimi anni, dichiarava, ad esempio, ieri in un pubblico discorso di non aver mai incontrato in alcun Governo persone che mostrano verso gli armamenti aerei un interessamento cosi acuto come'i membri del Governo attuale. Arrivare al pubblico francese Nella stampa le lettere dei Premiere non figurano oggi se non attraverso gli echi dei commenti esteri. I giornali si concedono un margino di meditazione. Soltanto il laburista Baili/ Herald reca, un editoriale al riguardo. In compenso è un articolo abbastanza importante. Il giornale inglese vorrebbe addirittura che Poincaré pubblicasse, attraverso la Francia, col metodo della pubblica affissione, la lettera di Mac Donald e la relativa risposta. Lio fa pensare che uno degli scopi del pruno ministro inglese, forse il principale, fosse quello di raggiungere in pieno 1 opinione pubblica di Francia, che il Times qualche giorno addietro considerava malissimo informata dalla stampa parigina. Una specie di censura automatica, constatava francamente il Times, esiste in Francia. 11 giornalismo parigino anziché creare la.luce fa il buio. I punti di vista inglesi così non raggiunsero mai in misura adeguata e in forma equa il gran pubblico dei lettori di Francia, Infatti non a coso Mac Donald si è provato a compendiare in una sintesi liscia,' che nessuna forza avrebbe potuto sottrarre all'esame dei francesi, i capisaldi della posizione britannica di fronte alla Francia. , Fatta la questione della pubblicità, il Daily Herald riconosce che le lettere non forniscono la menoma i>rova di progresso iipprczzabile verso uh accordo concreto. Pure le controversie sul tappeto sono state sollevate, per ammissione di moltissimi, lanto a Londra quanto a Parigi, in una atmosfera più chiara e più calda. Non importa che la stampa parigina non sia unanime sul valore delle due. lettere. Nessuno può attendersi l'unanimità in perindo.eiettorale. Ma sta di fatto secondo l'organo laburista, che la probabilità di sistemare tutto quanto è aumentata. Sarebbe non soltanto indiscreta, ma prematura — sog. giunge il Daily Herald — una immediata discussione di punti particolari, Tuttavia non c'è alcun male nel dire che « il Go verno francese è sospinto ad adottare una attitudine più ragionevole soprattutto pei le sue' difficoltà finanziarie ». 11 dare e l'avere Era prevedibile che la caduta del franco e la conseguente penuria del Tesoro francese avrebbe prodotto una metamorfosi nell'atteggiamento del Quai d Orsay. En1 i-ambi questi guai si fanno ora penosamente sentire. Per giunta il Belgio si rivoltato cosicché «la Francia ricomincia a provare ì bri vgvdmcncdlsctlblntbrmtacsfladnnbpGcqcsbanp o n i e é l a o o e e e 1 ì a c a e i l n o . e , a o to e n a a a i o nsi nai vidi dell'isolamento e questi, uniti alle urgenze finanziarie, dispongono il suo Governo a considerare con sempre migliori disposizioni d'animo le basi di una sistemazione ». Ouali basi? 11 Dailij Herald spiega: «*Esse includeranno, con quasi certezza, 3.i cancellazione del debito francese verso ili noi -e non ce ue> dorremo molto, qualora in contraccambio si concordino accomodamenti di altro genere, lniom a soddisfarci. Da lungo lenipo fra noi i più hanno smesso le speranze ili vedersi rimborsali, .se con il sacrittoio di questa pai-te dei nostri diritti potremo procacciarsi il ristabilimento della salute europea" faremo un aitare abbastanza buono ». Il giornale non ignora da lUtimo che la Francia desidera dall'Inghilterra alcune precise garanzie contro nuovi attacchi tedeschi : « La questione delle garanzie, è un problema più difficile. Esso richiederà considerazioni molto, ma molto, accurate ». Ha fatto beno l'organo laburista a premettere che non credeva opportuno di entrare in particolari. Se vi' fosse entrato, avrebbe dovuto ammettere che la stessa cancellazione del debito di guerra non basterebbe a Poincaré. Egli, in base alle informazioni del corrispondente parigino dello stesso foglio, continua ad esigere ben altro. Che cosa sarebbe dunque pronto a dare e ad esigere? Ecco quanto egli darebbe : la occupazione invisibile della Ruhr, la neutralizzazione della Renania, la soprressione delle barriere doganali fra la Germania occupata e non occupata, l'ammissione della Germania nella Lega delle Nazioni. Poincaré accorderebbe questi quattro punti, i quali, secondo iL corrispondente, rispeccherebbero proposto die incontrano il favore degli ambienti britannici. « Se ciò fosse esatto, gli ambienti laburisti si contenterebbero di poco: essi lascierebbero i francesi nella Ruhr, coopererebbero a sopprimere una larga porzione di sovranità naztonale tedesca e toglierebbero gli occupatori francesi da. moki impicci fiscali e conferirebbero alla Germania un diritto naturale che già le appartiene. Ma aspettiamo e vedremo ». Ecco ora quanto Poincaré reclamerebbe in compenso: l.o Immediato prelevamento a proprio favore di almeno 300 milioni di sterline dal gettito di un gigantesco prestito internazionale fondato sulla garanzia dell'industria tedesca ; 2.o l'Inghilterra dovrebbe garantire aiuti specifici alla Francia nel caso di una nuova aggressione germanico. Basterà per ora osservare che la prima richiesta è fantastica poiché si basa sopra una ipotesi immaginaria per il semplice fatto che un prestito gigantesco è fuori discussione, che il Governo di Mac Donald non stipulerà convenzioni militari con la Francia conte con nessun'altra nazione. Inoltre qualunque Governo potesse succedere a quello di Mac Donald si ricuserebbe, nello stesso modo, di concludere una convenziono militare sigillata e timbrata con chicchessia. m. p. «♦» ■ ■ La difficoltà centrale (Servizio speciale delia «stampi.) Parigi. 4, notte. Venerdì mattina 11 Quai d'Orsay pubblicherà il « Libro Giallo » sul patto di garanzia, quel tal Libro Giallo, i cui documenti principali vennero, corno ricorderete, inviati, per conoscenza, al Foreign Office, or sono quattro settimane e diedero occasione al noto incidente Lloyd George, come è dato intendere dall'articolo di Giulio Sauerwein sul ilatin di oggi, la tattica francese, sotto la pressione delle circostanze, sta per subire una evoluzione: torna a prendere come cardine il problema della sicurezza. Scrive : « La questione delle riparazioni è essen ziale. Ma, a mio avviso, per quanto eccellenti siano i rapporti degli esperti, per quanto grande sia la buona volontà che si metterà ncll'esaminarli e nel trasformarli in risoluzioni pratiche, il problema delle riparazioni, col' suo capitolo difficile dei pegni territoriali, non sarà mai risolto, se quello della sicurezza non lo è nello stesso tempo, o meglio ancora, prima ». Ed effettivamente, per quanto forte possa essere nel a Man in tre Street » la tentazione di accusare la Francia di tr-ar fuori il problema della sicurezza quando altri si offre a risolvere quello delle riparazioni, e quello delle riparazioni quando altri si offre a risolvere quello della sicurezza, 6 evidente che, con un uomo come Mac Donald, deliberato a discutere le questioni radicalmente e in funzione dello necessità generali, le riparazioni, considerate astrattamente e isolate dal fattore guerra che è quello che le è rimasto e che le giustifica, non si concepirebbero più. In linea di stretta logica le riparazioni sono l'effetto di una causa. Badare alle une senza curarsi dell'altra costituirebbe un procedimento empirico cui non sarebbe sorprendente se l'Intelligenza armoniosa integrante e non immune da dottrinarismo del premier britannico ripugnasse di per sé stessa, indipendentemente da ogni considerazione politica immediata. Ma vi sono anche ragioni immediate che spingono i due Governi su questo terreno. Gli studi dei periti collegano, come già a parecchie riprese vi ho indicato, il problema del risanamento finanziario del Reich, sulla base della restituzione pressocch^ totale del territorio tedesco, alla nonnaie forma di gestione amministrativa e alle ordinarie condizioni della sovranità politica. Questi studi possono venire accettati e possono veniie respinti: ma elio vengano accettati a continuazione della politica dei pegni, quale la Francia l'ha intesa finora, è impossibile. Ora, rinunziare a questa politica implica per la Francia veder tornare automaticamente al primo piano la questione della sicurezza con cui quella politica finora si è confusa. Aggiungete a tale ordine di considerazioni il fatto che tutte le apparenze di attuabilità attribuite da un mese al piano di riparazioni dei comitati tecnici riposano, sino a questo momento, unicamente sulla carta e nella fantasia bene intenzionata dei loro membri. Nelle due lunghe discussioni avvenute ieri all'Asteria al direttore della Reiclibanlc si è mostrato di umore tutt'altro ohe promettente. L'organismo della banca di emissione, che gli ottimisti pretendevano già concordato, è stato da lui rimesso in discussione da cima a. fondo. La Germania si oppone a qualsiasi controllo effettivo sulla gestione delle proprie finanze. Se accetta, ad esempio, caie Ha metà del membri del Consiglio d'anianinistrazione della banca siano rappresentati dal capitale estero investitori, vuole che il presidente sia tedesco e abbia voto preponderante. Se aceti:a che le operazioni del reparto s'iocia'e adibito «Ile riparazioni slaiii". soivesliaic da una Commissione composta neilesuinpoastilai renLelufrvcoqnraraDrapqrudiltadntrslileZpgsplLmvssdsMcidfssuiecsibIgzs( , e r e a a e a o , a l o . o a e r ii u a a a el eidi eania al n gil tà ni to la ri. ri è e. he è ma si oHa nial eeeii". a per metà di staiamiexi, "vuole che anche qui la' direzione e la maggioiranza le rimangano assicurate. Applicato all'ilntera 'macchina «• i ecogitata dai peniti, si dice a Parigi, questo principio renderebbe le garanzie previste totalmente dUusotìo e metterebbe la Francia nella condizione di essere spogliata invano ilei 3>e3nii che attualmente detiene. Ergo: risurrezione per essa nella necessità <li avere in invailo, coma riserva, dei patti di garanzia politica, clic le permettano eventualmnete di assistere senza pericolo, alla sfumata definitiva delle triiparazioni, in un momento in cui la bilancia delie sorli sembra (volgerò tanto i suo donno che, mentre il franco cala irresistibilmente osni giorno, la Germania conia monete di argento e fa a-azaia di miaLeiie ipr.ùne e di prodotti mianifatturatl su lutti i mercati del mondo, quasi, dicono i francesi, volesse ricostituire degli 6focks, in vista di una nuova guerra. iSecondo il eullodato articolo del Malin, conversazioni francoJinglesi positive sulla questione della sicurezza sarebbero imminenti. Anzi, prima della fine di marzo, si farebbe calcolo di poter giungere, in materia, ad accordi preliminari. Ma quale valore accordare a tali previsioni rassicuranti? Nella sua ultima lettera Mac Donald alludeva nettamente al patto di garanzia del 1910 e alla sua mancata adozione per effetto del rifiuto americano: ma può questa velala espressione di rammarico storico essere interpretata come un sintomo di un suo proposito di rimettersi, quale capo del Governo, sulla medesima strada? Tutto il resto del documento obbliga a scartare tale ipotesi. Il problema della sicurezza è dunque, nel concetto di Mac. Donald, impernialo sulla Lega delle Nazioni e sulla neutralizzazione del Reno. E non sarebbe questa, a priori, una impostazione sgradita all'attuale Governo francese, a'! quale non può ignorare come l'opinione pubblica nazionale l'accoglier ebbe con entusiasmo. Ma a tale entusiasmo si assodi crebbe la Germania? La Zrit evoca nella circostanza il parilo renano pro-posto da Cuno; ma 1 giornali di Stinnes gettano da due giorni fuoco o fiamme ; e questo furore, nella sua stretta logicità, non può non obbligare a riconoscere come 6U tutte le decisioni concertate e da concertarsi fra Londra e Parigi gravi, forse irrimediabilmente, la pregiudiziale di quel vecchio proverbio che ammonisce gli uomini, non csclusi i capi di Governo, a non fare i conti senza l'oste, ovvero a non vendere la pelile dell'orso. O. P, L'impressione in America (Servizio speciale della « Stampa ») N«w York, 4 notte N'egH ambienti responsabili di Washington si ritinta di fare commenti sull'epistolario di Mac Donald-Poincaré. Si riconosce tuttavia che esso costituisce uno dei più seri tentativi idi raggiungere una intesa tra i due paesi. Si fa osservare jn questi ambienti che in qualsiasi occasione le potenze alleate faranno passi presso Washington, presentandosi come un'Europa unita, pronta a compiere sacrifici in vistagli trovare una soluzione alle dlitlcailtà economiche europee, tali ipaesi saranno accolti colla massima simpatia a Washington, ma ciò soltanto dopo ile elezioni primaverili. Ottima impressione hanno pure suscitato negli ambienti politici le- lettere Mac Donald-Poincaré. I repubblicani ed i democratici riconoscono tutti la necessità della pace europea per la stabilità economica del mondo. Riconoscono pure che un accordo tra i primi ministri d'Inghilterra e Francia quaile sembra preannunziato nelle lettere ora pubblicate, sarebbe il mezzo migliore per spianare :a via ad una conferenza generale, la quale, secondo onesti ambienti politici, dovrà di necessità seguire tra breve tempo, alla quale conferenza gli Stati Uniti parteciperebbero qualora riconoscessero la esistenza di una imita di vedute tra le grandi nazioni europee. Qnssneitcidclaet1 9lolnltollldIip«vedtBtlilnsdddLa situazione intricata di Atene (Servizio tfpeclale della «Stampa») A tana, 4, notte. la situazione rimane ilnestricabile a causa delle passioni che continuano a darsi libero campo. La soluzione di molti problemi e principalmente di quello dinastico, rimane estremamene confusa. Le difficolta accennano ad aumentare di giorno in giorno e si torna a parlare con maggiore insistenza della probabilità della partenza di Venizelos. Secondo voci correnti stasera egli avrebbe già dichiarato apertamente che, se -i suoi consigli e la sua opera mediatrice tra i vari partiti' non sortiranno effetto, egli tornerà in Francia, abbandonando Atene alla sua sorte. Non si esclude che ad assumere una tale recisa attitudine Venizelos sia stato indotto da un passo compiuto da quasi tutti gli ufficiali ellenici. Essi avrebbero minacciato le dimissioni nel caso in cui il Governo non dichiarasse sull'istante e senza formalità di sorta di essere partigiano dell'istituzione di un regime repubblicano. ^ t Situazione grave al Marocco (Servizio speciale della <• Stampa •) » Londra. 4, notte. Telegrammi .da Madrid annunziano una ripresa dell'offensiva nella zona spagnuola dal Marocco dove la situazione sembra essersi fatta estremamente seria. Dalla Spagna stanno partendo rinforzi. Si annunzia poi che un proieltle 6 esploso sul ponte di un incrociatore spagnuolo uccidendovi il capitano e due marinai e ferendo due sottotenenti. Uno di questi, secondo telegrammi spagnuoli, sarebbe un osservatore navale inglese. ^ ^ Il Califfo partito per la Svizzera La firma del Trattato di amicizia tra la Germanie e la Turchia Costantinopoli, 4, notte. Il Culiffo è partito per la Svizzera, Si ha inoltre da Angora che ieri ò stato con eluso il trattato di amicizia tra la Germania c la Turchia. Il trattato consta di 13 articoli ed entrerà in vigore 15 giorni dopo lo scambio delle ratifiche. {Stefani). Nuovi incagli agli sbarchi a New YorK (Sei-vàio speciale della <• Stampa ») Parigi. 4, notte. Telegrammi da New York annunciano che le autorità di immigrazione hanno notificato alle Compagnie di navigazione che a partire dal 5 marzo tutti gli stranieri che viaggiano in seconda classe, si dovranno recare alla stazione di Ellis Island, anziché sbarcare alle banchine, come era slato fatto lino ad ora. Le Compagnie di navigazione annunciano che protesteranno contro questa misura. Il Comandante della squadra britannica del Mediterraneo Siracusa, i notte. Pioveniente da Londra, b giunto ieri sera l'ammiraglio Jolinson, nuovo cùiiiaudiuitc deliri squadra britannica del Medltwraoeo, che ripartì a bordo del iaclit inglese Burone* per Malta, dove domani si insedicrò in ijuvi i-ornando. AbbcMllbn