Accordo in cortesia disaccordo nella sostanza

Accordo in cortesia disaccordo nella sostanza Accordo in cortesia disaccordo nella sostanza (Servizio speciale dcUa «Stampa») Parigi, 3 notte. Halle impressioni parigino sulle lettore Poincaré-Mao Donald é necessario distinguere due «lamenti: l'elemento rappresentativo o l'elemento realistico. La quasi totalità dei fosH politici abbonda in elogi così verso le argomentazioni del Premier britannico, come verso quelle del Presidente del Consiglio francese. Il Petit Parislon scrive: La forza delle cose « Questo epistolario rivela sull'insieme dello questioni pendenti una riaflermaziono (.■empiuta eli reciproche buone intenzioni. Da ambo lo parti i più lodevoli sforzi 6crao fatti per uscire dal garbuglio dolile procedure diplomatiche e spianane la via ad un'azione coniano dei due paesi, in vista di arrecare rimedio alla situazione interna dell'Europa. Ciò che è particolarmente prezioso in queste lettere, è la reciproca convinzione, espressa In termini cosi felici da Poincaré, che non si può concepire una Inghilterra o una Francia separate una dall'altra 0 anche indifferenti una all'altra ». A tale giudizio, espresso dall'organo ufficioso, si uniformano in varia misura gli esponenti più autorevefli delle varie cori-enti dell'opinione, destra c sinistra, in un coro di discrete approvazioni e di lusinghieri commenti, che fa «satto riscontro a quello sonanti dall'altro lato della Manica. E non è da credere che in tali manifestazioni di consenso manchi un fondo di sincerità. La situazione europea in generale c quella francese in ispeoie appaiono oscurato da troppe incognite, perchè in una larga parte del paese non abbia a regnare effettivamente un profondo desiderio di vedere la concordia e la fiducia intemazionale rinascere, cominciando dall'Inghilterra e dalla Francia. Dai giorno deU'armistizio sono ormai passati più di cinque anni e per poca fretta che si abbia di vedere l'Europa restituita alla sua pace, sarebbo impossibile che alla maggioranza delle pensane di buon senso la necessità di finirla una buona volta colle dispute e coi rinvi! non si fosse onmai imposta in modo perentorio. Questa necessità si è imposta anzi in un modo cosi preciso in un momento di depressione finanziaria e di preoccupazione economica, quale è quello attraversato attualmente dalla Francia, che di fronte a questi lnvi\i, come quello di Mac Donald, nessun giornale, tanto meno quelli ufficiasi, hanno osato assumere un atteggiamento di ripulsa, che gli costerebbe immancabilmente la perdita della popolarità. Riconoscere questo è 10 stesso che fissare i limiti ed il valore della cordialità dei commenti odierni e deitóa stessa risposta di Poincaré, ossia stabilire che accanto all'elemento rappresentativo destinato ad accontentare l'opinione interna ed estera esiste un. secando elemento realistico che dal primo differisce notevolmente. E, per non dilungarci in preamboli, diciamo subito che questo secondo elemento è almeno tanto sfavorevole alila lettera di Mac Donald quanto il primo lo è favorevole. Doto è 11 dissidio Che cosa dice in sostanza Mac Donald, in una forma supremamente abile e con arabeschi dialettici che provano ad usura come 11 socialismo possa, contrariamente a certi pregiudizi che vanno oggi per la maggiore, (•reggere le sorti di un grande stato con accorgimenti almeno pari a quelli di cui i vecchi partiti amano vantarsi esclusivamente depositari ? « La politica francese con i suoi armamenti a getto continuo e la sua rete di alleanze militari è 0 sembra essere una politica egemonica, pericolosa per l'Inghilterra, non meno che oppressiva per la Germania. Sostituiamo a questa politica la smilitarizzazione e la neutralizzazione del Reno, sotto il controllo della Lega delle Nazioni, 0 sforziamoci insieme, d'accordo, con quest'ultima di arrivare al disarmo ed all'arbitrato internazionale ». Che cosa risponde Poincaré? In sostanza, egli non scarta il progetto della neutralizzazione del Reno, esclùsa sempre l'Alsazia, ma obbietta che allo stato attuale la Lega delle Nazioni non offre ]e garanzie necessarie, perchè si possa affidarle interamente la sicurezza di uno stato. Anche su questo punto, dove le concezioni dei duo capi di governo sembrerebbero tanto vicine, il dissidio dottrinale è ingente, perché lo sforzo di Mac Donald, che in tutta la sua lettera non fa mai menzione del trattato di Versaglia, consiste nel rendere di nuovo plastica la vertenza europea, affrancandola dalla soggezione degli accordi del 1919. mentre lo sforzo di Poincaré si concentra nel ricordare in ogni linea della propria che c'è un trattato da rispettare. Marcello Rey. nel Petit Journal scrive: « La smobilitazione dei territori occupati, era stata considerata come una ipotesi che meritava, di essere studiata in conversazioni tra i governi. Ma non ci si rendeva conto da entrambe le parti, in quell'epoca, che essa portava con sè gravi difficoltà; che sembrava poco '"niciliabile con la teoria dei pegni e che supponeva degli accordi cot la Germania all'infuori del trattato di Versaglia. La risposta di Poincaré non contiene una parola elle possa fare credere elio il governo è disposto ad accettare o anche discutere una soluzione di tale genere. Il signor Poincaré per la nubi' si tiene fedele allo dichiarazioni fran. co-belghc c per la Renania al testo del trat. tato ». Né questo è tutto. A' giudizio del Tcmps, Poincaré, non solo ha fatto bene a richiamare alla memoria del Premier britannico lo stlpuìazioni di Versaglia relative al Reno, ma ha fatto male a non soggiungere che la neutralizzazione offertagli non lo accontentava, anche perchè la questione della sicurezza della Francia non si pone soltanto sul Reno, ma anche nell'Europa orientale. E scrive: « La Francia r— è uno stato continentale che, non essendo protetto da nessun ostacolo insormontabile nel punto in cui è limitrofo di un vicino potente e bellicoso, non può mantenere la sua sicurezza altro cho se le altre nazioni europee conservano anche la loro. Ed ecco perchè questa sicurezza non con siste soltanto per essa nel sapere che una certa regione europea sarà effettivamente smilitarizzata. Una la'e precauzione diverrebbe illusoria, so alcuni cambiamenti si v rillcasscro in certo regioni dell'Europa, La sicurezza della Francia non può ossero garantita altro che se nino Io frontiere soni pure assiemale contro qualsiasi atto di violenza. Non basta chiedere se la Francia si accon¬ tenterà di questa o quella garanzia locale. Bisogna chiedere piuttosto ed in primo luogo se il Governo britannico è disposto ad esigere che nessuna frontiera europea possa essere modificata con un colpo di forza». Tra il punto di vista inglese e quello francese intorno alle garanzie di sicurezza esiste questa grave e forse insanabile sconcordanza; cho per Mac Donald la minaccia tedesca contro la Francia « era » reale, per Poincaré lo « è ». Debiti c riparazioni Migliori sembrano profilarsi dal testo del carteggio franco-inglese lo prospettive finanziarie. E' importante come riconoscono all'unanimità i fogli parigini, che il Foreign Office si decida finalmente ad ammettere l'abbinamento delle riparazioni 0 dei debiti interalleati. Naturalmente, però, anche qui qualche ora. bra non manca. Infatti, la lettera di Mac Donald contiene un'allusione diretta a sgonfiare il pallone degli etati di pagamento del 1921, dove essa dice: « Non è davvero (lo stato di pagamenti) in rapporto colle coudizioni econòmiche attuali ». D'altronde, senza bisogno di ricorrere al commenti dei soliti esegeti, la lettera stessa del Presidente del Consiglio riconfermante che la Francia non fece mai calcolo su patti irrealizzabili, ma unicamente sul rispetto delle firmo apposte ai Trattati ed alla riscossione di quello che le è dovuto, ò abbastanza esplicita in proposilo. Il «Temps», nella sua cura di assecondare il più possibile gli interessi della propaganda, che in questo momen. to esige ottimismo in tutta la linea, si sfoga a lodare Mac Donald: « Di riprendere alla fino della sua lettera l'idea eccellente, esposta già a più riprese, che la Francia e l'Inghilterra, senza perdersi nei dettagli, devono accordarsi in piena simpatia per i loro bisogni rispettivi e colla saggia cura degli interessi mondiali, perchè senza questa intesa principale tra Francia ed Inghilterra non si potrà portare rimedio alla situazione europea». Rintocchi di altro campane Ma in realtà questo giornale è oggi il più riservato di tutti quelli che hanno voce in capitolo a Parigi, precisamente come a Lem. dra si potrebbe dire il « Times »; ma ciò non vuol dire che non lo siano ancho gli altri. Per esempio, Leone Balby dice nell'« Intransigeant», a conclusione del suo commento-; « La risposta di Poincaré non sacrifica nulla delle esigenze, militavi della Francia », Ed il «Paris Soir » aggiunge: 1 Poincaré spiega e tenta giustificare la sua politica, ma rimane nelle sue posizioni. Egli non fa un passo incontro a Mac Donald e si limila a costatare che l'Inghilterra lega or. mai la questione del debiti interalleati a quella dello riparazioni e che i rapporti degli esperti saranno prossimamente presentati. E' un incartamento che apparisce di fiorilo ad un altro incartamento. Noi conosciamo i documenti del processo, ma non ve. diamo il suo regolamento». Dopo di che la « Libertfi »' conclude :l • « L'impressiono che lascia questa corrispondenza una volta che le si è tolto tutto quello che ha di convenzionale, è il tratto di scherma, abbastanza sapiente, con il quale Mac Donald ha potuto indurre Poincaré a scoprirsi. Ma Poincaré ha visto la finta ed allora si è tenuto ad uguale distanza da questi scogli. Franca e prudente, comunque la sua risposta non provoca nessuno e non abdica a nulla. Essa è chiara, come la sua stessa politica, basata sull'osservanza dei trattati.. Diremo noi che la lettera di Mac Donald ò più nebulosa 0 più nutrita di illusioni o che. il preciso e l'impreciso vi si unisce quando per esempio siamo avvertiti che in Inghilterra ci si meraviglia che non parliamo di rimborsare i nostri debiti? Diremo noi che non si vedo apparire che il « rispetto » degli impegni internazionali sia per la Inghilterra la base della politica europea e di comunanza di azioni anglo-francese in una intesa restaurata ? ». Questi pochi rintocchi di campane possono dare un saggio adeguato del concerto a cut le nostre orecchio dovranno probabilmente sottostare quando dal generale si vorrà passare a discutere del «particolare», 0, Pj