Furibonda zuffa alla Camera francese

Furibonda zuffa alla Camera francese Furibonda zuffa alla Camera francese era franc(Servizio speciale delia « Stampa s) Parigi, 29, notte. Da qualche mese la Camera non aveva più discusso le interpellanze sulla politica Inter, na, cosicché l'aula si presenta gremita quando il presidente Perret apre oggi la seduta, dando subito la parola a Giorgio Mandel, la eminenza grigia Uel gabinétto Ciemenceau, il quale può ftiiulmem» svolgere quella interpellanza cho egli aveva pronta fino dal prin. clpio della scorsa estale e che per una ragione o per l'altra egli aveva sempre veduto rinviare. Quando l'ex-capo di gabinetto del Tigre sale con passo rapido la scaletta della tribuna, recando sotto braccio un voluminoso portafoglio, viene accolto da un ahi generale e prolungato. Ma il silenzio si ristabilisse subito e la voce mordente del deputato della Gironda risuona fino agli angeli estremi della sala. Gli affaccili di Mandel Quale membro della maggioranza del 16 novembre 1919 il Mandel dichiara di dover chiedere spiegazioni per una politica che niettein pericolo la esistenza di quella mag. fiioianza. La requisitoria codimela co"n ini' oipgift'allvitWyità di Pofticatì&.'-roà' neTaiàzzo di tlori si avvertono subitole spine. L'oratore rimprovera nettamente Poincaré di man. care di carattere e di voler sacrificare tutto «al mito anacronistico » dell'unione saera 1 rimproveri risalgono .jnolto addietro, tino cioè alla costituzione del gabinetto. Evidente, mente il deputato Mandel non perdona adesso a foincare di aver offerto portafogli a molli deputati, dimenticando lui, quando costituì il suo Gabinetto. Ma il capo del Governo non ò il solo ad essere bersaglio agli strali del Mandel, Nessuno viene risparmiato: Briaud, Herriot. Cachin e soprattutto Painleve, hanno la loro parte. Poiché il Mandel ha un'ambizione- diremo cosi unica, quella di compiacerei della Impopolarità che egli ricerca avidamente come altri vanno invece alla caccia di applausi e di approvazioni. Però distribuendo colpi a destra e a sinistra l'on. Mandel col suo discorso, impossibile a riassumersi, per i frizzi e le boutade* di cui è infiorato, giungo a questo risultato: di farsi applaudire da tutia la Camera, ma non parò nello stesso tempo, poiché scoppiano gli applausi ora su un settore ora sull'altro a seconda delle persone che sono attaccate. Cosi egli critica Herriot a prop-isito delle parole da questi pronunziate nel recente dibattito sui progetti finanziari del Governo; Poincaré per il discorso che pronunziò il 16 giugno nella discussione delle interpellanze sulla politica intenta; il ministro degli interni cui rimprovera di non aver preso sanzioni più gravi In occasiono delle note dimostrazioni di agenti della polizia, e cosi via, fln. che. avendo rievocato il procosso Malvy e Caillaux dinanzi all'Alta Corte di Giustizia, scatena quel putiferio che si verifica ogni qualvolta quel due nomi vengano lanciati in un dibattito — Se voi avrete la maggioranza alle prossime elezioni — dice Mandel rivolto ad Herriot — voi voterete- l'amnistia per Caillaux. Non è vero? E se è esatto, perchè non dirlo? Herriot: — Non ho veste per parlare in nome di un uomo che Mandel attacca senza che possa difendersi. Ma è certo che Caillaux sarebbe il primo a respingere un'amnistia the sarebbe la legittimazione della procedura usata contro di lui. La tempesta La sinistra scoppia in applausi. Ma mentre Il deputato del Rodano stigmatizza 1 « procedimenti di polizia » e accusa Mandel di averli impiegati contro i suoi avversari, ljeon# D&udet interviene: — Poiché si traila della polizia, io rammento il complotto fomentato da questa contro l'Action Frnnftiisc sotto l'egida di Painleve. Un falso documento era stato introdotto nell'incartamento della polizia di Painleve, la quale obbediva agli ordini di Caillaux. Painleve protesta con energia, affermando cho nell'incartamento si trovava un certo numero di fiche*, concernenti degli ufficiali: — Co=l in piena guerra — esclama l'expresidente del Consiglio — mentre si producevano certi disordini nell'esercito. Il partito realista, fedele alla sua dottrina, che consiste nell'approflttare di un disastro nazionale... Clamori vivacissimi alla destra impedisco, no a Painleve di continuare. Il tumulto diviene Intenso. Painleve, senza lasciarsi smontare, tiene testa agli interruttori e legge dei brani del resoconto di una Interpellanza alia Camera sotto il ministero Ciemenceau nel febbraio 191S, concernente mene realiste. Le proteste della destra e di una parte del centro interrompono di nuovo l'oratore e Leone Daudct riceve un richiamo all'ordine con iscrizione a processo verbale. Ad un tratto di ode questo grido lanciato all'estrema destra: t Canagliel ». E' l'on. Magne, che a sua volta vipne richiamato all'ordine con Iscrizione a processo verbale. Painleve allora abbandona il suo banco e scende nell'emiciclo. Gli uscieri gli ìmpedl. scono di spingersi piò oltre in direzione di Magne Ma dalla sinistra e dall'estrema sini. <stra dei deputati si slanciano gli uni contro gli altri l<o sbarramento degli uscieri non resiste alla pressione e.siccome anche-1.deputali del centro s della destra scendono nel l'emiciclo, una zuffa generale s'impegna, mentre il presidente Perét. nell'Impossibililà di ristabilirò la caini."., si copre c-toglie la seduta. .... • ••••• ' pugilato generale Il deputato socialista Chaussy scambia qualche pugno coi deputati Bindes e De Seynes, poi, scivola e si ferisce alla fronte contro un banco. L'on. Claussat viene nel frattempo alle prese col deputato Ginoux-Defermon. Da una parte e dall'altra la zuffa si allarga. Anche un revisore che aveva ripreso il suo posto ai piedi della tribuna, trovatosi in mezzo-ad un gruppo di contendenti, viene percosso. E la scenata si prolunga per qualche tempo. Dopo mezz'ora il presidente riapre la seduta. Gli animi sembrano calmati. L'on. Magne, invitato a spiegarsi, afferma ohe la parola • canaglia •, che egli aveva pronunziato, non era diretta contro Painleve, ma aveva voluto semplicemente riprendere la nota espressione di Maurizio Barrés: «La canaglia del bonnet rouqe >. — In tali condizioni, — dica il presidente — il ridiamo è ritirato. Painleve da parte sua dica che aveva tenuto a ricordare un dibattito di cui tutti avevano potuto, leggere il resoconto nel giornale, ufficiale: Se.la Caua'era'lo desidera '-r-soggiunge — sono-pronto u.-spiegarmi sulla parte de, me-sostenuta..-, nel 1917. Forse allóra 'coloro'che "hanno riferito contro di ine tante calunnie, - riconosceranno di essersi ingannati ». La sinistra applaude vigorosamente. Leone Daudet a sua volta dichiarò di essire falso che i realisti ' avessero mai pensato di approfittare dei possibili disastri della patria. Chiuso il lungo incidente l'on. Mandel termina il suo discorso chiedendo al presidente del Consiglio se sia disposto a prendere il comando dei vincitori contro 1 vinti delle eiezioni del 1919. — Bisogna scegliere fra due maggioranze — egli dico a Poincaré: —.quella che comprende Herriot, Painleve, Paul Boiicourt, e quella che va da Paolo Reynaud al generale Castelnau. A quale delle due dare lo nostre simpatie? Bisognerà dircelo. Sappiate in ogni caso che vi sono degli uomini che senza patteggiare col blocco delle sinistre non potrebbero' acconsentire a questa suprema vergogna: quella di perire senza essere battuti. L'oratore viene applaudito al centro e su vari banchi, dopo di che la Camera rinvia il seguito della discussione delle interpellanze a venerdì prossimo. La crisi belga Le consultazioni di Re Alberto (Servizio speciale della « Stampa «J Bruxelles, 29 notte. Sembra che 1 presidenti della Camera o del Senato elle conversarono ieri col Ite abbiano trovato quest'ultimo* desideroso di risolvere rapidamente la crisi. Essi non hanno nimicato di condividere l'opinione del sovrano tenendo sovratutto conto della situazione internazionale delie decisioni che dovranno essere prese senza indugio dal Governo relativamente alle conclusioni degli esperti. Oggi He Alberto ita continuato i suoi consulti ricevendo i rappresentanti qualiilcati dei tre partiti; Hymans, capo della sinistra liberale, Steger rappresentante dell'associazione dei circoli cattolici e Vandervelde, leader del Partito socialista. Secondo le voci che corrono, Vandeyvere, senatore cattolico e flammingante, sarebiw incaricato di costituire il-Ministero, Si ritornerebbe in tale caso ad una combinazione caitolico-liberale, ina il gruppo liammingo, elio- è uno dei vincitori della giornata di mercoledì, esigerà senza dubbio dei vantaggi, cosicché vi è chi si chiede se il partito liberale, che ha faito in passato molte concessioni, sia dispos'.o a stingersi ancliu più oltre. Si pai-la anche di un Congresso liberale, che si riunirebbe per l'esame della situazione, nonché della possibilità di un Ministero di affari, che sarebbe presieduto dal signor Francati!, primo delegato belga alla Conferenza degli espèrti. Vandeyvere, il conte Canon de Wiart e il signor Theuni» sono i soli personaggi possibili per presiedere, nelle attuali circostanze, i destini dei nuovo Gabinetto. Fra i liberali vi è Hyiuuns, ma 6i dice che i cattolici non ammetteranno che la presidenza del Consiglio sfugga loro. Se Theunis accettasse di ricostituire il Gabinetto, ciò cho non è probabile, lo scioglimento della crisi sarebbe facile. Si considera anche la possibilità di aominare Theunis ministro senza portafoglio, chiedendogli di accettare questa situazione per qualche mese, nell'Interesse del paese, affili che possa rappresentare il Governo nel negoziati in corso relativamente alle riparazioni. i \ I | i Una preziosa pala d'altare rubata in una chiesa trevisana Traviso, 29, uotte. Alla Questura' giunse notizia che dalla chiesa di Levada ta notte scorsa è stato rubato un prezioso dipinto. SI tratta di una pala d'altare di 180 per 110, opera di Francesco Bissolo. Ieri mattina il parroco, don Giuseppe Bortolln, constato che dall'altare della Madonna era scomparsa la prostesa tela. Il quadro rappresentava la Vergine, San Lorenzo e' San Paolo ■ coti un sacerdote in ginocchio. Probabilmente 'fi' sacerdote rappresentava li parroco Domenico Ri>frontolo, che f.co edificare l'altare. La vaia c firmata l'ranciscus Bissollut,

Luoghi citati: Bruxelles, Parigi, San Paolo