Il misterioso ferimento alla Barriera di Milano

Il misterioso ferimento alla Barriera di Milano Il misterioso ferimento alla Barriera di Milano Ut morte del Raso re — i primi risultati della indagini — || colpevole non ancora identificato. 'All'Astanteria Mai'tini, dove era sialo ricoverato è morto ieri mattina l'onera io Vincenzo Rasore, ohe, come già narrammo, domenica notte era stato trovalo gravemente ferito di coltello, all'angolo delle vie Bologna e Alessandria, n poveretto e entrato in agonia l'altra sera, e dopo aver rantolato tutta la notte, spirò, invano assistito dai medici dell'Astanteria e dai famigliari. Nulla egli ha potuto aggiunge-ru a quel poco che aveva pronunciato circa le circostanze che accompagnarono 11 suo ferimento. 13 questo poco, come i lettori ricordano, è che egli si rammentava soltanto di essere stato quella sera in^mnagnia di un 6uo compagno di lavoro. Pereto l'autorità di pubblica sicurezza, nel. l'Intraprendere le sue indagini, non aveva avuto altro punto di partenza che questo §o accenno. Ciononostante l'idenuflcazloDa 1 questo Mario, cui già accennammo, ha portato alla luce molto importanti clrcostatt» ze, che seppure non svelano il mistero de# ferimento,'danno però al fatto una interpre^ fazione, una fisionomia. Contrariamente af «pianto si ebbe a pensare a un certo momoifij; to, non si tratta di vendetta, ma di un ferir mento puramente occasionale. Il Mario cui ebbe ed accennare il Rasore, fu identificato nella persona del meccanlcoi " Mario Bussolini, di circa 25 anni, abitante» In piazza Giulio, che lavorava col Rasorai alla Fiat-Lingotto. Costui venne tosto inter» rogato tanto dal cav. Rosei, caro della Sqna-i (ira Mobile, quanto dal cav. AUoattl, toràmissarto della Sezione Borgo Dora, i cmalil si occupano entrambi delle indagini, il Bussolini rispose esaurientemente alle domande, espose con precisione i fatti, portò parecchi» testimonianze a conforto della sue parole. Ai igtulsa che, il sospetto cine a tutta prima, era sorta a., suo carico, svanì compi*, tamente, Non solo: il giovane dimostrò di tessersi comportato nel riguardli del compagno da buon camerata. Ed ecco! ora i fatti che sono yenuti a conoscenza' dell'Autorità. Domenica scorsa il Rasore e il Bussolinl si erano dati appuntamento alle 14 per trascorrere lietamente qualche ora insieme. Si trovarono infatti e si recarono nella sedo dt una società di operai della ditta Gllardini,. dove si faceva' un po' di carnevalesca allegria. Il Rasore però si mise a bere smodatamente, e fini per ubbrlacarsi completamente. Occorre sapere che il Rasore era una buonissima pasta di giovane, volonteroso lavoratore a amorevole figlio. Aveva però il difetto, come suol dirsi del « vino cattivo », cioè, quando era ubbriaco diventava violento e pericoloso.. Anzichò recarsi a casa, il Rasore si fermò a cenare nella stessa sede del circolo; e bevve dell'altro ancora, e fini quindi per ridursi in coalizioni dia si potrebbero dire pietose. Ad una data ora, quando rincasare era una necessità, e siccome l'ubbriaco non poteva rincasare da solo, il Bussolinl si propose di accompagnarla alla sua dimora, uscirono dunque Insieme. Ma strada facondo il Rasore comincilo a dare in escandescenze. Non voleva saperne di tornare a casa, si fermava ad ogni passo, raccoglieva da terra dei sassi, e 11 scagliava all'lngiro, contro le case, prendendo di mira finestre e vetrine. Egli infatti per poco non colpi in tal modo la vetrina di una latteria. Il Bussolinl cercava di persuaderlo con le buone maniere ; ma visto che era fatica sprecata, e che non riusciva a ridurre «Ila ragione l'ubbriaco, stancatosi, e temendo di essere coinvolto in qualche guaio, prese la decisione di lasciarlo al suo destino. Cosi dilattl lo piantò in asso all'angolo ili via Bologna con via Alessandria e se ne riluniù alla Società operaia. Più tardi il Rasore veniva trovato feriUi gravemente all'inguine, nello stesso punto dove l'amico lo aveva lasciato, c'è poro una circostanza importante, 11 giovane meccanico lasciò l'ubbriaco che indossava il soprabito e portava il cappello; viceversa, quando fu irinvenuitii ftMiilo, questi era privo lamio del soprabito (pianto del cappello. Ciò fa supporre, e iti stessa autorità ò propensa a crederlo, che il Rasore si sia renato in uno dei diversi esercizi che sono in quei paraggi, e che. toltosi soprabito e cappello si sia seduto per bete ancora. Ma, dato il suo temperamento quando aveva del vino in corpo, probabilmente suscitò nell'esercizio qualche scenata violenta. Questa si sarebbe trascinata fuori dell'esercizio, sulla strada, dove verosimilmente il giovano fu cacciato, e 11 si ebbe la drammatica conclusione, il ferimento, cho fu forse opera di un altro ubbriaco. 11 feritore, come dicemmo, finora non 6 sialo identificato. Continuano perciò, da parte del cav. Rossi, del cav. Alloattì o dei loro agenti, le indagini per rintracciare il colpevole.

Luoghi citati: Alessandria, Bologna, Milano, Pereto