La prima giornata del processo di Monaco

La prima giornata del processo di Monaco La prima giornata del processo di Monaco Le dichiarazioni di Hitler: la sua ossessione antisemita e antisocialista (Servizio speciale della » Stampa a) MONACO, 215, notte. Monaco è completamente calma e come assente in questa prima giornata del processo Ilitler-Ludendorff, cosi come fu assente ed indifferente, nella totalità della sua yopolazlone, nella disperata sommossa dell'8 novembre. I.a città è avvolta in una nebbia grigia c umida. Involontariamente, in questo epilogo di uria sanguinosa commedia, che poteva sconvolgere luna la Germania, si [ripensa ai versi del Carducci: « Ma di decembro, ma di brumaio, cruento e il fango, la nebbia è perfida». Tra le poche persone che sono riuscite a penetrare nell'aula vt sono naturalmente elegantissime signore, che si trovano spettatrici pettegole dietro le quinte della storta. Oli imputati sono tranquilli ed indifferenti. Hitler, piccolo, timido, quasi schiaccialo dalle imponenti figure dei suoi compagni di accusa; Ludendorff, pesanto e massiccio, un poco curvo, che risponde con una specie di brontolio Bilie domande delie sue generalità. Poi il gruppo del capi militari della sommossa: figure quadrate, rigide, militari, grandi nasi aristocratici su bocche sottrili, ed infine il giovano figlioccio di Ludendorff. L'atto di accasa Il processo s'inizia colla lettura dell'atto d'accusa, elio dura circa ire ore, La descrizione degli avvenimenti fatta dall'accusa è nota ormai ed ò slmile a quella che fu diffusa da rutti i giornali ai tempi dell'avvenimento. La esposizione della sommossa dell'» e 0 novembre è (preceduta da uno studio sullo varie formazioni di combattimento nazionalistiche -e sulle sedute dei congiurati, i quali avevano deciso l'immediata creazione di una dittatura germanica Hitlor-Ludendorff, con una marcia militare da Monaco a Berlino. Risulta a questo proposito, dalla lettura dell'atto di accusa, che von Kahr o von Lossow si erano dichiarati perfettamente d'accordo con Hitler. La tragica rapidità degli avvenimenti dell'8 novtunbro nenia cantina della « Burgerbrau » a della mattina dopo per le vie di Monaco, si attenua nella monotona lettura dell'atto di accusa. Viene quindi data lettura degli ordini sigillati che il colonnoMo Kribel od il dottor von Sclteubtier avevano avuto l'incarico di diffonderò fra tutte le forze nazionaltsto della Baviera per mobilitarle 1*8 novembre. Il colonnello Kribel ò qui sui banco degli accusati. L'altro, von Sdieubner, ha riscattato con il sacrificio della sua vita la follo azione: egli cadde ucciso il 9 novembre, sotto il fuoco dolio mitragliatrici della Polizia. Durante questa preparazione della congiura, Ludendorff aveva espresso il parere che il tempo era slato scelto male. Secondo lui, sarebbe stalo meglio procedere al colpo qualche giorno prima dell'epoca, cioè noi giorni in cui era. scoppialo il noto dissidio tra il comandante della Reiclisielir ed il generale vnn Lossow. Tuttavia, Ludendorli dichiarò che avrebbe dato tutto il suo appoggio al colpo in qualunque momento esso fosso stato inizialo. Dopo la descrizione degli avvenimenti notturni, l'alto d'accusa dice elio i traditori cercarono d'ingannare la popolazione sulla riuscita del loro colpo, che era già irremediabllm.ento fallito, ed inscenarono quella specie di marcia trionfale, che doveva poi fulliro cosi tragicamente, col sacrificio di venti giovani vite -e con l'arresto di" Ludondorff davanti alla" barriera della Polizia, rimasta fedele. L'atto d'accusa conclude dicendo che Hitler fu l'anima dell'impresa. Egli si era assunta, nel nome del Governo, la direzione della politica generale, e perseverò nel tentativo anche dopo di averne constatato la inutilità. Ludendorff aveva già promesso il suo appoggio lungo tempo prima dell'8 novembre, iti un modo non equivoco. Per 1 popolareschi, Ludendorff era l'uomo dell'avvenire. Egli, del resto, non risparmiò di far uso del suo nome e della sua influenza 6iiillo truppe e sulla Polizia. Poehner, che si era riservato anch'eglt un posto di ministro nel Governo, cercò di guadagnarsi la Polizia, insieme con l'altro accusato Fieli, capitano di polizia. Weber, Roelmi e Wagner sono dichiarati colpevoli per la loro azione militare, nella loro qualità di comandanti dell'Oberbund e di altre Associazioni. Secondo l'atto d'accusa. Il colonnello Kribel lu uno del capi militari di tutta d'impresa. L'atto d'accusa conclude dicendo che essi sono rei di alto tradimento. A questo punto, terminata la lettura dell'atto di acuusa, l'avvocato fiscale chiede che il dibattimento sia tenuto a porto chiuse. Il Tribunale decido per il momento di esaminare la proposta dell'avvocato fiscale in seduta segreta, e si ritira. Dopo tre quarti d'ora l'aula è stata riaperta ed il pubblico riammesso. Si apprende elio il Tribunale ha respinto la domanda di dichiarare a vriorl che il processo si svolgerà a porto chiuse, ma si è riservato di decidere volta per volta se sia il caso di escludere per qualche tempo il pubblico dall'aula. Hitler spiega il suo Terno Riammesso il pubblico nell'aula, s'Inizia l'interrogatorio di Hitler, il quale è vestito correttamente di nero con all'occhiello il nastrino della Croce di Ferro di prima classe. Egli avanza timidamente, qua6i goffo, fa un inchino corretto e comincia a rispondere con voce lievemente velata. E' difficile trovare in questa voce l'eco delle violente e tempestose orazioni tenute da lui ai Circo Krono, ai suol seguaci. Hitler, noto in tutto il mondo, come tappezziere e verniciatore, si dà davanti al tribunale un titolo pifi nobile: disegnatore di architettura. Pico di essere venuto nel 1012 a Monaco jier divenire arehlterìo. Parla della sua cecità in seguito ad un avvelenamento per gas. N'on ilice però in quale maniera "gli nMila recuperata :a vis a. come e noto. I suoi entusiastici seguaci dichiarano che egli recuperò il lume degli occhi in seguito ad una specie di intervento miracoloso. Si apprende dall'interrogatorio che esiste da venti anni in Austria un partito nazionalista socialista, il quale però non ha nulla a che faTe col movimento omonimo di Hitler. A fluesto punto là seduta è rinviata al pomeriggio. Quando la riunione si riprende possiamo ascoltare lilialmente dalla voce del rivoluzionario l'intero programma della sua aziono: ò la storia dello stato d'animo che 10 ha condotto agli avvenimenti del 0 novembre. — Sembrerà strano — egli dice, — che un Individuo abituato ad ubbidire ciecamente per (parecchi anni nella sua qualità di soldato, abbia poi potuto proclamare in una forma cosi violenta il conflitto ron le autorità dello Sfato. A 16 anni fui costretto a guadagnarmi il pane col lavoro. A Vienna cominciai a conoscere la miseria sociale delle masse ed imparai a conoscere quale è il partilo che sfrutta la miseria alleandosi con gli ebrei; cioè il partito socialista. Infine nii occupai del problema delle razze e mi persuasi die gli ebrei sono i nemici giurati della iazza ariana. Partii da Vienna deciso antisemita e nemico del socialismo. Quando scoppiò la guerra mi arruolai nell'esercito tedesco perchè ero convinto che 11 destino avrebbe scelto l'arnia tedesca come suo strumento. Ero convinto inoltre che se il Governo tedesco non avesse risolto prima della fine della guerra la questione marxista, tutti i nostri sacrifizi sarebbero stati vani. Entrai in un ospedale il 1916. Era un ospedale di riserva. Mi accorsi subito clic all'interno ogni disciplina era scomparsa, mentre questa regnava ferrea al fronte Quando a stettino la rivoluzione scoppiò, decisi di prendere parte attiva nella politica. Corsi a Monaco dove mi arruolai subito in un battaglione di volontari; fondai con altri sei compagni il partito operaio tedesco che doveva essere assolutamente immune dal .marxismo. Qui stava secondo me la questione vitale per il nostro popolo. Dove domina la concezione della dottrina di Marxla coltura va in rovina. Il marxismo fa di ogni giovane un nemico della famiglia, un nemico della .patria, un nemico della società. La sua unica forza ò la violenza brutale. Esso pone l'individuo davanti a questo dilemma: o tu sei mio fratello, oppure ti rompo la testa. Le rivoluzioni sono giustificale soltanto se creano un'epoca migliore della precedente. Ma la rivoluzione del novembre del W18 significò un tradimento per tutto il popolo tedesco, 0 se 1 duo milioni di morti potessero rinascere non riconoscerebbero per nulla la nuova forma di governo. 11 problema marxista era contemporaneamente un problema di razza, si trattava quindi di abbinare nel programma del nuovo punito l'antisemitismo con l'antimarxismo. L'uno era non meno impotente dell'altro. In principio dovetti combattere contro la indifferenza generale: ero corno una sentinella avanzata. Oggi le mie idee fanno parte di un movimento delle masse: esso hanno illuminato il senso nazionale. Noi non rivendichiamo appoggi,, noi non chiediamo di essere protetti dalle autorità: combattiamo con armi spirituali contro coloro die usano le stesse nostre armi. Contro coloro, però, die usano armi diversa da quelle spirituali, avevamo il pugno. Ho costituito perciò a suo tempo i reparli di assalto, i quali non avevano nessun carattere militare, ma avevano soltanto il compito di difesa delle nostre riunioni. Questo carattere durò fino al 1S113, anno in cui ve demmo che era necessario mutare tattica, Già nell'agosto del 11)22 avevamo capito che la Ruhr era perduta per noi. La occupazione della Ruhr sognò un grande abisso fra noi e la cosidetta mentalità brghe.se. Capii subito elio si trattava di risvegliare la volontà della coscienza tedesca. La Germania doveva rendersi tuia buona volta ragione che la politica mondiale deve essere fatta soltanto con la spada. D'altra parte, capii subito die la resistenza passiva non avrebbe avuto nessuno scopo se dietro di essa non vi fosse stato un fronte chiuso. Allora mi recai dal generale von Lossow al quale feci presente tutti i risultati che si sarebbero ottenuti dalla lotta che si conduceva nella Ruhr se il Governo non avesse deciso di risolvere alcune questioni di politica interna. Io gli dissi che si trattava di rafforzare l'opera dei giovani nazionalisti, i quali da soli si erano assunto il compito della resistenza nella Ruhr. Dissi anche che lo autorità dovevano pensare alla gioventù tedesca e che avrebbe ben dovuto venire il giorno in cui il popolo tedesco non doveva più essere nè sfruttato nò accusato. Cominciarono allora le trattative tra me ed il generale von Lossow. Intanto il conflitto della Bu.hr mostrò elio lo persone dio avevano inf-crto il colpo di pugnalo nella schiena alla Germania, al tempo dell'armistizio con la Francia, erano più potenti che mai. Quando ci accorgemmo che l'impresa della Rumera fallita, non mi sono più recato da von Lossow ed ho interrotto le trattative col co.mando militare perchè capii che ogni Impresa di questo genere era fallita. L'Invettiva contro von Kahr À° questo punto Hitler ha" assunto il tono ed il gesto col quale è solito parlare nei comizi ai suoi seguaci. Con voce elevata e con accento patetico, egli rivolgendosi al Tri bunale esclama: — Signori miei, vi prego di tener presente il problema delle nostre animo I Noi noi abbiamo mai voluto conquistar del seggi in Parlamento. Ciò ci sarebbe stato molto facile e senza nessun pericolo. Noi volevamo invoce rafforzare le sorti della Germania prima elio fosse troppo tardi, prima che fosse fumine-o un nuovo tradimento contro il quali' nvrviin o il dovete, per amore ilella 11 ■ ■• •> 1 •' '■ 1 i"><»(r!i>n i'nnd"nrln nifi forte il rostro movimento.- Iniziammo un movimento di protesta 0 delle riunioni che però furono proibite con nostra grande sorpresa l A questo punto Hitler espone, i suoi rapporti eoa von Kar. Dichiara di averlo conosciuto nel 1920 ai tempi della sommossa di Kapp. — Ebbi di lui — dice Hitler — la Impressione che fosse un uomo onesto e un devoto impiegato del Rei-hc. ma niente più. Ad ogni modo von Kar dichiarò che si sarebbe stati molto contenti della sua opera. Von Kar poteva essere un impiegalo di amministrazione, ma mancava del pugno di ferro per essere un dittatore. Egli avrebbe potuto fare qualcosa di importante se avesse potuto avere dietro di sè un valoroso colla bmntore. Rifatti, quando von Kar ebbe alle sue spalle von Poehner, il vero deus ex-machina, ottenne con In sua politica dei risultati veramente apprezzabili. Hiltlor continua dichiarando die il governo stesso di Hebert è la conseguenza dell'alto tradimento. A questo punto Hitler passa alla seconda pane della sua difesa, che e tutta un'accusa centro von Kahr. La sua eloquenza si fa vivace, appassionala, piena di arguzie e piena di frasi da comizi ed in molti j.-unti logica. Un movimento separatista era in cerso nella Baviera, e Hitler ne descrive la inutilità. — I sd milioni di bavaresi di von Kahr • egli elico — non potevano combattere contro .'.} milioni di tedeschi. Ad ogni modo, mi fu cordùrmato che von Knlìr,' von Lossow e von Seisser erano tutti tre disposti a dare battaglia al Governo centrale, ad ogni costo. Protestai subito contro la deviazione avvenuta nel contegno di von Lossow. La sua ribellione contro il comandante, che doveva segnare l'inizio generale della rivoluzione contro il Governo di Berlino, degenerava invece in un semplice ammutinamento bavarese, ai punto in cui erano le cose, feci presento a von Lossow che vi orano soltanto Ire possibilità: o l'offensiva militare e politica contro Berlino, o la capitolazione davanti al Governo di Berlino, oppure il iìcotso agli aiuti stranieri. Intanto von Pohner doveva assumere il posto dt von Kahr. Era ne':p.s6aria anello una persona adatta per la creazione dell'esercito nazionale. Questa era il generale Ludendorff. Qui Hitler fa la storia delle sue trattative con von Lossow e dell'accettazione di Ludendorff. — t.ossow si mostrò poco entusiasta per parecchi dettagli dell'azione. Lossow — dichiara Hitler — accettava la battaglia, ma voleva però il 51 % di garanzia per il sue. cesso. Gli mancò il coraggio per fare il sai1o. Ma se io sono un traditore, von Kahr, von Lossow e von Seisser non lo sono meno di mei ». Qui Hitler passa a tracciare la storia degli avvenimenti del novembre, ' « Ormai — egli dice — von Kahr, von Lossow e von Seisser erano tutti cosi irrimediabilmente compromessi che una soluzione era urgente. La situazione del paese non permetteva più di attendere. Io mi convinsi che i tre. non attendevano che un urto. Ma poiché vi era pericolo che l'urto potesse ve. nirc da qualche altra parte e compromettere l'esito dell'impresa, decisi di affrettare il col. po. Ancora l'8 novembre io appresi che Ludendorff aveva avuto un colloquio con von Kahr, von Lossow e von Seisser ed In que. 6to colloquio le tre personalità di cui sopra si erano mostrate più che mai decise alla azione. », "Tre eroi molto depressi,, Gli avvenimenti dell'8 novembre nella sala della birreria Burgerbrau sono descritti minutamente da Hitler, senza che tuttavia risultino dalla descrizione nuovi particolari dell'avvenimento. Descrive von Kahr compie, tamente abbattuto ed umiliato. — Von Kahr — dice l'accusato — mi faceva sinceramente compassione. Si vedeva subito l'uomo ohe era stato superato dagli avvenimenti più forti di lui. Alla mia dichiarazione che non sarebbe accaduto nulla di grave, von Kahr rispose: « Non ho paura dt niente. Ormai per me vivere 0 morire è la stessa cosai ». La prima obbiezione che il generale von Lossow mi fece fu questa : « E' sicuro che le cose procedano bene anche nel nord della Germania? E' sicuro anche dell'appoggio del generale Ludendorff?». Risposi che non sapevo nulla degli avvenimenti del noTd e che il generale Ludendorff ne sarebbe stato immediatamente informato. Quando Ludendorff arrivò lo misi completamente al corrente degli avvenimenti. Dalle sue parole io potei arguire che occorreva una collaborazione con von Kahr, von Lossow e von Seisser per la riuscita del risul tato finale. Ad ogni modo si potè constatare che questi tre eroi erano molto depressi Alla questione die mi pose von Kahr, essere egli cioè un vecchio e fedele monarchico e che poteva accettare soltanto la reggenza come rappresentante del re, io risposi che la questiono non aveva alcuna importanza Per me la cosa più importante non era la proclamazione 0 meno della monarchia, ma il rovesciamento della rivoluzione del 191S. Dichiarai anche a von Kahr die era ncces sarto avvertire il principe Rupprecht che la rivoluzione non aveva alcuna intenzione contro di lui Non dimenticherò mai là sce un di quel momento. Von Kahr mi strinse le due mani 0 mi guardò intensamente negli occhi: «Lei sa bene, signor Hitler, quello die io penso. Il mio appoggio non le man cherà ». "No, dobbiamo marciare!,, In questo moment-i Hitler si interrompa perchè ha gli ocelli pieni di lagrime. — Io non ebbi più nessun contatto con queste' persone. Umililo a LuJendurf questi aveva dato Ja sua parola soltanto perchè papeva die anche von Lossow aveva prò messo il suo concoreo all'impresa. Però egli è stato indegnamente tradito. Soltanto verso il mattino io appresi dal colonnello T.euihold clic le dichiarazioni di von Lossow davani ai suoi ufficiali suonavano aperta con danna alla mia azione. Questo fu un grande colpo per me, perchè non avevo mai pensato di dover condurre una battaglia contro la polizia e contro la Relohvehr. Non mi rimanevano quindi che duo possibilità: o rimanere a Monaco 0 portare la lotta fuori di Monaco. Quest'ultima eventualità portava seco anche la possibilità di saccheggi perdio noi non avevamo viveri. Ludendorf ed io fummo subito del parere che bisognava cercare di guadagnare l'opinione pubblica di Monaco e cosi venne decisa la marcia at traverso la città, il dott. Scheubner, colui che cadde poco dopo sotto il fuoco delle mitragliatrici, mi dichiarò: « Io credo che noi andiamo incontro alla morte ». Io ripetei ciò al generale Ludendorf, soggiungendo: «Generale, sarà facile che noi siamo colpiti: bisognerebbe die voi non vi espo ncste troppo ». Ludendorf mi rispose militarmente: • No, noi dobbiamo marciare ». I nostri 'uomini non avevano le armi cariche. Durante la nostra marcia la colonna venne rafforzata da numerosi popolani, i quali evi dentemente volevano vendicarsi dei traditori del novembre del Itili). Ma cominciarono a venire contro di noi le truppe di polizia. Improvvisamente scoppiò una salve di fucileria, lo ebbi l'impressione di avere ricevuto un colpo 0 caddi a terra. Accanto a me cadde pure il dott. Sdieubner. Quando mi rialzai vidi soltanto attorno a me morti e feriti. " La vergogna più grande è di sopra?vivere.,,A' questo momento l'emoziono dì Hitler è al colmo. Con una voce rolta dal pianto, egli esclama: — Io rimpianzo di non essere caduto a fianco dei miei fratelli. Per me, la vergogna più grande della miia vita è quella di dover sopravvivere a questi coraggiosi ohe si sono sacrificati per l'idea nazionale e che si sono condotti lealmente. Io non voglio negare quello che ho fatto. Riconosco completamen' te la mia azione. Assumo qualsiasi respon subititi per quello che è avvenuto, la assumo io solo. {Applausi nella sala da parte del pubblico). Hitler termina affermando che per quanto egli non sia nato in Germania, si riconosce cittadino della grande Germania e spera che verrà presto il giorno in cui la Germania si estenderà al di là dei suoi attuali confnl polltid, riunendo tutti i fratelli di lingl'a e di schiatta. Dopo quattro ore che parla, Hitler rinsurr.e la sua deposizione in queste poche parole: ■» — Non posso riconoscermi colpevole di alto tradimento. Non si può accusare di alto tradimento una persona la quale ha voluto ro.ubattcre contro U tradimento del 1M8.