Ludendorff e Hitler alla sbarra per alto tradimento

Ludendorff e Hitler alla sbarra per alto tradimentoLudendorff e Hitler alla sbarra per alto tradimento L'anticristo BERLINO, febbraio. Rivediamo dunque in tribunale, come a Lipsia per il processo attorno a Kapp, la legnosa mole del-generale Ludendorff: ex fulmine di guerra degenerato in accenditore ..automatico di tutte le più bolse imprese nazionaliste aizzate da senili rimpianti o iiripiiberi entusiasmi. Immaginate il generale Cadorna arrestato all'angolo del Bar Centrale a Bologna fra una ventina di studenti a conflitto con i carabinieri? 11 maresciallo JoiTrc preso in una retata di strilloni del Re? Il generalo Ludendorff abbiamo dovuto vederlo così: il !) novembre dello scorso anno. Un gruppetto sparuto di giovani che agitando insegne medievali voleva creare il nuovo ordine germanico e uccidere la repubblica rossa (quante pioggic di marzo, marzi reazionari!, su quel rosso, clic ò ormai tutta acqua di rose...), Uscito da una sbornia di birra c di eloquenza s'iutò contro una muraglia di poliziotti fra l'adiposa indifferenza della grande borghe sia sbajoccata. Quattro mitragliatrici si gargarizzarono, una ventina arrossò di sangue il selciato; Ludendorff ò descritto gettato a terra come un caporale, poi arrestato, canzonuto, tratto in guardina. Sic iransìt filovia mundi, pensale voi, latini, sensibili al ridicolo. Ma non è cosi qui, nella terra che venera l'autorità costituita. Ludendorff rimesso a piede libero riconciona sull'anima tedesca e sulla gloria militare alemanna da riconquistare oltre Reno; ed è di miovo il termino sacro di diecimila rivoluzionarii giovanetti, che hanno il rancore di essere nati troppo tardi per la guerra grande, o di Venir allevati imbelli davanti a un nemico tracotante. E chi ha cercato di conoscere, attraverso gli scritti suoi e dei suoi detrattori -e ammiratori quest'anima di condottlere prussiano, nato di papà borghesuccio e di madre — dice la leggenda — del sangue regale dei Wasa, trova coerenza, anzi inflessibilità di carattere in questo suo giocare con gli incèrti della guerra civile come giocò con gli incerti della grandle guterra. Le 'definizione di Scheidemann ò inesatta per l'aggettivo, fion per il sostantivo; genialcr llasardeur. Giocatore d'azzardo, sempre: e come seppe puntare sulla resistenza di fanterie lanciate nel carnaio e sopra un dispetto a Monsignor Pacelli e sui gas asfissianti *> sulla neutralità, violata, così punta ora, Vi banqiic, sul gioco di chiunque gli dia una sia pur incerta speranza di ricreare l'antica Germania, la buona salda fortezza che tutti i popoli invidimò.' Non distingue, non attende, non pondera. Non. ha sfumature riè riflessioni. Fu 'definito monolitico.' Certo ò goffo, enorme, senza duttilità. Non può, non sa allungare solo una mano senza impegnare il braccio, limitarsi a un consiglio, a una strizzata d'ocelli, a un cenno del capo. Se 6i muove, se aderisce, deve farlo con tutta la massa inscindibile della sua volontà allucinata, della sua tradizione incartapecorita, del suo lealismo e pangermanismo irreducibili. E' una tenie. L'aggeggio enorme s'è finora impannato, urtato al reticolati, ha fatto un lavoro rumoroso e inutile di piccola pattuglia. Ma il giorno che un campo libero s'apra alla sua azione, Ludendorff ingombrante e macchinoso riprenderà il giusto postò e tutta la sua efficienza nel quadro. *** Mà non è Ludendorff, il personaggio principale della tragicommedia di Monaco, di cui levasi oggi il telone sull'epilogo. 11 protagonista rimane Adolfo Hitler, detto Testatico dal giorno in cui l'uomo, riinasto cieco per i gas asfissianti, riprese la vista grazio a un rapimento al terzo cielo, un'estasi miracolosa (questo dice la leggenda, e bisogna crederlo). L'ex-tappezziere o verniciatore viennese ha la faccia della sua professione, e quel naso a cresta e all'insti che è l'ideale dei biondi germani in contrasto con l'uncino meditabondo dei nasi ebrei, sotto il quale naso due spazzolini biondi montan la guardia, con untuosità austriaca, alla bocca da pesce- Ha trentasei anni. Fu socialista, ma già a vent'anni superò la crisi marxista e passò in fretta ad altri ideali politici: un pangermanismo romantico (« il popolo tedesco deve essere il redentore dell'umanità»), fatto in pratica di anticapitalismo e antiseìnitismo : il secondo concetto incorporato nel primo, dato un ambiente come- quello di Vienna del 1914, ove la banca l'industria e il giornalismo ebreo irretivano — sorrisi cordiali, rapaci volontà — tutta la vita pubblica, e ove la rdf-zione marxista a quello stato ili cose ara ancora internazionale ed ebraica. P Venne la guerra, Hitler si arruolò volon/tario nell'esercito germanico. Si arruolò tra i fanti, combattè nelle prime linee: merito raro fra i profeti. Ebbe la croce di ferro di prima classe. Risparmiato dalle pallottole, i.i porq irù'fwto i.mì. trar. e giaceva in un ospedale di riserva, cieco da ambedue gli occhi, quando udì attraverso i muri del lazzaretto giungere lino a lui il baccanale dei soldati che celebravano, ubbriachi, la sconfitta e la rivoluzione. Ebbe allora la visione che lo chiamò a più alti destini; dicono infatti i suoi devoti che ebbe in estasi la rivelazione di essere eletto a scuotere cuore e coscienze del popolo, rivelazione a cui il malato rispose con un atto di fede e di offerta. E ne fu premiato', e ritornò veggeiit-2. Si gettò nelle guerre civili. Combattè contro gli spartachisti, nei giorni in cui i disertóri constituivano Consigli di giovani onorati; fu caporale dei tiratori nel cosi detto esercito della liberazione, che finì (anno 1919) di sgominare i comunisti. Lasciate le armi, creo con altri sei quello che noi chiameremmo il primo Direttorio del movimento nazionale-socialisti. Hitler è volontieri descritto come un pagliaccio. Corto, l'esito della sua impresa novembrina non è fatto per mutare questo giudizio, in fondo ingiusto. Ma resta il fatto che in una cosa Hitler emerse; nella rapidità di diffusione del movimento a tutta la Baviera prima, a tutta la Germania poi. Ho parlato dei sei compagni di Hitler; nomi ora quasi oscuri, cacciati nel dimenticatoio da quella Btromaazzatura attorno al Capo; Drexler, Esser, e si dice anche una fatale beltà messicana. Ninfa Egerla del Consiglio. Nel novembre del 1919, i sette erano divenuti, numero cabalistico. 111. Al 2i febbraio del '20, Hitler convoca il primo comizio pubblico, migliaia di persone, su cui egli versa una fosforescente eloquenza, passionale, Ironica, nopolaré, colorita. Nel 1923, il movimento ò già esteso a tutta la Baviera; lai riunisce e confonde con il movimento popolaresca (volkisch) del Nord della Germania; ha aderenti e sostenitori in Ungheria, In Austria, in Boemia, in Romania, è finanziato da miliardari d'America : js si fa qui il aauie di Ford. Il movimenta copia non poche forme 'del fascismo: centurie, gagliardetti, (talvolta, slssignori, aquile romane e insegne legionarie), spedizioni punitile, bastonature. <}ua e là degenera in delitti comuni e 'deprecati, attentati che hanno eco niondia* Js, aggressioni in grande stile contro gli ««r'erl e 1 sortali*». Il propresso è impetno- so. Si creano Sindacati operai nazionalisti; un movimento nazionalista aristocratico e studioso, che fa capo al conte Rewentlow, aderisco e finisce col confluire nell'azione di Hitler, curando i contatti con i rivoluzionari comunisti. Profeta di Hitler a Berlino è Kunze, detto Kunzenianganello (Knùppel-Kunze), anch'esso oratore effìcaco c affascinante, insinuante e travolgente, in un paese clic ha così rari malori, tanto che il monotono e fonografico Strjscmann passa per un 'Demostene. Ecco il programma. Una nuova concezione della vita sulla hase del principio di razza. Anti-parlamon'tarismo. Teoria delle minoranze dominanti, composte di vivaci pensatori c di impetuosi esecutori. Una dittatura iniziale per guarire il popolo dal veleno giudaico. Lotta contro il capitale di bórsa., appoggio al capitale lavorante (corsi c-i si concilia Stlnnes e si può gridare crUciflgc a Mendelssohn, Bleichródcr e seej). Guerra di indipendenza, contro il socialista di dentro, il francese di fuori. E infine, con la purificazione della razza, che è il Icit violiti di questa propaganda, ritorno alle fonti, del germonesimo concepito come perfezione eli schiatta, liberazione • della religione cristiana — anello se Cristo è finora quasi generalmente accettala come Dio — da tutte le deformazioni del vecchio testamento e della tradizione ebraica e profetica. Ma c'è già chi pone Wotan sugli altari. Altri chiamano i mesi con i vetusti nomi pagani, • mese della luna, mese delle coma (gennaio e febbraio, per gli interessati; llornung, perchè Ja neve è dura come il comò). E il Conte Rewentlow può scrivete sulla sua Reichswart che i concetti religiosi cristiani hanno guasta in molti punti o deviata dalle suo origini l'anima tedesca. Il vecchio testamento è addirittura ripudiato: rutti i profeti, dice il prefato Conte, da I-aia ad Abacucco liabcn sich ausnahmlos blamiert, han fatto una meschina figura. Si capisce che il cardinale e arcivescovo di Monaco, Faulhaber, abbia avuto parole roventi contro Hitler, il nuovo anticristo: quando egli afferma, dico il Cardinale, che combatte contro il giù dosi mo internazionale, mente, che in realtà' combatte solo contro la Religione e la Chiesa Cattolica. E gli adepti spn degni di queste deforma" aloni di un programma, che sarebbe per qualche lato fresco, impetuoso, e fecondo. Gli adepti spiegano il fallimento dell'impresa novembrina meglio di ogni elucubrazione teorica, per chi li conosce. Se Ludondorff è la massa ingombrante, Hitler è la teoria incerta e timida che agisce di un colpo, come i timidi, proprio quando non dovrebbe; ma gli manca per soprapiù l'inspirazione e l'incitamento di una massa di aderenti capace <: solida. Gli manca l'audacia delle classi intelligenti, ii concorso della borghesia migliore. Guardateli, gli hitleriani, n=ll3 snllezioril del Simvlicissimus, se non conoscete ancora lo atroci e perfette caricature di Georg Grosz: con quei collettori! duri come una muraglia cinese, quella front'.! accigliata, irta d.i capelli tagliati come una siepe, quei baffi a spazzolino, quelle braccia conserte alla Hindenburg, quei movimenti geometrici, quel cipiglio che scruta nei gesti di ogni vicino una violazione di diritto per fargliene appunto; e le matrone con il cappellino a giardinetto suite chiome pompose, e le forme brunildichc disciolte nelle vesti a fiorami, c magari un pettegolo stringinaso davanti agli occhietti a spillo. O i giovanissimi quasi ancora impuberi, che giocano al gioco della guerra in parate, riviste tattiche, si pavoneggiano sotto l'elmo di acciaio, ostentano mille distintivi. paolo monelli. l di M