La questione del Giubaland nuovamente sollevata ai Comuni

La questione del Giubaland nuovamente sollevata ai ComuniLa questione del Giubaland nuovamente sollevata ai Comuni (Servizio speciale della «Stampa») Londra, 25, nolte. T.a questione «lo! Gitibalaud 6 stata di nuova sollevata stasera in sede di interrogazione alla Camera rlei Cornimi ila nn deputato conservatore. Mac Donald ha risposto all'interrogante dicendo che, unendo sali al potere, esili riscontro questo fatto: che nello stipulare con f.l Governo italiano raccordo dell'aprile 1020 intorno a! Giubaland, lord Milner aveva, fatto ima riserva scritta nel sensi che tale accordo avrebbe potuto diventare, definitivo, soltanto come porzione di una sfctsemazione generale di fatte le questioni sollevate dalla Conferenza della pace. Tali questioni, come è stato sovente rammentato al Governo italiano, abbracciavano anche lo. questione del Dodecanneso, e il Governo d'Italia, da parte sua. aveva riconosciuto che il trattato da esso coneluso con la Grecia il 10 agosto ISSO era il risultato di un accordo "intervenuto fra gli alleati e che la soluzione del problema del Dodecanneso non concerneva soltanto l'Italia e la Grecia. Una dichiarazione di Mac Donald «L'onorevole interpellante — prosegue Mac Donald — deve ricordarsi che gli abitanti di quelle isole appartengono etnicamente alla. Grecia e che la loro eoiiti].nata separazione da quel paese condurrebbe difficilmente a quella tranquillità generale che il Governo britannico liene ■tanto a cuore ». Il primo ministro termina dicendo che, Tino ad ora, egli non ha potuto dedicare il tempo necessario ad un completo esame di quésta intricata questione, ma ora egli sfa studiando la massa, di documenti che si sono accumulati sull'argomento e, ciò eoi proposito di evolvere la sua politica a questo riguardo. L'interrogante, ossia il colonnello Hooward Bury, riprende a questo punio la parola pregando Mac Donald di tenere a niente che nella questione è coinvolta una premessa: un debito d'onore che l'Inghilterra ha assunto verso l'Italia fino dal 101'J e che non è stato ancora assolto. L'interrogante viene interrotto dal liberale on. Kenwprthy, il quale chiede: — Gli abitanti di queste diiis parti del mondo vengono in qualche maniera consultati intorno alla loro futura sudditanza? — Mac Donald replica: — 11 mio compito e di esaminare che cosa è stato fatto fin . qui e di prendere, in base ai documenti. Una decisione relativa alla politica che si dovrà seguire. Io prego i deputati di non insistere troppo su queste cose, perche non è consigliabile dare, ad interrogazioni parlamentari risposte le quali non siano state profondamente considerate. La questione del Giubaland sarà dunque esaminata. e.r 7?.oro. E' infatti confermato che il nrimo ministri, nella sua veste di ministro degli esteri, ha fatto saliere all'Italia che egli studierà a mente aperta riconoscendo in tutto il praticabile ogni precedente tanto del problema del Giubaland in sè e per sè, tanto nei rapporti che esso ha avuto con quello del Dodecanneso. Naturalmente Mac Donald non si è. impegnato in definitiva in alcun metodo procedurale e tanto meno in una decisione. Per ora lo cose sono a questo punto e la polemica è chiusa.:Ancora una volta si tenterà di essere costruttivi e di giungere ad un componimento pratico. Non sembra che le trattative debbano essere molto brevi e molto semplici. Al fondo della controversia c'è un problema, di fronte al quale una fetta di territorio africano e il possesso di isolotti nell'Egeo si riducono ad inezie. La questione fondamentale è quella dell'equilibrio del Mediterraneo. Se esso non esistesse il Giubaland lo otterremmo quasi tutto ad occhi chiusi. Il guaio è. che, in base ai reticolati diplomatici stabilitisi negli ultimi anni per colpa di uomini o di avvenimenti, la cessione pura e semplice del Giubaland vorrebbe dire per l'Inghilterra una automatica rinuncia alla sua posizione in Grecia, significherebbe perdere due piccioni ed anche la fava. La Grecia farebbe il viso dell'armi all'Inghilterra accusandola di aver tagliato i fili del reticolato ellenico e cadrebbe nelle braccia di terzi gaudènti che non sarebbero neanche gli italiani. Ora piaccia o non piaccia, è chiaro che l'elemento rappresentato dalla Grecia, riveste una importanza considera-" volo, per la politica navale inglese nel Mediterraneo, così come viene concepita a Londra. Sarchile un puntello inestimabile, pò fosse diffìcile trovarne altri, oppure, se .•litri apparissero piuttosto indecisi, eclettici e quindi non troppo affidanti. Notizie tendenziose A auesfo punto è inevitabile richiamare certe "più o meno oblique e maligne pubblicazioni degli ultimi giorni. Per il Giubaland l'appiglio venne offerto loro dalle polemiche apertesi in organi romani sull'annunzio dello nuove costruzioni navali inglesi. Seguiva il curioso messaggio da Panivi, che il laburista Daily Herald pubblicò" martedì scorso. La categorica smentita, per il tramite della Stefani non apparve su alcuno di questi giornali. 11 Daily Herald ha mantenuto il silenzio, malgrado il suo corrispondente parigino occupi oggi, per esempio, un considerevole spazio per denunziare certi presunti piani per istituire un regime fascista in Francia, piani ette farebbero capo ad una grande organizzazione di capitalisti francesi, i quali (stiamo citando i grossi titoli del messaggio) cercano uri dittatore e vogliono usavo la forza contro i lavoratori e la forza contro la Germania. Intanto il Duìlij Telegrafili che aveva accolta" una smentita indiretta pervenutagli rial suo corrispondente di Roma, ospitava nel numero di stamane una nota la quale, in sostanza conferma le sedicenti rivelazioni del DaUu Herald. L'autore della nota è un collaboratore straordinario che firma. «Un osservatore politico», spogliando cosi il giornale di ogni responsabilità diretta di quanto egli scrive. Lo scrittore non è neanche di origine inglese. Riceve evidentemente larghe informazioni dal Óuai d'Orsa1.'. Duranti; uno elei suoi frequenti viacg'i a Parigi, mentovati nei suoi scritti, egli ebbe persino il privilegio di una cordialissima intervista personale con Poincaré. Egli nella sua nota odierna afferma senz'altro, come già sapete, che la politica italiana nel Mediterraneo si ò definitivamente orientata in favore di un associazione colla Francia. Una formali'. E' ovvio per noi commentare liitformazioni ; la smentita di ira-torma queste pubblicazioni in meo S spudorate, ma è ovvio pure «ssa non sono messe in giro senza crono ,- lo scopo non può essere quello di suscitare in ty®V^.n&$L{sospetti sugli intendimenti dell Italia, ui(preste Il oi ri achunch ibene, ricordando come l'Inghilterra nei rapporti del Mediterraneo sia alquanto BCtiisitiva, è possibile concludere che in •attesa di chi alimenti inoppugnabili, la politica inglese non propende ad attribuire ia questo momento un'importanza minima al fattore greco, nel sistema dei puntelli del .Mediterraneo. E' soprattutto per questo che la questione del Giubaland minaccia di trascinarsi ancora, ma nel frattempo il collaboratore diplomatico del d Daily Telegraph », non sappiamo se per ispirazione di terzi, oppure per semplice impulso el.leiiofilo, viene suggerendo questa formula risolutiva : negoziati tra l'Italia e la Grecia per il Dodecaneso sindoni e paralleli a negoziati tra l'Inghilterra e l'Italia per il Giubaland. Tralasciamo di commentare ia formula. Ciò che lo scrittore propone è in pratica una intesa italo-greca allacciata. all'Inghilterra. Egli anzi arriva persino a fare balenare la possibilità che l'Italia si adatti a cedere alla Grecia il Dodecanneso, ad eccezione di Rodi e di Ast.ropaLia, quest'ultima isola necessaria per la sue splendida prerogative portuali. L'idea dell'informatore, o forse del suo suggeritore, è che la. questione del Giubaland va da sè. D'altra parte è pure utile citare il commento apparso l'altro ieri sulla rivista intellettuale del laburismo : il « New Stafesmen ». Esso partiva da voci secondo le quali l'Italia da un canto avrebbe tentato ad un blocco navale franco-italiano e dall'altro si sarebbe accinta ad offrire all'Inghilterra la sua amicizia nel Mediterraneo, se l'Inghilterra si fosse disinteressata della Grecia. La. rivista non crede di prendere sul serio uè l'una nè l'altra di queste idee : « Ma noi non possiamo ignorare, — termina l'articolo — il nazionalismo fascista e le vaste ambizioni, navali dell'Italia e quali che siano le virtù dell'on. Mussolini non possiamo aspettarci di trovare in lui un apostolo del disarmo ». M. P. CI segnalano da Roma, a proposito eli questa questione, la seguente noia della Tribuna : « 11 colloquio avvenuto in questi giorni fra il nostro ambasciatore marchese Della Torretta ed il primo ministro britannico Mnc Donald ha dissipato alquanto la sorpresa che in questi giorni aveva suscitalo la discussione del Giubaland alla Camera dei Comuni. In sostanza Mac Donald ha dichiarato al rappresentante dell'Italia che il problema della cessione del Giubaland all'Italia non ora ancora stato studiato dal Governo laburista e quindi non poteva ancora formulare alcuna decisione in proposito. Nessun mutamento sfavorevole alla soluzione desiderata dall'Italia deve quindi essere considerato come avvenuto ; la decisione della questiono resta affidala persona buon te a Mac Donald o noi abbiamo piena fiducia sul suo giudizio ».

Persone citate: Della Torretta, Duranti, Hooward Bury, Milner, Mnc Donald, Mussolini, Poincaré