Briand in campo

Briand in campo Briand in campo Segnacolo di lotta contro il blocco di Poincaré: la pace di Canne "La guerra non è p'.ù possibile e non ne vogliamo più,,. (Servizio speciale della ti Stampa ») Parigi, 25, notte. La campagna elettorale comincia. I discorsi pronunziati ieri da Briand e da Painlevc sono probabilmente \ primi di una lunga serie. Non reca quindi meraviglia il vederli oggi ampiamente commentati dalla stampa parigina. Notiamo subito che onclie gli organi meno teneri per il vinto di Cannes sentono la necessità di riconoscere elio la sua posiziono personale sul terreno politico ò eccellente. Fra tutti i parlamentari atti a pigliare in mano le redini del Governo, il giorno in cui le elezioni avessero alterato, non importa in qual misura, l'attuale fisionomia della Camera, Aristide Briand appare infatti uno di quelli che adunano sul proprio nume maggior concorso di probabilità favorevoli. Se la politica francese si deciderà oggi o domani a mettersi per la strada degli accordi internazionali, rinunziando definitivamente alle azioni separate, chi potrebbe negare che su tale strada Briand non l'avesse messa due anni fa, pri'ima di Poincaré? I frutti dei lavori dei comitati tecnici, se arriveremo a coglierli, saranno in certo modo e fino ad un certo segno, frutti di una politica somigliante più alla sua che non a quella del euo successore. Vorreste rifiutare ad un uomo di governo la soddisfazione di invitare pubblicamente il proprio paese a dagli ragione? Vero è che gli avversari brandiscono, per indurlo a maggior modestia, la frase recente di Mac Kenna, secondo cui «gli alleati non sarebbero giunti al risultato attuale, se i francesi non fossero entrati nella Ruhr». Ma innanzi tutto noi non sappiamo quanto questa frase, nata dal bisogno di rettificarne un'altra, rispecchi il pensiero del capo del secondo comitato interalleato. In secondo luogo essa invoca più che un fatto, una ipotesi: giacché non è ancora detto che un risultato abbia ad esserci- e, qualora dovesse esserci, Briand lo giudica' fin d'ora inferiore a quello che stava per essere raggiunto a Cannes, quando fu obbligato a dimettersi. . « Se domani si arriverà ad un accordo amichevole, disse l'ex-presidente del Consiglio, lo sarò felice che esso ci arrechi quei frutti che si aveva_ il diritto di attenderne all'epoca in cui trattavo con gli alleati a Cannes. Ma non sono sicuro che ci al arrivi »., E la ragione di questo dubbio la troviamo pochi periodi più innanzi, laddove Briand ricorda che quando lasciò il potere fati, fi dollaro che pochi mesi prima valeva 17 franchi, ne valeva soltanto 11, mentre t'indice del caroviveri era disceso da 3,95 a 2,85. Oggi la situazione è ben diversa. I due anni non sono trascorsi invano. «Queste cifre — scrive Paris Soir, parafrasando il giudizio dell'Ere Nouvelle, rb>i Quj>tidt-y> e di tutta la stampa-di sinistra — hanno il loro valore. Esse provano che la politica di Poincaré è responsabile del disordine dei cambi e dell'aumento del costo della vita. Tutti sanno d'altronde che delle riparazioni non si parla ormai più se non a titolo di reminiscenza. Il discorso di Briand, moderato nella forma, ma severo nel fondo, ha il tono di una requisitoria. Aspettiamo la risposta dell'acousato, il Presidente del Consiglio ». Molte altre cose tuttavia Briand non disse che pure si potrebbero leggere fra le righe del suo discorso. In questi due anni si è cambiata la situazione finanziaria della Francia; un mutamento non meno profondo, ancorché diverso, si è prodotto nella situazione interna della Germania. Da Rathenau a von Seeckt e anche soltanto -a Slresernann, quale evoluzione! Ora, è egli certo elio nel pensiero della Francia ja politica che poteva salvare la situazione Tini 192.1 possa salvarla ancora oggi? Briand primo sembra dubitarne. F.gli prounziava ieri a Càrcasonne un discorso elettorale e quando si parla ad elettori non fi può evidentemente andare troppo per il sottile. Il suo fine immediato consisteva nello spezzare una luneia a favore del blocco delle sinistre, raccogliendo intorno alla propria chioma prolissa e melanconica di scettico impenitente, socialisti e moderati. E innegabilmente il momento per un convegno di questo metro non sarebbe, in apparenza, mal scelto, quando non solo dai socialisti, ma dai moderati medesimi si odono levare inni agli accordi internazionali e al mantenimento del contatto con gli alleati. Ma Briand, notano i Debutti « lia avuto, durante la propria camera politica, la specialità di essere un capo d? governo senza partito ». Il 'fernvs a soggiungere«quand'è un socialista che si ignora fìnciiò è al potere e che si ritrova quando è all'opposizione. Egli dà successivamente delle speranze ai socialisti quando rientra nlele loro file, e ai moderati quando gale al potere ». Si potrebbero completare queste dns massime dicendo che Briand è un uoii.-o destinato a farsi portare al potere dalle sinistre e a farvisi mantenere dai moderali. Ma l'inconveniente di massime di questo genere sta precisamente nell'essere delia massima, ossia nel rispecchi'ire ri'->a legge che tutti conoscono. I precedenti pólilici di Briand sono ormai troppo noti per non autorizzare il dubbio ohe ancora una volta, se le elezioni dovessero portarlo al potere, la sua politica sarebbe diversa da quella attesa da lui Alludendo all'ocupazione della Ruhr, il Tcmps non si lascia sfuggire che: « quel gesto Briand stesso aveva pensato che un giorno o l'altro potesse venir reso necessario dalla mala volontà della Germania. Che altrimenti, le espressioni famose della mano ni collctto e del gendarme non sarebbero state se non figure retoriche e noi non faremo a Briand il torto di. credere che egli mettesse in circolazione con quella arte delle formule espressive in cui eccelle, metafore che non traducevano alcuni volontà ». L'obbiezione non è senza malizia e se pensiamo che tre giorni addietro, Poincaré, -parlando al Senato, si professava sicuro che qualunque nomo Rli succeda al governo non potrà fare altra politica fuorché la sua, sentiremo il bisogno di aggiungere che essa non manca neppure di un certo sonore di attualità. Briand si è voluto riaprire ieri la strada del potere, sotto l'arco trionfale della politica di Cannes. Ma disgraziatamente ó ancora troppo presto per proclama' politica abbia trionfato. clic innesta C. t».