Clamoroso dissidio tra i fascisti milanesi

Clamoroso dissidio tra i fascisti milanesi Clamoroso dissidio tra i fascisti milanesi -1 . r ì - : a i à i a i r a a à Milano, 22, notte. Questa sera la Federazione fascista aveva notizia che il Popolo di Lombardia usciva con un programma del triumvirato che fonda i « fasci nazionali», composto di Luigi Silva, Kertaelli e Celarli. Il commi. Maggi, presidente del consiglio provinciale, si recò sul posto con una squadra di fascisti e sequestrò ottomila copie del giornale. Essendo però alcune centinaia già uscite dalia tipografia, il Maggi fece ribattere la prima pagina contenente il programma, pubblicando al suo posto una protesta con cui denuncia il gesto del triumvirato. Contro i « beneficiatari » del fascismo. Nel suo articolo intitolato : o u dado è tratto », luigi Silva, scriveva nel giornale sequestralo : « Non passiamo nessun Rubicone fluviale, passiamo un Rubicone dello spirito, che risponde all'imperativo categorico della nostra coscienza. Non viviamo per la cronaca, ma per la gloria. R fascismo, questa concezione suprema dinamica personale di Benito Mussolini; il fascismo, movimento superatore del. la ristretta funzione storica dei partiti; il fascismo, combattivo ed ideale, materiato di tanti nostri sacrifizi, si trova oggi alla sua svolta storica. Non vogliamo ripetere quello che un mese la .incidemmo in chiare note, tracciando una linea e precorrendo gli avvenimenti col nostro articolo : « Svolta storica del fascismo?» Oggi, ad un mese di distanza la realtà bruta, verniciata col trucco della competenza e col sadismo di supposte deflcenze organiche dei quadri del fascismo, dimostra con una sintesi degna di miglior fine ohe la rivoluzione non sbocca e non attua 11 suo naturale, Inevitabile, efficace, preciso, rivoluzionario sviluppo ; l'immissione inquadrata delle forze fasciste negli istituti rappresentativi e nell'Istituto legislativo, istituto legislativo che, salvo la ragione del contrario, non si ha in animo di sopprimere, nè di modificare in maniera radicale. % L'articolo cosi conclude: « L'opera di molta parte, di forse troppa parte del partito ufficiale fascista, è stata opera in superficie, non in profondità, specialmente in provincia di Milano, fascio milanese escluso. Abbiamo fissato i termini del nostro dissenso spirituale, che non data da oggi, ma da tutti i momenti più tipici del secondo tempo fascista e della pratica quotidiana in cui con uno sconforto senza lenimento, dovemmo assistere alla metodica, sistematica, brutale, inumana snaturazione dello spirito fascista, quello spirito fascista che. unico e solo, forma la base essenziale sulla quale può e deve riposare Benito Mussolini., che oggi è preso d'assalto in mille guise da tutte le parti, con tutti i m^zzi, perchè troppa gente che ha beneficato dei fascismo e dei nostri sacrifizi, attraverso l'enfiagióne plutocratica, massonica, affarista, compromissoria del fascismo vuole demolire questo uomo e questa idea e questa azione, perchè mira diritto alla mèta, alla mèta a cui mirammo e miriamo noi ». . Il giornale pubblicava inoltre la seguente dichiarazione dei tre membri del direttorio: 11 Triumvirato dissidente. a I sottoscritti Luigi Silva, vice-segretario federale e direttore del Popolo di Lombardia, geom. Alberto Redaalli, membro della Federazione e segretario della Corte di disciplina, Giuseppe Celarti, membro della Federazione, sicuri interpreti del profondo dissidio spirituale determinatosi nella maggior parte dei fascisti della provincia di Milano e d'Italia dopo la marcia su Roma ed acuitosi in quest'ultimo periodo escono dalle file del partito nazionale fascista per Inquadrarsi nei « Fasci nazionali», sorti unicamente per riportare il fascismo alle origini qualitative, e salvare il patrimonio- spirituale consacrato dagli enormi sacrifici di sangue dei nostri morti ». A tale dichiarazione i triumviri facevano seguire un commento in cui fra l'altro dicevano : « Non ci preoccupiamo menomamente di tutte le conseguenze che porterà seco il nostro gesto di santa ed onesta ribellione. Comunque sia, i nemici della nazione non devono gioire, ma meditare il nos.ro. atto nella sua essenza spirituale, nel suo significato, nella sua portata e nel suoi inevitabili sviluppi. Con questo sappiamo di contribuire a salvare ancora una volta la nazione ed il fascismo immortale, e l'uomo che fu e resta il nostro padre spirituale. Cu siamo sempre imposta una disciplina ferrea, marziale, che qualche capo non conobbe nvai. e che superava talvolta e sovente i limiti della stessa dlgmi:à umana. Oggi, se avessimo continuato a tacere in umiltà, avremmo snaturata l'essenza intima del facistr.o, avremmo macchiato il nostro passato fascista che non teme confronti ed avremmo ^opratutto profanata la memoria di quei inorili, che troppa gente, anche <se tesserata fascista, dimentica ». Seguiva un invito, flrrr.atn dal triumviro siiva, per le adesioni al Fasci nazionali, da riceversi in corso Romana, N. 1. Una protesta dei Sindacati. Infine il Popolo di Lombardia, recava II seguente ordine del giorno dei dirigenti del sindacalismo milanese: a | dirigenti della Corporazione nazionale del • eatro, i segretari provinciali delle Corporazioni fasciste ed i segretari di alcuni sindacati di categoria, oggi riunitisi spontaneamente durante l'assenza del loro segretario generale per esaminare la situazione di allarme e di dolorosa sorpresa manifestatasi nell'ambiente sindacale in seguito all'esclusione del dottor Luigi Razza dalla lista iiiizionale della circoscrizione lombarda, ravvisano nella esclusione stessa un atto di determinati! eri inspiegublle ostracismo, voluto da occulte pressioni di parie, che vanno a tadgascTmigcIlvcg.-BfBspfrilp colpire non solo l'uo'mo, ma l'opera di lui svolta nel campo politico e sindacale; dichiarano di sentirsi pienamente colpiti con il segretario generale della Federazione milanese e della Corporazione nazionale del teatro, e si riservano di deliberare sul loro atteggi amento, conformemente alle definitive decisioni del dottor Razza ». ai movimento hanno aderito, tra altri, il geonv. Franco Re, che pubblica una lettera aperta all'avv. Canio Maria Magri in cui sconfessa la sua cip era di segretario provinciale dei Fasci e la medaglia d'oro Mariani. Tutto ciò sembra Informato ad un movimento di protesta contro il Maggi stesso ed i suol sostenitori, protesta che ha trovato ragione di] essere nella pubblicazione della recente candidatura del Maggi nel listone. Il Popolo di Lombardia che, erme si sa, è l'organo settimanale della Federazione provinciale fascista, portava un titolo su sei colonne cosi concepifto : « Camicie nere! Adunatevi in forza, dignità e disciplina! Basta col politicantismo .-il ogni colore I-Basta con certa massoneria! Basta colla criccaa-chla ammantata di gè?-, farcirla: Viva 11 fascismo immortale! Viva'"' Benito Mussolini! ». Movimento di « delusi »? li colpo di mano compiuto dai fascisti dissidenti venne conosciuto dalla cittadinanza per un certo trambusto che si andava verificando presso qualche giornalaio, specie al centro, dove i fascisti che diremo Ufficiali, accompagnati da agenti, procedevano al sequestro di tutte le cupie del Popolo di Lombardia, dando luogo qua. e là a qualche'disputa. Il capo del movimento secessionista è, come già si è visto, il Silva, eletto vicesegretario del Consiglio federale nelle elezioni del dicembre scorso. Il Silva, anzi. in,, quell'epoca fu nominare direttore del Popolo di Lombardia, in sostituzione del Glurin. Non è la prima volta che questo giornale è oggetto di discussione. Già quando il Giurin, che lo dirigeva, fu espulso dai fasci, intervennero gli squadristi di Maggi, i quali si insediarono negli uffici, in via Moscova» presso la tipografia della Stampa periodica lombarda; dove il giornale si pubblica. Il Giurin che vantava là proprietà del giornale, dovette rassegnarsi ad andarsene. Il Silva assunse come collaboratori, il Redaelli e il Celani, oggi a lui fedeli nella secessione» Il Maggi intanto, dopo aver fatto sequestrare il giornale ,e, occupare la tipografia, ha pubblicato a grandi caratteri, nella pagina rifatta del giornale il seguente comunicato : « Sorprendendo la completa fiducia di tutto il Consiglio federale, alcuni individui, portati dagli eventi alle cariche di maggiore responsabilità, oggi, alla vigilia, elettorale, ; emano un movimento secessionista per uria, sola ragione: il pia'basso sentimento di rancore per la esclusione 'della loro persona dalla lista nazionale. Addito al disprezzo di tutti i fascisti-milanesi e della'provincia t signori Anton Luigi Silva, Alberto RèdfttìUV e Giuseppe Celani. Il Popolo di Lombardia sarà da me personalmente diretto. NónVo'jI; momento di commentare il- gesto insulso:.!? vigliacco. Tutti i fascisti dovranno col.,loro contegno biasimare quanti non seppero fé? tacere i risentimenti personali e insegnarci loro che la disciplina è una seconda fedejg e quando manca è segno evidente che anche-''' la fede non è pura. Abbandoniamo gli indegni alla loro pazzia e ai loro megalomani sógni di grandezza e continuiamo in umiltà e devozione il nostro lavoro. I traditori non hanno mai trionfato ».

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