Vibrato discorso di Stresemann

Vibrato discorso di Stresemann Vibrato discorso di Stresemann e l e o i e ? i i i l e ù . ; o Il ''provocante,, contegno della Francia alla vigilia dell'accordo - La Germania combatte per i più elementari diritti dell'uomo. (Servizio speciale della • Stimmi •) Berlino. 22'. notte. Al Reichstag dura da tre giorni la discussione parlamentare sulla questione del Palatinato. Tutti gli oratori dei diversi partiti hanno accusalo la Francia, per la sua politica nizzatrice. Non altrimenti si è espresso il ministro Strese^ marni con uno dei suoi discorsi più focosi che è stato accolto da grandi applausi Poincaré e il Palatinato II, minisro degli Eseri, dopo avere an nun'ziato che il Governo tedesco pubbli cherà quanto prima un Libro-Bianco con tenente i documenti diplomatici sulla questione, ha fatto un quadro dell'attività diplomatica del Governo tedesco negli affari del Palatinato. Egli dichiara che il Governo francese, nell'impossibilità di respingere obbiettivamente tutte le proposte tedesche, si è limitato a non tenerne alcun conto. Già nel novembre scorso il Governo germanico aveva descritto in una nota minuziosa il contegno delle truppe di occupazione francesi, contrario ai trattati e già allora Poincaré, pur rispondendo ad alcune proteste, si rifiutò di dare una risposta generale ed involgente tutti i problemi, affermando che, per un riguardo alla Commissione interalleata del Reno, egli se ne doveva esimere. Poincaré ha affermato inoltre che la malafede con cui nelle note tedesche venivano fatte delle accuse al Governo francese, rendeva a priori sospette ed inefficaci tutte le future note che il Governo tedesco potesse redigere. La seconda nota tedesca del 2 febbraio fu respinta da Poincaré colla dichiarazione che essa conteneva soltanto delle calunnie non dimostrabili e che il Governo francese non voleva impelagarsi in una discussione sopra questioni puramente astratte. Infine, Stresemann ha comunicato che il Governo tedesco ha fatto consegnare al suo ambasciatore a Parigi l'altro ieri una nota dettagliata sugli avvenimenti del Palatinato, ma Poincaré ha respinto la nota all'ambasciata tedesca, coll'affermazione che il Governo francese si vuole tenere fuori dalle questioni intestine germaniche. (Viva indignazione di quasi tutta la Camera). "La disperazioni,, Stresemann dichiara a questo riguardo che il fantasma del separatismo sarebbe dileguate) in 24 ore, se il Governo francese avesse tenuto fede a questo suo principio e veramente non si fosse immischiato nelle faccende puramente interne della Germania. Qui Stresemann ripete in grande parte gli argomenti colle stesse parole già esposte nel suo discorso di domenica scorsa ad Elberfeld. Dopo avere insistito sopra la falsa obbiettività nei riguardi della Francia, Stresemann dichiara a coloro che oggi protestano perchè sono avvenuti fatti violenti e parlano delle cose orrende di Pirmasen: « 7o vorrei ricordare le parole di Loens nel suo Werwolf: Quando si esaspera la pazienza di un popolo sino all'estremo ed avvengono allora vie di tatto altamente deplorevoli, queste vie di fatto sono tuttavia completamente giustificabili, quando un popolo difende per mezzo di esse il suo più. sacro diritto. E' deplorevole che la Francia assuma un cosi provocante contegno, oggi che siamo alla vigilia della soluzione di grandi questioni economiche e finanziarie. Il popolo tedesco è pronto ad assumere i grandi carichi che gli verranno imposti da' un accordo sulla questione delle riparazioni, ma il popolo tedesco, si attende anche quelle guarentigie contrattuali alle quali ha diritto. La disperazione del popolo tedesco interverrà al posto delle buone disposizioni, com'è avevnulo rece.nteme.nle nel Palatinato, Qualora il popolo tedesco fosse ingannato. La Germania — conclude Stresemann, — combatte ora per i più elementari diritti dell'uomo ». 11 discorso è stato accolto con molte acclamazioni. Favorevoli furono pure i commenti specialniei te da parte dei partiti governativi, dove si dice che Poincaré non potrà respingere questa grave accusa davanti a "tutto il tribunale del mondo, " Torna l'età dell'argento „ E' atteso intanto il ritorno di Schacht da Parigi. Egli ritornerà a Berlino, si dice, con in tasca il progetto della sua costituzione della piccola banca aurea col capitale di 200 milioni di marchi-oro. Nell'attesa delle nuove banconote che saranno emesse da questa banca, il Governo emetterebbe quanto prima delle monete divisionali in argento per 1, 3 e 5 marchi. Questa notizia è salutata con entusiasmo dai giornali, i quali intravedono in essa un sintomo cho l'orizzonta si va rischiarando. « Torna l'età dell'argento, — scrivono i più fantasiosi — e questa potrebbe divenire pres.1 l'età dell'oro ». Per evitare il pericolo di una nuova inflazione — voci allarmiste in questo senso correvano già nei circoli di borsa — si annunzia stasera che il Governo, contemporaneamente all'emissione di nuove monete d'argento, ritirerà dalla? circolazione un corrispondente numero di spezzati di carta. L'emissione dovrebbe avere un ammontare di 150 milioni. E' assolutamente escluso che sia dato corso legale alle vecchio monete d'argento Il conte YVestharp ha pronunciato davanti al Consiglio dell'associazione nazionalista berlinese uno dei suoi soliti discorsi incendiari.. « Si deve solamente lamentare, — ha esclamato il conte Westharp — che Poincaré non si sia trovato a bordo del Dixnmde. 11 popolo tedesco ne sarebbe stato contentissimo ». Attaccando poi la politica governativa il conte Westharp ha dichiarato che il suo partito rifiuta di collaborare con gli ebrei e gli amici degli ebrei. « I nazionalisti — ha, concluso - attendono lo prossime elezioni per pui'ili'i".' il potere ed allora sapranno fare piuxzd pulita ». P. M, RcervnmmFlcvrgrosauduszcdpLmmbocpmpostbcacu

Persone citate: Poincaré, Schacht