L'elaborazione elettorale attraverso le liste governative

L'elaborazione elettorale attraverso le liste governative L'elaborazione elettorale attraverso le liste governative gDe icolaacoloquoconussoniI deputati liberali uscenti della Toscana tagliati fuori - La Direzione del P. P. conferma la forinola: nè collaborazione, nè opposizione. Roma, 19, notte. Il primo periodo delle elezioni generali sta per chiudersi. Entro il 26 febbraio de vono essere completate le liste; quindi comincierà la propaganda dei vari partiti. Il Partito fascista ha convocato per il 2 marzo i convegni circondariali, ai quali interverranno le autorità fasciste ed i can* didati, che inizieranno in tale occasione l'esposizione del loro programma. Nel- campo generale della lotta non vi sono novità di rilievo, salvo la decisione del Partito popolare — che vi abbiamo ieri anticipatamente annunziata ed illustrata — la' quale si riassume nella formula : nè collaborazione iiè: opposizione al Governo fascista, Non sono annunciati per ora discorsi elettorali importanti, salvo quello del ministro dei LL. PP. oli. Carnazza, che parlerà a Noto, in Sicilia, il 24 febbraio. L'on. Mussolini, in conformità delle dichiarazioni fatte a Palazzo Venezia in occasione della grande adunata fascista del gennaio scorso,- non pronunzierà altri discorsi. Parlerà invece probabilmente, prima della fine della campagna elettorale» l'on. Giunta, segretario generale del partito fascista. Pochi saranno i discorsi delle, personalità'politiche estranee al Governo. Certo;"parleranno l'on. Giolitti a Dronero, l'on.-Orlando a Palermo e l'on.' De Nava a Reggio Calabria, e forse, sebbene tenda ad esimersene, l'on. Dè Nicola. Quanto a discorsi di opposizioni, non si hanno precise notizie, Si era parlato di un discorso programma a Roma dell'ex-presidente- del Consiglio, on. Bonomi,,ma nulla di preciso venne sinora stabilito. L'on. Mussolini confida di poter entro domani completare il vaglio delle liste, cosi da poter entro domani o dopo domani al massimo pubblicare le ultime quattro liste, cioè quelle per il Lazio e l'Umbria, per la Campania, per la Sicilia e per l'Abruzzo. Queste quattro liste sono state lasciate per ultime, presentando delle difficoltà notevoli, derivanti specialmente da problemi locali. La scelta dei candidati ministeriali per il Lazio si presenta particolarmente difficile per la ressa dei candidati, nonché per la necessità di non urtare troppo vivamente i numerosi fautori di Gino Calza Bini, uno dei capi del fascismo laziale, espulso dal partito. La lista dei candidati per l'Umbria è anche particolarmente delicata, poiché l'Umbria è la sede principale del « dissentismo » fascista capeggiato dall'on. Misuri. La lista della Campania si presenta di formazione laboriosissima per la necessità di conciliare le esigenze del fascismo locale con quello degli elementi monarchici che entrano à la suite dell'on. De Nicola presidente della Camera, che ha. dovuto oggi venire a Roma, chiamato dal presidente del, Consiglio per consultarlo intorno alla scelta definitiva di taluni candidati. La formazione in corso della Usta sicula presenta anche essa notevoli ostacoli da superare, specialmente per conciliare la contemporanea presenza nella lista di elementi costituzionali e di elementi fascisti, i quali 6i sono localmente combattuti. Vi sono poi anche difficoltà politiche da superare: ad esempio la necessità di includere nel listone il nome di alcuni democratici sociali, come Pasqualino Vassallo e Scialabba, particolarmente graditi all'on. Orlando. Ultima verrà la lista abbruzzese, la cui compilazione deve essere subordinata alla probabile necessità di presentare in quella regione una lista flancheggiatrice, o meglio una di quelle liste-bis, composte anch'esse da elementi fascisti, le quali in parecchie regioni d'Italia concorreranno ai posti di minoranza. Le liste-bis vengono presentate per una di queste due ragioni: o per la necessità di non lasciare in talune regioni ai socialisti e popolari tutti i posti della minoranza, oppure per contrastare lo liste di opposizione per i posti della minoranza, quando queste liste si presentino particolarmente forti. Quest'ultimo è appunto il caso della lista di minoranza non ministeriale, rappresentata in Abruzzo dall'ex-sotto-segretario agli interni on. Camillo Corradini. La lista di maggioranza, che domani l'on. Mussolini deciderà per gli Abruzzi, sarà appunto compilata tenendo conto della convenienza di lasciare una riserva di fascisti per la lista abbrùzzese-bis. - S. I candidati del Governo per 11 Plemonte.U Liguria, la Toscana Roma. 19, notte. L'Agenzia Stefani comunica, come segue, la lista governativa, approvata dall'on. Mussolini : par II PIEMONTE: Alice Giovanni, deputato uscente, dottore in agraria; Bagnasco Domenico, segretario generale delle Corporazioni fasciste della provincia di Torino, membro della Federazione provinciale e del Direttorio del Fascio di Torino, decorato; Belloni Amedeo, combattente, segretario del Fascio della provincia di Novara, pre siderite di quel Consiglio provinciale; Berlacchi Daniele, avvocato, combattente ferito; Boido Battista, ragioniere, combattente; Brezzi Domenico, avvocato, deputato per tre legislature, già sottosegretario di Stato; Buronzo Vincenzo, professore di lettere, combattente, decorato, segretario del P. N. F. per la provincia di Alessandria; Cian Vittorio, dottore e professore ordinario di letteratura italiana all'Università, fervente fascista, uno dei fondatori del nazionalismo italiano; Di Miraflori Guerrieri Gastone, già deputato, ■ presiede la nota azienda vinicola; Forni Roberto, ingegnere, combattente, tre volte decorato, segretario generale dei Sindacati fascisti di Novara ; Garbacelo Leone, industriale; Gemelli Bruno, medaglia d'oro, mutilato, industriale, uno dei fondatori dell'Associazione nazionale dei combattenti; Gianotti barone Romano, agricoltore, esponente dei cattolici nazionali; Giada Mario, giornalista, combattente, segretario* del fr.scio di Torino, da lui fondato nel 1919; Imberli Giovanni Battista, deputato uscente, già direttore generale e commissario liquidatore del Commissariato generale degli approvvigionamenti; Marescalchi Arturo, professore, deputato uscente, autore di pregiate pubblica...tini in materia agraria; Mazzini Giuseppe, ingegnere, deputato uscente, presidente della Lega industriale di Torino, vice-presidente delia Cassa infortuni; Mazzucco generale Ettore, deputato uscente, combattente, decorato, già pre* dente del gruppo parlamentare fascista; Olivetti Gino, avvocato, deputato da due legislature, segretario generale della Confederazione generale dell'industria, pubblicista; Olwio Roberto avvocato, agricoltore, pubblico amministratore: Pedrazzi Orazio, pubblicista, combattente, uno dei fondatori del partito nazionalista; Pellanda Paolino, combattente, decorato, insegnante di Belle Lettere; Pivano Livio, ragioniere, combattente, decorato, organizzatore dei combattenti della provincia di Alessandria; Ponti Gian Giacomo, ingegnere, industriale, professore al Politecnico di Torino, presidente dell'Associazione nazionale esercenti imprese elèttriche; Pritietfi Francesco, fondatore del fascismo nella provincia di Cuneo, segretario provinciale dei fasci; Ouilico Carlo Alberto, deputato uscente, cultore di discipline giuridiche e finanzia rie;- Rossi Cesare, ingegnere, già deputato per quattro legislature, presidente ed amministratóre d'Opere Pie della1 città di Torino, già sottosegreario df Stato alla P. I.; Rossi Pier Benvenuto, penalista, volontario di guerra, decorato, organizzatore dei combattenti; Rossini Aldo, .avvocato, .deputato uscente, combattente, decorato, ferito, Ria sottosegretario di Stato alle Pensioni di guerra; , Torre Edoardo, combattente, più volte decorato, commissario straordinario per le Ferrovie dello Stato, deputato uscente; Viale Guido, avvocato, deputato provinciale. Seguono poi quest'altre due liste governative : PER LA LIGURIA' Biancardi Dionisio, dottore in scienze commerciali, grande, industriale, animatore dei traffici marittimi — Broccardi Eugenio, ingegnere, deputato uscente, deputato provinciale ed assessore di Genova — Celesta di Vegliasco Giovanni avvocato, deputato uscente, già sottosegretario di Stato per 'i Lavori Pubblici e per l'Interno, uno dei fondatori del Fascio parlamentare, di cui fu segretario — Cucini Bramante, vice-segretario generale della Confederazione delle Corporazioni fasciste, segretario generale delle Corporazioni delle industrie, combattente — De Nobili di Vezzano Rino, primo segretario di Legazione, combattente •— Lanital Ferruccio, dottore in scienze sociali, pubblicista, combattente, membro della Giunta esecutiva del Partito nuzlonale fasoista — Lessona Alessandro, combattente, ferito, decorato, scrittore di argomenti militari — Marchi Corrado, combattente, pubblicista, ispettore regionale ligure dei Consigli tecnici nazionali — Moreno Osvaldo, avvocato, combattente, gior nalista — Pala Giovanni, combattente e decorato,- uno del fondatori del Fascio genovese, dirige la Federazione provinciale fascista di Genova — Savelli Rodolfo, professore di filosofia, combattente, decorato, presidente della Federazione ligure dei combattenti e componente del Consiglio nazionale dell'Associazione combattenti — Zancani Elvidio, ingegnere, industriale minerario, direttore di officine meccaniche in Spezia. PER LA TOSCANA Benelli Sem — Baiocchi Adolfo — Bartolomei Alessandro — Buffarmi Guido — Canovai Tito Cesare — Capanni Italo — Chiostri Alfredo — Ciano Costantino — Ciardi Livio — del Croix Carlo — Fera Frane. Saverio — Ferretti Lancio — Lupi Dario — Marchi Giovanni — Marquet Dionigi — Martelli Alessandro — Morelli Giuseppe — Orano Paolo — Pierazzl Ferdinando — Ricci Renato — Rossi cesare — Rotigliano Edoardo — Scorza Cariò — Spinelli Enrico — Viola Ettore. L'esclusione del Pcstalozza Nella Usta per il Piemonte non è compreso il nome dell'avv. Edoardo Agnelli, la cui candidatura era stata caldeggiata negli ambienti industriali e presentata dalla Confede, razione generale dell'Industria. Ora si apprende che lo stesso aw. Agnelli ebbe a ritirare la sua candidatura per la penuria dei posti determinata dalla necessità di includere nella lista ministeriale rappresentanti di tutte le regioni del Piemonte. E' molto commentato 11 fatto che la lista fascista governativa per il Piemonte non reca il nome del clerico-fascista on. Pestalozza, ex-popolare espulso dal partito per il suo att-egeiam-ento fascista. Il Pestalozza era uno dei capi del movimento cosidetto « cattolico nazionale » e la sua inclusione nella lista ministeriale sembrala., fuori discussione. Per la Liguria è notata l'assenza, nella Usta governativa, del vice-commissario generale per l'emigrazione comm. Paolo Mastromattei ; ma sembra che egli troverà posto in una lista dell'Abruzzo. Oggi poi la Pentarchia si è riunita per esaminare le liste rimanenti, vale a dire quelle del Lazio e Umbria, della Sicilia, degli Abruzzi e della Campania. La sorpresa della lista toscana - Delle tre liste pubblicate oggi dalla Stefani, quella della circoscrizione della Toscana, che è stata di più laboriosa compilazione che non tutte le altre, ha costituito una vivissima sorpresa per tutti. Come abbiamo informato da tempo, il problema maggiore che la Pentarchia e l'on. Mussolini erano stati chiamati a risolvere era quello dell'inclusione nel listone del deputati liberali uscenti e dell'exministro Dello Sbarba. Iersera il problema sembrava avviato a soluzione, nel senso che mentre parte dei liberali avrebbe trovato posto nel listone, un'altra parte avrebbe presentato una lista flancheggiatrice, che sarebbe! stata votata in maniera compatta da due Provincie, quella di Sièna e quella di Arezzo. Senonchè è accaduto che questa soluzione, dopo più ponderato esame, non è parsa accettabile ai deputati liberali uscenti, forse anche per la considerazione che la lista flan-chegglatrice, anche se avesse consentito una assai lusinghiera votazione, non avrebbe conquistato un numero minimo di seggi e conseguentemente il gruppo liberale, che i deputati uscenti miravano a conservare intatto, si sarebbe di necessità frantumato. Sembra anzi che i deputati liberali toscani abbiano nuovamente riaffermato questo loro preciso proposito, chiedendo alla Pentarchia di essere inclusi in blocco e dichiarando che nel caso contrario avrebbero preferito di essere lasciati tutti fuori. Di fronte a questa difficoltà, complicatasi con quelle derivanti dalie pressioni del fascismo toscano, l'on. Mussolini, nella riunione della Pentarchia che egli ha presieduto stamane a palazzo Chigi, ha finito coll'escludere dal listone non solo il Dello Sbarba, ma tutti i deputati uscenti. Sull'atteggiamento di.costoro, allo stato attuale delle cose, sarebbe prematuro azzardare previsioni. Alcuni degli ex-deputati del gruppo, e tra essi i più autorevoli, assicuravano stasera a Montecitorio che i deputati uscenti della Toscana non faranno lista laterale e di comune accordo si ritireranno dalla lotta elettorale. Ma il Giornale d'Italia esprime a questo proposito la speranza che i liberali toscani finiranno di fare una lista flancheggiatrice e si augura che a capeggiarla sia l'on. Sarrocchi. SI apprende pure che la composizione della lista toscana avrebbe suscitato vivo malcontento in una parte del fascismo regionale. Particolarmente deluso sarebbe il marchese Dino Perrone Compagni, già leader del fascismo toscano, che conserva ancora un forte seguito in certe plaghe. Secondo notizie apprese da buona fonte, il Perrone Compagni avrebbe preparato una lettera di adesione ai fasci nazionali dissidenti, capitanati dagli on. Misuri e Corgini. Pare escluso, peraltro, che il Perrone ponga la sua candidatura in una lista di fasci dissidenti : aderirà al movimento senza sollecitare o accettare candidature. Il colloquio Mussollnl-De Nicola Quest'ultima è stata concretata, come è noto, tra gli on. Mussolini e De Nicola, venuto apposta a Roma. Al riguardo si apprende che, essendosi manifestati dissensi sulla compilazione della lista, l'on. Mussolini aveva telegraficamente pregato l'ex-presidente della Camera di venire a Roma. Il De Nicola prese stanotte posto in un vagonlit, recandosi in (stretto incognito alla stazione di Napoli pochi minuti prima della partenza del treno. Il diretto è giunto a Ro> ma alle 6,30, ma l'on. De Nicola è rimasto nella vettura sino alle 8, ora nella quale discese per recarsi in via Rasella in casa del presidente del Consiglio che lo attendeva Il colloquio è durato circa un'ora e secondo i bene informali fu improntato alla massima cordialità. L'on. De Nicola è ripartito per Napoli co! diretto delle 12,20. Mentre si svolgeva il colloquio tra gli on. Mussolini e De Nicola è stato telefonato al Palace Hotel dove alloggia il coir.-m. D'Adamo,' prefetto di Napoli, ma il funzionario non era in casa. Non sappiamo perciò se il D'Adamo abbia partecipato al colloquio', o se pure abbia atteso che esso finisse per conferire col presidente del Con-sigllo. Per la lista, del Lazio ed Umbria sono stati uditi nuovamente dalla Pentarchia il comandante Casagrande di VillavJera ed il sindaco di Terni, marchese 'Cittadini, die è, uno del candidati probabili. Nell'Umbria avremo, a nuanto pare, anche una Usta flancheggiatrice dell'on. Pighetti, espulso dal fascismo in seguito - al suo dissidio coU'on.. Misuri. Il comunicato dei P. P. Quanto ai popolari, è stato oggi diramato: il seguente comunicato: » La Direzione del Partilo popolare italiano, con l'Intervento di tutti i suol membri,, ha proceduto all'esame della situazione polttlca elettorale. L'aw. Ferrari, rappresentante dèlie minoranze nel consiglio nazionale, preliminarmente ha dichiarato che egli rinunzia a partecipare alla compilazione e all'approvazione delle liste dei candidati, perchè dissidente, dato il modo col quale, nonostante l'impostazione data dall'appello, si va svolgendo nella pratica la preparazione della lotta elettorale, che egli ed l suol colleghi di minoranza avrebbero desiderato su linee di maggiore intransigenza e di. più preciso atteggiamento. Nei riguardi dell'attuale situazione politica il segretario on. Gronchi, a nome della Direzione, dichiara di non poter accettare le osservazioni dell'avv'. Ferrari, perchè tanto la segreteria politicai quanto le Commissioni circoscrizionali, si sono inspirate fedelmente alle direttive dell'ultimo voto politico, dato nel consiglio nazionale, e a quella dell'appello approvato dalla Direzione del partito; ed esclude che ulteriori manifestazioni e provvedimenti abbiano attenuato o modificato il criterio intransigente e autonomo già dato alla lotta elettorale. Quindi l'aw. Ferrari si assenta. « La Direzione, dopo l'esame delle proposte fatte dalle Commissioni circoscrizionali, ha approvato le liste dei candidati, salvo casi particolari, che ha deferito al triumvirato, per ulteriori informazioni e decisioni. Inoltre la Direzione ha deliberato di non insistere sulla rlpresentazione dell'on. Meda, secondando il desiderio suo di non essesre impegnato nella presente lotta elettorale, e sa. pendo del resto che, anche assentandosi dalla presente legislatura, l'autorevole amico manterrà al partito la sua preziosa attività. La Direzione ha infine mandato un saluto cordiale ed un ringraziamento per il contributo portato hi Parlamento e nel paese alla causa popolare a quel depurati uscenti, che per motivi personali diversi; pur mantenendo ferma la disciplina e l'attaccamento, al partito, hanno volontariamente declinato l'offerta candidatura ». Questo comunicato non ha alcun chiarimento ufficioso da parte dell'organo popolare. Ogni commento del resto è superfluo, poiché esso indica chiaramente Che la Direzione non ha voluto accostarsi nè all'una nè all'altra ala del partito, mantenendosi cioè fedele alla formula centrista: nè opposizione nè collaborazione. Lo sforzo che la Direzione ha comnluto per indurre l'on. Meda ad entrare nella lista lombarda è riuscito vano perchè l'exministro delle Finanze si è mantenuto intransigente sui punti Assali dalla nota lettera inviata alla Direzione del partito. Il Corriere d'Italia giudica innazltutto che le calorose pressioni con le quali si accompagna'la notizia dell'esclusióne dell'on. Meda non valgono a nascondere la portata politica del fatto: . • « Giustamente 11 comunicato riconosce le grandi benemerenze dell'uomo; ma sta -di fatto che le condizioni poste dall'on. Meda non furono accettate. Doveva essere logicamente cosi dopo l'appello al'paese e le ultime manifestazioni del partito, se anche non si voleva risalire a precedenti manifestazio-ni per le quali altri uomini sentirono la incompatibilità della loro presenza nel partito stesso Ma non è meno vero che la mancan-, za del nenie dell'on. Meda nella lista popo-f lare ha un significato non dubbio del quale; si può prendere atto come nuovo elemento di' chiarificazione». Domani, l'Italia di Milane pubblicherà una lettera dell'on. Meda, nella quale il parlamentare milanese preciserà i termini del suo dissenso dai criteri e metodi seguiti nel momento attuale dalla Direzione del Partito popolare italiano. La Camera che sarà Ora che sono note, ormai, quasi tutte le liste circoscrizionali del Governo, s'incomincia ad avere qualche primo giudizio sui criteri usati nella scelta degli uomini. Abbiamo visto nei giorni scorsi come la stampa fascista non abbia mancato di esprimere voita per volta la sua soddisfazione. Stassera la Tribuno scrive : « Il lato tipico della rassegna dei candidati nazionali è costituito da due elementi di fatto: l.o l'immissione di molti uomini, specialmente giovani, nella futura maggioranza parlamentare; 2.o là scelta rigorosa e quindi inevitabilmente ristretta tra i nomi dei vecchi parlamentari, cosicché la maggioranza della Camera della 27.a legislatura non rassomiglierà neppure lontanamente a nessuna, delle precedenti. Ma di questo non ci dorremmo affatto e non se ne dorrà neppure la massima parte degli italiani. Vedremo alla prova questi uomini nuovi, ma intanto essi fanùo sperare che la Camera avvenire, rinsanguata dal loro sangue giovane, schietto, animoso, saprù ritrovare dopo tanti anni la via smarrita e riacquistare il pieno possesso' della sua vera attività, le sue legittime funzioni, che lo statuto albertlno le assegnò e che la degenerazione parlamentare le avejva fatto non involontariamente perdere e tiimentic a re a. Il comunicato di ieri relativo all'on. Orlando è ancora oggi oggetto di un commento da parte del Corriere d'Italia il quale scrive: < Nel comunicato « Stefani > abbiamo la riaffermazione di una concordia di idee sui punti sostanziali, e cioè sul carattere costituzionale dell'intesa nazionale, ed abbiamo l'esplicita affermazione di un accordo programmatico almeno nelle sue linee essenziali, insieme al riconoscimento del carattere dell'intesa che non presuppone ed impone a nessuno la rinunzia delle proprie idee e dei proprli principii. In altre pai-ole l'intesa nazionale per le elezioni avviene sul terreno della collaborazione per un programma concreto ispirato alle necessità del momento eccezionale, tra coloro che sentono il dovere di portare allo scopo di una maggiore valorizzazione nazionale il loro contributo al disopra dei programmi specifici di partito che essi non rinnegano ». Una lista Calza-Bini J Un candidato che si ritira Per quello che riguarda più particolarmente il Lazio, si dà per certo che Calza Bini, anch'egli espulso dal Fasci per indisciplina, non entrerà nel listone. Non è accertato se il Calza Bini, che ba uu notevole seguito in provincia, presenterà una lista propria, come sembra probabile, o se si ritirerà. Si apprende stasera che la lista calabrese, che era stata pubblicata dall' Agenzia Stefani nella sua composizione definitiva, subisce una modificazione per fi ritiro dell'on. Nunziante. Il ritiro sembra dovuto a ragioni di carattere personale. Al posto dell'on. Nunziante verrà incluso il comandante Geuoese Zerbi, il quale, come è noto, è stato in discussione fino all'ultimo momento. La mancata inclusione del Genoese zerbi era stata interpretata sfavorevolmente nel circoli locali politici, ritenendosi che essa indebolii, io la lista ministeriale.