L'ambasciatore tedesco von Hoeseh presenta le credenziali a Millerand

L'ambasciatore tedesco von Hoeseh presenta le credenziali a Millerand L'ambasciatore tedesco von Hoeseh presenta le credenziali a Millerand (Servtiìo spsclals dalla ■ Stampa ») Parigi, 16, notte. , La presentazione delle credenziali da parte del nuovo ambasciatore di Germania ha. avuto luogo oggi, dopo oltre 13 metei di vacanza dalla sede. L'introduttore Megli ambasciatori, accompagnato dal setIte capo di servizio del protocollo, si è. rel cato a prendere l'ambasciatore al palazzo della via di Lilla e lo ha accompagnato, insieme al personale dell'Ambasciata, nelle vetture della presidenza, scortate datino squadrona deU'll.o corazzieri, al par lazzo dell'Eliseo. All'arrivo del signor Von Hoeseh, gli onori militari sono stati resi 'da un battaglione del 5.o fanteria. L'ambasciatore è stato ricevuto ai piedi della scalinata dall'ammiraglio Due, della casa militare del presidente e dal comandante Brosse, comandante militare del palazzo. Il signor Von Hoeseh ò stato introdotto dal signor Do Fonquières. alla presenza di Millerand, che aveva accanto a sè Poincaré. Erano pure presenti il segretario generale della presidenza Petit, il ministro plenipotenziario Vignon, segretario generale aggiunto, il generale Lasson, capo della missione militare, il signor Bompard, direttore del Gabinetto e gli ufficiali addetti alla persona del presidente. Il discorso di von Hoeseh Consegnando le sue credenziali, l'ambasciatore pronunziò l'allocuzione seguente: • Signor Presidentel Animato dal deside. rio di provvedere di un nuovo titolare il posto di Ambasciatore a Parigi, il Governo tedesco ha affidato questo incarico a me, ed ho cosi l'onore di consegnare nelle mani del-' l'È. V. le lettere credenziali, con le quali il Presidente del Relch mi accredita presso 11 Presidente della Repubblica francese, in qualità di Ambasciatore straordinario e pienipptenziario. Néll'assumere le alte funzioni che mi sono affidate, io mi rendo perfettamente conto delle difficoltà che bisognerà superare, affinchè le relazioni fra i nostri due Paesi siano più soddisfacenti. Vostra. Eccellenza può essere convinta che, conformemente alle istruzioni del mio Governo, io cercherò con tutti gli sforzi di raggiungere tale fine, allo scopo di far progredire la risoluzione delle grandi questioni, dal cui regolamanto dipende, in cosi larga misura, l'avvallile dell'Europa. Se, malgrado le difficoltà esistenti, io mi metto non senza fiducia al lavoro, gli è, perchè io nutro certezza di poter contare sull'alto appoggio dell'E. V. e sui sicuro concorso del Governo francese. Nel sollecitare questo appoggio e questo concorso prezioso, to ho l'onore, signor Presidente, di fare omaggio del mio rispetto al Psrtmo. Magistrato della Repubblica francese ». La risposta di Millerand Millerand ha cosi risposto: . «Signor Ambasciatorel Mi felicito ohe il Governo tedesco abbia scelto a succedere in qualità di ambasciatore straordinario e.plenipotenziario al Tknipianto dottor Mayer un diplomatico accorto che seppe già farsi conoscere ed apprezzare a Parigi come incaricato d'affari. E' sommamente da augurarsi intatti che 11 rappresentante del Relch, al quale incomberà il compito di proseguire i colloqui col Governo della repubblica, in circostanze quanto mai delicate, sia personalmente al corrente, già fin dalla sua entrala in funzione, dei pensieri e delia 'volonjà della Francia. 11 vostro soggiorno fra noi, ha soggiunto Millerand, vi ha permesso di rendervene esattamente conto, in occasione del Capodanno ho manifestato pubblicameli1e quello ohe pensa e die vuole la Francia e ©he si riassume in quattro parole: il rispetto dei trattati. Dietro questa chiara forTiwla non "si nasconde al:un recondito pensiero. Consci della sua grandezza, degli interessi che sono in giuoco come della solidarietà dei popoli, i rappresentanti della Francia sono parimenti decisi a non cedere nessuno dei diritti di cui essi hanno la custodia e ad esaminare col più largo spirito di conciliazione tu:te le soluzioni che ne garantiscono il rispetta. Se la Cemocrazia francese si rifiuta di immischiarsi negli attai'i interni di altre nazioni, essa non può non desiderare, nel suo interesse come in quello dei mondo, il progresso ed il trionfo dei principi al quali essa è attaccata. Profondamente pacifica, la Francia ha mostrato il giorno in cui vi fu costretta, die essa era pronta a tutti i sacrUlzi per difendere e salvare con la propria indipenienza, la libertà del mondo Intero. Il suo più ardente desiderio è che una tale crudele prova le sia orinai, e per sempre, risparmiala. La sincerità dei suoi sentimenti, il fervore ed i suoi desideri sarebbero condannati a restare eterili se non fossero ricompensati « Prendo nota con intima soddisfazione dell'assicurazione di cui voi voleste che il vostro primo discorso apportasse l'espressione e siate sicuro che, per il compimento della vostra missione, come voi l'avete compresa e definita, non vi mancherà mai il concorso mio ne quello del Governo dèlia repubblica ». Situazione paradossale Dopo l'udienza l'ambasciatore venne riaccompagnato al palazzo dell'Ambasciata con lo stesso cerimoniale seguito per l'arrivo, Manca ancora sull'avvenimento ogni commento giornalistico locale. Ma si può dire che: la torma delle due allocuzioni, indubbianieine improntate a qualche cosa di meno frigido ni uuello che le strette necessità protocollari consentissero o richiedessero, risponde bene alle caratteristiche di questo . curioso momento diplomatico, in cui le buone inteuzioni effettive c l'ottimismo di parata fanno a gara per diffondere nel mondo la speranza, mentre sott'acqua gli egoismi antagonistici continuano a farsi fronte, ripromettendosi di difendersi disperatamente. Più anodino, il discorso di Von Hoeseh tradisce minore preoccupazione ohe non il discorso di Millerand, tutto coujbattuto invece ' fra lu necessità rll salvare i diritti sanciti nei trattati e quella di rendere omaggio al «più largo spirito di conciliazione»: necessità supremamente autinomica, che del Govèrno francese fa in questo momento un drammatico Arr.leto. Ma la situazione dèlia Germania è intatti o finge di essere oggi più chiara e rassicurante di quella della Francia. Ad onta della apoda di Damocle della nuova Inflazione sospesa sul marco-rendita, la speranza della Ranni di emissione, fatta balenare da un nieee agli occhi attoniti delle folle, da quell'incomparabile prestidigitatore che è ló schachi, alirnen'a insieme, ool credito tedesco una snana inverosimile credenza nell'imminènte salvezza della Germania. fcer la Francia,, al contrario, da un mese non echeggiano altre previsioni fuorché quelle delle cassandre, profetesse di malanni e di disastri. L'avvicinarsi del responso dei periti, che infonde tanta sicurezza al portavoce dell'opinione pubblica berlinese, getta i circoli parigini in un mare di perplessità. I perii! hanno contemplato l'impiego delle ferrovie del Relch come garanzia di un prestito da destinarsi alle riparazioni ? Ma ecco ohe 11 Reìoh trasforma le proprie ferrovie da onte statale in onte autonomo. I perii! meditano 1 di subordinare la creazione della banca-oro ad un complesso digaranzie per il pagamento delle riparazioni ? Ma ecco che lo Schooht va a Londra per lavorare alla creazione di una banca-oro da mettere 1n funzione, subito prima che la Commissione delle riparazioni sia venuta a capo della organizzazione teorica della propria. Quali sono dunque in realtà le Intenzioni di Berlino e in qual misura il lavoro cui si accingono i periti.promette di non rimanere platonico,, come, quello assolto da tanti altri comitati che lo precedettero? Un grido di soccorso La Liìtertè crede che la svalutazione del franco possa avere almeno una conseguenza utile: quella di convincere i periti anglo-americani che il paese, il quale ha oggi maggior bisogno di essere fermato sull'orlo dell'abisso, non è più la Germania, ma la Francia. ■ ■ « Sono giunti 1 tempi — scrive — in cui si comprende la legittimità delle nostre rivendicazioni. SI era fatto, soprattutto in Inghilterra, troppo onore alla nostra forza di resistenza, supponendo che. dopo aver perduto tanti uomini, cioè tanti lavoratori, dopo aver perduto tanti capitali inghiottiti nelle spese di guerra e nei fondi russi, la Francia potrebbe ancora rialzare le proprie rovine e rimborsare agli inglesi e agli americani 30 miliardi di franchi oro di debiti di guerra, al quali si aggiungono ogni giorno degli interessi. In fondo a se stessi gli esperti anglosassoni si chiedono oggi se non è della Francia elio bisognerà finire per occuparsi e se essa non deve essère compresa nella • restaurazione economica dell'Europa » allo stesso titolo della Germania, dell'Austria e persino della Russia. Poiché il ribasso del franco produrrà al di fuori e nello 6tesso commercio britannico lo stesso turbamento della caduta della corona e del inarco. La nostra capacità di acquisto di merci inglesi s'indebolisce man mano che la sterlina monta. Inutile che l'Inghilterra si sforzi di riaprire il mercato russo, se il mercato francese, ben più vicino e ben più 6icuro, si chiude dolcemente. Queste oonsiderazioni agiscono sugli esperti e li determirianoi a guardare alla nostra causa con una certa simpatia ». Una nota preoccupante del " Tcmps „ Ma questo ottimismo rimane piuttosto iso lato e noa. suscita se non echi di convenlen za. Con ben altra consapevolezza delle difficoltà delle imminenti trattative giudica la si Inazione il Tempi, cui il viaggio a Londra del direttore della Reichbank dà l'impressione di tutto un armeggio sotterraneo, che non promette gran che di buono. « Il signor Schacht — scrive — è partito per Londra ed è atteso a Parigi la settimana prossima. La questione dei crediti ora si poserà dunque immediatamente. Che cosa dobbiamo pensarne? Bisogna dire: rinviamo questo dibattito eino alla line dell'inchiesta o sino alla fine dei negoziati che s'impegneranno in seguito fra i Governi creditori del Reich? I tedeschi risponderanno, come lo Schacht lo ha già fatto a Koenlgsberg, che vengono condannati al crollo finanziario se saranno obbligati ad aspettare fino allora. E fra i creditori della Germania ve ne 6aranno senza dubbio che ci chiederanno: perchè volete voi condurre al crollo del marco-rendita e ripiombare la Germania in una catastrofe monetaria, dato che ciò non aumenterà affatto le vostre probabilità di ricuperare le riparazioni ? Dobbiamo dunque passare all'eccesso contrario e aspettare passivamente che la Germania abbia arrangiato anzitutto il suo affare dei crediti ? ». Ecca il dilemma, secondo il Temps. To bc or not to be. « Nella realtà delle cose — continua il vecchio foglio repubblicano — il sistema del crediti che sogna il signor Schacht non può funzionare senza qualche concorso straniero. Dlfatti Ja Germania non troverà nessun serio concorso all'estero, se essa non ottiene il consenso degli esperti e se i Governi creditori non osservano per lo meno un silenzio che si possa prendere per una approvazione. Difatti il giorno in cui la Germania avrebbe risolto provvisoriamente la questione dei crediti oro, essa acquisterebbe una superiorità evidente sui paesi creditori che piegano sotto il peso dei loro debiti e che temono ogni giorno per il loro cambio. Nel viaggio che si tratta di fare per giungere alla soluzione promessa, l'Italia, il Belgio e la Francia sopratutto, rimarrebbero pesantemente handicappés. La Germania galopperebbe allegramente e mostrerebbe la strada. Noi auguriamo che si rifletta a questa eventualità. Se la situazione si presenta veramente come 'noi abbiamo tentato di descriverla, ci sembra clie la migliore politica consisterebbe in questo : non accordare alla Germania il mezzo di mantenere il suo credito che nella misura in cui essa garantirà simultaneamente il pagamento del suo debito. Ma, e tutta la questione del pegni che potrebbe porsi nella settimana prossima?, si obbietterà. Preferite allora aspettare che sia implicitamente risolta contro di noi? ». Per acquistarsi fin d'ora alleanze che potrebbero rivelarsi indispensabili, il Temps associa alla Francia nelle sue preoccupazioni di denaro, anche l'Italia e il Belgio. » Francia. Belgio e la stessa Italia — osserva — si trovano gravate da duTe some. II Belgio è sempre oberato e il suo cambio è battuto in breccia come il cambio francese. L'Italia, grazie al modo col quale essa ha potuto regolare i suoi danni di guerra, grazie al suo sforzo fiscale e soprattutto grazie alle abili misure che il Governo ha preso per assicurare il rapitale nazionale e p»r attirare il capitale straniero, ha la buona fortuna di possedere una moneta meno vulnerabile. Ma quando si sono ietti i recenti anJcoli di Paratore nel Secolo, ci si rende conto che non tutto è roseo nella situazione economica dell'Italia. Il peso delle imposte ha piwlotto una crisi commerciale e l'industria se ne risente, mentre le banche non sono tutte al riparo dalle Inquietudini. Ecco dunque tre paesi ere. ditorl — Belgilo, Francia e Italia — che abbordano piegando e talvolta Inciampando sotto il fardello, la lunga salita, in cima alla quale si deve trovare in primo luogo... il risanamento finanziario della Gei-mania». E' questa una parafrasi ampliata della prò. posla di prestito inglese americano lanciata ierisera dullo stesso giornale. Ma. soprattutto è, nel momento in cui Parigi toma ad avere un ambasciatore tedesco, il contrassegno della evoluzione immensa subita uello spazio di un unno, da una situazione che apparente mente si sarebbe delta stazionaria. Evoluzione facttasl ormai cosi rapida che una decisione presa por iniziativa della stessa Francia due mesi addietro — quella del risanamento flnan aiario della Germania — pare oggi alla Fran»oni.-Min, tante che nel momento in cui 1 periti stanno per aprir boc ca e irsetniaiie il talismano miracoloso, ella li previene, avvertendoli che iinfeinio da ri sanare è lei. 0. P.