Il travaglio delle liste: la tentazione dì Orlando

Il travaglio delle liste: la tentazione dì Orlando Il travaglio delle liste: la tentazione dì Orlando Roma, 8, notte. Nonostante l'atteggiamento di olimpica indifferenza assunto dalla parte più intransigente della stampa fascista, sta di fatto che lo sfere governative non riescono a nascondere una certa preoccupazione per il rifiuto opposto dai più autorevoli uomini politici meridionali. E' sintomatico infatti che, nonostante i ipropositi reiteratamente manifesali dagli on. Orlando, Fera e De Nava, il Corriere Italiano esprime la convinzione che non sia per nulla da escludere la possibilità dell'inclusione dei tre autorevoli parlamentari nella lista nazionale. Il giornale si dice anche in grado dt affermare che se anche 1 tre parlamentari non dovessero, in definitiva, accettare l'invito loro rivolto, 1 loro nomi non saranno compresi in alcun'altra lista. Anche altri giornali della, capitale formulano previsioni analoghe senza registrare d'altra parte alcun preciso elemento di cronaca che valga comunque a suffragarle. Certo è che i tentativi del Governo per vincere le riluttauzo dell'on. Orlando e dell'on. De Nava continuano. Ieri sera a tarda ora si è recato dall'on. Orlando, con questo scopo jreeiso, il sen. Vincenzo Morello, il quale poi oggi, nelle prime ore del pomeriggio, ha fatto un passo analogo presso l'on. De Nava. Finora però non sembra che a tale duplice tentativo abbia arriso il successo. " Mezzi busti „ al Pincio Le persistenti riluttanze dei più eminenti uomini del sud d'Italia ad accettare l'inclusione nella lista governativa sono, secondo l'Impero, non indice di saggezza politica, ma di spregevole calcolo. L'intransigentissimo foglio imperial-fascista si domanda: «Perchè certi messeri l'instabilità della loro posizione non la percepirono il giorno stesso della presentazione del Governo fascista alla Camera? Eppure quel giorno le parole di Mussolini furono quello che di più inequivocabtle si possa immaginare! Montecitorio ascoltò un discòrso fatto apposta per sbricciolarne le mura. Come mai nessuno di questi venerabili parlamentari levò la sua voce contro il sacrilegio, vergò una lettera di dimissioni al •presidente dell'assemblea? ». Il giornale oltranzista, dopo aver notato, tra l'altro, che dopo tutto è il fascismo che offre un aiuto alle personalità politiche ancien regime, rivolge a queste ultime questo chiaro discorso : « Onorevoli messeri, onusti di clientele elettorali o di voti, è tempo dì decidersi. Volete voi, adunque, salvarvi? La nostra spregiudicata generazione è disposta a concedere a ciascuno di voi un certificato di benemerenza, a ^corrispondervi la dovuta buona uscita, a collocarvi senza rimpianto al Pinolo nel viale dei mezzi busti. Fin troppo rispetto vi abbiamo portato, fino troppa sopportazione si è avuta per la vostra aurea mediocrità. Noi non vi scanseremo con brutalità nè con dileggio, ma vd saluteremo cordialmente se non ci farete perdere troppo tempo, come i giovani fanno coi loro vecchi quando partono per crearsi una vita. Ma quali sono mal, di grazia, questi vecchi ai quali dobbiamo tanto rispetto, questi incartapecoriti parenti verso i quali valga la pena di agitare un fazzoletto in segno di addio? ». Quanto alle altre personalità politiche che partecipano alla lotta elettorale vi abbiamo informato delle voci che corrono sull'on. Nitti. Un redattore della Tribuna ha chiesto stamane all'on. Falcioni se è vero che l'on. Nitti abbia intenzione di presentarsi alle prossime elezioni collegando la propria lista con quella che l'on. Falcioni stesso capeggerà in Piemonte. « Posso assicurarvi — ha risposto l'on. Falcioni — che io dovrei saper qualche cosa se queste fossero le intenzioni dell'on. Nitti, mentre a ine non consta nulla. Non mi risulta che l'on. Nitti si presenti ». Le liste demo-sociali SI assicura che l'on. Bonomì, di cui era stato annunciato un discorso elettorale a Milano per il giorno 10 corrente, lo ha rinviato. La riunione iplenaria pertanto, che la Lega democratica doveva tenere per quel giorno per esaminare la lista di opposizione costituzionale da presentare, non avverrà. Essa sarà tenuta dopo che il primo lavoro intorno alla formazione della lista sarà ultimato. I democratici della Lega presenterebbero liste In nove o al massimo In dieci o dodici circoscrizioni, e cioè Lombardia, Piemonte, Veneto, Venezia Giulia, Emilia, Liguria, Toscana, Puglia, Campania, Calabria, in Sicilia ed in Sardegna. . ,. Dopo il mandato ricevuto dal Consiglio nazionale gli organi esecutivi del partito della Democrazia sociale si sono posti all'opera per la compilazione delle liste regionali. Le liste demo-sociali, in mancanza di una organizzazione locale del partito, non saranno certamente presentate nel Trentino, nè nella Venezia Giulia, nè nell'Emilia. Ancora incerto è se liste demo-sociali saranno presentate nel Veneto, in Liguria e nelle Marche.' Liste demosociali saranno presentato cenamente in Piemonte, — ove l'organizzazione fa capo ai signori Giretti ed Angola — ed in Lombardia, ove l'organizzazione demo-sociale fa capo al Gasparotto. A tale proposito va notato che, essendo eorsa voce a Milano che egli intendeva ritirarsi dalla vita politica e di non accettare nessuna candidatura, l'on. Gasparotto, che è a letto da cinque giorni, ha fatto queste dichiarazioni: « Fin da una settimana il Consiglio direttivo della democrazia sociale lombarda ha deliberato di proporre al Consiglio nazionale il mantenimento della linea di condotta tin qui tenuta per appoggiare la lista ministeriale. Dal canto mio, pienamente consenziente in ciò. e più specialmente per il leale concorso all'opera del Governo, ho soggiunto che, per quanto, riguarda la mia persona, intendo salvaguardarmi la facoltà di non accettare candidature per poter sostenere le idee della grande maggioranza della democrazia lombarda all'infuori di ogni e qualsiasi sospetto di preoccupazione personale ». La democrazia lombarda, a causa Bella ma. lattia dell'on. Gasparotto, non Ila ancora pòtuto riunirsi, ma essa terrà ìa sua seduta lunedi, nel qual giorno si spera che egli sia completamente ristabilito. Non risulta che l'on. Gasparotto abbia inviato una lettera alla direzione del Partito dichiarandosi aa essa disciplinato. Una lista demo-sociale verrà presentata an. che in Toscana ove l'organizzazione fa capo all'on. Mancini Augusto. In Abruzzo il deputato uscente on. De Vito; nel Lazio e in Campania sono possibili candidati gli on. Persico, Capasse o Gargiuio; in Puglia verrà ripresentato l'ex-deputato Lembo. L'on. Fumarola, di Lecce, si ritira dalla lotta. Per la Basilicata e le Calabrie dovrebbe essere esponente della lista l'on. Fera. In Sardegna, Sanna Randnccio. In Sicilia — ove la democrazia sociale ha le sue maggiori basi — prjn. cipali esponenti sono: Sialappa, per Palermo; Di Cesare, Filici, Stancanello e Faranda per Messina; Galforuta per Siracusa; Nasi per Trapani; Guarino Amelia e Pennavaria per Girgenti; Pasqualino Vassallo e Sorge per Galtanissetta. Tutte le liste demo-sociali — che si batteranno per la minoranza — saranno formate di pochissimi nomi. Destri e sinistri tra i popolari La direzione del P. P. vale a dire il triumvirato reggente provvisoriamente la segreteria politica del partito, non ha ancora preso visione della lettera dell'on. Meda indirizzata, come è noto, al Comitato provinciale di Milano. Una riunione del triunvirato è preannunciata per lunedi prossimo. E' pròbabile per allora che l'episodio Meda sia in un modo o nell'altro chiarito. Frattanto, si assicura che anche gli on. Milani e Micheli avrebbero già fatto presente al Comitato provinciale della regione la impossibilità che, in una unica lista siano compresi i loro - due nomi con quelli dell'avv. Ferrari di Modena, che è un noto esponente della tendenza di sinistra, mentre l'on. Milani è della tendenza di destra e l'on. Micheli rappresenta la tendenza di centro destra. Anche l'avv. Ferrari, d'altra parte, avrebbe fatto il medesimo rilievo. Una situazione del tutto analoga, dunque, a quella che si è determinata in Lombardia e che ha originato la lettera dell'on. Meda. Anche in Lombardia, infatti, destri e sinistri sono concordi nel rilevare che in una stessa lista non potrebbero essere compresi, accanto ai nomi di Meda. Baranzlnl e Giavazzi, nomi come quelli di Migliori o dell'avv. Cappi che dovrebbe sostituirlo. Secondo le impressioni di alcuni circoli assai vicini al triunvirato, questo finirà coll'attenersl, nella compilazione della lista, ad un criterio di equo temperamento, escludendo non solo i rappresentanti della tendenza di destra — come il Negretti, il Coris, il Curti ed il Brusasca — ma anche gli esponenti della tendenza di sinistra, come il Cecconi ed i nominati Cappi e Ferrari. Ad ogni modo, occorre tener presente che non si tratta che d'impres. sioni. Una deliberazione definitiva sarà nota entro lunedì, dopo la riunione del triumvirato. "L'Italia libera» Vi abbiamo informato l'altra sera che il o Popolo d'Italia » dava ufficialmente la notizia che il popolare Brenci, « medaglia d'oro », benché avesse avuto dal Partito popolare l'offerta della candidatura nella lista del partito, aveva preferito aderire ad analogo invito rivoltogli dai fascisti ed era stato incluso nel listone. Ieri sera vi abbiamo avvertito che, assunte informazioni ad ottima fonte, la notizia ci risultava assolutamente infondata. Effettivamente il Brenci è stato invitato ad accettare un posto nella lista ministeriale, ma aveva risposto con un rifiuto. Stasera il capitano Brenci dirige al •« Popolo » una lettera nella quale smentisce pub. blicamente la notizia del massimo organo ministeriale, affermando di non essere uscito dal partito e non volerne uscire. « Non sono abituato a tradire » — conclude la lettera. Si parla ancora di un blocco della liberta di cui vi abbiamo segnalato nei giorni, scorsi le varie voci. Si ha in proposito in seguente comunicato dell'«Italia libera » : « Il Comitato ordinatore del gruppo « Italia libera » smentisce categoricamente che vi siano accordi o tentativi di accordo tra i gruppi stessi e i partiti di opposizione per la lotta elettorale. L'« Italia libera».- mentre ha espresso la sua simpatia per un movimento di astensione generale, dà libertà ai suoi iscritti e simpatizzanti di comportarsi come credono nel rispettivi partiti. Ciò vuol dire che T« Italia libera » si disinteressa dalla cosi detta lotta elettorale e che, non solo non autorizzerebbe ma disapproverebbe, nel modo più assòluto* tentativi di appròccio che si facessero in suo nome ». Casi in quel di Salerno Alla vigiglia delle elezioni continuano intanto, episodi di violenza. « Il Mondo » riceve una corrispondenza da Sarno, provincia di' Salerno, in cui si narra come fu lmpedlto> con ogni mezzo a 500 combattenti di partecl. pare alle elezioni della locale sezione: i Doménica 3 febbraio la piazza del Municipio fu occupata militarmente dalla milizia fascista con l'intervento di militi della regione. Da Salerno nessuno dei-capi delia- Federazione provinciale combattenti si fece vivo. Frattanto, si svolgevano in Municipio le legali, serene e commoventi elezioni, i maligni affermano che t presenti e votanti furono una quarantina, ma i voti risultarono 152; quindi si raggiunse la unanimità per tutti i candidati. Pare frattanto che 1 500 e più dissidenti si siano adunati lo stesso giorno in aperta campagna e abbiano proceduto alle elezioni per loro conto come ad un rito religioso sull'altare della trincea ». Il « Mondo » fa seguire la notizia dal seguente commento: ' « Ciò che sta accadendo nella provincia di Salerno non deve essere ignorato in Italia. Il potere, esecutivo, adoperato senza scrùpoli in concorso con l'illegalismo fascista, a vantaggio di innumerevoli pietose vanità personali foderate di ricostruzione nazionale, va creando tale una situazione di cose sulle quali è vano sperare si possa fare la congiura del silenzio. Avviso a chi tocca. Si può aspirare alla riduzione e anche annullare le molte migliaia o decine di migliaia dt voti che nella provincia di Salerno non vanno nè possono andare al fascismo, ma non si potrà impedire la documentazione dei mezzi con i quali la disgraziata provincia,, colpevole soltanto dt Snn JeSJta ?d un uomo Politico di schiena non pieghevole, si può ridurre, con ogni w*™0', ^'i01611,2*. intimidazione, manovra eMolfetta »SU Sa s ' ad una colossale I giornali riproducono le dichiarazioni di don Sturzo alla Stampa. Il giornale fascista' LEpoca, commentandole, scrive: «Le parole pronunciate da don Sturzo raggiungeranno un effetto che iva probabilmente ai di la delle suo intenzioni: scaveranno, tìZ'JuS?'? plu Profondamente, il distacco £a,..£aìtolli.1 ? Popolari. Il linguaggio anticlericale di don Sturzo assomiglia stranamente a quell'anticlericalismo di maniera veeX* e.d e, odioso sentirlo adottato da ^'r,cMCerdot(? che ha sempre dichiarato di considerare la sua veste religiosa al disopra delle predicazioni politiche da lui capeggiate 11 sinistrismo che egli ha cercato di dissimulare, ma che ha formato sempre la sua convinzione fondamentale, lo ha condotto ad fS£capo#,u,5 partdto contro il Vaticano £i&wr2 1 catto1*"' che al popolarismo vogliono far.prevalere la loro particolare tendenza a base-prevalentemente religiosa Cosi il popolarismo, per dichiarazione autentica di don Sturzo, assume sniecatn rir^tsn carnttpi-p bioscevico, che per chiamarsi bianco, anziebò rosso, non rappresenta una minoce insidia o un meno grave pericolo nazionale »., ' L'on. De Nicola "sl'suggella le labbra,, ,. . ' Napoli, 8 sera. Un giornalista ha tentato di intervistare 1 on. De Nicola. Questi, cedendo alle insistenze, ha detto : « Dovrei fare dichiarazioni che non ho nessuna ragione di fare e perciò mi suggello le labbra. Napoli « il Mezzogiorno hanno uomini degnissimi. La nostra carissima città avrà sedici rappresentanti che saranno 1 espressione più nobile e genuina delle sue forze migliori. Vedete, dunque, che la mia persona scompare^ del tutto •. L'ex-ministro Bertone ^L'ex-ministro Bertone non entrerà, nella lista fascista . , Alba, S notte. Los-ministro delle Finanze on. Bertone, esponente principale del . partito popolare della provincia di cuneo, contrariamente alle insistenti voci che circolavano e affermanti la sua probabile inclusione nel listone, sarà sicuro candidato del suo partito. Questo includerà nella Usta anche l'uscente on. Bubbto, e l'ex-deputato on. Bertolino, mutilato di guerra. Si dice che nella lista governativa sarà accolto l'on. Imberti, ex-liberale ed expopolare, come pure l'on Prunotto. esponente del Partito dei contadini. Della lista dell'on. Gioititi non si conosce ancora il candidato locale, mentre per quella di opposizione liberale si fanno 1 nomi dell'on. Bianchi e dell'avv. Rossotto. Quest'ultimo però pare abbia declinato l'invito. Pel partito fascista si fanno i nomi dell'on. Galimberti, Bertacehi e Prinetti. fiduciario per la provincia. Nulla di preciso 6i sa circa i comunisti, die avevano qui per rappresentante l'uscente on. Roberto. Questo, se sarà 'desi* guato dal èuo partito, pare .accetterà la candidatura. . ,