I cinquantanni di attività della Biblioteca Civica

I cinquantanni di attività della Biblioteca Civica I cinquantanni di attività della Biblioteca Civica La Biblioteca civica ha festeggialo ieri, con una particolare cerimonia, il suo cinquantennio di fondazione. Per l'occasione le 6ale della Biblioteca si sono affollate con un pubblico assai diverso dal consueto, per quanto non sia mancata una larga rappresentenza del frequentatori. Nella sala centrale, drappeggiata a festa, si raccolsero le autorità, ed il direttore dott. Mussa con una esposizione ricca di materia anodottica e con felici sptlntl di comicità raccontò la storia dell'Istituto, mettendone in rilievo lo sviluppo e d'Importanza. Tra le autorità erano presenti: il sen. Frola, ,1'on. Albertini, il comm. Bona, il gen. Rostagno, 11 corr.m. Depanis, il comm. Pomba, il dott. Emilio Zanzi, ecc. Molti i professori d'Università. Abbiamo notato il Rettore Sen. Brandi, i iprof. Farinelli, Terzaghi, Peano, Bertactóhl, Mattirolo, Parona, Reycend, Cian, Zino Zini, Balsamo Crivelli, !. Il commissario regio barone La Via era rappresentato dal commissario aggiunto prof. Gribaudi. Il provveditore agli studi dal dott. Remondini. Del commissari, oltre al Gribaudi, erano presenti anche il conte Barbavara ed il comm. Meroandino. La cerimonia si inizia con un discorso del prof. Gribaudi, che a nome del Commissario Regio ringrazia le autorità, i professori ed i giovani per aver voluto presenziare alla cerimonia destinata a mettere in valore l'Importanza della Biblioteca, vero tesoro nascosto cittadino. La Biblioteca civica, disse il prof. Gribaudi, conta cìnquantacinrrue anni di vita e' la commemorazione cinquantenaria giunge in ritardo per circostanze non dipendenti dalla volon'à dell'Autorità municipale. La cerimonia odierna non rappresenta che l'Inizio di una serie di conferenze nelle miai! verranno Illustrate lo particolarità della Biblioteca. L'Istituto merita il più largo appoggio e le conferenze tendono ad intensificare la propaga'Mia a favore di ess->. Il Commissario si auirura che presto un nuovo locale, più n.m'pio 0 più adatto, venga messo a disposizione della biblioteca. R;ngrazia noi il direttore dott. Mussa per l'opera che svolge 1n favore della T'iblio'ecn, o,oera Intelligente e zelnn!e ; e chiude il s-to dire mettendo a confronto lo spettacolo che offro un'officina in mmo con quello che si ha in una sala dì studio ed afferma che l'uno è non meno bello ed interessante dell'altro. L'Intelligente fondatore Prende poi la parola il direttore dott. Mus sa per illustrare l'Istituto, ricordarne la fondazione, dirne le difficoltà di sviluppo, e metterne in rilievo l'attuale situazione. Il dott. Mussa, con una verve che non si supporrebbe in un uomo che passa tutto II suo giorno tra libri e scaffali, inizia rivolgendo un ringraziamento ai suoi collaboratori. « Il prof. Gribaudi — egli dice — ha voluto ringraziare mo ed io debbo ringraziare chi mi assiste con fervore ed entusiasmo nell'opera di organizzazione ». Passa poi a ricordare il fondatore della biblioteca, il noto tipografo Giuseppe Pomba. Con originalità di osservazioni e ricchezza di particolari presenta il Pomba quando modesto operaio iniziò la sua azienda in una piccola officina a Savigliano durante il periodo della dominazione francese; lo segue a Torino nelle sue prime fatiche ; descrive le sue ansie quando nel 1SJ7 acquistava a Parigi la prima macchina tipografica che permetteva la stampa di due pagine su di un unico foglio, macchina elicgli permetteva di dare inizio alle sue grandi collezioni dei classici latini e dei classici italiani; ne esalta l'opera patriottica, ricordando gli episodi in cui si trovò coinvolto e che tra l'altro lo portarono al carcere per aver ricevuto una copia dell'.! ssedio di Firenze del Guerrazzi, ed infine passa ad esaminare 10 opere di assistenza da lui create per venire a dire della Biblioteca, che gli costò, .p-er impiantare la prima sezione, ben dodici anni di fatiche». « Bodonl — dice il dott. Mussa — fu definito il re dei tipogran; del Pomba si può dire che egli fu uno dei principi, il principe nella diffusione din libro ». Commemorato il fondatore e ricordati i priani generosi che donarono alla Biblioteca Civica le loro raccolte di libri il dott. Mussa passa a dire degli scopi che ebbe ed ha il nostro Istituto. La Biblioteca Civica, origina, riamente sorta coll'oggeito principale di favorire lo studio delle scienze applicato alle arti ed alle industrie 0 d'offrire cognizioni utili alla classe operaia, fin dall'inizio subito ampliò la sua sfera d'azione assumendo un carattere di sagace eclettismo. Questo eclettismo però non fa della Civica un duplicato della Biblioteca Nazionale Universitaria, ma risponde ih realtà ad un particolare atteggiamento delle esigenze della moderna cultura in una grande città. Essa da un lato è sempre centtro di studi di cultura professionale (tecnologia ed arte applicata) c dall'altro di cultura generale. Questo duplice carattere dì Bibliotóa professionale e di cultura generale non impedì perù la formazione simultanea di talune specialità a flutto vantaggio della cittadinanza ed a lustro della B> bllotoca stessa. E cosi specialmente in questi ultimi anni persegui il suo programma di individualizzare sempre meglio le Sezioni che ■effettivamente eran venute man mano profilandosi appunto in armonia col- sito carattere eclettico. Il patrimonio e Io sviluppo Precisato cosi il carattere della Biblioteca, ne illustra le diverse sezioni mettendone in riliéivo lo particolarità e valorizzandone le entità possedute. La biblioteca ha qvrattordict sezioni: la più sviluppata è quella di coltura generale e si riferisce alle scienze, lettere, filosofia, sociologia, diritto, storia generale, geografia ecc. Una seconda comprende la letteratura amona. Il dott. Mussa osserva cho ha ottenuto di diminuire il numero dei romanzi e si raccomanda alle signorine preseli, ti di volgere il loro pensiero, più che ai racconti sentimentali ed avventurosi, ai libii di sana educazione. La terza e quarta sezione comprendono libri che riguardano il Risorgimento. La quarta è unicamente dedicala allò opere di Vincenzo Gioberti, ai suoi manoscritti ed alla letteratura giobertjana in genere. La quinta sezione, una delle più ricche, comprende il teatro (storia critica, testi melodrammi ecc.). La ottava, la storia, la la storia, la critica e la dottrina musicale. Sesta e settima, sono dedicate a Torino ed al Piemonte. Nella settima sono particolarmente raccolte quelle opere che riguardano 11 dialetto piemontese. » I nuovi programmi di siudi — osserva il direttore della biblioteca — tendono a valorizzare il dialetto noi rapporti con la lingua ed e. bene che questa sezione sia quanto è più possibile arricchita ». Le altre sezioni comprendono storta dell'arte, arte pura ed arte applicata, tecnologia bibliografìa, manoscritti, pubblicazioni ufficiali. Nella undicesima sono raccolte tutte le opere pubblicate da Giovan Battista Bodoni. La raccolta bodoniana della nostra biblioteca è considerata come la prima del mondo. A dimostrare ' la consistenza patrimoniale della Biblioteca e il suo sviluppo, il dottor "Mussa cita qualche dato statistico. La Biblioteca possiede 110.775 volumi e 2-Ì.G99 opuscoli. Ripartite por materia si hanno le seguenti opere: Agricoltura, industria e commercio 6146- Scienze amministrative, sociali, giuridiche 5644; Arte e storia dell'arie 735S; Filosofia italiana e straniera 3882; Scienze filosofiche 5476: Geografia 5119; Letteratura Un- liana e straniera 16.192; Letture varie 15.3.v:; •Matematiche, Ingegneria, Tecnolnfria, loifii): Scienze biologiche, fisiche chimiche $012; Storia e biografia 9-130. 11 dott. Mussa noni-: termine alla sua brillante esposizione con una serie di raccomandazioni: agli studiosi perchè si interessino della sorte della Biblioteca e si mostrino con essa generosi : ai giornalisti perchè della Biblioteca parlino e ne allarghino la popolarità; ai lettoli e possessori di riviste perchè facciano ad ossa dono di ricche collezioni.Autorità ed invitati passano poi nelle sale della Biblioteca ove a cura del Direttore sono state esposte opere preziose e rare che servono a dare un'idea dell'importanza del nostro Istituto.

Luoghi citati: Firenze, Parigi, Piemonte, Savigliano, Torino