Signora rapinata nella sua casa da un giovane decoratore beneficato

Signora rapinata nella sua casa da un giovane decoratore beneficatoSignora rapinata nella sua casa da un giovane decoratore beneficat I L'arresto del colpevole - Gioielli ricuperati 11 rappresentante di commercio rag. Ermanno Flueler, di 40 anni, oltre all'alloggio di via Santa Giulia n. 63, possiede una bella villa a Moncalieri. La primavera scorsa egli ebbe bisogno di far riattare la villa allestendola convenientemente per la dimora estiva che vi avrebbe fatto con la propria eignora od incaricò delle occorrenti decorazioni un giovane di nazionalità austriaca che da qualche tempo viveva e lavorava a Torino: certo Federico Senoner di Giovanni, di anni 24, nativo di Innsbruck, e già domiciliato a Merano. Coi suol modi gentili ed anche con. le sue discrete qualità di artista, il giovane el cattivò la fiducia dei coniugi Flueler. Il Senoner non è, Infatti, una persona volgare. Alto, biondo, di lineamenti delicati e vestito sempre correttamente, è tale individuo da riuscire simpatico, ed anche, per le evegliate doti intellettuali, da farsi ammirare. I signori Flueler, adunque, lo fecero oggetto di amichevole e delicato trattamento, lo riguardarono come un amico, lo invitarono sovente a pranzo nel loro alloggio di via Santa Giulia, ecc. Terminate che ebbe le decorazioni alia villa, il giovane si accommiatò dai suoi clienti col migliore ricordo per le accoglienze da essi ricevute. Vedremo come tate ricordo gli servisse poi per consumare un'azione delittuosa con la più nera ingratitudine. Da alcuni mesi il Senoner lavorava presso una ditta torinese, specializzata in cartelloni-reclame, particolarmente di genere teatrale e cinematograPjco. Verso la fine dello scorso gennaio, però, la Ditta, cui era venuto meno il lavoro per mancanza di ordinazioni, si trovò costretta a diminuire il proprio personale. Fra i licenziati vi fu pure il giovane ausi ri eco, il quale da una settimana all'altra si trovò senza impiego. In questa precaria situazione non tardò a trovarsi anche senza soldi, o quasi, ed allora cominciò la preoccupazione del modo di sbarcare il lunario. Ma anziché prendersi briga di cercarsi nuovamente occupazione, egli, sovvenutosi dei coniugi Flueler e della loro bontà, pensò di approfittarne nel peggiore dei modi: quello di derubarli 1 Formulato questo proposito, il giovane cominciò, alla larga, i preparativi per attuarlo. Si pose a girare attorno all'alloggio di via Santa Giulia 63, osservando l'entrare e l'uscire dei signori .Flueler, allo scopo di prendere esatta cognizione delle loro abitudini, per poi presentarsi all'alloggio a colpo sicuro. Infatti, egli l'alloggio io conoseva a menadito ; sapeva di avere a che fare con persone danarose, e confidava di riuscire nel suo triste inlento. Persino degli amici egli si valse in quest'opera preparatoria di osservazione e di controllo. Un giorno, difatti, con un pretesto qualsiasi, mandò un amico a bussare dai Flueler, per vedere se il marito era in casa. Finalmente il 4 del corrente mese, verso le ore 16, egli decise di effettuare il sud progetto. Sali le scale, bussò all'alloggio da lui preso di mira. Venne ad aprirgli ^a cameriera. Questa, più tardi, dichiarò di avere aperto senza alcuna preoccupazione, in quanto era stato bussato allo stesso modo clic usava per solito il signor Flueler quando rincasava. Dopo la cameriera, si presentò a lui la signora Giuseppina Flueler, ohe lo accolse affabilmente. Mentre essi si scambiavano le solite fra6i d'uso, la cameriera si ritirò. Restarono quindi soli la signora ed il giovane. Costui cominciò col narrare i suoi recenti guai: che era rimasto senza lavoro, che si trovava in penuria di mezzi, che aveva divisato di recarsi in.America dove avrebbe certamente trovato occupazione. E aggiungeva che, ben ricordandosi delle gentilezze e della bontà dimostrate a suo riguardo, aveva pensato di rivolgersi ai suoi amici per averne un. aiuto, di cui avrebbe conservato eterna riconoscenza, e che non avrebbe, in qualche modo, tardato a ricompensare. La signora non rifiutò il suo soccorso; 60lo che, trovandosi momentaneamente con pochi mezzi a sua disposizione, fece capire che non avrebbe potuto aiutarlo che con una piccola somma; del che, anche, si dimostrò spiacente. Allora la scena cambiò d'improvviso. Il giovane abbandonò le maniere gentili, « usò quelle prepotenti e delittuose. Mise la de¬ stra In una tasca del soprabito, come facendo l'alto di estrarre una rivoltella, con l'altra mano afferrò la signora al petto, e sottovoce, perchè la cameriera non udisse, le sibilò all'orecchio quéste parole: — Orsù, finiamola. Mi consegni 1 suoi gioielli. Badi che sono armato, e che, ea ella grida, è una donna spacciata. * La signora allibi, lu presa da un tremito convulso, da uno spavento che quasi le paralizzò gesti e voce. — I gioielli so dove sono — continuò II malandrino. — Venga con me. E cosi dicendo, 6empre tenendo una mano in tasca, e continuando con l'altra a tenere la sua vittima, condusse la 6ignora in una camera attigua, dove essa appunto custodiva lo scrignetto dei gioielli. E perchè alla signora non venisse la velleità ed il coraggio di ribellarsi e di gridare, badava a ripeterle in tono minaccioso: — Sono armato, se lo ricordi. Sono armato. Guai se non ubbidisce !... Alla poveretta non rimaneva dunque altra via die ubbidire. In preda al più vivo sgomento, con mano tremante, prese dallo scrigno i gioielli che vi erano contenuti, e li consegnò al ladro. Questi li prese e li intascò, e senza smettere il suo aspetto truce e minaccioso le impose: — Mi accompagni fino alla porta, e senza far parola... 1 due raggiunsero cosi l'ingresso dell'alloggio. La signora, sempre spaventatisslma, atpri la porta; quegli usci, e in tutta fretta discese le scale e scomparve. Egli portava con sé una borsetta d'oro, un anello con otto brillanti, un altro anello con una perla e brillanti, ed un braccialetto d'oro, costituenti complessivamente un valore di lire 15 mila. Non appena 11 briccone se ne fu andato, la signora, ripreso un po' di (iato e di coraggio, corse dalla cameriera, alla quale narrò l'avventura capitatale, e quindi, senza perdere tempo, telefonò al marito che si trovava in quel momento all'ufficio, la rapina di cui era stata vittima da parie dell'ingrato e pseudo-amico decoratore, 11 signor Flueler apprese la notizia con non poca sorprosa e costernazione. Ma anch'egli ebbe per primo pensiero quello di non perdere tempo inutilmente, e cosi, senza neanche prima recarsi a casa, corse in Questura, deve, negli uffici della Squadra mobile, sporse denunzia della rapina, in base agli elementi avuti per telefono dalla moglie. Il commissario cav. Rossi incaricava delle indagini il vice-commissario aw. Giudice, ed i marescialli dei carabinieri specializzati DI Pietro, Pezzi e Monti si posero in moto per rintracciare ed acciuffare il rapinatore. Eesi vennero a capo della loro impresa dopo tre giorni di attive ricerche. Ieri mattina, venuti a sapere dove si trovava il ricercato, 1 tre agenti si recarono sul posto, e vi sorpresero infatti il giovane austriaco, che trassero senz'altro in arresto, conducendolo tn Questura. Egli venne interrogato dall'avv. Giudice. Perquisito, fu trovato in possesso di uno degli anelli. Gli altri oggetti preziosi li aveva pignorati il giorno dopo la rapina, per la misera somma di circa 400 lire I Teneva in tasca le relative polizze, che permisero in seguito di ricuperare i gioielli pegnoratl che furono restituiti ai proprietari. Tutti gli oggetti rubati, quindi, sono stati ricuperati, e, nella disgrazia, i signóri Flueler possono ancora chiamarsi fortunati... Il Senoner ha ampiamente confessato. Ha dimostrato, anzi, un certo avvilimento pel reato compiuto, e una punta di rimorso. A sua giustificazione ha detto che si trovava in penose condizioni, senza quattrini, senza possibilità di lavoro, e che quindi aveva ceduto alla tentazione di derubare i suol tv coltosi amici e benefattori. Egli ha anche aggiunto di avere simulato l'affare della rivoltella. « Non ero affatto armato —- disse. — Ricorsi al sotterfugio di fingermi armato e disposto alle estreme conseguenze, per impaurire totalmente la signora, e strapparle in tal modo 1 gioielli ». Sembra che egli abbia detto il vero, perchè della rivoltella non si scopri traccia alcuna. Non occorre aggiungere che, dopo l'Interrogatorio il Senoner venne trasportato alle Nuove, e denunciato all'Autorità giudiziaria.

Persone citate: Di Pietro, Ermanno Flueler, Federico Senoner, Giudice, Giuseppina Flueler, Pezzi, Senoner

Luoghi citati: America, Innsbruck, Merano, Moncalieri, Torino