Un leader al giorno: don Sforzo alla Stampa

Un leader al giorno: don Sforzo alla Stampa La situazione politica attraverso la preparazione elettorale Un leader al giorno: don Sforzo alla Stampa o a ; e o e i e a e l a l o e snRoma, 7, notte. Una intervista con Luigi Sturzo non è facile impresa giornalistica. Viceversa il pensiero politico di colui che rimane pur sempre l'animatore del suo partito, costituisce un elemento troppo interessante della situazione perchè l'ex-segretario politico del partito popolare non sia assediato di richieste, quasi sempre respinte, del genere. Oggi, dopo le dichiarazioni dell'organo ufficiale della Santa Sede sulle elezioni, appariva tanto più opportuno inserire nella collana di dichiarazioni dei maggiori uomini politici, che la Stampa va pubblicando, quelle del leader popolare. Ho avuto la fortuna di incontrarmi con lui nel semplice e severo studio in piazza Mignanelli, nel cuore' di Roma signorile e mondana, dove lavora come direttore di una importante Società libraria. Coloro ì quali sognano don Sturzo oppresso dalla fatica della preparazione elettorale errano profondamente. L'anticamera del suo studio! è sempre affollata perchè un mondo di persone accorre a lui, ma non sono aspiranti alla candidatura. Tutto è calma operosa intorno al vivace sacerdote siciliano, che interrompe il suo lavorò nell'ambiente quasi claustrale per discorrere con me. Sottile, magro, pieno di fuoco vulcanico sotto la neve del ragionamento, gli occhiali inforcati sul naso, la persona fasciata da nero abito sacerdotale, Luigi Sturzo è sempre il battagliero agitatore di idee, è lo stesso focoso polemista meravigliosamente temprato alle lotte politiche. Il suo gesto è nervoso e incisivo, la sua parola precisa e colorita ad un tempo. Egli, pure affrontando di scorcio la situazione elettorale del partito, ha voluto nell'intervista di oggi trattare specialmente un tema specifico, cioè quello che egli ama definire il clerico-fascismo in rapporto all'attuale situazione politica. Don Sturzo non ha peli sulla lingua. Espone nettamente il suo pensiero alzandosi ad ogni momento dalla sua poltrona per passeggiare nervosamente nello studiolo, ovvero per rispondere al telefono, che squilla inesorabilmente. Le risorse di un temperamento siciliano assistono questo sacerdote combattivo, che parla come il più interessante causeur, a volte a volte dialettico, polemico, non avaro di sferzate agli avversari. Ecco le parti più caratteristiche della conversazione sollecitata per la Stampa. Don Sturzo dichiara innanzi tutto di non voler parlare a nome del partito po polare. Altri ne ha la direzione e la responsabilità e in modo speciale il trium virato composto dagli on. Rodino, Gronchi e avvocato Spataro. Del resto, il suo pensiero personale riguardo la situazione attuale è noto. Egli ha fede nell'avvenire del partito popolare nonostante le attuali contrarietà: il suo volume eul Popolarismo chiarisce le sue vedute sul fenomeno nazional-fascista in rapporto al popolarismo e al clerico-fascismo. La prego di chiarire — interrompo io — come ella intenda per clerico-fascismo. Vedo che la parola è spesso usata dai giornali popolari.. Don Sturzo mi risponde: «— La concezione clericale politica « stata più volte da me precisata nei miei « discorsi e scritti fino da prima che sor«gesse il partito popolare. Ultimamente, «nella mia relazione al Congresso di To « rino, nell'aprile scorso, cosi mi aspri « mevo : « Fra questi sono vari che desidererebbero un buon partito cosi detto clericale, ricco di adattamenti localistici, amministrativi ed elettorali, senza responsabilità di Governo e aspirazioni tanto audaci che tenga a freno le mosse operaie col concorso della religione, contrasti con la forza le aspirazioni popolari e faccia da puntello per l'ultimo servigio a quel partito dominante, che si compiaccia tenere un certo equilibrio fra politica e religione ». <c II fenomeno è in fondo conce servatore, e più che di un partito si « tratta di nuclei borghesi e proletari che «vivono in forma parassita dell'appoggio « diretto o indiretto del Governo e dei ceti « dominanti da una parte e della Chiesa <c dall'altra. Così ieri si ebbe il fenomeno « clerico-moderato, oggi quello clerico« fascista. — Sicché — rispondo — secondo lei i popolari non nono clericali? « — Ci mancherebbe altro! — esclama « vivacemente don Sturzo. — I clericali « non sono democratici, non formano un « partito organizzato, non assumono dici retta responsabilità politica e, per giun« ta, parlano troppo spesso e inopportuni namente in nome della religione, per la « valutazione degli Interessi materiali. — Per lei, dunque, sarebbero forse dei clericali gli ex-popolari che hanno aderito al fascismo...? «— Nrm tutti, ma parecchi di sicuro, « alcuni dei quali hanno rinunciato al loro « passato democratico per legarsi al fascili sino. Credo che ci stiano a disagio. « Certo si è che il loro contegno sorpassa « il semplice dissenso tattico ' avuto con « noi, che è divenuto atteggiamento ostile I «1 ««««««ie««««t««p««il«««l««««Nt««l«l«««e«l««i«««p<«««t e e r i o e e i o a i , o , o e n a el eensi e o ti a o o i a li n inula ei to o, ro cio. sa on ile I « al partito al quale appartenevano. 11 1 « pernio di questo dissenso sta nell'ap« poggio incondizionato (essi dicono leale) « dato al Governo o, meglio, allo Stato «fascista. Ora, nessun partito politico co« me tale si esaurisce nella valutazione « puramente relativa e contingente delie l'appoggio e della avversione ad un Go« verno, perchè questa valutazione non «può più essere fatta che in funzione di «quelle idee programmatiche e di quella «concezione statale di diritto, che sostanti ziano la vita e la forza di un partito. «Quando alcuni ex-popolari più noti con« corsero a creare e sviluppare il partito popolare, e quindi ricevettero posto e « onori, sapevano che creavano un partito « democratico di Ispirazione cristiana baie sato sulle fondamenta della libertà, sulle l'eguaglianza di tutti di fronte alla leg« ge. Tutto ciò è abbandonato per una « pura contingenza tattica; è la conver« sione al conservatorismo contro la deli mocrazia e alla dittatura contro la li«bertà. E' un nuovo tipo di clericalismo « il loro, e resta a vedere quanto concorda « con i principii della religione. Io ci vedo « delle contraddizioni. — Chiarisca una tale contraddizione. Non è il fascismo una corrente filo-cattolica? ci — La <jjrei filo-clericale, e non mai filo« cattolica. C'è della differenza. La sostan«za delle teorie che il fascismo ha muli tuato al nazionalismo o che risultano «dalla pratica politica del partito al Gole verno, è fondamentalmente pagana e in « antitesi con il cattolicesimo. Si tratta di « statolatria e di deificazione della nazione. « Inoltre, sono ammesse incoraggiate e lo> ec date le azioni immorali quali l'omicidio « a fine nazionale. L'incitamento alla violi lenza contrasta non solo contro lo Stato « di diritto, ma peggio ancora contro la «legge dell'amore proclamata dal Vanii gelo. Come si può avere piena fiducia nel «e valore educativo che il fascismo intende « dare con l'introduzione del catechismo « nella scuola? — La Cliiesa però ha accolto questo provvedimento e l'ha favorito. «— Sicuro. La Chiesa è logica. Il suo <i insegnamento è integrale : amore per «tutti, odio e. violenza per nessuno. Solo « cosi essa intende l'insegnamento cate> « chistico. Quello che non è logico è il fa «seismo che ammette due teorie, una per « la scuola, l'altra per la vita. — A rigore, dunque, i cattolici non potrebbero iscriversi nel fascismo... « — Bisogna saper distinguere — dice « don Sturzo sorridendo. — C'è chi si iscri« ve in un partito senza convinzioni, per <i tornaconto, per andazzo ; non ne cono« sce le teorie, ne1* teme le violenze, ne « aspetta ì favori. La sua educazione lo « porta a battere alla porta di tutti i parli titi in auge e forti. Questi non fa un atto «contro i principi della fede religiosa, fa « un atto d'immoralità politica. E' l'eterno « Girella clericale e anticlericale, liberale «e socialista, democratico e fascista. La «turba poi degli Incoscienti, che adora il « sole che sorge e volta le spalle al sole « che tramonta, è notevole. L'Italia ha « una educazione speciale per questi muta' «menti di orientamento generale. Quanti « socialisti e anarchici del 1921 sono diven«tati fascisti nel 1923! Anche per costoro « le preoccupazioni religiose non esistono. « I cattolici coscienti non possono voltarsi « così. Essi sanno che alcune teorie fonie damentali del fascismo e quelle cristiane « sono in antitesi nel campo dell'etica colei lettiva e spirituale, e l'etica non cambia «né per clima storico nè per diritto rivoli luzionario. Come possono abbracciarsi « queste teorie? E se non si abbracciano « come potrà prendersi una tessera di « partito? Ho replicato: — Che io sappia, degli ex popolari più noti solo Boncompagni e Pe stalozza hanno preso la tessera fascista Altri entreranno nel listone come filo-fa scisti senza tessera. Don Sturzo osserva: « — Se questi ultimi avessero formato « un nucleo qualsiasi e avessero dichiarato « di entrare in lista con un complesso di « idee direttivo proprie escludendo quelle « del fascismo, che offendono la coscienza « cattolica, potrebbe ancora discutersi la « loro condotta. Ma il fascismo vuole uo. «mini devoti come singoli, senza riserve, « poiché il fascismo non ammette discussioni e limitazioni: vuole essere adorati « per sè, vuole arrivare a creare lo Stato ei fascista. Come si vede, c'è della distanza. — La questione mi interessa. Non crede che questi clerico-fascisti messi nel listone potranno essere un freno all'illegalismo alla violenza? «e — Venti o trenta deputati su 356 con « tano poco come numero, e come persone « politiche sono abbastanza modeste; ma «guai a loro in quel giorno che vorranno « fare da sè e contare per qualche cosa! « Cavazzoni fu licenziato da ministro nel« l'aprile. Di Cesare ieri l'altro. Mussolini « fa oggi il filo-clericale come fa il tuonarli chico e se lo crederà, potrà fare il rove« scio e nessun Martire e nessun Cor « n aggi a lo_ potrà impedire. — L'indirizzo dell'» Azione cattolica » però, è più favorevole ai clerico-fascisti glddec«f««««« e a a , o . e e e a o ! i ri • I giornali avversi al popolarismo j tendono a dare questa impressione e se 1 ne comprende lu ragione. La verità è che Tei Azione cattolica », che dipende dalla Santa Sede, si astiene dal fare politica. Solo noto che alcuni, per paura o per esagerata preoccupazione, tentano di far ritirare i cattolici come tali sul monte Aventino per lasciare che la raffica passi. Ma questo sarebbe un atto di viltà e una colpa imperdonabile. E' dovere di ogni cittadino partecipare alla vita del proprio paese, specialmente nei momenti più difficili e aspri. Sarebbe un non senso concepire il dovere verso la patria solo quando non ci sono incomodi e pericoli, anzi quando si raccolgono onori e vantaggi. L'etica cristiana ripugna a questa concezione egoistica. I cattolici tutti, e in modo speciale i cattolici militanti, devono come persone partecipare alla vita politica attiva in quel partito (dice l'organo dell'» Azione cattolica ») « il cui programma meglio corrisponda alle loro idealità e sia più sicuro strumento affinchè la dignità dello Stato si orienti secondo le direttive del pensiero cattolico ». « Nessuno vorrà trovare in queste parole una specie di libero esame della materia etico et politica, nè un incoraggiamento alla dice serzione polìtica; nè, d'altra parte, la « approvazione al Partito fascista, tranne «che si voglia dire che tale programma « risponde alle idealità dei cattolici ». «Ci vuole uno sforzo acrobatico e non «credo possano farlo in.buona fede i miei eé ex-amici. — Può essere però che qualcuno lo faccia... ce — Non potrò che compatirlo. Essi sui «giornali vanno dicendo che appoggiano « lealmente il Governo ■ per il gran bene « che fa alla religione. Ma essi ben sanno « che la religione cristiana si basa e si « riassume in due amori fondamentali : « quello di Dio e quello del prossimo, e « senza l'amore del prossimo non c'è nem«meno l'amore di Dio. Il fascismo nega « in teoria e in pratica l'amore al pros« simo. Il diritto alla violenza e l'egoismo « nazionalista sono in contraddizione for« male e sostanziale col cristianesimo. Come « potranno fare l'esaltazione del fascismo «dal punto di vista religioso? Vorranno ce forse dire che la Chiesa cattolica, per i « favori che ha ricevuto dal fascismo, rici nuncia di affermare in confronto a quecc sta corrente la sua fede, rinuncia dal « predicare la sua morale e a bandire il ce Vangelo.' Due mila anni di storia della « Chiesa sono contro una simile suppocc sizione. . Osservo, interrompendo, che la Chiesa è sembrata, specialmente negli ultimi secoli, conservatrice e dalla parte dei più forti... Don Sturzo nega questa recisa affermazione : „ _ vi sono stati periodi ben più ditti ce cili di questo per la Chiesa, ma essa ha ce fronteggiato con sicurezza e fermezza i ce potenti (lei tempo, quali Arrigo Vili e ce Napoleone. E' storia di oggi la resistenza ce di Pio X alla Francia di Clemenceau, ce E' vero che la corrente conservatrice pe eenctra presso gli uomini di Chiesa, come « del resto anche la corrente democratica, ce La Chiesa tende a mantenere il suo mi« nistero, per quanto è possibile, al dice sopra delle pure correnti politiche, ma « quando da elementi umani e contingenti ce si passa al principi di fede, la parola « della Chiesa non è mai mancata anche « di fronte ai forti. Mi piace fare il contraddittore, insisto: — Oggi la Chiesa non si oppone, almeno ih forma chiara, contro la corrente hegeliana impersonata da Gentile... — Questa impressione — risponde Pince tervistato— è dovuta ad elementi estranei « alla Chiesa: sia allo stesso Gentile, che ec ha cercato di avvolgere di forme meta« fisiche la sostanza anti-cattolica del suo « pensiero, sia al contegno incerto di certa ce stampa, che si dice cattolica e fa della « politica di dedizione al Governo esalce tando senza discernimento ogni suo atto, ec salvo qualche frase generica di riserva, « le quali non vengono nè chiarite nè ap« profondite. Ma la Chiesa non è affatto « rappresentata da giornali che seguono « una politica al di fuori di qualsiasi re« sponsabilità religiosa. Invece, le nostre ec scuole, le nostre correnti scientifiche, gli ce ordini religiosi e l'insegnamento caltoec lieo, sono contro l'hegelianismo gentili Mano, che, una volta posto e ammesso, « farebbe da sè cadere ogni e qualsiasi « esistenza religiosa del soprannaturale, « ogni fede in Dio, ogni realtà nella Chiesa. — Vedo bene che lei con le sue affermazioni, rimette in essere un problema politico che ha riflessi religiosi, che alcuni cercano di nascondersi... Don Sturzo non disconosce la gravità delle sue affermazioni. Egli spera che siano meditate nel campo cattolico al di fuori di ogni passionalità politica, ma pure entro la valutazione etica della politica in quanto questa non può essere nè al di fuori nè al disopra della legge molale, che governa gli uomini e come individui e come società. CESARE SOBRERO Orgibrdefanrafia apnOOddi imcvdNlqcsdm•citcnlapvrillpeopipdmacaampsr6c

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