Il buon servito all'on. Di Cesarò

Il buon servito all'on. Di CesaròIl c Mondo », senza affermarlo chiaramente, lascia intendere di approvare il gesto dell'on. DI Cesarò ed il » Popolo », infine, vede nell'attuale episodio le stesse circostanze che portarono i popolari ad uscire dal gabinetto Mussolini : » 11 naztonal-fflsclsmo non si scomporrà certamente per questo; e dal piccolo disappunto per il grande rifiuto dell'on. Di Cesalo e di altri parlamentari, inutilmente sollecitati a prendere posto nel listone, potrà facilmente compensarsi racimolando altri manijKili dei solili immancabili girella di tutti i partiti, come direbbe Von. Mussolini. Non potrà però cancellare nell'opinione pubblica l'impressiono che il nuovo episodio viene a confermare; e cioè che non c'è arrendevolezza e buona volontà che basti a rendere possibile la collaborazione col nazional-fascisrao nel senso che questo 6 incompatibile, non solo coi principi! e col progivimmi di partito, ma colla stessa autonomia di funzioni e. di responsabilità che in ogni partito è condizione indeclinabilo ui vita. Per nostro conto deriviamo da questo episodio una nuova prova del principio: che non vi può essere una sana concezione della vita politica di un grande paese senza che le forze sociali si organizzino e si disciplinino nell'unità dei partiti e di conseguenza nel reciproco rispetto della loro autonomia. Cosi, la realtà s'incarica di avvalorare questa esigenza di carattere morale, smentendo la cosidetta teoria mussoliniana dell'egocen trlsmo. che ha trovato la sua espressione nel l'equivoco del binomio della fOTza e del con senso ». Per quello ohe si riferisce alla sostituzione del ministro Di Cesarò sin da iersera, come vi abbiamo riferito, l'on. Ciano, sottosegretario alla Marina militare ed alto commissario per la Marina mercantile, era stato invitato a reggere il dicastero delle Poste e Telegrafi in sostituzione del ministro Di Cesarò. L'on. Ciano oggi, alle 1", accompagnato dall'on. Mussolini, si è recato al Quirinale ed ha prestato giuramento nelle mani del Re, che subito dopo ha firmato il decreto di nomina. L'on. Ciano conserva la carica di alto commissario pr la Marina mercantile e si è invece dimesso da sottosegretario per la Marina militare. Per quanto riguarda la sorte di questo sottosegretari ato, non si conoscono ancora le intenzioni del presidente del Consiglio. I giornali però gli attribuiscono concordemente il proposito di soipprimere anche questo sottosegretariato; come già quelli della Giustizia e degli Esteri. Il Giornale d'Italia scrive che si addiverrà foise alla costituzione del Ministero delle comunicazioni, ma la notizia, come già abbiamo detto ieri, non sembra per ora confermata. L'on. Giuseppe Caradonna resla sottosegretario per le Poste. Egli ha avuto Iersera un colloquio coll'on. Di Cesarò al quale ha manifestato il suo rincrescimento per il distacco, dicendosi dolente che il motivo politico dell'allontanamento del ministro gli impedisse di fare un atto di solidarietà con lui. L'on. Giolitti e 11 listone Ci risulta, da fonte ineccepibile, che il Governo ha offerto in quest i"giorni all'on. Gio. litti, sia per mezzo di amici personali dell'eminente parlamentare, eia direttamente a mezzo di suoi rappresentanti, di entrare nella lista governativa. L'ori. Giolitti ha declinato cortesemente tale offerta, affermando di non aver ragione per cambiare la linea di condotta già adottata, e nota al capo del Governo, fin da quando fu discussa la nuova legge elettorale; linea di condotta consistente, come 1 lettori della ■ Stampa » sanno da mollo tempo, nel presentarsi innanzi agli elettori con lista liberale autonoma. La segreteria generale del partito democratico sociale comunica : • Alcuni giornali hanno pubblicalo la notizia del ritiro dell'on. Luigi Fera dalla vita pubblica. La notizia è del tutto infondata, essendo l'on. Fera un inscritto alla democrazia sociale e come tale ò a disposizione del partito ». Il Giornale d'Italia informa tìtasera che l'on. Salandra e i suoi amici liberali di destra entreranno nella lista governativa. Gasparotto e Casertano faranno il contrario Tornando ai demo-sociali, questa sera nella sede della direzione del partito si è tenuta una riunione alla quale hanno partecipato circa venti persone, tra deputati e fiduciari provinciali della Sicilia. Nella riunione si è esaminata ampiamente la situazione politica nell'isola. Ma più importante sarà l'adunanza che, come già si è detto, il gruppo parlamentare terrà domani alla vigilia della riunione del Consiglio nazionale del partito. 11 gruppo voterà anzitutto un ordine del giorno di plauso per il ministro Di Cesarò; poi voterà una dichiarazione collettiva colla quale dovrà essere precisata inequivocabilmente la posizione del partito sul terreno elettorale. A questo proposito un esponente del partito, l'ex-aniiiistro on. Fulci dichiarava stasera a Montecitorio : • Considero le dimissioni dell'on. Di Cesarò come una logica conseguenza di quelli che sono 1 principi informatori del nostro programma. Noi, insomma, non vogliamo perdere le nostre caratteristiche uè venir meno alla nostra autonomia. Permane il nostro desiderio di collaborare col Governo nazionale. La nostra lista, infatti, avrà un carattere di piena adesione all'azione sin qui svolta dall'on. Mussolini ». La dichiarazione collettiva del gruppo parlamentare sarà sottoposla dopo domani alla ra. tifica del Consiglio nazionale clic rivolgerà agli aderenti del partito un appello alla disciplina. .Sembra però che non tutti seguiranno il partito su questa nuova strada e che qualche divisione non potrà essere evitata. Per esempio sembra ormai indubitato che l'on. Gasparotto in Lombardia e l'on. Casertano in Campania abbandoneranno il Partito ed entreranno a far parie del listone ministeriale. Per quanto si riferisce a! movimento clet1"ralp generale i colloqui continuano n svolgerei fra gli amici di Qg. Nicola e di Orlando, da una parte, e quelli del Governo e del partito fascista dall'altro. Anche oggi ne hanno avuto luogo e di più importanti ne avverranno certamente domani, per ciò che riguarda l'on De Nicola manca infatti ancora una sua precisa dichiarazione in un senso o nell'altro. L'on. De Nicola finora si è limitato a dive ni suoi amie di volersi dedicare interamente alla professione forense. I lavori del Comitato fascista: nomi e voci Ouanto alla formdkinne della lista governai iva quésta mattina ha avuto luogo a Palazzo Chigi, come di consueto, || ., rapporto • I dei sottosegretari alU presidenza 3 agli lu- lemi, del capo ufficio stampa e del segretario generale agli interni presso l'on. Mussolini. Egli ha anche ricevuto il prefetto di Nupoli col quale ha conferito per oltre un'ora sulla situazione elettorale in Campania II profolto di Napoli è stato quindi ricevuto dal sotiosujrretario agli .interni on. Pinzi, cri* 10 ha intrattenuto sullo stesso argomento. Oggi il Comitato elettorale fascista è tornalo a riunirsi per l'esame della circoscrizione calabrese e della Basilicata. Il Comiiato era assistito dai delegati circoscrizionali marchese Nunziante o on. Catalani. •Sono stati ascoltati il prefetto e i fiduciari locali. Per questa eli-coscrizione i deputati meglio quotali sono; Michele Bianchi, "Maurizio Maraviglia, Renda, Salerno, Siciliani, 'litio. Madia, Lanzlllo, Genovese-Zerbl, Nun ziante. Bruno Arca, Cento, Barbaro, Tino Mauro Catalano,. SansanelU e forse Cam pagna. Per quanto riguarda la lista Lazio-Umbria si conferma l'eventualità elio noi abbiamo prospettato ieri della non Inclusione dell'on. Gallenga, che verrebbe Incluso invece nella primissima infornala di senatori. Anche la. lista sarda, che noi vi abbiamo comunicato sulle prime bozze, subirà modlllcazicnii con l'uscita dell'avv. Putzolu, che sarà sostituito dal generale Sanna. Quest'uiilmo, infatti, pare che abbia ceduto alla pressione dei fiduciari fascisti della sua regione accettando l'invilo di entrare nella lista ministeriale. Del partilo cattolico cosi detto dei corneggiarti sarà incluso nel listone, oltre l'on, Cornajrgia, anche l'ex-deptitato Giovanni Allliprti di Napoli. Stamane intanto gli onorevoli Comaggia e pestalozza, presidente e segretario della « Unione nazionale cattolica », sono stati ricevuti dal presidente del consiglio, col quale hanno conferito lungamente sui momento politico attuale e sul movimento catiollco nazionale. Sindacati fascisti, combattenti, popolari Sempre a proposito della lista ministeriale, i> noto che il comm. Rossoni aveva sottoposto a Mussolini ur)a rosa di 10 nomi, nel quali 11 « duce » avrebbe dovuto scegliere i candidati per li rappresentanza della Confederazione delle corporazioni fasciste nella nuova Camera. .Apprendiamo che l'elenco comprende, oltre quello del Rossoni, i nomi di Pirera, Racheli, Casalinl, Razza, Bagnasco, Ciardi, Lojacono, Bifano, Cugini. Su notizia appresa stasera a buona fonte i deputati rappresentanti delle Corporazioni non saranno più sei, come si era stabilito nel primo momento, ma otto. La «pentarchia» elettorale ha ascoltato in questi giorni anche i rappresentanti dell'As.••uciazione nazionale combattenti, per l'eventuale inclusione degli associati nella lista ministeriale. Dal canto suo, la presidenza dell'Associazione nazionale combattenti e il suo Comitato nazionale hanno convocato a Roma per turno i rappresentanti delle Federazioni provinciali per rendersi conto della situazione nelle sezioni delle varie zone d'Italia. Si apprende pure che la riunione plenaria del Comilrtto nazionale dell'Associazione slessa, che avrebbe dovuto tenersi domani, è stata rinviata a sabato. Il rinvio sembra dovuto a motivi di ordine interno. I popo'aij proseguono intanto nella compilazione tirile loro liste circoscrizionali. Ieri sono giunti a Roma i fiduciari delia Toscana, del Veneto e della Campania, che hanno preso coniatili con la Direzione del partito circa la scelta dei candidati. Vi è stala anche una riunione del Comitato provinciale lazio-umbro sodo la. presidenza dell'on. Borromeo. E' nolo ella ne1. Cremonese l'avv. Cappi doveva essere portalo al posto dell'on. Miglioli. Ma ora si è stabilito che in quella circoscrizione non sarà portato riè l'uno né l'altro. Oggi è stata esaminata la situazione nella circoscrizione Emilia-Romagna. Secondo quanto abitiamo potuto apprendere, non intenderebbero ripresenfarsi gli uscenti Adolfo Ferrari e Casoli. Nella lista saranno compresi gli uscenti Micheli, Milani e Braschl, nonché l'avv. Ferrari di Modena, uno dei leaders della leudenza di sinistra in seno al Consiglio nazionale, e Castellucei di Ravenna. Il buon servito all'on. Di Cesarò Roma, 5 notte. Le dimissioni del ministro delle Posle on. Di cesarò, che rendono alla democrazia sociale piena libertà di movimento sul terreno elettorale, hanno suscitato, come era facile prevedere, vivaci commenti sui giornali fascisti e, in genere, ministeriali, i quali, in tono agrodolce, danno al ministro dimissionario— che pur ebbe già piùdL un'occasione di mettere il suo portafogli a disposizione del presidente del Consiglio — un benservito in verità assai poco lusinghiero. Applicazione fascista della parola di Gesù L'organo fascista II Corriere Italiano scrive: « Esprimevamo tempo fa la speranza che l'on. Di Cesarò vincesse le continue interessate suggestioni dei suoi amici di partito, i quali ad arte inceppavano e limitavano la sua adesione al Ministero di Mussolini, con un atto ili fermezza e lenita, che chiarisse la sua situazione politica e troncasse in all ai maligni commenti degli avversari. L'on, Di Cesarò non si ò 6cnlito in animo di fare questo atto di forza. Egli conferma i dubbi di coloro che ritenevano non aver mai egli compreso né sentito profondamente lo spirito del fascismo l'antico democratico sociale, duca Colonna di Cesarò, ha prevalso sul Ministro di Mussolini, on. di Cesarò. Il fascismo clie travolgo ed Incendia come tutte le grandi fedi gli animi freschi ed i temperamenti entusiasti, non può sfiorare neppure l'epidermide di certi politicanti rotti a tutto le avventure del vecchio mondo parlamentare, abituati a sterilizzare, imbalsamare secondo le ricette distribuite dallo spaccio dei veleni di Montecitorio qualsiasi nuova dottrina o nuovo anelito di vita"ideale, giungesse a Poma dalle regioni d'Italia. E' più facile che un camello passi per la cruna di un ago che mi solo raggio di fede penetri nella corleccia di un democratico raontecitoriale », n giornale soggiunge tuttavia di dire queste coso non tanto per l'on. DI cesarò quanto per I suoi amici. Dal canto suo il Nuovo' Paese esprime il vivo compiacimento ohe l'on. Di Cesarò e i democratici sociali siano stati jnessi con le spalle al muro: c Dietro la mossa di Cesarò si spiegava una manovra di intrighi e tranelli, contro i quali il fascismi, espressione delle coscienze della nuova Italia, nata dalla guerra vittoriosa, ha dovuto insorgere per abbattere ». Vii-poca, scrive: « L'on. Di Cesarò, per un donchisciottesco e geloso punto d'onore, non comprendeva il valore del fascismo, nella nuova vita politica e sociale e credeva, o sperava, possibile l'equilibrio ira questa nuova potenza del fascismo ed i vecchi parliti che contrastano in modo stridente colla dottrina fascista e colla pratica attuazione, dal capo più volte dichiarata ed affermata. La democrazia social© ila dimostrato soprattutto II restare fedele ad un contenuto ipolitico che il fascismo ha di gran lunga superato. Certe formule astratte, certi prlncipli assoluti, che non dominano gli avvenimenti ma ne spno dominati, costituiscono l'essenza della democrazia sociale che, incapace di liberarsene, si liduce ad essere un sinedrio dottrinario o, peggio, un Comitato elettorale a serie, per la fortuna politica di pochi capi senza seguaci ». L'« Idea Nazionale »: t Lasciamo che Di Cesarò abbandoni senza infamia e senza lode il governo ricostruttore. Limitiamoci ad osservargli senza rancori — ma no! — che il suo gesto ci sarebbe apparso meno antipatico tre o quattro mesi fa. Onorevole, buon viaggio e condoglianze veramente commosse per la pessima compagnia colla quale vi preparate a solidarizza, re irrevocabilmente ». E, per terminare lo spoglio dei giornali fascisti, diremo che l'« Impero » è addirittura esultante. I lettori ricorderanno quante volle questo foglio attaccò il ministro dimissionario, l'unica personalità non fascista rimasta al governo. Finalmente il sogno del giornale estremista si è compiuto. Tutto il Ministero è ora fascista. Dopo essersi compiaciuto delle precedenti uscite dei popolari e del liberali, il giornale soggiunge: > Rimaneva l'on. Di Cesarò a rappresentare al Governo uno dei mozziconi di partito che vivacchiano accanto al partito fascista. L'esodo dell'on. Di Cesarò ò magniticabile sotto tutti i punti di vista, perdio il Governo fascista, mentre si sbarazza di un peso politico tecnico, s'arricchisce coll'on. Ciano d'un ministro eccezionalmente dotato », " La Tribuna „ elogia Di Cesarò Ma la « Tribuna » diretta dal Giordana, non si dimostra dello stesso parere. Anzi afferma : t Le dimissioni sono spiaciute al Proscenio del Consiglio ed ai colleglli del Gabinetto, e spiaccicano certo a molta gente in Italia. L'on. Di Cesarò è un ministro tecnico che ha fatto prove eccellenti, risanando il ministero delle Posfe eri avviandolo ad essere attivo e, come uomo politico, è riuscito a mantenere la sua linea, pur rendendo al Governo ed al fascismo grandi servizi, come mezzo di collegamento cogli altri partiti e con la pubblica opinione ». Accennando poi alle condizioni in cui ver. ranno a trovarsi i demo-sociali nefle elezio, ai, la « Tribuna « dice: « Essi ' rinunziano ai vantaggi senza confronti rappresentati dall'inclusione nella lista ministeriale che non designa ma elegge i suoi candidali, per correre i rischi, le spese e le fai ielle della caccia al quoziente elettorale, in un clima d'intransigenza, che non potremo mai disapprovare abbastanza, perchè non ci sembra corrispondere allo stato d'animo del paese. Il paese è d'accordo nelle linee generali col Governo, sono d'accordo col Governo i partiti costituzionali organizzati, quello liberale, quello democratico sociale, c i combattenti consentono. Le vero opposizioni sono di carattere locale o personaie. Perchè, in queste condizioni — si domanda con mal celato senso di deplorazione il giornale — dovrebbe il fascismo respin. gere da sè fon tanta vivacità quanti hanno, se non il io appassionato fervore, le sue stesse fin: m i"