Posizioni politiche e questioni di uomini in tema elettorale

Posizioni politiche e questioni di uomini in tema elettoralePosizioni politiche e questioni di uomini in tema elettorale 1 nomi fascisti perla circoscrizione piemontese in discussione a Roma: le due tendenze » L'assodatone "Patria e Libertà,, costituita dagli on. Misuri e Corsini: il programma - Mussolini non ha ancora ricevuto il ministro Di Cesarò nè Orlando: in sospeso. Roma/1,1 notte. ti lavoro di preparazione elettorale è per lutti i partiti nella sua fase più intensa. Oggi alle ore 10 si ò insediato m .comitato elettorale nominato nell'ultima - puntone de)Consiglio fascista. L'insediamento avrebbe dovuto avere luogo alle ore le. ma ha subito un rinvio eli tre ore in corrispondenza- al rinvio subito dall'adunata della Milizia delle camicie nere. Il comitato elettorale nazionale è composto, oltreché dei trenta rappresentanti delle quindici circoscrizioni, dei seguenti signori : on. Acerbo on. Pinzi, 'comm. Michele Banchi, on. Giunta, coroni. Cesare Rossi, comm. Bolzon, coirmi. Tevruzzi, coinm. Marinelli, componenti, del .direttorio nazionale del partito; ed inoltre,del comm.-Rossohf in rappresentanza dei Sindacati nazionali e del cav. Marquet Dionigi rappresentante .dell'AS«ociazkma nazionale del ferrovieri fascisti ; capo della segreteria del comitato è-U gr. uff. Amedeo Moronl che ha come collaboratore il comm. Clerico del gabinetto tìcii'on..' Acerbo.Stasera sono uditi i rappresentanti della Sardegne.; domani saranno uditi quelli del Piemonte o probabilmente quelli della U«uria. Per domenica sono convocati i rappresentanti della Lombardia; per lunedì quelli della Sicilia; per martedì quelli' dèlia Calabria e della Basilicata, e così-di seguito. Si sentiranno per ogni regione, oltre il prefetto ed,il segretario' provinciale, anche laliine personalità delle regioni stesse. Si presume che di lavoro di preparazione sarà- compiuto.,entro 15 giorni ; e dopo" che il capo del Governo e eluco de) fascismo avrà riveduto eri approvato,- candidato per candidato, la lista nazionale, saranno convocati per il ili o 20 febbraio' i congressi circoscrizionali per la' proclamazione dello liste. , • ParallelaJdente al lavoro del Comi tato, elettorale fascista, l'on. Mussolini esplica una fcrande attiviti! per la formazione della*lista maggioranza. Numerosi colloqui! ha avuto lVn. Mussolini ieri ed oggi coi prefoiu dei più ' importanti centri elettorali. Tra I candidati piemontesi al listone . Il Prefetto di Torino gr. uff. Palmieri ha .avuto stamane un lungo colloquio con l'on. Mussolini intorno alla situazione generale .'della provincia di Torino. A quanto sembra, 'questo colloquio sarebbe stato preceduto da uno scambio di idee che avrebbe avuto luogo atei pomeriggio di ieri tra lo stesso prefetto Palmieri, il senatore .Teofllo Rossi ed il fiduciario provinciale della Federazione fascista torinese sig. Oolisi-Rossi. Questo scambio di idee avrebbe avuto luogo precisamente mentre 11 prefetto Palmieri attendeva di essere rice«wuto dal presidente del Consiglio, occupato frattanto colia delegazione russa su questioni interessanti j due paesi. Vi abbiamo ieri trasmessi, raccogliendoli 'da voci autorevolmente diffuse, i (primi nomi ;dte sarebbero stati delibati per la deputazione piemontese. Oggi, dopo il colloquio di stagnane a dopo i pourparlcrs che sano seguiti .Della giornata, crediamo opportuno - informarvi dello stato reale delle cose, quale risulta da voci assai diffuse negli ambienti politici, della capitale. Anzitutto, occorre; avver'ttwhche tra le numerose liste messe .ih circo•laàlone dai giornali romani, la lista circoseri-zionate di Torino non avrebbe alcun fondamento. .La Federazione provinciale fascista di Torino, qualche giorno fa, preparò una lista di candidati che avrebbe dovuto tenere gran confo della distribuzione delle forze fasciste nella provincia} così almeno nelle intenzioni dei compilatori, che hanno considerato il fatto che le forze fasciste di Torino e provincia non rappresentano che la decima parte delle forze elettorali di Torino e provincia. In questa lista sarebbero stati compresi la .medaglia d'oro» Gemelli, ColisiItossi, segretario provinciale, Qagnasco, presidente del sindacati; Gìoda, segretario dei fasci di Torino, un rappresentante dei fasciBti di Volle di Lanzo.ed un noto ufficiale superiore della milizia fascista. In rappresentanza degli altri partiti sarebbero stati accolti ntflta lista compilata dalla Federazione pro\inciate gli uscenti on. cesare Rossi, Olivetti, Mazzini e Quillìco. Senpnctó, com'è noto, a Torino, benché apparentemente sopito, non e mai spento il dissidio nei criteri di principio tra taluni iasciSQ e prevalentemente dai seguaci della tendenza transigente e, diciamo cosi, flloliberaie««ppresentata da Massimo Rocca, ed i sostenitori della corrente meno transigente che sdicono disciplinatissimi olle direttive del segretario generalo del partito, on. Giunta. Oraè accaduto che a Roma 6l 6 avuta un'eco di questo dissenso programmatico nella riunione del Gran Consiglio fascista, in cui — come abbiamo avvertito — il Colisi-Rossi, alleato tìoll'on. Giunta, ebbe a sostenere un ordine del giorno in contrasto con quello deglon.! Acerbo e Finzi. tendente, in sostanza, a deferire più ampi poteri, in materia elettorale, alle Federazioni provinciali. Ma ima ripercussione più vivace ancora dquesto stato di cose si avrebbe ora nell'atte di compilare la lista. Si assicura, infatti, che una personalità piemontese, del Governo sarebbe intervenuta a sostegno della causa deRocca, capovolgendo la situazione. In seguito a questo intervento, alcuni nomi della lista predisposta dalla Federazione sarebbero in cerio pericolo, tra cui quello del Colisi-Rossstesso, combattuto per la sua nota .famigliarità-coll'on. ^vecchi. Anche il Bagnascoalmeno sinoru, sarebbe colpito da analogo Veto rinforzato dall'opposizione desìi ambienti industriali, per una sua inclusione nella listo, che comprenderebbe i rappresentanti più genuini degli industriali. Colpito da veto di identica origine sarebbe anche igenerale Mazzucco, deputato di Alexandria c presidente del gruppo parlamentare fascista Questo intervento avrebbe fatto rialzare10 azioni del tìglio di un noto industriale torinese tra i papabili e quello di un ufficiale della nobiltà piemontese - a quanto sembra11 Di Bernézzo — die sarebbe appoggiato daRocca. Per quanto riguarda il .dottor Rc sbòcb. che sembrerebbe appoggiato fortemente dall'alto, pare che dopo il colloquio di starnane del prefetto Palmieri col .;apo del governo, debba ritenersi assai improbabile lsua inclusione nella lista. Vi riferiamo queste notizie che .tanno l««se delle conversazioni in molti circoli politici romani per debito di cronaca, per quanto molti indizi facciano credere che esse savvicinino alla realta. Più esatte e dettagliatinformazioni potremo trasmettervi domanquando avremo avvicinati i rappresentandel Piemonte nella Commissione centrale eletorale. VBsiic. ilei fascisti dissidenti •t fascisti dissidenti si sono ieri riuniti eh^c^costituUoun comitato p# propugnarS^vunento elettorale proprio. Intervenne: «riTPiemonte. Raimondo Sala, ravvcarRàvazzCT cieco di ^er« CamUlctsWno e l'aw. Diego Galli; per 1 toUia S Ottavio Corglni. l'.avv. ■Umberto-Maltri rappresentanti di quasi ,---,.,^Sìlto. D9i>« J*D «amo particolareggia , e o a n , o e to l a e e a l c a e i e i i d re nv. o :1 o¬ della situazione politica si addivenne alla di- scussione ed approvazione del programma l che pi$ sotto riportiamo. Venne poi votato 1 „ to all'unanimità il segtfente' ordine del giorno: proposto dall'oli. Corglni: c 1 fondatori dell'Associazione costituzlonaie Patria o Liberta, richiamandosi al mor. vimento della giovinezza esploso nel dopo «guerra 1n rivolta di anime,.radicato nella « storia, contro lo forze anti-nazlonali ed in a santa crociata di liberazione, di moralizza<• zione e di elevazione di popolo; c riconsacrano' la loro immutata devozione i alla Monarchia ed alla Carta statutaria, c base fondamentale d'elle fortune della nao zJone; . riaffermano la loro incrollabile fede-nel . l'esercito, presidio supremo della sicurezza . del paese ; . decidono di entrare nella lotta elettorale « per il sollecito ed auspicato ripristino del -« potere dello stato al di sopra di ogni inc iluenza di partito, per una politica ocoiw» mica tributaria e sindacale informata alla o bene intesa elevazione c ad una sana colla. erborazione per |i'maggiore progresso della ■ b produzione, per una politica estera cmi« gratoria e coloniale ispirata olla dignità. « alla necessità ed all'interesse nazionale per o l'unificazione morale o la maggioro educaci zione politica c spirituale della nostra genti te, soprattutto a mezzo della valorlzzaztonc «del sentimento religioso c «Iella scuola; « consideralo poi che patria e libertà u formano un binomio inscindibile, che sen. za la libertà garantita dallo Statuto c di• Ecipliuata dalle leggi non Vi può essere fq« licita ed ascesa di popolo, pospongono ogni «programma politico elettorale contingente « all'applicazione dei princlpil suaccennati di . patria « libertà, che rappresentano il patri» «nonio sacro ed intangibile di tutti gli « italiani ->. E' stato poi inviato il seguente telegramma approvato per acclamazione: « A S. E. il primo amante di. campo di S. M. il Re — Assemblea Associazione costituzionale Patria e Libertà, ouoi costituitasi, prega V. E. di presentare ali Augusta Maestà del fio V espressioni: della sua incrollabile devozione. Per 11 comitato ' esecutivo : Corsini c Misuri ». Si 6 poi formato un Gomitalo esecutivo sedente in Roma nelle persone del dott. Ottavio Gorgini, del prof. Alfredo Misuri, ecc. Ed ecco il programma deliberato dall'Associazione: « Premessa. — Quando si potrà dure uno sguardo d'insieme alla successione tumultuosa e contraddittoria degli eventi politici in quest'ultimo decennio si vedrà come i programmi di quasi tutti i partiti, più di rispecchiare compiute dottrine, confortate dall'esperienza, siano sorti come manifestazioni di stali d'animo, talora illusori od effimeri; spesso si è voluto tròppo analizzare ed hanno avuto origine agglomerati politici non rispondenti a necessità storielle. {tei non neghiamo ad alcun partito il diritto di vivere, anche se e il risultato di visioni del tutto subbiettive del. la realtà, ed ammettiamo che in ciascun aggruppamento politicò possa esistere in diverse l'orme ed in, diversa misura una funziono urne dal punto di vista sociale, sempre Che non sia volto contro la nazione; pertanto,, slamo oontro ogni forma di monopolio politico e sindacale e propugnamo la più ampia libertà di pensiero, di associazione, di propaganda o-di stampa nei limiti imposti dalle leggi. ' .- Fascisti dalle origini, contribuimmo a formaro il movimento che era romanticismo, cavalleria, difesa della società e della civiltà, che era sentimento spontaneo prima che dottrina non ancora consolidata, malgrado la rapida fortuna e le arbitrarie ed eterogenee soprastrutture. Sentimmo inaridire lo spinto delle origini attraverso le sottili tortuosità della vita di partito; ci sentimmo presto estranei alla vita di esso in mezzo a gente che parlava un diverso linguaggio, che ad ogni idealità sostituiva un'Ideologia più o meno suadente. Sentiamo appunto, per questa, forza inestinguibile della fede delle origini, che l'anima della grande maggioranza degli italiani ù con noi, militi volontari oggi come ieri dejla cau. sa della libertà. Vogliamo che questa forza inestinguibile non si disperda e ci costituiamo pertanto non in un partito rigido, militaresco, formalmente e non sostanzialmente gerarchico, livellatore del carattere o non -valorizzatore delle singole abilità; bensì ci aggruppiamo in associazione aperta a tutti coloro che vogliono difendere l'idea aspirando non al prepotere, ma all'emulazione per essere primi tra eguali. Vogliamo' orientare inforno a noi definitivamente quella equilibrata coscienza media, che si forma in seno ad ogni classe sociale, desiderosa di tornare ad una duratura normalità della vita ». '■ Non intendiamo con questo, creare un anti-partito od un super-partito. Prescindendo da tutte le denominazioni esistenti che potrebbero ingenerare equivoci o sospetti di concorrenza, convinti come siamo che prima di procedere a cfualsiasi forma di ulteriore evoluzione politica occorre tornare allo Statuto fondamentale del Regno, che fa tutti i cittadini uguali dinanzi alla legge, prendiamo nome di Associazione costituzionale Patria 6 Libe/tà. Il nostro programma ha valore indicativo. Non pretendiamo che esso sia originale. Alcuni capisaldi di esso sono comuni anche ad altri aggruppamenti politici; neppure crediamo che esso sia compilaio in maniera definitiva. Noi siamo certi nondimeno di • avere offerto in questa nostra opera un punto di riferimento a moltissimi altri cittadini, ormai turbati da. gli eccessi di ogni genero e disillusi sulle messianiche promesse di improvvisali tribuni.<■ Programma. — L'Associazione costituzionale Patria a Libertà è convinta eh* si attraversa tuttora un periodo di transizione e che si sia ben lungi dall'assetto politico e so. ciale che offra sicure garanzie di stabilità. Ritiene pertanto: « l.o Dovere salvaguardare l'intangibilità dei pilastri fondamentali dello .Slato, il primo dei quali è la Monarchia depositaria delle garanzie statutarie simbolo vivente della continuità della nazione; « 2.0 Lo libertà, individuali, l'inviolabilità del domicilio, la libertà, di stampa, l'inviolabilità della proprietà, il diritto di associazione devono tornare ad avere nei confronti di tutti pieno ed inter.Q-.il loro valore; 3-.o -- L'Assòciaziorio è legalitaria; afferma che la funzióne nella difesa interna ed esterna e quelle specifiche di polizia devono esser esclusivamente di compotenza dello StatoQcuj duplicazione di istituti e di funzioni c da. abolirsi- La prima parte dell'articolo 0.0 dello Statuto: <■ Al He solo appartiene il poltre esecutivo. Sali e il Capo supremo dello Stato, comanda tutte le forze dit terra, e di mare ». deve essere rimessa in pieno valore«4.0 — La necessità del ritorno ad una pacifica convivenze civile costituisce il massimo problema immanente: nei limiti segnati dalle leggi deve essere consentito ad ogni corrente di pensiero la sua libera manifestazione. , „ ' ' , '■ó.o — Il rispetto dovuto alla Religione esige che questa non venga piegata a necessità di Governo e tanto mono di partito. <-G.o — L'amministrazione dello Stato, in tutti i suoi ordini o gradi, specie quelli della niuatizia. deve .essere sottratta ad Ogni muueuza politica. » ì.o — La scuola, resa accessibile anche ameuó abbienti, ricostituita con organicità dvedute, senza strettoie, formali, deve rispondere sempre meglio aMe necessità dell'educazione del popolo. b S.o — I tributi devono essere commisuratalla potenzialità contributiva della Nazione e lspese commisurale ad essi. 11 denaro dello Staio è sacro e deve servire esclusivamente a soddisfare i bisogni della collettività,' « 'J.'j — lo .Stato non devo, invadere icampo riservato. TUl'iniziajivu privata, ma preparare l'ambiente, perchè l'attivila umana singola e collettiva possa liberamente e fartimente svolgersi nell'interesse della nroduzio. d a i i e o e ne e della Nazione. Ogni monopolio sindacale «è dannoso alla produzione e in dellnitiva àgli interessi stessi degli "organizzati. « lO.o — La politica doganale deve essere ispirata alla difesa degli interessi doganali, evitando che le industrie naturali del Paese vengano sacrificate a forme artificiose di attività economica o a gruppi di interessi impuri. L'industria madie del Paese ò l'agricoltura, ud essa devono essere rivolte speciali cure. « ll.o — Lo Stato devo mantenere le sue forze armato nella necessaria efficienza. « K-.o — Un popolo numeroso e prolifico come il nostro non può non essere espansionista. Tuttavia, questo elementare diritto alla vita, che può e?sere realizzato con dignità e fermezza etiche attraverso una politica pacifica, non devo spingere ad esagerazioni imperialistiche. Intorno ai dEnusociali e all'ori. Orlando Le notizie ottimistiche cho si erano diffusa nella serata di ieri nei circoli pollt'ci vicini al Governo circa l'aitteggiamento cho avrebbero Unito con l'assumere gli uomini della demo- crazia sociale non hanno riscontro in quella che può essere la cronaca d'oggi. Il colloquio che l'on, Di Cesarò avrebbe dovuto avere stamane con l'on. Mussolini non ha arato luogo o la stessa sorto ha arato l'altro colloquio annunciato per le. oro 12 d'oggi tra Fon. orlando e il capo del Governo. La cronaca ha da registrare invece la conlinuazionc dei pourparlcrs é abboccamenti ui minore importanza attraverso .i quali si ò cercato affannosamente di 'raggiungere un accordo. 1 ministri Carnazza e Corbino hanno avuto frequenti contatti con gli esponenti demosoc-iali. Il primo In particolare ha più volte avvicinato l'on. Orlando o si ò recato due volto a palazzo Chigi. Nella mattinata, dopo un colloquio Mussolini-Camozza, el b avuto un colloquio Carnazza-Orlando e nel pomeriggio l'on. Di Cesarò si è abboccalo non solo con l'on. Carnazza, ma anche con l'on. Fero, altro leader deniosociale, tornato slamane da Genova. Per quanto riguarda i democratici «ocialt stasera si era ancora in alto mare. Ad una loro partecipazione alla lista si oppongono, secondo quanto, ci consta, difficoltà di ordine politiche o di ordine tecnico. Di ordine politico inquantochò i membii della democrazia sociale per accettare di ent.are in lista vorrebbero salvaguardala la loro personalità politica, ciò cho presuppone un riconoscimento della loro qualità di uomini di parie; di ordine tecnico inquantochò vorrebbero mo. diflcato 11 procedimento stabilito per la composizione della lista e la proclamazione del candidati nel senso che fosso limitato l'arbitrio dei fiduciari del partilo fascista. Da] complesso delle trattative, cho si sono svolt© finora, pare a noi di poter desumere che dopo il discorso Mussolini e In seguito-al conseguente atteggiamento del Governo, non esclusa la possibilità della partecipazione dei democratici sociali alla lotta con lista propria. Ma non ò escluso neanche che si raggiunga l'accordo e che le decisioni degli organi dirigenti s'indirizzino in senso diverso da quello sopra prospettato, tanto più che — occorre notarlo — se nessun accordo è stato ancor raggiunto. dJaltra parte nulla e ancora pregiudicato. Questa secónda ipotesi non 6 quindi da escluderei In ogni modoi si ritiene da molti che qualsiasi deliberazione degli organi direttivi del Partito- democratico^sociaie, anche so adottata prima della riunione, del .consiglio nazionale,» non verrà comunicata ufficialmente se non dopo la ratifica del • Consigliò stesso. . Quanto all'on. Orlando occorre ricordare che la sua posizione non. è legata all'atteggiamento delia democrazia sociale, se non in quanto egli è deputato di Palermo e la democrazia sociale ha il nucleo prevalente delle suo forze appunto in Sicilia. All'lnfuori di questo, non c'è altro legame politico che vada seriamente considerato. E' probabile, pertanto, che egli sia per adottare una decisione tutto affatto diversa da quella che sarà la direttiva della deniocrittia sociale. In ogni modo ci risulta cho llnora Top. Orlando si mostra ancora restio ad accettare puramente e semplicemente l'inclusione nella lista ministeriale. Sul colloquio Di Cesarò-Fera, che si è svolto alle ore 15, in casa di -quest'ultimo, abbia, mo.appreso da alcuni deputati.demo-sociali cho sono assai vicini ad entrambi, che tra i due parlamentari non vi è alcuna divergenza di. idee. L'on. Fera avrebbe approvato l'atteggiamento del Ministro delle Poste, concordando nel concetto che il Partito demo-sociale debba tenere nei riguardi del Governo e dei fascisti un atteggiamento di sincera, ma anche dignitosa collaborazione. Ad ogni modo, l'on. Fera avrebbe pure insistito sulla necessità di tentare tutto le vio per raggiungere un accordo, anche per non far cadere sulla democrazia sociale la responsabilità delle decisioni che saranno adottate e delle loro conseguenze. Intanto, oggi, alle 17, è continuato lo svoli, gimento delle relazioni dei fiduciari provinciali. Hanno parlato i rappresentanti di Taranto e di Treviso. Stasera, a tarda ora, l'on. Di Cesarò ha ricevuto numerosi deputati demo-sociali, coi quali si 0 intrattenuto a lungo. Dopo questo ricevimento le previsioni pessimistiche si sono accentuate. Si diceva che l'accordo Orlando-Di Cesato deve essere inteso nel senso che il primo non entrerà noi listone so non entreranno anche i demosociali. Anche Iva l'on. Di Cesavo e l'on. De Nova sembra vi sia un accordo analogo. Naturalmente, la lista demo-sociale non avrà in alcun modo carattere di opposizione al fascismo. Li " medaglia d'oro,, Rossetti propugna l'astensione Accanto al movimento JÌIsuri-Corglni n da notarsi quello d-ei gruppi dell'altana libera ». Il numero di domani di « 7fali<i libera » ìuinuncerà il congresso degli iscritti per procedere olla organizzazione definitiva del movimento e, si crede-, anche per prendere posizione nella lotta elettorale. La b medaglia d'oro » Raffaele Rossetti, che parteciperà al Congresso, invia intanto una lettera all'Italia libera propugnando l'astensione generale dalle elezioni. Egli scrivo agli amici: « La tendenza favorevole all'estensione ora andata costituendosi e rafforzandosi nell'animo mio per una graduale integrazione di riflessioni indipendenti fra loro. Le legnato fascisto corso .ieri a Genova, nelle quali ebbi a subirò anch'io la mia piccola parte, portarono il coronamento alla mia convinzione, cho si ò fatta incrollabile ». 11 Rossetti spiega le. basi,morali sulle quali la sua convinzione si appoggia: ■t In uri paijso come il nostro, dove semiu-ano tanto r;ui gli uomini di fermo carattere e dove il sospetto di mire personali fi appunta su tutti coloro che emergono in qualche modo nella palude politica, noi dobbiamo portare con ogni sforzo ed incitamento il nostro contributo alla valorizzazione del carat tere. Noi dobbiamo contribuire alla costruzione di una atmosfera più pura, dove il periodo di guerra non 6ia ricordato (ciò che avviene oggi in modo ripugnante) come un diritto alla gratitudine nazionale, ma debba considerarsi piuttosto corno un solenne impegno di darò ancora e instaucablhnente di più: un'atmosfera dove lo epirito di sacrificio che spinse i nostri corpi riluttanti versò i luoghi del patimento « della moi-te brilli ancora con uim splendore che nessun sospetto avversario posta offuscare. Noi dobbiamo perciò predicare coi fatti e con le parole iodio agli arrivisti patriottici », i popolari Anche il lavoro di preparazione della lista popolare è già morto avanzato. Il Popolo vuole stasera chiarire in proposito alcuni punti pe- evitare ogni equivoco: « Le candidature politiche popolari si stabt liscpnò esclusivamente jh provincia tlngli or- gani locali competenti. Il centro ò la direzione del partito, non don sturco, che le approva o meno, con criteri Obbiettivi di autorità niente affatto arbitraria perone il Partito popolare italiano ha statuti e regolamenti appositi a tutti nòti, che nessuno dei suoi organi viola o trascura. Quanto a don Sturzo i: persona cho sa stare'al suo posto, rispettosissima com'è della legittima costituzione del partito. Della direzione fanno parte persone che si assumono intera la propria responsabilità, autorevoli in ogni caso non meno di Don Sturzo i>. Il Popolo pqi pone una precisa diffida contro gli ex-organi popolari i quali dice non mancheranno di fare opera disfattista contro il partito. Sulla questione del sinistrismo sfruttata in.questi ultimi tempi dalla stampa ministeriale, l'organo popolare vuole ancora dare i seguenti chiarimenti che sono nello stesso tenip-o un monito agli amici: . . a Fallito miserevolmente il gioco del destrismo, i nostri avversari si sono buttiti sul sinistrismo. Essi hanno bisogno di dimostrale clic siamo divisi c suddivisi. Non lo credano, ma hanno interesse di darlo ul intendere ut gonzi. Involontariamente, dunque, i cosi detti sinistri si prestano oggi alla speculazione dei nostri avversari. Dob Maino perciò domandare a tutti gli amici la maggiore riservatezza in fatto di questioni interne e di tattica. Massimo in questo momento di battaglia elettorale, è sovrattutto neces- sarto che cessi il piccolo esibizionismo degli insofferénti, considerato che anche coloro stessi chdUo sfruttano a scopo di parte sono 1 primi a disprezzarlo cetne/fli' merita. Dobbiamo a questo riguardo ricordare, che, ormalT non sono più ammirili dlscussion sulla 'tattica elettorale del partito dacché gii organi respousabili ad unanimità hanno delibato a reso pubblico i modi del nostro intervento bella lotta elettorale .. Fin qui il popol* «Certo vi, ò oggi spunto Interessante della sitaaziono del partto Domani scadono i termini fissati dalla direzione al Domani d'Italia per fare atto di so'tomtsslonc. Si crede che la decisione del gioì nato chiarirà definiti vomente l'atteggiamento dei sinistri. Il ritiri detVon. R. Grindi Si dice che il partito popolare italianowesenterà 100 nomi. Molti degli uscenti saranno sacrificati II Corriere d'Italia informa che e stata abbandonata l'Idea di portare a Roma l'on. Mauri. A Cremona, invece dell on. Mignoli; si porterà l'avvocato Cappi,- un sinistix» un po' più temperato. Altri posti, i sinistri avranno nell'alta Italia. Uno dol triumviri, che non e deputato, l'avvocato Spalavo, già segreflario di don Sturzo, sarebbe in Usta negli Abruzzi. Si afferma che l'aw. Fuccini del Popolo sarebbe candidato al posto del l'on. Negletti in Toscana; che l'aw. Guardoni.redatoora dello atesso giornale sarebbe In Usta nel Friuli, e che anche il direttore del Popolo comm. Donati, verrebbe portato nell'Emilia L'on. Meda avrebbe accettato di figurare nella lista di Lombardia. R deputato popoiaro del Treni ino on. Rodolfo Grandi ha scritto agli elettori e pubblicato nel giornale II Bremcro una vivace lettera polemica nella (piale dice di ritirarsi dalla vita politica protestando contro l'indirizzo del partito. Rodolfo Grandi appartiene a quel gruppo di deputati usciti da' partito fino dal luglio scorso. L'autorevole deputato popolare, awicinato da un redattore della Tribuna, ha confermato che il 10 febbraio la direzione del partito si riunirà per decidere definitivamente in merito ai nomi da includere, b so le cose procederanno re'golanment — egli ha detto — torneremo alla Camera in una trentina o poco più di deputati ». il de | putato ha smentito ogni voce di astensione.