Le indagini sul grave episodio di Pinasca

Le indagini sul grave episodio di Pinascae indagini sul grave episodio di Pinascoe indagini sul grave episodio di Pinasca3t Larcostruzionedel fatto - Per i funerali del fascista ucciso - Il Chiandrea felicemente operato - Commenti e preoccupazioni. Perosa Argentina. 22. 'Assai forle è l'impressione prodotta a Perosa Argentina, e lungo tutta Ja vallata del Ghisonc, dai gravi fatti successi domenica sera ad Inverso Pina6ca. Non si parla d'altro. E con un senso vivo di preoccupazione. Si teme cioè clic al doloroso, gravissimo episodio, cl>e tutti deplorano, con vivissimo compianto per le vittime, seguano altri episodi luttuosi. Le stesse autorità non nascondono questa preoccupazione. Personalità del Fascio locnle da me interrogate- mi hanno cfrluso questa eventualità., e assicurazioni identiche sono stale date anche dall'autorità e non vi è da dubitarne, ma gli animi dei fascisti eono esasperati (per quanto è successo, e poiché nel fatto non vedono solo un incidente casuale ma una forma di agguato, può sorgere l'incidente, causa di altri fatti dolorosa. La veglia alla salma Nella giornata di ieri sono giunti a Pelosa, con le autorità; incaricate delle indagini, numerosi fascisti di Pinerolo « della valle Pinerolese. Stamane, in camion, altri ne sono giunti da località più distanti. Jl grosso borgo industriale è pieno oggi di camicie nere. Gli animi sono commossi. I.a notte, clic destava nelle autorità qualche timore, è passata tranmiilla. Sono giunte pure varie personalità specie ilei campo della Milizia nazionale, e cioè: il generala Perol, il console BrandimaTlc, H centurione Revel, oltre al maggiore del RR. OC. Massa, della Divisione di Torino, al capitano Troysi della Compagnia di Pinerolo ed aj Commissario Azzati della Sezione Monviso. Ho avvicinato varie persone eri ho potuto avere la versione presumibilmente esatta del come, sarebbe avvenuto ,1'episodio di domenica. -La salma del disgraziato Eraldo Coutan. «Tein, raccolto agonizzante ad Inverso PinaBL'à, c trasportato cadavere all'Ospedale di Pomnrctio, deposta alla camera mortuaria del Cimitero di Perosa, è vegliata dai suol compagni. Da Pinerolo sono giùnte due bellissime corone di fiori : una del Fascio dt Pinerolo, l'ultra di quello di Perosa. Altri Uovi sono stati invinti dalle località vicine. L'autopsia è stola fatta nella mattinata alla presenza del Procuratore del Ite, aw. Siracusa, ed il giudice istruttore aw. Balestrerà Dottori i medici Cambiano e Moresco di Pinerolo. I.n salma è stata sfosserà trasportata alla se ■• del fascio, ove sarà vigilata dai compagni di fede in attesa del funerali fissati per domattina alle ore 10. Il primo urto Le Indagini che sin compiendo l'Autorità, per l'aerei lamento dei fatti, e la identificazione del colpevoli, hanno portalo alla scoperta di elementi di particolare interesse. Nel fatto si ebbero due episodi; battibecco, contrasto vivace, scambio di insulti, nel primo; tafferuglio, nel secondo; poi improvvispi fucilate, «mando già il diverbio pareva esser. 6i concluso. L'osteria di Inverso Pinnsoa, di proprietà di Maddalena Maurino, ove avvenne il fatto, è posta sullo stradone lungo il elusone. Vctso le ore 18, si Irovavano nell'osteria della. Maurino, delta dei Fiorì, una comitiva di circa 15 contadini del luogo che cantavano ad alta voce canzoni popolari e paesane. L'edificio rhe fu teatro del dramma consta di uno stabile ad un piano oltre il terreno, posto a pochi Dassi dalla Casa del Comune. Lungo tutto il primo piano corre una balconata su cui si arrampica una vite. Il piano terreno è costituito da un vasto locale In cui ha sede l'osteria, c che comunica con uno spaccio di generi di privativa e rivendita di commestibili, pure esercito dalla Maurino Maddalena, consorte Lageard Giosuè. All'ora indicata entrarono nella osteria due fascisti di Perosa Argentina, certi Heritier Vincenzo d'anni 16 e Reviol Giacomo, d'anni 22, i quali pare avessero già copiosamente bevuto presso un amico. L'Heritier si dice, abbia cominciato a molestare i componenti la comitiva, imponendo loro il silenzio. Intervenne a questo punto il figlio della ostessa, certo Lageard Lilly, d'anni 20, che senz'altro avrebbe colpito con uno schiaffo l'Herltier. Xc nacque una prima disputa seguita da una colluttazione, in cui certo Long Edoardo, di anni 44. il quale da qualche tempo era e. dozzina presso l'ostessa dei Fiori, ed in difesa del Lageard colpì con due schiaffi l'altro fascista, il Itevi al. Ma la questione ebbe breve durata. Un amico dei due fascisti si interpose ed offrendo un buon bicchiere di vino ottenne clic lasse fatta la pace. Purtroppo perù la pace fu di breve durata. I due fascisti Heritier e Revial ritornarono a Perosa c senz'altro si diressero alla sede del fascio ove narrarono di essere stati aggrediti da una comitiva di giovinastri ai quali avevano imposto di cessare il canto di inni antinazionali e sovversivi. Fucilate e rivoltellate Partirono allora da Perosa 11 fascisti, ed alle 23 si trovavano ad Inverso Pinasea nell'osteria della Maurino, ove cominciarono a malmenare il LsgeaTd Lilly, in difesa del quale intervennero 1 genitori. Ne nacque una vera mischia fra fascisti ed avventori c ne andarono di mezzo vetri e stoviglie. La mischia continuò nell'esercizio per alcuni minuti in mezzo alla più completa oscurità porche nel furore dulia lotta era andata in frantumi anche la lampada della luce elettrica. A poco a poco i contendenti uscirono nella strada ove la lotta continuò a suon di pugni e di colpi di bustone. Improvvisamenle rintronarono alcuni colpi di arma da fuoco sparati dal ballatoio del primo piano. II Long Edoardo, che com'è detto era a pensione nell'osteria, si era recalo nella propria camera ed armatosi di un fucile da caccia si era dato a sparare all'impazzata. Anche il padre e figlio Lageard si erano armali di due rivoltelle di piccolo calibro, ma pare che solo il figlio abbia eparato. Fu ima fuga generale. Purtroppo però l'episodio doveva chiudersi con un ben triste bilancio. Sul terreno rimasero; Comandili Eraldo, d'anni 20, ucciso; Chaudrero t'.iacomo, d'anni 20, ferito grave, e Molineris Renio con ferite più leggere, tutti operai di Perosa Argentina, iscritti a questo Fascio di combattimento. S;arsasi la notizia venne senz'altro aperta una severa iuJhieeta dal solerte maresciallo di questa stazione signor Pozzi, il quale nella notte stessa trasse in arresto il padre e figlio Lageard, il Long Edoardo e certo Ribet Emilio. Tutti gli arrestati si. mantengono però sulla negativa, ad eccezione del Long, che ammette di avere sparato alcuni colpi, ma in aria. Le condizioni del feriti Giacomo Chaudrero, l'altro fascista rimasto gravemente ferito, è stato trasportato ieri sera in automobile dall'ospedale di Pomaretto all'ospedale del Cottolengo di Pinerolo. Stamane il prof. Fantino della vostra città ha operato e felicemente il Chaudrero. Le ferite da lui riportate sono tali da non escludere la possibilità di guarigione. L'intestino non sarebbe stato leso. La madre del ammirerò ha lasciato Perosa per recarsi a Pinerolo ad assistere l'infermo. Le notizie qui giunie accennano a miglioramento. Il Molineris si trova nella propria abitazione. Questi buoni abitanti di Perosa non sanno darsi ragione del fatto. Tanto le vittime come gli arrestati sono tutti di ottimi precedenti. Due atesini arrestati a. Graz per assassinio Bolzano, 22 notte. Lunedi scorso. 34 corr., veniva scoperto nel suo ufficio moribondo 11 direttore della Banca Agraria di Admont nella Stiria, il trentacinquenne Giuseppe Schachner. Gli ignoti assassini avevano evidentemente agito a scopo di furto perché la cassaforte venne trovata scassinata e svaligiata. La sera prima il direttore aveva segnato la presenza in cassa di 00 milioni di corone (al cambio attuale appena 20 mila lire). Nel locaile vennero rinvenute sotto un tappeto delle chiazze di sangue; su una lampada arano visibilissime delle impronte digitali. Nei pressi del cimitero verso il cosidetto Monte della Signora, venna rinvenuta una busta da lettera macchiata di sangue, la quale sembrava essere stata adoperata dall'assassino per pulirsi le mani. Malgrado le gravissime ferite riportate il Schachner prima di morire riuscì a fornire i connotati dell'assassino, che lo aveva crivellato di pugnalate. La gendarmeria sguinzagliata sulle tracce del malfattore riuscì a identificarlo e arrestarlo il 17 e, mentre il 18 e veniva arrestata la sua amante e complice. Sul principio egli tentò di spacciarsi sótto falso nome, ma dalle inchieste condotte ultimamente a termine risultò trattarsi del cameriere Giovanni Tobittcr di Merano. Durante il trasporto alle carceri, egli tentò di suicidarsi segandosi la gola con un rasoio che teneva in tasca. La ferita fattasi, gli impedi più tardi di parlare, tanto clic dovette rispondere all'interrogatorio con corta e matita. Egli dapprima confesso, quindi negò recisamente. . Una donna è stata arrestata quale sua complice: è la trentanovenne Anna Brenner, di Appiano, da lui conosciuta a Merano, ove era addetto presso l'Hotel Post in qualità di sotto cameriere. La donna si mantiene costantemente sulla negativa. NOTIZIARIO ITALIANO DA SAN MAURIZIO 0ANAVE8I Duecentomli» lire di beneficarli». — 1 commendatori Andrea A. nemmort e rag. Domenico Valle, ricorrendo lt ventesimo anno della fondazione del loro stabilimento In San Maurizio Cauuvese, hanno voluto elargire all'ospedale del luogo la somma di lira duecentomila, destinando una parte cospicua ili essa esclusivamente a favore di coloro che contribuirono col loro lavoro al progredire della loro Industria. DA ALESSANDRIA Pel funzionamento delle guardie auburban* lanute il Commissario Prefettizio cut. domarla ha concesso una nuova sovvenzione di L. 7751. DA BRESCIA Perito da una pugnalata alla eohlena è stato la scorsa notte, il mediatore Comincinl Giovanni, di 27 anni, intervenuto per sedare un diverbio sorto tra due contadini, li ferito venne ricoveralo In pericolo di vita. 11 feritore venne arrestato. DA NOVARA Una aouola gratuita per meceanlel è ìtala Inaugurata por opera del comm. Ing. Gabardini, ni Campo di Camcri, con corsi teorico-pratici per motoristi. Nella ricorrerne della fella di S. Gaudenzio, patrono del Novaresi, 6 stata ripristinata la solenne funzione tradizionale nella Basilica del Santo, con l'Intervento ili tutto lo autorità. Pontifico il neovescovo di Torino, moiis. Gamba. DA OUNIO Il nuove Oonelglle del combattenti di Oaragllo è risultato cosi composto: dott. Giovanni Zurlettl, l'usta Domenico, Eva Filippo, Musso Italo, Casano Attillo, avv. Donato Rossi, Ellcna Bernardino. Nella »i»aclMima polemica che t fascisti Hanno Intrapreso j>er defenestrare l'amministrazione dell'ospedale civile di Cuneo, è Intervenuto con una Serena lettera il prof. dott. Eugenio Delfino, di rettore sanitario dell'ospedale stesso. 11 Delfino che è 11 più illustre e reputato chirurgo della provincia di Cuneo, dimostra con 1 fatti, completamente lnsusslsteutl gli addebiti che in materia sanitaria, fascisti rivolgono all'ammalisi raziono dell'ospedale. DA CALI-ARATI non t'Interrente di numereie rapprecwitann di ufficiali ed aviatori del carni»! d'Italia, si sono feri erolte in forma austera le estreme onoranze alla salma del caporale Fraticelli Domenico, rimasto vittima del tragico accidente aviatorio al campo della Malpema. REATI E PENE Osti, locandieri, albergatori a giudizio La battaglia di Marengo [Tributino Penale di Torino) Alla sesta sezione del nostro Tribunale sono stale assetale le cause d'impugnativa dei decreti dell'Intendente di Finanza irrogami penalità in materia di tasse di bollo sulle note e conti. Tutti i lunedi anzi l'udienza della sesia sezione sari esclusivamente dedicala a questo genere di cause. L'auro ièri erano fissati nientemeno che sedici procedimenti, elio awvano cosi fatto accorrere in Tribunale, un nugolo di paironi tra cui nol animo gli avvocati Porro, Dean toni, Motta, Ton, Nasi, Zo, Griffa. Pavesi o. Testa, Miunesi.o. Dagasso, Gianotti. Un plotone insomma, di patroni 1 E' nolo come, nel sctlembrc del 1923, il Ministero richiamasse l'attenzione degù uf> flci finanziari sul Decreto 18 marzo 1023, N. 551 , che approva la. nuova tariffa delle tasse di bullo sullo note e conti degli alberghi, locando, pensioni ecc. ». Allora le Guardie di Finanza elevarono un numero enorme di contravvenzioni, in base alle quali il locate Intendente di Finanza emise numerosi decreti portami delle penalità, gravissime.. Donde le molteplici impugnative. Lo questioni che i vari patrojii intendono sollevare riguardano la cosiituiionalità del decreto, emanato in regime di pieni poteri, e che, dato il prossimo scioglimento dello. Camera, non potrà essere presentato In Parlamento per la conversione in legge; la misura della penatila, che l'Intendente sostiene pari a cinque lire per ogni conio non bollato, menile i difensori la dicono uguale a cinque voliti la tassa non uigata; la nessuna sicurezza degli accertamenti. Particolarmente importante è la seconda questione. Uno degli imputati, ad esempio, difeso dall'avv. Pono, doveva rispondere della mancala bollatura di 2000 conti. Secondo il calcolo della Finanza, quell'Imputato doveva essere condannalo a 10 mila lire di multa; secondo il criterio del difensore a sole lire mille. Bella differenza! il Tribunale non si 6 ancora pronunciato, avendo assolto quell'imputato per non provata reità. 11 Tribunale dovrà però pronun. darsi in uno dei prossimi giorni, perchè i patroni, d'accordo, riproporranno la questione. Fu davvero una grossa battaglia quella che dovelte combattere ieri, alla ottava sezione del locale Tribunale, per la propria libertà, certo Giuseppe Marengo fu Matteo. Da tempo, la Fiat, aveva notato la scomparsa di notevole quantità di cinghie di trasmissione e, mai era riuscita a scoprire gli autori del furti. Vonne cosi disposto un attivo servizio di sorveglianza, ma, per varie settimane, ogni indagine fu mutile: i ladri dovevano essere astutissimi. Finalmente, il tredici ìnagfio u. s.. certo Marengo Giusepr. fu sorpreso 'mentre asportava . dallo stabilimento-, presso il quale era impiegato, vari i-itagli di cinghie. Fu una rivelazione e contro il Marengo fu avviato procedimento penale per furto qualificato, a sensi dell'art. m X. 1 C. P. Il Marengo dovette comparire avanti 11 Tribunale, per scolparsi dalla grave imputazione. Stavano contro di lui parecchie prc. venzioni: il fatlo di lavorare vicino al magnzzèllò delle cinghie, il suo carattere sornione, alcune contraddizioni in cui era caduto. Ma la causa gli andò bene! Riuscì a far nascere nell'animo dei giudici il rtubb'o che egli non fosse l'autore di tutti i furti avvenuti alla Fiat, pur confessando — come d'altra parte non poteva fare a meno — il furto dei pezzi di cinghia trovatigli addosso. E cosi, accolta la domanda del difensore, il Marengo fu condannato, col beneficio del valore lieve, a sei mesi di reclusione, eh» e"> non sconterà, perdio il Tribunale accordò la sospensione della pena. 11 Tribunale gllcnrc" se ancora la non iscrizione della condanna nel casellario. . Pres. Faldella. P. M. Aroea. Difensore: aw. Ferruccio Ton. Il riposo festivo de! giornali c la vendita di pubblicazioni arretrate (Pretura urbana di Torino). }a Tivenditrice, di giornali Teresa Macl'hiorlolti ved. BijÈia era siala messa in contravvenzione daltautorità di P. S. per aver nelle ore antimeridiane di lunedi 19 novembre vendute alcune copie di giornali illustrati «stair.piìti nella settimana precedente. Denunciala per violazione della legge sul riposo festivo dei giornali, essa fece tempestivamente opposizione al decreto penale che la condannava all'ammenda e compariva, assistila dall'aw. Viancini, riavanti al pretore urbano. All'udienza, dopo vivace discussione, la difesa evolse la lesi che non può il disposto della leggo colpire la vendita al lunedi mattina dei giornali stampati lungo la settimana precedente, in quanto il divieto concerne la vendita dei giornali che potrebliero uscire in mattinala, e quindi, tale vendita verrebbe u integrare il fatto violatore della legge stessa. Dopo replica del P. M. Alba e coontrorepllche della difesa, il pretore accolse la tesi riifensionale assolvendo la Macchiorlotti. Resta quindi stabilito che il fallo di vendere al lunedi mattina i giornali stampati nella settimana precedente non costituisco contravvenzione al decreto-legge sul riposo festivo. Un'avventura dell'ex conso'e dell'Argentina {.Pretura Urbana dt Torino) Il sig. Leone Alfredo, già console dcll'ATgenlina a Torino, verso le 2 del 28 ottobre scorso noleggiava una vettura pubblica, guidata dal vetturino Lunel Ottavio, per rendersi alla sua abitazione. Ad un tratto, in via Cavour, venne lanciata, non si sa da chi, una pietra contro il vetro della calesse, che andò in frantumi, con gran spavento del console e con non minore sorpresa e bile del Vetturale, che si mise in capo essere stato il vetro rotto dal cliente stesso, Il quale prolesto energicamente: ondo nacque un putiferio indescrivibile con intervento di altro vetturino, certo Delbosco Carlo Giuseppe, che prese le parti del collega, e che voleva trascinare il console argentino avanti il Fascio... Intervennero i carabinieri, che accompagnarono i due automedonti ed il consolo in Questura. Quivi egli sporse querela contro i due per ingiurie e minacce. Rinviati avanti al Pretore, le cose furono messe in chiaro dalla serena, minuta indagine del magistrato: si trattava di una scenata provocata dal fatto che il consolo credette essere vittima di un persecutore che avesse lanciato un sasso contro di lui (essendogli in America successo una volta tale affronto) e che il vetturale di fronte al vetro rotto perdette l lumi, ed assolse si Delbosco Carlo dalle due imputazioni, condannando solo il Lunel per minaccia a lira cento di multa. — Pretore aw. Forneris; P, M cav. Alba ; Difensore avv. Bercetti. Ammazza la rivale...--della moglie {Corte d'Assise di Torino) Dinanzi ai giurati c comparso quel Morel Giuseppe, di 4? anni, che in Revigliasco il 17 dicembre del '22 uccideva con un colpo di fucile a bruciapelo certa Giuseppa Apra. La istruttoria assodò che la voce pubblica scartata l'ipotesi di morte per effetto di epilessia di cui l'imputato era affetto o per punizione di furti campestri a cui la Apra era deditu, indicò quale autore della morie il Morei avendosi notizia di gravi dissensi ir» la Apra e Ferro Angela, moglie del Morci, a cagione di gelosia, frequentando tal Quadro Giuseppe amante dell'Apra, anche la casa della More,i. Per alterchi un mese prima avvenuti, l'Apra aveva colpita la Morel. Più gravi circostanze di accusa assodava la istruttoria: Lo Che il Morel nel giorno successivo al fatto conchiuse la narrativa del fatto slesso alla moglie dicendo: «La volpe l'ho presa », 2.o Che il Morel al momento dell'arresto esclamò: • Prenderò cinque o dieci anni di prigione ma quando uscirò ne ammazzerò qualcun altro «. 3.0 11 possesso del fucile da caccia corrispondente all'arma omicida. Interrogalo l'imputato egli in un primo esame pur ammettendo di aver ucciso la Apra si scusò attribuendo il fatto ad involontario accidente di caccia, avendola colpita per errore mentre sparava contro un merlo, negli interrogatori successivi ammise di avere volontariamente esploso il fucile contro la Apra perchè da lei oltraggiato cogli epiteti: « rumo no,' gargagnan » e con allusioni a rapporti intimi fra il Quadro e la moglie sua con l'espressione canzonatoria: «.'E' andato su adesso il socio a trovare la socia ». Il maresciallo Grosset dichiarò di ritenere verosimile questa versione e di escludere che il follo fosse stalo premeditato. .All'udienza l'imputalo non ]ia negato il fatlo dichiarando elio perdei te la testa alle sanguinose ingiurie. E' un epilettico e l'uccisa è stata dipinta a foschi colori I giurati furono lUeinenti. Concessero all'imputato la seminfermità mentale, la provocazione grave, la preterintenzionalità; cosicché in base a tale verdétto il Presidente lo condannò a 5 anni e 10 mesi di reclusione di cui sei condonati. Difesa avv. Pavesio e Rolando. la signora e un figlio del sindaco di Vercelli davanti ai giudici Novara, 23, uotle. Davanti al nostro Tribunale si c svolto un caratteristico processo, che avrà jjoì un altro strascico giudiziario, il L'ionio 13 giugno 1923 la signora Lombardi Piover Margherita, moglie, del Sindaco di Vercelli, coonm. Felice Lombardi, avendo saputo che uno dei suol figli era stato rimandato nell'esame di greco, si recava con l'altro figlio Francesco, valoroso capitano aviatore, dal Preside di quel Liceo e dal prof. Miraglia per protestare, ritenendo che 11 figlio bocciato meritasse la promozione. Prima il capitano e poi la mamma inveivano contro il prof. Miraglia apostrofandolo colle seguenti frasi: ■ Lei il greco non lo sa; mio fratello non aprirà nessun libro ma lei saprà farlo promuovere; del resto lo metteremo a posto dovunque si trovi; sappiamo chi è lui » ed a queste parole del fratello la signora ebbe ad aggiungere la fiasc « vigliacco ». Querelali dal professore per oltraggio e minaccio, la signora Lombardi e il figlio comparvero davanti al pretore di Vercelli che li condannò a un mese di reclusione senza il beneficio della con. dizionale. I condannati appellarono e la causa venne discussa davanti al nostro Tribunale. Difendevano gli avvocati Quaglia di Torino, on. Caron di Vercelli e Guido GraJ di Novara. Il P. M. cav. Bellano invocò la conferma della sentenza, ma il Tribunale, presiedilo dal cav. uff. De Martino, riformando tale, giudicato condannò gli imputati a L. 600 di inulta con ]a non iscrizione della condanna nel casellario giudiziale. Il P. M. presenterà ricorso in Cassazione. Rinvio a giudizio per truffe confinaste Milano. 22. sera. L'Autorità di P. S., su denunzia di numerose Ditte milanesi raggirate e truffate; sta occupandosi dell'attività di una sedicente Società commerciale. I componenti dell'azienda sono stati, in seguito a queste indagini, identificati e tratti in arresto, ed una istruttoria è stata aperta a loro carico. La sorte dei cinque soni dell'azienda. Renato Lippi, Natale Balbi, Pompeo Corno, Umberto Dececco e Renato Franco, è stata oggi definita con sentenza eli rinvio a giudizio. 11 Rippi ed il Balbi dovono rispondere di truffe continuale a danno della ditta Pluderi, danneggiata per 30 mila lire, dell'Azienda l'Italia Vinicola. ♦ - Elegante trnffatore arrestato a Ivrea Ivrea, 2>, notte. Un sedicente cav. Da Lecco Eugenio, giovane dai modi insinuanti e eignorili, spacciandosi per poeta fece breccia nel cuore di una signora di Bergamo e a mezzo dei costei aiuti finanziari potè, insieme ud essa, rendersi rilevatario della Società editrice di Bergamo S. li. D. C, L'intraprendente giovane non si scoraggiò quando l'amica, accortasi dei pochi scrupoli del socio recedette dalla Società; anzi trasformò e, flttiziamente, ingrandì la Società dandole il pomposo nome di Casa- editrice opere voluminose con sede in Bergamo, e si diede ipersonalmente a battere le regioni dsl Veneto e ultimamente le province di Novara e di Torino, munito di moduli stampati per la pubblicazione di una grandiosa guida commerciale agricola d'Italia. Gli avvisi reclame da inserirsi sulla guida dovevano in parte pagarsi subito e il messere in tal modo realizzò migliaia e migliaia dì lire. Poi riuscì a carpire commendatizie da persone influenti di 'paesi e città, fra cui alcuni sindaci c commissari prefettizi. Anche varie signore, entusiaste del suo spirito e delle suo (promesse, ebbero sovente ad aiutarlo nelle sue imprese. Un mese fa il sedicente cav. Da Lecco prese stanza M'Albergo dell'Aquila di questa città ed anche qui ottenne fondi da una cinquantina di persone per inserzioni 6ulla famosa guida da pubblicarsi. Ma alcuni indizi misero in sospetto l'autorità di P. S. 11 giovinetto fu quindi arrestato e nelle sue valigie gli agenti riscontrarono le prove di centinaia di truffe commesse, e un manoscritto di un poema intitolalo « La Nazione ». Fu inoltre accertato che le vere generalità del lestofante son Gneottii Eugenio di Giovanni, nato a Lecco nel 1895, già condannato per truffe, furti e abuso di distintivi, e che in Bergamo mai ebbe esistenza la famosa Casa editrice opere voluminose. Arrestato, fece ieri un tentativo di suicidio, cercando di segarsi la gola con tm vetro. Offerta di Vendita di 35.000 OBBLIGAZIONI IPOTECARIE 5 1 0 1919 -1939 ' lo della Società "UVA", Alti Forni ed Acciaierie d'Italia con facoltà di scambio in azioni La Banca Commerciale Italiana e il Credito Italiano — essendosi assicurata la disponibilità di N. 36.000 Obbligazioni Ipotecarie 5 » % della Società • ii.va > — Informano la loro Clientela che dal 15 al 31 Gennaio corrente sono in grado di offrire le suddette Obbligazioni per contanti al prezzo netto di Llt. 845 più interessi 5 'A % maturati dal Lo gennaio llK-i, per titolo unitario da Lit. 1000 nominali. Agli acquirenti di queste Obbligazioni « ILVA •, la Banca Commerciale Italiana e il Credito Italiano concedono la seguente opzione gratuita, trasmissibile ai successivi portatori delle Obbligazioni 6tesse, numericamente specificate: I portatori delle Obbligazioni avranno facoltà di rivendere in tutto o in parte gli stetti titoli con godimento regolare, per contanti, aU'utio o all'altro dei due Istituti (Banca Cam. mordale Italiana e Credito Italiano) entro il termine del 31 Cannalo 1926, al prezzo di Lit. 846 più interessi maturali, acquietando simultaneamente per contanti azioni « ILVA » nella proporzione di Seicento Lire nominali di cattale sociale versato, per ogni Obbligazione rivenduta, da L. 1000 nominali, al prezzo di Lit. 135 per ogni Lit. 100 nominali di capitale sociale versato, più interessi 6 % tu Lit. 136 dal giorno di godimento delle azioni. L'opzione s'intende ad ogni effetto concessa a valere sulle azioni rappresentanti 11 capitale sociale versato della Società « ILVA » quale esisterà all'atto dell'esercizio dell'opzione stessa. Nel caso che successivamente all'acquisto la Obbligazioni vengano estratto pel rimborso, il portatore di esse decadrà dalla faccia di esercitare l'opzione. L'opzione concessa agli acquirenti risulterà" da appositi Buoni d'opzione (firmati dalla Banca Commerciale Italiana oppure dal Credito Italiano) nei quali saranno trascritti i numeri delle corrispondenti Obbligazioni. La presentazione delle Obbligazioni, unitamente al Buoni d'opzione relativi, è obbligatoria per l'esercizio dell'opzione. Rammentasi che le Obbligazioni Ipotecarie 5 ti % della Società « ILVA » vennero emesse l'anno 1919 in titoli unitari, quintupli e decupli, rimborsabili alla pari entro venti anni, per estrazioni a sorte che hanno luogo nella prima metà di Ottobre di ogni anno. Il capitale e gli interessi sono garantiti con ipoteca sugli stabilimenti. Siderurgici della Società « ILVA ». v. In conformità del piano di ammortamento furouo regolarmente estratte 0 rimborsate: N. 4293 Obbligazioni nel 1920; N. 4535 nel 1921; N. 4791 nel 1922 e N. 5048 nel 1923. Le estrazioni successive saranno in numero di: 5331 nel 1924 5619 > 1925 5936 • 1926 6260 » 1927 6605 nel 1928 6964 » 1929 7344 » 1930 7749 . 1931 8186 nel 1932 8630 > 1933 9099 » 1934 9605 • 1935 10131 nel 1936 10685 » 1937 11279 » 1938 11907 > 1939 Le prenotazioni per l'acquisto delle Obbligazioni offerte in vendita alle condizioni di cui sopra, al ricevono presso tutte le Filiali della BANCA COMMERCIALE ITALIANA • del CREDITO ITALIANO, dal 15 al 31 Gennaio 1924. All'atto della prenotazione, li richiedente dovrà versare un acconto di Lira Italiana Duecento per ogni Obbligazione da L. ÌOOU prenotala. Il 15 Marzo 1924 dovrà esser versato il restante importo di L. 645 più Interessi 5 vi % dal 1° Gennaio al 15 Marzo 1924, per ogni Obbligazione, sotto deduzione degli interessi 5 vs % sul l'acconto di !.. 200 dalla data della prenotazione al 15 Marzo 1924. Entro il mese di Febbraio p. v. le Banche .notiflcheranno il risultato del riparto, mentre si riservano la facoltà di ridurre, ove occorra, le assegnazioni in proporzione delle richieste nei limiti del disponibile. Milano, li 2 Gennaio 1924. BANCA COMMERCIALE ITALIANA — CREDITO ITALIANO. PURO ESTRATTO dì CARME PRODOTTO IN m ^ALTERABILE AGENZIA PER TORINO e CIRC. DITTA SECHI & C. TORINO - Corso Oporto, 13 Perchè andate a MONTECARLO? Qualche VOlta per £uarire da una malattia o com- pletare la convalescenza. Spesso per conservare la salute, quando state bene. SClTiprC per di3trarvì e riposarvi, nell'ambiente più sug. gestivo del mondo.