Vecchi e nuovi indirizzi della politica vaticana

Vecchi e nuovi indirizzi della politica vaticana Vecchi e nuovi indirizzi della politica vaticana La iesanrancia-L'unità cristi/a na oltre la Manica (Dal nòsitro corrispondente vaticano) p• Rama, 12.' (Bl. - I risultali dello renanti elezioni senatoriali francesi, ohe traiQ.iFcnim mi cnsi aperto, «l apparisce nto orioni amento- del corpo elettorale verso sinis tra, minticelano di determinare ripercu^stidrii molto lontau* ilalTa sfera della politica militante: ad esempio- ìiejrli ioiliriziri. e. nei criteri cui converrà, al càitoiicBSttJo ufficiale di attenersi, nella sisteiua/.iuaie giuridica ed economica dèlia Chiesa iu Fruitela. Il problema appare di improrogabile urgenza, più che mai. Le elezioni Benaco rìali costituiscono inidubbiamento un sintomo età(piente di quel ohe potigi ossovi: l'iuidamento e l'epilogo delie oiituai prossime elezioni politiche- Conviene alla Santa. Ssèlc proerastinare liuo aU'iutAotnuìDj di mi vavy nflvamento della Oauisra, citta può portare al potere elementi di tanto piò irriducibili,, la risoluzione di un nu-oblen»a che pesa funestamente sullo svijluppci e l'assestamento della proprietà t-cclcfeiastica nella Repubblica? M'a d'altre» cauti, come può il governo francese iiiipegiYarsi su una soluzioni: ohe iKttrebbe. costituire domani una pericolosa arma elettorale ai suoi . danni? Modus. Ceri-etti pertanto, che ha rioccupato la nunziatura sulla Senna con la consegna tassativa! di far giungere in porto un progetto tolVorabile.-delIa organizzazione legale della Chièsa in Francia, corre rischio ili veder cadens't nel vuoto fritta la sua consumata duttilità diplomatica e, con ciò, seriamiìute intjaccata la eua fama di contrattatore irresistibile. E' vero che la sua azixme sottile e tenace non è stata insidiata soltanto, dalle Oscillanti preoccupazioni del Governo di Poincaré. A Roma stessa-, a.l di là iM portone di bronzo, nei consessi purpurei della Commissione cardinalizia per gli affari/ straordinari,, la politica deU'eininjentissi* nio Gaspàrril ispirata ad un ferviido spirito di condiscendenza, consiglialo dai proposito di fare uscire la Chiesa) franefcse dalle condizioni della sua. attuale precarietà economica e giuridica, ha tri», ato un'ostilità tenace ed agguerrita, sche l'ha posta, al memento decisivo, in intacco. Ma la tendenza che ritiene di vitale interesse per la causa del cattoheism/o in Francia, e in genere in tutto l'orientamento attuale duella politica europea, l'assestamento giuridico della proprietà ecclesiàstica francese, dopo l'ahrogfvWone del Concordato, non si è data per vinta. La pubblicazione rqcente delFabate Renaudj sulle associazioni diocesane, redatta evidentemente previa autorizzazione dei vescovi favorevoli al progetto e, attraverso /art essi, della Segreteria di Stato, sta a mostra-, re che il lavorio per l'auspicato accomo-H damento si è eccezionalmente intensificatoci e che alla vigilia delljp elezioni parlamene tari, la curia e la nunziatura compiranno l'estremo loro sforzo.. Con quale successo? I prognostici non 'sono molto propizi. E* noto come cori le Encicliche VeJ.cmenter nos e Gravissimo ctfficii munire, rispettivamente dell'll febbraio e del, 10 agosto 1906, Pio X condannando pèrenùorJamente tutta la nuova lfegislaziono separatista in Francia, formulava il più stretto e perentorio divieto- contro la formazioue di qualsiasi associaziono a cui potesse essere ascritto il ptossesso dpi beni ecclesiastici e a cui quindi potesse in qualsiasi modo spettare la loro incontrollata amministrazione.- La ragione del divieto *>ra tJbmprensibile. L'autorità! centrale del cattolieismo temeva che una, qualsiasi organizzazione di questo gejnore potesse coinvolgere una menomazioiie e un logorio dei vincoli gerarchici, e, una penetrazione dell'elemento laicale nella vita religiosa del tutto contraria, allo spirito e alla prassi della disciplina, romana. Il regolamento delle nuove associazioni diocesane, che la Santa Sede! ha, già esaminato e che. sebbene già una volta disapprovato dalla maggioranza diella Commissione cardinalizia per gl!i a filari straordinàri, potrebbe essere suscettìbile di nuova discussione, prima d) essejre sottoposto*' al suffragio legislativo, sembra esaurientemente ovviare a simile eventuale rischio, L'articolo secondo infatti dello statuto ili-' ce testualmente cosi: «Lo associazioni, hanno lo scopo di provvedere alle spese o al mantenimento del culto cattolico, sollo l'autorità del. Vescovo e in cinny/tùoyie con la Santa Sede, a norma delle veyolé generali di organìzzazimie della Cptiesa cattafica ». Non è sufficiente naia clausola di questo genere alla salvagjuaruia gelosa 'dei" vincoli gerarchici e della separazione dei poteri, su cui poggia l'edificio canonico del cattolieismo? La risposta ari'armativa data preliminarmente al quesito da coloro che hanno condotto finora 1° trattative col Governo francese pino, darsi Che sia per riscuotere l'adesióne del re-: calcitranti, in questo breve lasso «8 tempo prima delle elezioni, da cui ogni possibilità di conciliazione potrebbe ricevere un colpo rovinoso. **# Non è questa del resto-Tunica possibtbilità, che le supreme autorità cattoUche si studiano in questo momento di cogliere a volo. La visuale di un probabile ritomo della. Chiesa ufficiale anglicana nel grembo dell'unità, cattolica romana è senza dubbio prospettiva di una. importanza storica non comune. L'arcivescovo di C'an- damqieksdrgpqgJirls^mr.'ndt(sp'•r.V({ljjpjcsw:l.ravtofiipmmpRsMsfcgtGduupaagtitmbantbccpcuaèmslfd' •bimviaPyU/pniqcliatn(gsuHulSlterbury ha dato notizia delle trattative ! iniziatesi a Malines, sotto l'egida tutelare . p ) dcl catinai Mercier, fra un gruppo ili angllc;Mii ed uno di cattolici, fra cui non mancano i veterani nella discussione di quésta genere di problemi, Lord Halifax ie mu>^s. P. Batiffol, l'ex-rettore dell'Univerksità iralt.olica di Tolosa, lo storico-apologeta del cristianesimo antico. Si può riconoscere cMe, l'atmosfera spirituale in cui si svolgono -le conversazioni è, come non mai, p.ropfeia alla mulua comprensione. Ma qualcuno si domanda so gli ambienti religiosa, romani c d'oltre Manica, che hanno Jiiil/iovvTisanientc aperto l'animo alla speranza, non hanno forse trascuralo di valu/nre lotta l'imponente gravità degli os^acoli che si frappóngono sii raggiungiménto ili un'intesa. 11 problema 6 realrnonlo mollo piò complesso di quanto .'non appaia. Se è stato tanto difficile alla denominazioni non cattoliche, in Inghilterra u jn America, il compiere un solo spasso deciso verso la loro fusione sul ter'•reno di una comune forinola di fede e.VnngcMca, sarà mai possibile raggiungere {l'aacordii fra due confessioni cristiane che jjper, quattro secoli si sono schierate l'ima jconitro ItoJtra nel proselitismo c nella discipaina? Alla base del dissidio non c'è woitntnto la questione del celibato o la va:lidiWi delle ordinazioni: punti cotesti del .resto su cui la Santa Sede ha assunto, aiyfchc di recente, posizioni da cui non si vede come potrebbe decampare. C'è più tosto il presupposto della autorità pontificia: impcru o no popen.f. Come riporlo in discussione quando ancora, in tante parti del Regno Unito, ogni anno, .interminabili processioni di. orangisti commemorano, con i più insolenti cartelli antipapali, la date della lètta secolare contro Roma e i suoi fedeli? Ho detto che in molti circoli ecclesiastici la media delle trattative iniziatesi a Malines ha aperto il varco alle più rosee speranze. Non in tutti. Non manca infatti chi ha immediatamente ricordato come, qutando nel biennio 1891-1895 il programma della riunione fu altra volta ventilato a Londra e a-Roma, l'allora abate Gasquet, oggi cardinale, osservò a chi di dovene come il problema non costituiva un pur0;'quesito storico, da risolversi con un'analisi documentaria dea titoli che l'episcopato anglicano poteva accampare alla propria validità. Rivestiva anche un aspetto pratico, coinvolgeva cioè l'alteggiamenflo eventuale delle popolazioni cattoliche, :iiei paesi di lingua inglese. E che, in proposito, nessun parere "avrebbe potuto suonare più autorevole, che quello di mons. Walch, allora arcivescovo di Dublino. .Questi, interpellato, trasmise un ampio memoriale al Santo Uffizio, in cui non si; dissimulava che le popolazioni cattoliche-, credi di quelle generazioni che subirono le persecuzioni più atroci da anglicamée da presbiteriani, avrebbero sentito come' un attentato alla loro fede, l'equiparazione- dei ministri ai loro sacerdoti cattolici. • L'osservazione vale oggi come un trentennio fa. T.n difficoltà più grave ad una riconciliazione anglicano-cattolica è precisamente neU'eyntualo atteggiamento die assumerebbero, una volta essa sanzionata, le popolazioni cattoliche di lingua, inglese, che, fino a un ottantennio fa, gemevano sotto Io proscrizioni onerose delle leggi penali.- ' Ad:,-attutire profondi rancóri storici non •basta l'accortezza delle discussioni cannimene • occorre piu'Vtsto l'entusiasmo travolgente di una forte corrente spirituale, in dirizzo alle masse. Si delinea oggi essa ali;oiizzonte? Non parrebbe ancora.

Persone citate: Gasquet, Mercier, Pio X, Poincaré, Rama, Vecchi, Walch