Tenta di uccidere la cognata poi si getta dal tetto della casa e muore

Tenta di uccidere la cognata poi si getta dal tetto della casa e muore Mille bimbi beneficati daHa Befana dei giornalisti torinesi Verso la 13 di Ieri, in piazza Solferino, fcmppi di mamme e di bimbi attendevano il laro turno d'ingresso al Teatro Alfieri, per partecipare alla festa benefica che i giornalisti torinesi avevano voluto onrire ai fanciulli a cui la vita scarsamente sorride. A poco a poco ii teatro (concesso dall'inesauribile cortesia della Ditta Achille e Giovanni Chiarella e predisposto allo speciale scopo dal cav. Emilio Rassi) si è andato popolando di una folla multicolore o vivacissima di ragazzi irrequieti: domande, risposte, dialoghi di ogni genere, avvengono durante l'attesa, argentine risate risuonano, occhiati; di stupore e di contentezza s'incrociano. Mille bimbi a cui Natale e Capodanno poco o nulla recarono, possono finalmente avere un giocattolo, un dolce, un vestitino, qualcosa insomma che valga a toglierli da un precoce 6enso d'Isolamento, a dar loro il sent-imemo della solidarietà umana. Rallegrare l'infanzia, portarla per poche ore in un ambiente nuovo, consolarla con una tangibile testimonianza di simpatia, ecco ciò che i giornalisti barino voluto. Per far ciò è stata necessaria un'organizzazione accuratissima e minuziosa, e soprattutto la cordiale adesione, la generosa sollecitudine di molta anime buone, I doni e i donatori Prima di tutto, un omaggio doveroso e commosso, e un ringraziamento che è un augurio. La Principessa Jolanda di Savoia ha voluto rispondere all'appello del Comitato organizzatore con un magnifico dono di indumenti confezionati sotto la sua direzione: l'augusta 6ignora, che sta per realizzare un sogno di maternità, si ó sentita spiritualmente vicina alla folla dei bisognosi ed ha Inviato il suo generoso contributo. Come è possibile rammentare soltanto approssimativamente i nomi dei benemeriti? Come si fa a ringraziare Dina Galli ed Amerigo Guasti per la loro partecipazione materiale e morale all'iniziativa? Il Teatro Alfieri è stato messo a disposizione dei giornalisti, completamente libero da spese, arredato; pompieri c personale di servizio essendosi prestati senza risparmio. Rosanna Galli ha offerto un ricco dono in denaro. Gli industriali biellesi hanno risposto con larga munificenza all'invito della Associazione della Stampa Subalpina affermando cosi la stretta e fraterna adesione della provincia laboriosa alle benefiche iniziative della nostra città. Commercianti, industriali, esercenti torinesi hanno offerto abiti, giocattoli, dolci, indumenti con lo slancio cordiale che La follia sanguinaria d'un contadino Tenta di uccidere la cognata poi si getta dal tetto della casa e muore Un dramma provocato dalla follia sanguinatia d'un contadino aicoolizzato è avvenuto l'altra .«era in prossimità d'Orbassano c più precisamente alia cascina « Savoiarda » situata sulla strada di Rruino alle cosidette « Gerbolo » di Rivalta. Certa Maria Maritano di anni 35 è stata ripetutamente e assai gravemente ferita dal cognato Giuseppe Maritano, fratello di suo marito ed il colpevole quindi si 6 fatto giustizia da si precipitandosi a capofitto dal tetto della sua casa. Secondo la prima versione, tra il Giuseppe e la giovane cognata, conviventi nella stessa casa col vecchio padre di novant'anni non correvano buoni rapporti. Si diceva che, partito per la guerra il marito della Maria, il fratello Giuseppe avesse amministrato la cascina con criteri un po' troppo egoistici, in modo da trarre un grande beneficio personale, ciò che al ritorno dell'altro dalla guerra aveva fornito argomento di molte dispute, tanto più dolorose in quanto 1 due fratelli, prima, erano sempre andati d'accordo. Secondo ia prima versione il Giuseppe atiribui sopratutto alla cognata Maria la causa di questi crescenti dissapori, al punte da esaltarsi fino al delitto. A più riprese, si dice, lo sciagurato uomo aveva minacciato la cognata, ma costei non si era mai soverchiamente allarmata. Ma purtroppo il dramma accadde e terribile. Ferita a colpi di falcetto dal cognato cito l'assali in un impeto di sanguinario furore, la Maria Maritano dovette'ossero trasportata al nostro ospedale Mauriziano, dove il dottor Bertone la fece ricoverare con riserva di prognosi; mentre nella vecchia casa i congiunti sono rimasti esterrefatti ed angosciati attorno ad una salma, quella del colpevole che — come dicemmo — si e ucciso gettandosi dal tetto. KTella casa del dramma Per avere maggiori e più precisi particolari sul fatto ci siamo recati ieri alla cascina a Savoiarda ». E' questa un vasto fabbricato rustico che per tre. lati corre lungo il cortile tutto ingombro di carri e attrezzi da lavoro e sorge in mezzo ad una vasta estensione di tenerlo molto discosto dalla strati?, comunale. La « Savoiarda » è di proprietà dei Maritano i quali traggono dal faticoso lavoro dei campi e da! commercio del be„ i stiame largamente da vivere. Indice non Subii distingue. Il Municipio la Deputazione l; Am , operosità sono i vistosi depositi provinciale. l'Opera Pia di San Paolo, la1 Cassa di Risparmio hanno erogato cospicue somme di denaro. Il comandante del Corpo d'Armata e il colonnello cav. Faracovi hanno concesso la banda del S.o Regg. Alpini. II cav. Valobra e i giovani esploratori capitanati dai signori Goffi e Tarenzi si sono prodigati nel lavoro di preparazione dei premi e nella distribuzione di essi; il commissario Azzati ha diretto il servizio di polizia, quello d'ordine è stato disimpegnato dalle guardie municipali. A tutti, l'Associazione della Stampa Subalpina, per bocca del gr. uff. Nardini Saladini, consigliere delegato, ha espresso i ringraziamenti più vivi e sentiti, riassumendo i mille « grazie « cinguettati dai bimbi. Le sorprese della Befana erano le seguenti. A ciascun bimbo, cinque lire ed un pacco contenente tagli d'abiti, o indumenti confezionati, giocattoli, libri, o maglierie. Inioltre, una lotteria con cento premi consistenti net doni della Principessa Jolanda, in libretti della Cassa di Risparmio, in somme di denaro, m grandi giocattoli, panettoni, vestiti completi, ecc. Dei mille bimbi, la sorte ne ha dunque designati cento per un « supplemento • più grandioso, per un ricordo di maggior valore. Lo spettacolo festoso Mentre si avvicina il sospirato momento diamo un'occhiata — dal palcoscenico — al teatro. Mai l'Alfieri fu così affollato e animato, brulicante di volti ansiosi ed impazienti. Anche le autorità e gl'invitati — chiusi rigorosamente nel recinto delle poltrone — partecipano alla comune allegrezza. Le gallerie è la platea rigurgitano di binici, che nascondono quasi i gentitori e si sbracciano da ogni parte, stupiti ed ammirati. Al suono della Marcia Reale tutti scattano in piedi ed agitano le manine, applaudendo replicatameme. Si apre il velario : al centro una grossa ruota rossa, quella delia fortuna, contiene i biglietti della lotteria; ai lati e in fondo grandi tavoli sono sovraccarichi di pacchi, custoditi dai giovani esploratori, che li hanno preparati. L'n a ohi » di sorpresa corre tutt'intomo, su mille piccole bocche. 11 consigliere delegato dell'Associazione della Stampa Subalpina,-grand'uff. Raffaello Nardini, ottenuto un po' di silenzio — si presenta a ringraziare con elevato parole tutti coloro che resero possibile la festa. Ricordate le tradizioni benefiche della nostra città, egli invia un salute ed un augurio alla principessa Jolanda, e manda un ringraziamento agli Enti pubblici, alle istituzioni, ai privati, che generosamente donarono. Con. elude dicendo cho confida che per i mille bimbi che lo ascoltano, ■ Befana » diventi sinonimo di « bontà » e testimonianza di fraternità. L'oratore, che aveva premesso come il giornalismo conduce a tutto, anche a dover fare un sermono ai bimbi, è cordialmente applaudito. Lo spettacolo propriamente detto 6ta per incominciare. Ed ecco infatti Amerigo Guasti avanzai'si sorridente a chiedere indulgenza ed attenzione al minuscolo pubblico che gli sta innanzi. Dopo aver ricordato l'affetto e la simpatia che legano alla nostra città la sua Compagnia, ramyenta la cordialità con cui gli attori italiana In genere seguono le iniziative benefiche. Ma poiché — egli dica — 6i trova dinanzi a futuri spettatori, vuol conquistarli con un saggio dell'erte sua. Ed infatti presenta loro alcune garbate imitazioni di Ruggero Buggeri, Angelo Musco, Emma Grammatica. Termina, assai arplaudito, cosi: «Ho una bimba anch'io: Teresina. Teresina è di là, e deve dirvi una poesia. Ma ha paura. Fatele coraggio. Chiamatela ». « Teresina » è Dina Galli, una Dina Galli incredibilmente giovane, con un biondo fiocco di capelli che le pende su di una spalla, un nastro bianco fra le treccie e un vestitino giallo da educanda. Dina Galli, Umida e spaurita, si avanza, e dopo aver tentato di sottrarsi, sgomentata, al 6uo compito, recita la • vispa Teresa» (autentica e tradizionale). La recita con intonazioni fanciullesche, interruzioni per difetto di memoria, e con visibile tremore. E, bambina prodigio, se ne va tra gli applausi. Gianduia ha trasportato, per un'ora, le sue tende all'Alfieri. Mentre la banda degli alpini, diretta dal maestro Sioppoloni. mandava allegre note dalla galleria, i fratelli di foraggi che si vedono accumulati sotto i porticati e lo tettole, mentre dall'uscio della stalla semiaperta si ode il mugghiare delle bestie bovine. Prima a venirci ad incontrare è la moglie de! morto. Una povera donnetta in abiti dn contadina col capo coperto da un fazzoletto, sotto il quale spuntano ciuffi eli capelli grigi. Il duro lavoro della terra fa invecchiare innanzi tempo, e questa donna infagottata nelle vesti rattoppate, col volto solcato di rughe, ci sembra già vecchia benché non abbia ancora C]uarnnf anni; Dietro di lei appaiono r.ltre due donne, un ragazzetto avvolto in una mantellina da soldato ed un bimbo di una diecina d'anni: il figlio maggiore del suicida. La povera donna ascolta lo nostre domande e ci risponde confusamente, con quelln disordinatezza propria delle genti di campagna. Dico che il suo povero marito non era cattivo; aveva sempre fatto del bene quando se ne. era presentata l'occasione e non mostrava preferenze fra i suoi cinque figli e quelli del fratello. Voleva a tutti ugualmente bene ed anzi quando la cognata diede alla luce l'ultimo piccolo, mentre il fratello era soldato si occupò dell'assistenza della Maria come fosse una sorella. Non aveva mai dimostrato alcun odio verso di lei ed è inconcepibile come ad un tratto abbia potuto pensare di ucciderla. -- Evidentemente 1n quel momento egli era pazzo — dice la vedova che prosegue poi a tessere te lodi del compagno perduto esaltandone sopratutto l'operosità. — Un lavoratore come quello non lo si trova per un giro di molte miglia, tutti lo possono dire. Si alzava all'alba per andare in campagna e non si risparmiava; tutti i lavori più gravosi li1 teneva per se. Da quando il padre, ormai vicino ai novanta, non poteva più occuparsi di nulla rimanendo tutto il giorno seduto nell'aia all'estate, o chiuso nella stalla all'inverno, egli aveva preso la direzione di tutto. Un vizio solo lo soggiogava: quello del bere. Dà qualche anno il vino era diventato una passione per lui. Io cercavo di trattenerlo su quella china, perche comprendevo che il suo carattere si andava inasprendo coH'olcool. ma non potevo assolutamente impedirgli di prendersi l'unico svago dopo giornate di cosi faticoso lavoro. L'aggressione E dopo una pausa la donna riprenda: — Fu veramente il vino la sua rovina. Da qualche tempo era diventato scontroso e sospettoso. Quando ritornava dai mercati, di Orbassano o Rivalta, si lasciava andare purtroppo a qualche scenata. Narrava che le persone incontrate gli avevano riferito che i suoi famigliari dicevano in giro che egli era pazzo. Effettivamente era lui che domandava agli estranei se avessero sentito dire dai suol di casa che egli era sulla via del manicomio. Questa della pazzia era diventata per lui un'ossessione, latito cho per tranquillizzare lui e per tranquillizzare noi lo abbiamo persuaso a farsi accompagnare da una sua sorella, circa otto giorni addietro, dal medico condotto di Rivalla, doli, clivio. La sorella del morto, una delle due donne cho assistono al nostro colloquio colla vedova, interviene per spiegare che il medico riscontrò infatti al Giuseppe Maritano alcune anomalie, che rendevano necessaria una cura, ma escluse in modo formale cho fosse stato indispeaisabile ricoverarlo in una Casa di salute. — Nella giornata di venerdì — prosegue la moglie del morto — mio marito sembrava tranquillo. Lavorò fin verso le 17 a cimare piante ed a confszionare fascine. A quell'ora rientrò in casa, dove non si trovava glie la Maria, intenta ad accendere il fuoco per preparare la cena. Per meglio spiegarci come avvenne la tragica scena, le donne ci conducono in casa. Una vasla e buia cucina di campagna, in fondo alla quale, in un grande e profondo camino, bruciano alcuni sarmenti. La ballonzolante fiamma rossastra non riesce ad illuminare l'ambiente meglio di quello che non faccia la grigia luce della giornata nebbiosa filtrando attraverso i sudici vetri dell'unica finestra. Tutto, rimane indistinto là dentro: solo ad un guizzo sanguigno del focolare si scorge l'orlo di una grande tavola ed 11 profilo di una panca di legno. — La disgrazia è cnpi'ata in questo modo — dico la donna arcoslandosi al camino. — Maria era intenta a sciogliere una fascina, e per spicciarsi nella bisogna adoperava il falcetto, quando giunse mio marito, ed essa neppure si accoro di lui. Sciolto un fascio di sarmenti, mia cognata posò l'arma sull'angolo del tavolo e si chinò per attizzare il fuoco. Allora mio marito, chissà per quale dannata ispirazione, raccolse il falcetto e, gettatosi sulla cogitala, cominciò con quello a colpirla alla nuca. Doveva essere in preda ad una manìa sanguinaria, perché non un colpo solo egli le vibrò, ma cinque volte di seguito abbate l'arma sul capo di lei! Fin dalla prima ferita ricevuta la donna cacciò un urlo terribile, ed io, che mi trovavo sotto il porticato, dal lato opposto, accorsi, ma nel frattempo finche mia cognata, divincolatasi, sebbene sanguinante, si precipitò fuori urlando. Il suicidio « Io compresi che qualche cosa di terribile era avvenuto e corsi in cucina, ma in quel momento mio marito ne uscì ed infilò di corsa la scala che conduce al piani superiori. Intuendo che la tragedia non era ancora, finila. io seguii, chiamandolo per nome e cercando di afferrarlo. Ad un dato momento credei di averlo raggiunto. « Un passo ancora e for-e lo avrei salvato, ma lui. comprendendo il mio disegno, staccò Improvvisamente un esse dal lucernario, e prima che io avessi avuto tempo a ripararmi me lo gettò contro; poi con un balzo spari su per il tetto. Allora compresi che ormai ogni speranza era finita, e colla stessa prestezza con cui ero salita, ridiscesi la ecala. Appena raggiunto il pianerottolo a terreno, sentii un tonfo sordo, che mi fece race a.; ricciare. Balzai fuori e ai piedi della scala vidi il mio disgraziato uomo steso in terra, fta due pozze di sangue ». La donna s'interrompe un istante, per la commozione, poi prosegue: — Il dottor C'.ivio. giunto poco dopo, visitò mia cognata e la medicò di cinque ferite a! capo della lunghezza da quattro a sei centimetri ciascuna, alcune delle quali penetranti in cavità; poi ordinò cho fosse trasportala in un ospedale di Torino, rio che avvenne otrgi: quanto al mio disgraziato marito, appena il medico lo vide disse che non vi era più speranza di sorta. Nella raduta si era fratturata la base cranica. 11 poveretto, dopo di essere stato steso sul letto, riprese per un momento i sensi. Etili si rese perfettamente conto del suo stato e mormorò: «Dio mio, cosa ho fatto! Perdonatomi!». Poi non parlò più e a.gonizzò fino r.d oggi, alle ore tredici. A quell'ora è morto. E' giunto questa mattina da Orbassano il maresciallo Carta, comandante la Stazione dei carabinieri, per interrogarci sul fatto, ma noi non abbiamo potuto che ripetere quanto abbiamo detto a loro. A questo punto ìa sorella del defunto ci fa segno di seguirla nella stanza vicina. Anche questa e oscurissima. Un lumino- ad olio posto sul tavolino da notte illumina debolmente lil letto ampio, che da solo sembra riempire tu11a la stanza. La donna solleva il tremolante lumicino, scosta il lenzuolo ed a quella debole luce giallastra appare il volto dell'estinto, un volto da.l color dell'avorio, chiazzato di macchie violacee. La morte ha cancellato in quella maschera i tristi segni della pazzia. Nell'ombra LI gruppo delle due donno © del bimbo, singhiozzano sommessamente. 11 tragico episodio di un momento di follia si & chiuso, e tutte le speranze si volgono verso la donna, fidando che la sua forte costituzione riesca a vincere la violenza do) male Anch'es=a ha cinque bimbi, eri il più piccolo di pochi anni, che ora e più clie mai hanno bisogno delle cure della mamma 1 Il bilancio preventivo del Comune per l'esercizio 1924 Il Regio Commissario, barone La Via, ha approvato il bilancio preventivo per l'esercì, zio 192» in base alle proposte presentate dai Commissari aggiunti per i varii rami dei servizi municipali e su relazione del Commissario aggiunto per le Finanze e tasse, professor Broglia. Il bilancio generale si riassume nelle seguenti cifre: Entrate effetti»*:' Ordinarle Straordinarie Avanzo di gestione Entrate per movimento capitali Partite di giro L ia2.i40.43O — ■ &N.000 — L. li.lbtl.0G7 74 " 1S.452.W0 — » GC.i37.102 28 Totale L. 210.02S.O» — Spese elTottlve: Obbligatorie ordin. Obbligai, straord. Facoltative ordinarle Facon, straordinarie Spese per movimento capitali Partito di giro 51.550.447 42 21.908.203 33 0.115.840 — 1S.340.S27 00 S5.33i.090 93 CC.437.10-2 20 Totale L. 219.028.000 « Il bilancio del 1924 — dice il comunicato municipale — risente lo prime conseguenze della riforma tributaria, che avrà piena apLupi, maghi" delle marionétte."hanno portato ! £ii,caHziù['e nel 19-5- Le previsioni del gettito 6ulla scena un baraccone che k un teatrino in miniatura, il e teatro Gianduia portatile ». Ed incomincia, sul minuscolo palcoscenico, una commedia che fa sbellicare dalle risa i piccoli ed i grandi. La figura del buon Gianduia 6 popolare, e il pubblico la saluta con simpatia, come una vecchia conoscenza. Le sue repliche in dialetto piemontese sono sottolineate da clamorose risate, e quand'egli afferra un bastone e piccina di santa ragione i suoi avversari, gli spettatori si divertono un mondo. L'antico incantesimo dello marionette riprende tutti indistintamente, e l'azione burlesca dei deliziosi fantocci di legno interessa in sommo grado gè all'estrazione della lotteria ed alla distri frizione dei doni. La sfilata interminabile dei bimbi comincia, e prosegue tra l'animazione ed i commenti. Gradualmente il teatro Alfieri si 6folla, si vuota, lascia uscire dalle Bue porte mille fanciulli sorridenti, mille bimbi che hanno goduto di qualche ora di Illusione, hanno sentito per pochi istanti la poesia della vita, il piacere di un desiderio soddisfatto. Onesta fragile cosa hanno voluto i giornalisti torinesi, trovando nella cittadinanza i mezzi necessari per realizzare la benefica fantasia. *■ del dazio consumo, non ostante le buone risultanze dell'esercizio 1923, hanno dovuto essere limitate a L. 60.000.000. Il Decreto 2-i settembre 19:13 sui dazi interni di consumo, inentre riduce e limita varie tassazioni proficue, ne consente altre, delle quali l'Amministrazione non ha ritenuto di valersi: lane, uova, frutta, verdura, saranno anche per l'avvenire esenti dal dazio di consumo, non polendosi aggravare il costo dei generi alimentari di prima necessità, mentre si lotta per la riduzione del costo della vita. Altre falcidie hanno portato al bilancio la riduzione del 50 % delia aliquota della sovra-dmpostu sulla Ricchezza Mobile, e l'abolizione della tassa sulle aree fabbricabili. I! gettito della tassa di famiglia Cosi, tra musiche,-, applausi, risate, si piunefl e mantenuto in nove milioni, pur elevandosi . „lll„,i ; „ ■.-» n rlnlt.i 1nt + nni n ., . J nitri i ■< . . . 1 , ì .- . i f il limite di esenzone da lire 4D00 a lire 5000. « Più gravi saranno le condizioni nel 19-25, quando avremo la soppressione totale delia sovrimposta sulla R. NE, della tassa di esercizio e di quella di famiglia, sostituita colla imposta sulle industrie, colla tassa di patente, colla sovrimposta alla tassa, sul reddito (o dell'imposta suntuaria sulle spese). Questa situazione ha imposto la maggior prudenza nella previsione delle entrate ed ha indotto a mantenere le spese ncp.li stretti limiti necessari, pur lenendo conto per la parte ordinaria delle esigenze de£ fieryjftj pubr Mici, e riservando la maggior disponibilità, per le opere straordinarie, senza ricorrere all'accensone di mutui. La somma non elevata inscritta per mutui (lire 8.340.000, di poco inferiore alle quote di ammortamento dei debiti in lire 6.351.000), è destinata tutta ad investimenti perle Aziende municipalizzate elettricatramvifl e Acquedotto: per quest'ultimo un fondo imnortante è destinato a nuovi impianti in Veneria Reale, che dovranno dare altri 300 litri di acqua, al minuto secondo, ed alla estensione della distribuzione anche nella regione collinare. «La disponibilità per opere straordinarie, compreso l'avanzo degli esercizi precedenti, ammonta a lire 21.003.500. e viene destinata a numerose opere pubbliche, ripartite tra le va. rie Tegioni della città, fognatura, scuole, mi glioramento stradale, illuminazione pubbli ca. ecc. Fra pochi giorni sarà distribuita la relazione del Commissario prof. Broglia, II prossimo aprivo della Regina Eleni a PineroJo Il nostro corrispondente da Pinerolo ci telefona: A complemento delle notizie elio vi ho dato ieri sulla prossima maternità della Principessa Jolanda e della venuta di S. M. la Regina Elena si può dire che la Sovrana giungerà a Pinerolo assai presto. E' già staio disposto per uno speciale servizio di funzionari e di carabinieri, appunto in vista del viaggio della Regina, la quale verrà a Pinerolo in forma privatissima. L'assemblea degli arditi Alle ore 21 di ieri, nei locali sociali di via Rosine, 3, ha avuto luogo l'assemblea generale ordinaria della Seziono di Torino della Federazione nazionale degli arditi d'Italia. L'assemblea ha approvato all'unanimità, per acclamazione, la relazione finanziaria, esposta dal tenente Saimandi. Per le cariche risultarono eletti: tenente Cherasco, capitano Gobbi, tenente Negra tenente Cornaglia, tenente Vecellio, tenente Moretti, tenente Saimandi, tenente Narbona. Parlarono il maggiore Freguglia, applauditissimo, il tenente Cherasco e il capitano Gobbi, anch'essi applauditi. La riunione si chiuse con la decisione unanime d'inviare al Presidente del •Consiglio un telegramma augurale. I telefoni automatici Sono divenuti automatici i seguenti apparecchi telefonici: N. 258G trasformato in N. 42017 — N. 588 in N. 48332 —. N. 4240 in X. 4S333 — Ni 4852 in N. 48334 — N. 57 in K, 48431 — N. GUI in N, 48135 — N. 1080 in X. 48529 _ N. 32S0 in N, 48535 — N„ 3197 in X. 49620. ..- ' -• , . . - , -.< Bue ville visitate dai ladri in territorio di Ri va rossa Vano tentativo di profanamento d'una tomba — Gioielli e napoleoni Inesistenti — Gli alati... guardiani notturni — Alcuni arresti I carabinieri di Leynl hanno quasi condotto a termine una buona operazione la quale ha portato all'arresto di alcuni individui autori e compiici di due furti e della tentala profanazione di un sepolcro a Rivarossa. in questo paese e nei dintorni si era organizzata una piccola banda ladresca formala da individui del luogo ed in maggior parte di malviventi torinesi. La combriccola di furfanti si proponeva come sco-' po .immediato l'assalto a due ville che sono nel territorio di Rivarossa: cioè la villa della famiglia 'l'apparo e quella della famiglia Onirico. I ladri conoscevano perfettamente il valore di molti oggetti di arredamento delle due case: e quando i proprietari delle ville tornarono -in città, essi misero in atto il loro piano-di svaligiamento. II primo colpo fu tentalo contro la villa del dottor l'apparo e riusi-i solo a metà. Penetrati nella magnifica villa scassinando una porta laterale, i malandrini si fermarono al primo piano: e si accontentarono di rubare biancheria ed oggetti da tavola per un valore di diecimila lire. Oltre alla incompleta riuscita del colpo a lungo progettato essi ebbero anche un infortunio nel lavoro: poiché si affrettarono a portare via alcuni piatti credendoli d'argento, mentre questi erano soltanto di metallo argentato. La refurtiva venne portata, probabilmente, a Torino, eludendo la vigilanza daziaria e finora non è stata rintracciata. Senza dubbio dopo questa prima impresa i ladri do•veliero pensare amaramente che la loro fatica avrebbe potuto raggiungere un risultato ben più lucroso, se essi disponendo di qualche mezzo potènte di trasporto per la fuga con In refurtiva, fossero penetrati a visitare con calma anche il secondo piano della villa. Comunque, essi decisero di tornare all'attacco. Ma la seconda, spedizione fu più sfortunata della prima. Infatti i ladri avevano appena «porlo una bassa finestra che la malaugurato frattura di un vetro gettò l'allarme, facendo rovinare il piano del furto. I! vecchio guardiano cominciò a gridare « Ai ladri ! ■ ed essi dovettero fuggire. Xon disarmarono però: anzi nella notte sfes-sn diedero la scalata alla villa Onirico. Ma neppure questa improsa diede molto rendimento: poiché essi riuscirono ad asportare soltanto pochi oggetti di modesto valore. Per la disgraziata banda che. nonostante la buoni... volontà, non riusciva a trovare la slrnda del successo per i suoi propositi ladreschi, restava un'ultima risorsa, una risorsa non comune, capace di compensare e far dimenlicare gli insuccessi toccati. A Rivarossa, fuori del cimitero,,e quasi nascosto fra le vigne, c'e un magnifico sepolcro ove e tumulata la salma del romm. Leopoldo Neuyoller, console onorario d'Italia, morto a Xizza Marittima trenta tre anni fa. Prima di essere trasportato in Italia, nel sontuoso sepolcreto costruito appositamente, il cadavere venne fatto imbalsamare dalla vedova, spesata in seguito al dott. Tapparo. La salma, chiusa In una magnifica cassa coferia di vetro, venne deposta nel sepolcreto iti muratura e ricoperta quindi con un pesante lastrone di marmo. Sulla tomba venne "retto un gran Cristo in croce,- bellissimo lavoro dello scultore Cmonica ed il sepolcro, ornato di fiori, di pini, e chiuso con una cancellala alta circa quattro metri. Fin dal temno della sepoltura si disse in paese che nella cassa del Xeuyeller erano 6tatl chiusi anche gioielli molto preziosi, come alcuni anelli con brillanti, una cintura di napoleoni d'oro ed altre cose di valore. Questa voce erti avvalorata anche da persone de! luogo, che affermavano in 'modo assoluto di parlare per conoscenza inronrla. Facendo tesoro di queste informaz'oni 1 ladri tornarono dunque l'impresa decisiva: l'apertura della tomba ed il furto dei preziosi rial cadavere imbalsamato. Armatisi degli arnesi necessari al difficile lavoro di ecasso, essi scavalcarono per duo volte. In due notti diverse, la cancellala del sepolcro ed iniziarono l'audace lavoro di apertura. La prima volta però che si misero all'opera, nonostante si fossero muniti anche di molto coraggio, si lasciarono imnressionare dal carattere suggestivo del luogo e dell'impresa e piantarono il lavoro appena iniziato. Per inlauto il Cristo in croce con le braccia aperte assumeva nella oscurità l'aspetto di un pauroso fantasma vigile nelle loro azioni: poi la fiamma di un cerino treeso per dar fuoco ad una sigaretta, provocò addirittura un colpo di scena imprevisto.- Alcuni uccellacci notturni che dormivano nel niccoln vano della cappella, spaventati dalla luce improvvisa, cercarono di fuc-trire e sbattendo con le ali contro le corone di metallo determinarono tali rumori insoliti, resi lugubri e sinistri dalle circostanze, che i ladri n'ebbero una strana paura e se la diedero a gambe! La seconda volta i malviventi tornarono con la mente più calma e si misero al lavoro senza lasciarsi suggestionare. Però i loro sforzi ftirc.no del tutto vani: la grande pietra di marmo. resistette al tentativo di spostamento. Essi lasciarono sulla tomba e sulla cancellata le tracce del loro insuccesso e non tornarono più. Se tuttavia fossero riusciti nel loro Intento avrebbero provato una sgradita sorpresa: perchè il cadavere imbalsamato ncn porta addosso alcun oggetto prezioso. . Vivamente preoccupati da questi frequenti fatti delittuosi, i carabinieri di Lenii si misero subito alla ricerca del colpevoli. Dopo minute indagini essi riuscirono con successivi appostamenti a trarre in arresto i nrincipali componenti della combriccola. Gli arresti furono operati in parte a Torino, in parte nel territorio di Rivarossa, sempre dall'arma dei carabinieri. Fra gli individui mandati al carcere sono certi Giovanni Cavagna, detto « Gióanin ». Francesco Biroglio, Giovanni Battista Quaglino, ritenuto ideatore ed organizzatore del piano ladresco, Giacomo Guglielmetti, Tommaso Martino, detto «Martin », vigilato speciale. Dapprima gli arrestati cercarono di negare recisamente la propria responsabilità, poi alcuni si contraddirono e finirono per confessare i furti ed i tentativi commessi. Dopo i primi interrogatori dei carabinieri essi vennero deferiti alla autorità giudiziaria di Rivarolo Canavese. I*ai PHIUPS! Viva la Philips — lampada buona, cài; se la comperi — non il canzona. Con poco illumina — tulio il Creato, viva la Philips — a buon mercato! Chi sa risplcndcre — costanlcmenle, fortuna rapida — fa tra la nenie; la Philips, lampada — tra le più chiare, splenda di vivida — dice solare.. Se oagi. Diogene — ricomparisse sol per rivivere — come à'à visse, darebbe sùbito — per cercar l'uomo, ad una lampada. — Philips il pomo. Invano l'invidn — sue concorrenti dicon: «La Philips — ha dei parenti! ». Ah mal! Guardatevi — prima ili lutto da chi, la imita — sema costruito! E se l'autentica — Philips nrm splende dal vicrcaniucolo — che non la vende perchè tal lampada — a lui si nega, correte, a prenderla — cita « Bottega ».' fi). (1) La lìoiiega e (per antonomasia) la famosa Bottega delle Lampade, di Soresi, in via XX Settembre, 16 (tra via XXIV Maggio e la Galleria Nazionale), tel. 47-071, dove si trovano tutti i tipi di Philips, Ira le quali la Solare, l'Argenta, la Limolile (per vetrine) e la famosa Lampada Risparmio, elio non dovrebbe mancare in nessuna famiglia. La Banca agricola Italiana avverte lavsua spettabile Clientela che il giorno 7 corrente inaugurerà, nei locali terreni <)el suo Palazzo di via Alfieri, 9, un Ufficio Cambio, opportunamente organizzato per i servizi di compra-vendita di divisa fisterà, rilascio di chèques su tulio le piazze d'Europa e d'oltremare, cambio di biglietti e valute estere, rilascio o pagamento delle lettere di credito. Detto Ufficio è anche a disposizione del pubblico per qualsiasi informazione Inerente a transazioni bancarie all'estero. Un apposito sportello dell'Ufficio Cambio continuerà a rimborsare, franco di spese e ccimmissioini, le cedole di Titoli di Stato presentate dal clienti e privati, maturate fino dal l.o del mese corrente. Lo STUOe© roSASSAGUA l'elegante studio del nolo fotografo, di via Cernala n. 34, inaugura oggi il telefono K. s,a-5?6 e no avverte la sua scélta e numerosa clientela, allineile voglia prenderne nota. Sopratutto se si tratta di fotografie di bambini, che sono una specialità personale del Massaglia, ó bene che le famiglie chiedano teictonicamente l'ora per la posa a fine di evitare lunghe attese che stancherebbero il bambino, impedendo cosi di ritrailo nella sua espressione più lieta. E' un consiglio dato col desiderio che le fotografie infantili riescano nel modo più artistico, coni'.: in animo del fotografo che predilige con amoro i ritratti dei bambini. "Biffi,, TP'ltrìszsss». San Carlo v Questo elegantissimo Gran Bar, tiene tutti i migliori prodotti delle primarie Case. Esso si è in questi giorni assicurato anche una squisitissima tazza di caffè, tanto rinomata per il suo aroma e la sua bontà, la famosa miscela sublime della Casa del Caffè. Giuro che iui apparterrete dovesse costarmi la stessa corona Questa frase avrebbe rivolto Edoardo Vili d'Inghilterra ad Anna Bolena quand'egli tentò la virtù della nuova dama di Corte della Begina Caterina d'Aragona. La dama si era fieramente ribellata esclamando: «V'Ingannate, Maestà! ». Edoardo VIII era però troppo avido e violento per arrestarsi davanti a un rifiuto femminile. Esso non aveva per il Re cacciatore che l'importanza di un piccolo guado da superare Inseguendo una cerbiatia in fuga. Ma la conquista di Anna Bolena non fu tanto facile nemmeno per il Re d'Inghilterra. La donna non cedette che sotto lo pressioni dell'ambiziosissimo zio e davanti al miraggio di diventare regina. La storia è discorde nel giudicare Anna Bolena. La magnifica film che si rapprerenlerà domani per le prime volte al Salone. Ghcrsi cerca di riabilitare la bellissima Anna e presenta Re Edoardo Vili nella luce sinistra che è passata in giudicato senza possibilità di revisioni superflue. .: Re gaudente e grossolano • » era Edoardo Vili d'Inghilterra. La regina', la nobilissima Caterina d'Aragona, era da lui trascurata e vilipesa per femmine di Corte, di taverna o di bosco, secondo il capriccio dell'ora. L'apparizione dii Anna Bolena fu un pungolo ardente per la lussuria del sovrano e la resistenza e il rifiuto esasperarono -il desiderio. Contro ogni legge morale, contro il Pero divieto del Papa, egli fece pronunciare sentenza di divorzio con cui ripudiava Caterina d'Aragona che non aveva saputo dargli l'erede, e pose in trono Anna Bolena.. f,a trista vicenda galante si concluse in tragedia, o di questa tragedia, evocala con grandiosità scenografica e gusto d'arte raffinato, I-iEISTKTY PORTEN ed EMILIO JANNINGS saranno domani i protagonisti al Salone Ghcrsi. Enorme è l'attesa per questa première, che presenterà uno dei più ammirati capolavori cinematografici dello scorso anno. HAROLD LLOYD si presenterà cggi per le ultime volte nella gaia film 11 Signor IHhc/on. Il turno delle farmacie Le Farmacie aperte osgl, domenica, sono: Cooperativa Iti, via Pietro Micca, 3 — Bcstcnte, piazza Cnrlgm'iio 2 — Dotta, via Quattro Marzo, 5 — Internazionale, via Roma, n — Almasio, piazza Statuto. — Piccinini, via Duchessa Jolanda,. S — lliascttl, corso VlJt. Emanuele, 151 — S. narbara, vìa Cernala, % — Mondino, via Madama Cristina, fé — Campanino c Gomlllno. via Nizza, 1S3 — nella Borea, via Mille, 48 — Burla e Giovenale, piazza Madama Cristina — Fralrja. Via S. , lionato, 55 — Levi, via Po. W — Dctbecclil, vili Rosine, S — Dm-zio, piazza Gran Madre, 1 — Coopera Uva I, piazza Paleocapa, 1 — Leva, corso Duca Genova, il — Sant'Anna, corso Re Umberto, 5j — Varvello, corso Novara, Só — Borgo Rossini, via lteircio, l — Navnrra, via Goffredo Mameli, 15 — Guidetti, via S. Giulia, 55 — Tesoriera, corso Francia, C-oj — Madonna Campajrna, strada Lanzo, suo — Ilo, Mongmevro 53 — Abbadia Stura, strada Abbadia, H2l - Cavorctto. piazza Comunale, 1 — Madonna Pilone, corso Casale, 206. Seguendo la Cronaca PELLICCE DI VIENNA Oggi domenica Esposizione. Continua la vendita delle meravigliose pellicce a prezzi catastrofici di fine stagione. De Benedetti, via Pietro Micca 19 ang. via Genova 20, Torino. Combustibili primari a prezzi di concorrenza, si possono acquistare presso i Distributori della Alleanza Cooperativa Torinese Qualità esclusivamente le miglior!. Peso garantite. Consegna sollecita. 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" LA BESTIA NERA „ protagonista PR3SCILLA DEAN domani al " VITTORIA „ Priscilla Dean, già famosa per essere stata la protagonista ile La vergine di Slambul e di Miele silvestre, rappresenta in questa film un nuovo tipo di donna. ha suo nuove avventure si svolgono al Labrador, nel paese delle penicele, e in altre terre nordiche degli Stati Uniti. In mezzo a individui senza leggi né freni, la donna accende passioni, è desiderata violentemente, aggredita in modo selvaggio. Essa è tanto padrona di sé da superare tutte le più terribili peripezie e dopo un periodo di esistenza burrascosa e tremenda le malvagie passioni intorno a lei si placano e il sole della felicità le sorride. — Oggi ultimo repliche delle avventure piratesche: 1 padroni del mare e dei numeri di varietà- Troupe Goltani, gladiatori, e Renato Berti, cantante dicitore. — U nuovo programma di varietà per domani al Cinema Vittòria consta dell'imitatore Rubin e dell'attrazione The Brunos. " La donna dagli occhi d'oro „ domani al CINEMA BORSA Questa film avventurosa, di cui ineamince ranno domani al Borsa le rappresentazioni si inizia con un giuramento minaccioso. Giacomo Black, ladro ferroviario, condannato in seguito alle accuse di Enrico Black, costrut loro di ferrovie, giura che si vendicherà. Do po dt avere espiato un breve periodo di pe na. riesce ad evadere, si impossessa di una locomotiva e corro in cerca del suo omonimo accusatore. L'avventura ha un seguito dram malicissimo che avvincerà domani il pubblico del Cinema Borsa. Ne sono protagonisti VVJlXiajxx Duncan e Carola Holloway, Maciste giustiziere », domani al CINEMA ITALA Dopo un periodo di incortezza (dovuto alidifflcili condizioni dell'industria cinematografica italiana) Maciste è ritornato a co gliere nuovi allori in una film di grande in teresse e splendidamente sceneggiata nelto quale lo caratteristiche macistiane si inquadrano in un dramma poliziesco attraente i di soluzione incerta fino alle ultime scene. — Oggi ultime repliche delle tre divertenti rllms ccimiieissime: Filomena sposa felice; Frldolcn dentista e Max e le conseguenze della rassomiglianza. - CLÌ~OPPRESSI., ovvero : Le Fiandre sotto Filippo II andranno in programma domani al Cinema Royal nella emozionante interpretazione dei due celebri attori Raquel Metter e André Roanne. — Oggt ultime repliche della comica in quattro atti: Patti/ all'Albergo dt inn Cret. "CUORE,. capolavoro di squisita sentimentalità. Oggi uhjpje repliche al Cinema Nazionale, Il suicidio di una settantenne Ieri mattina la settantenne Antonia Batetta, abitante da sola in una cameretta al 4.o piano di via Massena n. D, si gettava da quell'altezza nel sottostante cortile. Essa veniva raccolta da alcuni vicini, e visitata tosto dal dottor Gara vaglio, abitante nei pressi. Il sanitario riscontrò le gravi condizioni della poveretta e ne consigliò il trasporlo al San Giovanni, il che venne effettuato mediante vettura pubblica, per cura di una guardia civica. La Batetta però spirò ■pochi minuti dopo il suo arrivo all'ospedale, ed il doltor Andreoli non potò far altro dia constatarne il decesso. Essa aveva riportato la frattura di una gamba, la commorlone cerebrale e lesioni interne. La povera vecchia soffriva di mania di persecuzione.' e faceva vila solitaria e chiusa. Essa prima di effettuare l'insano proposito scrisse una lettera sconclusionata che rivela le «Iterate facoltà mentali della poveretta. — L'operaia Carolina Fenoglio, di 88 «ani, abitante in via Feletto 35, ingoiò a scopo suicida una forte dose di permanganato. Sornresa da forti dolori, venne trasportata mediante barella della Croce Verde all'astanteria Martini, dove, dojpo la lavatura gastrica, fu ricoverata con prognosi riservata. Una singolare disgrazia Michele Casetta di 18 anni, abitante In via Bognanco 6. operaio in una tintoria in irta Bramante, 3. verso il mezzogiorno di Ieri stava riscaldandosi, ad una piccola stufa, nel negozio del suo principale. Le esalazioni di anidride carbonica dovute al cattivo fon- ' zionamenfo della stufa fecero si che di glovinotto fosse colto da capo-giro.- Egli cadde sulla stufa, e, iprivo di sensi com'era, vi rimase lino a che non arrivò in negozio il padrone. Quando venne tolto dalla critica posizione il Casetta aveva già riportata una vasta e grave ustione alla regione glutea. Trasportato al San Giovanni con l'auto-ambnlanza del Municipio, accompaenato dal Tirincipale, il poveretto venne visitato dal dottor Odasso, che lo giudicò guaribile in cento giorni. Per guarire la orribile piaga' occorrerà praticare un innesto di epidermide. «*» Il dottor Salvi dell'Ospedale Martini ria curato ieri d'urgenza lo chnuffeur Comesio Andrea, di 33 anni che nello Stabilimento della Soc. Anon. Vetraria Torinese era caduto n cavalcioni di un ca/rro procurandosi una grave contusione nella regione del bacino. L'audace sesto df due ladri n farmacista signor ÌBertone Giovanni, a-> bitante in via S. Secondo, N. 25, si era recato ieri alla Banca d'Italia per sbrigare una Incombenza. Mentre stava scrivendo a uno degli scrittoi riservati al pubblico, venne avvicinato da due sconosciuti, aventi entrambi l'aspetto di persone non pratiche di faccende bancarie. Uno di essi, con parola quasi ossequiosamente timida, gli chiese alcune informazioni inerenti ad una operazione che doveva compiere. Il 6Ìgnor Bertone si affrettò a dargli le spiegazioni volute, ma mentre egli stava a tu per tu coll'lnterrogante, il compagno riuscì con rapidissimo gesto a sottrarre da una borsetta un portafogli contenente L. 3000 e alcuni libretti della Cassa' di risparmio col deposito complessivo dt L. 50O0. Fatto il colpo, i due si allontanarono tranquillamente. Soltanto quando furono lontani il signor Bertone si avvide del furto avvenuto. Furto in un Distribuiorio dell'Alleanza Ignoti riuscirono ad introdursi nel Distri, butorio N. 20 dell'Alleanza Cooperativa, sito in corso Begina Margherita. N. 76, e vi Tubarono formaggi, salami, olio per un valore complessivo di L. 3000 circa. — U signor Vecchi Giuseppe, abitante te via Silvio Pellico, N. 12, denunziò 11 furto dt 25 metri di stoffa nera, di un soprabito con pelo di cammello e di tre penne stilografiche. . _ NOTE SPICCIOLE Intercisi magistrali. — 11 ministro della P. T. aworte che fi dovranno ritenere giustificate la assenze del maestri, <lal 7 al 10 gennaio, 1 quali proveranno ,11 prender parte al convegno della H, Tommaseo, in Milano. «lue per sezione. Associazione naz. malarici di (uarra. — I SOCI cho Intendono intervenire stamane alla cerimonia nella Mele Antouelllana, devono trovarsi alla sede sociale alle 9.30. Donne d'Italia. — Per -un errore di data la conferenza del prof Terzaghl. dovette essere rinviata al 13 gennaio. Circolo centrale popolare. — Stasera ore 99,(5 trattenimento musli'ale-letteraTlo. unione ex-granatreri. — Stamane ore 10 adunata nella Beilo dt via Rosine, 2. por ecarsl alla Mole Antonclllana. Unione maestri escursionisti. — Martedì gita a Santcna alla tomba di Cavour. Ritrovo ore l!,S a Porla Nuova. Unione nat. reduci fronte balcanico. — Stamane alle 0,30 convegno alla tede pei recarsi alla Mole Antonelllana. ■ Comitato Liberale del III Mandamento oggi alle oro 14,30, famigliare trattenimento ilei soci della Mutua operala u Befana ilei bambini. Centuria mutilali. — Stamattina alle o adunata In caserma. Giubba con . decorazioni. Unione del Lvoro. — Commissione esecutiva rlu. nione stamattina alle 10. ' Tenta di uccidere la cognata poi si getta dal tetto della casa e muore Mille bimbi beneficati daHa Befana dei giornalisti torinesi Verso la 13 di Ieri, in piazza Solferino, fcmppi di mamme e di bimbi attendevano il laro turno d'ingresso al Teatro Alfieri, per partecipare alla festa benefica che i giornalisti torinesi avevano voluto onrire ai fanciulli a cui la vita scarsamente sorride. A poco a poco ii teatro (concesso dall'inesauribile cortesia della Ditta Achille e Giovanni Chiarella e predisposto allo speciale scopo dal cav. Emilio Rassi) si è andato popolando di una folla multicolore o vivacissima di ragazzi irrequieti: domande, risposte, dialoghi di ogni genere, avvengono durante l'attesa, argentine risate risuonano, occhiati; di stupore e di contentezza s'incrociano. Mille bimbi a cui Natale e Capodanno poco o nulla recarono, possono finalmente avere un giocattolo, un dolce, un vestitino, qualcosa insomma che valga a toglierli da un precoce 6enso d'Isolamento, a dar loro il sent-imemo della solidarietà umana. Rallegrare l'infanzia, portarla per poche ore in un ambiente nuovo, consolarla con una tangibile testimonianza di simpatia, ecco ciò che i giornalisti barino voluto. Per far ciò è stata necessaria un'organizzazione accuratissima e minuziosa, e soprattutto la cordiale adesione, la generosa sollecitudine di molta anime buone, I doni e i donatori Prima di tutto, un omaggio doveroso e commosso, e un ringraziamento che è un augurio. La Principessa Jolanda di Savoia ha voluto rispondere all'appello del Comitato organizzatore con un magnifico dono di indumenti confezionati sotto la sua direzione: l'augusta 6ignora, che sta per realizzare un sogno di maternità, si ó sentita spiritualmente vicina alla folla dei bisognosi ed ha Inviato il suo generoso contributo. Come è possibile rammentare soltanto approssimativamente i nomi dei benemeriti? Come si fa a ringraziare Dina Galli ed Amerigo Guasti per la loro partecipazione materiale e morale all'iniziativa? Il Teatro Alfieri è stato messo a disposizione dei giornalisti, completamente libero da spese, arredato; pompieri c personale di servizio essendosi prestati senza risparmio. Rosanna Galli ha offerto un ricco dono in denaro. Gli industriali biellesi hanno risposto con larga munificenza all'invito della Associazione della Stampa Subalpina affermando cosi la stretta e fraterna adesione della provincia laboriosa alle benefiche iniziative della nostra città. Commercianti, industriali, esercenti torinesi hanno offerto abiti, giocattoli, dolci, indumenti con lo slancio cordiale che La follia sanguinaria d'un contadino Tenta di uccidere la cognata poi si getta dal tetto della casa e muore Un dramma provocato dalla follia sanguinatia d'un contadino aicoolizzato è avvenuto l'altra .«era in prossimità d'Orbassano c più precisamente alia cascina « Savoiarda » situata sulla strada di Rruino alle cosidette « Gerbolo » di Rivalta. Certa Maria Maritano di anni 35 è stata ripetutamente e assai gravemente ferita dal cognato Giuseppe Maritano, fratello di suo marito ed il colpevole quindi si 6 fatto giustizia da si precipitandosi a capofitto dal tetto della sua casa. Secondo la prima versione, tra il Giuseppe e la giovane cognata, conviventi nella stessa casa col vecchio padre di novant'anni non correvano buoni rapporti. Si diceva che, partito per la guerra il marito della Maria, il fratello Giuseppe avesse amministrato la cascina con criteri un po' troppo egoistici, in modo da trarre un grande beneficio personale, ciò che al ritorno dell'altro dalla guerra aveva fornito argomento di molte dispute, tanto più dolorose in quanto 1 due fratelli, prima, erano sempre andati d'accordo. Secondo ia prima versione il Giuseppe atiribui sopratutto alla cognata Maria la causa di questi crescenti dissapori, al punte da esaltarsi fino al delitto. A più riprese, si dice, lo sciagurato uomo aveva minacciato la cognata, ma costei non si era mai soverchiamente allarmata. Ma purtroppo il dramma accadde e terribile. Ferita a colpi di falcetto dal cognato cito l'assali in un impeto di sanguinario furore, la Maria Maritano dovette'ossero trasportata al nostro ospedale Mauriziano, dove il dottor Bertone la fece ricoverare con riserva di prognosi; mentre nella vecchia casa i congiunti sono rimasti esterrefatti ed angosciati attorno ad una salma, quella del colpevole che — come dicemmo — si e ucciso gettandosi dal tetto. KTella casa del dramma Per avere maggiori e più precisi particolari sul fatto ci siamo recati ieri alla cascina a Savoiarda ». E' questa un vasto fabbricato rustico che per tre. lati corre lungo il cortile tutto ingombro di carri e attrezzi da lavoro e sorge in mezzo ad una vasta estensione di tenerlo molto discosto dalla strati?, comunale. La « Savoiarda » è di proprietà dei Maritano i quali traggono dal faticoso lavoro dei campi e da! commercio del be„ i stiame largamente da vivere. Indice non Subii distingue. Il Municipio la Deputazione l; Am , operosità sono i vistosi depositi provinciale. l'Opera Pia di San Paolo, la1 Cassa di Risparmio hanno erogato cospicue somme di denaro. Il comandante del Corpo d'Armata e il colonnello cav. Faracovi hanno concesso la banda del S.o Regg. Alpini. II cav. Valobra e i giovani esploratori capitanati dai signori Goffi e Tarenzi si sono prodigati nel lavoro di preparazione dei premi e nella distribuzione di essi; il commissario Azzati ha diretto il servizio di polizia, quello d'ordine è stato disimpegnato dalle guardie municipali. A tutti, l'Associazione della Stampa Subalpina, per bocca del gr. uff. Nardini Saladini, consigliere delegato, ha espresso i ringraziamenti più vivi e sentiti, riassumendo i mille « grazie « cinguettati dai bimbi. Le sorprese della Befana erano le seguenti. A ciascun bimbo, cinque lire ed un pacco contenente tagli d'abiti, o indumenti confezionati, giocattoli, libri, o maglierie. Inioltre, una lotteria con cento premi consistenti net doni della Principessa Jolanda, in libretti della Cassa di Risparmio, in somme di denaro, m grandi giocattoli, panettoni, vestiti completi, ecc. Dei mille bimbi, la sorte ne ha dunque designati cento per un « supplemento • più grandioso, per un ricordo di maggior valore. Lo spettacolo festoso Mentre si avvicina il sospirato momento diamo un'occhiata — dal palcoscenico — al teatro. Mai l'Alfieri fu così affollato e animato, brulicante di volti ansiosi ed impazienti. Anche le autorità e gl'invitati — chiusi rigorosamente nel recinto delle poltrone — partecipano alla comune allegrezza. Le gallerie è la platea rigurgitano di binici, che nascondono quasi i gentitori e si sbracciano da ogni parte, stupiti ed ammirati. Al suono della Marcia Reale tutti scattano in piedi ed agitano le manine, applaudendo replicatameme. Si apre il velario : al centro una grossa ruota rossa, quella delia fortuna, contiene i biglietti della lotteria; ai lati e in fondo grandi tavoli sono sovraccarichi di pacchi, custoditi dai giovani esploratori, che li hanno preparati. L'n a ohi » di sorpresa corre tutt'intomo, su mille piccole bocche. 11 consigliere delegato dell'Associazione della Stampa Subalpina,-grand'uff. Raffaello Nardini, ottenuto un po' di silenzio — si presenta a ringraziare con elevato parole tutti coloro che resero possibile la festa. Ricordate le tradizioni benefiche della nostra città, egli invia un salute ed un augurio alla principessa Jolanda, e manda un ringraziamento agli Enti pubblici, alle istituzioni, ai privati, che generosamente donarono. Con. elude dicendo cho confida che per i mille bimbi che lo ascoltano, ■ Befana » diventi sinonimo di « bontà » e testimonianza di fraternità. L'oratore, che aveva premesso come il giornalismo conduce a tutto, anche a dover fare un sermono ai bimbi, è cordialmente applaudito. Lo spettacolo propriamente detto 6ta per incominciare. Ed ecco infatti Amerigo Guasti avanzai'si sorridente a chiedere indulgenza ed attenzione al minuscolo pubblico che gli sta innanzi. Dopo aver ricordato l'affetto e la simpatia che legano alla nostra città la sua Compagnia, ramyenta la cordialità con cui gli attori italiana In genere seguono le iniziative benefiche. Ma poiché — egli dica — 6i trova dinanzi a futuri spettatori, vuol conquistarli con un saggio dell'erte sua. Ed infatti presenta loro alcune garbate imitazioni di Ruggero Buggeri, Angelo Musco, Emma Grammatica. Termina, assai arplaudito, cosi: «Ho una bimba anch'io: Teresina. Teresina è di là, e deve dirvi una poesia. Ma ha paura. Fatele coraggio. Chiamatela ». « Teresina » è Dina Galli, una Dina Galli incredibilmente giovane, con un biondo fiocco di capelli che le pende su di una spalla, un nastro bianco fra le treccie e un vestitino giallo da educanda. Dina Galli, Umida e spaurita, si avanza, e dopo aver tentato di sottrarsi, sgomentata, al 6uo compito, recita la • vispa Teresa» (autentica e tradizionale). La recita con intonazioni fanciullesche, interruzioni per difetto di memoria, e con visibile tremore. E, bambina prodigio, se ne va tra gli applausi. Gianduia ha trasportato, per un'ora, le sue tende all'Alfieri. Mentre la banda degli alpini, diretta dal maestro Sioppoloni. mandava allegre note dalla galleria, i fratelli di foraggi che si vedono accumulati sotto i porticati e lo tettole, mentre dall'uscio della stalla semiaperta si ode il mugghiare delle bestie bovine. Prima a venirci ad incontrare è la moglie de! morto. Una povera donnetta in abiti dn contadina col capo coperto da un fazzoletto, sotto il quale spuntano ciuffi eli capelli grigi. Il duro lavoro della terra fa invecchiare innanzi tempo, e questa donna infagottata nelle vesti rattoppate, col volto solcato di rughe, ci sembra già vecchia benché non abbia ancora C]uarnnf anni; Dietro di lei appaiono r.ltre due donne, un ragazzetto avvolto in una mantellina da soldato ed un bimbo di una diecina d'anni: il figlio maggiore del suicida. La povera donna ascolta lo nostre domande e ci risponde confusamente, con quelln disordinatezza propria delle genti di campagna. Dico che il suo povero marito non era cattivo; aveva sempre fatto del bene quando se ne. era presentata l'occasione e non mostrava preferenze fra i suoi cinque figli e quelli del fratello. Voleva a tutti ugualmente bene ed anzi quando la cognata diede alla luce l'ultimo piccolo, mentre il fratello era soldato si occupò dell'assistenza della Maria come fosse una sorella. Non aveva mai dimostrato alcun odio verso di lei ed è inconcepibile come ad un tratto abbia potuto pensare di ucciderla. -- Evidentemente 1n quel momento egli era pazzo — dice la vedova che prosegue poi a tessere te lodi del compagno perduto esaltandone sopratutto l'operosità. — Un lavoratore come quello non lo si trova per un giro di molte miglia, tutti lo possono dire. Si alzava all'alba per andare in campagna e non si risparmiava; tutti i lavori più gravosi li1 teneva per se. Da quando il padre, ormai vicino ai novanta, non poteva più occuparsi di nulla rimanendo tutto il giorno seduto nell'aia all'estate, o chiuso nella stalla all'inverno, egli aveva preso la direzione di tutto. Un vizio solo lo soggiogava: quello del bere. Dà qualche anno il vino era diventato una passione per lui. Io cercavo di trattenerlo su quella china, perche comprendevo che il suo carattere si andava inasprendo coH'olcool. ma non potevo assolutamente impedirgli di prendersi l'unico svago dopo giornate di cosi faticoso lavoro. L'aggressione E dopo una pausa la donna riprenda: — Fu veramente il vino la sua rovina. Da qualche tempo era diventato scontroso e sospettoso. Quando ritornava dai mercati, di Orbassano o Rivalta, si lasciava andare purtroppo a qualche scenata. Narrava che le persone incontrate gli avevano riferito che i suoi famigliari dicevano in giro che egli era pazzo. Effettivamente era lui che domandava agli estranei se avessero sentito dire dai suol di casa che egli era sulla via del manicomio. Questa della pazzia era diventata per lui un'ossessione, latito cho per tranquillizzare lui e per tranquillizzare noi lo abbiamo persuaso a farsi accompagnare da una sua sorella, circa otto giorni addietro, dal medico condotto di Rivalla, doli, clivio. La sorella del morto, una delle due donne cho assistono al nostro colloquio colla vedova, interviene per spiegare che il medico riscontrò infatti al Giuseppe Maritano alcune anomalie, che rendevano necessaria una cura, ma escluse in modo formale cho fosse stato indispeaisabile ricoverarlo in una Casa di salute. — Nella giornata di venerdì — prosegue la moglie del morto — mio marito sembrava tranquillo. Lavorò fin verso le 17 a cimare piante ed a confszionare fascine. A quell'ora rientrò in casa, dove non si trovava glie la Maria, intenta ad accendere il fuoco per preparare la cena. Per meglio spiegarci come avvenne la tragica scena, le donne ci conducono in casa. Una vasla e buia cucina di campagna, in fondo alla quale, in un grande e profondo camino, bruciano alcuni sarmenti. La ballonzolante fiamma rossastra non riesce ad illuminare l'ambiente meglio di quello che non faccia la grigia luce della giornata nebbiosa filtrando attraverso i sudici vetri dell'unica finestra. Tutto, rimane indistinto là dentro: solo ad un guizzo sanguigno del focolare si scorge l'orlo di una grande tavola ed 11 profilo di una panca di legno. — La disgrazia è cnpi'ata in questo modo — dico la donna arcoslandosi al camino. — Maria era intenta a sciogliere una fascina, e per spicciarsi nella bisogna adoperava il falcetto, quando giunse mio marito, ed essa neppure si accoro di lui. Sciolto un fascio di sarmenti, mia cognata posò l'arma sull'angolo del tavolo e si chinò per attizzare il fuoco. Allora mio marito, chissà per quale dannata ispirazione, raccolse il falcetto e, gettatosi sulla cogitala, cominciò con quello a colpirla alla nuca. Doveva essere in preda ad una manìa sanguinaria, perché non un colpo solo egli le vibrò, ma cinque volte di seguito abbate l'arma sul capo di lei! Fin dalla prima ferita ricevuta la donna cacciò un urlo terribile, ed io, che mi trovavo sotto il porticato, dal lato opposto, accorsi, ma nel frattempo finche mia cognata, divincolatasi, sebbene sanguinante, si precipitò fuori urlando. Il suicidio « Io compresi che qualche cosa di terribile era avvenuto e corsi in cucina, ma in quel momento mio marito ne uscì ed infilò di corsa la scala che conduce al piani superiori. Intuendo che la tragedia non era ancora, finila. io seguii, chiamandolo per nome e cercando di afferrarlo. Ad un dato momento credei di averlo raggiunto. « Un passo ancora e for-e lo avrei salvato, ma lui. comprendendo il mio disegno, staccò Improvvisamente un esse dal lucernario, e prima che io avessi avuto tempo a ripararmi me lo gettò contro; poi con un balzo spari su per il tetto. Allora compresi che ormai ogni speranza era finita, e colla stessa prestezza con cui ero salita, ridiscesi la ecala. Appena raggiunto il pianerottolo a terreno, sentii un tonfo sordo, che mi fece race a.; ricciare. Balzai fuori e ai piedi della scala vidi il mio disgraziato uomo steso in terra, fta due pozze di sangue ». La donna s'interrompe un istante, per la commozione, poi prosegue: — Il dottor C'.ivio. giunto poco dopo, visitò mia cognata e la medicò di cinque ferite a! capo della lunghezza da quattro a sei centimetri ciascuna, alcune delle quali penetranti in cavità; poi ordinò cho fosse trasportala in un ospedale di Torino, rio che avvenne otrgi: quanto al mio disgraziato marito, appena il medico lo vide disse che non vi era più speranza di sorta. Nella raduta si era fratturata la base cranica. 11 poveretto, dopo di essere stato steso sul letto, riprese per un momento i sensi. Etili si rese perfettamente conto del suo stato e mormorò: «Dio mio, cosa ho fatto! Perdonatomi!». Poi non parlò più e a.gonizzò fino r.d oggi, alle ore tredici. A quell'ora è morto. E' giunto questa mattina da Orbassano il maresciallo Carta, comandante la Stazione dei carabinieri, per interrogarci sul fatto, ma noi non abbiamo potuto che ripetere quanto abbiamo detto a loro. A questo punto ìa sorella del defunto ci fa segno di seguirla nella stanza vicina. Anche questa e oscurissima. Un lumino- ad olio posto sul tavolino da notte illumina debolmente lil letto ampio, che da solo sembra riempire tu11a la stanza. La donna solleva il tremolante lumicino, scosta il lenzuolo ed a quella debole luce giallastra appare il volto dell'estinto, un volto da.l color dell'avorio, chiazzato di macchie violacee. La morte ha cancellato in quella maschera i tristi segni della pazzia. Nell'ombra LI gruppo delle due donno © del bimbo, singhiozzano sommessamente. 11 tragico episodio di un momento di follia si & chiuso, e tutte le speranze si volgono verso la donna, fidando che la sua forte costituzione riesca a vincere la violenza do) male Anch'es=a ha cinque bimbi, eri il più piccolo di pochi anni, che ora e più clie mai hanno bisogno delle cure della mamma 1 Il bilancio preventivo del Comune per l'esercizio 1924 Il Regio Commissario, barone La Via, ha approvato il bilancio preventivo per l'esercì, zio 192» in base alle proposte presentate dai Commissari aggiunti per i varii rami dei servizi municipali e su relazione del Commissario aggiunto per le Finanze e tasse, professor Broglia. Il bilancio generale si riassume nelle seguenti cifre: Entrate effetti»*:' Ordinarle Straordinarie Avanzo di gestione Entrate per movimento capitali Partite di giro L ia2.i40.43O — ■ &N.000 — L. li.lbtl.0G7 74 " 1S.452.W0 — » GC.i37.102 28 Totale L. 210.02S.O» — Spese elTottlve: Obbligatorie ordin. Obbligai, straord. Facoltative ordinarle Facon, straordinarie Spese per movimento capitali Partito di giro 51.550.447 42 21.908.203 33 0.115.840 — 1S.340.S27 00 S5.33i.090 93 CC.437.10-2 20 Totale L. 219.028.000 « Il bilancio del 1924 — dice il comunicato municipale — risente lo prime conseguenze della riforma tributaria, che avrà piena apLupi, maghi" delle marionétte."hanno portato ! £ii,caHziù['e nel 19-5- Le previsioni del gettito 6ulla scena un baraccone che k un teatrino in miniatura, il e teatro Gianduia portatile ». Ed incomincia, sul minuscolo palcoscenico, una commedia che fa sbellicare dalle risa i piccoli ed i grandi. La figura del buon Gianduia 6 popolare, e il pubblico la saluta con simpatia, come una vecchia conoscenza. Le sue repliche in dialetto piemontese sono sottolineate da clamorose risate, e quand'egli afferra un bastone e piccina di santa ragione i suoi avversari, gli spettatori si divertono un mondo. L'antico incantesimo dello marionette riprende tutti indistintamente, e l'azione burlesca dei deliziosi fantocci di legno interessa in sommo grado gè all'estrazione della lotteria ed alla distri frizione dei doni. La sfilata interminabile dei bimbi comincia, e prosegue tra l'animazione ed i commenti. Gradualmente il teatro Alfieri si 6folla, si vuota, lascia uscire dalle Bue porte mille fanciulli sorridenti, mille bimbi che hanno goduto di qualche ora di Illusione, hanno sentito per pochi istanti la poesia della vita, il piacere di un desiderio soddisfatto. Onesta fragile cosa hanno voluto i giornalisti torinesi, trovando nella cittadinanza i mezzi necessari per realizzare la benefica fantasia. *■ del dazio consumo, non ostante le buone risultanze dell'esercizio 1923, hanno dovuto essere limitate a L. 60.000.000. Il Decreto 2-i settembre 19:13 sui dazi interni di consumo, inentre riduce e limita varie tassazioni proficue, ne consente altre, delle quali l'Amministrazione non ha ritenuto di valersi: lane, uova, frutta, verdura, saranno anche per l'avvenire esenti dal dazio di consumo, non polendosi aggravare il costo dei generi alimentari di prima necessità, mentre si lotta per la riduzione del costo della vita. Altre falcidie hanno portato al bilancio la riduzione del 50 % delia aliquota della sovra-dmpostu sulla Ricchezza Mobile, e l'abolizione della tassa sulle aree fabbricabili. I! gettito della tassa di famiglia Cosi, tra musiche,-, applausi, risate, si piunefl e mantenuto in nove milioni, pur elevandosi . „lll„,i ; „ ■.-» n rlnlt.i 1nt + nni n ., . J nitri i ■< . . . 1 , ì .- . i f il limite di esenzone da lire 4D00 a lire 5000. « Più gravi saranno le condizioni nel 19-25, quando avremo la soppressione totale delia sovrimposta sulla R. NE, della tassa di esercizio e di quella di famiglia, sostituita colla imposta sulle industrie, colla tassa di patente, colla sovrimposta alla tassa, sul reddito (o dell'imposta suntuaria sulle spese). Questa situazione ha imposto la maggior prudenza nella previsione delle entrate ed ha indotto a mantenere le spese ncp.li stretti limiti necessari, pur lenendo conto per la parte ordinaria delle esigenze de£ fieryjftj pubr Mici, e riservando la maggior disponibilità, per le opere straordinarie, senza ricorrere all'accensone di mutui. La somma non elevata inscritta per mutui (lire 8.340.000, di poco inferiore alle quote di ammortamento dei debiti in lire 6.351.000), è destinata tutta ad investimenti perle Aziende municipalizzate elettricatramvifl e Acquedotto: per quest'ultimo un fondo imnortante è destinato a nuovi impianti in Veneria Reale, che dovranno dare altri 300 litri di acqua, al minuto secondo, ed alla estensione della distribuzione anche nella regione collinare. «La disponibilità per opere straordinarie, compreso l'avanzo degli esercizi precedenti, ammonta a lire 21.003.500. e viene destinata a numerose opere pubbliche, ripartite tra le va. rie Tegioni della città, fognatura, scuole, mi glioramento stradale, illuminazione pubbli ca. ecc. Fra pochi giorni sarà distribuita la relazione del Commissario prof. Broglia, II prossimo aprivo della Regina Eleni a PineroJo Il nostro corrispondente da Pinerolo ci telefona: A complemento delle notizie elio vi ho dato ieri sulla prossima maternità della Principessa Jolanda e della venuta di S. M. la Regina Elena si può dire che la Sovrana giungerà a Pinerolo assai presto. E' già staio disposto per uno speciale servizio di funzionari e di carabinieri, appunto in vista del viaggio della Regina, la quale verrà a Pinerolo in forma privatissima. L'assemblea degli arditi Alle ore 21 di ieri, nei locali sociali di via Rosine, 3, ha avuto luogo l'assemblea generale ordinaria della Seziono di Torino della Federazione nazionale degli arditi d'Italia. L'assemblea ha approvato all'unanimità, per acclamazione, la relazione finanziaria, esposta dal tenente Saimandi. Per le cariche risultarono eletti: tenente Cherasco, capitano Gobbi, tenente Negra tenente Cornaglia, tenente Vecellio, tenente Moretti, tenente Saimandi, tenente Narbona. Parlarono il maggiore Freguglia, applauditissimo, il tenente Cherasco e il capitano Gobbi, anch'essi applauditi. La riunione si chiuse con la decisione unanime d'inviare al Presidente del •Consiglio un telegramma augurale. I telefoni automatici Sono divenuti automatici i seguenti apparecchi telefonici: N. 258G trasformato in N. 42017 — N. 588 in N. 48332 —. N. 4240 in X. 4S333 — Ni 4852 in N. 48334 — N. 57 in K, 48431 — N. GUI in N, 48135 — N. 1080 in X. 48529 _ N. 32S0 in N, 48535 — N„ 3197 in X. 49620. ..- ' -• , . . - , -.< Bue ville visitate dai ladri in territorio di Ri va rossa Vano tentativo di profanamento d'una tomba — Gioielli e napoleoni Inesistenti — Gli alati... guardiani notturni — Alcuni arresti I carabinieri di Leynl hanno quasi condotto a termine una buona operazione la quale ha portato all'arresto di alcuni individui autori e compiici di due furti e della tentala profanazione di un sepolcro a Rivarossa. in questo paese e nei dintorni si era organizzata una piccola banda ladresca formala da individui del luogo ed in maggior parte di malviventi torinesi. La combriccola di furfanti si proponeva come sco-' po .immediato l'assalto a due ville che sono nel territorio di Rivarossa: cioè la villa della famiglia 'l'apparo e quella della famiglia Onirico. I ladri conoscevano perfettamente il valore di molti oggetti di arredamento delle due case: e quando i proprietari delle ville tornarono -in città, essi misero in atto il loro piano-di svaligiamento. II primo colpo fu tentalo contro la villa del dottor l'apparo e riusi-i solo a metà. Penetrati nella magnifica villa scassinando una porta laterale, i malandrini si fermarono al primo piano: e si accontentarono di rubare biancheria ed oggetti da tavola per un valore di diecimila lire. Oltre alla incompleta riuscita del colpo a lungo progettato essi ebbero anche un infortunio nel lavoro: poiché si affrettarono a portare via alcuni piatti credendoli d'argento, mentre questi erano soltanto di metallo argentato. La refurtiva venne portata, probabilmente, a Torino, eludendo la vigilanza daziaria e finora non è stata rintracciata. Senza dubbio dopo questa prima impresa i ladri do•veliero pensare amaramente che la loro fatica avrebbe potuto raggiungere un risultato ben più lucroso, se essi disponendo di qualche mezzo potènte di trasporto per la fuga con In refurtiva, fossero penetrati a visitare con calma anche il secondo piano della villa. Comunque, essi decisero di tornare all'attacco. Ma la seconda, spedizione fu più sfortunata della prima. Infatti i ladri avevano appena «porlo una bassa finestra che la malaugurato frattura di un vetro gettò l'allarme, facendo rovinare il piano del furto. I! vecchio guardiano cominciò a gridare « Ai ladri ! ■ ed essi dovettero fuggire. Xon disarmarono però: anzi nella notte sfes-sn diedero la scalata alla villa Onirico. Ma neppure questa improsa diede molto rendimento: poiché essi riuscirono ad asportare soltanto pochi oggetti di modesto valore. Per la disgraziata banda che. nonostante la buoni... volontà, non riusciva a trovare la slrnda del successo per i suoi propositi ladreschi, restava un'ultima risorsa, una risorsa non comune, capace di compensare e far dimenlicare gli insuccessi toccati. A Rivarossa, fuori del cimitero,,e quasi nascosto fra le vigne, c'e un magnifico sepolcro ove e tumulata la salma del romm. Leopoldo Neuyoller, console onorario d'Italia, morto a Xizza Marittima trenta tre anni fa. Prima di essere trasportato in Italia, nel sontuoso sepolcreto costruito appositamente, il cadavere venne fatto imbalsamare dalla vedova, spesata in seguito al dott. Tapparo. La salma, chiusa In una magnifica cassa coferia di vetro, venne deposta nel sepolcreto iti muratura e ricoperta quindi con un pesante lastrone di marmo. Sulla tomba venne "retto un gran Cristo in croce,- bellissimo lavoro dello scultore Cmonica ed il sepolcro, ornato di fiori, di pini, e chiuso con una cancellala alta circa quattro metri. Fin dal temno della sepoltura si disse in paese che nella cassa del Xeuyeller erano 6tatl chiusi anche gioielli molto preziosi, come alcuni anelli con brillanti, una cintura di napoleoni d'oro ed altre cose di valore. Questa voce erti avvalorata anche da persone de! luogo, che affermavano in 'modo assoluto di parlare per conoscenza inronrla. Facendo tesoro di queste informaz'oni 1 ladri tornarono dunque l'impresa decisiva: l'apertura della tomba ed il furto dei preziosi rial cadavere imbalsamato. Armatisi degli arnesi necessari al difficile lavoro di ecasso, essi scavalcarono per duo volte. In due notti diverse, la cancellala del sepolcro ed iniziarono l'audace lavoro di apertura. La prima volta però che si misero all'opera, nonostante si fossero muniti anche di molto coraggio, si lasciarono imnressionare dal carattere suggestivo del luogo e dell'impresa e piantarono il lavoro appena iniziato. Per inlauto il Cristo in croce con le braccia aperte assumeva nella oscurità l'aspetto di un pauroso fantasma vigile nelle loro azioni: poi la fiamma di un cerino treeso per dar fuoco ad una sigaretta, provocò addirittura un colpo di scena imprevisto.- Alcuni uccellacci notturni che dormivano nel niccoln vano della cappella, spaventati dalla luce improvvisa, cercarono di fuc-trire e sbattendo con le ali contro le corone di metallo determinarono tali rumori insoliti, resi lugubri e sinistri dalle circostanze, che i ladri n'ebbero una strana paura e se la diedero a gambe! La seconda volta i malviventi tornarono con la mente più calma e si misero al lavoro senza lasciarsi suggestionare. Però i loro sforzi ftirc.no del tutto vani: la grande pietra di marmo. resistette al tentativo di spostamento. Essi lasciarono sulla tomba e sulla cancellata le tracce del loro insuccesso e non tornarono più. Se tuttavia fossero riusciti nel loro Intento avrebbero provato una sgradita sorpresa: perchè il cadavere imbalsamato ncn porta addosso alcun oggetto prezioso. . Vivamente preoccupati da questi frequenti fatti delittuosi, i carabinieri di Lenii si misero subito alla ricerca del colpevoli. Dopo minute indagini essi riuscirono con successivi appostamenti a trarre in arresto i nrincipali componenti della combriccola. Gli arresti furono operati in parte a Torino, in parte nel territorio di Rivarossa, sempre dall'arma dei carabinieri. Fra gli individui mandati al carcere sono certi Giovanni Cavagna, detto « Gióanin ». Francesco Biroglio, Giovanni Battista Quaglino, ritenuto ideatore ed organizzatore del piano ladresco, Giacomo Guglielmetti, Tommaso Martino, detto «Martin », vigilato speciale. Dapprima gli arrestati cercarono di negare recisamente la propria responsabilità, poi alcuni si contraddirono e finirono per confessare i furti ed i tentativi commessi. Dopo i primi interrogatori dei carabinieri essi vennero deferiti alla autorità giudiziaria di Rivarolo Canavese. I*ai PHIUPS! Viva la Philips — lampada buona, cài; se la comperi — non il canzona. Con poco illumina — tulio il Creato, viva la Philips — a buon mercato! Chi sa risplcndcre — costanlcmenle, fortuna rapida — fa tra la nenie; la Philips, lampada — tra le più chiare, splenda di vivida — dice solare.. Se oagi. Diogene — ricomparisse sol per rivivere — come à'à visse, darebbe sùbito — per cercar l'uomo, ad una lampada. — Philips il pomo. Invano l'invidn — sue concorrenti dicon: «La Philips — ha dei parenti! ». Ah mal! Guardatevi — prima ili lutto da chi, la imita — sema costruito! E se l'autentica — Philips nrm splende dal vicrcaniucolo — che non la vende perchè tal lampada — a lui si nega, correte, a prenderla — cita « Bottega ».' fi). (1) La lìoiiega e (per antonomasia) la famosa Bottega delle Lampade, di Soresi, in via XX Settembre, 16 (tra via XXIV Maggio e la Galleria Nazionale), tel. 47-071, dove si trovano tutti i tipi di Philips, Ira le quali la Solare, l'Argenta, la Limolile (per vetrine) e la famosa Lampada Risparmio, elio non dovrebbe mancare in nessuna famiglia. La Banca agricola Italiana avverte lavsua spettabile Clientela che il giorno 7 corrente inaugurerà, nei locali terreni <)el suo Palazzo di via Alfieri, 9, un Ufficio Cambio, opportunamente organizzato per i servizi di compra-vendita di divisa fisterà, rilascio di chèques su tulio le piazze d'Europa e d'oltremare, cambio di biglietti e valute estere, rilascio o pagamento delle lettere di credito. Detto Ufficio è anche a disposizione del pubblico per qualsiasi informazione Inerente a transazioni bancarie all'estero. Un apposito sportello dell'Ufficio Cambio continuerà a rimborsare, franco di spese e ccimmissioini, le cedole di Titoli di Stato presentate dal clienti e privati, maturate fino dal l.o del mese corrente. Lo STUOe© roSASSAGUA l'elegante studio del nolo fotografo, di via Cernala n. 34, inaugura oggi il telefono K. s,a-5?6 e no avverte la sua scélta e numerosa clientela, allineile voglia prenderne nota. Sopratutto se si tratta di fotografie di bambini, che sono una specialità personale del Massaglia, ó bene che le famiglie chiedano teictonicamente l'ora per la posa a fine di evitare lunghe attese che stancherebbero il bambino, impedendo cosi di ritrailo nella sua espressione più lieta. E' un consiglio dato col desiderio che le fotografie infantili riescano nel modo più artistico, coni'.: in animo del fotografo che predilige con amoro i ritratti dei bambini. "Biffi,, TP'ltrìszsss». San Carlo v Questo elegantissimo Gran Bar, tiene tutti i migliori prodotti delle primarie Case. Esso si è in questi giorni assicurato anche una squisitissima tazza di caffè, tanto rinomata per il suo aroma e la sua bontà, la famosa miscela sublime della Casa del Caffè. Giuro che iui apparterrete dovesse costarmi la stessa corona Questa frase avrebbe rivolto Edoardo Vili d'Inghilterra ad Anna Bolena quand'egli tentò la virtù della nuova dama di Corte della Begina Caterina d'Aragona. La dama si era fieramente ribellata esclamando: «V'Ingannate, Maestà! ». Edoardo VIII era però troppo avido e violento per arrestarsi davanti a un rifiuto femminile. Esso non aveva per il Re cacciatore che l'importanza di un piccolo guado da superare Inseguendo una cerbiatia in fuga. Ma la conquista di Anna Bolena non fu tanto facile nemmeno per il Re d'Inghilterra. La donna non cedette che sotto lo pressioni dell'ambiziosissimo zio e davanti al miraggio di diventare regina. La storia è discorde nel giudicare Anna Bolena. La magnifica film che si rapprerenlerà domani per le prime volte al Salone. Ghcrsi cerca di riabilitare la bellissima Anna e presenta Re Edoardo Vili nella luce sinistra che è passata in giudicato senza possibilità di revisioni superflue. .: Re gaudente e grossolano • » era Edoardo Vili d'Inghilterra. La regina', la nobilissima Caterina d'Aragona, era da lui trascurata e vilipesa per femmine di Corte, di taverna o di bosco, secondo il capriccio dell'ora. L'apparizione dii Anna Bolena fu un pungolo ardente per la lussuria del sovrano e la resistenza e il rifiuto esasperarono -il desiderio. Contro ogni legge morale, contro il Pero divieto del Papa, egli fece pronunciare sentenza di divorzio con cui ripudiava Caterina d'Aragona che non aveva saputo dargli l'erede, e pose in trono Anna Bolena.. f,a trista vicenda galante si concluse in tragedia, o di questa tragedia, evocala con grandiosità scenografica e gusto d'arte raffinato, I-iEISTKTY PORTEN ed EMILIO JANNINGS saranno domani i protagonisti al Salone Ghcrsi. Enorme è l'attesa per questa première, che presenterà uno dei più ammirati capolavori cinematografici dello scorso anno. HAROLD LLOYD si presenterà cggi per le ultime volte nella gaia film 11 Signor IHhc/on. Il turno delle farmacie Le Farmacie aperte osgl, domenica, sono: Cooperativa Iti, via Pietro Micca, 3 — Bcstcnte, piazza Cnrlgm'iio 2 — Dotta, via Quattro Marzo, 5 — Internazionale, via Roma, n — Almasio, piazza Statuto. — Piccinini, via Duchessa Jolanda,. S — lliascttl, corso VlJt. Emanuele, 151 — S. narbara, vìa Cernala, % — Mondino, via Madama Cristina, fé — Campanino c Gomlllno. via Nizza, 1S3 — nella Borea, via Mille, 48 — Burla e Giovenale, piazza Madama Cristina — Fralrja. Via S. , lionato, 55 — Levi, via Po. W — Dctbecclil, vili Rosine, S — Dm-zio, piazza Gran Madre, 1 — Coopera Uva I, piazza Paleocapa, 1 — Leva, corso Duca Genova, il — Sant'Anna, corso Re Umberto, 5j — Varvello, corso Novara, Só — Borgo Rossini, via lteircio, l — Navnrra, via Goffredo Mameli, 15 — Guidetti, via S. Giulia, 55 — Tesoriera, corso Francia, C-oj — Madonna Campajrna, strada Lanzo, suo — Ilo, Mongmevro 53 — Abbadia Stura, strada Abbadia, H2l - Cavorctto. piazza Comunale, 1 — Madonna Pilone, corso Casale, 206. Seguendo la Cronaca PELLICCE DI VIENNA Oggi domenica Esposizione. Continua la vendita delle meravigliose pellicce a prezzi catastrofici di fine stagione. De Benedetti, via Pietro Micca 19 ang. via Genova 20, Torino. Combustibili primari a prezzi di concorrenza, si possono acquistare presso i Distributori della Alleanza Cooperativa Torinese Qualità esclusivamente le miglior!. Peso garantite. Consegna sollecita. 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" LA BESTIA NERA „ protagonista PR3SCILLA DEAN domani al " VITTORIA „ Priscilla Dean, già famosa per essere stata la protagonista ile La vergine di Slambul e di Miele silvestre, rappresenta in questa film un nuovo tipo di donna. ha suo nuove avventure si svolgono al Labrador, nel paese delle penicele, e in altre terre nordiche degli Stati Uniti. In mezzo a individui senza leggi né freni, la donna accende passioni, è desiderata violentemente, aggredita in modo selvaggio. Essa è tanto padrona di sé da superare tutte le più terribili peripezie e dopo un periodo di esistenza burrascosa e tremenda le malvagie passioni intorno a lei si placano e il sole della felicità le sorride. — Oggi ultimo repliche delle avventure piratesche: 1 padroni del mare e dei numeri di varietà- Troupe Goltani, gladiatori, e Renato Berti, cantante dicitore. — U nuovo programma di varietà per domani al Cinema Vittòria consta dell'imitatore Rubin e dell'attrazione The Brunos. " La donna dagli occhi d'oro „ domani al CINEMA BORSA Questa film avventurosa, di cui ineamince ranno domani al Borsa le rappresentazioni si inizia con un giuramento minaccioso. Giacomo Black, ladro ferroviario, condannato in seguito alle accuse di Enrico Black, costrut loro di ferrovie, giura che si vendicherà. Do po dt avere espiato un breve periodo di pe na. riesce ad evadere, si impossessa di una locomotiva e corro in cerca del suo omonimo accusatore. L'avventura ha un seguito dram malicissimo che avvincerà domani il pubblico del Cinema Borsa. Ne sono protagonisti VVJlXiajxx Duncan e Carola Holloway, Maciste giustiziere », domani al CINEMA ITALA Dopo un periodo di incortezza (dovuto alidifflcili condizioni dell'industria cinematografica italiana) Maciste è ritornato a co gliere nuovi allori in una film di grande in teresse e splendidamente sceneggiata nelto quale lo caratteristiche macistiane si inquadrano in un dramma poliziesco attraente i di soluzione incerta fino alle ultime scene. — Oggi ultime repliche delle tre divertenti rllms ccimiieissime: Filomena sposa felice; Frldolcn dentista e Max e le conseguenze della rassomiglianza. - CLÌ~OPPRESSI., ovvero : Le Fiandre sotto Filippo II andranno in programma domani al Cinema Royal nella emozionante interpretazione dei due celebri attori Raquel Metter e André Roanne. — Oggt ultime repliche della comica in quattro atti: Patti/ all'Albergo dt inn Cret. "CUORE,. capolavoro di squisita sentimentalità. Oggi uhjpje repliche al Cinema Nazionale, Il suicidio di una settantenne Ieri mattina la settantenne Antonia Batetta, abitante da sola in una cameretta al 4.o piano di via Massena n. D, si gettava da quell'altezza nel sottostante cortile. Essa veniva raccolta da alcuni vicini, e visitata tosto dal dottor Gara vaglio, abitante nei pressi. Il sanitario riscontrò le gravi condizioni della poveretta e ne consigliò il trasporlo al San Giovanni, il che venne effettuato mediante vettura pubblica, per cura di una guardia civica. La Batetta però spirò ■pochi minuti dopo il suo arrivo all'ospedale, ed il doltor Andreoli non potò far altro dia constatarne il decesso. Essa aveva riportato la frattura di una gamba, la commorlone cerebrale e lesioni interne. La povera vecchia soffriva di mania di persecuzione.' e faceva vila solitaria e chiusa. Essa prima di effettuare l'insano proposito scrisse una lettera sconclusionata che rivela le «Iterate facoltà mentali della poveretta. — L'operaia Carolina Fenoglio, di 88 «ani, abitante in via Feletto 35, ingoiò a scopo suicida una forte dose di permanganato. Sornresa da forti dolori, venne trasportata mediante barella della Croce Verde all'astanteria Martini, dove, dojpo la lavatura gastrica, fu ricoverata con prognosi riservata. Una singolare disgrazia Michele Casetta di 18 anni, abitante In via Bognanco 6. operaio in una tintoria in irta Bramante, 3. verso il mezzogiorno di Ieri stava riscaldandosi, ad una piccola stufa, nel negozio del suo principale. Le esalazioni di anidride carbonica dovute al cattivo fon- ' zionamenfo della stufa fecero si che di glovinotto fosse colto da capo-giro.- Egli cadde sulla stufa, e, iprivo di sensi com'era, vi rimase lino a che non arrivò in negozio il padrone. Quando venne tolto dalla critica posizione il Casetta aveva già riportata una vasta e grave ustione alla regione glutea. Trasportato al San Giovanni con l'auto-ambnlanza del Municipio, accompaenato dal Tirincipale, il poveretto venne visitato dal dottor Odasso, che lo giudicò guaribile in cento giorni. Per guarire la orribile piaga' occorrerà praticare un innesto di epidermide. «*» Il dottor Salvi dell'Ospedale Martini ria curato ieri d'urgenza lo chnuffeur Comesio Andrea, di 33 anni che nello Stabilimento della Soc. Anon. Vetraria Torinese era caduto n cavalcioni di un ca/rro procurandosi una grave contusione nella regione del bacino. L'audace sesto df due ladri n farmacista signor ÌBertone Giovanni, a-> bitante in via S. Secondo, N. 25, si era recato ieri alla Banca d'Italia per sbrigare una Incombenza. Mentre stava scrivendo a uno degli scrittoi riservati al pubblico, venne avvicinato da due sconosciuti, aventi entrambi l'aspetto di persone non pratiche di faccende bancarie. Uno di essi, con parola quasi ossequiosamente timida, gli chiese alcune informazioni inerenti ad una operazione che doveva compiere. Il 6Ìgnor Bertone si affrettò a dargli le spiegazioni volute, ma mentre egli stava a tu per tu coll'lnterrogante, il compagno riuscì con rapidissimo gesto a sottrarre da una borsetta un portafogli contenente L. 3000 e alcuni libretti della Cassa' di risparmio col deposito complessivo dt L. 50O0. Fatto il colpo, i due si allontanarono tranquillamente. Soltanto quando furono lontani il signor Bertone si avvide del furto avvenuto. Furto in un Distribuiorio dell'Alleanza Ignoti riuscirono ad introdursi nel Distri, butorio N. 20 dell'Alleanza Cooperativa, sito in corso Begina Margherita. N. 76, e vi Tubarono formaggi, salami, olio per un valore complessivo di L. 3000 circa. — U signor Vecchi Giuseppe, abitante te via Silvio Pellico, N. 12, denunziò 11 furto dt 25 metri di stoffa nera, di un soprabito con pelo di cammello e di tre penne stilografiche. . _ NOTE SPICCIOLE Intercisi magistrali. — 11 ministro della P. T. aworte che fi dovranno ritenere giustificate la assenze del maestri, <lal 7 al 10 gennaio, 1 quali proveranno ,11 prender parte al convegno della H, Tommaseo, in Milano. «lue per sezione. Associazione naz. malarici di (uarra. — I SOCI cho Intendono intervenire stamane alla cerimonia nella Mele Antouelllana, devono trovarsi alla sede sociale alle 9.30. Donne d'Italia. — Per -un errore di data la conferenza del prof Terzaghl. dovette essere rinviata al 13 gennaio. Circolo centrale popolare. — Stasera ore 99,(5 trattenimento musli'ale-letteraTlo. unione ex-granatreri. — Stamane ore 10 adunata nella Beilo dt via Rosine, 2. por ecarsl alla Mole Antonclllana. Unione maestri escursionisti. — Martedì gita a Santcna alla tomba di Cavour. Ritrovo ore l!,S a Porla Nuova. Unione nat. reduci fronte balcanico. — Stamane alle 0,30 convegno alla tede pei recarsi alla Mole Antonelllana. ■ Comitato Liberale del III Mandamento oggi alle oro 14,30, famigliare trattenimento ilei soci della Mutua operala u Befana ilei bambini. Centuria mutilali. — Stamattina alle o adunata In caserma. Giubba con . decorazioni. Unione del Lvoro. — Commissione esecutiva rlu. nione stamattina alle 10. '