Mussolini ha già "irrevocabilmente deciso,, ma la decisione resta ancora segreta

Mussolini ha già "irrevocabilmente deciso,, ma la decisione resta ancora segreta Il Governo e le elezioni Mussolini ha già "irrevocabilmente deciso,, ma la decisione resta ancora segreta Roma, 4, notte. Lo spinoso; dilemma della riapertura o dello scioglimento della KG-a legislatura, fa vivere ormai gill. ambienti politici della capitale in alternative continue. SI ricorderà che nei giorni scorsi si eva diffusa la convinzione che il decreto di chiusura della sessione preludeva ad un più o meno prossimo sclogliCamera. In seguito, guadagnò mento della Camera. In seguito . maggior credito l'ipotesi che il Presidente «del Consiglio avrebbe riaperta la Sessione. n e u e n i à , i , a e Gli ufficiosi si affannavano a ripetere che l'on. Mussolini non aveva ancora deciso nulla, e questo ripeteva anche stamane il Corriere Italiano lasciando però prevedere che non era da escludere la riapertura della sessione. Ma ecco stasera l'Agenzia Stefani diramare questo comunicato ufficiale: Il presidente del Consialio. ha sin dai primi giorni dello scorso dicembre preso le sue irrevocabili decisioni circa la situazióne politica. T'ali decisioni saranno, rese dì pubblica ragione, entra gennaio. Deciso che cosa? Il Giornale d'Italia, pubblicando ernesto comunicato nella sua quarta edizione, crede che esso sia stato dettato dal proposito di porre fine alle molte dicerie che si sono diffuse e proposito dello scioglimento o meno della Camera e aggiunge: • Il comunicato non dice quale sia la decisione presa dall'on. Mussolini Hn dai primi di dicembre, ma se si pensa che in quel momento si chiuse la sessione, si deve arguire che la decisione già maturata sin da allora sia di sciosliero la Camera e fare le elezioni. Il comunicato Stefani ha fatto salu-e vertigirrosamente In azioni -delle elezioni ed hn fatto precipitare quelle di aperlura di una nuova sessione della Camera. Era logico dato Io stile dell'on. Mussolini: stile di marcia in avanti e non di passo indietro ». .Senonchè ci sembra opportuno osservare anzitutto, dal carilo nostro, che il comunicato odierno afferma che- U Presidente del Consiglio ha preso le sue decisioni irrevocabili sin dal primi dello scorso dicembre, mentre si ricorda che l'on. Mussolini stesso — scrivendo alì'on. Carnazza verso le metà dello stesso mese nei- dardi la tessera del partito fascistn — asseriva di non •avere ancora deciso di nrneedere olla consultazione del nuesc. I.n lettera, di Mussolini al'Camazza, in data-18 dicembre diceva infatti: ci II tuo gesto non è e non deve essere posto in relazione con quella consultazione del paese, che non ho ancora decido, malgrado il clamore giornalistico suscitalo dalla chiusura della sessione ». Stando cosi le 'cose, sembrerebbe quasi che l'on. Mussolini pensi alla riapertura delia sessione. Comunque, dobbiamo allenerei qui alla impressioni degli ambienti politici romani, tanto più che, non dicendo il comunicato ufficiale sostanzialmente nulla, non è da illudersi che esso possa troncare il giuoco delle ipotesi, " Difficoltà parlamentari,, il ritiro di De Nicola Secondo, dunque, gli ambienti politici che vorrebbero essere i più accorti, non si deve dure eccessivo credito alle Informazioni ufficiose di stamane circa la riapertura della sessione. Esse sarebbeio state, più che altro, originate dalla notizia che l'on. Acerbo sta redigendo la relazione sull'opera svolta dal Governò la regime di pieni poteri. Un giornata ufficioso si diiecva anzi In grado di aftermure elio il discorso della Corona per l'inaugurazione della nuova sessione si baserebbe fondamentalmente sull'illustrazione dell'uso che il Governo ha fatto deii pieni poteri per la riforma dell'amministrazione e per la politica estera. Su questa seconda questione — confo noto — il presidente aveva intenzione di richiedere il voto della Camera sin dallo scorso dicembri}. Ma in quegli ambienti politici, cui abbiamo più sopra acceimato, si replicava che il materiale raccolto dall'on. Acerbo avrebbe potuto unche ottimamente servire per Hi relaziono al Re in caso di scioglimento della Camera, La ufficiosa Tribuna scrive : « E' fuori di dubbio che l'on. Mussolini lui la possibilità materiale di valersi ancora, della Camera attuale e potrebbe farvi rlcor: so quando la situaaione ve lo 'portasse. Si ritiene perù che notevoli difficoltà si presenterebbero all'on. Mussolini se egli fosse costretto a riaprire la sessione. Il discorso reale, infatti, di solito inizia un periodo di lavori parlamentari. Quii si tratterebbe invece di.concluderli, giacche, in ogni caso, la tornata surebbs Brevissima e- limitata alili discussione dei bilanci. Lo elezioni, se non proprio a primavera, in autunno diventerebbero assolutamente inevitabili. Manca poi il presidente della Camera. L'on. De Nicola, pronto smora a sacrilicarsi agli interessi della situazione generale, sembra ormai deciso a non riaccettare l'alta carica. Ha perciò riaperto il suo studio di avvocato a Napoli. Le difficoltà" che, prima dell'avvento del fascismo sarebbero state parlamentarmente gravissime, rimangono ancora, per quanto minori ». Ma — per tornare al dilemma della situazione parlamentare — l'ostacolo maggiore, a giudizio dei deputati più influenti, per la riapertura della Camera, è .rappresentalo dalia svalutazione effettiva dell'assemblea, già enorme primu di-ila chiusura della sessione, <! ancora aggravala, se era possibile dalle impressioni a dai commenti elio hanno seguito la chiusura della sessione. n- Il Giornale d'Italia, esaminando dal canto suo l'eventualità della riapertura della Camera scrive: « Pensiamo che l'on. Mussolini non e proclive a prendere decisioni le quali importino perdita di tempo. Se ritiene da oggi opportuna la convocazione del corpo elettorale per quest'anno, perchè riunire ancoru una vtolta la Camera già condannata all'agonia? Poi vogliamo aggiungere un argomento ^nostro avviso tutt'altro che trascurabile; la .poca convenienza, dato il rispetto dovuto al Capo dello stato, ili provocare due discorsi reali a distanza di soli pochi mesi. Il Sovrano nel rivolgere la sua parola al l^ese non può ripetersi •. Lo stesso giornale riferisce che un senatore espertissimo diceva proprlio Ieri a colleghi suoi di Palazzo Madama: «Non so nulla, ma.mi sento pronto a giurare che le elezioni non saranno ritardate oltre 11 maggio prossimo », Si tratta sempre, come vedete di induzioni e di deduzioni. Non resta che attendere l'annunzio ufficiale della' decisione dell'on. Mussolini, annunzio che. si avrà probabilmente dopo la riunione del\.Gffàn Consiglio fascista del 12 gennaio e del consigli!.) nazionale, il quale si riunirà alla stessa data e clie non è stato più rinviato come si diceva ieri; Se la Camera sarà sciolta, il Gran Consiglio si occuperà probabilmente della tattica elettorale del partito fascista, per quanto vi sia nello stesso campo fascista chi creda che la discussione di tutto ciò che possa avere carattere elettorale venga rinviata al Gran Consiglio del mese di febbraio, epoca in cui il partilo fascista si troverà in piena efficienza nei suoi organi dirigenti, perchè avrà il suo direttorio regolarmente eletto dal Consiglio nazionale. In generale, si ritiene cho non siano affatto condivise dalle alte «fere governative e dal dirigenti del partito fascista lo idée di assoluta intransigenza manifestate in questi giorni dal comm. Bianchi nell'intervista che vi abbiamo Ieri trasmessa. I massimalisti e le elezioni isti itrvo Il Comitato esecutivo della Direzione del Partito massimalista dirama il seguente comunicato : « Il Comitato esecutivo della Direzione del Partito socialista massimalista, riprendendo 1 suoi lavori, ha intrapreso l'esame delle risposte finora pervenute dai fiducwri e dalle Federazioni, al questlunaiio loro sottoposto, aj fine di stabilire definitivamente la partecipazione o meno alla prossima lotta elettorale. La maggior parto delle organizzazioni denunciano quotidiani soprusi e Intollerabili persecuzioni, cui sono fatte persistentemente ber saglio come altri compagni nostri, non solo da parte degli elementi più reazionari, ina anche da parte delle autorità che ne soddisfano servilmente i desideri. E' di ques<i giorni una lunga serie di persecuzioni operate condro i fiduciari delle nostre organizzazioni, con metodi che ormai ognuno conosce, giunti fino al sequestro di corrispondenza non ancora aperta e coti risultati che servono a dimostrare oltre la fede dei compagni rimasti sulla breccia, il carattere del nostro movimento. L'Esecutivo persuaso che malgrado le alterne voci di corridoio, il Governo non possa ormai ritirarsi dall'affrontare quello che è lo sbocco logico della situazione, la premura a coloro che non hanno ancora risposto «1 questionario, di farlo al più presto, aftinché la Direzione possa avere tutti gli elementi necessari per prendere, quale che sia, la riserbatasi decisione. L'Esecutivo, di fronte alle numerosa proposte di' convegni provinciali e regionali, ha dato il nulla osta por quelli già convocati par domenica, 0 corrente o per quello delia Federazione Giuliana; si è riservalo di portare modifiche alle date proposte per gli altri, cfte Tino a espressa ratifica restano per tanto sospesi, e ha designato i propri rappresentami ai convegni che restano definitivamente fissati. « Protestando poi contro l'arbitrio poliziesco che ha turbato lo svolgimento del convegno di Bologna, compiaciuto della dimostra¬ zione die esso ha dato tuttavìa delia fede e dello spirito di sacrificio, con cui gli sbandali e i perseguitati tornano a stringersi attorno al loro partito, come pure si ò compiaciuto dei risultati davvero confortevoli del convegni provinciali di Padova o Rovigo. L'Esecutivo, prendendo infine in esame i primi risultati dell'inchiesta già precedentemente disposto e di quella relativa agli incidenti verificatisi nel convegno regionale lombardo, decide per la prima di invitare i relatori a portare al più presto a compimento le indagini^ per questi ùltimi, ritenuta la necessità di ulteriori accertamenti, li dispone, rinviando la definitiva deliberazione alla Direzione del Partito » Sull'atteggiamento di Giolitti Commentato anche oggi è il colloquio Giolilti-Bonomi. che viene interpretato come un aititi sintomo elettorale. 11 Giornale d'I* tutta scrive: L'on. Giolitti, e Tacile immaginare, non si trattiene a Roma per ammirare lo spettacolo della neve da Monte Mario o per sentire la Vestale al Costanzi. La passione domi naate in lui è stata costantemente ed è sempre una sola: quella politica. E' certo che egli non voglia andare impreparato alla lotta elettorale e voglia,, invece portarvi il contributo dell'autorità sua e quella degli umici, che ancoru non sono pochi. La sua linea in proposito è già disegnata.: non con s fonderà col fascismo o neppure combatter-1 lo. cosi ha ispirato l'anno scorso la eua nzione parlamentare. L'on. Bonomt ha assunto, specie negli ultimi tempi, un atteggiamento sensibilmente diverso, La democrazia deve ricomporsi. Egli ha mostrato di credere di poterne fare un'antinomia col fascismo. Non è da concludere perciò che si tratti di due parallèle destinate fatalmente, a non incontrarsi inai. Ad ogni modo esse, almeno per ora, corrono a notevole distanza una dall'altra ». Infine è pubblicato oggi da alcuni giornali un elenco degli aderenti alla Lega democratica, elenco" che si affermava proveniente dall'ufficio stampa della Lega stessa. Si ebbe subito una smentita, a mezzo dei giornali, da porte dell'on. Romolo Muri-i. incluso *ell'elenco dei • promotori della Lega democratica e che afferma di non forvi parte* Riceviamo poi 11 seguente comunicato: « U Comitato promotore della Lega democratica, presa visione del comunicato, apocrifo comparso in alcuni giornali e contenente, un presùnto elenco' di iscritti,, dichiara che npn esiste L'fflcio stampa della Lega, e che il preteso ufficio che ha fatto la falsa comunicazione non è che un trucco evidentemente architettato da avversai-i politici, che non esitano a ricorrere a simili' arti sleali. Le comunicazioni del Comitato v.en-.;gono fatte direttamente co»»~à<*.iv,flrlIia de' ' Comitato stesso ». ^r^^r ' Mussolini ha già "irrevocabilmente deciso,, ma la decisione resta ancora segreta Il Governo e le elezioni Mussolini ha già "irrevocabilmente deciso,, ma la decisione resta ancora segreta Roma, 4, notte. Lo spinoso; dilemma della riapertura o dello scioglimento della KG-a legislatura, fa vivere ormai gill. ambienti politici della capitale in alternative continue. SI ricorderà che nei giorni scorsi si eva diffusa la convinzione che il decreto di chiusura della sessione preludeva ad un più o meno prossimo sclogliCamera. In seguito, guadagnò mento della Camera. In seguito . maggior credito l'ipotesi che il Presidente «del Consiglio avrebbe riaperta la Sessione. n e u e n i à , i , a e Gli ufficiosi si affannavano a ripetere che l'on. Mussolini non aveva ancora deciso nulla, e questo ripeteva anche stamane il Corriere Italiano lasciando però prevedere che non era da escludere la riapertura della sessione. Ma ecco stasera l'Agenzia Stefani diramare questo comunicato ufficiale: Il presidente del Consialio. ha sin dai primi giorni dello scorso dicembre preso le sue irrevocabili decisioni circa la situazióne politica. T'ali decisioni saranno, rese dì pubblica ragione, entra gennaio. Deciso che cosa? Il Giornale d'Italia, pubblicando ernesto comunicato nella sua quarta edizione, crede che esso sia stato dettato dal proposito di porre fine alle molte dicerie che si sono diffuse e proposito dello scioglimento o meno della Camera e aggiunge: • Il comunicato non dice quale sia la decisione presa dall'on. Mussolini Hn dai primi di dicembre, ma se si pensa che in quel momento si chiuse la sessione, si deve arguire che la decisione già maturata sin da allora sia di sciosliero la Camera e fare le elezioni. Il comunicato Stefani ha fatto salu-e vertigirrosamente In azioni -delle elezioni ed hn fatto precipitare quelle di aperlura di una nuova sessione della Camera. Era logico dato Io stile dell'on. Mussolini: stile di marcia in avanti e non di passo indietro ». .Senonchè ci sembra opportuno osservare anzitutto, dal carilo nostro, che il comunicato odierno afferma che- U Presidente del Consiglio ha preso le sue decisioni irrevocabili sin dal primi dello scorso dicembre, mentre si ricorda che l'on. Mussolini stesso — scrivendo alì'on. Carnazza verso le metà dello stesso mese nei- dardi la tessera del partito fascistn — asseriva di non •avere ancora deciso di nrneedere olla consultazione del nuesc. I.n lettera, di Mussolini al'Camazza, in data-18 dicembre diceva infatti: ci II tuo gesto non è e non deve essere posto in relazione con quella consultazione del paese, che non ho ancora decido, malgrado il clamore giornalistico suscitalo dalla chiusura della sessione ». Stando cosi le 'cose, sembrerebbe quasi che l'on. Mussolini pensi alla riapertura delia sessione. Comunque, dobbiamo allenerei qui alla impressioni degli ambienti politici romani, tanto più che, non dicendo il comunicato ufficiale sostanzialmente nulla, non è da illudersi che esso possa troncare il giuoco delle ipotesi, " Difficoltà parlamentari,, il ritiro di De Nicola Secondo, dunque, gli ambienti politici che vorrebbero essere i più accorti, non si deve dure eccessivo credito alle Informazioni ufficiose di stamane circa la riapertura della sessione. Esse sarebbeio state, più che altro, originate dalla notizia che l'on. Acerbo sta redigendo la relazione sull'opera svolta dal Governò la regime di pieni poteri. Un giornata ufficioso si diiecva anzi In grado di aftermure elio il discorso della Corona per l'inaugurazione della nuova sessione si baserebbe fondamentalmente sull'illustrazione dell'uso che il Governo ha fatto deii pieni poteri per la riforma dell'amministrazione e per la politica estera. Su questa seconda questione — confo noto — il presidente aveva intenzione di richiedere il voto della Camera sin dallo scorso dicembri}. Ma in quegli ambienti politici, cui abbiamo più sopra acceimato, si replicava che il materiale raccolto dall'on. Acerbo avrebbe potuto unche ottimamente servire per Hi relaziono al Re in caso di scioglimento della Camera, La ufficiosa Tribuna scrive : « E' fuori di dubbio che l'on. Mussolini lui la possibilità materiale di valersi ancora, della Camera attuale e potrebbe farvi rlcor: so quando la situaaione ve lo 'portasse. Si ritiene perù che notevoli difficoltà si presenterebbero all'on. Mussolini se egli fosse costretto a riaprire la sessione. Il discorso reale, infatti, di solito inizia un periodo di lavori parlamentari. Quii si tratterebbe invece di.concluderli, giacche, in ogni caso, la tornata surebbs Brevissima e- limitata alili discussione dei bilanci. Lo elezioni, se non proprio a primavera, in autunno diventerebbero assolutamente inevitabili. Manca poi il presidente della Camera. L'on. De Nicola, pronto smora a sacrilicarsi agli interessi della situazione generale, sembra ormai deciso a non riaccettare l'alta carica. Ha perciò riaperto il suo studio di avvocato a Napoli. Le difficoltà" che, prima dell'avvento del fascismo sarebbero state parlamentarmente gravissime, rimangono ancora, per quanto minori ». Ma — per tornare al dilemma della situazione parlamentare — l'ostacolo maggiore, a giudizio dei deputati più influenti, per la riapertura della Camera, è .rappresentalo dalia svalutazione effettiva dell'assemblea, già enorme primu di-ila chiusura della sessione, <! ancora aggravala, se era possibile dalle impressioni a dai commenti elio hanno seguito la chiusura della sessione. n- Il Giornale d'Italia, esaminando dal canto suo l'eventualità della riapertura della Camera scrive: « Pensiamo che l'on. Mussolini non e proclive a prendere decisioni le quali importino perdita di tempo. Se ritiene da oggi opportuna la convocazione del corpo elettorale per quest'anno, perchè riunire ancoru una vtolta la Camera già condannata all'agonia? Poi vogliamo aggiungere un argomento ^nostro avviso tutt'altro che trascurabile; la .poca convenienza, dato il rispetto dovuto al Capo dello stato, ili provocare due discorsi reali a distanza di soli pochi mesi. Il Sovrano nel rivolgere la sua parola al l^ese non può ripetersi •. Lo stesso giornale riferisce che un senatore espertissimo diceva proprlio Ieri a colleghi suoi di Palazzo Madama: «Non so nulla, ma.mi sento pronto a giurare che le elezioni non saranno ritardate oltre 11 maggio prossimo », Si tratta sempre, come vedete di induzioni e di deduzioni. Non resta che attendere l'annunzio ufficiale della' decisione dell'on. Mussolini, annunzio che. si avrà probabilmente dopo la riunione del\.Gffàn Consiglio fascista del 12 gennaio e del consigli!.) nazionale, il quale si riunirà alla stessa data e clie non è stato più rinviato come si diceva ieri; Se la Camera sarà sciolta, il Gran Consiglio si occuperà probabilmente della tattica elettorale del partito fascista, per quanto vi sia nello stesso campo fascista chi creda che la discussione di tutto ciò che possa avere carattere elettorale venga rinviata al Gran Consiglio del mese di febbraio, epoca in cui il partilo fascista si troverà in piena efficienza nei suoi organi dirigenti, perchè avrà il suo direttorio regolarmente eletto dal Consiglio nazionale. In generale, si ritiene cho non siano affatto condivise dalle alte «fere governative e dal dirigenti del partito fascista lo idée di assoluta intransigenza manifestate in questi giorni dal comm. Bianchi nell'intervista che vi abbiamo Ieri trasmessa. I massimalisti e le elezioni isti itrvo Il Comitato esecutivo della Direzione del Partito massimalista dirama il seguente comunicato : « Il Comitato esecutivo della Direzione del Partito socialista massimalista, riprendendo 1 suoi lavori, ha intrapreso l'esame delle risposte finora pervenute dai fiducwri e dalle Federazioni, al questlunaiio loro sottoposto, aj fine di stabilire definitivamente la partecipazione o meno alla prossima lotta elettorale. La maggior parto delle organizzazioni denunciano quotidiani soprusi e Intollerabili persecuzioni, cui sono fatte persistentemente ber saglio come altri compagni nostri, non solo da parte degli elementi più reazionari, ina anche da parte delle autorità che ne soddisfano servilmente i desideri. E' di ques<i giorni una lunga serie di persecuzioni operate condro i fiduciari delle nostre organizzazioni, con metodi che ormai ognuno conosce, giunti fino al sequestro di corrispondenza non ancora aperta e coti risultati che servono a dimostrare oltre la fede dei compagni rimasti sulla breccia, il carattere del nostro movimento. L'Esecutivo persuaso che malgrado le alterne voci di corridoio, il Governo non possa ormai ritirarsi dall'affrontare quello che è lo sbocco logico della situazione, la premura a coloro che non hanno ancora risposto «1 questionario, di farlo al più presto, aftinché la Direzione possa avere tutti gli elementi necessari per prendere, quale che sia, la riserbatasi decisione. L'Esecutivo, di fronte alle numerosa proposte di' convegni provinciali e regionali, ha dato il nulla osta por quelli già convocati par domenica, 0 corrente o per quello delia Federazione Giuliana; si è riservalo di portare modifiche alle date proposte per gli altri, cfte Tino a espressa ratifica restano per tanto sospesi, e ha designato i propri rappresentami ai convegni che restano definitivamente fissati. « Protestando poi contro l'arbitrio poliziesco che ha turbato lo svolgimento del convegno di Bologna, compiaciuto della dimostra¬ zione die esso ha dato tuttavìa delia fede e dello spirito di sacrificio, con cui gli sbandali e i perseguitati tornano a stringersi attorno al loro partito, come pure si ò compiaciuto dei risultati davvero confortevoli del convegni provinciali di Padova o Rovigo. L'Esecutivo, prendendo infine in esame i primi risultati dell'inchiesta già precedentemente disposto e di quella relativa agli incidenti verificatisi nel convegno regionale lombardo, decide per la prima di invitare i relatori a portare al più presto a compimento le indagini^ per questi ùltimi, ritenuta la necessità di ulteriori accertamenti, li dispone, rinviando la definitiva deliberazione alla Direzione del Partito » Sull'atteggiamento di Giolitti Commentato anche oggi è il colloquio Giolilti-Bonomi. che viene interpretato come un aititi sintomo elettorale. 11 Giornale d'I* tutta scrive: L'on. Giolitti, e Tacile immaginare, non si trattiene a Roma per ammirare lo spettacolo della neve da Monte Mario o per sentire la Vestale al Costanzi. La passione domi naate in lui è stata costantemente ed è sempre una sola: quella politica. E' certo che egli non voglia andare impreparato alla lotta elettorale e voglia,, invece portarvi il contributo dell'autorità sua e quella degli umici, che ancoru non sono pochi. La sua linea in proposito è già disegnata.: non con s fonderà col fascismo o neppure combatter-1 lo. cosi ha ispirato l'anno scorso la eua nzione parlamentare. L'on. Bonomt ha assunto, specie negli ultimi tempi, un atteggiamento sensibilmente diverso, La democrazia deve ricomporsi. Egli ha mostrato di credere di poterne fare un'antinomia col fascismo. Non è da concludere perciò che si tratti di due parallèle destinate fatalmente, a non incontrarsi inai. Ad ogni modo esse, almeno per ora, corrono a notevole distanza una dall'altra ». Infine è pubblicato oggi da alcuni giornali un elenco degli aderenti alla Lega democratica, elenco" che si affermava proveniente dall'ufficio stampa della Lega stessa. Si ebbe subito una smentita, a mezzo dei giornali, da porte dell'on. Romolo Muri-i. incluso *ell'elenco dei • promotori della Lega democratica e che afferma di non forvi parte* Riceviamo poi 11 seguente comunicato: « U Comitato promotore della Lega democratica, presa visione del comunicato, apocrifo comparso in alcuni giornali e contenente, un presùnto elenco' di iscritti,, dichiara che npn esiste L'fflcio stampa della Lega, e che il preteso ufficio che ha fatto la falsa comunicazione non è che un trucco evidentemente architettato da avversai-i politici, che non esitano a ricorrere a simili' arti sleali. Le comunicazioni del Comitato v.en-.;gono fatte direttamente co»»~à<*.iv,flrlIia de' ' Comitato stesso ». ^r^^r '

Luoghi citati: Bologna, Napoli, Padova, Roma, Rovigo