Tempestosa assemblea dei lavoratori del mare

Tempestosa assemblea dei lavoratori del mareTempestosa assemblea dei lavoratori del mare Intervento di gente armate • Colpi di rivoltella all'impazzata • Una diecina di feriti - La sede della Federazione occupata dai dissidenti • Arresto di Impiegati federali - Che cosa dice il capitano Giulietti. Genova. 2 rotte. La vertenza fra la gente di mare e l'armamento si credeva appianata, e per l'intromissione personale dell'on. Mussolini e perchè il famoso patto marinaro sembrava ormai quasi accolto. Così almeno fino a questa sera era opinione comune a Genova.. Senoncliè circa lo 20 doveva radunare! un'assemblea, a suo tempo preavvisata dalla Federazione della genio di mare, assemblea che iporò non (potè svolgersi per l'intervento olla stessa di una cinquantina di dissidenti- Ad un certo momento c avvenuto un gravissimo fatto. Un colpo di rivoltella è improvvisamente echeggiato. Altri colpi seguirono all'impazzata determinando una confusione straordinario, tra lo grida e il fujrgi fuggi generale. Poco dopo venivano raccolti parecchi feriti. Eccone i nomi: Bonomo Gerolamo, d'anni 34, da Pavia; DI Bartolo Andrea, d'anni 69, da Palermo, marittimo; Casigliano Domenico, d'anni 37, marittimo; IsnardI Pietro, d'anni 66, da Loano; Amanti Federico, d'anni 27, ufficialo ; Cossola Lutei, d'anni 71: DI Cambio Michele, d'anni 35; Riderli Adelmo, d'anni -58. Le ferite vite essi hanno riportato sono state dichiarate guaribili da giorni dieci a giorni venti. Prima clic giungesse sul iposto la polizia, la pubblica assistenza, accorsa immediatamente, provvide al trasporto dei feriti all'ospedale. Ribellione a Giulietti ? Dalle informazioni che ho potuto raccogliere più tardi, i fatti avrebbero avuto origine dal licenziamento di alcuni maggiorenti della Federazione dei lavoratori del mure, già intimi collaboratori del capitano Giulietti. Sulle càuse del dissidio corrono molte e svariate voci. Il signor Poggi, già vice presidente della Cooperativo Garibaldi, il macchinista Fasceto e i signori Lunghi e Ceroni, fiduciari fino a ieri del 'Giulietti, hanno da qualche giorno abbandonato il loro capo, fuccadosl iniziatori di un nuovo movimento secessionista. Sarebbero stati appunto i nuovi dissidenti, tuttora però soci della Federazione che avrebbero stesserà sparato nel salone di corso Principe Oddone, e.cosi impedito l'assemblea alla quale il capitano Giulietti, sempre secondo i si dice, avrebbe dovuto Intervenire per discutere i motivi del dissidio. Mentre i federati, terrorizzati dai colpi di rivoltella, abbandonavano la sede della Federazione, vennero affrontati fuori di essa da altri marittimi dissidenti non più soci, che fecero largo uso di bastoniSgombrata la casa della Gente di mare dai fedeli al capitano Giulietti, essa venne occupata dai dissidenti vecchi c nuovi, i quali dopo aver ricercato invano il capitano Giulietti -tennero un'altra assemblea, dichiarando decaduto il segretario generalo della genio di mare e si insediarono quindi nei locali stessi, elio dal «Il fuori venivano presidiati.da forti nuclei di carabinieri e militi nazionali. Semhra che i dissidenti per compiere il colpo di mano, siano in prevalenza uomini componenti J'ecruipaggio di quattro vapori, ancorati nel porto, dal quale sarebbero sbarcati apposta. Un comunicato della Federazione Sui fatti la Federazione marinara dirama a tarda ora di stasera un comunicato. Eccone 11 testo: « Questa sera, mentre si tavo per aprire l'assemblea federale marinara, indetta per mettere al corrente i federati stessi della situazione, un gruppo di individui, che cranio entrati abusivamente, si sono messi a sparare dentro la sala dove i federati stavano riunendosi, e ciò allo scopo di rendere impossibile la riunione. Poiché questa avrebbe avuto luoB'i egualmente, al gruppo anzidetto si sono unite altre persone estranee allo federazione, che, armate di tinto punto, si sono date a sparare come pazzi in tutti i sensi e a compiere atti di violenza. L'assemblea, malgrado il numerosa intervento di marittimi, non ha potuto aver luogo, perchè questi erano intervenuti senza armi ed erano intervenuti così di proposito per dimostrare pche le deliberazioni che avrebbero pre» non erano frutto di violenza, ma frutto di serena e civile discussione. «I responsabili e co'pevoli di questa violenza sono stati individuati o diversi sono Impiegati della Federazione stessa. Essi fanno piwie di un complotto, che varrebbe compiere obliquo manovro nel riguardi della Federazione marinaro, o tutto questo in nome del comandante Gabriele D'Annunzio, 11 quale, invece, ha già autorizzato la pubblicazione di una Smentita precisa 0 completa in tale sonso. Inoltre, egli ha detto ripetuto volte, nei E-ioroti 29 c 30 dicembre scorso, che Tunica maniera di mettere in imbarazzo l'avversarlo è di coglierlo in follo 0 quello di chiedergli di provare da chi e come è stato autorizzato a mettere In giro queile voci. « Tale prova — ha detto M comandante Gabriele D'Annunzio — non potrà mal essere fornita, perchè io non ho mai outorizzato alcuno a mettere in giro quello voci ». « Ora che i traditori sì. sono in parte smascherati, la partita sarà giocata a carte scoperte ed essi avranno la lezione che si meritano. I federati, come hanno fatto In altre occasioni consimili, si mantengono compatti 0 sereni intorno allo loro Federazione. Intanto, valendomi del poteri che mi conferisce lo statuto confederale e di quelli che ini sono stati dati dall'assemblea, avviso che gli impiegati Silva, Maio o Marchioretto non fanno più parte della Federazione marinara e quindi i federati non li devono più riconoscero per fiduciari. L'unico mezz.1 per sventare il tradimento in corso è quello -per i federati di restare sereni e uniti. Contro qualsiasi usurpazione e violenza sarà fatta giustizia. « Per la Federazione italiana dei lavoratori dea more:. Il segretario reeponsabile: G. Giùlieìtl ». Gli arresti Sono stati operati i seguenti arresti: Tassinari Adelmo, di Bologna; Solfato Nicolò, di Messina; Rossini Ulisse, di Rin.inl; Arduino Granziera, di Sampierdorena ; Lorenli Dirlo, di Kimini; Giacomini Gino, di San Marino ; Pensi Alfredo, di Riiminl ; Manibelli Luigi, di Medóla; Borghesi Ignazio, di Riniini. Tutti questi arrestati sembra siano impiegati della Federazione marinara. 11 Giacomini è quello della vecchia Direzione del partito socialista italiano. Ecco come il Lavoro darà domattina !a cronaca dei fatti: «Come da regolare convocazione, ieri sera doveva aver luogo l'assemblea della Federazione italiana lavoratori del mare. Già prima dell'ora fissata — le 20 — il vasto salone era gremito fra federati ufficiali e impiegati e personale di basso forzo. In fondo alla sala fu subito notato un gruppo i cui componenti portavano all'occhiello uno speciale distintivo e indossavano quasi tutti i pantaloni gri-, gio verdi. « Improvvisamente prima che l'assemblea si iniziasse, da tale gruppo partì un grido di « abbasso Giulietti » cui fece eco quello della massa unanima di « viva Giulietti ». A questo punto entrarono in campo rivoltelle c randelli e armi di vario genere, delle quali colorò c{ie avevano lanciato il grido contro Giulietti fino a quel momento avevano fatto manifesta ostentazione. I federati, inermi, di fronte ad uno simile inattesa violenza cercarono come poterono di mettersi in salvo, mentre le scariche delle rivoltellate continuavano ad echeggiare sinistramente nel salone 0 i colpi di randello ad abbattersi sullo spalle dei fuggenti, « Il gruppo rimase così padrone assoluto del campo. Frattanto da qualcuno erano stato avvertite di quanto accadeva le autorità e mentre la Questura provvedeva a mandare dei rinforzi di carabinieri, da una caserma vicina accorrevano anche reparti di truppa. La casa della gente di mare fu così circondata. Nell'interno rimasero così solamente gli autori della violenza r. Tempestosa assemblea dei lavoratori del mareTempestosa assemblea dei lavoratori del mare Intervento di gente armate • Colpi di rivoltella all'impazzata • Una diecina di feriti - La sede della Federazione occupata dai dissidenti • Arresto di Impiegati federali - Che cosa dice il capitano Giulietti. Genova. 2 rotte. La vertenza fra la gente di mare e l'armamento si credeva appianata, e per l'intromissione personale dell'on. Mussolini e perchè il famoso patto marinaro sembrava ormai quasi accolto. Così almeno fino a questa sera era opinione comune a Genova.. Senoncliè circa lo 20 doveva radunare! un'assemblea, a suo tempo preavvisata dalla Federazione della genio di mare, assemblea che iporò non (potè svolgersi per l'intervento olla stessa di una cinquantina di dissidenti- Ad un certo momento c avvenuto un gravissimo fatto. Un colpo di rivoltella è improvvisamente echeggiato. Altri colpi seguirono all'impazzata determinando una confusione straordinario, tra lo grida e il fujrgi fuggi generale. Poco dopo venivano raccolti parecchi feriti. Eccone i nomi: Bonomo Gerolamo, d'anni 34, da Pavia; DI Bartolo Andrea, d'anni 69, da Palermo, marittimo; Casigliano Domenico, d'anni 37, marittimo; IsnardI Pietro, d'anni 66, da Loano; Amanti Federico, d'anni 27, ufficialo ; Cossola Lutei, d'anni 71: DI Cambio Michele, d'anni 35; Riderli Adelmo, d'anni -58. Le ferite vite essi hanno riportato sono state dichiarate guaribili da giorni dieci a giorni venti. Prima clic giungesse sul iposto la polizia, la pubblica assistenza, accorsa immediatamente, provvide al trasporto dei feriti all'ospedale. Ribellione a Giulietti ? Dalle informazioni che ho potuto raccogliere più tardi, i fatti avrebbero avuto origine dal licenziamento di alcuni maggiorenti della Federazione dei lavoratori del mure, già intimi collaboratori del capitano Giulietti. Sulle càuse del dissidio corrono molte e svariate voci. Il signor Poggi, già vice presidente della Cooperativo Garibaldi, il macchinista Fasceto e i signori Lunghi e Ceroni, fiduciari fino a ieri del 'Giulietti, hanno da qualche giorno abbandonato il loro capo, fuccadosl iniziatori di un nuovo movimento secessionista. Sarebbero stati appunto i nuovi dissidenti, tuttora però soci della Federazione che avrebbero stesserà sparato nel salone di corso Principe Oddone, e.cosi impedito l'assemblea alla quale il capitano Giulietti, sempre secondo i si dice, avrebbe dovuto Intervenire per discutere i motivi del dissidio. Mentre i federati, terrorizzati dai colpi di rivoltella, abbandonavano la sede della Federazione, vennero affrontati fuori di essa da altri marittimi dissidenti non più soci, che fecero largo uso di bastoniSgombrata la casa della Gente di mare dai fedeli al capitano Giulietti, essa venne occupata dai dissidenti vecchi c nuovi, i quali dopo aver ricercato invano il capitano Giulietti -tennero un'altra assemblea, dichiarando decaduto il segretario generalo della genio di mare e si insediarono quindi nei locali stessi, elio dal «Il fuori venivano presidiati.da forti nuclei di carabinieri e militi nazionali. Semhra che i dissidenti per compiere il colpo di mano, siano in prevalenza uomini componenti J'ecruipaggio di quattro vapori, ancorati nel porto, dal quale sarebbero sbarcati apposta. Un comunicato della Federazione Sui fatti la Federazione marinara dirama a tarda ora di stasera un comunicato. Eccone 11 testo: « Questa sera, mentre si tavo per aprire l'assemblea federale marinara, indetta per mettere al corrente i federati stessi della situazione, un gruppo di individui, che cranio entrati abusivamente, si sono messi a sparare dentro la sala dove i federati stavano riunendosi, e ciò allo scopo di rendere impossibile la riunione. Poiché questa avrebbe avuto luoB'i egualmente, al gruppo anzidetto si sono unite altre persone estranee allo federazione, che, armate di tinto punto, si sono date a sparare come pazzi in tutti i sensi e a compiere atti di violenza. L'assemblea, malgrado il numerosa intervento di marittimi, non ha potuto aver luogo, perchè questi erano intervenuti senza armi ed erano intervenuti così di proposito per dimostrare pche le deliberazioni che avrebbero pre» non erano frutto di violenza, ma frutto di serena e civile discussione. «I responsabili e co'pevoli di questa violenza sono stati individuati o diversi sono Impiegati della Federazione stessa. Essi fanno piwie di un complotto, che varrebbe compiere obliquo manovro nel riguardi della Federazione marinaro, o tutto questo in nome del comandante Gabriele D'Annunzio, 11 quale, invece, ha già autorizzato la pubblicazione di una Smentita precisa 0 completa in tale sonso. Inoltre, egli ha detto ripetuto volte, nei E-ioroti 29 c 30 dicembre scorso, che Tunica maniera di mettere in imbarazzo l'avversarlo è di coglierlo in follo 0 quello di chiedergli di provare da chi e come è stato autorizzato a mettere In giro queile voci. « Tale prova — ha detto M comandante Gabriele D'Annunzio — non potrà mal essere fornita, perchè io non ho mai outorizzato alcuno a mettere in giro quello voci ». « Ora che i traditori sì. sono in parte smascherati, la partita sarà giocata a carte scoperte ed essi avranno la lezione che si meritano. I federati, come hanno fatto In altre occasioni consimili, si mantengono compatti 0 sereni intorno allo loro Federazione. Intanto, valendomi del poteri che mi conferisce lo statuto confederale e di quelli che ini sono stati dati dall'assemblea, avviso che gli impiegati Silva, Maio o Marchioretto non fanno più parte della Federazione marinara e quindi i federati non li devono più riconoscero per fiduciari. L'unico mezz.1 per sventare il tradimento in corso è quello -per i federati di restare sereni e uniti. Contro qualsiasi usurpazione e violenza sarà fatta giustizia. « Per la Federazione italiana dei lavoratori dea more:. Il segretario reeponsabile: G. Giùlieìtl ». Gli arresti Sono stati operati i seguenti arresti: Tassinari Adelmo, di Bologna; Solfato Nicolò, di Messina; Rossini Ulisse, di Rin.inl; Arduino Granziera, di Sampierdorena ; Lorenli Dirlo, di Kimini; Giacomini Gino, di San Marino ; Pensi Alfredo, di Riiminl ; Manibelli Luigi, di Medóla; Borghesi Ignazio, di Riniini. Tutti questi arrestati sembra siano impiegati della Federazione marinara. 11 Giacomini è quello della vecchia Direzione del partito socialista italiano. Ecco come il Lavoro darà domattina !a cronaca dei fatti: «Come da regolare convocazione, ieri sera doveva aver luogo l'assemblea della Federazione italiana lavoratori del mare. Già prima dell'ora fissata — le 20 — il vasto salone era gremito fra federati ufficiali e impiegati e personale di basso forzo. In fondo alla sala fu subito notato un gruppo i cui componenti portavano all'occhiello uno speciale distintivo e indossavano quasi tutti i pantaloni gri-, gio verdi. « Improvvisamente prima che l'assemblea si iniziasse, da tale gruppo partì un grido di « abbasso Giulietti » cui fece eco quello della massa unanima di « viva Giulietti ». A questo punto entrarono in campo rivoltelle c randelli e armi di vario genere, delle quali colorò c{ie avevano lanciato il grido contro Giulietti fino a quel momento avevano fatto manifesta ostentazione. I federati, inermi, di fronte ad uno simile inattesa violenza cercarono come poterono di mettersi in salvo, mentre le scariche delle rivoltellate continuavano ad echeggiare sinistramente nel salone 0 i colpi di randello ad abbattersi sullo spalle dei fuggenti, « Il gruppo rimase così padrone assoluto del campo. Frattanto da qualcuno erano stato avvertite di quanto accadeva le autorità e mentre la Questura provvedeva a mandare dei rinforzi di carabinieri, da una caserma vicina accorrevano anche reparti di truppa. La casa della gente di mare fu così circondata. Nell'interno rimasero così solamente gli autori della violenza r.

Luoghi citati: Bologna, Genova, Loano, Messina, Palermo, Pavia, San Marino