Qual pasticcio Venizelos trova ad Atene

Qual pasticcio Venizelos trova ad Atene Qual pasticcio Venizelos trova ad Atene Se egli non riuscisse... (Dal nostro inviato speciale) n e ¬ ATENE, i; gennaio. La nuopu. Camera U riapre domani. Arriverà ih tempo Venizelos? Nell'attesa, sono caratteristiche alcune circostanze, che s'accompngnano al ritorno di questo uomo politico, d'un'intelligenza e d'un temperamento davvero singolari, a cui ancora una volta la Grecia guarda come a salvatore. E' però facile preconizzare che, se questa volta egli mancasse o sbagliasse la partila, sarebbe un uomo liquidalo per sempre. La situazione in Grecia è oggi talmente grave, the non permette più nessun tentativo, in un senso o nell'altro: l'azione riparativa, o viene subito, e riesce; o un qualunque tentativo sfortunato non potrebbe che recare tali danni da rivoltare immediatamente, contro colui che l'avesse sperimentato, la collettività nazionale, delusa ed esasperala. E tanto più l<£ rivolta sarebbe violenta, quanto più colui che la provocasse avesse suscitato speranze, [osse stalo prima assecondata nella sua azione. Venizelos sopra tulli: se lui fallisce la prora, non è un contrario voto parlamentare che l'aspetta: è la rivoltellata dell'esaltalo, o il giudizio sommario del, tribunale di una qualunque contro-rivoluzione. La Grecia è tale, oggi, e se Venizelos s'illudesse diversamente, per la pri. ma volta nella sua carriera politica, > in vita sua, egli si mostrerebbe un ingenuo. La trovata dei " rifugiati „ Ma non credo che Venizelos s'illuda. Le condizioni, ch'egli ha posto al suo ritorno, dimostrano com'egli abbia preso, e intenda continuare a prendere tutte le sue precauzioni, infatti, Venizelos, all'invito di tornare ad Alene, rispose col seguente telegramina, indirizzato al colonnella Piasliras, capo della «Rivoluzione»: « VI sarò riconoscente se vorrete dare dis ! posizioni •perchè mi siano comunicate d'ur I St'nza le informazioni seguenti: — t.o quan I1' deputati — indicare cognome e nome — ! sono stati piedi con programma repubblica oiu.il iii:m cuii pi uhi alluna repuuui ; no e aitami liberali-repubblicani; — 1 quanti voli e~si hanno raccolto per circo 1 s'M'izi0.ne> « Su tiuahtl votanti ; — 3.0 quanti "k'Uon sonri iscritti ,per circoscrizione, e \quanti rifugiali vi cono compresi; — 4.0 qua- o ! o i a a e ù a o a i a i a e o . è e ; a o i l l o a - i e e e e tu il nu'iiieco dei votanti per circoscrizioio in confronto alle precedenti elezioni. Se d fornirmi 1uite queste informazioni non fosse possibile subito, vi prego di -trasmettermi immediatamente la risposta almeno al primo dei quesiti ». Venizelos faceva dunque dell'alchimia elettorale; e tentava soprattutto di vedere chiaro in quella elezioni del 16 «. che sono, la cosa più torbida e oscura che si possa immaginare.. Ed è significativo, proprio dell'indubbia acutezza di Venizelos, quel volere esplicitamente sapere 'Hianti urefugiati» siano compresi nelle varie circoscrizioni : ■ poiché proprio que sta, dei voti dei « refugiati » — ossia dei profughi dell'Asia Minore e della Tracia [Orientale riparali in Grecia — è la'que slione centrale delle elezioni', quella essenzialmente per cui gli oppositori del Governo e della « Rivoluzione », cioè i mo varchici, sostengono che le elezioni sono state una « ridicola commedia», una «turlupinalura senza precedenti », una u sopraffazione » e una « falsificazione » inaudite della volontà popolare. E' difa'tto cerili che il Governo, che disponeva del voto dei refugiati a suo piacimento. — esso in sostanza li mantiene; e per altra parte poteva agevolmente sorvegliarli come votavano — è certa dunque che il Governo distribuì i refugiati stessi nelle marie cir coscrizioni a seconda della convenienza elettorale. E quando si consideri che essi venivano a costituire, complessivamente circa un settimo degli elettori, ma, com'ho detto, oppartiinamente. distribuiti, si comprende agevolmente l'influsso che poteva no esercitare, ed hanno, in realtà esercitalo, agli effetti dei risultati. Siccome poi essi si presentavano alle urne, per votare, semplicemente con ùn foglio, di riconoscimento rilascialo dalle autorità governative, senza che, per altro lato, fossero compilate nei loro riguardi regolari liste, nominative, ma essendo stabiliti soltanto totali quantitativi; non appare per. niente assurda l'accusa sollevata dai partiti del l'opposizione, e che questi dichiarana di potere, in qualunque momento, ampiamente provare: che cioè le autorità governative abbiano rilasciato a questa o a Quel rifugialo, specialmente indicato all'uopo più fogli di riconoscimento, intestati ad altrettanti nomi immaginari: — si dice, fino a cinquanta: e quell'unico rifugialo abbia avuto quindi possibilità di votare, magari in diverse sezioni, altrettante volte... Cinquanta voti, inuece di uno, sono sempre comodù per, far prevalere, iopropria opinione. Dove l'aritmetica è un'opinione Veni:e!os — volpe vecchia in fatto di elezioni; e di elezioni in Grecia — aveva dunque, come suol dirsi, vicsso il dito su la piaga, con il suo telegramma. Ma di qua gli risposero ch'era impossibile procedere, su due piedi, a quali:algebra elettorale ch'egli pretendeva ■ lasciasse da parie tulli quei calcoli, per cui non sarebbe forse bastata l'applicazione, non comunemente agevole, dei logaritmi; e si acco.nlenlassp di ricevere notizia degli eletti, e della distribuzione di essi nei vari partili della nuova Camera. Ma qui addirittura l'arilmeuca diventala una mera opinione-, chi i capi dei vari gruppi, interpellati in proposito, hanno dichiarato ciascuno, come appartenenti al proprio gruppo, tanti deputali che, sommati insieme, superavano di più d'una cinquantina i seggi della Camera: — il che proviene dal fatto che un notes/ole numero di deputati è considerato nome proprio da questa e, al contempo, da quel gruppo : in quanto i deputati stessi, quei deputati, stanno tra gli uni e gli altri, disposti a vicenda ad andari sia con gli uni sia con gli altri... Così à che il generale Danglis, leader dei liberali-moderati, ossia gli ortodossi, ossia i venizelisti puri, ha dichiarato, come aderenti al proprio gruppo, 221 deputali; il signor Russos, leader dei liberali-repubblicani, ha dichiarato 97 aderenti; e il si gnor Vapanaslassiu, leader del repubbli cani, ha dichiarato 131 aderenti cioè 90 della Lega Repubblicana e 41 repubblicani-indipendenti: — fatte le somme, quindi, 221 + 97 + 131 danno un totale — se77ipi'echè Varitmetica non sia considerata una opiniane — di <M9: il che non torna affatto con la circostanza, finora inoppU' gnabilc, che la Camera greca non comprende che 39G seggi; e data la circostanza che, all'ipfuori dei parlili su elencati, gli altri, quelli deli:opposizione, i monarchici, hanno pure conquistato, qualche seggio-, pochi; ma una dozzina perlomeno. E allora?... Allora pare che Venizelos abbia capito, Visto che in Grecia nemmeno più l'aritmetica non è sicura, s'è deciso a venir lui, per tentare di risanate — lui dice, la situazione politica, altri direbbe la mentalità dei singoli — in questo povero, afflitto paese. Un Tizio nazionale In quésto paese — bisogna mettere in rilievo — la politica è un vizio nazionale, per cui un'enorme quantità di gente, la collettività, si rovina: una passione irrefrenabile, die proprio sconfina nel vizio. Tutti qua fanno della politica: nonché gli uomini, i ragazzi e le donne. Questo è il lato forse più caratteristico della psiche greca. Le donne non vi parlano che di politica, non vi prendono in simpatia o in antipatia che a seconda che voi mostriate propendere per Venizelos o per il re; e se, putacaso, voi dichiarate di sentirvi estraneo e indifferente a questioni di tal fatta, vi guardano con un misto tra stupore e disprezzo, quasi voi dichiaraste, non saprei, d'essere slato impiegate nell'harem del Sultano. E i ragazzi, per le strade, invece che alla trottola, o ai carabinieri e ai ladri, giocano alla partenza del re e all'arrivo di Venizelos... E' inaudito! ma è cosi. Noi, occidentali, accettiamo e comprendiamo un certo ordine di passioni: gl'Inglesi vanno matti per lo sport; in Francia 0 in Italia si capisce che Tizio profonda un patrimonio in una scuderia da corsa, che Cajo si rovini al tavolo del baccarà, che Sempronio finisca sul lastrico per i begli occhi o le belle gambe di una ballerina. Tra i Greci, fatta una certa parte al giuoco, e specialmente al giuoco di Borsa, tutte le passioni rovinose, i visi inguaribili, le travolgenti follie si riassumono in questo sport o capriccio: la politica. E una quantità spropositata di gente non vive d'altro, non vive per. altro; e, presa dentro, magari ci annega. E gli altri, la totalità, trovano che ciò è logico, che ctò è naturale, perchè tutti sono in quel gorgo, e ci turbinano, volentieri dentro..* La poHUca: vizio ateniese millenario!... La notizia deWacquisto delle Indie non avrebbe certo commosso di più Atene di questa, die l'ha messa tutta in caotico subbuglio: che torna Venizelos. MARIO BASSI, Qual pasticcio Venizelos trova ad Atene Qual pasticcio Venizelos trova ad Atene Se egli non riuscisse... (Dal nostro inviato speciale) n e ¬ ATENE, i; gennaio. La nuopu. Camera U riapre domani. Arriverà ih tempo Venizelos? Nell'attesa, sono caratteristiche alcune circostanze, che s'accompngnano al ritorno di questo uomo politico, d'un'intelligenza e d'un temperamento davvero singolari, a cui ancora una volta la Grecia guarda come a salvatore. E' però facile preconizzare che, se questa volta egli mancasse o sbagliasse la partila, sarebbe un uomo liquidalo per sempre. La situazione in Grecia è oggi talmente grave, the non permette più nessun tentativo, in un senso o nell'altro: l'azione riparativa, o viene subito, e riesce; o un qualunque tentativo sfortunato non potrebbe che recare tali danni da rivoltare immediatamente, contro colui che l'avesse sperimentato, la collettività nazionale, delusa ed esasperala. E tanto più l<£ rivolta sarebbe violenta, quanto più colui che la provocasse avesse suscitato speranze, [osse stalo prima assecondata nella sua azione. Venizelos sopra tulli: se lui fallisce la prora, non è un contrario voto parlamentare che l'aspetta: è la rivoltellata dell'esaltalo, o il giudizio sommario del, tribunale di una qualunque contro-rivoluzione. La Grecia è tale, oggi, e se Venizelos s'illudesse diversamente, per la pri. ma volta nella sua carriera politica, > in vita sua, egli si mostrerebbe un ingenuo. La trovata dei " rifugiati „ Ma non credo che Venizelos s'illuda. Le condizioni, ch'egli ha posto al suo ritorno, dimostrano com'egli abbia preso, e intenda continuare a prendere tutte le sue precauzioni, infatti, Venizelos, all'invito di tornare ad Alene, rispose col seguente telegramina, indirizzato al colonnella Piasliras, capo della «Rivoluzione»: « VI sarò riconoscente se vorrete dare dis ! posizioni •perchè mi siano comunicate d'ur I St'nza le informazioni seguenti: — t.o quan I1' deputati — indicare cognome e nome — ! sono stati piedi con programma repubblica oiu.il iii:m cuii pi uhi alluna repuuui ; no e aitami liberali-repubblicani; — 1 quanti voli e~si hanno raccolto per circo 1 s'M'izi0.ne> « Su tiuahtl votanti ; — 3.0 quanti "k'Uon sonri iscritti ,per circoscrizione, e \quanti rifugiali vi cono compresi; — 4.0 qua- o ! o i a a e ù a o a i a i a e o . è e ; a o i l l o a - i e e e e tu il nu'iiieco dei votanti per circoscrizioio in confronto alle precedenti elezioni. Se d fornirmi 1uite queste informazioni non fosse possibile subito, vi prego di -trasmettermi immediatamente la risposta almeno al primo dei quesiti ». Venizelos faceva dunque dell'alchimia elettorale; e tentava soprattutto di vedere chiaro in quella elezioni del 16 «. che sono, la cosa più torbida e oscura che si possa immaginare.. Ed è significativo, proprio dell'indubbia acutezza di Venizelos, quel volere esplicitamente sapere 'Hianti urefugiati» siano compresi nelle varie circoscrizioni : ■ poiché proprio que sta, dei voti dei « refugiati » — ossia dei profughi dell'Asia Minore e della Tracia [Orientale riparali in Grecia — è la'que slione centrale delle elezioni', quella essenzialmente per cui gli oppositori del Governo e della « Rivoluzione », cioè i mo varchici, sostengono che le elezioni sono state una « ridicola commedia», una «turlupinalura senza precedenti », una u sopraffazione » e una « falsificazione » inaudite della volontà popolare. E' difa'tto cerili che il Governo, che disponeva del voto dei refugiati a suo piacimento. — esso in sostanza li mantiene; e per altra parte poteva agevolmente sorvegliarli come votavano — è certa dunque che il Governo distribuì i refugiati stessi nelle marie cir coscrizioni a seconda della convenienza elettorale. E quando si consideri che essi venivano a costituire, complessivamente circa un settimo degli elettori, ma, com'ho detto, oppartiinamente. distribuiti, si comprende agevolmente l'influsso che poteva no esercitare, ed hanno, in realtà esercitalo, agli effetti dei risultati. Siccome poi essi si presentavano alle urne, per votare, semplicemente con ùn foglio, di riconoscimento rilascialo dalle autorità governative, senza che, per altro lato, fossero compilate nei loro riguardi regolari liste, nominative, ma essendo stabiliti soltanto totali quantitativi; non appare per. niente assurda l'accusa sollevata dai partiti del l'opposizione, e che questi dichiarana di potere, in qualunque momento, ampiamente provare: che cioè le autorità governative abbiano rilasciato a questa o a Quel rifugialo, specialmente indicato all'uopo più fogli di riconoscimento, intestati ad altrettanti nomi immaginari: — si dice, fino a cinquanta: e quell'unico rifugialo abbia avuto quindi possibilità di votare, magari in diverse sezioni, altrettante volte... Cinquanta voti, inuece di uno, sono sempre comodù per, far prevalere, iopropria opinione. Dove l'aritmetica è un'opinione Veni:e!os — volpe vecchia in fatto di elezioni; e di elezioni in Grecia — aveva dunque, come suol dirsi, vicsso il dito su la piaga, con il suo telegramma. Ma di qua gli risposero ch'era impossibile procedere, su due piedi, a quali:algebra elettorale ch'egli pretendeva ■ lasciasse da parie tulli quei calcoli, per cui non sarebbe forse bastata l'applicazione, non comunemente agevole, dei logaritmi; e si acco.nlenlassp di ricevere notizia degli eletti, e della distribuzione di essi nei vari partili della nuova Camera. Ma qui addirittura l'arilmeuca diventala una mera opinione-, chi i capi dei vari gruppi, interpellati in proposito, hanno dichiarato ciascuno, come appartenenti al proprio gruppo, tanti deputali che, sommati insieme, superavano di più d'una cinquantina i seggi della Camera: — il che proviene dal fatto che un notes/ole numero di deputati è considerato nome proprio da questa e, al contempo, da quel gruppo : in quanto i deputati stessi, quei deputati, stanno tra gli uni e gli altri, disposti a vicenda ad andari sia con gli uni sia con gli altri... Così à che il generale Danglis, leader dei liberali-moderati, ossia gli ortodossi, ossia i venizelisti puri, ha dichiarato, come aderenti al proprio gruppo, 221 deputali; il signor Russos, leader dei liberali-repubblicani, ha dichiarato 97 aderenti; e il si gnor Vapanaslassiu, leader del repubbli cani, ha dichiarato 131 aderenti cioè 90 della Lega Repubblicana e 41 repubblicani-indipendenti: — fatte le somme, quindi, 221 + 97 + 131 danno un totale — se77ipi'echè Varitmetica non sia considerata una opiniane — di <M9: il che non torna affatto con la circostanza, finora inoppU' gnabilc, che la Camera greca non comprende che 39G seggi; e data la circostanza che, all'ipfuori dei parlili su elencati, gli altri, quelli deli:opposizione, i monarchici, hanno pure conquistato, qualche seggio-, pochi; ma una dozzina perlomeno. E allora?... Allora pare che Venizelos abbia capito, Visto che in Grecia nemmeno più l'aritmetica non è sicura, s'è deciso a venir lui, per tentare di risanate — lui dice, la situazione politica, altri direbbe la mentalità dei singoli — in questo povero, afflitto paese. Un Tizio nazionale In quésto paese — bisogna mettere in rilievo — la politica è un vizio nazionale, per cui un'enorme quantità di gente, la collettività, si rovina: una passione irrefrenabile, die proprio sconfina nel vizio. Tutti qua fanno della politica: nonché gli uomini, i ragazzi e le donne. Questo è il lato forse più caratteristico della psiche greca. Le donne non vi parlano che di politica, non vi prendono in simpatia o in antipatia che a seconda che voi mostriate propendere per Venizelos o per il re; e se, putacaso, voi dichiarate di sentirvi estraneo e indifferente a questioni di tal fatta, vi guardano con un misto tra stupore e disprezzo, quasi voi dichiaraste, non saprei, d'essere slato impiegate nell'harem del Sultano. E i ragazzi, per le strade, invece che alla trottola, o ai carabinieri e ai ladri, giocano alla partenza del re e all'arrivo di Venizelos... E' inaudito! ma è cosi. Noi, occidentali, accettiamo e comprendiamo un certo ordine di passioni: gl'Inglesi vanno matti per lo sport; in Francia 0 in Italia si capisce che Tizio profonda un patrimonio in una scuderia da corsa, che Cajo si rovini al tavolo del baccarà, che Sempronio finisca sul lastrico per i begli occhi o le belle gambe di una ballerina. Tra i Greci, fatta una certa parte al giuoco, e specialmente al giuoco di Borsa, tutte le passioni rovinose, i visi inguaribili, le travolgenti follie si riassumono in questo sport o capriccio: la politica. E una quantità spropositata di gente non vive d'altro, non vive per. altro; e, presa dentro, magari ci annega. E gli altri, la totalità, trovano che ciò è logico, che ctò è naturale, perchè tutti sono in quel gorgo, e ci turbinano, volentieri dentro..* La poHUca: vizio ateniese millenario!... La notizia deWacquisto delle Indie non avrebbe certo commosso di più Atene di questa, die l'ha messa tutta in caotico subbuglio: che torna Venizelos. MARIO BASSI,

Persone citate: Greci, Russos