La questione della Clinica alla Maternità

La questione della Clinica alla Maternità La questione della Clinica alla Maternità I I e i ' . : J uaauacinosoneeancaostetrica alla Maternità il prof. Vlcarelli ci manda questa sua lettera : Jll.mo Signor Direttore della stampa. Le sarei oltremodo grato o sentitamente ha ringrazio, so volesse compiaeersi di pubblicare*ncl suo autorevole giornale quanto seguo : A proposito della lettera del Prof. Fantino, presidente della R. Opera di Maternità, In merito alla cllnica ostcìrica-ginecologioa universitaria, pubblicata nel quotidiano di Torino « La Stampa v, anno 57, N. 306 del 2G dicembre 1923. ERRATA-CORRIGE. l.o LM»t?ni?iis/r«;ione della Maternità non è stata mai — c cerio lo è mcn che mai oggi — ostile all'insegnamento clinico: Non è vero: La lotta tra l'Amministrazione della Maternità e la clinica ostetrica si iniziò fin dal 1863 continuando quasi ininterrottamente a tutt'oggi. Infatti si principiò anzitutto, per puro nepotismo, a sottrarre al Prof. Giordano (1R63) rin6egnamento pratico delle Allievo levatrici. Successivamente, nel 1877, fu tolto al Prof. Tibone, a cui c;a stato restituito l'insegnamento delle Levatrici, una categoria di ricoverate ed mia parte di locali per crear* la Sezione occulte, c lo si osteg-'iò nella creazione della Sezione ginecologica. Di qci lo scioglimento dell'Amministrazione o la nomina dei R. Commiss. straordinario Sen. Baclini Confalonieri (1884-1885. Rei. e Mon. storica). Successivamente ancora, nel 1903, alla morte del Prof. Tibone si tento di nuovo di sottrarre alla Clinica l'insegnamento pratico (del tutto gratuito) delle Allieve levatri. ci: di qui nuovo scioglimento dell'Amministrazione e nomina del R. Commise, aw. Enrico Empriti prima ed aw. Provvido Montani poi (1905-1907). Ne basta: Da ultimo, nel 1916, vennero ancora sottratti al Prof. Vlcarelli altri locali ed alta-e categorie di donne rovere adibite fino allora all'insegnamento delle Allieve levatrici e degli studenti, motivando yicr esse, come per lo pafsato, ragioni di moralità e riservatezza. Ma se questo fu lo spirito che delerminò la modificazione dell'art 155 Reg. Emprin, di cui oggi si reclama la riprlstinazione, come si spiega clie nelle siiieesslvfl convenzioni, in base alle quali la Maternità per la Clinica ostetrica, percepiva dal Governo L. 16.000, 33.000, 36.0CO, la Maternità slessa abbia concesso e conceda che quelle medesime donne delle categorie sottratte ala Clinica, possano su richiesta del Clinico, cassare ugualmente, sia pure in numero limlato, alle sale Cliniche per l'insegnamento degli studenti? (Art. 2 ultimo comm. Convcnz. 1017-1920-1922, Art. 9, Convenz. 19-2P-1922). Benevolenza ? Resipiscenza ? Interesse 7 Ed intanto con questo invocato spirito informatore di riservatezza e di moralità, che, con reiterate restrizioni dal 1S63 ad oggi vige, lede ed offemle rimegnamento ufficiale agli studenti, non vi è -hi non veda che l'Opera Pia della Maternità fu ed è verso l'Istituto ostetrico ' universitario più matrigna che materna. E dire, senza rievocare il tanto saggio, quanto, oggi poco accetto R. Viglietto 1732, che anche il vigente Statuto della Maternità, dispone tassati'amente per quest'Opera Pia, all'art. 2 ohe: <• La R. Opera ha per iscopo: l.o Di ricevere, assistere e mantenere gratuitamente le gestanti povere ; 2.0 DI prestarsi all'insegnamento ufficiale dell'ostetricia e della ginecologia in conformità alle legai— ecc. », e NON unicamente come veniva scritto li 22 settembre 1919 aU'IU.mo Sindaco, Giunta municipale e Consiglieri comunali di Torino che « lo scopo della maternità quale Opera e Quello soltanto di ricevere e mantenere le gestanti povere ». 2.o Rifiuto materiale clinico. Si parla di riliuto di ammalate da parte della Clinica. Ciò non ù esatto. Nessuna donna di regolamentare spettanza alla Clinica venne mai rifiutata. Non vennero accettati alcuni casi offerti dalla Maternità alla Clinica perchè ritenuti inadatti od inutilizzabili ali'lnsegnamento, tra cui alcuni del famosi ed Innumerevoli aborti, che affluiscono alla Maternità, lina sola donna offerta ai primi di novembre c. a. alla Clinica, a corsi non ancora iniziati, non potè con nostro grande rincrescimento, essere trattenuta ed operata di taglio cesareo in Clinica, per temporanee specialissime condizioni di ambiente. (La camera per la sterilizzazione non era ancora, e non per causa nostra, pronta per poter funzionare). 3.o Sezione Ginecologica. E' ben vero che n. 10 sono stati i letti concessi alla Sezione ginecologica, ma sub condiUone alla capienza del locali ; or bene tali locali costituiti da due camere non possono contenere più di sei letti ! Inoltre, per avere la Maternità, nell'anno testé decorso elevata la retta giornaliera da L. 16 a L. 20 per malata, colle L- 8.000 annue assegnate dal ministero della Pubblica isruzione, viene ridotta la potenzialità di ricovero e di soggiorno dovendosi per ragioni d'dattiche equamente ripartire lungo tutto l'anno scolastico i vari casi clinici onde ne possano usufruire tutti gli studenti nel loro singoli turni di guardia. Se la retta giornaliera fosse equiparata a quella delle ricoverate di corsia non avendo queste maiale un trattamento diverso, il movimento delle ginecologiche sarebbe maggióre. 4.0 Ambulatorio. Non è vero che la Cinica non utilizzi il proprio ambulatorio, Inquantoehè è precisamente da questo che vengono scelti i casi interessanti» da adibirei all'insegnamento clinico, come il Presidente può vedere dalie dichiarazioni sanitarie per l'accettazione. 5.0 Si suggerisce, dal Prof. Fantino, <lf adottare l'assistenza promiscua degli studenti ed allieve levatrici al parto. Senza entrare in merito su questo provvedimento ci sorprende che 11 Presidente della Maternità non si sia avveduto di due fatti: l.o che il suo suggerimento è in- con. trasto con le originarie motivazioni e disposizioni, accampate e volute dalla stessa Maternità fino dal 1877, per dividere l'Opera in tre distinte Sezioni. (Vedi Monografia Storica Badini Confalonieri. pag. 61) ed in contrasto pure con le 6tesso suo vigenti disposizioni statutarie (art. 7, 34) e Regolamentari (Reg. Inter. Amm. Art. 36, 37, 103, Reg. San. Art. l.o) che appunto nei riguardi dell'Insegnamento vogliono la sezione 3.a o delle Allieve levatrici, non solo distaccata dalla Sezione l.a o delle Occulte, ma pure anche distinta dalla Sezione 2.a o degli Studenti, tanto per locali quanto per categorie di donne. 2.o Che il suo suggerimento 5 tardivo perchè, purtroppo, dal 1916 si è dovuta effettuarla data la deficienza del materiale e dei locali sottratti dalla Maternità alla Clt nica, colla modificazione dell'art. 125 del Regolamento, (Coinm. R. Emprin) che ha apportato se non di nome, sicuramente di fatto alla scomparsa della 3,a Sezione, oggi ridotta ad una camera e ad una e raramente a due gravide, che inoltre assai snesso per alcune sett:-nane, c sempre la stessa donna! 6.o II Presidente parla di sale operatorie e da parto bellissime, degne di ospedale moderno e di nuove costruzioni: ha ragione, Infatti la camera del parto e quelle delle operazioni setticfhe da molti anni, quantunque ripetutamente richiesto, non furono mal ripulite. Nei riguardi poi alla moderna grande camera d'operazione asettiche <v>n relative camere di preparazione, 11 Presidente della Maternità ha taciuto, ben sapendolo, di riferire che furono fatte ed arredate a spese della Clinica e non della Mate*nità. In merito infine all'ampio terrazzo di 70 mq. è verissimo che sia di nuova costrizione, ma esso non rappresenta che la copertura dell'ambulatorio e laboratorio per la biancheria, costruiti esclusivamente per uso della Maternità. 7.0 Utilizzazione del materiale clinico, il Presidente nel riportare il numero del parti avutisi in Cllnica in quesfultimo quadri, ennio non è stato troppo esatto, poiché i parti non furono 5C5-filS-635-i47, ma sibocne rispettivamente 535-557-532-409, e si noti che sul 409 parti di questo ultimo anno se ne dovrebbero sottrarre n. 72 caduti dalla Maternità alla Cllnica, por cui il numero dei ri-irM di diritio a questa spettatili ammonterebbe a soli 337. Per concludere quindi: perdurando lo stato attuale delle co:s lo Cllnica ostetrica dell'Università di Torino (una delle 10 Università statali) non può contare di diritto dcpuglnslmdIIvvatdpt1gF1cbed6ancdgivqamfidtcptmnzglnotDDRCTaptLctcgprI 2 cho sopra 12 parti al mese, vale a dire poco più di un parto al giorno: Riguardo poi al suugcrlmcnto di una migliore utilizzazione di questo materiale, faccio noto al Presidente, agli Amministratori della Maternità ed al pubblico, quanto segue con una globale disponibilità media avuta di poce più di un parlo e mezzo al giorno a 'on una presenza melia di poco più di ctnive gravide al gforno (non potendosi computire le neo-puerpere. Prof. Fantino!) si è nell'anno testé decorso, dovuto provvedere r.il'inseirnamento clinico pratico di ben n. 132 Al lievi (77 laureandi in medicina e 55 diplomande levatrici) ed a n. 107 esami pratici dati nella Sezione estiva senza comtmtare Inoltre l'insegnamento clinico-pratico a tutto Il personale sanitario assistente effettivo e volontario dt Medici e Levatrici. Questi i risultati della tanto elogiata convenzione 1917 da noi definita (eravamo negli anni della guerra) come « convenzione di tregua ». Tali risultati, già preveduti inehe dal R. Comm. Emprin (V. Relaz. pag. 24 e pag. 49) furono da noi ripetutamente lam-mtati nelle nostre relazioni del 10 luglio I9i718 luglio 1918-16 luglio 1923 al Rettore magnifico della R. Università e nelle sedine di Facoltà e del Clinici 9 giugno 1916-5 marzo 1917-14 marzo 1919-3 febbTa'o 1923, tanto che concorsero a provocare dapprima (nel dicem. bre 1922) da parte del Consiglio dei clinici e da parte degli studenti in medicina ordini del giorno « sulla necessità di una inchiesta 6ulle condizioni delle Cllniche » di poi, a determinale (altro che improvvisamente!) nell'agosto dell'anno 1923 la disdetta della convenzione ce n la Maternità per il motivo dell'emolu/a deficienza del materiale asse-e gnato alla Clinica per l'insegnamento C3te-ì irico agli studenti ed alle allieve levatrici.,1 Andrebbero cosi ugualmente le cose, se Inj vece delle povere donno del popolo, sulla! quali la clinica deve insegnare, tutelare/ assistere, si trattasse o Signori, delle nostrf mogli, _delle nostre sorelle, delle nostrp figlie! E se al letto, tanto del ricco quanto, del povero il giovane medico e la neo-leva- trice si trovassero titubanti sul da farsi, a chi la responsabilità della loro insufflcente preparazione pratica? Ogni ulteriore commento è superfluo, 8.0 La Clinica non fornisce sufflcentcmen- te i mezzi per integrare le spese di sur, mantenimento: potrebbe darsi. Ari esempio nell'anno scolastico 1922-23 la Maicrnllà '.«r>- za computare il rimborso delle spese eli inte- grazlone gravanti per legge sui Comuni po' le donne ricoverate) ha percepito dal dovnr no per la Cllnica su n. 472 donne (455 eli ostetricia e 17 di ginecologia) la somma totale di L. 49.540, cosi ripartite: Dotazione governativa per la Sez. Ostetrica L. 33.0W Dotazione governativa per la Sez. Ginecologica » 8.0?' Riscaldamento » 3.(V" Concorso riparazioni » 5>i Tassa Internato Allieve Levatrici » 550 L. 49.5.0 E questa somma aumenterebbe ancora ptr avere in quest'anno la R. Opera di Materniii proposto di elevare da L. 10 a L. 50 (!) a tassa d'internato per ciascuna delle 85 A'.llec Levatrici del secondo corso . 9.0 Riguardo alle Pensionanti io dichl.ro che NON mi sono mai occupato nò mi nteresso di quanto alla Maternità si facra cosi in questo come in qualunque altro trgomento: ognuno è padrone di fare in1 evi propria quello che più gli aggrada. Solo io ripetutamente e pubblicamente espresso ,n lzpmbralmemecnapnsn :pio di massima e cioè che per ra« rall ed anche finanziarie io ritengo Istilliti per i Poveri, Ospedali, CUHernità, ecc. i Pensionanti non vi 'ro essere e per questo io non ne nella mia clinica. l'rof. Fantino parlava sul serio on me ripetutamente condivideva ''io modo di vedere ? [cmi io mi occupo soltanto, tutelo • l'Istituto Universitario che ho l'ouo■rigerc. mio al Ministero di vivo elogio del ni Presidente della Maternità. L'elon.u tributato al Prof. Fantino è per nte vero e meritato, — e glie lo ritiggi pubblicamente — non tanto pertrent'nnni è stato l'unico Presidente petutamente sia andato,.tsprlmendoml. io!lo genll pensiero, di voler a me la vita meno disgustosa in n;eztQ apilinfelicl e tristi ambienti della Cllni-.3. qir'ito soprattutto, per aver con gli aggiustfenti e ripuliture effettuati, procurato madri povere ricoverate nel nostro Istiun soggiorno meno ripugnante. E non per queste ragioni, era determinato ti elogio, ma anche perchè Egli aveva riita mente espresso, con me, in una <»«eiùmicntc segreta confidenza, e con altri, l.ilsua- benevolenza verso la Clinica ioU'eirnnrc 11 suo personale (non presidenziale pffpj as<=entImento al ritorno ad essa dello tu quo ante guerra che ininterrottamente f,|inio sempre nudati reclamando e tuttora r;c amiamo (lettere al Magnifico Rettore 26 Usilo e 3 ottobre 1923). Ma mi dispiace che anche in questo riferimento elogiativo il prof. Fantino non sia sato ne del tutto esatto, nè completo: perche il mio elogio a Lui tributato venne d% sta li 19 luglio 1922 e 11 26 luglio 1923 espressi soltanto al Rettore Magnifico della R. U-. iiversità: del resto molto volentieri disposo an.'or oggi a farlo trapmeitere al Stipelore ^finistero per eventuale riconoscimento ii Benemerenze, perchè è giusto e doveroso riconoscere al Prof. Fantino la Sua attività a prò' delle condizioni finanziarie ed igiealche della Maternità, pur ritenendo che farebbe stato forse meglio pensare o provi vedere per una Maternità nuova anziché ratappare la vecchia inadattiibile. Ma sopratutto rr.i dispiace che Lui Presidente, nbhla ralns-iato di riferire clic, olire al min vivo elogio, aveva anche il 28 dicembre 1922 rlcevuto dalla Clinica, a mezzo dcll'Fxonomato della R, Università, per l'aggluslamento e a ri pulii m'a dei locali, un concorso finanziario nella' somma di ben lire 5000. E con la storia termino come ho principiato: ricordando ohe i rr.iei predecessori e maesiri — Giordano e Tibone — ed io, abbiamo, contro ogni nostro personale interesse e quieio vivere, sempre lottato per un alto Ideale: » L'Is'rnztone dei giovani, per ine il pubblico bene ». Non urrinlmonte po«son dirlo, alto e forte, molti dei nostri illustri avversari, presentì e passati. Con questo cesso ria ogni ulteriore polemica, ma non cesserò mai, e dalla cattedra e fuori, ora e sempre, di ripetere ai miei cari studenti quanto già Paolo Boselll il 6 novembre 1916 ebbe a proclamare a Roma ai presidenti della D.mte: « tini dobbiamo propugnare i sublimi ideali della 'atrta nostra, dobbiamo combattere coloro che queti ideali osteggiano o non comprendono ». Il Direttore della R. Clinica Ostetrica Cinecologlca ProA Giuseppe TlcarelUTonno,' Il 28 dicembre 1923. La questione della Clinica alla Maternità La questione della Clinica alla Maternità I I e i ' . : J uaauacinosoneeancaostetrica alla Maternità il prof. Vlcarelli ci manda questa sua lettera : Jll.mo Signor Direttore della stampa. Le sarei oltremodo grato o sentitamente ha ringrazio, so volesse compiaeersi di pubblicare*ncl suo autorevole giornale quanto seguo : A proposito della lettera del Prof. Fantino, presidente della R. Opera di Maternità, In merito alla cllnica ostcìrica-ginecologioa universitaria, pubblicata nel quotidiano di Torino « La Stampa v, anno 57, N. 306 del 2G dicembre 1923. ERRATA-CORRIGE. l.o LM»t?ni?iis/r«;ione della Maternità non è stata mai — c cerio lo è mcn che mai oggi — ostile all'insegnamento clinico: Non è vero: La lotta tra l'Amministrazione della Maternità e la clinica ostetrica si iniziò fin dal 1863 continuando quasi ininterrottamente a tutt'oggi. Infatti si principiò anzitutto, per puro nepotismo, a sottrarre al Prof. Giordano (1R63) rin6egnamento pratico delle Allievo levatrici. Successivamente, nel 1877, fu tolto al Prof. Tibone, a cui c;a stato restituito l'insegnamento delle Levatrici, una categoria di ricoverate ed mia parte di locali per crear* la Sezione occulte, c lo si osteg-'iò nella creazione della Sezione ginecologica. Di qci lo scioglimento dell'Amministrazione o la nomina dei R. Commiss. straordinario Sen. Baclini Confalonieri (1884-1885. Rei. e Mon. storica). Successivamente ancora, nel 1903, alla morte del Prof. Tibone si tento di nuovo di sottrarre alla Clinica l'insegnamento pratico (del tutto gratuito) delle Allieve levatri. ci: di qui nuovo scioglimento dell'Amministrazione e nomina del R. Commise, aw. Enrico Empriti prima ed aw. Provvido Montani poi (1905-1907). Ne basta: Da ultimo, nel 1916, vennero ancora sottratti al Prof. Vlcarelli altri locali ed alta-e categorie di donne rovere adibite fino allora all'insegnamento delle Allieve levatrici e degli studenti, motivando yicr esse, come per lo pafsato, ragioni di moralità e riservatezza. Ma se questo fu lo spirito che delerminò la modificazione dell'art 155 Reg. Emprin, di cui oggi si reclama la riprlstinazione, come si spiega clie nelle siiieesslvfl convenzioni, in base alle quali la Maternità per la Clinica ostetrica, percepiva dal Governo L. 16.000, 33.000, 36.0CO, la Maternità slessa abbia concesso e conceda che quelle medesime donne delle categorie sottratte ala Clinica, possano su richiesta del Clinico, cassare ugualmente, sia pure in numero limlato, alle sale Cliniche per l'insegnamento degli studenti? (Art. 2 ultimo comm. Convcnz. 1017-1920-1922, Art. 9, Convenz. 19-2P-1922). Benevolenza ? Resipiscenza ? Interesse 7 Ed intanto con questo invocato spirito informatore di riservatezza e di moralità, che, con reiterate restrizioni dal 1S63 ad oggi vige, lede ed offemle rimegnamento ufficiale agli studenti, non vi è -hi non veda che l'Opera Pia della Maternità fu ed è verso l'Istituto ostetrico ' universitario più matrigna che materna. E dire, senza rievocare il tanto saggio, quanto, oggi poco accetto R. Viglietto 1732, che anche il vigente Statuto della Maternità, dispone tassati'amente per quest'Opera Pia, all'art. 2 ohe: <• La R. Opera ha per iscopo: l.o Di ricevere, assistere e mantenere gratuitamente le gestanti povere ; 2.0 DI prestarsi all'insegnamento ufficiale dell'ostetricia e della ginecologia in conformità alle legai— ecc. », e NON unicamente come veniva scritto li 22 settembre 1919 aU'IU.mo Sindaco, Giunta municipale e Consiglieri comunali di Torino che « lo scopo della maternità quale Opera e Quello soltanto di ricevere e mantenere le gestanti povere ». 2.o Rifiuto materiale clinico. Si parla di riliuto di ammalate da parte della Clinica. Ciò non ù esatto. Nessuna donna di regolamentare spettanza alla Clinica venne mai rifiutata. Non vennero accettati alcuni casi offerti dalla Maternità alla Clinica perchè ritenuti inadatti od inutilizzabili ali'lnsegnamento, tra cui alcuni del famosi ed Innumerevoli aborti, che affluiscono alla Maternità, lina sola donna offerta ai primi di novembre c. a. alla Clinica, a corsi non ancora iniziati, non potè con nostro grande rincrescimento, essere trattenuta ed operata di taglio cesareo in Clinica, per temporanee specialissime condizioni di ambiente. (La camera per la sterilizzazione non era ancora, e non per causa nostra, pronta per poter funzionare). 3.o Sezione Ginecologica. E' ben vero che n. 10 sono stati i letti concessi alla Sezione ginecologica, ma sub condiUone alla capienza del locali ; or bene tali locali costituiti da due camere non possono contenere più di sei letti ! Inoltre, per avere la Maternità, nell'anno testé decorso elevata la retta giornaliera da L. 16 a L. 20 per malata, colle L- 8.000 annue assegnate dal ministero della Pubblica isruzione, viene ridotta la potenzialità di ricovero e di soggiorno dovendosi per ragioni d'dattiche equamente ripartire lungo tutto l'anno scolastico i vari casi clinici onde ne possano usufruire tutti gli studenti nel loro singoli turni di guardia. Se la retta giornaliera fosse equiparata a quella delle ricoverate di corsia non avendo queste maiale un trattamento diverso, il movimento delle ginecologiche sarebbe maggióre. 4.0 Ambulatorio. Non è vero che la Cinica non utilizzi il proprio ambulatorio, Inquantoehè è precisamente da questo che vengono scelti i casi interessanti» da adibirei all'insegnamento clinico, come il Presidente può vedere dalie dichiarazioni sanitarie per l'accettazione. 5.0 Si suggerisce, dal Prof. Fantino, <lf adottare l'assistenza promiscua degli studenti ed allieve levatrici al parto. Senza entrare in merito su questo provvedimento ci sorprende che 11 Presidente della Maternità non si sia avveduto di due fatti: l.o che il suo suggerimento è in- con. trasto con le originarie motivazioni e disposizioni, accampate e volute dalla stessa Maternità fino dal 1877, per dividere l'Opera in tre distinte Sezioni. (Vedi Monografia Storica Badini Confalonieri. pag. 61) ed in contrasto pure con le 6tesso suo vigenti disposizioni statutarie (art. 7, 34) e Regolamentari (Reg. Inter. Amm. Art. 36, 37, 103, Reg. San. Art. l.o) che appunto nei riguardi dell'Insegnamento vogliono la sezione 3.a o delle Allieve levatrici, non solo distaccata dalla Sezione l.a o delle Occulte, ma pure anche distinta dalla Sezione 2.a o degli Studenti, tanto per locali quanto per categorie di donne. 2.o Che il suo suggerimento 5 tardivo perchè, purtroppo, dal 1916 si è dovuta effettuarla data la deficienza del materiale e dei locali sottratti dalla Maternità alla Clt nica, colla modificazione dell'art. 125 del Regolamento, (Coinm. R. Emprin) che ha apportato se non di nome, sicuramente di fatto alla scomparsa della 3,a Sezione, oggi ridotta ad una camera e ad una e raramente a due gravide, che inoltre assai snesso per alcune sett:-nane, c sempre la stessa donna! 6.o II Presidente parla di sale operatorie e da parto bellissime, degne di ospedale moderno e di nuove costruzioni: ha ragione, Infatti la camera del parto e quelle delle operazioni setticfhe da molti anni, quantunque ripetutamente richiesto, non furono mal ripulite. Nei riguardi poi alla moderna grande camera d'operazione asettiche <v>n relative camere di preparazione, 11 Presidente della Maternità ha taciuto, ben sapendolo, di riferire che furono fatte ed arredate a spese della Clinica e non della Mate*nità. In merito infine all'ampio terrazzo di 70 mq. è verissimo che sia di nuova costrizione, ma esso non rappresenta che la copertura dell'ambulatorio e laboratorio per la biancheria, costruiti esclusivamente per uso della Maternità. 7.0 Utilizzazione del materiale clinico, il Presidente nel riportare il numero del parti avutisi in Cllnica in quesfultimo quadri, ennio non è stato troppo esatto, poiché i parti non furono 5C5-filS-635-i47, ma sibocne rispettivamente 535-557-532-409, e si noti che sul 409 parti di questo ultimo anno se ne dovrebbero sottrarre n. 72 caduti dalla Maternità alla Cllnica, por cui il numero dei ri-irM di diritio a questa spettatili ammonterebbe a soli 337. Per concludere quindi: perdurando lo stato attuale delle co:s lo Cllnica ostetrica dell'Università di Torino (una delle 10 Università statali) non può contare di diritto dcpuglnslmdIIvvatdpt1gF1cbed6ancdgivqamfidtcptmnzglnotDDRCTaptLctcgprI 2 cho sopra 12 parti al mese, vale a dire poco più di un parto al giorno: Riguardo poi al suugcrlmcnto di una migliore utilizzazione di questo materiale, faccio noto al Presidente, agli Amministratori della Maternità ed al pubblico, quanto segue con una globale disponibilità media avuta di poce più di un parlo e mezzo al giorno a 'on una presenza melia di poco più di ctnive gravide al gforno (non potendosi computire le neo-puerpere. Prof. Fantino!) si è nell'anno testé decorso, dovuto provvedere r.il'inseirnamento clinico pratico di ben n. 132 Al lievi (77 laureandi in medicina e 55 diplomande levatrici) ed a n. 107 esami pratici dati nella Sezione estiva senza comtmtare Inoltre l'insegnamento clinico-pratico a tutto Il personale sanitario assistente effettivo e volontario dt Medici e Levatrici. Questi i risultati della tanto elogiata convenzione 1917 da noi definita (eravamo negli anni della guerra) come « convenzione di tregua ». Tali risultati, già preveduti inehe dal R. Comm. Emprin (V. Relaz. pag. 24 e pag. 49) furono da noi ripetutamente lam-mtati nelle nostre relazioni del 10 luglio I9i718 luglio 1918-16 luglio 1923 al Rettore magnifico della R. Università e nelle sedine di Facoltà e del Clinici 9 giugno 1916-5 marzo 1917-14 marzo 1919-3 febbTa'o 1923, tanto che concorsero a provocare dapprima (nel dicem. bre 1922) da parte del Consiglio dei clinici e da parte degli studenti in medicina ordini del giorno « sulla necessità di una inchiesta 6ulle condizioni delle Cllniche » di poi, a determinale (altro che improvvisamente!) nell'agosto dell'anno 1923 la disdetta della convenzione ce n la Maternità per il motivo dell'emolu/a deficienza del materiale asse-e gnato alla Clinica per l'insegnamento C3te-ì irico agli studenti ed alle allieve levatrici.,1 Andrebbero cosi ugualmente le cose, se Inj vece delle povere donno del popolo, sulla! quali la clinica deve insegnare, tutelare/ assistere, si trattasse o Signori, delle nostrf mogli, _delle nostre sorelle, delle nostrp figlie! E se al letto, tanto del ricco quanto, del povero il giovane medico e la neo-leva- trice si trovassero titubanti sul da farsi, a chi la responsabilità della loro insufflcente preparazione pratica? Ogni ulteriore commento è superfluo, 8.0 La Clinica non fornisce sufflcentcmen- te i mezzi per integrare le spese di sur, mantenimento: potrebbe darsi. Ari esempio nell'anno scolastico 1922-23 la Maicrnllà '.«r>- za computare il rimborso delle spese eli inte- grazlone gravanti per legge sui Comuni po' le donne ricoverate) ha percepito dal dovnr no per la Cllnica su n. 472 donne (455 eli ostetricia e 17 di ginecologia) la somma totale di L. 49.540, cosi ripartite: Dotazione governativa per la Sez. Ostetrica L. 33.0W Dotazione governativa per la Sez. Ginecologica » 8.0?' Riscaldamento » 3.(V" Concorso riparazioni » 5>i Tassa Internato Allieve Levatrici » 550 L. 49.5.0 E questa somma aumenterebbe ancora ptr avere in quest'anno la R. Opera di Materniii proposto di elevare da L. 10 a L. 50 (!) a tassa d'internato per ciascuna delle 85 A'.llec Levatrici del secondo corso . 9.0 Riguardo alle Pensionanti io dichl.ro che NON mi sono mai occupato nò mi nteresso di quanto alla Maternità si facra cosi in questo come in qualunque altro trgomento: ognuno è padrone di fare in1 evi propria quello che più gli aggrada. Solo io ripetutamente e pubblicamente espresso ,n lzpmbralmemecnapnsn :pio di massima e cioè che per ra« rall ed anche finanziarie io ritengo Istilliti per i Poveri, Ospedali, CUHernità, ecc. i Pensionanti non vi 'ro essere e per questo io non ne nella mia clinica. l'rof. Fantino parlava sul serio on me ripetutamente condivideva ''io modo di vedere ? [cmi io mi occupo soltanto, tutelo • l'Istituto Universitario che ho l'ouo■rigerc. mio al Ministero di vivo elogio del ni Presidente della Maternità. L'elon.u tributato al Prof. Fantino è per nte vero e meritato, — e glie lo ritiggi pubblicamente — non tanto pertrent'nnni è stato l'unico Presidente petutamente sia andato,.tsprlmendoml. io!lo genll pensiero, di voler a me la vita meno disgustosa in n;eztQ apilinfelicl e tristi ambienti della Cllni-.3. qir'ito soprattutto, per aver con gli aggiustfenti e ripuliture effettuati, procurato madri povere ricoverate nel nostro Istiun soggiorno meno ripugnante. E non per queste ragioni, era determinato ti elogio, ma anche perchè Egli aveva riita mente espresso, con me, in una <»«eiùmicntc segreta confidenza, e con altri, l.ilsua- benevolenza verso la Clinica ioU'eirnnrc 11 suo personale (non presidenziale pffpj as<=entImento al ritorno ad essa dello tu quo ante guerra che ininterrottamente f,|inio sempre nudati reclamando e tuttora r;c amiamo (lettere al Magnifico Rettore 26 Usilo e 3 ottobre 1923). Ma mi dispiace che anche in questo riferimento elogiativo il prof. Fantino non sia sato ne del tutto esatto, nè completo: perche il mio elogio a Lui tributato venne d% sta li 19 luglio 1922 e 11 26 luglio 1923 espressi soltanto al Rettore Magnifico della R. U-. iiversità: del resto molto volentieri disposo an.'or oggi a farlo trapmeitere al Stipelore ^finistero per eventuale riconoscimento ii Benemerenze, perchè è giusto e doveroso riconoscere al Prof. Fantino la Sua attività a prò' delle condizioni finanziarie ed igiealche della Maternità, pur ritenendo che farebbe stato forse meglio pensare o provi vedere per una Maternità nuova anziché ratappare la vecchia inadattiibile. Ma sopratutto rr.i dispiace che Lui Presidente, nbhla ralns-iato di riferire clic, olire al min vivo elogio, aveva anche il 28 dicembre 1922 rlcevuto dalla Clinica, a mezzo dcll'Fxonomato della R, Università, per l'aggluslamento e a ri pulii m'a dei locali, un concorso finanziario nella' somma di ben lire 5000. E con la storia termino come ho principiato: ricordando ohe i rr.iei predecessori e maesiri — Giordano e Tibone — ed io, abbiamo, contro ogni nostro personale interesse e quieio vivere, sempre lottato per un alto Ideale: » L'Is'rnztone dei giovani, per ine il pubblico bene ». Non urrinlmonte po«son dirlo, alto e forte, molti dei nostri illustri avversari, presentì e passati. Con questo cesso ria ogni ulteriore polemica, ma non cesserò mai, e dalla cattedra e fuori, ora e sempre, di ripetere ai miei cari studenti quanto già Paolo Boselll il 6 novembre 1916 ebbe a proclamare a Roma ai presidenti della D.mte: « tini dobbiamo propugnare i sublimi ideali della 'atrta nostra, dobbiamo combattere coloro che queti ideali osteggiano o non comprendono ». Il Direttore della R. Clinica Ostetrica Cinecologlca ProA Giuseppe TlcarelUTonno,' Il 28 dicembre 1923.

Luoghi citati: Roma, Torino