Il nuovo piano dell'organizzazione militare

Il nuovo piano dell'organizzazione militare Il nuovo piano dell'organizzazione militare all'odierno Consiglio dei Ministri Roma, 39. notte. . pomamti sera, come giià è stato nipetuiam&nte ;i.Tuiu:izialo, si niiu.niirà .il Cornsigl.io dei miniai?tri presieduto dall'oli. Mussolini. Tutu i niimiistni soffia nino presenti, salvo l'on. Giuria.ti, trattenuto a Venezia presso la propria madre ginavemente imtanma. Dopo la parentesi natalizia, l'at•tdv.iil-a poùdiiica governa-tava riprenderà domain! in pieno e non vi ha dubbio che, sia la seduta del Consiglio dei mirùsSi-.!, come il Gran Consiglio fa&ciistià e le trattative coli'Inghilterra per U regolamento dei nastri debiti, con.feipi.r4.i1nno singolare ■Mnportamwi aii piroesainvi giiannj. Negli amhieati ufficiosi ai ai tende dnJ Consilio dei miinriBtrj una. serie di provved-imenti concannemtii varie questioni di interesse generate. L'ordinamento dell'esercito Tra queste, ha certo un particolare rilievo l'ordinamento dell'Esercito, per l'importanza del problema e anc-lie per le tendenze che, tur è circa ima .arano, si manifestarono su questo medesimo argomento nel dibattito originato al Semate dalla riforma Di Giiorgiio. Si inicorderà che contro il progetto Di Giorgio si pronunziò la maggioranza del la Comnii^siifue del Semaio, la cui awetr .«ione alla riforma ebbe come esponemitc principalmente il relatore generale Giardino. Il punto di vista degli avversari al progotto Di Giorgio consisteva mei lùienere che esso avrebbe dotcìnm.iniato un (indebolimento della forza hi lanciato.. Sul nuovo ordinamento militare la Tribuna pubblica .«lasera tohinè indùsc-rettioititi. Risulta al giornale che il muovo prò getto difler.isce ssns;l>iimcmte da quello Di Giorgio. La forza bilanciala, ad escili- pio, risulterà notevolirronttie accresciuta ri- spetto a quella prevista dal pogelto Di Giorgio e, d'ali.ro carato, la iintelaiiatura alquanto più ristretta, va ooms:e<rue.Tiza del l'adozione della nivÉsàome ternaria. Le gramdi uniità, tren.ta Divisàouii ccmpleasivamemite, iieiRteraunio nel numero attuale, ma. per effetto della dinuiiinuzdOTie di un reggiimemo per Divtiaiwne, diminuirà altresì dil numero conipl.oss.ivo dei negg.iro.en tó, a beowliciio della forza 4n otrgiatiiiiso, la quale per raweinnre non toccherà più, ina talune epoche dell'aralo, quella parean•tuale di spoipolametnito che spesso ha reso il reggiiimintii ed i battaglioni unità iinefTiatomti de/1 tutto aissoìnbiite daii servtzii ordimari di guardia e dagli incarichi speciali. Per quanto concerne la permanenza alle armi, il nuovo progetto abbandona di concetto della ferma wdotta a tre mesi, giudicato assolutamenito iinsufflcienle a forniare iw soldato. E' «.lato adottato il criterio di portare comunque il minimo della ferma per coloro cioè che fruiscono di riduzioni acquisii \kt di'iritti vanii; sanciti per disposizioni di legge e esigenze di ordine sociale, a sei mesi. Riguardo all'abolizióne della Brigata, il ojiorinale assi-cura che i nomi ed .1 colorii delle attuali Brigate r.iiviwaiiiiio noi reggtìnemtil ed un lai mudo, amai, «aa-à pdssihiile confenire a reparti otrgatRdri ed .effic.iemitii le tradizioni di molto tra Ir antiche Bniigate disoiolte dopo la moilviliitaziione. La soppree&kxne dalle bnigate imnStre, resa indiispeimsabile dall' adozione della Divisione ternaria, verrà a conferire nuova importanza all'unità reggimento. Il nuovo ordinamento principalmente sancisce l'aumento enorme- dell'efficienza dellc-uuuMà di fa.ulèrio., coll'a-dozionc del cosidetti'battagliidiTHirtiik), i miai-i -pnevertonii' una'dótazióinó cospicua di mitragliatrioi, di battièniie di cannoncini da trimcea ed una massa di fuoco moltiplicata. Uguale cn<iter.io sarà adotlaito per le 'unità celeri, cavalleria e bersaglieri ciclisti, che sp.ira.nno mun.iH di un adeguato numeno di armi portatili. L'nrdin'àmer.to pre-ede. imo!tre ima notevole seanpliflcaziome d-oi servizi e 1* uni fienai one di .essi, dove <iiò sia possibile, con l'Aeronautica c la Marina. La milizia Circa il riordinamento della Milizia vo- lontaria, i varii reparti avranno fissato il loro compito, sia per il tempo di pace, sia in caso di mobilitazione. Particolare in- ei-pinenln nvnnnn le ■sneciillfft dell-i Mi elemento avranno te specialità delia Mi- lizin, ferrovieri, portuari, postclegrafonj-ci, ecc., per il funzionamento dei pubblici servizi in ogni eventualità. L'Impero io proposito scrive: « Alcuni siati d'animo e di fatto, nettamente caratteristici dei periodi rivoluzionari, sono elBmenti che esercitano una indubbia e in- tenso attraziono sulla sloveni ù "a«l iarda e generosa'della nuova Italia. Col progressivo■ nella leBaiitn e nelrord^n "Cta-li po"énH0fìittòri di aurazione vengono iiinu mano a scemare ili intensità. c poi a cessare. K' naturale quindi che una parte, di volontari, rilenendo esaurito il loro compito, debba lasciare i ranghi delie legioni. Loco quindi la necessità, di sostituire ai superati elemenii di attrazione o coesione dei volontari, nuovi clementi; primo fra tutti, deve essere la persuasione, instillata nei volontari, che il loro compito pdiitico, se lia cambiato fisionomia con l'evolversi della rivoluzione-, non è per altro cessato. Sulla volontarietà bisogna continuare a far largo asse-gnameido. sistemando la questione dei quadri, e dando una maggiore stabilità allo legioni. In casti di mobilitazione, gli appartenenti alla Milizia aventi obblighi militari, ufficiali, e truppa dovrebbero formare speciali reparli, che dovrebbero passare a far parte delle grandi unità dell'esercito operante; e quelli non aventi obblighi militari dovrebbero essere riuniti In riparti posli alle dipendenze del Ministero della Guerra, per compiti territoriali », Una serie di provvedimenti All'ordine del giorno del Consiglio figurano poi circa SO argomenti di ordinaria amministrazione. L'on. Federzoni presenterà il decreto per la P. S., ed un altro per la proroga dei poteri della Commissio "ne rp-iie nei- in nrovincia romana 'e" stira- ne reale pei jTr.^fow»!53. prdinarie provvidenze per U tunz onatnen- to di questa Coniiiiissinne e dell Ammini-granaria, si assicura che si tratterebbe dip'rpyyidenze per facilitare le opero di bo-nifi.-.a n io sviluppo dèll'ngr'.coltura. 1 prov.vedi in cali per la battaglia del grano riguardano il dissodamento meccanico ilstrazione della provincia. L'on. Mussolini, in qualità di ministro degli Esteri, pre-senterà un decreto per la ratifica dei ri-sultati della Conferenza internazionale del-l'Aia, sulla proprietà industriale. Il mini-slro dell'Economia, on. Belluzzo, esporràun progetto di rinnovamento della legisla- zione sulla proprietà industriale. 11 prò! getto Belluzzo c inteso a proteggere i bre-vetti di invenzione, le particolari scopar! te, ecc. L'on. Belluzzo presenterà pure un ! decreto per l'istituzione di un'Associazione nazionale ner in prevenzione degli infortttni s'tl lavoro, alle, scopo di creare •in Ente speciale che dovrà olla dorare co' Governo in questo campo Circa i provvedimenti pei la questione.l'edito agrario, la nieccaniai agraria peril progresso della coltivazione dei Iruineii-tu, la propaganda granaria e l'incoraggia. ; tnent'i della producono delle sementi di 1 grano. Le organizzazioni bianche j A parte quet-'te indiscrezioni ufficiose sui lavori del Consiglio dei ministri, la cronaca non ha da registrare alcun fatto nuovo La deliberazione Uviia Confederazione ita liana dei lavoratori di staccarsi dai Partito popolare e di assolvere invece il suo compito in collahoraalone diretta con l'A-zione cattolica non trova l approvazione dell'uilicios" ' "iisg. 11 giuruale nazionai. fascista giudica anzitutto che il distacco ò dovuto prevalentemente al'a crisi cho travaglia il Partita popolare, e ritiene i- noltre che la sol tanto provvisoria nizznzioni bianche tevoli svantaggi di fronte a quelle giuridi-camente riconosciute. La Tribuna ag-giunge: . Illune manca, nell'ora storica che volge par l'Italia, la giustificazione di una ditteren. ziazione sindacale su bttsi meramente- reli-giosc. Le unioni cattoliche del lavoro ebbe- ro una propria loro ragione di essere quando tuito il secolo era antireligioso e l'agnosti- co Stato liberale consentiva all'anticlericalismo di dominare incontrastato nella sua stes¬ sa instiiuzione. in regime fascista la posizione è radicalmente capovolta, Lo Staio riconosce la re.li«ione cattolica come religione di tutti gli italiani organizzati come cittadini, e come produttori nello Stato nazionale; riconosco l'altissima forza morale e sociale che rappresenta tale sipirito cattolico; nè questi riconoscimenti si sono arrestati a puri riconoscimenti di principio. Lo Stato fascista infine ha jiosto come fondamento sostanziale per il riconoscimento giuridico dei sindacati G fatto che essi si propongano, oltre alla tutela degli Interessi materiali degli associati, anche fini di elevazione e di educazione morale e spirituale e perciò religiosa. 1] posto dei lavoratori cattolici è perciò nelle Ale de; sindacati fascisti ». La direzione del Partito Liberale Clono va, -9 notte. Oggi si è riunita a Genova la direzione nazionale del Partito liberale italiano, presieduta dal grand un. Borano e presenti id sen. prol. Uultlni, i deputati on. avv. Boeri, aw. Marziale Ducos, avv. Marcello Solert, gr. uff. ing. Corrado Gaj, il cav. uff. Pedrazzi. il segretario generale aw. Quin tino Piras e i vice segretari generali aw. Alaw. Agostino |Il « Mattino » ceduto dagli Scarfoglio a un gruppo di industriali rtapoH. 9 notte. 1 fratelli Scarfoglio, proprietari della S. E, M„ clie edita il Mattino e le altre pui>blicazioni, hanno venduto la loro azienda ad un gruppo di industriali, a capo dei quali e il deputato fascista on. Barattolo, rasseghah do Paolo Scarfoglio in pari tempo le dimis siùiij da direttóre nelle mani del Consiglio di amniinisirnzione. a sua volta dimissiona rio. A direttore è stato nominato il collega dotior tornili. ; è stata fatta con l'adesioneidei Governo Appena conosciuta la notizia partiva aba voUu dì Hùm., ravv l'ecchio, segretario pro vi„ciaip dPi fasci lasciando ordini perche il boicottaggio continuasse più stretto elio mai. Nel pomeriggio si è pubblicato il Corriere di JVaptì», il qtiaJe conteneva una dicbiarazio- ne di dimissioni di PaoloScarfoglio ed un aj tra dell on. Barattolo, nella quale anmmzia va I, trapasso di proprietà della b h. M., concludendo testualmente: '.li Mattino co» «iiuera la sua politica in difesa degli inte- rossi meridionali e seguirà le direttive de! Kit-cardo Forster. I.a cessione ! ' do Canepa e Renato Tavella. Il presidente, a nome della direzione, ha rivolto al sen. Hulflni, pi esente in rappresentanza dei senatori di parte liberale, il più vivo plauso per l'opeia che questi parlamentari hanno svolto recentemente in difesa dei principi] liberali. Il segretario generale avv. Piras ha fatto poi un'ampia relazione sulla situazione politica generile e del partito, illustrando anche laliuie situazioni locali. A tale proposito la direzione ha constatato con vivo compi nei rnenlo che a Novara e- stata prontamente ricostituita la sezione del partito e l'organizzazione provinciale. La direzione, inline, dopo ampia discussione, alla quale hanno preso parte in particolar modo il sen. Ridimi e l'on. Soleri, ha preso deliberazioni riflettenti il Consiglio Nazionale del partilo, che avrà luogo a Roma nei giorni 10 e 11 del prossimo gennaio. *+4 Tra i Iibcra!i novaresi Novara, 29, notte. In replica all'ordine del giorno votato da una riunione di liberali in Novara per la ricosiimzione della sezione del Partito, viene diramato il seguente comunicato: « La presidenza dell'Unione Monarchica novarese, nome assunto dall'organizzazione aderente al Partito libeiale italiano in Novara e provincia, conferma che la sola sezione di Biella è rimasta aderente al Partito liberale italiano ed avverte che essendo stato rivolto invito a tutti gli iscritti dell'e.xSezione di Novara di scegliere tra il rimanere nell'organizzazione staccatasi dal Partito liberale italiano ed il passare a costituire una | nuova società del Partito stesso, due soli soci, su parecchie centinaia, hanno slnora risposto, optando per il Partito liberale italiano. L'invito fu rivolto a tutti i soci con lettera personale a seguito di accordi intervenuti ooll'avv. Piras, segretario generale del Partito liberale italiano ed appartenente alla ex-sezione di Novara, ». presidente del Consiglio e del fatiamo fruiva una terza dichiarazione di Riccardo |Forster. 11 giornale però, 'benc-ho. stampato, non ha potuto essere messo in vendita. Seni- ihra che il Governo abbia dato precisi ordini per f.-.re rispettare la vendita del Mattino, che uscirà domattina. In seguito a ciò il Direttorio fascista, riunitosi stasera, pare abbia dato disposizioni, che, in ottemperanza agli ordini del Governo, eessi ogni ulteriore tentativo di boicottaggio. Ne! giornalismo pavese Pavia, 2iJ notteSi i> sciolta l'Aasociazione democratica pai vese. proprietaria del giornale La Provincia l'attese, che ha ceduto il giornale alla locale Sezione del fascio. La Provincia coniava 56 anni di vita e sotto la direzione di Achille Bizzoni, Montini. Miceli. Ridella, aveva combattuto la battaglia democratica, specie nel Collegio di Corteolona, con Cavallotti, Billia e Romussi. Era di pochi giorni fa il ricordo delie cortesi polemiche carducciane con Bizzoni sull'Ode a'ia Regina d'Italia. Il giornale, che fu battagliero, interventista e che sacrificò sul Caino la vita del suo direttore Ridella, si orienlò sempre più verso la Destra, fino a diventare convìnto tiancheg- i Ki!l(oru dopo la marcia su Roma. Viene so Istituito dall'organo della Federazione fasci- t /( Popolo ctle conscrva ]a vecchia testa1 ta nel sotto-titolo. Pubblicazione di decreti La cassa dell'Istituto Tecnico di Cuneo Roma, 20, notte La Gazzetta Ufficiale pubblica i seguenti decreti già noti: Legge Zi dicembre 1925 per la delega al Governo del He della facoltà di emendare il Codice penale, il Codice di procedura civile, il Codice di procedura penale, le leggi sull'Ordinamento giudiziario, e di apportare nuove modificazioni ed aggiunte al Codice civile — Legge 21 dicembre 1925 coni ernentc attrihuzlor'l e prerogative del Capo del Governo, primo ministro, segretario di -ìaiu Ia Gazzella ll;'liciale pubblica i>oi ii regio decreto II) novembre 1925 col quale, sulla proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, i viene approvato il nuovo statuto della Casj sa Scolastica del rt. Istituto tecnico F. A. ! Ronelii in Cuneo, 1 1 1 i ! ì 1 il Commissario Prefettizio a Recconigi Racconittl- 23 sera In seguito alio dimissioni della Giitinta, se i Ktiito dalle (iimishioai della magirioranza doi Consiglieri romiiniili clte pia vi annunziai, la l?refottura lia provveduto al'a nomina del Commissai'iò tiella persona del vhk. Cimino, addetto aliti Sottòprefetltirà di Saluzzo, allibale il Sindaco dimissipnarioi rnmin. Tri- liau,lino, :ia fatio slamane la consegna del comune, il Coinu.Jssai'io pre-re;:;rio ùovrh 1 ie?uon'ze%ÌeiÌ;àiiuale"rcr!Ri. Al'balcone muri:-t cipale, di fianco alla bandiera nazionale, è 1 stato issato il gaslias provvedere subito alla definizione delia (tue-stionc dèi, :laz:o conmnaJe. la cui delibera- zione d'appalto, fu una del1--' pio dirette con- gagliardetto del Fascio,