CITTADINA

CITTADINA La chiusura dei "Tre limoni,, Un imbroglione e le sue truffe e l'arresto dei proprietari per spaccio di cocaina Le figuro secondarie, apparse sullo sfondo del fosco delitto di corso Orbnssano, vengono n poco a poco, per reati diversi, assicurate alla giustizia. La trattoria dei i Tre limoni » in via Gioberti, 61, l'ambiente equivoco dove si riuniva la losca combriccola che faceva capo a Franco Cattaneo, e dove si suppone sia venula maturandosi l'idea di sopprimere la disgraziata mondana, è stata chiusa d'ordine dell'Autorità, negli scorsi giorni e passerà parecchio tempo prima che possa essere riaperta al pubblico. Chiusa la trattoria con.evidente guadagno della morale sono stati tratti in arresto i proprietari dell'esercizio: Margherita Giaeeardi di anni 3-4, da Novello d'Alba che durame l'inchiesta apparve legata da grande amicizia per il Cattaneo e il marito di lei Francesco Bellussi, di anni 39, da Chiusano d'Asti. Ma la chiusura del locale c l'arresto degli esercenti non si allaccia che assai indirettamente al delitto della donna tagliata a pezzi. L'ordine emanato dall'Autorità è provocato da un'altro reato specifico: commercio clandestino di cocaina. Il lettore ricorda come dalle prime indagini dell'autorità di P, S. sul tragico ff;tto di sangue, e dai primi arresti eseguiti subito venne in luce come molli degli indiziati fossero cocainomani e si occupassero attivamente della vendita della droga proibita. Ora quale luogo di riunione degli spacciatoli, vero quartier generale della malavita risultò, sempre dalle ricerche della squadra mobile, la trattoria dei « Tre limoni ». Per aumentare gli introiti della bottega, per maggiormente attirare la clientela equivoca che la frequentava, i proprietari non disdegnavano di prendere parte attiva al clandestino commercio. Risultò dall'indagine condotta dal dottor Ramella che in quel locale si- tenevano fra i soci dell'indegno commercio, delle vere e proprie sedute in cui si discuteva dell'opportunità di approvvigionarsi in un luogo piuttosto che in un altro. Venivano cosi decise le frequenti gite a Milano a Genova dove pili facile era trovare a prezzi modici la cocaina. In seguito a tali accertamenti comunicati all'Autorità giudiziaria, venne l'ordine di cluusura della trattoria e come conseguenza, il mandato di cattura a carico degli esercenti. Ma non solamente questi vennero tratti in arresto; altri individui che facevano parte della losca combriccola del Cattaneo hanno avuto identica sorte. Essi sono Cesare De Simoni, di ignoti, di anni 30, da Petrizzi ; Luigi Melarla di Eugenio, di anni 25, da Milano, abitante in via Francesco Ferruccio, 9 e "Giacomo Caracoi Luigi Umberto di Edoardo, di anni 35, da Genova e qui anch'esso senza fissa dimora. Anche questi tre ultimi arresti furono eseguiti dagli agenti della squadra mobile. I cinque individui, unitamente al Franco Cattaneo debbono rispondere di spaccio clandestino di cocaina e di istigazione all'uso e anche all'abuso della droga i cui offets deleteri sono noti. La posizione del Cattaneo viene giorno per giorno aggravandosi vieppiù. Imputato di uxoricidio prima, di violenze in danno del Ruga poi, deve ora rispondere insieme ai suoi degni compagni anche di spaccio di cocaina Per quest'ultimo reato egli neppure potrà trincerarsi dietro assolute negazioni, poiché fin dai primi giorni del suo arresto, per giustificare appunto come egli avesse lasciata la moglie Rinin a Porta Nuova, sebbene fossero trascorse le ore 1.30 di notte, confessò di averle consegnate per circa cinquanta lire in tante cartine di cocaina da spacciare fra i suoi clienti e che ella a quel' l'ora non era ancora riuscita ad esitare. Tutti i contorni del fosco dramma si delimitano sempre più; i più minimi particolari del turpe ambiente vengono gradatamente in luce, solamente la fase centrale del delitto, quella che sarebbe di sommo interesse per la giustizia e per il pubblico, rimane ancor sempre ravvolta nell'ombra. Il tentato suicidio di un ex recluso All'Astanteria Martini è stato trasportato con una barella della Croce Verde, un operaio pasticciere, certo Luigi Stront di 35 anni, abitante in via Aosta n.19. Al dott. Cavalli che lo curava l'operalo ha dichiarato di essersi avvelenato volontariamente con un miscuglio di parecchi veleni, dei quali non ha voluto rivelare la natura. Il sanitario, dopo la lavatura gastrica, lo ha fatto ricoverare riservandosi sulla prognosi. Il Luigi Sironi è uno dei protagonisti dell'omicidio di Simula e Sonzini. Al processo fu condannato a undici anni di reclusione e ne ha scontati sette. Dopo ha beneficiato dell'amnistia generale. Due mesi or sono, uscito da un reclusorio della Sardegna, ha fatto ritorno a Torino andando ad abitare in casa della sorella; in via Aosta. Si era da poco occupato alla Biscuits Dora in qualità di operaio. Si ignorano le cause che l'hanno spinto al passo disperato. L'insuccesso del tentativo non lo ha scoraggiato. Infatti, al 'sanitario che lo curava, ha manifestato l'intenzione di ritentare la provai Cade da una tramvia a vapore e si stritola una gamba Da auto-aumbulanza della Croca Verde venne l'altra 6era accompagnata all'ospedale di S. Giovanni l'impiegata Aida Ricci di 25 anni, gravemente ferita ad una gamba. Il dottor Bettazzl, giudicò necessario procedere all'immediata amputazione dell'arto. La giovane impiegata era rimasa vittima di una deplorevole imprudenza. Essa si trovava ieri sera sul tram a vapore diretto a Pianezza. Poco prima dell'abitato, e cioè a circa duecento metri dalle prime case, il tram, date le poco buone condizioni della strada in conseguenza del gelo, rallentò. La signorina volle approfittare di questo per scendere senza attendere che il convoglio si fosse completamente fermalo; ma un lembo del suo soprabito si impigliò malauguratamente in un ferro del vagone e non le permise di saltare a terra. Travolta dalle ruote la poveretta ne ebbe la coscia stritolata. La ferita venne subito soccorsa dai viaggiatori che si trovavano sul tram il quale fu subito fermato non appena fu avvertita la disgrazia. La Croce Verde chiamata telefonicamente provvide all'immediato suo trasporto all'ospedale. Fu dichiarata guaribile in 90 giorni. Ancora un bimbo caduto dal treno Un altro disgraziato accidente 6imile a quello accaduto giovedì, nel quale trovava la morte la bambina Isetta Giovanne))!, avveniva ieri su) treno acce)erato n. 1219 in partenza da Torino alle 17,5 e diretto a Milano. Sul treno viaggiava il bambino Aurelio Gordazza, d'armi 0, diretto al suo paese natio: Caneva. in provincia di Udine. In prossimità del casello n. 05, tra le stazioni di Oìcenengo e Vercelli, non si sa ancora con precisione per quale motivo, il piccolo Gordazza precipitava dal treno. Roccolto prontamente dai presenti il disgraziato fanciullo fu trasportato all'ospedale di Vercelli, dove si potè constatare che le ferite riportate nella caduta non presentavano fortunatamente molta gravità Un'Esposizione d'Arte a favore della Cucina melali poveri Coll'inter vento della Princiipessa Maria Adelaide di Genova, domani, alle ore 11, alla sede della Pia Opera Cucina malati poveri, corso Palestre 1, sarà inaugurata una Mostra d'arte decorativa a favore dell'Opera stessa ' cui bisogni aumentano col crescere del freddo e coll'inoltrairsi della immite stagione Invernale. L'esposizione comprende quadri di noti artisti, ceramiche, e sarà completala da una • vendita • di eleganti vestitini ed altri indumenti infantili. La Direzione dell'Ente benefico fa appello alla cittadinanza perchè la aiuti e la sorregga nella non facf<» opnra Onorlfloenza Su proposta di S. E. il ministro Federzoni venne nominato Cavaliere della Corona d'Italia il Dottar Florio Felice. Chimico Farmacista, per le sue benemerenze durante la guerra, o professionali. Congratulazioni. Seguendo la Cro i a Torino Se ne trovano di tutte le specie e di tutti i valori; la moda francese ha stabilito che debbano chiamarsi « Réna reta », applicando questo nome in modo speciale alle volpi vec- ; cliie, di qualità fine, che vengono distinte1 lllti di ;: con l'appellativo di VIEUX RENARDS I Gli italiani però proferiscono chiamarle ' chiaramente coi nomi di , VOLPE VECCHIA - VOLPE FINA I Le più (Ini e le più belle qualità di volpi . si trovano sempre pronte presso l'antica c nota Casa di fiducia: D. 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BARBARA LA MARR a la magnifica attrice che sotto le ali della falena resta bianca nell'anima. Prossimamente : I PIONIERI un nuovo, grande film « Paramount •. DANCING-CONCERT « AMBOggi « Venerdì chi Mi:s Nella ed il prof. Gay si no in nuovissime danze. Alla Assooiaziono dalla stampa Chi vuole intervenire alla conferenza su: < Le belle donne e la moda >, di Arnaldo Fraccaroli, domani, sabato, alle ore 17, sarà bene si premunisca di un biglietto se non vuole rimanere alla porta, perche le richieste sono già numerose o la capacità del grande salone ha un limite. I biglietti, 6e è proprio nec ssario ricordarlo, si possono acquistare alla Segreteria dell'Associazione, in via Cario Alberto, 11. naca io D. Righi vi troveran prezzi più ezione a ricca raccolta tappeti persiaellane, bronzi uta all' . v., allo te avran MODERNE Pasticceria melle OLINO ENA rezzi ribas Tel. 48-364. A CASA » comuni e -083. ma FFEI i artner mondiale; onstre8». ROSIO » c > presenteran 11 giudico istruttore cav. Balcstieri ha ordinato la cattura di certo Sebastiano Lo Salvo, di 34 anni da Monopoli, che qui a Torino commise piccole trulle e oidi ai danni di mia' impresa ferroviaria un complicato imbroglio dal quale ebbe a ritrarre, come si prefiggeva, anche qualche guadagno. Un giorno il pasticciere Giovanni Gillio Tos, di via Sesia 45, ricevette la vls.ta di un suo amico, caposquadra deda Milizia ferroviaria, che gli raccomandò caldamente di assumere al suo servizio, come fattorino, il Lo Salvo. Davanti alla commendatizia dell'amico, il quale assicurava che il Lo Salvo era una persona di cui si poteva pienamente fidare, il pasticciere non esitò ad assumerlo. Il Lo Salvo si presentò cosi al lavoro, ed il giorno stesso della sua assunzione fu man. dato a ritirare un quintale di zucchero dal droghiere Pich, in vi? Quattro Marzo 5. All'uopo il pasticciere gliene consegnò l'importo, in 7(X) lire, afflnchò lo rimettesse al droghiere. 11 Lo Salvo andò da quest'ultimo per eseguire l'incarico e con molta naturalezza lenne questo discorso: Mentre mi reco in via Lagrange per un'altra commissione, faccia il piacere di farmi caricare lo zucchero sul carretto. Al mio ritorno piglierò la merce e salderò il conto. 11 Pich non trovò strana la cosa e fece mettere il sacco di zucchero sul cai-retto che era stato deposto in cortile: il Lo Salvo intanto s'allontanò frettolosamente. J-: non fece più ritorno. La lunga assenza del fattorino parve strana al pasticciere di via Sesia, il quale, la sera, mandò un altro impiegato in cerca di lui: il Pich indicò lo zucchero, che stava ancora sul cai retto, in cortile, ma non seppe dare indicazioni del fattorino che se no ora andato senza pagare. Il pasticciere, in breve, si pigliò la mare e la pagò una seconda volta: del Lo Salvo non seppe più nulla. Confidò riatmalmenfe l'infedeltà alla Polizia e le indagini portarono ad altre emergenze. Il Lo Salvo, da qualche tempo, andava perseguitando e raggirando il signor Carlo Negri, abitante in via Nizza 205, fiduciario del cav. Edoardo Papn, assuntore dell'impresa di scarico del carbone pei- le Ferrovia dello Stato. Il Lo Salvo si presentò un giorno come ispettore del Fascio in casa del Negri e lo invitò a fare un'oblazione per soccorrere una povera donna, vedova di un fascista. Senza chiedere spiegazioni il Negri offri alcune lire: la sera però il Le Salvo ritornò, chiedendo un'altra oblazione a favore di un giovane gravemente ammalato. Ebbe altra cinque Uro e se ne andò. Senonche nei giorni seguenti prese ad intensificare lo visite, cna non avevano altro scopo che di spillar quattrini. Narrò lunghe storie per far capire che al deposili di carbone si erano verificato delle sottrazioni, di cui dovevano senza dub. bio rispondere gli addetti all'impresa Papa, e che egli era incaricato di eseguire una' inchiesta in proposito. Il Negri obbiettò clic tutti gli addetti all'impresa erano gente onesta, di rettitudine provata, ma il Lo Salvo, incredulo, continuò nei suoi discorsi aggiungendo vaghe intimidazioni e minaccia di perquisizioni. Al fina sì smascherò ed annunciò al Negri che d'ordine della Milizia egli doveva essere arrestato. Però c'era una scappatoia; egli avrebbe potuto recarsi ad Alessandria per far visita ad una signora che aveva molta influenza sul comandante generale della Milizia, a' l'ordine di arresto, mercè l'intervento di questa signora, avrebbe potuto essere revocato. Occorreva però che il Negri anticipasse la spesa di viaggio. 11 Negri, che non capiva perfettamente il gioco ed ignorava quale manovra si celasse sotto tutte quelle intimidazioni, sborsò alcuno diecine di lire. Lo sconosciuto tomo poche ore dopo alla carica, riferendo che la signora di Alessandria aveva telegrafato 6 che il comandante della milizia aveva già anche risposto di aver revocato l'ordine di arresto « salva però sempre la procedura por definire le responsabilità ». Nel contempo presentò una nota per le altro 6peie aosienute in oceasione del viaggio e ne richiese il rimborso. Il Negri nel frattempo parlò della cosa coll'impresario Papa, il quale, intuendo di trovarsi davanti a qualche truffatore di modesto calibro, consigliò il suo fiduciario a versar» —• anche per ragioni di quieto vivere — quei, le poche somme che lo sconosciuto chiedeva» E cosi avvenne. 11 Lo Salvo tornò molte ah tre volte dal Negri, gli fissò degli appuntamenti, e gli profilò la necessità di un nuovo viaggio ad Alessandria dove avrebbero dovuto riunirsi le autorità fasciste per deciderà sulle sorti dell'impresa Papa. Con questo il mariuolo ottenne alcune altre diecine di lire: aveva raggiunto il suo scopo ed al Negri confermò che tutto era andato bene e elio l'impresa Papa poteva vivere tranquilla. Intascati I soldi ed avute le sue competenze per i duo viaggi il Lo Salvo si eclissò, non solo per il Negri e l'impresa Papa, ma anche per la Polizia che l'ha inutilmente ricercato in via Silvio Pellico, 35, dove abitava, e negli altri ambienti dove si faceva più spesso vedere. Il portafogli della recluta Un giovane militare, giunto da poco tempo a Torino, per compiere il 6iio servizio, 6 6tato prescelto da due abili truffatori, i quali col solito sistema detto all' « americana » sono riusciti a portargli via C50 lire. Il soldato è certo Armando Olivero di 19 anni, in forza presso l'Ospedale militare. Venendo verso il etntro della città, nelle ore della libera uscita, fu avvicinato da un vecchio dall'aria tutta compunta e pietosa, il quale, dopo i consueti approcci, gli confidò che egli doveva portare all'arcivescovo cinquantamila lire da dare in beneficenza. Soggiunse, però, che non osava presentarsi al prelato a cominciò a pregare il soldato di incaricarsi lui di quell'opera di bene. A questo punto intervenne, apparentemente per caso, un 6econdo compare, il quale tolse al soldato la ultime esitazioni A garanzia che il soldato avrebbe adempiuto veramente il delicato incarico, i due sconosciuti pretesero da lui un! pegno, il portafoglio. L'Olivero aderì alla richiesta; prese l'involto contenente le ipote. tirile cinquantamila lire, e diede in pegno il suo portafogli. I due sconosciuti allora scomparvero e con loro le 650 lire che formavano il gruzzolo del soldato. "All'inesperto militare, quando si spiegò l'amara realta dell'avventura non restò altro che denunciare la truffa subita all'autorità di pubblica sicurezza. Nella famìglia delta "Scampa,, Angelo Romero, addetto al reparto di stereotipia della • Stampa » è stato colpito da un dolo, roso lutto: la morte della sorella Virginia. Oli esprimiamo lo nostre condoglianze. NOTE SPICCIOLE Aitooiazlone reduci dalla Russia del Nord. — Hlunitl in assemblea 1 soci hanno riconfermata le finalità dell'Associazione, ed hanno rieletto alla unanimità il Consiglio direttivo, al quale diedero incarico di espletare le pratiche necessaria per 11 rimpatrio delle salmo del commilitoni caduti nella campagna di Russia Per le eventuali comunicazioni 1 soci sono convocati per sabato 2 gennaio alle oro 21, ln una sala di via Bertliollet 13 bis. Atsoolazicne Famiglie Caduti fascisti. — Domenica mattina, nella sala del Martiri della Federazione provinciale torinese (via Boglno 6), con l'Intervento delle maggiori autorità fasciste e cittadine, l'Associazione N'azionale Famiglie caduti fascisti, offrirà la presidenza d'onore della Seziona piemontese alla medaglia d'oro on. Bruno Gemelli. SI Invitano l fascisti a partecipare alla cerimonia che avrà Inizio alle ore 10. Pro Coltura femminile — sanato dalle 17 ali» 20 e domenica dallo in allo 12 e dalle 14 alle w nel salone • Regina Margherita » ln corso G. Ferraris 23, avrà luogo una lesta speciale a favore dell'Istituzione. M.V.8.N. Centuria alpina Cesare Battisti — Questa sera venerdì ore 21, adunatagli tutta la centuria ln caserma per Importanti Pinunlcazlont. Associazione nazionale combattenti, — Le regie guardie di finanza ln consredn che hanno preso parte alla guerra ìoinns, quali combattenti, sono convocati In sezione, via Corte d'Appello i. per sabato 12 corrente alle ore 18,30. Associazione universitari combattenti. — Assemblea questa sera alle 20,30 caffè del Nord. Union* Alpina « Camoscio s Rlvara — Domenica; gita sociale e pranzo di chiusura ad Ivrea. Partenza ore 9,45 Ritorno oro 10. Omonimia — Circa la corrispondenza da Roma pubblicala sulla « Stampa » del 17 novembre si rende noto cho Giuseppina Bosco rtt Carlo maritata Falcioni nata a Torino e residente a Reggio Emilia, non ba nulla a yedero con l'Imputata net denuncia, on. Guarino Amelia e conte Lamberti,