L' accelerato lavoro parlamentare

L' accelerato lavoro parlamentare L' accelerato lavoro parlamentare Podestà, primo ministro e fuorusciti agli ut noi dal 8enato — il Consiglio Nazionale del P. P. I. convocato d'urgenza — La rispcc dell'on. Bertone a Gronchi. Roma. io. notte. Domani la Camera, secondo gli intendimenti del Governo, oltre l'eaurimento della discussione sui Sindacati e relativa votazione, dovrà giungere anche all'approvazione del disegno di legge per la estensione dei poteri del Prefetto, tanto più che, su quest'ultimo, non si è inscritto ! a parlare finora che un solo oratore, il ! teranno a esrarimeréJa loro opposizione ! con una semplice dichiarazione di voto e ! l'on. Federzoni, non avendo a replicare a > forti critiche, sarà piuttosto breve nel suo : discorso illustrativo. Sabato avremo la di- scissione degli accordi di Washington con jdiscorsi di Mussolini e Volpi. DeU'ordine del giorno della Camera, così come è, resterebbero quindi fuori il | comunista on. Riboldi. I liberali si limi-1 progetto per la cittadinanza italiana agli abitanti delle isole dell'Egeo, l'accordo coli'Albania e la conversione in blocco di molti decreti-legge. Prendendo tRbato le vacanze natalizie, questi progetti dovranno essere rinviati a gennaio, insieme col patto di Locamo. Non è però escluso, si diceva anzi probabile che, nella seduta di sabato, il Governo proponga che si tenga mercoledì prossimo una ultima definitiva seduta per esaurire questo bagaglio. (ili uinci del Senato Oggi si sono riuniti gli Uffici del Senato. All'ordine del giorno erano molti disegni di legge, ma i 6oli che hanno sollevato obbiezioni da parte di taluni senatori sono 6tati quelli sul podestà, sul primo ministro e sui fuorusciti. Nel primo Ufficio, dove la discussione 6 stata assai lunga, il disegno di legge sul podestà c stato specialmente sostenuto dal sen. Garofalo ed avversato dal sen. Bensa. Contro quello sui fuorusciti si sono espressi i sen. Rufflni e Stoppato; a favore, particolarmente il sen. Montresor. Il sen. Ciccotti ha mosso varie obbiezioni intorno al progetto sul primo ministro. Pure su questo progetto la discussione è stata notevole al sesto Ufficio. Hanno parlato a favore il sen. Niccolini, il sen. Baccelli ed altri. Il sen. Mosca ha combattuto il disegno di legge ed ha sostenuto che occorre una maggiore precisione nelle disposizioni del progetto. Ha dichiarato di non ritenere necessario di accrescere i poteri del presidente del Consiglio, che sono già assai vasti, in forza del decreto Zanardelli del 1901, per cui il primo ministro non è già primus inter pares, ma è investito di una vera superiorità gerarchica, e, quando abbia grande autorità personale, personifica il Governo. Se in qualche momento è apparsa insufficiente l'autorità del presidente del Consiglio, ciò dipeso dalla rappresentanza proporzionale, che esigeva che il Gabinetto si costituisse tra rappresentanti dei vari gruppi, e dallo scarso prestigio politico della persona del presidente del Consiglio. Il sen. Mosca non trova poi ben definiti, nel disegno di. legge, i rapporti tra Corona, Primo Ministro e Parlai mento. Si potrebbe desumere dalla relazione che il Primo Ministro ed il Ministero non abbiano responsabilità politiche davanti alla Camera e quindi dovrebbe abolirsi quello che finora è stato il cosiddetto voto di sfiducia; ma nello stesso tempo e detto che il Primo Ministro non può essere equiparato all'antico Gran Cancelliere germa¬ nico, il quale era uno strumento in mano della Corona. Parrebbe allora che si voglia modificai'c il sistema parlamentare, in cui il potere esecutivo è basato sulla maggioranza della Camera elettiva, senza instaurare quello costituzionale, in cui il Gabinetto deve godere la fiducia della Corona, che lo può licenziare ogni volta che questa fiducia venga meno. Negli altri Uffici la discussione ha avuto scarso rilievo. Furono nominati commissari per il disegno di legge sul podestà i senatori Garofalo, Sitta, Callaini, Angiulli, Pitacco, Nuvolari, Pironti. Per quello sul primo ministro i senatori Zoppi, Dall'Oglio Alberto, Dorigo, Gabba, Luiggi, Quartieri. Sui fuorusciti i senatori Montresor, Tanari, Mosconi, Spirito, Cippico, De Vito, Di Robilant. La tris' popolare Argomento di interesse negli ambienti poML'iDi è sempre la crisi dei popolani. Da notare che oggi non ai davano più per esTte lo dimissioni dell'on. De Gaspeni e del dlret.to.nio del gruppo parlamentare, anzi tale eventualità era esclusa. Quello che è certo è che le riunioni tenute in questi giorrai dal direttorio del gruppo e dalla Direzione del Partito hanmo portato alia decisione di convocante d'urgenza par domenica prossima il Consiglio Nazionale per un completo esame della situazione. Negli ambienti popolari si ass-icuina che dal Consiglio usciranno certamienite « decisioni 'i-m por tanti s*iinie per l'avventóre del Partito». E' anche probabile che, presentandosi l'on. De Gasperi dimissionario, il Consiglio prenda delle deliberazioni nei riguardi della sostituzione e della ricomposizione degli organi dirigenti. Il Consiglio ha infatti dal Congresso poteni vastissimi e non mancherà di prendere, per il miglioro avvenire del Partito, tutte quelle misure che crederà opportune. Oggi, óratanto, l'on. Bertone ha cesi risposto a.! 1 'on. Gronchi: « Riconosco il pieno diritto della tua determinazione e, se la direzione del partito riterrà di non poter e non dover fare, come io penso e per serie ragioni, una qualche iltetinzione tra gruppo e partito, tra compiti dell'uno e dell'altro, in un momento come questo, subirò la mia sorte. Ma la comu- nanza dei principi! e del'e idealità non re- sta perciò spezzata e, in tempi più sereni, che io spero ed auguro che non 6Ìano lon- , , . i lotta elettorale. Già d accordo anche in que ! sto col Popolo d'Italia, ripetinmo l'augurio che la discussione dal troppo breve momen to parlamentare sin riportata alla stampa e svolta senza preoccupazioni di censura e sen za timori reverenziali per le leggi approvate o in progetto, qualunque sia la loro origine »„ tan'f, farà rinascere ciò che pare debta Oggi scomparire ». Si afferma che l'on. Di Fausto entrerà! sicuramente a fare parte del centro nazionale cattolico. Anche l'ex-miiniistiro della P. I., on. Anile, secondo voci che corrono, finirà per fané parte dei oattoiici ruaaiionali. L'on. Termini si (regolerebbe in conseguenza. li problema della stampa L'articolo di ieri del « Popolo d'Italia», niel quale si avvertiva l'opportunità di non mettere la camicia nera a tutti 1 quotidiani d'Italia, è rilevato dalla « Tribuna », che scrìve, tra l'altro: « Sarebbe davvero un peccato che, in un momento di febbre intransigente, si danneggiassero organismi, che non possono essere sfigurati senza perdere di influenza e forse anche di diffusione, sebbene l'abitudine entri in gran parte nella vendita dot giornali. Già la censura ha prodotto gli effetti che prevedevamo denTCcnndola. Nell'incertezza del lecito e dell'illecito, ì giornali cominciano a diventare terribilmente grigi, astratti, preoccupati di dissimulare, con la dottrina e la retorica, la sensibilità che una volta 11 distingueva, giacché è innegabile che, in nessun paese del mondo e nemmeno in Francia si poteva una volta opporre una stampa vibrante ed armonicamente concepita come certa stampa italiana. Si veda, per esempio, la discussione che è in corso alla Camera e i suoi riflessi nei grandi quotidiani. Essi hanno l'aria di non accorgersi che la discussione è fra le niù importanti che da molti anni siano state fatte in Parlamento e destinate ad essere più feconde di risultati ». A proposito delle discussioni alla Camera il giornale osserva che gli intransigenti del fascismo hanno ottenuto di sopprimere i partiti, ma, poiché la critica è connaturata agli uomini e il gioco degli interessi è formidabile, i partiti risorgeranno nel seno del grande partito unico; e, accennando ai discorsi di ieri degli on. Benni, Rassoni e Farinacci, aggiunge : « Ecco, dunque, tre tipiche divisioni politiche e parlamentari, formarsi idealmente con la sinistra, la destra e il centro. Tutto ouesio ii straordinariamente interessante, corno sintomo. Vedremo le determinazioni, ora appena abbozzate, precisarsi domani nella

Luoghi citati: Francia, Italia, Mosca, Roma, Washington