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"il ma allievo del Mmi\ "il ma allievo del Mmi\ Non vi è Mostra o bottega d'arte, dove non fi trovi un quadretto di Carlo Follini. L'attività dell'allievo del grande l'ontanesi non e Meuinta cogli anni, sebbene ne conti sellalita6tìiti;, die noi* è lieve cilra in rapporto aila vita umana, egli ha serbata una elasticità tì vivacità di corpo o di mente che gli permette di seguitare a occuparsi con passione dello studio del paesaggio al quale Ha dedicata tutta la vita. Chiunque abbia avvicinalo questo aristocratico arthsto conosce la sua naturale.modestia. Egli presenta 1 suoi lavori come tentativi, studi, e a quell'età ricerca ancora affannosamente di migliorarsi, perfezionarsi. Quanti dei giovani che appena ora si allacciano alia vita dell'arte conservano simili preoccupazioni? A chiunque si retili a visitarlo nel suo studio di via S. Massimo il vecchio pittore, anziché tar mostra dei suoi lavori, indica una piccola fologralìa un po' ingiallita dal tempo, chiusa in una larga cornice di legno. E' il ritratto ilei Fontancsi che occupa il posto d'onore nella parete centrale, fra alcuni disegni cri acquetarti di muori diversi: Quest'uomo dai capelli bianchi serba intatto il culto della memoria e della venerazione per chi lo Icstrodò nella difficile carriera dell'arto. Nove volte su dicci, quando il Follini parla, è per ricordare un episodio od anche soltanto un detto del grande maestro. Le sue massime che egli ripete spesso e volentieri, ai visitatori, rappresentano il 6tio Vangelo: « Un artista non deve «nai essere soddisfatto del proprio lavoro » — « Guai a colui che non si crea dei nemici; ciò vuol dire che rum ha saputo uscire dalla cerchia della mediocrità ». — « Bisogna lavorare e studiare tutta la vita, e molte volte non basta •. E il vecchio artista 6i attarda con compiacenza a ricordare il suo primo incontro col Fontancsi: l'artista che seppe portare una radicale rivoluzione di tecnica e di interpretazione nel paesaggio. Egli — dùce il Foliini — esigeva dai suoi allievi una giusta ìmpo- ì stazione di toni e di piani, senza eccessive preoccupazioni per il dettaglio. Al Pollonera j che Invece si affannava a riprodurre scrupo- . tosamento le più minute cese, soleva dire I schei-zinnia : — Tu diventerai un ve.ro e prò- i prio notaio della Natura! E, occupandosi del colore, ammoniva gli allievi: — Vi sono motivi che bisogna far i parlate sottovoce ma con eloquenza, perchè , a vclte le note che gridano troppo alto fan- j no desiderare il silenzio. La conversazione col vecchio pittore riesce varamente interessante per tulio quanto egli | dice del grande maestro scomparso. Del viaggio di lui al Giappone, del u.sappunto provato per non aver potino portare un solo studio, pel divieto di quel governo, da quella terra meravigliosa, cosi ricca di colore, e di tante altre cose. Ma la parte non meno piacevole della visita è sempre riserbaia all'esame dei quadretti Che 11 follini ha portato dal 6U0 solilo pellegrinaggio estivo. Lo studio, che più pròpriamente si potrebbe cliia-inare una vasta : stanza, poiché,' sprovvista di lucernario, riceve luce ila una comune finestra, è, cernie . quello ni lutiti gli artisti, ingombro ili un'in- ! Unita ni cose. Trovare una sedia libera su cui sedersi rappresenta un non lucile pio-I blema; ma il b'òUmi gettando, alla riniusa cartoni e teie riesce a far accomodare il vieitatore perche possa osservare più ugevol- ' mente i piccoli quadri che egii chiama con disinvoltura « appunti di viaggi:' ». — Sono un pochino giornalista anch'io; solaincnie che i miei articoli, anziché scriverli, li dipingo — dice scherzosamente il pittore E' la consueta produzione del Folluii; non vi è nulla che stupisca, nuli v'e in essa nessuna nota <i, co.ore che sii.da, che urti, unto vi e amalgninu'o. fuso, in una tonala;! riposante, li soli non vi è mal ablJag .ante, perchi- le ombre non sono mai eccessivamente nere. E' un pittore della vecchia scucia, di quelli che si occupavano prima di ogni altra oc-i a del disegno e dei eli iar oscuro, cìie rappresentavano un tempo !u cos:< sostanziale ùi osmi opera che il colore deve completare ida che i: solo colore non basta a fai vivere. Ma volta per volta che il Follini colloca iii:0 dei suoi studi sui cavalletto, si ha l'impressione di seni.re una ventala di frescura. E' infatti una delle caratteristiche di questo pittore mettere dell'aria, dei movimento In.tutti i suoi quadri. Ben di rado un dolo è terso, vi è sempre una zalfata di-vento che ne sconvolge l'uniformità. Al di sotto di un azzurro, di una nuvola, si indovin.i sempre una trasparenza che ne a'.legge- \ risc-e il tono, che la la stare realmente in | aria. Anche le ninnte sono mosse, e perfino i tronchi perdono la loro rigidità per lsnellìrsi. nristcvratizzarsi nell'iiiterpi dazione del vecchio pittore. Ed i paesaggi sono sempre animati da fìgurerte ottenute con pochi tratti ma (In- serbano una indovinata impressiono di movimento. -. ' \ (incito proposito, confessa il Follini che egli ha conservata l'abitudine, quando va a spasso, 'ii portare con se matita e carta, e sa quelche >- silhouette » lo colpisce, si affretta, camminando, a taine uno schizzo. Fra lu raccolta di lavori di quest'anno si nolano quadrelli dèi mercati. In pieno sole, colle baraci he dalle telo tremolanti sono l'azione ini vento, i banchiicucii colle ceste di verzura. ìe rivendugliolo e clienti che si fermano o che si allontanano frettolosi. Schizzi d'ambiente pieni di sapore locale. Un altro In tempo di pioggia, col terreno lucido per 1 acqua, sul quale si rispecchiano le tremolami macchiette, il cielo di un plùmbeo rossastro, dal quale sembra veder scendere una pioggia minuta che vernicia le ' tegole il il- cii.se grigie. Ed altri ancora con I strade po vcrose, soleggiate, fiancheggiate da gruppi d'alberi; uno specchio d'acqua che ri;,et,e una capanna di stoppie; messi mature Inondate da luco dorata; vacche al pascolo in un piano erboso ai piedi di una brulla moutagùa ; l'ingombro dei carri ad una Barriera daziaria; gli ultimi raggi u. sole su di un paesino sperduto nella piana, ecc. i Si innia di soggetti comuni, piccole cose che sì sotio notate in cento occasioni amaversando un paese o una campagna, ma che 6i rivedono con piacere, come scene che si aveva rammarico di aver dimenticate Cose comuni, ma tagliale con gusto; l'occhio si torma semine volontieri su uno di questi paesaggi dove non vi sono chiazze di colore che facciano l'effoito di un pugno sullo stomaco. Ed il Follini parla dei luoghi donde ha. riportate le sue impressioni. Susa, Viareggio, ; ecc. ; ma c--H non dà alle sue opere eccessiva importanza, e la sua voce pacata non si alza di tono se non quando parla del i Maestro, sembra quasi che egli non abbia se non una ambizione: quella di essere ri-, mosto ancor sempre l'allievo del grande Fontancsi. In lui egli conservava in una lare:, cartella piccoli disegni, qualcuno di quei schizzi clie l'insigne paesista buttava , giù nell'impeto della sua creazione sul prilli:- pezzo di carla che gli capitava fra mano Schizzi r-liu poi abbandonava cosi, senza più uurnrsene, e eh* l'allievo raccoglieva: con iitnc osa cura. Ma gli amici ed i visi- ; tatoi il Ilo studio del Follini si sono ad uno 1 mi .. imi-tato via quii ricordi, che per gli amali ri l'arte hanno un valore eccezionale c la irteli» si è poco per volta vuo- tata. 1) v. pittore li ha visti sparire con rat.- •••;:••• ina come nvr hue potuto egli negate cos'i alcuna a chi gli veniva a parlale con i asino e reverenza del suo amalo Mi---n-ov I .1 ■ 1 . ' ■ , I i ' ; | I —^ U. P. L'arrJvo d? sette sa-me gloriose Ieri giunsero da Brindisi, provenienti dal- -, l'Albania sette gl' (io.-.e saline di militari piemontesi colà caduti in combattimento duranti- la grande guerra europea. Due di tali calme sono destinale n 'l'or no, cioè quella del tenente geom. Camillo Regi» e del soldato Giuseppe Còppo, le altre nella giornata di dom.-t'.i verranno f:~'te proseguire per le scpj:-!!;! !wo (! sst i nazioni • Migliore cavai er Frait •■■■e FntiT'O. Cures'Ho: Seg-nie Silvio TosnlH. Roves: Soldato Giuseppe si -it no. Vero' ■• io; sold. Giovanni Convsso. > Maurizi': : • ■ :i-:-■•■<'■: so'rt. Giuseppe Viglietti. Mondovi i pr ziosi feretri destinoli a Torino vennero donasti nell» Cnppol'a ardente dell:: Staz i*. N l si leiiiii funerali avran¬ no it: gì domenica 13 corr. dicembre alle ore 9. 1 La Stampa Fra quadri e schizzi LA FESTA DI SANTA BARBARA nella Caserma dei nostri Pompieri C*.:'sfanno il Corpo dei nostri pompieri municipali ha voluto dare particolare solennità alla festa di Santa Barbara, loro patrona, che fu celebrata nella Caserma d'Ile Fontane, in un ampio salone largamente ornato di trofei, d; bandiere e di decorazioni floreali si sono riuniti a banchetto i pompieri torinesi intorno ai quali presero posto le rappresentanze dei vigili del fuoco di Biella, Vercelli Savigliano, Andorno, Chieri, Officine di Savigliano, Grugliasco, Ciriè. Costigliele, Saluzzo Cuneo, Collegno, quelli degli siaoilimenti Fiat. Ansaldo, Michelin, operai dell'Officina pompieri, squadra telefoni municipali. Croce Rossa, Croce Verde, Guardie municipali. Guardie daziarie. Poco prima dell'ora del banchetto, si reco alla Caserma il Commissario straordinario al Comune, gen. Etna, accompagnato dal commendator Grassi. Commissario aggiunto, il Comandante del Corpo, ing. Viterbi ed il vice Comandante ing Rolando, rivolsero al generale Etna parole di omaggio e di fede nell'avvenire del Corpo e della città di Torino. 11 gen. Etna risposo con affettuosissime espressioni di compiacimento verso i bravi militi del fuoco, ben degni delle alte tradizioni del Corpo che non e secondo ad alcun altro, come ò dimostrato dalla larga messe di premi conquistati trionfalmente in tutti i Concorsi. I pompieri hanno ringraziato il Commissario con una lunga, unanime, calorosa ovazione, colla quale vollero manifestargli il loro firmo proposito di continuare a meritarsi la larghissima simpatia di cui li circonda la cittadinanza torinese che va giustamente orgogliosa dei suoi pompieri, come di tutti gli aliri Corpi dipendenti dal Comune Quindi vennero deposle due palme — recate con gentile atto di cameratismo dai pompieri di Vercelli — sulle lapidi ohe ricordano i pompieri morti nell'adempimento del loro civico dovere e quelli morii sul rampo di battaglia. Bono onesta affettuosa manifestazione il generale Etna eri il comm. Grassi si accomiatarono e lasciarono la caserma. Cordialissimi discorsi vennero pronunciali, ai termine del banchetto-, da! sic. Torneiti, delia « M.ic'ielin ». da! m-irescinilp Chiara, delle guardie rie! dazio, rial Un. Cordoni de1 l.o racrrnpnnmonto ri"' Gonio militare, l'Ing. Mottura. il s'ernor Marengo, il siennr Azznrio, l'avv. RcnitrneMi della Fiat, l'ine. Vitellai romandnnte del Corpo, i signori Chiappino. Honrarnlo Roscio. il hric-nil'ere Ruffino, l'ing. Rolando, il riott. Qnnrtara, il signor Enrici. un milite della Croce Verde e per ultimo i'. comm. Bava del Municipio. Al hanclietio avevano anche presenzialo il signor Mig'iono rappresentante rio1!,! • Tedeschi ». l'ispettore Aichino del ciazio. l'ispettore Rnlbis (lolle guardie miinieinali. il signor Re«sy riell'Ansa'rio, il eeom. Broglia i di Vercelli.'ed il commissario comm. Lombardi. La musica riei rtfnpndontt municipali presto servizio alla rUininne che fu unn nimvn dimostrazione del profondo, cordini Issi ino ; sent'mentn rti cnmeriti«mo ria cui sono ani j mali i bravi vigili rie! fuoco. I!!I;jII1l| i ; j ; • ' | j I j , . . j ; ; ; | ; Una colluttazione col commesso • La fuga - Una rivoltellata. Un audacissimo tentativo ladresco è stato compiuto sabato sera, verso le ore 21, ai danni della nota gioielleria Bacchelli, di via Cesare Battisti, N. 5. n qualificativo di t audacissimo » non è un'iperbole, ma- corrisponde alla vera flsonomia dei fatti. Un ladro, fidando delle sole sue... risorse, e perciò senza complici, entra in un negozio dove sa esserci una persona di fiducia, che dovrà affrontare e ridurre all'Impotenza, verosimilmente prima che essa possa dare l'allarme, per compiere la sua impresa. Ce n'è quanto I basta, ci pare, per poter classificare il lèsto! fante fra i temerari. Verso l'ora indicata nella gioielleria c'era solo più il commesso Luigi Guglielminotto, di 61 anno, persona fldatissima al suoi principali. Il negozio era gj.ì stato chiuso dalla parte di via Cesare Battisti ; sulla porta d'Ingresso e sulla vetrina già erano state calate le saracinesche. Il commesso aveva dato i chiavistelli anche all'entrata verso il cortile e, come è sua abitudine, cosi rinchiuso e sicuro, aveva messo ordine nel negozio, ritirando nella cassaforte I più preziosi gioielli esposti nella vetrina e nelle bacheche interne. Poi, aperto di nuovo l'uscio del retrobottega, stava per uscire dal cortile e rinchiudere dietro di se.. Ma proprio in quel punto, quando cioè si trovava sulla soglia con la porta spalancata, un figuro — che evidentemente si era appiattato in attesa di quel momento propizio — dall'oscurità gli balzò Incontro, gli ! diede un vigoroso spintone, che Io ricacciò I rientro il retro, eri entrò con lui. Nel merie; situo istante lo afferrava con ambe le mani j al collo, cri una violenta colluttazione si ImI pegnava. I Bisogna ritenere che 11 mariuolo conosces1 se il commesso, e che. trattandosi di persona l attempata, sperasse di averne facilmente ra| gione. Invece non fu cosi. Il Guglielminotto oppose la più viva resistenza e, passato il primo momento di sbalordimento, 6i diede a gridare al soccorso. Allora lo sconosciuto tento, con una ripresa di tutte le suo forze, di sopraffare il malcapitato commesso. I due barcollarono, ondeggiarono, batterono centro una vetrina, i cui cristalli saltarono In mille frantumi, ruzzolarono a terra. Ma il coraggioso commesso resisteva, continuando a gridare al soccorso, ed allora il ladro I pensò che era tempo di rinunciare all'impresa e di svignarsela, se non voleva essere pre- : o come un topo in trappola. Abbandonò la stretta, lasciando a terra il | Guglielminotto. raggiunse d'un balzo la por- : ta verso il cortile, rimasta aperta, e di corso si diresse verso il portone. Oramai non cercava scampo che nella fuga. Ma il figlio del portinai che aveva sentito I richiami dispe rati del commesso, era uscito nel cortile e stava diligendosi verso la gioielleria. Il ladro andò quasi ad urtare contro di lui. Alla I vista di quello sconosciuto che fuggiva, il giovane non ebbe alcun dubhio circa la par-1 te ohe .ostui aveva rappresentato ne'la faccenda tanto più che egli udiva ancona II Gu llelmlnotlo gridare: « Al ladro.l vi ladro!, •"ere'' di fermar1": non vi r;nsci. Allora Io nsegul, gridando a sua volta perche aci-orressero aluti. Il suo contegno coraggioso per j poco non eli frutto gravi mai. Il fuggiasco, :rrimto e vistosi in pericolo, estrasse di tasca una rivoltella e, voltatosi improvvisamente, ne soarù un colpo contro di lui. colpo ohe fortunatamente andò a vuoto Poi riprese la sua corsa, sbucando in via Cesare I tri 11 isti Quando il figlio dol portlnclo, con alcuni inquilini accorsi, si affacciò a sua volta sul portone, guardando in qua e in là sulla via. non scorse pili il delinquente. Esso era scomparso I Probabilmente aveva avuto l'accortezza di uscire ria! portone non già di corsa, ma a passo normale, seppure affrettato, di infilare il marciapiede, mettendosi fra i passanti, di scantonare in fratta, quasi certamente per via Accademia delle Scienze, e di ecl!s?arsi in tal modo sotto le apparenze del cittadino affnocendiito. ma della coscienza tranquilla, Il brigantesco colpo poco dopo veniva dal ■nionor Bocchelli e dal commesso denunciato in Questura. Il funzionario di servizio, commissario dott. Finuccl. compiva tosto un sopraluogo In seguito le indagini per rintracciare il colpevole venivano intraprese c Intensificate, ma fino ad ora del furfante non si hanno notizie. Un particolare degno di nota è il seguente. La cassaforte, cui certamente tendeva la audacia e l'ingordigia dello sconosciuto, conteneva, al momento del fatto, gioielli per un valore di cinque milioni di lire! Se fosse riuscito a metterci sopra le mani, il brigante avrebbe latto un colossale bottino. IL GRUZZOLO DEL FIDANZAMENTO I Finisce in carcere come rapinatore Uno spiccio sistema di farsi restituire il denaro prestato, senza ricorrere alle lungaggini di una causa e quindi senza spesa di avvocati e di tribunali, ha trovato certo Ce. sare Avidano. Questo sistema ha però portato con sè un lieve inconveniente e, cioè, fu proprio il creditore ad andare a finire in carcere. Ecco come avvenne il fatto: verso le 0,30 di domenica in corso Regina Mregherita e più precisamente presso il passaggio a livello della Ferrovia di Milano, la ventenne Savina Ferro, di Giacomo, abitante in quei pressi, fu avvicinata ria certo Cesare Avidano di Luigi, eli 37 anni, nato ad Asti e qui senza fissa dimora. Costui si presentò alla donna chiedendo la restituzione di una somma di denaro datale precedentemente. Era armato di un rasoio col quale minacciava, in caso di rifiuto, di sfregiarla. Appro. Aitando del terrore che la vista dell'arma aveva provocato nella Ferro, l'uomo le strappò la borsetta contenente 360 lire e cosi pagatosi ad usura di capitale eri interessi, si diede alla fuga. Ma alle grida della debitrice derubata accorsero alcuni passanti che riur-oirono a fermare l'Avidano. Il Cesare Avidano venne condolto alla Sezione di P. S. di Moncenisio e interrogato dal commissario aggiunto dott. Franceschini narrò una lunga storia per giustificare quello che a tutta prima aveva pieno carattere di una rapina a mano armata. La Savina Ferro era stata per due anni la sua fidanzata e con lei il giovane aveva avuta la lodevole intenzione di convolare a giuste nozze. Solamente bisognava fabbricarsi il nido e gli innamorati non possedevano risparmi di sorta, cosa che ostacolando I loro desideri ritardava la data della loro felicità. L'Avidano 6i mise sul pierie della massima ceono. mia e riusci cosi a raggranellare 250 lire che diede in consegna alla fidanzata in attesa che altre somme d! maggior entità venissero ad aumentare il gruzzolo. Ma a questo punto l'innamorato fu avvertito che egli non era il solo, nè il più fortunato e corrisposto, fra gli innamorati della Savina. L'Avidano asserisce di aver controllalo la veridicità dell'accusa lanciata contro lincila che egli giudicava come la sua futura moglie e di avere per questo, rotto con lei ogni rapporto imponendole di restituirle le 2.i0 lire. Poiché tale restituzione, benché promessa, non era mai slata effettuata, egli la aspettò nei pressi di casa sua e le tolse la borsetta col denaro che conteneva. In quanto al rasoio l'Avidano, pur non negando di averlo impugnato al momento che avvicinò la lavina, assicura che lo teneva chiuso quindi in condizioni da non poterle fare alcun male. L'arrestato e. stato passato in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria. — Vennero pure domenica tratti in arresto dal Commissariato di P. S. della Madonna di Camnntma eerti Arturo Pieeinin di Fortunato di lì anni, abitante in via Don Bosco 15 e Martino Fantone di anni 51 abitante in via Pineììi 31, perchè responsabili rispettivamente di furto e ricettazione di tubatura di niombo. E' questo un genere di furto molto i praticato, specialmente nelle zone periferi- ! ohe I ladri, provvisti di una tenacità, entra, no con una scusa qualsiasi nei gabinetti di ' decenza posti all'intorno delle abitazioni, e I tolgono in un momento la tubatura che serve per la conduttura dell'acqua. Quando il furto è scoperto, essi sono orinai lontani ed occupati a commetterne un'altro. — Per omessa denuncia di anni è stato arrestato Luigi Mortaretti fu Giuseppe, di anni 49. abitante in via Tarino n, e Luigi Gazzone di Val macca per contravvenzione alla l'igilanza. : IL MESE DEI REGALI II regalo più gradito, più utile e corrVeniente Io troverete in Torino nei Grandiosi Magazzini di fiducia di Via Cernala, 3S, an-:. via Manzoni - Tel. 44-051 Via Mazzini, IO ■ Piazza Borioni - Tel. 40-243 che per abbellimento dei locali vanno ultimando una eccezionale liquidazione tt Il trucco della sartina che fece Bastonare a sangue l'amante D fatto a suo tempo diede motivo di «•> naca e C06l venne ricostruito dalla sagacia dei collcghi croiu>ti. La. sera del 24 aprile veniva trasportato ai1 ospedale certo Rigotti Narciso, già impiegalo presso la Banca Agricola, d'anni 24. Presentava ferite multiple di punta e taglio al torace, al dorso, a una coscia e gua^ì in una ventina di giorni. Era stato il oroiAgoiiista di una ben singolare avviatura, firntro passeggiava in via Passalacqua ctJfl* propria fidanzata Crocila Edmea di Giovanni di 20 anni, abitante in via Balangero 22. era stato affrontato da un gruppo di sei o sc-tlc individui i quali lo avevano ferito in quel modo dandosi quindi alla fuira Tra cosloro fu riconosciuto dallo stesso Rigotti, certo Enzo Tossanolo, ex fidanzato della Crocila. Ex fidanzato per modo di dire perchè pare che la ragazza tenesse il piede in due stufe. Nutre il Rigotti: Ieri sera verso le 23 mentre passeggiavo eoll'EcIniea che conosco da circa sei mesi, sono stato affrontato da sei o sette individui dì giovine età. Costoro, a me sconosciuti, ad eccezione di uno che si chiama Tcssarolo Enzo, abitante in un bar a Porta Palazzo, mi chiesero dapprima chi ero, a quale partito appartenevo1 e se avessi armi. Poi dopo le mie dichiarazioni di non appartenere ad alcun partito e di essere inerme, mi ordinarono di alzare le mani e nello stesso tempo tre o quattro di essi, tra cui il Tessarolo, mi colpirono in più parti ferendomi. Ritengo che il motivo del ferimento sia derivalo dalia, gelosia del Tessarolo, già fidanzato della Crocila e forse tuttora suo amico, e ritengo non estranea la signorina al fatto, infatti la ragazza, benché mi avesse avvertito di alcune minaccio manifestale dal Tessarolo, mi fa credere, dal suo contegno equivoco rii questi ultimi giorni, che fosse d'accordo col giovanotto nel tendermi l'agguato. La ragazza venne arrestata, poi rimessa i-n libertà e quindi colpiva nuovamente da mandato di cattura. II Tessarolo si costituì all'udienza, davanti al Tribunale Penale quando la causa fu chiamata ai primi di settembre. Allora risultò in tutti i particolari U singolare amore a due della ragazza. II Tessarolo voleva sposarla, ma II Rigetti non voleva mollarla; anzi per sfuggire le ire del Tessarolo di Ini più aitante e di carattere spicciativo, aveva proposto alla ragazza di fuggire. Senonchè la sera dopo finiva all'ospedale I 11 Tessarolo. da Verona, risultò già condannato una volta per lesioni, poi amnistiato, e un'altra volta assolto per insufficienza di prove. Il Tribunale condannava allora il Tessarolo a 2 anni. G mesi e 22 giorni di reclusione e l'Erimea, perchè minore dei 21 anno, a 2 anni e l mese rii reclusione entrambi col bene'ìeio del condono, cosicché la visna Edmea subito dopo la sentenza veniva rimessa in libertà. Appellarono contro tale sentenza i due fidanzati e ieri l'appello è stato discusso e il fattaccio singolare ha avuto il suo definitivo epilogo. TI giudice estensore della prima sentenza accingendosi ad accennare al fatto, credeva opportuno premettere queste parole: « Non è agevole impresa decifrare l'imbroirlio e tessere la storia vera e completa delie avventure calanti d'una ragazza leggera incostante ed in età cosi crinva.ne che ha già rivelato così sottile perfidia e malvagità; masi cercherà, in base a quanto dissero 1 protagonisti de! triste dramma e i testi, di assodare quel tanto che può interessare la causa ». La sentenza enumera quindi tutte le fasi della sanguinosa aggressione. « Gli schiaffi — dice la sentenza — dati dal Tessarolo furono :! segnale dell'aggressione collettiva di 5 contro il Bigotti, il quale ebbe da armi da punta e caglio bucato fi vestito in più di 20 punti, od in S punti la persona con 'eslcni mnliiiVe. di cui la più grave, al torace, guari in 12 giorni. • E benché uno degli, aggressori — continua la sentenza — avesse mandata via la Crocila questa non aveva volino andarsene, non aveva voluto rinunciare allo spettacolo: si era fermata a pochissima distanza dal gruppo e mentre-5 uomini si avvicinavano :ontro un giovane che era stato suo amante, e.;sn sorrideva con un cinismo degno della Ginevra della Cena delle. Beffe. Dice il teste Visna: — Fui sdegnato di veder sorridere la donna dinanzi ad un fn'to che faceva impressione ad un nomo. — li Tessarolo stesso non po*é difendersi da un'impressione di clisenslo di fronte a tanta ma'vagità femminile e la Groelln medesima confessa con impagabile ingenii'ià: — Ali diede qualche epiteto e mi mandò via ». La sentenza aveva infine motivazioni molto severe per i due amanti. 'I giudici d'Appe'Io l'hanno eonfprrna1a in pieno. Pres. : cav. T.annini; T». M. : cav. Moretti; P. C. : avv. Mnccari: Dìf. : avv. Villabruna e Bi»rosio; Cane. : cav. Garella. a 8 Dicembre SeRuendo la Cronaca T a sottoscrizione 'io! dollaro Sono pervenute ancora altre offerte al Co- ; ni Unto provinciale, e cioè: Comuni d"')n Pro vlncla (ii.o elenco1 L. 85.lS4.20. Versate n:la | Civica Tesoreria ria Enti e ria privati L. 3.010. | Totale L. 80 094.20. — Totale (lolle Uste pre- ; cedenti. L. 1.10-5.837,55. — Tolale generale. | L. 1.28.3.931.75. L'ammontare cenerai della raccolta in li- ; re 1.383.031.75 e stato Ieri versalo dal Teso- j riero civico alla Tesoreria provinciale di io- ' rtno. I Com-.iir sottoscrittori sono I seguenti: Cambiano 'So vei-s ; L so - Condole, io-.t.o — ! Vialfii"', tosti ■- Nichelino, 3M - ChAtl'io» l--.o vors.!. .-.' — Searma-.no, 1200 — VlltarpeltU'e, IG2tt — CnaniTiorclier, SOfl — Morchie .*"» - Fross nere. '00 - Castellomonte c?.o ver? l, jr*» - sauie d'Olilx, (fcS.Có — Chiarrie 'PIO — S Olnst • Cina- . -ose. s-i'. — A-ifii. às 58535 - Condove !2.o reti :. 195 — vniaiteuané i ó vera '. 55 — Susi o ver?.' 30 - piscina. C55 - S. Clirtsieplie. :".-:-0 — Il isnn. • tro — Lombrlasco, — vinovo. 350 — r.aarlano. 30i — s vinrem. 3!t9.eo — idem. ™JS — Mnrtaglk», 334,60 — Untane?, ó» - Vcrraycs, fon — Me^no. 'iSS.SO — Crilavvle. ?r> - Cerrennsro. 5"0 - l'r.m nojel. -200 — raninira. 100 — PomaTeit'i. n«.&0 — rtiarvciiS'-iri |5o vers.!. to — Milla ire*. 50 — Ol- ' lomont. tooo — r.l?noa 500 — n.vace, 5f0 - Atlaln, | 500 - Jnvonceau. .'«Yi — m.mn?., .VO — naldlspern. 1» — Arvlor. 1309.ÌS — l'errerò. 1% — itsasro. 100 — Cn.isF'Mo Torinese, t5 — Cojrne (O.o vers.l, 255 — VillarlocrUtardo. 100 Vnf di i??is!on"ti ferroviari ' ' I Sono tote a; lettori, per le ripetute pubblicazioni da noi fatte sull'argomento, le vicissitudini per le quali ai pensionati delie berI rovie dello Stato, collocati a riposo dai iOlO al Hr,'3, vennero falcid ati notevolmente gu .assegni di pensione di cui godevano Sia da tetano. Anzi, poiché alla disposizione con la quale si diminuiva la somma loro l.qui- j data come assegno di pensione venne dato effetto retroattivo, a cotesti malavventurati vecchi agenti dello S'ato vennero tratti-nuli I sui r.oi. ami assegni residui anche le quote j ari il rate. Hi questo provvedimento -^i ime- , ressati si dolsero ed esperirono praiiclie coi Governò per ottenerne in revoca, o, almeno, l'atieiiuuzione. Ma. pur avendo ricevuto assicurazioiii di benevola presa In considera- t zione dei Ito reclami, finora i loro desideri . non furono esauditi. Un'azione giudiziaria . civile toni-ita da qualcuno di essi non approda favorevolmente. L'altra sera i pensionati di tale categoria, residènti a Tonno si riunirono in assemblea j e votarono il seguente ordine del g.orno: 1 . I pensionali ferroviari 1919-192.1, riuniti ; in numerosa assemblea, fidenti nelle parole ; di S. E. i1 presidente del Consiglio dei minestri pronunziate nel suo discorso di Mi- ; lano, colle quali prometteva rimedio agli er- | rori in cui fosse eventualmente incorso il suo Governo sperano nell'abrogazione o in un ; radicale emendamento de' decreto N. 2500 del ; ■ 19?3, falcidiamo le loro pensioni acquisite». Gli stipendi ai d pendenti tìi Enti locali ; i , 1 II prefetto D'Adamo ha ricevuto il direttorio della Federazione degli Enti aularcld ci, composto dei signori rag. Scili, avv. Ruffa di Perrero comm. avv. Hossi, sindaco di Ivrea, comin Olacclietti sindaco di Cuorgriè. comm. Crosa sindaco di Chivisso, commendatole Grassotti sindaco di Rlvorolo Canaveso, . rag. Vlvarelii segretario della Corporazione ' del pubblico impiego. I Commissari presentarono al Prefetto le proposte studiate da! ■ Direttorio per le tabelle degli stipendi minimi da corrispondersi agli impiegati degli , Enti locali della Provincia. II Prefetto hu preso atto delle comunicazioni, ha ascoltato con interessamento l'esposizione dcìle condizioni economiche degli impiegati, ed ha promesso il benevolo e sollecito esame della questióne, che interessa parecchie migliaia di funzionari. , I L.a tesssra dei Fascio ai magistrali Crosta-Curri e martinengo : ; 1 Il Fascio comunica: « Ieri il maggiore i Vigilio Puel, Fiduciario pel Fascio di Tori' no, e l'avv. Daniele Bertacchi. deputato al Parlamento, anche a nome c per incarico ; dell'avi*. Danto Maria Tuninctti. segretario | politico provinciale, hanno consegnato la I leseera del Fascio all'aw. Crosta-Curt:. Sostituto Procuratore generate del Re, e all'avvocato Martinengo, presidènte del Tribunale. Ouesti signori hanno ringraziato eri hanno procltmata la loro assoluta fede fascistica ». Il Principe di Piemonte ali' «si turo Superiore di magistero Il giorno 10 corrente, alle ore 11 anziché alle ore 10, sarà solennemente inaugurato | il corso speciale di cultura magistrale del- | l'anno 1925-1026 presso l'Istituto Superiore di Magistero In via Cittadella, 3. Alla cerimonia, durante la quale saranno scoperte nelle aule clell'lslit . le lapidi dedicate alla memoria dei maestri piemontesi caduti in guerra interverranno il Principe del Pieinou■e ed il Duca di Genova. D«i P:nerìo rinfr^z'a fa c;ttadtnanza Il colonnello De Pinedo he rivolto al Commissario straordinario generale Etna, per le cordialissime festose accoglienze fattegli rialla noslra città, il seguente telegramma di ringraziamento: « Prego V. E. gradire e trasmettere cittadinanza Torino l'espressione sincera mio animo grato per affettuosa accoglienza fattami durante mio breve soggiorno in codesta nobilissima città. Devoti ossequi. — De Pinedo ». Anche all'Associazione della Stampa subalpina ed all'Associazione della Stampa Sportiva l'intrepido aviatore ha voluto manifestare il suo grato animo per l'accoglienza ricerata, inviando loro da Gardone Riviera il seguente telegramma: • Molto grnlo n«r la simpatica ed affettuosa accoglienza e per la ospitalità vi invio amichevoli saluti. — Francesco De Pinedo ». A IO centigradi sotto zero La giornata domenicale Ita battuto, per dirla con una espressione novissima, il record de! freddo: il termometro è rimasto sempre sotto zero e nella notte è sceso ancora a — 10. La notte precedente aveva segnato — 10,5, ma durante il giorno il termometro era riuscito a raggiungere un centigrado sopra zero. Anclie ieri sfolgorio di sole e cielo W.=o come uno specchio... pulito. I soliti competenti assicurano che il bel tempo gelido non muterà che dopo il 15 a luna nuova; se pure muterà. qdi tutte le magnifiche stoffe per uomo e per signora, comprese le ultime creazioni di moda. 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So;presa da dolori viscerali, è stata da una sorella tr"Si>ort«ta all'Ospedale San Giovanni con automobile pubblica, e il dottor Posssvini. prod;gateie le cure del caso, l'ha fatta ricoverare con prognosi riservata. — Dalla Groce Verde era Iesi sera poco dopo 1-e l'2 trasportato all'ospedale Martini tale Guglielmo Allocco di 22 anni, abitante in corso Parigi 156, falegname, il quale, atteso il treno rii Moda ne. in arrivo a Torno alle ore 21 presso il cavalcavia in regione Barriera di Francia, si era. a scopo sucida, gettato sotto il convoglio. Il dott. Governa gli riscontrò la commozione cerebrale nonché oltre varie lesioni eli minor conto, e, dopo le cure del caso, lo fece ricoverare con prognosi riservata. Il giovane disse che aveva tenlato di sopprimersi perdio affetto da malattia da lui ritenuta incurabile, e pcrehò disoccupato e privo di mezzi. Giuseppe Vaccarino, di 33 anni, da Torino, tappezziere, senza (issa dimora, l'altra sera verso le 21 si recò in via Della nocca 41. dove abita una sua sorella. Questa però non era in casa, e ririisceso nel cortile egli ingoiò 30 pastiglie di chinino rii >"tn:o a scopo suicida. Venme soccorso ria casigliani e passanti, e Iras-nortatn all'ospedale San Giovanni. Il dottor Pinarrìi gli praticò !e cure del caso e In fece ricoverare con riserva di prognosi. Il Vaccarino non volle spiegare il molivn del disperato proposito, limitandosi a dire che era stanco della vita 1 »i l Investito dal tram di Rivoli In coi-so Francia, verso la mezzanotte di domenica veniva investito, da un treno della Ferrovia di Iti voli, nei pressi della « Fabbrica Automobili Seat », il commerciante Giovanni Canale, fu Bernardino, di anni 6H1, abilame in via Digione numero S. Il freddo intenso, che consigliava al Canale di teneri' alzao il bavero dei « paletot », jdi impedi di sentire e vedere il sopràggiungere del tiam, mentre imprudentemente camminava lungo il binario. Fortunatamente, egli venne gettato fuori da! binario e se la cavò con alcune lussazioni all'anca destira e ferite ed escoria zioni alla faccia. Traspon.ito all'Ospedale di San Giovanni, il commerciante venne medicato dal dottor Pinardi, che lo fece ricoverare alla Sezione Fantino, giudicandolo guaribile in un mese. La quindicina delie Pellicce ! ' I primaria Casa rii pellicce e pelliccerie confezionate. in seguito al" miglioramento dei cambi ha deciso di applicare uno sconto speciale a tutta la sua pellicceria confezionata o ria confezionarsi su misura. Tale sconto sarà accordato da oggi Uno al 20 corrente a tutta la clientela. 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Ecco i temi: « I! primo ministro del Re Galantuomo », « Il terzo centenario di una rosa (Natale 1625) », » Il settimo centenario di San Francesco ». » Setto Caterine sante e sette Caterine diavoli », » Poesia e martirio rii Girolamo Savonarola », « Goethe ». « Carnevali d'altri tempi ». « Eroi e poeti dell'aviazione ». Le conferenze avranno luogo il giovedì, alle ore 17.15 precise, nel salone Margherita di Savoia feorso Guinee Ferraris. 25). I biglietti s'acquistano alle librerie 1 nostri eniralinl telefonici portano 1 numeri ■ -iO-'JiC direzione e RLDAZ10NE — 40-017 UFFICI dei € .'ECUENDO Li CRONACA » — 0-948 AMMINISTRAZIONE. Lia. carità del' sabato OBLAZIONI RICEVUTE nella settimana dal 7J novcmhre al a dicembre 10» In onore alla memoria della Sig.ra Boccaccio Adelaide Ttzzari maove del collega Silvio, l'Ulllclo Tecnico Carrozzeria Fini, L. Ita — E C. nel 7.0 anniversario della morte dei suoi cari geiillorl ricordando, 100 — Società «Anonima » r.coi. scomc al Circolo Centrale per l'ospitalità del Ti novembre. 50 — N N. per sovvenire .uuaìctie vecchia, so — E. O. P. In suffragio della mia adorata nel suo 3.o anniversari, ai poveri di S. Antonio, do — Fu. miglia C. Ir memoria del -M.o anniversario del loro caro Ernesto, 50 — La Mimma tier i poveri, 25 — I. V Brusa. 25 — C. G por una povera mamma, Oa la ricordo di L'jisa Marazill che elevò lo spirito alla scaola del dolore, il padre llaff.icle, Il fratello Carlo e la /to Luigi Marazltl da Catanzaro offrono al poveri della » starnila » cure mediche e una nona rata |ier un secondo posto nelle colonie alpini- e marine ■ Madonna Div. Provv. » (Parrocchia s. Dalniazzo), 20 — Che S. Anlonio aiuti tanto la mamma ed ancho un poclilno me N. R.. SO — L'umile obolo ad una bambina povera per le Intenzioni del mio Amen li. 15 , 10 — Per grazia ricevuta da s Anionlo. 10 — Per bimbi poveri affluchè preghino per me S. Ulta da Cascia che mi continui la sua protezione, 10 — Per grazia ricevuta da s. Rita da Cascia e s Teresa del Uain. bino Gesù poi- una povera vecchia L. ìt , lo — Per una piccola inalata voto mensile alla B. V degli Infermi N. N.,10 — Anima sania e buona di Piei Giorgie Frassail accetta il mio modestissimo obolo, la mia fervida preghiera: concedi pure e riposo alla tormentala anima di Costantino Sabanoft uccisosi a Hoin» 11 l.o dicem. per miseria, avvilimento In terra amica ma straniera, per una novera decaduta, 10 — A s. Rila da Cascia Ui ringraziamento o iierche mi continui la sua protezione R G B., 5 — Al inalali poveri N N . 5 — N. N. per una bambina povera, 5 — V. F.' tn ringraziamento a S. Rita da Cascia per grazia ricevuta ed implorando sempre la santa protezione, j — T V. Implorando da s Spedito una grazia urgente .1 — Festeggiando il 25 novembre, N N.. 5 — F.zlo, 5 — B. M. B. per onorare tutti I santi che Ilo invocato avendo ot.enuta la pra. zia. 5 - M D. a S. Antonio e s Rita da Cascia Invocando Ifc guarigione, 'a — Ad una povera ver chla in onore a M. V. delia Consolala e a S. Oluseppe come processa per ricevere una grazia M. V., o — Pier Giorgio Frass.nl, anima purissima e buona, oiticim ' Iri gì tanto invocala, anche so ti fui in vua sconosciuta, per 1 tuoi poveri E. B r. - Presso la llda agave di s Ampèllo M. Pio-Lucy. r. — Ringraziando s. Ilita dn Coscia e s. Lucia F A., i — A. B. a s Antonio' per di. verse grazi" ricevute, So — II. A per felice esito di eszmi, 21) — Total» L, CW. ' « Aite decorativa della casa » Alloggi ben decorati, tappezzerie comuni e di lusso. Via Lagrange, C - Tel. 40-083. I Di vertlmetiti CINEMA AMBROSIO Continuano con immenso successo gli spettacoli de LA GITANA la magnifica rievocazione filmica del celebre romanzo Don Cesure di Bazan. POLA NEGRI e WALLACE BEERY sono gli insuperabili interpreti di questo capolavoro, che fa rivivere tutta l'epoca sfarzosa del settecento spagnuole. Imminente: FALENA BIANCA il dramma profondamente passionale, in cui siìarbara La Marr, incarnando la protagonista, lotta in un continuo avvicendarsi di fosclte avventure, tra due rivoli che si contendono il suo amore. E' un dramma moderno, violentemente emozioname. Arrivi e partenze Ieri sera col treno delie 20,5 è giunto nella nostra città, proveniente da Milano, il Principe Umberto di Piemonlo, che è 6ceso alla stazione di Porta Sn-a. Col direttissimo delle 20,10, pure ieri sera, e partito alla volta di Venezia il Duca d'Aosta NOTE SPICCIOLE Una commossa ha sbadatamente lusctato sabato verso le ore 10 sul tram delta linea li un pacco contenente strisce di pc-IHucia. Chi lo avesc rinvenuto e presalo recapitarlo alla portineria di piazza Raineri. 22. Lsglone Sabauda. — Adunata questa sera alle 21 In casorma di tutti gli inscritti alla Centuria di pronto soccorso, abito civile. Associazlcne ex allievi scuola elottrotoonlea — Giovedì prima lezione del corso di betonaggio. Società operala mutua previdenza. — E' Istituita la consulenza gratuita per inni gii Puiuilln! ed esercenti, fatta da un lettale speriallzztito, tutti i martedì, giovedì e sabato dalle 50.30 alle 22. Circolo mandamentale Oonicra Nizza. — Domasi mercoledì adunanza del soci e abitanti regione per trattare dcl'n iranivla di Saluzzo, Lo somma di lire uo ha perduto la vedova dt guerra Bianca Belloni, via Cornala, V), che si raccomanda a chi l'avesse trovata. Università popolare — Oggi, giorno festivo, non avranno luogo le lezioni ne al centro nè alla periferia. Sindacato faeoista giornalisti. — Compiuta la ricostituzione, gli inscritti possono ritirare da domani presso la segreteria della Federazione sindacale, la tessera del Sindacalo. Stato Civile di Torino 7 dicembro 1025 NASCITE 1S: maschi i. letamine il. MATRIMONI: Poggio Carlo con Zlalarova Zorka — Moglla Giuseppe con Marchisio Olimpia — Hall, colta \ntonlo con Dutlo Marta — Torta Giovanni con I.amanna Maria — Valenzano Candido con Calcoprina Maria — l'eroi Giuseppe con Paveso Angela - Ozino Callgarls Alessandro con Colongo Teresa — Tarnani Tietro con l'eira Virginia — Macchi Italo con Tuzzi Emma — urino Otcslo con Quaranta Albina. MORTI: Bagnoli Ildegarda, d'anni 72. di S. Giovanni in Persicelo, casalinga, via Roma, il — Mo. rozzo della Rocca Virginia fu Emanuele, ld. 68. agiata, via II. Galltari, 31 — Soncinl di Longhena, uob. Sante tu Giuseppa. Id. 73. di longhena, agiato, via Principe Amudeo, 41 — .Morra G. .all. fa Giuseppe-, id 64, di Viliamiva d'Asti, pensionato, strada Casale 800 bis — Rossetti Maria in. Bonino, Id. 47, di Sparano C , casalinga, via Macerata. l<) — Gota Angela védova Slefaiio, Id. 60. di Valenza, pensionata, via Calvo. 1 — Bri"» Giacomo fu Giovanni, id 65, di Miagtlano B.. pensionato, corso Princiiie Oddone. 10 — Gariglio Bartolomei fu Giovanni, M ,")6, di Piobesi, negoziante, corso Peschiera, ior> — Reynaud Stefano fu Stefano, id. &7, di Pinerolo, pensionalo, via XX Settembre, 77 — Avallo Plorino m. Pènero, ld. 16, di Novara, casalinga, via S. Maria, 4 — ArapriO Francesco fu sebastiano, ld. di Trinità, pcnsionnio. cotw risale, tOS — Pialli Clara vedova l'unti, iti. ò.i. d! rorlno, giornalaio - Lezzo Mario vedova Magistrali id. 71, di Milano, casalingo — Vernassi Maria vedova Dogllnni, id. 40, casalinga — Marchetti Caaerina di Maurizi-i. id. 31, di Posano, casa'inga — un-;-- '.ui^.a di Nicolò, ld £>U, dt - ngasco. Figlia della carità — filone Anlonlet.^ di Giuseppe, id. 17. di Torino, operai.-, — Barbero r.nrldietla fu Giovanni, id 73. di Monlaldo Po, contadina — Bellandl Teresa di Glusepne, ld. n lagna, scuola ni. Minori d'an.il sei. 3 Totale 22. rii cui a domicilio 14, negli ospedali, istituii, ecc. s. Nou resi, denti in questo Comune 2. HeHa famiglia deila "5fempa„ E' morto ieri in età di 63 anni Carlo Pellegro, padre di un nostro aiutante macchinista. A! figliuolo ed agii altri congiunti inviatilo l'espressiono delia nostra sincera condo1 glianzu. Piccolo incendio Xel deposito d'olio alimentare di eerto Giu' Beppe fìinroni in via Gioberti 01, si sviluppava ieri un incendio enitaato «laìlp faville d'una kIuIh. che appiccavano il fuoco ri un mucchio di trucioli. Il fuoco si estendeva ben presto rcì altra merce contenuta nei magazzino. I pompieri, avvertili telefonicamente giungevano poco dopo al comando dcll'ing. Eolando ed in meno ili un'ora riuscivano a domare il piccolo incendio, duj rinite il <ic:i!e cudrouo distrutte tre iluinigianu d'olio del valore di circa 2000 lire. 11 Giaroui 1 non è assicurato.