Senza macchia e senza paura

Senza macchia e senza paura Senza macchia e senza paura ne Questa sera, 6 Decembre, tron Tanni fa — ! 18.03; — e l'estrema avanguardia delle forze italiane in Eritrea, comandata da un giovine maggiore piemontese, il cui nome doveva, dal ' ili seguente, assurgere indimenticabile e glo- iroso, Pietro Toselli, da Peverngifo, in quel i di Cuneo; e compositi del Quarto Battaglione indigeni — ciucilo deJ Toselli stesso, con I j itripitaui Bruzzl, Canovetii, ls;:el e Ricci, — ' d'una compagnia del Terzo - capitano Per-1 t"-^ ''"Z^TT TlT^r ™e! iVi.n.iJa, — delie ban:le dell Aeritele Guzài —I tenente Volpiceli!, — dello barde di ras Se-! bài, dt3i deglac Ali, dello sceicco Thala e d'i ; due sezioni della Prima Batteria da monta-1 «na - capitano Augnerà. - in tota'e. im\lucili o i pezzi someggiati, — era accampata al colle d'Amba Alagi. sbarrando la strada! da Asciargli! ad Antalò, con l'estrema siili- i stra prolungata fino Pila strada di Kclegft, e la destra al collo di Togora. 11 comandante | I rat .>..,:a.5„ di ras Oliò, di ras Alala e dJ ras ; ■Uni -:à — in totale, più di 30 mila fucili: . e, più di 30 mila fucili: ti ordini n,»r in rprf Ilè quei kIonw stesso ' avevo impartito trt che, a! menino fuccsslvo, sarebbe accorso, con una fotte colonna, in suo aiuto. Poche ore dopo,.' o fuis'aneiie ijuasi contemporaneamente, certo lo siefso giorno, egli avrebbe dovuto ricavi-.ro un ulteriore dispaccio, con l'ordine invece di ritirarsi imrnediv 'tamente, online impartito dal siivoriiatoro e in capo delle truppe della colo- | . , , j comandante in capo delle truppe della colo-1 ma, generale^Qarauew, teletta aio itali Asma-1 ra allAnnwfl.il il giorno 5. e da quwtt n- trasmesso la sera del 5 stesso, o più pro- babilnicntc, con parecchie ore di ritardo, la mattina del 6. Ma quest'orli.ne — l'unico provvido", data la situazione, l'unico urgente, decisivo — non giunse mai a degnazione. li giorno seguente, poco dopo mezzogiorno, della colonna Toselli non restavano pio che pochi superstiti, che retrocedevano combattendo: tinello a soia, ad Adora, cioè a 20 Km al nord, s'incontravano con le truppe del generale Arimondi, che avanzava. Ignaro del disastro. Il maggiore Toselli, rimasto ultimo su l'amba, era morto combattendo, la taccia al nemico. **• Kn grande, un puro eroe, Pietro Toselli, degno non solo della solenne celebrazione ohe domani, auspice il gruppo delle « medaglie d'oro •, c con 1 intervenlp del Ile, dal capo e dei membri d--l Governo, delle maggiori autorità militari e civili, gli verrà tri¬ butata in Campidoglio; ma d'ogni più alta ' osMmcelebrazuene: e che ia sua figura ola sempre presente ad ogni italiano, e venerata nel cuore. Che egli fu eroe nel senso pieno della parola, accomunando in se, con le più elette qualità propriamente militari, del coraggio personale, del valor combattivo, dello spirito di sacrificio, te doti precipue del ooudottiero d'uomini, ed eccellenti doti di cultura e d'ingegno, e adamantina tempra di carattere, e un serapremai ardente fervore diftleaìitu. Aveva innaia, e gli s'era maturata e arttnata negli anni pur giovani, la nobiltà d'un cavaliere amico-, e l'opera sua, ariette nelle mediocri pratiche cotidiane, s ispirava costantemente a uu desiderio, a una volontà di elevazione - era uomo per cui l'azione non è altro che il mezzo ad ascendere verso l'ideale, da questo traendo norma e virili. Coloro che conobbero personalmente, ne ritrassero impressi une d uomo supcriore, non meno per ingegno clic per cuore. Baratieri e Baldi ssera lo predilessero enti ambi; e impiegatolo in mansioni specialmente difficili, sia militari che politiche, n'ebbero prova anche superiore alla più speranzosa aspettativa; ed enti-ambi test mania-vano che, se il destino non l'avesse falciato poco più che trentenne, era uomo destinato a vaste e superbe Imprese. Luigi Mercatelli, cne gli fu spesso accanto, di lid scriveva : « ...in tutte le manifestazioni della sua attività si mostrò un soldato non solo, ma un aittadii'j, il cui occhio sagace non si arrestava alle eoiiLiiiyenze dtd momento, Jia si spingeva ben oltre nel! avveuiie... «...lo che l'ho veduto in Antalò, davanti all'amba di Uebra Ai là, alla la fronte e sfolgorante negli occhi ali ordine di scendere dove più ferveva, ira l'alte erbe incendiate, il combattimento, l'ho pur veduto sovente aggirarsi tra le rovine del Foio, int.-nto a interrogare i monumenti delle nostie passate grandezze o confortare l'ardente sua fi.de nel mdsmlndsstomdtoadsBi•gBn—cetrierltl'avvenire del suo paese, nel quale credeva. | E credeva anche in altre cose più aite e più , sante, onde scendeva sul suo pensiero quel | svelo di misticismo che tarilo conferiva ad , iattaccargli gli animi delie popolazioni elio- piche commesse alle sue cure. Ouante volto • wnon l'ho accompagnato per le ohiese di Ro- ma. al cader dello prime giornate di prima- quando per l'alte silenziose navale sin-1 vera, quando p?r latte silenziose navale sin-i smozzavano i lamentosi versetti di Geremial| l«In Africa era andato come a una mis"ii>ne destinala a raggiungere intenti non solo coloniali ma anche civili; e nella sua mente r^TMonVla MnS'i1 cui ! fco, rivarcando i mari, doveva contribuire a ritemprare le giovani fibre della nazione e pre-parurla a più grandi destini... • E l'attuale sottocapo di Stato Maggiore, il genc\rale Francesco Saverio Grazioli — che domani dirà il discorso commemorativo In Campidoglio — che amilo incontro al tenente liodrero di là dal confine dell Agame, quando quegli riMum'ò e riportò in palria 1 «e'ti mortali del Toselli. allora, nel '97. tenente I d'Artiglieria, scriveva: | «...Pietro Toselli non va confuso con la folla , poco simpatica degli aftriciwrisM arruffoni ed arri visti, i qu-.ili. per la sola sete di fortuna <• di gloriuzza, spingevano senza in'e'ligenza l'Italia in un'imureso rovinosa ed assurda: Pietro Toselli dall'animo suo mistico e poetico aveva tratta una fede incrollabile e sincera nell'avvenire'glorioso di queta Impresa coloniale. Egli, e forse egli solo, credeva fermamente ni compito fatale e quasi divino che Dio assegna alle naz'oni civili verso le nozioni ancora barbare; credeva tenacemente a quello che oggi muove a riso, alla no»tra I funzione civile su la t<>rra nffrlcana .. | emSocRi^^ t:is.-ii..a intelligenza, che non conosceva ostacoli, cne non paventava responsabilità Ma tra tanti documenti, credo opportuno citarne imo personale del ToselH, poiché m 1 paro che, doctimento. s1 Pu6 dire, diploma. t.ico. rispecchi molto bene l'uomo, e faccia parere le sue qualità me^Ho conttaddisttn-l«: ringegno, la conoscenza deBli uomini, la dirittura delle Intenzioni e delle parole, schiettamente rìspondonti le une allp altre, e Insieme 11 ben Inteso, elevatissimo orgoglio nazionale. E' una lettera ch'esll scrlB^ a ras Maconnen. In naia 5 decembre IR95 — solo due glontii prima del'* bnttaa-lia A Intenderla, ' giova 1.cordare che trattative av-viate n intrattenute dal Rara Meri, e poi naufragate, forse per inopportune intromissioni del fiovtriio di Itomi), s'erano svolto con il ra=, il qu'le s'era usurato già comò messaggero dà pac*\ intermediario tra il negus Me«ìiU c I'iìaL*. Tolgo 11 documento dalla L'eroe di Amba Alagì l trentesimo anniversario collezione de La Stampa — numero del 13-14 decembre del '95. Scriveva il Toselli a ras Maconmen, In risposta a una lettera di lui, In cui gM preannunziava la sua avanzata in armi: Tu mi domandi la parola del Baratieri. io ho mandato la tua preredente lettera, rlspon- dando il giorno 4 alta tua del 8 Deeembre. j l t anni io ei riauernin-iio te su« ecoejienii quali militari, di comandante': che se egli estese T V ->-ces-: "* -amplez?a la Slla fronte' relativamente | alle forze che aveva a disposizione, a ciò | la strada di Togora, che sarebbe stata quel la dell'eventuale ritirata; e contando d'altra parte sul tempestivo sopragglimgere della colonna Arimonai. che avrebbe avuto cosi il terreno ' per agevolmente spiegarsi, jruar nendo la linea, natura.lin.ente fortissima, di difesa, e particolarmente adatta per muo vere „ Cl>nI,raUaoco. Poj> Toselli ritirò neI|a sua ^ che mvMes* con 11 suo aiutanle-maggiore, il tenente Alessandro Bo oo ancora nelle stelle, cantò appassionata drero. E, al lume d'una candeletta, scrisse il famoso suo ultimo dispaccio: ... Sono molti 1 Motti! Molili Vedo l loro fuochi stendersi nel profondo orlztonte, ordinati, tome disegnanti tre grandi colonne in marcia a destra-, a sinistra altri fuochi, ma come di guardie e genti disperse... Spedi il dispaccio. E mentre Bodrero «i stendeva in terra, avvolgendosi nella manteliHna, per riposare, uscì dallo tenda, a contemplare la notte, gl'innumeri fuochi del bivacco abissino, le stelle, che riscintullavano splendidissime. Rientrò poco dopo; e chiamando il Bodrero, gli disse con voce d'ispirato : — Sandro, domani a Quarto Battaglione scriverà una pagina Immortale della storia. Me l'hanno detto le s'jille. Bodrero, ricordando, di chiarii va: • In qufll momento, mi parve un santo in estasi ». Poi, riusci aii'.-o* a dalla tenda, e guardan- cantò appassionata istra altri fuochi, ma ti disperse... mentre Bodrero «i lgendosi nella mancì dallo tenda, a connumeri fuochi del bie, che riscintullavano poco dopo; e chiadisse con voce d'ispi Quarto Battaglione mmortale della storia. lle. di chiarii va: • In qufll santo in estasi ». lla tenda, e guardan- folgorato, sommerso ' Gounod. mpente, dopo più di , disidrato combattiuasi tutti gli ultlciaM. pochi uomini, I canhe diecine di pa«si; no, invocalo con creile, angosciosamente olonna Arimondi; tutuorché l'onore, — Il 12 e 40, d'iede l'ordine do ojuesio fu effettua dell'epica lotta erano j di Togorà Incalzati I meinte l'Ave Malia del Gounod. folgorato, sommerso Investito, percobM, dall'orda nemica Irrompente, dopo più di sette ore di furbondo, disidrato combattimento, morti o foriti quasi tutti gli ultlciaM. le compagnie ridotte a pochi uomini, I cannoni minacciati a poche diecine di pa«si; dopo avere atteso invano, invocalo con crescente ansietà febbrile, angosciosamente spiato l'arrivo della colonna Arimondi; tutto, tutto perduto — fuorché l'onore, — Il maggiore Toselli, alle 12 e 40, d'iede l'ordine del ripiegamento. Quando ojuesio fu effettuato, e I pochi superstiti dell'epica lotta erano j avviati per la strada di Togorà Incalzati I dappresso dagli Seloa-d Inebriati del succes- j so, egli scese da il amba terribile, e ordinò a { I Bodrero di montare a cavallo, per correre j incontro ad ArimondS : — Dirai al geneoiale che prenda posizione • Bet Mariani: e il disastro sarà forse men grave. — Ma prendi tu U cavallo — gli rispose Bodrero: — vieni anche tu Qui non c'è più niente da fare: tutto è inutile... — E in-i=tè: — Vieni via. lìgli rifiutò, reciso: — No. Ormai è Anito. Mi volterò contro costoro; e sia quello che Dio vuole. E ripetè a Bodrero l'ordine di partire. Poi, ed volse nuovamente contro il nemico. Con uro strepitoso coro di urla selvagge, tra il tempestare della fucileria, la cavalleria galla veniva su a galoppo sfrenato. { A sem, raccolta la spoglia insanguinata, esanime, sul campo di battaglia, radunate religiosamente come reliquie tutte le cose di lui, ras Maconnen stesso dava solenne sepoltura all'eroe sul sagrato della chiesetta che sorge presso 11 colle di Amba Alagl, mentre i suoi guerrieri sparavano salve d'onore; e jaceva coprire il corpo con una tavola di wI10t con una gran croce nera; e sopra co° , r>i.rami[ie di sassi Da auol struiva un alta piramide ai bassi, pa quei luogo, da quellora. muoveva la mnabiie "ìw«, "° leggenda abissina, che ha fatto di citore. un anonimo poeta indigeno jntonava Toselli un eroe nazionale dell'Etiopia, come tale considerato e venerato. E quella sera stessa, forse, ai fuochi del bivacco del vin- presso li popolo ablsstno. quasi una subli mazione mitica, cui non disdice il paragone degli eroi omertà! Quando, l'anno seguente, l'Inno oelebratore, che ancor oegi si ricanta nell'Agame : O maggiore, o signore di mille fucili, era sangue la tua cena, la eena della tua spada era sangue..' O maggiore Toselli, o leone invincibile del- '^"un* traeflguraztone portentosa, quella ! che el operò delto memoria di Pietro Toselli I U tenente Bodrero andò a recuperare la salma, fu ricevuto da ras Mangascià con onori regala, proclamato deglac, e insignito della più alta decorazione etiopica, quella « di Salomone • . Poi, nel viaggio attraverso l'Enterta e l'Agame, fu un accorrere di genti, dì turbe, da ogni centro abitato e dai ptù lontani 'l'ioghi, per assistere al passaggio del corteo che riportava le ossa del ToselL. E I poiché, percorrendo 11 corteo l'Agame, cadde | la. priina pioggia della stagiono, deslderutts- inv0Cnla d.ae\™Ìe^L-!ì-^J°?*lare gridò che il ■ buon maggiore Toselli • aveva voluto, passando morto, dare ancora una prova della sua benevolenza, o aveva j impetrato e ottenuto da Dio ia^ grazi a ^1 ella ' I pioggia. E il corico swnte»« «1 apr.r,i la I via tra la folla, che sd Pr^eva. cpme fw»1 Uzzata, m toccare, per baciare un lembo ! della eoitire che ricopnva la piccola Damaa — -J l a MARIO BASAI. Il Re del Tabacco (servizio speda11 della, « Slampa •) Londra, 5. mattino. Un piccolo commesso di un tabaccaio di New York, partito da un salurio di 1S rce'li- ni alla settimana ù arrivato oggi ad essere il re del tabacco. Bernardi-' Bacini liti infatti in occasiuuB del suo 75* compleanno tatto il dono di 50.000 sterline (circa eei milioni lire) a vari ospviali londin-ei. I io ei riauernin-iio te su« ecoejienii quali ,j la tua avanzata contraddice alla proposta di i nted. 11 colloquio si svolge ali ombra di una convegno da te latta. i l,:''"'';i «11 fico, n.-l e cu. vicinanze ejumo sca- Ve",re avTr°'dlre auerm-delu «H m^Z^^&^&^L^ nessuno può misurare le conseguenze. Pen- I la zona e dei grossi calibri bauevano alcu *o la partenza è in potere dell'uomo, m>i j ne quote a noi ahtistaintl. il Stillano, seduto che l'arrivo sta nclle.mani di Dio; pensa che] dinanzi a me, su una stuoia, seguiva con a Mandala e Saati furono decise le torti di \ S^SSS'i Xl\L»^mf ni' i^^^SfaiM due gratuli imperatori di Etiopia. Se piacque Mg S^SqS mostrava affatto all'Italia aiutare il terzo Imperatore ad a.s-\ « Epii mi ha ripetuti quello che già mi era svrgere al trono di Salomone, essa potrebbe fctoto detto, a pioposito delle olierte di pace oggi distruggere t'opera sua di or sono sette' fatte alla Francia a mezzo del caid, Haddou bon Hamioii in un tomp anteriore allo (■: Con la Francia l'accordo è relativamente facile: con la Spagna duello sino alla fine » — I limiti delle aspirazioni del capi rlffano. Roma, 5. notte. Come i: noto l'on. Morsa fece nel mesi scorsi un viaggio nel Hiii, visitando il cam po di .'Vliil-cl-wini. Stasera la Voce llepubbilama riproduce un artìcolo deil'on. Marea sul colloquio rln lui avuto con Abd-el-Krim stesso. Si rive l'on Morta : « La causo della guerra c l'atteggiamento politico del Hill sono state argomento pr.nolpttle dell'interessantissimo collo iuio. che obiti a KàVnera, nella «ma di Ajdir, con n suo fratello, Sldi Molia . Àlxlci-Kiir d o , Hbon Ha.mioii. in un tomipo anteriore allo guerra Abd-el-Krim uve.a iiriviaito emissari con lettere e doni a Rabat, dal maresciallo za di Aibd-dl-Krim duro anche qui'inlo In l-'rnnr-ia avevo infimo nai """^ "?^fr?"H vere e proprie azioni di guerra. Fu quello U periodo In cui il comando rlffano rinnovò le prnpoeite di acromortamento. che il GaM- El-Krlm, il quale gli consegnò personalm*m te delle proposi* df accomodenvvito. molto favorevoli alla Fian-ia, in cui si arrivava perfino a concedere, in una forma dignito¬ LUi a [Olii «niellili