CRONACA CITTADINA

CRONACA CITTADINA CRONACA CITTADINA Diamo scuole ai bambini deficienti Buono, parto delle miserie unione rimano 1 tonata al grande pubblico. Quasi si direbbe Ch« 11 plw della ge-nLo noli'attraversare la vite, non abbia ocelli por vedere, non orecchi per udire. Pochi, pei- non diro nessuno, sono (untati di varcar la soglia d'uno di quegli , ospizi ove la pietà d'un'anima buona raccoglie dal putridume d'una stamberga o dal rango della strada le vittime della miseria e dal vizio. E' molto se alcuno si sofferma, in in "pomeriggio di sole, a guardare i banibl- ■ fri che escono da una scuola. Ma polche li vede puliti e ben ravviati, ilari e vispi, si dà ■ vo'«nti«ri ad intendere che tutti i fanciulli i abbiamo ad èssere così. Fingersi un mondo , Ji. salute e di bontà per non avere la noia di i dover ne pensare e tanto meno provvedere ad esso, è la forma più squisita dell'egoismo. In realtà accanto a quei bambini che escono dalla scuola con il benessere e con la gioia dipinte su] volto, stanno altre creature che portano nell'anima e nel corpo le stigmate di una profonda degenerazione. E sono, purtroppo, molte più che non si creda. Crescono hnzi di numero giorno per giorno. Vano e , crearne qui le cause. Uasti che dopo 1 immane conflitto europeo il numero e aumenjtala, e che il fenomeno s'innesta in qiiell altro, più complesso, dell'urbnnesimo. Questi sventurate sono il frutto più amaro dello -sconvolgimento onde il mondo e stato travolto, e insieme il prodotto dell'accatastarói della povera gente nella più lurida promiscuità, dell'accasciarsi di essa sotto la fatica >! sotto la miseria, del suo abbandonarsi alla sfrenatezza delle passioni più degradanti. Hon poche di queste creature nascono con tali segni d'infermità, che bisogna toglierle senz'altro dal commercio sociale e raccoglicrIje in ospìzi particolari; le più però, benone fortino in sè le stigmate dell'inferiorità niea e spirituale, continuano a vivere in nezzo alla società e frequentano la scuola. Molte volte 1 genitori, nella loro ignoranza o nella trascuratezza loro — e i due fatti, 'purtroppo, si accompagnano quasi sempre — molte vo'te i genitori non hanno che una vaga idea della inferiorità fisica o ir.orale del propri figli. In una famiglia, ove il padi-e viene a- casa quasi ogni sera ubbriaco, e •ruàndo è ebro sii abbandona a tutti già sfoghi della più crudele bestialità, é- difficile <\he l'ecoltabflità nervosa del figlio possa esjsere notata. Ove il padre è epilettico, e se non proprio tale per nascita, pure sotto l'avvelenamento dell'alcool contrae in modo spasmodico i muscoli del corpo, le stesse contrazioni rimangono di necessità inavvertite <ruando si ripetono noi figlio. Ove i genitori sono analfabeti, o hanno spento nei vizi più abietti; ogni luce di spiritualità, ove vizi o miseria o eredità hanno di un uomo fatto un bruto, come si fa ad accorgersi che i figu portano in sè aggravate lo miserie e i peccati e le colpe dei padri? Ma nella scuola queste mattanze a.ppaiono di colpo evidenti. La scuola 6 disciplina, è conversazione, ó apprendimento. Ma come disciplinare bambini ne) quali 1l.n dui primo istante si rivela una incapacità quasi assoluta di coordinare i propri movimenti? Come ammaestrare creaturine impotenti a concentrare la propria attori feloni*, nemmeno per pochi Istanti, sopra, >in determinato argomento, fanciulli privi quasi di memoria, e con uno sviluppo intelìet.tiin.ìo così tardo, che spesso a nove o diiooi iintii hanno ancora In percezioni di bimbi di 'ire o di quattro'.1 Accostatevi a loro e pai-lafogli; Il Imo parlare non è a volte che una Vjmfs5!bno confusa di suoni; d'una parola spessir pronunziano solo la sillaba ove batto .racconto e lasciano cadere le altro. Altre volte non sapendo pronunziare le parole detfti altri si creano essi la loro parola, ch'è, Por solilo, una rappresentazione onomatopeica.,Voi per'molto tempo non capite, gli ' altri., bambini non capiscono. Ma, subito siete coSlrV-ttl'-'a- notare 'iti..Quatte povere cre>fu« oltre -.ai difètti somatici che, sul TKjo. porta rilevare — un'eccitabilità eswterata,, un'obbedienza quasi cieca agli Impulsi delle proprie sensaziÒHir La sptritHalita appena, o solo di tratto in tratto, tralucente; l'aoimalità. più era**a dominatrice assoluta. lavarsi dagli altri, e di gran lunga iàfei-im'l ad essi, questi poveri esseri non possono ossero trattati comò gli altri; non possono nè negli studi riè in ogni altra forma ■r/olfa-vita scolastica seguire gli altri. Ciò che negli altri sarebbe colpa olio bisogna reprimere, in essi ó necessità abituale. O trattarli dunque in modo confacentc a.i loro bisogni, q abbandonarli. Non c'è via di mezzo. Ma ber trattarli in modo a loro confacente, per scenderò lino a loro, eliminare i loro difetti e- sviluppare ciò che anche in essi è di buono, bisogna separarli dagli altri e costituire per essi una vita e una scuola loro proprio. A Torino si è sentito da tempo tale necessità, e già da una dozzina d'anni si sono appunto a' tale scopo instituite in alcuni stabilimenti scolastici dello classi speciali per •bambini deficienti. E' stata un'iniziativa del Direttore generale, che un gruppo di maestri ha generosamente secondato. Ala per cosi grande città sonvi appena cinque classi in rutto: all'Aurora, a Madonna di Campagna, ailla Barolo, alla Gabrio Casati, alla Bcncónipagni. 'La più antica è la classe dell'Aurora, di là Hai Ponte Mosca, e vi insegna da dodici anni 1» signorina Peraldo. Ut frequentano, da ditiiotto a venti alunni, tra maschi e femmine: alcimt di se) o sette anni appena, altri hanno già superalo i dodici o i tredici. Varia l'età, varie le forme del loro difetto, vario 11' grado dello sviluppo infe'lel Inule. Alcuni Mhp.ttano appena con grande sforzo le prime sillabe, altri sono già avanti e leggono c iscrivono benino. Una cara fanciulla di 13 anni,, dopo sei di scuola intensa ed amorosa, è eiTivata a superare quest'anno gli esami di compimento ; e bisogna sentire come legge benino la povera bambina e come riesce a raccontare con garbo una favoletta. ò un raccontino. Miracolo, quando si pensi al pùnto di dove ella è partita e a quello dove bì trovano i suoi compagni da poco entrati nella scuola Ognuno di questi fanciulli è nato o ò stato colpito nella sua. infanzia da una qualche malattia; ognuno porta nel suo corpo le stigmate di essa. Ma è notevole come in tutVi — anche In quelli che paiono i più bassi nella soala dell'Intelligenza e i più vicini all'animalità - in tutti è dipinto sul volto il compiacimento e la gioia di trovarsi in quella scuola e con quella maestra. La scuola e il rifugio dalla miseria o dai dolori della casa; la scuola ù il sole nella tenebra della toro vita. Ognuno attende al suo lavoro vario secondo la sua capacità; tutti pendono flatla maestra, sempre in mozzo' a loro, sempre tutta di loro, l.a maestra li capisco tutti, qualunque sia il loro linguaggio, spesso frammenti e mozziconi di parole, o Parole create da loro per esprimere lo loro sensazioni: la maestra si fa capire da tutti, qua¬ i Uno sciopero per... il freddo L'Ufficiò stampa delle Corporazioni si-miaieali fasciste comunica: « Le maestranze della Fabbrica automobili •« Aurea » Mino in agitazione da alcuni fior; ili. Giovedì scorso, doto il freddo intenso di questi giorni e la mancanza di sufficiente riscaldamento nell'officina, gli operai sospesero il lavoro, chiedendo alla Direzione ili provvedere. Non avendo quest'ultima dato wifflcenti assicurazioni, gli operai abbandonarono la fabbrica. I.a mattina dopo uu avvisò, affisso alla porta, dello stabilimento, avvertiva, la matóitranza che lo :;tabiliriientfl re slava chiuso uno a lunedi, prossimo <• che l'orario sarebbe sitato nioditloato. Questo provvedimento della Direzione veniva male accolto dagli operù-i, che si recarono in massa alla sede delle Corporazioni fasciste. '■ \ì segretario della Corporazione dei metallurgici signor Antonio A^hemo, fece agli operai - ta relazione del colloquio avuto col direttore, Ing. Magrini, e riferì anche in me. rito alla questione degli aumenti. Nel pomerliloMo di Ieri, nella sede dell'Anima, n stata esaminata ampiamente l'origine della vertenza <} la questione sia degli aumenti che degli arretrai!, ma non fu possibile raggiun-Bere un accordo. Questa mattina gli operai sono convocati ancora nella sede delie Corjioinziofii fasciste per udire l'esito delle trattative c deliberare In merito ». 1 lunque sia il giudo della loro intelligenza. Dove 11 padre, dove la madre, non sono arrivati, la maestra è arrivata. La maestra W ha raccolti, là ha intesi, li ha amati, si è fatta amare più del padre, più della madre, perchè essa e il solo raggio di luce che è scojo ad illuminare la povera loro anima, perchè essa e tutto per loro. In quella scuola arrivano tutte le miserie della vita. Ma insieme con le colpe più sozze, con i vizi più luridi che si sono come infranti su quel'la soglia, brillano — ed e bene dirlo per conforto dell'umanità — le virtù più gentili, gli affetti più santi. E' passato per quella scuola, il figlio che porla nel porno e nello spirito il marchio infame dell'incesto della madre con il figlio. Vi è venuto il povero epilettico, che nel singulto continuo onde è preso ripete per tutta la vita il terror della madre quando lo portava nel seno e proprio in quelle condizioni percossa a sangue dal marito bestiale. Ma vi è passato anche la creatura innocente, verso la quale i genitori non avevano altra colpa che di averla generata negli spaventi e negli orgasmi della guerra. E' una storia di pietà e di sacrifizi clic merita di essere ricordata.. Dallo spavento della guerra la mamma era stata cosi colpita che tutto il suo orgiinsmo nervoso ne era rimasto alterato. La creaturina era nata cosi, ammalata, sofferente, deficiente L povera mamma aveva fallo o"ni sforzo, sofferto ogni sacrifizio per salvarla. Umile serva si alzava alle cinque orni mattina per preparare il bagno alla sua creatura: poi la rimetteva a letto. AHa sua ora la vestiva, e dalia barriera di Nizza la portava attraverso tutta la città, a (niella scuola, ove una maestra cosi umana gl.iol'aveva accolta e pareva ridesse a lei con la nBrola l'intelligenza e la salute. A luglio il bambino rnon di menengite. Tutu i bambini della scuola piansero il compagno e portarono fiori sul suo tumulo. Ma il padre — umile tranviere — e la madre hanno continuato o^ni eiorno di libertà a portar fori 6u quella fossa. Un giorno vi ritrovarono la maestra... Per tanto luridume, per tanti vizi, ner tante colpe che insozzano e marloriono il mondo, vo! creature innocenti, poveri operai ed umile maestra, vi siete stretti pian-:endo e vi siete baciati sonra quella tossa!... Nel dodici anni che insegna in quella scuola la maestra Peraldo ha scritto in un suo quaderno, giorno per giorno, la storio d essa. Ha scritto con sincerità, con umiltà quello che le raccontavano i suoi piccoli allievi, quello che le e occorso con essi. E ne e uscito uno dei libri più umani, più interessanti che. siano mai stati scritti sull'argomento. E' la vita del quartieri poveri d'una grande città veduta attraverso la scuola più sensibile alla loro miseria e più sofferente di essa. Ed io mi auguro che un editore intelligente 10 voglia presto pubblicare. Sarà un eccellente affare por lui, ma sarà insieme — ed e la cosa che importa — una lezione di urna* nità per tutti. Scrivo della scuola della Peraldo perche 6 la più antica.. Ma quello che si dice di essa potrei ripetere della scuola di Madonna di Campagna e di ogni altra. Agli insegnamenti della Peraldo si è formato un gruppo d maestre degne di lei. L'opera di piota e di umanità elio compie questo piccolo gruppo di insegnanti e veramente magnifica, e per questo rispetto Torino non può, che andarjie orgogliosa. Ma è appunto la bontà dell opera ch'esse compiono che ne fa sentire più vivamente l'InsutTlcienza. Linsumc enza — si capisce — rispetto ai bisogni della città. Cinque classi che raccolgono insieme appena un centinaio di bambini non sono che cinque piccole isole sperdute neil ampiezza dei mare. Già ognuna di queste classi è ìnsultlciento ai bisogni dei propn alunni. Perche ognuna di esso 6 costretta ad accogliere nella stessa aula- fanciulli per età, per torma del loro difetto, .per sviluppo intellettuale troppo diversi, Con una scolaresca siffatta-• la maestra ha un bello faticare, ma non potrà mai ottenere i risultati che effettivamente potrebbe raggiun. gere. Per ottenere quel, risultato bisogna prima raggnippare insieme gli alunni secondo 11 criterio della loro capacità fisica ed intellettuale. Ora ciò in una piccola classe non si può faro. Ciò non si può fare se non raccogliendo insionie tutti gli alunni deficienti della città. Allora solo essi si potranno ripartire organicamente, e si avranno in conseguenza classi organiche. La prima o più assoluta necessità del momento è dunque instit.uire in'un unico edilizio la scuola speciale per deficienti, alla quale confluiscano non più i pochi bambini di un rione ma quelli che si possono raccogliere da tutta la citta, I mezzi di comunicazione odierni rendono oggi agevole quello che una volta, forse, solo con grave stento si sarebbe -potuto fare. Ma c'à anche di più. Una scuola per 1 deficienti non e una scuola come tutte le altre E«=a è anche, c prima forse d'ogni altra cosa, una casa di cura. Il deficiente è un piccolo ammalino che ha bisogno di cure continue; del medico che ogni giorno lo sorvegli; dell'infermiere che gli somministri lo medicine e gli faccia fare tutto ti cure che 11 medico gli ha ordinato. Per il piccolo deficiente, il cui male è quasi sempre, frutto di miseria o di vizio, l'alimentazione è parte integrante o quasi base della cura. 1)1 qui la necessita d'una cucina speciale, e ccn essa di sale di ginnastica particolari. Tutte cose che non si possono avere se non in odi-tìzio creato a tale scopo. Milano da parecchi anni si e data, altre città si vengono dando instami di tali genei re. Torino non può essere da meno. Bisogna dolorosamente persuadersi che se Torino ha tanto^fatto per l'istruzione elementare, essa, per alcune categorie d'istruzione, non è pm alla testa del movimento. Gli sforzi degli individui, per aiditi e generosi che siano, non contano. Qui 6 il Comune che deve fare. Vhdromo altra volta ciò che harno l'atto le aiire città, intanto diciamo al Comune ohe bisogna fare. E fare presto. Le anime buone che aiutino l'iniziativa del Cernirne e cooperino a fare dell'albergo dell inferiorità e dol doloro la Casa della gioia i del rinnovamento, non possono mancare. Se in una piccola classe sperduta lo sforzo uitusi ignoto di una maestra tanto hu potuto ottenere, che risultati si avranno quando si ^sommino gti sforzi di tutti i volonterosi? Tu i poveri esseri che .quella maestra ha accilto nella sua classe, c'era una piccola ragazzina con tutto le stigmate dell'Inferiorità. Ogji quella bambina è una ragazza, che ogi.i festa, quando i\ libera dal lavoro della fabbrica, va a trovare ta sua maestra, si consiglia con lei, vive secondo i suggerimenti di ei. Bisogna volere che la Casa dei deflcetti raccolga tutti questi infelici, perché li Rdima dallo inferiorità che la natura ha stanato in essi, perchè np faccia delle persone veramente umane come quella buona ranciqlla. La partenza del gen. Giannuzzi-Savtili |j Comandante del Genio del t.o Corpo ti Annata, tenente generale omnia. Aliretò Giannuzzi-Savelli, e- stato recentemente d.atinàtó al Comando dal Genio del Corpo d Armata di Homà. 11 distinto ufficiale — al quale si devono parecchi tra i più importanti edilizi mi'itaTi ultimamente sorti nella nostra città, era ormai consideralo cittadino torinese, giacchi* egii era stato assegnato alla locale Direzione, del Genio militari! fin da quando era capitano. E d'allora — Iranno che duranti' ia «immi — non lasciò più la nostra città uve percorse tutti i gradi della carriera Uno al supremo che attualmente ricopre. A testimoniajtì all'egregio generale il rammarico di quanti lo conobbero, si raccolsero intorno a lui (d alla sua signora i membri del Comitato del Piemonte per le onoranze ui caduti dell'Arma del Genio, insieme ai generali Glustettl, Albarello. Calllgaria, Rugaero, i colonnelli Randi e Catella, il tea. colonnello Pascoli, il maggioro Rigamontì ed altri numerosi ufficiali ed estimatori. Salutarono il partente, con affettuose espressioni; il gen. Giustctti e !a signora Occella, ai quali rispcee, ringraziando, il gen. Giànnùzzl-Su«Ui. De Pinedo e la Befana giornalistica I la Befna giornaI ana •(««, hi.»; jni.i Lana, Stona, libri, giocattoli» MICI Perché il giorno della Befana trascorra lietamente anche per quei bimbi che invano metterebbero lo loro calze bucate alla fine- stra e Io scarpine sdruscito sulla porta, il Co- , milato elio organizza la benefica manifesta- zione giornalistica, di molto, ma di molto co- se ha bisogno. Affinchè... i tremila pacchi (di- ciamo tremila, perchè ogni anno si deve fare , qualche cosa di più: mille nel primo, due- mila nel secondo, tremila nel Urzo) che si I intende distribuire non risultino inferiori a j quelli dell'anno scorso, il Comitato necessita ■li molta lana e di molta, stoffa, di molti libri e di molti giocattoli e infine di molti dolci I pacchi vengono distribuiti a bimbi di età variante dai due agli otto anni, e in conseguenza, come diversi sono i bisogni, differente può essere la qualità dei doni, pure restando nei generi indicati. I vestitini di lana sono adanatissimi per tutti. E' l'Indumento questo che torna più gradito e che ha forma più pratica. Per la stoffa è buono qualunque taglio, qualunque tipo. Per i libri non si fa distinzione di autori, purché siano divertenti e adatti all'età dei ragazzi. In quanto ai dolci non si fa che una preghiera .che siano... graditi al palato. Lana, lana, lana! U Comitato si rivolge indislintamente a tutti: agli industriali, ai j commercianti ai privati, chi può mandare molto maudi molto, chi può mandare poco mandi poco, ma subito. La confezione dei pacchi sta per iniziarsi e lo signore che si prestano a tale ufficio con l'ausìlio dei Giovani Esploratori del Corpo Nazionale' hanno bisogno di sapere al più presto di quanti doni possono disporre. E qmsii devono pervenire in via Carlo .Uberto, 1S, sode dell'Associazione della Stampa, non più tardi del giorno la Si dirà: i doni sta bene, ma perchè le offerte in denaro? Nello scorso anno, ad ogni bimbo, con il pacco è stato consegnato un biglietto da cinque lire; anche quest'anno si vuole ripetere l'offerta. Por tremila pacchi occorrono quindicimila lire. E poi: i denari sono necessari per acquistare generi indispensabili a completare i doni. Sicuro di avere il denaro necessario, il Comitato ha già ordinato mille capi di lana. L'Associazione della Stampa o le amministrazioni dei giornali cittadini, ricevono le offerte. Cassette speciali verranno poste a disposizione del pubblico da martedì nel Bar Mulassano In piazza Castello, nel Caffè Biffi in piazza San Carlo, nel Caffè Gabii in piazza Solferino, nelle pasticcerie Giordano in via Garibaldi N. 33, e Cotto e Croci in via Po, 42. I generosi hanno molte strade per farsi vivi. Una prima notizia per i bimbi che si trovano in condizioni di avere il pacco. Il commissario aggiunto prof. Collino, interessato dall'Associazione della Stampa, ha dato . incarico ai patronati scolastici e ai Comitati di beneficenza degli asili di ricevere le iscrizioni. Ad essi debbono far capo quei bimbi elio frequentano lo scuole. Un l'orto numero di pacchi sarà posto a disposizione dei Comitati della Carità dei giornali cittadini, 'lutti i bimbi poveri possono Inscriversi, ma in. un posto solo. Le doppie iscrizioni saran. no annullate. Nel primo comunicato relativo alla Befana giornalistica, abbiamo dato notizia dell'atto generoso del Principe Umberto; diamo oggi un'altra informazione graditissima: il comandante De Pinedo, pregato dal comitato, ha acconsentito a firmare un eerto numero di fotografie preso al suo arrivo perchè siano poste in vendita a beneficio della Befana giornalistica. E' un documento prezioso e un ricordo. Queste fotografie si trovano in vendita all'Associazione della Stampa. Per semplificare o stato stabilito un prezzo, ma chi vuole dure di più, acquisterà.,, un maggior titolo di riconoscenza. Per i lavoratori agricoli L'Istituto di d il gL'Istituto di previdenza sociale comunica: « incordiamo ai datori di lavoro che, io base agli accordi intervenuti fra le rappresentanze delle organizzazioni agricole della Provincia e l'Istituto di previdenza sociale per la Provincia di Torino, essi avrebbero dovuto presentare aUilstituto. fin dall'll novembre u. s., rispettivamente 11 secondo elenco semestrale dei salariati fissi e il terzo , elenco trimestrale degli avventizi, accompagnati dai relativi importi assiciu-ativi. Colo- ' io che non l'avessero ancora fatto, uon lascino più passale altro tempo, e si affretti no a regolarizzare la posizione. Coloro poi, elio hanno assunto fami.rlie o salariati fissi col San Martino corrente anno, uon. dimentichino di presentare il regolare elenco e di fare il relativo versamento entro 1*1-1 maggio del venturo 1926. « Richiamiamo ancora l'attenzione dei lavoratori anziani sulle condizioni di favore loro l'atte per fruire della liquidazione della : pensione dii vecchiaia Di norma, c-sa vien fatta a tn anni compiuti, purché l'assicura- I to abbia pagato almeno 240 contributi quindi-1 cinali. Tuttavia e consentita la liquidazio- ne di tale pensione agli assicurati che abbiano versato almeno l?.o contributi quindicinali, purchò si trovino in una dello seguenti condizioni: a) assicurati che alla data l.o luglio IMO avevano età fra i 60 e 1 65 anni, sempre che òiano decorsi almeno cinque anni dalla tata predetta. F. cosi col l.o luglio 1925 s: •■ maturalo il diritto a-tale liquidazione per gii assicurati che, avendo pugato almeno teO contributi, abbiano ora età fra 1 65 e i 70 anni; 01 assicurati che alla data del l.o luglio 1920 avevano età superiore ui 55 anni, ma non superiore al 60 anni, sempre che possano diinosU'are di avere lavoralo in complesso, dopo il 55.o anno di età per almeno 240 quindicine. U diritto per questa categoria di assicurati non può verificarsi che col 1930 sempre che essi abbiano continuato a lavorare per i 10 anni decorrenti dal 1920 al 19Ó0, pur avendo solo pagato la metà dei contributi che di norma generale dovrebbero versare. « Tali facilitazioni, segnatamente la prima, che dà già fin d'ora i suoi frutti, consentono ai lavoratori anziani di friure dei benefici dell'assicurazione, che in caso contrario non avrebbe avuto per essi alcun pratico effetto. E debbono essere tenute ben presenti dagli interessati, per non perdere il cospicuo vantaggio che, in considerazione delle loro particolari condizioni, viene loro consentito » lldaC La carità del sabato OBLAZIONI KICEVOTE n«*Ua sctliaiauit dal SO novembre al 5 dicembri.! 102j In ouoro alla momorta della Stg.ra Boccaccio Adelaide Ttzzarl madre del collega Silvio, l'Ufficio Tecnico Carrozzeria Fiat, L. 112 — E. C. nel 7.0 anniversario deUa morta dei t-uol cari genitori ri: cordando. ìoo — Socieia. «.Vuoulnia » riconeoccntc al' Circolo Centralo per l'ospitatila del 'J7 novera, bi-e, 50 — N. N. por sovvenire nualiUe vecchia, 50 — E. C. p. in sutfraglo della mia adorata nel suo 3.0 anniversario al uovari di S. Antonio, 50 — Famiglia C ui memoria dol -.'fi.o anniversario del loro caro Ernesto. 50 — La Minima per ì poveri, 25 — I. v. Brusa, io — C G. por una povera niamvaa, Sb - lo ricordo di uulsa Mara-ziti elle olerò lo spirito atta .-.cuoia del dolore. U padre BaUaoIe, Il tramilo Carlo o la zio Luigi Marazitl da Calaczaro offrono al poveri della » Stampa » cure medidie e una nona rata per un secondo posto nello colonie alpine e marine ■ Madonna Dlv. Prow. » (l'arroccala s. Daunazzo;, 'J0 — Che S. Antonio aluti tanto la mamma od anr.no un poonino me \. R.. ?o — L'uinUe obolo ad una bambtba povera pei- le intenzioni dot mio Amen u. 6.. in -Pai- grazia ricevuta da s a monto, io — per bilobi poveri atiuii-liu ine'jrliir.o per me k. Itila da i-i>e.'a cho Hit continui la snu protezione, io — Per irt-azia ricevuta da s. iuta da Cascia e S Teresa del Uain. limo Gesù |.oi' una povera vecchia L. U . lu -l'or una piccola maiala voto mensile alla u. v. I logli Infermi X. X.,10 — Anima santa c buona | h Pier Giorgio Frassati accetta U mio modtistissiin obolo, la ulla fervida àiregniora: concedi pace e l'poso alla tormentata anima di Costantino Sabauiff uocii30,sla Koma Ll-i.o dicein. poi* miseria, avi v linealo tu tèrra amica ma. straniera, per ima I intera doi-aduia. 10 — A S Itila da Cascia hi . liiijrozi.tiiieiiio e perchè mi continui la Mia prò ! te/me U. li. B„ 5 — Ai malati poveri N. N., 0 — .-. n. per ud3 bauiluiia povera, 5 — F. F. ia l rtnttazlamento a S. Rita da Cascia per grazia ricevila ed implorando sempre la santa proiezione, . — T V. Implorando da S Spedito una eiazia irgentc, 5 — Festeggiando 11 25 novembre. N. N. 5 — Ezio, 5 — B. M. B. per onorare tulli I sani che ho Invocato avendo ottenuta la gra. zia, f. - JI. D. a S. Antonio a S. Rita da Cascia tnvoca.do la guarigione, & — Ad una povora vecchia in onore a M. V. della Consolata e a S. Giuseppe .ime promessa per ricevere una grafia M. v.. — Ptor lilorcio Frascati, anima purissi ma e bu.ua. ottiemnl la grazia tanto invocata, alleilo so tilul in viia sconosciuta, per 1 tuoi poteri E. U.. A — Presso la tida. agave ili S Ainprito M. Plo-Li-,5. f. - Ringraziando S. Ulta' da Cascia e S. Lucie F. a.. ■> — a, u. a S Antonio per diverse graie* ricevute, 5f. — rt. \ per l'elice esito di numi, .1 - Totak 1. •:?.* La protezione dell'infanzia Allo scoo di ttre il iù efficace e sol pAllo scopo di ottenere il più efficace e sol- lecito raggiungimento degli scopi che si pro pongono io istituzioni di protezione dell'in fànzia funzionanti nella nostra città, il Co rollato regionale dell'.* Unione di sussistenza , all'infanzia » ha. preparato un progettò di coordinamento elio sarà sottoposto all'esame, alla discussione ed all'approvazione dei rap Dresentanti delle istituzioni stesse. Diamo , qui le principali proposte contenute nel pro getto: I r Lo istituzioni che fanno da Ufficio Infor j mazioni, per la parte, elio riguarda i mino- j tenni, come la. Congrega zione di Carità, il Comitato di Difesa dei fanciulli, l'Unione Femminile, ecc., si accordino perchè questo servizio venga fatto da un solo organo, in modo da evitare agli interessati corse dall'imo all'altra. Opera ed un'azione eventualmente disarmonica e nociva, U che avverrebbe nei caso di aiuto alle stesse persone da parte di due Istituzioni, ad insaputa l'ima dall'altra. « Le Istituzioni ed I Comitati chfl raccolgono offerte a favore dei fanciulli bisognosi, comi; il Benefico Pesco d'Aprile. l'Elmetto Benefico o simili, verseranno le offerto non aventi una destinazione specifica alla Congregazione di Carità per ripartirle fra gli Enti costituenti questa intesa. Tale ripartizione, sarà fatta dai rappresentanti di tutti questi Enti. - L'ammissione di nuovi Enti sarà subordinata alla maggioranza assoluta di voti dei rappresentanti gii Enti componenti l'Unione od intesa attuale. " La protezione legale dei minorenni assistili dai vari Enti federati sarà fatta dalla sola istituzione ad hoc attualmente esistente: il Comitato di Uifes . ,doi fanciulli. » Le istituzioni di cui sopra si impegnano a ricoverare i fanciulli che loro affiderà il Pres;dente del Tribunale a. termini dell'art. 221 Cod. Civ. nel limite dei P'je'i offerti dai vari Istituti. Allorché si tratti di funciulli superiori agli anni 12, ma inabili al lavoro, la. Congregazione verserà eguale somma per il loro ricovero (o una somma minoro qualora ciò sia possibile) fino all'età di anni li. In seguito questi minorenni saranno trattati come gli altri noveri della Congregazione. « Per provvedere ijl'immediato ricovero noi casi urgenti. l'Istituto «lJro Infamia Berelieta.-, accoglierà, come già ha dichiarato, senza, formalità e cori anche senza visita medica, i ragazzi che si trovano nelle condizioni volute dal proprio Statuto che gli verranno affidati dalla Congregazione di Carità, o. nel caso di ragazzi senza domicilio legale in Torino, da altra delle Opere unite, sotto la condizione che questi ragazzi verranno ritirati immediatamente qualora l'Istituto Pro Infamia ne li richieda per non essere essi adatti all'Istituto per sanità o per condotta. « Per assicurare In modo continuativo l'assistenza dei minorenni cosi ricoverati si propone: a) che l'Istiuto Pro Pueritia accetti i bambini dai 2 ai 6 anni; l'Istituto del Comitato Difesa fanciulli dai 6 ai 10; la Casa. Renetlca e il Bonafous dai 10 in poi. Che gli Istituti Barolo accettino le femmine. L'Istituto Buon Pastore accoglierà le ragazze discole non oltre sedicenni, destinate al Riformatori, durante le pratiche per l'assegnazione Ministeriale che darà esecuzione al decreti di internamento dell'art. 222 del C. C. •■ Per evitare duplicati il Comitato Difesa fanciulli non si occuperà di regola di fanciulle discole a meno che gli siano affidate dall'Autorità Giudiziaria o si tratti di minorenni tradotte in giustizia, ■< Le Istituzioni componenti questa intesa pubblicheranno un Bollettino unico disponendo di uno spazio eguale e concorrendo nella spesa in parti uguali. L'adesione al Bollettino non è obbligatoria. « I sussidi di cui l'Unione Italiana di Assistenza all'Infanzia potrà disporre, saranno di regola riservati alle istituzioni che avranno aderito a questa intesa di coordinamento. . i Questa intesa durerà per un anno in via d! esperimento. Coloro che non intenderanno di continuarla dovranno farne denunzia all'Unione di Assistenza all'Infanzia entro l'ottobre 1926 ». Festa di ex militari , ' : del Sodalizio, il Principe Etm to di Savoia, aveva Voluio on I brazione facendosi rappresenti 1 nello degli Alpini comm. Rovere, che sedeva al centro de! palco d'onore. Ai suoi lati ave L'« Associazione generale di mutuo soccorso fra sottufficiali, caporali e soldati in congedo o ha lestegigato ieri il cinquautaciuquesimo' anulversano della sua fondazione, cou una semplice cerimonia d'umpronta schiettamente famigliare che riunii una vera folla di soci e diisimpatizzanti attorno al presidente cav. Viotto, ex consigliere comunale. La cerimonia si svolse nel salone al secondo piano dei locali di via del Carmine che per la circestanza erano stati decorati con numeiosi trofei di bandiere tricolori e con piante ornamenta!!. 11 presidente onorario Emanuele Filiber> onorare la celcppresentare da! colon¬ vano preso posto il comm. Inverardi, rappresentante de! Prefetto ed il colonnello CampogTande in rappresentanza del Comando del Corpo d'Armala e di quello di Divisione. Qua e là nel salone abbiamo veduto l'on. Panie, l'avi. Haby dei garibaldini, il comm. treom Peyretti della Società 1'" Esercito », ii Commissario cav. avv. Capozza in rappresentanza del Ouestore, il grand'uff. Bona ecc Numerose le rappresentanze, con bandiera, di Associazioni, fra le g,uali abbiamo notato l'« Archimede », l'.« Esercito », la Musica Berso San Donato, la Sucietà Alpini in congedo, Madri e vedove dei caduti, ex garibaldini. Malarici di guerra. Associazione nazionale di cavalleria, Reduci di Francia, Reduci d'Africa, ecc. Quando le Autorità, accòlte rial suono della marcia reale, eseguila dalli... Società mandoli-nistica « Euterpe », hanno preso posto, J vice-preaidente cav. Molino dà lettura delle numerosissime adesioni di uomini politici, autorità, personalità. Enti ed Associazioni cittadine Quindi il presidente cav. Viotto prende la parola e rievoca gli eventi attra verso i quali è passata l'A6SOCiazione nei suoi oinquantacinrjue anni di vita. Ricorda la fondazione, avvenuta per volere di pochi convinti apostoli, il isucceesivo largo sviluppo ptrtato ria n'affluire di soci c dalla prosperità finanziaria. Rievoca tutta ia attività del Sodalizio: la costituzione di unii Compagnia di tiratori, nel '79, che fu il impilo delle odierne Società di tiro a segno; l'istituzione di forme di previdenza e di assistenza ai soci che valsero premi all'Associazione all'Esposizione del 1S3Ì; la crlazione di un Corpo musicale che vinse ben cinque medaglie d'oro: l'erezione in Ente morale avvenuta nel 1895. L'oratore ci pi-porta poi agii angustiami anni di guerra, quando li* Associazioni, rimaste pressoché senza su.-i per i continui richiami alle armi, dovevano compiere1 prodigi per aiu*ave alla men peggio le famiglie dei soci arsenti, ò dovevano dibattersi tra difficoltà che furono mollo duro a vincere. Ma con la vittoria militare, le angosce ebbero termine ed ora, dice l'oratore si può mandare mi mesto e riconoscente pensiero alla memoria dei nostri caduti ». L'uditorio si associa, nlaudendo. in piedi. II cav. Viotto riprende e conclude, tra rinnovati applausi, dichiarando che la Società terrà fede elle sue trnriizioni. e mandando un reverente saluto al Re. che l'Assemblea tri suo balzando in piedi ed applaudendo, mentre la musica intona l"nn.> nule, foglie mia esecuzione musical.* da parte della Società corale ■< Paniera d'Orlrassnno e Crocetta ", dopo di che la cerimonia termina con la distribuzione di diplomi ai soci benemeriti. i La dimostrazione degli allevi ingeperi U Uii gpUni orolrsta della Feltrazione Universiaria U Direttorio del Gruppo universitario fascista riunitosi ieri sera, in uffruito agli incidenti verificatisi nella dimostrazione goliardica del uomeriggio, ha formulato un voto di protesta affermando che ■< la manifestazione suonava plauso a! Governo per il provvedimento preso per la direzione del Politecnico ». Fmz on? re! g> sa ner I Av ?zlone C "à l gCome g"à era avvenuto l'anno scorso, giovedì io •*orr., alle ore lf»,3t), nella Chiesa di san Dalma zzo, via Garibaldi angolo via delle Orlane, sarà celebrata, ccn partlcolara lenitila, la festa della Madonna .loll'Aviazi' ne Alla celebrazióne assisteranno lo auto rità Civili e militavi •• le i-apin-es'etitiihZe de: Corpi del Presidio, Scenette della strada Il provinciale e la ballerina ii pLui, agricoltore, veniva dalla provincia, da un paesino rlcll'Astiiiiano; lei, ballerina, ^ ve- j nivn... dall'altro mondo, clou (lugli Stati Uniti o parlava un inglese Itlianizzato ohe era un1 amore a sentirla. Finirono per intendersi c per , tro giorni cercarono d'annegare ingioine la pio-; pri» noia. Lu ballerina esotica s'era avvviUe- cchiata a ni, come un'ostrica. Ormai non l'a- ; vrebbe lasciato pio iiuoH'omoue tozzo e robusto , ohe aveva la somplictù d'un collugiale. Toh!; l'crcbó. non se la sarebbe portata al suo pattino? L'onesto viticultare però non era di questo rare. All'ingrosso aveva capito clic lattare si j 1"! jene di ia, quando si sarebbero lasciati'.' Portarsela al " a na c* ■ volle fare toeletta alla sua capigliatura da I !. commenti paesani: prese il coraggio a due mani . e pensò din bisognava farla -nini. I La ballerina, però, teneva duro: per questo era donna, senza distinzione, di razza. Al ristorante, dopo la colazione, il provinciale disse che doveva allontanarsi un momento. E la gentile amica, con granile cortesia, gli volle tenere il .bastone ed il cappello. Uscirono a passeggio: c ; lei se Io strinse a braccetto come uno sposo in , .viaggio di nozze. Poi volle andare ali albergo al ritirare certe sue valigie; e lui pagò il conto i senza discutere. Como si fa a discutere con mia 1 donna clie, nonché l'astigiano, non capisce neanche l'italiano? Capiva soltanto il linguaggio ! dell'amore* perchè cpiello è tutto particolare j e si parla a piccole frasi : « caro », « sempre con Ite.*), «per tutta la vita ». Ma quello « un linguaggio pericoloso : ed il provinciale cominciava a grattarsi la pera. Ingnillirsi, alla sua età. per una ballerina inglese era un affare preoccupante. Arrivarono in via Sacchi, dinanzi alla vetrina di uu « coiffeur pour dames ». La ballerina fare toeletta ulla sua capigliatura da « garsonne ». L'amico uon ebbe niente in con-, ! trario : ma fece capire che gli seccava pagare. | lui il servizio. Estrasse dieci lire e le diede in | i mano alla donna, perchè pagasse lei. Per quale ragione? Chi lo sa ! La ballerina non ne fece gran conto, sapeva che il suo provinciale aveva un timoroso pudore di tutto. Entrarono. Lui si accomodò su una sedia e prese un settima- : naie illustrato. Lei si affidò alle mani di un i , pallido figaro, che le mise addosso la gran cappa i bianca. Il parrucchiere aveva incominciato a picchiet. tare le forbici sul collo bianco della donnina ; I o le piccole ciocche di capelli biondi rotolavano i lentamente sulln cappa bianca. II provinciale ! guardava le illustrazioni del suo giornale. Cioè ] tingeva di guardare il suo giornale e non lo vedeva. D'un tratto si alzò, in quattro salti fu alla porta e si precipitò in istrada, come se tosse impazzito. II parrucchiere rimase di gesso: ma la donna comprese e scappò fuori anche lei, in quell'arnese che, sotto i portici affollati, la faceva sembrare perlomeno una pazza. Gridava i parole strane dietro a lui che fuggiva. « Proj messo... promesso!... Vigliacco!...» (Fra parenI tesi « vigliacco » è la prima parola che iinpa| i-uno anche le ballerine esotiche mettendo piede in Italia). In via Sacchi passava un tram. I L'avventuroso provinciale vi montò di volo e I approfittò della confusione per nascondersi fra la gente. L'altra correva che pareva un fantasma urlante. Il tram, forse perchè non capiva I l'inglese, tirò via, scampanellando, corno se nulla ! l'osse e si portò lontano a perdita di vista. Fuo~ | ri pericolo. La povera ballerina, con la sua « colffuro » fatta a metà, rimase in mezzo alla strada a pestare i piedi ed a storcersi le mani, E coutinuava a brontolare rabbiosa «vigliacco» ogni dicci parole incomprensibili. Quasi subito le giunse alle calcagna il figaro, montato su tutte le furie : e cominciò anche lui a gridare : «Vigliacco o non vigliacco : lei non mi porti via la mia cappa o la faccio, arrestare ». La gente si accalcava per vedere ia pazza : fino a che venne una guardia e fece tornare la calma. Sventura per sventura, la ballerina pensò che tra meglio continuare il taglio dei capelli o rientrò in negozio. Ma il pubblico non seppe che c'era stato un piccolo d di i■pnnggnScncras pn seppiccolo dramma di anime. Stanco di vivere Stanco di vivere Giuseppe Vaccarino, di 33 anni, da Torino. 1 tapipez^iare, senza fissa dimora. Ieri sera ver- '«•"""••'•i c-i-iiz.rj. uom uuiiuia, ieri otri a vox - le 21 si recò in via Della Rocca, 41. dove : ila una sua sorella. Questa però non era I so I aibina una sua sorella. Questa però non era ] in casa, e ridisceso nel corti.'e egli ingoiò 30 i pastiglie di chinino di stato a scopo suicida. I Verune soccorso da casigliani e passauti. e trasportato aùiTospedaJe San Giovanni. Il dotI ior Plna.rdi g'.i praticò le cure del caso e lo i fece ricoverare con riserva di prognosi. Il ■ Vaccarino non volle spiegare il motivo del , rlisperato proposito, limitandosi a dire che ; era stanco della vita Salone Ghersl Oggi: L'ARABO con Alice Terry e Ramon Novarro Non si esagera dicendo che è grandissima l'aspettativa per le prime rappresentazioni rli questo finissimo -lavoro cinematografico, una delle gemme della più recen'e prodlizlo ne xiùx Ingram per ia l.o-w Metro Gold win. Una trama elencala in una smagliante fantasmagoria di scene di vita orientale av vince subito lo spettatore e lo fa simpatiz zare con l'arabo cavalleresco protagonista della bella e drammatica avventura Bisogna aggiungere che tutte le 'se scene di Oi l Oggi lo bella Terry non ha più a compagno darteli vago Rodolfo Va'entino, e il pubblico che affollerà il Salone Ghersl è chiamato anche a giudicare se avendolo sostituito con Ramon Novarro la bella Terry ubbia perduto rftl cambio. Noi non ci pronunciamo. Ululandoci ad osservare che nella film L'arabo Elafilm è un capolavoro del genere. Ia fusiùne .\fiee Terry-B a m'on' Novara è" Per fet(a „ „, > ^ja^Svo 1 e JfTetri? P " > ElaSabat.Invitca, sagio di mercioe il te fet(a „" > Sabatino Lopez su "GII esref e II teatro,, Invitt dll' teatro,, .Invitato dall'Associazione giovan'le ebraica, sabatino Lopes ha tenuto nel pomeriggio di ieri, nel salone della Camera di commercio, una conferenza sul tema: « Gli ebrei e il teatro ». Un pubblico spettacoloso è ac■ r^ì^o aì ^.^^^u; pubblico composto in gran I {Jal , , «jpvafll e di signore, ma che al] ar- , ?,° e Interessato assai c malgradu . 1 armila del tema, si è divertito un mondo | Pfr„*a torma brillante data dal conferenziei poco diversa dall'altra, poiché Dar gli ebrei i nel teatro esiste una tradizione che crii iti %u*Seur<£i$?n? n^tZ? J'™no™em ? „,À .fcim « ò un ÌL'?to u°n>o. ma il lì£conversazione.^ scritta. Non si ò ■^""nediografi Per nuQlat E Sabatino Lopez- ,1Lo«.ere .uotno ,cil teatro ne ^ da'o -eri la dimostrazione. L'argomento lo portava t mettere in linea una. serie di persone l'una tori rispettano per non disorientare il pubblico figure tutte di un medesimo pianoma Lopez non si ò acconteatato di all'near^ •e, ma le ha messe in movimento, e qua o i, 2L52£!«rat0 se-steis,°, C0I> la narrazione di aneddoti uno pfu dell'altro gustoso Per dare un'idea della conferenza, più che soffermarsi sulla illustrazione che Lòtte* ha noporlato sulla scena (tipici il Saylo. Sy. look, di Sakespeare. e il Daniele, di Dumas, figure notissime, che Lopez non ha fatto al! tre- che ravvivare nella memoria), bisognerebbe inferire le considerazioni e le deduzioni cne l'autore del Terzo marito ha credulo di fare per cogliere, attraverso le fln- ,m?mSCÌniiche' 1 cai:att«" della razia, i suoi difetti e lo sue virtù, lo sue illusioni e le fnf,.IS5ran?e 'G11 ebrei - ha detto Lopez Iniziando — amarlo il teatro e vi prendono pnrte attiva. Un tempo si accontentavano di nTSTeJPeUai?TU sPettatori di prima Illa; oggi oltre ad avere dei teatri propri, teatri ebraici, hanno nel teatro comune 'pòsiz'oni eccellenti come attori e di predominio come autori .-. fri Francia, nel mondo teatrale gli ebrei ne dominano e reggono lo sortigli autori più rappresentati e applauditi sono ebrei, da nernstein a Wolf a Tristam SSiSf™ :«ff",Rtì?rt non scherzano: basta^ricordare Sarah Bernardi. « In Italia non sono ancora giunti a tanto, ma — ha osservato Lopez - scommetto che tra la folla che mi ?foC^ta ,,vt, son2 alm<jno trenta giovani cho hanno I] loro bravo copione In tasca, e poiché sono tenaci testardi, veri ebrei, si faranno rappresentare ». Fatta questa premessa. Il conferenziere si a addentrato nel tema e na iniziata la presentazione delle figure cominciando da Sylock. « GII ebrei — ha deU bua r»j _, , ,—. m. ?'i>„^ito delittuoso, per virtù del poeta, tra ^en.,£ ,a Pers°na e diventa l'atto di accusa fli tutta una razza senza motivo dispersa e flagellata Presentati poi jrli altri, di tutti mettendone in rilievo le caratteristiche, ha opposto Sylock al Daniele della Moglie di. Claudio di Alessadro Dumas. « Daniele — 'ia osservato — è tanto disinteressato e-uanto Sylock è avido: l'uno vive di realtà, l'altro di illusione: l'uno non vede che il denaro e per avere il suo arriva al delitto; l'altro non vive che di un sogno e per la 6ua realizzazione a tutto rinunzia. Ma non è un sogno da poco: ridare alla razza dispersa, perseguitata, ma moralmente unita e viva, l'unith materiale: la nazione. E vede neTazfone ebraica la rete sottile che imprigionerà il mondo». E ha concluso: «Per questo Daniele, che rappresenta la speranza o l'illusione, la parte migliore degli ebrei possono guardare senza rancore ai varil Sy'ock che srli autori di tpatro hanno nortato sul1*» scena ». Un'ovazione calorosissima e ripetuta ha salutato U conferenziere al termine del suo dire. — Domenica prossima, alle 10.30, nel salone Ambrosio, il pubblicista Parv's terrà una conferenza con cinematografia, intito'ata: «Attraverso l'Egitto fascinatore». La conferenza è a beneficio dell'Assistenza sco[astica degli orfani di guerra, dell'. Unione generai insegnanti italiani ». l biglietti potranno esser? ritirati alla Scuola Pacchioni, oppure all'Associazione della Stamna, <n via Carlo Alberto. 11, e presso l'Associazione « Donne d'Italia », alla Mole Antonellinna. — Nel salone Margherita di Savoia anche rjiueet'anno Domenico Biiftfereiitil tenrà il consueto corso di dieci crmferetnze, cominciando giovedì 10 rorr. Ecco i temi : « Il primo minisrt<ro del Re Galantuomo », Il terzo centenario di urna rosa 'Natale 1625) », « Il settimo centenario di San Francesco », « Sette Caterine sante e sette Caterine diavoli », « Poesia e martirio di Girolamo Savonarola », « Goethe », ^Carnevali d altri tempi.., «Eroi e poeti dell'aviazione ». i.e coinfereaze avranno luogo il giovedì, alle ore 17.45 precise, nel salone Mnrgherita di Savoia (corso Galileo Ferraris, 25). I biglietti s'acquistano alle librerie Lattes e Treves e all'ingresso del salone. Stato Civile di Torino ca Lucia 6 dicembre ibìi. nascite N. 14: maschi 11. femmine 3. MATRIMONI: Alessio Giorgio con Ratti Ada — Barbero Ottavio con Posa Anna — Barbieri Glovaunni con Madri Ferdinanda — Cavatina Giovanni con Culna Giovanna — Cena Carlo con Vlgilcc cu Lucia — Di Felice Antonio cun Conte Giuseppina — Franco Lorenzo con Lavllettl Anna — Goj Pietro con Migliore Maria — Locco Luisi con Gatizla Anna — Mariani Celestino con Steca. Roitna — Martin Domenico con Ressero Gemma — pesco Luigi con Amaudo Lucia — Pracca, Già» Cattcrina. morti: Bobbio Margherita di Giuseppe, d'anni tt>._dt Torino, sarto, via Vlllalranca. si Marottt j cinto con Giardino Maria — Savina Umberto con ^oroiu Goisomlna — xorasso Alfredo con Gii ' Angola tn. Prtna. Id. 88, di Alconengo, casallnSa coreo Vittorio Emanuele, 08 — Marino Giacomo - i.i.icoino, ni !i. eli Quagluzo, pensionato, corso vl'nbis-Hru,Mei'!1,uo fu Miclietc. Ui ai None di Piuerol'j, pens. F. S., via V'U¬ nì K id. o-i ui .Mine ni riuci'Oi'j, pens F. S via VUarbas». «. Delusela dott. Luigi fu " l.oroiizo, ul. ;,. di Castelnovelto/medico chirurgo, via m*$&J& r Pratus.Caterina In Anseimetll id. Ve "^SS13'* «as.»lH«stk. corso Principe Oddone, Jk - Uulllno Caterina ved. Poppelman, id. cs, di rorlao agiata, cono Regina Margherita, s - Bau- i dena Giovanna m. Re, id. <». di' Chiùsa Pesto, i casalinga, corso Piemonte. Ubi? - Gagliardi car ìlA„LUi» 1 !5tai id.' di Costlgliolo d'Asti, capo squadra, strada dol Grosso, 'jj; — Giraudi Carlo I fu Pa*lo, id. ~.z, di Villafaili Ito, verni aiubul.. coreo Nipoli, so — Mafie! Anioni.-, fu Giuseppe, id. 79. dì Nichelino, fucinai re. via s. Chiiua. 5 — Piovano G nutt. !u Felice, id. "ì. ili Torino, P«ns. ?. s, corso Moncallerl. il - Pernlgottl Paolo lu. Carlo, Irt ss, N l-'ellirano, ésercentOj I via Bunlva, u — BÓurlot Marta ili Cario, ni 42, ' di Torino, sana via con- «lata, i — Conti Manco ilare r*.. f.-iic-noiiie — . l. 'il S Valentina di Antonio, id. tu. ili Marano Laura tu -\03 adi Antonio, id. tu. ili Marano Laura tu -\03 Chiet'. casalina Minoii dar.1 . -■ Totale Istituti .1 nostri meri : t- cut .i ntrat!rj tì0-«>; dir spedali, ntrat!rj telefonici portano 1 auì0-«>; dire/uhm e Redazione — ■ ici dei « Seguendo ia Cro.nac* » AMULNIsnUZIUNr. notT spicciole Tassa automobili M, — Il Ministero dello Finanze ha disposto che coloro, che paghoranno dai .'i cormnte lo poi la tassa automobilistica per l'anno 19-ifl, relativamente ad autoveicoli non tassati per l'anno correlilo, avranno piena libertà di circolazione dal giorno stesso di questo mese, nel ipiaie avranno versato la tassa. S.E.S.A.T. — Domenica, prossima pranzo sociale. Inscrizioni in sedo. Università Popolare. — Qucsat jera ore 21, nel locali della fiegla Università, via Po, prima lozione del dott. Carlo Androoll, su lo « Infezioni chihurglcho «. ■ ; ' I -X Seguendo tn Cronaca VENDSTsTalL'ASTA l dii t lLASTA del dovizioso patrimonio artistico della cessata Ditta Comm. AGOSTINO LAURO e C. (in liquidazione) ) Via Maria Vittoria ang. via Piana Oggi alle ore lt> precise, a cura della G Galleria d'Arte G. CODEBO' e C. Torino, via. Po i - Piano l . Tel. 49-116 avranno luogo le aste con lotói fuori catalogo. Domani, martedì, ore 16, asta speciale che comprende quasi esclusivamente lotti di stoffe del massimo interesse: damaschi, velluti, ] broccati, tendaggi, ecc. j Per cessazione di esercizio, tutto dovrà cs. seiv- assolutamente venduto in giornata. | Dalle 10 alle 12 di ogni giorno esposizione degli oggetti che saranno posti all'asta nel pomeriggio, le vfedite sono durone dal signor Vitelli di Genova, I Divertimenti Usi e eosfunii ziii^ireschi ' IL MATRIMONIO " .Ma come?! il nostro capo ha pagato settecento monete d'oro per averti?! Bisogna dire che: sia molto innamoralo di te!... Mio i padre all'uomo che mi sposerà, dovrà sborsare mia bella somma in oro e cedere almeno la. metà del suo gregge. Era il cicaleccio ' di alcune donne zingare jaffaccendate in preparativi nuziali intorno a una bellissima fanciulla tartara, che il ca- ' po della tribù aveva comperato oro sonante per farla sua. sposa. Il matrimonio tra sh zinsrari è .sempre una cerimonia fastosa, ed originale. Vi asMsU: tutta la tribù: g'i nomiti: liei loro ricchi e bizzarri costumi, le- donne nelle loro voli sgargianti, ampie e svolazzanti, créature bellissime coile lunghe treccie Drune alle quali sono legate delle moneto d'oro e d'argento. 11 rito matrimoniale zingaresco in tutta la sua. pompa e nella sua. pittoresca origina- UtiL costituisce una dulie più belle s>*ri>* di i quadri d'ambiente orientale dulia spettacolo- i ia e drammatica film IL MINARE IL MINARETO IN FIAMME che andrà in visione oggi Al CINEMA VlrTORIA nella bellissima interpretazione di Dorothy Danton e Teodoro Koslofl. CINEMA AUKItOSIO La grandiosa riproduzione nimica Ti A. GITALA 0 un tilin perfetto' nella messa in •.■scena iieli'arlù dei personaggi, nella potentii o rapida anione. paese ; S" ' va i una