La drammatica notte di Briand alla Camera

La drammatica notte di Briand alla Camera La drammatica notte di Briand alla Camera Una seduta di 14 ore — I patetici appelli del Capo del Governo al Parlamento e al Paese " nella situazione terribile in cui la Francia si trova „ — Le tre votazioni : la catastrofe evitata per 6 voti sull'articolo 4 relativo all'inflazione di 6 miliardi (Servizio speciale della "Stampa,,) Parigi, 3. notte. La drammatica seduta parlamentare — incominciata come sapete tardi nella semita di ieri e protrattasi con brevi sospensioni fino al mezzogiorno di oggi — ha messo del pioudjo nell'ala del Ministero. Come vi preanrauinziavaino, le maggioranze, attenute nei vati emessi sul progetto finanziario sono state esigue c talora minime. L'ibridismo, che presiedette all'impianto del Gabinetto o all'avviamento della .iua. politica, comincia a pesare sulla sua esistenza, obbligandolo a navigare per unno stretto, a ridosso del quale le scogliere di destra- e di sinistra vengono avvicinandosi in morsa sempre più inesorabile. « Ma la cassa è vuota!... » L'offensiva più accanita contro di progetto Loucheur è stata condotta stanotte dall'on. Bokanowskt, partigiano di ' una inflazione" limitata a tre miliardi e mezìM, ma subordinata alla previa presentazione di un piano fiscale organico, accettabile ed efficace, quale non viene purtroppo giudicato dai competenti il pia.no del neonuini.stro delle Finanze. La difesa di quest'ultimo è stata debolissima. Chi ha salvato la situazione è stalo personalmente Briand, e aneh'egli a grande stento. Nell'atmosfera febbrile della Camera insonne, l'appello lancialo con voce grave c stanca dal vecchio uomo di Sta/to, — ancora convalescente e costretto ad infrangere, dopo un faticoso viaggio di terra e di mare, lo prescrizioni più elementari dei medici — è risonato con patetica intonazione. Egli ha detto: c Nessun altro Ministero si è trovalo fin dal giorno della nascita alle prese con una situazione così grave. Rifiutare la inflazione sarebbe troppo facile. Ma il pericolo urge. Non è più il momento di fare motti di spirilo. Bisogna pagare si, ina la cassa è vuota. Se si ho fiducia nel Governo bisogna dargli. ì mezzi per riempirla; altrimenti che cosa succederà? Il paese è ancora calmo e fiducioso, ma non bisogna scherzare con questa calma e con onesta fiducia. Certe esigenze di rimborso, provocate da certe parole, hanno esaurito il gettilo della recente lallazione. Se si aumenta la preoccupazione, <juali esigenze ormai batteranno a'Ic casse pubbliche ? «Per la prima volta mi aggrappo al potere! » Qui Briand ha una pausa; poi con più foTza ripiglia: c Per la prima volta nella mia vita politica io mi aggrappo al potere. Non ho mai guardato con timore la porta di uscita; via stasera io ho il cuore turbato. Sento che se i deputati mi rovesciano, questa sera avranno commesso qualche cosa di grave contro la loro Patria. Ed io lo dico lorol Se un Governo appena costituito per tare onore alla firma del Paese è rovesciato, che cosa diranno le innumerevoli persone che hanno nel loro cassetto biglietti di Stato? Essi si precipiteranno in massa verso le casse pubbliche, die cosa si dirà al nuovo Governo che domanderà allora nuove risorse? Lo si rovescierà? Allora sarà una crisi piena e continua, non per il. Governo, ma per il Paese! ». E più oltre: « Un sola mezzo, signori! La fiducia. Resti la fiducia e lutto regge. Lo Stato deve tener fede alla sua firma. Se voi ci rovesciarete, vi troverete in piena crisi e bisognerà risolverla. Credo che avete già pensato a questo. Ma non so se il paese non giudicluerà severamente coloro che non avranno esitato a preparargli un grave domani. Il giudizio del Paese sarà, io credo, severo. Dalla situazione presente e impossibile uscire se non date i mezzi al Governo di fare onore ai suoi impegni, il Governo rlptta ogni mezzo termine come quelli proposti dall'on Bona, nowskl. Ho assunta la responsabilità del progetto attuale e non lo mutilerò in modo da sembrare privo di volontà e di logica. Ve ne supplico-, prima di volare rompete le pastoie dei vostri parati. Stamane bisogna, signor}, elevarsi al disopra dei partiti! ». Ei-a una ùnplprazionc più che una argomentazione. "Ma nei corridoi della Camera non era corsa, poche ore prima, la voce che la Tesoreria non avesse più in cassa se non una quarantina di milioni? La Camera approvò con 185 voti di maggioranza il passaggio agli articoli, sotto l'impressione diretta, del patetico appello del capo del Governo. 245 sì e 239 no Ma la battaglia si riaccese ardeniissihma dopo le nove di questa mattina, quando venne in discussione l'articolo 4, relativo alla, inflazione di 6 miliardi di franchi. Briand dovette intervenire di nuovo e chiedere in certo qua! modo le attenuanti per quello che si sapeva benissimo essere il punto più debole del progetto. Egli disse: i< l'articolo i e il fondo del progetto e lainflazione garantita dalle imposte che sono state votate. Il Governo spera fermamente di non avere più bisogno di ricorrere a questo mezzo. Nessuno ha osalo sostenere che fosse possibile evitare attualmente una inflazione. Il dibattito si è svolto solo sopra una questione di misura. Il Governo tra qualche giorno presenterà un progetto di assestamento completo. Gli si è proposto di ridurre la sua domanda di inflazione, ed esso ha risposto che non poteva accettare. La Camera si è pronunciata. Le opinioni debbono essere già stabilite, ma poiché mutamenti di opinione sono sempre possibili dopo una notte di discussione, il Governo prega la Camera di votare l'articolo proposto e mette la questione di fiducia ». Era la seconda volta che al Ministero poneva la questione di fiducia, e non doveva essere l'ultima. Le urne vennero recate in giro in mezzo ad una agitazione indescrivibile; e, avverandosi le previsioni da noi ieri espostevi sull'atteggiamento dei gruppi, si potè più di un momento tennero dio il Governo restasse senz'altro in minoranza. La catastrofe venne evitata, ma per soli 6 voti: 215 contro 239. Fu la votazione dove si annoverarono meno astensioni, ciò che prova abbastanza la risolutezza e la passione con cui questa battaglia fra il culto del credito dello Stato, tradizionale lai Francia, c l'incalzante bisogno di cassa, fu combattuta. «Vi sono già 5 voti di più!» Varcato questo ponte dell'asino, il Ministero respirò e l'articolo 5 passò quasi senza contrasti. Ma restava ancora da superare la prova suprema: il voto sull'insieme del progetto, e per strapparlo alla Camera, ormai stanchissima, Briand, pallido e disfatto, egli stesso, prese la parola una terza volta. Fu il terzo discorso del Cireneo: « Io ringrazio quei- nostri colleghi che con il loro voto coraggioso hanno permesso al Governo di esplicare il suo compito. Nella situazione terribile in cui la Francia si trova non si dà al paese un grande incoraggiamento dando al Governo, nel pericolo attuale, l'elemosina, d'una maggioranza di 6 voti! Ma per il Governo vi sono già 3 voti di più, poiché il Governo non ha il diritto di disertare il suo posto! Coloro che comprendono il pericolo accanto al quale siamo passati con'questo voto, sapranno essere grati a coloro che hanno dato prova nello scrutinio di. un coraggio fiscale. Quando si ha questo coraggio, non bisogna dosarlo secondo le preferenze politiche, con rimpianti di combinazioni ministeriali. Il Governo registra e deplora questo rifiuto, che gli renderà più difficile il lavoro. » Rivolgendomi al paese io gli dico: questa non è che politica! Quello che deve rassicurarei è che la salvezza è nelle tue mani, e che tu puoi attingere in te stesso la forza della tua rigenerazione! In questo triste momento non vi è nessuna ragione di scoraggiarsi. Questo paese è uno di quelli che nel mondo si trovano nelle condizioni migliori per lavorare. Il Governo domani, appronterà il piano della restaurazione finanziaria, e spera che per votarla vi sarà un gran movimento di solidarietà e che l'adesione data oggi a certe idee non verrà meno. Dalla condotta di quel suoi rappresentanti, che dimostrano di non temere l'impopolarità, il Paese può trarre la norma della sua fiducia. E io ripeto al Paese: ahni fiducia in te, nei tuoi rappresentanti, nel tuo Governo! Tutti insie- me vogliamo lavorare per la tua prosperità*,

Persone citate: Briand

Luoghi citati: Francia, Parigi