L'Europa economica

L'Europa economica L'Europa economica nel rapporto della Cimerà di Commercio internazionale Parigi, 2, notte. La Cambra di commercio Internazionale di Parigi procede ogni sei mesi a una specie di bilancio delia situazione economica generale europea ii qua'0 ù o1^1"0^0 interessante. Chi ha ufficio di redigerlo è il signor Walter Leaf. della Westminster Bank, cui i comitati nazionali dei vari paesi presentano all'uopo rapporti preparatori. La 6ua ultima esposizione concerne l'Austria, il Belgio, la Dani marca, la Francia, l'Italia, l'Inghilterra, la Norvegia, la Polonia, la Svizzera e la Svezia, paesi che egli ha raggruppali a seconda del deprezzamento o meno della rispettiva moneta. Il Belalo PW! Belgio, nonostante le molte difficoltà attraversate negli ultimi n*3si, la situa-. zione racomincia ad essere abbastanza sod- ] disfacente. Il carbone, dopo una caduta grave, si è ristabilito ed e tornato al livello della media del 1925. La produzione del ferro, che durante il primo semestre prometteva benissimo, è attualmente rallentata dallo sciopero di Charleroi. o altrettanto dicasi, per lo 6tesso motivo, dell'industria delle costruzioni meccaniche, dove gli scioperi hanno inserito dal luglio al settembre scorsi. Una confortante ripresa si nota invece nella produzione tessilo. La disoccupazione tende a diminuire, ma il costo della vita aumenta, essendo oggi 525, mentre era di 500 l'anno pcorso. Le importazioni, grazio agli 6forzl falli per stabilizzaro i cambi, si sono rallentate, di guisa che nel suo complesso la bilancia commerciale accusa un certo miglioramento. In quanto all'Italia, te sue condì«Ioni sono anch'esse soddisfacenti, ad onta delle inquietudini prodotte sino a poche settimane addietro dal corso della lira, n raccolto è- stato relativamente buono e talora eccellente. L'industria ha dato in parecchie branche risultati confortanti. Quella dell'automobile si è mantenuta vivace, lane e cotoni rimangono a un livello normale, le sete artificiali accusano un notevole sviluppo, ri punto debole continuano ad esser» le derrate alimentari e in particolare lo zucchero. Il numero dei disoccupati è scemato, la un semestre, di quasi la -metà. Purtroppo la bilancia commerciate, dati i cambi, è peggiorate, e il primo semestre del 1925 accusa * confronto del corrispondente periodo del: Tanno precedente quasi tre miliardi di del fieli. Circa il caro vivere, ne sapete abbastanza senza bisogno di ricorrere al rapporto Leaf: i prezzi all'ingrosso superano del SS per cento quelli dell'anno scorso e Mndioo generale tocca 136,63 invece di 1B7.2. la, circolazione fiduciaria, durante lo stesso primo semestre del 1925, d aumentata di Cirio» un miliardo. La Francia E passiamo affla Francia, ove la torte Svalutazione del franco ha determinato come già anni addietro in Germania, una terande attività della produzione e del comtneroio estero e un assorbimento sempre più intenso di mano d'opera, contribuente a fare Ifla correttivo anche alla disoccupazione dei paesi vicini col provocare una intensa immigra rione. La bilancia commerciale è in aranzo di oltre tre miliardi di franchi e di oltre due se si defalcano dal computo le colonie. Tuttavia una parte di questo avanzo ft dovuta, secondo gli economisti francesi, al fatto che il paese ha consumato finora ftocks *k .materie prime accumulati,..areeèIrtentenwnite: queste riserva.,ess«idp,jÉsausié le incalzando V'inverno, si prevede 'cb* nel prossimi mesi le importazioni - ripiglieranno Emgsmft•41 sopravvento sulle-e^ortaziotti^^^ «trio del ferro e dell'acciaio rivelano una oerta tendenza a rallentare la produzione. In Incremento ò invece quella dei prodotti etri mici. dlcairc La Danimarca e la Norvegia HI rapporto Leaf esamina quindi la situatone di quei paesi dove una riforma finanziaria è 6tata effettuata per risollevare il corso della moneta. Il governo della Danimarca aveva stabilito un piano secondo il quale la corona avrebbe dovuto rialzarsi (fradatamente dal 58 per cento del suo valere oro al 70 per cento entro il gennaio 1927. Viceversa accadde questo: che dal gennaio all'agosto 1925 la corona arrivò già a più «tell*88 per cento del suo valore normale, giacché gli importatori, facendo calcolo di poter comprare ' tanto più vantaggiosamente quanto più avrebbero atteso, sospesero le loro ordinazioni, nel tempo stesso che 11 miglioramento del credito nazionale provocava un assalto alla corona da parte della spebolazioite; I depositi bancari 6i accrebbero, rummontare del credito fluttuante si • vide considerevolmente ridotto, ma la disoccupazione fece passi da gigante, i prezzi al dettaglio non seguirono se non a rilento la discesa dei prezzi aU'ingrosso, lo importazioni superarono le esportazioni, sebbene fossero anch'esse diminuite. Un complesso di turbamenti gravi ha insomma accompagnato in Danimarca la rivnlorizzazione della moneta. In Norvegia si ó avuto, si un rialzo notevolissimo della valuta nazionale, ma per «-auso interamente naturali; e qui la disoccupazione, che suole accompagnare 'quel fenòmeno, ò andata invece diminuendo costantemente, ciò che costituisce una vera eccezione alla regota. Gli armatori norvegesi hanno sofferto del ristagno generale, 0 circa il) mila tonnellate di navi giacciono inoperose nei porti. Floridissima è invece l'esportazione della cellulosa per le cartiere, salite nell'ultimo anno da 88 a 106 milióni di corone, e altrettanto dicasi di quella del minorali, dei concimi, dei prodotti chimici e del pesce. In complesso la Norvegia è un esempio delta possibilità che la rivalorizzazionn della moneta, purché effettuata naturalmente e. quindi senza intervento della speculazioni:, si produca senza sconvolgerò l'equilibrio economico del paese. La Polonia, elio ha valuto raggiungere lo stesso risultato con misure artificiali c non proporzionate alla sua capacità di resistenza, ha «traversato e attraversa un periodo difficile a vede Io zloty, che aveva ricondotto alla pari dell oro, ricominciare a svalutarsi nonostante tutti gh espedienti tentati per saivario. L'industria é schiacciata da tassi di interesse fortissimi, lo «conto ò al 18 por cento. 1 disoccupati sono duecento mila ossia quasi cinquanta mila di più di sei mesi addietro; e si considera la situazione insolubile senza l'intervento di forti prestiti L'austri* « la Svizzera Le vicende dell'Ausiate, g .-'zie ai soccorsi fornitile dalla Lega delle N... ani, sono più note. La situazione di (mesto paese 0 in generale migliorata, ma te piaghe generali, ossia disoccupazione è deficit della bilancia conuniirciale, nonostante le gravi restrizioni applicate alle importazioni di carbone e di derrate alimentari e l'alto lasso dell'interesso, ohe è normalmente del 15 per cento, non accennino a volargli dar tregua. Sella g£;1 mania, il rapporto Leaf parla poco, in assenza di Informazioni esaurienti di quel Comitato Nazionale dello Camera «li Conuner«40, anc'era di creazione recentissima; ma si Manine da esso, che. il piano Uavres non hai ancor» l'uaimciato « produrr* sii effetti «te.1 * puuuuk» gu enero ae-1

Persone citate: Leaf, Walter Leaf