Vecclsio operaio assassinato

Vecclsio operaio assassinato Vecclsio operaio assassinato da giovinastri e donnine dalla malavita? Venezia, 1, notte, il Vii novembre era pervenuta denuncia al Uro j commissariato di V. fi. di Porto Malghera, e a ' della scomparsa dell operaio Fedele Carazpio ! zolo d'anni ;"*>, da Mùnlapnana (Padova). Il dolgio:i Acmpieo di iero --HM>. uff. gotti mpre stae ili izio. re dei oni, efettato so. nno otto hit ora nelo il e, a mila aro, e e o ha ma fino per 2.10 laro . ivi Carazzolo ora operaio nello stabilimento Ve tri e Cristalli di Porlo Malghera. Venne accertato che l'ultima sera, in cui il Carazzolo fu visto fu la sera del 20. Egli pranzò all'osteria annessa allo stabilimento, pagò la nota quindicirialo dei suoi pasti o si avviò vcr80 un'altra osteria, dotta ■• della sbarra », quindi salutati duo amici riprese, solo, il cammino verso Mostre. E' qua.si certo .che egli bovette ancora. Jungo la strada pereto'; allo 22,30 fu viste da. mi operaio dello stesso stabilimento, certo Maurizio Vettori, nel viale dei Cappuccini, allo scambio della Iblea tram viaria di Mestre e la linea ferroviaria, disteso a terra, circondato da. due giovani c da due donnine. I giovani temevano di sollevarlo, e pare che volessero pietosamente portarlo inori di pericolo, ina egli si opponeva. Poi si seppe che si era levato da solo o. avviato versò la ferrovia. Il Vettori the lo seguiva lo vide anzi insieme con una dello duo donnine o eenti elio questa lo invitava ad andari; con lei. Da allora non si cl'l'cro pili notizie del disgraziato. Una dello due donne, certa Teresiua Dalpont di Belluno, d'anni 28, fu fermata e interrogata. Danprima negò di aver ivvi^inoto il Carazzolo, poi dictiiarò che quella sera era con una amica, certa Santina Devilla, di anni )'v>. di Piove di Cadore e con ramante di costei, certo Orfeo. Quando uscirono, nei pressi della Sbarra incontrarono in prossimità del tram i due siovauottl in compagnia del Carazzolo. La Santina avrebbe chiesto al Carazzolo di seguirla; ma questi si riflum, aggiungendo che si sarebbe recato a dormire pi-esso un'amica, certa Anita Perezzato, da. Moriago, d'anni 10, non meglio identificata. La Daipont disse ancora che il vecchio fu lasciato andare. Sonoiiche lui, la Devilla <•■ l'Orfeo lo incontrarono nuovamente presso l'osteria della ■> Bandiera ". Si unirono ad esse due giovanotti, e precisamente, ì pregiudicati Silvestro Bonavsnto da Tolraezzo e l'altro soprannominato il Milanesù •>. «Il Milanese», secondo la deposizione dilla ragazza, urtava col gomito l'Orfeo per incitarlo a rubare il portafoglio all'ubbriaco, ina l'Orfeo lo consigliava o voce alta, di attenderò che la Daipont si allontanasse, ritenendola una spia. La ragazza, a quella frase, si allontanò o si avviò verso Malghera dovo fu raggiunta dalia Santina Devilla con la quale passò la notte in una cosa in costruzione, in località Acquedotto. « ' . . In seguito a questa deposizione i funzionari arrestarono il Bonavento, il quale negò ogni addebito. Ma ì successivi confronti con la donna hanno condotto alla conferma di quanto essa aveva deposto, poi procedendo ne.U'identìtìcazione degl'individui indicati alla polizia, venne arrestato « il Milanese » che disse di chiamarsi Alfredo Brancadari, d'anni 24, da Milano. Egli si mantenne -ennero nome ella. tta. Uro In se-1 che do-; po la sparizione aei t-arazzuio ju Daipont i «I neaL'nciiuisto di stoffe c di sete. La polizia credo di trovarsi di fronte ad un delitto, e perciò ha sprulnzagliato alcuni cani poliziotti per la ricerca del corpo del disgraziato Carazzolo. . ^

Persone citate: Alfredo Brancadari, Anita Perezzato, Maurizio Vettori, Santina, Santina Devilla, Silvestro Bonavsnto, Teresiua Dalpont

Luoghi citati: Acquedotto, Belluno, Cadore, Milano, Padova, Venezia