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Dna dramioàfica giornata di testimonianzeL^!i5,™J^i»"?*!!f t itti i l Dna dramioàfica giornata di testimonianzeL^!i5,™J^i»"?*!!f t itti i l Giornata iti-tercssaiiite. CvW ultimi testimoni venuti alla pedana hntuio portato un po' eli lime su queste tenebroso delitto. Ambienti equivoci L'udienza antimeridiana ti i> aj>e.-.t.i coti l'audizione dal maresciallo dei cai'abhMeri Luisi Scarpa, che fu intimiate da t'revigilo sua luogo del delitto, a Ztmica, per compiere jnd.-i.gini. Egli ebbe subito riinjwessione .-t» in paese molilo si sapesse, ina che Milla o l>eu poco si volesse- dira Ber paura, i-aura di riti? M'ni.-i.i sussurravano ;i nome del Rocca; U testa 1riferi.se»1 la testìimonianze assunto e gin ar. resti optila*.':, compresi quelli ili - coniugi Roc«•a, porcili;, come e noto, ili un primo tempo, Bergamo, 26, itolte. p quenitetvano. Ha tutti ora ritenuto un Inee». i latore. Il Borsa, pure pe.rsuna equivoca, era assai muto in paosa od ora intorno dea nocca. La difesa a questo punto vuol sapere dove ì mai il testimone abbia assunto le sue io- I formabili. 11 maresciallo rifijponde: I i — Dalla voce pubblica t Invitato a specificare meglio, 11 teste risponde : — Basta inieirropaxe \ testimoni che sono sfilati qui, per irwre la conforma delle mte informazioni. VA a dimost.raj'.iono che 11 Rocca missitila- va il Borsa qoatwlo cruestt era all'estero, osi- ! hisce una c«rt<il>na Oei Rorsa, rimsenuèa m | una perquistzioibe "alta a casa de! Rocca ai momento del fm» arresto. I due figuri e la conio Viene jx>i Bendici la teste Mar-in Castelli, la quale ó la vedova di quei ios.ti*"aone MOrlacohì meriti ai nosico ospeda0.e c die prima dv morire a-srobbe fatto dallo coiiifessian!i. i détuntù itre gtorns iiriaia cU morire disse ; alla moglie di news punsari), circa l'esecusto- ! ne del delitto, a piraone cetranea, pwlic J egli conosceva gli amori. ereno del paese. | e A metà riiilja scala | anchqua.. mio A metà riiilja scala | Boi^a ta <iti ini ecorto mentre si aggirava! xmtòe. tt Giovanni Branda, cheonupagbnestra della caisa 6tvss=«i vi a e< e< pieti por d collo e mìr.accianuolo con no .;o««2rio • gli intimo di giurare che non avreblve par- j petlato; in caso diverso avrebbe provveduto a i fare uno scempio della sua famiglia, ft Mar- lacchi giurò e si allontanò, ma «UMiehè rm- basare si nascose dietro un cespuglio; dove lidi delle grida partirò dalia casa del Rottoli, noi vide uscire i bambini terrorlzzatt rhe andavano a chiamare al eoccorso. fA toste dichiara, a domanda del presidente, elle il marito quando te fece questo racconto >-ra in lln di vita, ma ancora iti pieno possesso delle sue facoltà mentali. Ed aggiunge: — Mio marito ha panato perchè spintovi dalla sua coscienza. R presidente le chiede 6« il marito non le abbia detto il nome di queste due persone. La teste risponde: — Non me li voHe dire, 1 nomi ; antri alle mie Insistenze per saporii egìi mi disse ohe non si fidava di me alte ero donna e avrei potuto palesarli e perciò avrei potuto passare qualche brutto quarto d'osa. « Era Rosea » Dopo alcun* contestazioni *e!la difesa viene introdotto il padre deOla teste precedente, Giuseppe Castel». Questi racconta che la mattina dono il delitto incontrò il MorInrehi: suo genero, il quale in preda ad una grande agitazione gli raccontò la scena della noTte nreccdeiite. Alle sue insistenze perchè gli dicesse i nomi delle due persone, dopo lunghe reticenze e giuramenti celi avrebbe f-ilto 1 nomi del « Battista », la sentenza pei ifm ili Mmm 5 sani a 10 mesi al Goletto figlio • 2 anni e 6 mesi al padre - 2 ansi di condona - Deliqui e commenti. Cuneo, so, notte. Onesta- setra «He 22 è terminato il processo contro Maurizio Goletto e 6tio figlio Matteo imputati dell'assassinio di Roccaspan-era. Le due udimze odierne 6ono state occupate \ intera/menle daMe savriaighe dei patroni dalie, opposte parti e daSa rexr>usitai'.ta del Puìrha- I hltop Ministero. Hanno parlato aitema-tivameirite l'a.vv. MOireifti, di l'arte Civiio, il P. Jft. «w. De Bet^erietti, gii avv-ocatii, porre di P. C-. Rastiignaito e Scrferi. Dopo di essi Itamno preso la parola "M avvocati dcila Difesa: ReraTdongo, ToseUli, on. Rossi e on. GaiSjnbejni. Verso te 20 il presidente ha dato arxikic I •| i tario con le attenuanti ddUa provooaatone i ^«mpiice. della aenii^brtaiohezzi e ie atte- ( rmantì generiche. U padre, Maurizio Goletto, ! e. stato ritenuto complica in ferimento segui- i to da morta, con le 3tesss attenuanti delia ' rtr^ocazione semfjaice e della semi-ebrietà. ! lo seguito ai verdetto, U P. M. ha richiesto l per il Goletto tosilo 5 anni e K> mesi di reclu- ! slone; per a padre 8 amd e 6 mesi. Per la : 1 danni du lùfuidars* in separata sede. , L"a;vv. Baesignano la. richiesto a sua 6 i Q lte ii li compagni amari e 6 mesi. Quanto alte provvigione li. alto fmese. e ai danni ia sentenza ha con- . frwmaio le richieste della P. C. Imimerosa foila attendeva, nei pressi della i Oorte d'Asaise, la fine delile operazioni di ;.sarutitnio pel verdetto. Quando le porte del- ; ."aula vennero aporie la oa-ica e !,t reetsa furono tali che parecchie detnne furono colie ; da malore. Mentre il cancelliere Griixiant ! règgeva, il ver dotto del giurati, due attissime «rida si udirono nell'aula: erano le mogli desila vittima e di Matteo Gomito che erano state colte slmnltanenmente da deliquio. Esse dovettero esswre ricoverate in uiriu sala degli recnlmlatori della Corte d'Assise. La eenteuza r^ri»w!anir.^B-.?ai»rus^ s pM»agM«j»*iq£ite.irf.'3asiflay APPENDICE DELLA STAMPA (31 , » d ISo i , » di ISeraamo i che corrisponde al nome del Rocca, Più ter- i ili all'ospedale prima di morirò, gli dlchin- rt! esplfcttamènto- 1 - Ero Battista Rocca... ! E aggiunge ciie il Rocca «r» la persona ! che slava ai piedi della scala. Dell'altro non jpotè «lare il nome, perchè non lo conosceva, i ■V questo punto ]'on. Zilocchi invita il teste ad essere più preciso e cioè ad affermare Quanto già ebbe a dichiarare in istrutto, eia : ma il toste si solipi-mleoe e preferisce tacere. àtefvtene anche le: figlia per indiare 51 ; padre a dire liuto quanto sa e precìsami'Me i quanio già ebbe a dire a loi, ma il Oa<stelU : tentenna ancora: —- Preferirei ■tacerci dice. ■ Ma dopo un fuoco di fBa di incitamenti da • i „ <*H avvocai <W difesa insorgonocontro te **** *c-1"*- «sa ha ohbìisato ì fi»*? 8. otre quanto non voleva dire; ma il I f- M. rimbecca a difesa e dopo che. il tese I ho, confermato che cM ebbe a pronunciai-. i tale minaccia fu Batteste. Roccn, 1 udienza N'iome rinviata al pomeriggio. «ras Uro pel delitto? ^.<m<„„„ ^„„„„«^ car,nm ^^^^A7^B^^ ^.<m<„„„ ^„„„„«^ car,nm ^u^f^^^^Am7^B^nirB^ gli uliiuro testi; uno dei quali. Angelo Va- iota depone che ujn W^f,^1»^^.,*" aitare da vacclie, ebbe aal Rocca un frigliono ila 1000 falso. 11 Yalota verrebbe quindi a coafcnmsre i • si dice » che correvano svi Rocoa cima anche la- ependite di Wsbetti falsi. Angela tgala Gotti depone di aver saputo da corta OìdanS c!« & Battista Bxw«a aveval«omosr.o 2000 lire a suo cognato Borsa; per-citò complesse il delitto, ma che poi noti pagò la sotrtmn promessa \enOTno f.ra sen*i-ii un m*rerci3Eo ed un biiigaoieie dei iuarat:.liilcr:, :i ijuali contermano circostanze già note. 1, intimo lesnrnoiuo di Boi^a ta <iti ini ecorto mentre si aggirava ' mai dal suo lavoro. Cosi temrhia la sfilata de! testi di acciwa. Vongono quindi sentiti, motto In fretta, 1 23 testimoni a difesa del Rocca «1 1 ft a difesa del Borsa. Ma né gli uni nft gli «Stri dopon. peno su circostanze importanti. Alrnmi anzi affermano di non sapere nu?la. Vi 6 un solo teste, certo Emilio Persiani, fi quale racconta che vertuto a Bergamo e recatosi in una ostoria. fu awiet-nafo da tuia dontia ebe tra precisamente la OMorri, fìdansata di quel Malanohini morto all'ospedale. l,a Oidani gli raccow^ die avendo cliiesto a! Jrdan-alo dove ;rvrclibo trovato ì quattrini per 11 ma- trinwnio, questi le rispose: « Ho una persona alla quale mi rivolgerò «■ che non mi neghejà due o tre mila lire perchè non me le può assolutamente negare », Poi pentitosi dell'affermazione, colla rivoltella in pugno fece giurare alla Oìdani che non avrebbe ripetuto a chicchessia le sue parole. Da ciò la difesa vuol dedurne che 11 Maraschini doveva essere a cognizione dei delitto. I testimoni introdotti invece dal Borsa, affemiano alcun», circostante già dal Borsa stesso deposte nel suo interrogatorio. Cosi l'udienza di oggi finisce. Domani mat. tina verranno sentiti due. testi che il presidente ha citato a richiesta della difesa coi poteri discrezionali. Quindi la. Corte si recherà a Zantca pot compiere un sopraluogo e rntindi sospenderà i! processo fino a martedì. ò stata accolta dagM irrtputatt eom la massima Indifferenza. ReneMando di 2 anni del condono stabilito con il decreto SI luglio 1925, il Maurizio Goletto, cioè il padre, è stato questa sera .«testsa scarcerato. Il figlio, pure per effetto dev'amnistia, non awà che da esttia.re 3 ansii e 1 mese di pena, avendo già scontato 9 mesi di carcere preventivo. H verdetto è etato -vivamente commentato. I li , ni- • i-i ii • < | I! pieg Festonati iiael I li , ni- • i-i ii • < •| I! piega Festonati :» iiaerla piovvisona II padre prosciolto Alessamtrfo, 26, «oMe. Con recente ordinanza de! giudice istrettoe-capò del nostro Tribunale, cav. Grossi, e stata concessa la libertà provvisoria al geometra Lorenzo Pesiorino, di anni SS. esattore consorziale dei Comuni di Carpeneto, Monta3<teo, ilocca Grimalda e Trisobbio. Il geom. Pestorino era stato ai-rcstato tempo fa ^,"°f'a, i^S^Z, ^è.?1* I fa*tì non ^-n.011' Ì ***** pnma. V^e. Tl f'aP° P «iwlla gestione consorziate, dj "pr,1.f,:u e MTegoSfjtf.i come appunto eboe a staudire una mohiesta amitiiinstrauva ese P'1;3- da funzionano ili questo Mimi e.pio. Ptu-ccchl fondi dei comuni furono in se guito trovati presso mia banca di Genova. demlo la libarla provvisoria al geometra Pe il mandato ubero, mentre contro li padre l'istruttoria >-a concruso per il non luogo a procedere, essendo sfumate le responsabilità a suo ca- rico. im, OA s- dalmazzo di tenda 11 «""oarsnoto «al Trihunnle « Nerani, (K etti rtat*. aotaala 11 et eorr.. fi os certo Giovanni Neera detto Erba, di anni 60, di PUxfes da non coiitotiOiMMi con Giovanni Negra cH Andrea, di otral 28, nativo di Pl'xle. attualo lente «omtnerelajiù» in legnami a San Dalttia220 di Tenda, non avendo qnest) nessun rapporto (l'altari e neppure di rcMuitela col sopra jimiait .N'erra detto lirì>a. aygggBgagg3^^ di Savona — I tra imputati si proclamano di Savona innocenti. Savona, 26. notte. starnane alla iiosiira Corte di Assise si ù iniziato il j>ioc«*o a v«ic-u del giovane cou radino Giovanni Queroì, d'anni ai » 'in. di lei madie naturale Maria Bronda e del padre di quest'ultima Giovanili Bronda, «l'aiuti 75, ini. pittati, il primo di omicidio e gli nitri eli isti gàzione al delitto stesso in persona, di Giiovan- ìu Cottnariiit, benestante, il quale SS anni iiddietfo, aveva ovulo una aelaziane intima con Bionda Moria, die sibbaaiduirava poscia, nusali'» Sa giovanti si trowtvu in istaio interessante, il misfatto accadeva .il mattino del 28 tógàio delBo scoilo aji.no a Meaiezzo, deserta località del connate di un.ro. 1 particolari del la iragoUia o dei suoi lontani precedenti sono notii. Una folla Immensa assiste a questo impres- alta d?l pubblico e filli volgono le spalle. La Corte è presieduto dai comm. Bruschini; al ! Bààtiste Pera"* Marco Oenta, defl. nostro' foro 1 Xoirurtioozn arLtìmeridiana si è proceduto alla cositito-Amo dK-ia ghvria ed all'appello ( m mm!.r(.Si t,»», ima Settontina circa. I/u | di«nzn pomM&imiia ò stara flutta ocenpata dal \ i-ipt^nveatorio d«"M irrmnttttì j - u aij ,w^rr>> inteiTogato è JJ fMo-ronn? la pubblica accusa siede il proem-atee* del Re civ. Morotta, della Corto di Appello di Genova; !a parte civile per la iamiglia l'ucciso & ratinrowniala dagli avv. Ovili dt •Vlbonga e AzVis di Savona; stanno al banco Iella difesa gli avv. Domenico Casella, Gio. i u 'mn!c fa la sua narrazione, con | ^ a!tel ,wa ««rta sdounew». EjrM so siici» ?a propina truioeenza e rarccffita"conw' '-la i ivVvenne. da pai-te sua il riiconosoiniento del , m!W^re ym(nT1à]r in Marta P-*-onrla: j durante la fanckiHezza credevo di essere ; na(0 a pjetrtt )ifrure c n+enevo che la donna | ch0 ^ a.,wa allevato, certa NicoleU.a Otto- ; IlcHo fos?e rea!1I1(,me ntìa madre. Ma qnando. fatto adulto mi svelarono il segreto del- ; )a nascita, volli recarmi dalla vera donna ' che mi aveva messo al mondo, perchè avevo anche Hi cono- qualche tempo .. mio nonno na- ! xmtòe. tt Giovanni Branda, che è questo d b a, he è queso onupagno di gab- bene, itntn. coadiuvarlo i Venendo al giorno del delitto, afferma che ftfi.ii apprese l'uccisione del Colmarmi so!- I evitare delle | t'arma, l Durante questo rneeonto, sorgono a quan. do a quando dei vivacissimi incidenti tra gli ! avvocati della difesa, il P. M. «i i introni cinto la sera de! 28 luglio, ad ora tarda, m<n-tre 1 ornava du una gita in località Nasino, dove si era recato per adempiere ad un'in- eombenza del nonno. Avea bequistato qual-die tempo prima una rivoltella, ma ta ven-dette prima del delitto; e l'aveva nequistntu allo scopo di difenderai da una aggressione, che temeva, da pai-li; diana ragazza di quei paesi, che lo awmsava di averta disonorato. Non aveva mai parlotto della rivoltella wr noie, uon avendo denunziato della parte civile. Segue la deposizione del vecchio Giovanni Bronda, il quale nega recisamente di avere istigato il nipote ad uccidere il padre nato- rale. Die che, malgrado 21 anno addietro il Cohnarini avesse Bedotte e poi abbondo- nata la propria figlia, egli non aveva con- servato rancore verso' l'ucciso, col «urie, anzi, era rimasto in rapporti normali. Narra ?na™ nihsS ^^^T^m^ ^«"Srtn«\ S^? tt d«T ."JSSSS !SolCtr1 g !cuni particolari di accusa a suo carico, con- ; tenuti nelle prime, sommarie informazioni date dai carabinieri, allorché, costoro praticarono le prime indagini, subito dopo il delitto. E' la volta delSa Maria Bronda che parisi con maggiore calma ed è seguita da vivo m-|tei-essaiinenro. I^ir non essendovi contro a: | I ni fa ebbe rapporti intimi coll'ueclso e corno da questa relazione sia nato un bambino e i aggiunge: — Fui ingiustamente abbandonata alla rata vergogna e trovai soltanto pace quando rtl ' ^ Giovanni De Andrete. I nella mia casa, del fighe l nutmale, che mi turbò ancora, perchè è sta- essa accuse specifiche circa il delitto, le si fa carico di avere dato mandato, motto tempo prima, al tiglio Quenci ài uccidere il Colincrmi. L'accusata narra come realmente 22 p.n- ta la riev-oticzione di tutto un passato. Die? che n riconoscimento del figlio, sv. venuto il 3 IngWo 1923, fn dei più emozionanti, e che, da allora, senti il desiderio vivissimo di avere Trresso di s& .11 fl-glimolo, per pròcurare ad esso Ilo stessa cure che avevano avu. to gH altri fiigll. nati dal matrimonio col De Andrefe. Nega di avere conservato odio con. tro il CoimriTin! e forwisee partlcolnri su» modo come fraswrse il giorno precedente 11 delìtto e come seppe soltanto, ad ora tarda, dot l'necisson» del CAlraarini. rtequei-.ti sono sta^e le interruzioni de' presidente, fi quale, finiti gli interrogatori rtH tre imputati, ha rinviato à domattina la coti, thiuaztointe d.? questo emozionante processo. che ruba in carcere Il ladro. Ivrea, 20, notte. Un colmo? il ladro che ruba 1n carcere E stato tradolto in tribunale Attilio Riviera dotta ■ Attillo era riuscito ad ottenere la lui:i. a della direziono delle carceri che gli affido compagni vitto che poi suo stomaco. compagni compag effettivamente ristoravano E' stato assolto dall'accusa di falso, ma condannato per truffa continuata a ir» mesi di ree] risionc. Attilio non terrà piti 1 registri... Ecco una carriera interrotta. Pres. Comm. Avv. Rolla. P. Mi Quinto avv. cav. Leonardo, Difensore aw. Biglioni. 1 nosto-i centralini telefonici portano 1 numeri: 40-946 DmezioNE e Rroazione — 40-947 Uffici del « Seguendo la Cromaci » — 40-948 amministrazione. |na del 7 maggio' o ù i i . - i a a, l a o s- a l La leggo, conio e noto, concede in taluni casi esenzioni dail servizio militare: tra l'altro quando il genitore dell'arruolando superi 1 iVO anni di età o sia inabile ad alcun lavoro proficuo. 11 commerciante Firancfisco Pano, eli ki anni, da CasteU'AUero d'Asti, invocava | tpiost'ultima condizione per ottenere l'esenzione del Ogjio l'elico : accusando del gravi: disturbi cardiaci ebo lo inabilitavano a qualsiasi attivila, egli ottenno di esser esitato dal collegio modico presso l'Ospedale Militare di I Alessandria, il responso medico gli fu però I sli'.vorovoje: snudicarono quei sanitari che. i| disinrbi da lui accusaiii non fosserro della gravità deTiimt-iatA e lo dichiararono pe.rcìOi idonoo a lavoro proficuo. Contro qnosto giudizio, il Pane, ohe vedeva Bosl sfrrggiro la possibilità della esenzione de1. fTgMo, s'appellò, chiedendo di essere sottoposto nd ima nltorlore vit-itn. collegiale. Onesto giudizio gli fu concesso od ebbe luogo l'i *T dcKo scorso lngHo presso l'Ospedale MiUtare Principale di Torino. 11 Pane fu vjsit,ttt> avcnrit+a-Tiionto dagTi ufflc'aM mèdici del Collegio, ma il responso non fu che la :onfOTirm. del primo giudizio: al tarmine dell'esame infoltii ti presi»lente della c.ommifls'.one, maggior Sagno, dettò al sogvoinrio to- o to o ualn? el | "Slti^l^^ili1^ 5iÀ5.,?^ì«« ,?n di I .'0;„cl ^,^Ii» te p 0vvi s 0 \ ™\j>\ NS*a.« _,„^^, Cnipnn ; dt Qualche giorno dopo al maggior Sagno o vengono portati per la Arma Ji verbali della ' o. visita fatta il 2/ lugho, corrodati delle mi- ; nule red aitte dal tenente Abrate. II maggiore si sovviene che in quel giorno furano visitati cinque indivìdui e che di questi tre vennero rticliiaro.ti idonei e due inidonei: secondo i verbali ora sottopostigli, invece, li; cifre sono invertite ed il numero del non idonei sale a tre. La cosa è strana ed 11 dottor Sagno man- on 1 da in cerca del dott. Abrate; si verificano 1 o 1 - rf •"»*•• - •■• ' w' la re a o- nmimite e si trova caie quella riguardante i Pnne presenta delle aldr-.razionl: svi « lievi : postumi « è stata sostituita grossolanamente i i'flndficaaionn cii • grart.» e la conseguenza d'i qtieslo era stata tirata logicarnenie, colla ; premessa di « non » alla dichiarazione di idoneità... Senz'altro si indaga e si apprende j che le (minuto erano slate trascritto dagli l- ; scritturali addetti all'ospedale, e tra questi na i dal soldato ventènne Giuseppe Ronco, della vo ì I Compagnia di sanità, il cntaie è. tosto Inter-1 o- rogato. Dapprima nega recisamente di aver* po ' rompiuto l'alterazione, pur escludendo nel a- i fatto qtmlslasi colpa de! oonipanmi. initne amto ; mette. E narra, che il Pane, mentre atteri-1 b- • deva nei corridoi dell'ospedale, l'aveva avvi-! n. cinato pregandolo, tea lo lagrima, di aiutarlo i lo | ari ottenere l'esenzione del figlio, Egli l'aveva ! : tosto respinto, ma quegli rnsis'.e'te, con rac- he : conli pietosi: la moglie ammalata, l'unirò ' o!- | iUrtóolo rimastogli ecc. ci"era iiei-ciò lasciato n. gli ni n-1 muovere a compassione ed aveva compiuto o, ] l'alterazione. n- I II soldato fu passato in cella' e frattanto al-1 nuovamente Interrogato: in «mesti nuoti inn-1 K-rrofratori foce altre dichiarazioni e cioft1 tu | narrò che fi Pane gli aveva offerto anche dei: e, compensi — G<X» — lire — che, ad operazione ei avvenuta, avrebbe dovuto ritirare da un coo. ! gnato. il signor Luigi Alette, portinaio dello wr stabile di via Ber-tola 9. Il soldalo fn fatto to i n^rt oS e mandaT^ c0, caporale maggiore Ooppagli in casa dell'Ale+to, per otte- ni re o- nere 1» prova della frode, n trucco riuscì li irritatamente, che l'Alette obbietti, bensì che il cognato lo aveva incaricato di consegnare ad un soldato mille Itre e non novemila, per la nota prostaziono, ma si ritìnto infine di consegnare la offra, che il Pane non gli aveva ancora, fatto tenere, e sborsò soltanto venti-1 ro njnqne lire o- Giunti a 'questo pun{0i mìA ricenda s'oc- n- cupa Pantorità giudiziaria alla quale il pane e, jj Ronco e rAietto vengono denunciati, com ra tTO x f-^.^f, t-Sr^inB hi ^n»t,.i.. ii «\ ni è posto in libertà provvisoria. Tutti e tre | g ! mandati davant, ai giudici : 11 BonCo n- ; ni ieisi m-|nl 'Wai"ie ,PS"™ ueite toro aie a: | ~ .Ea l?11™.1 Aletrto protestò che no e ta l per rispondere di fnlso e di comrzione; il Pane di correità negli stessi reati, per avere I determinato il Ronco a commef/terll: l'Aletro ! per favoreggiamento. Ieri, al dibattimento, il Pane si è costituito: j dopo l'interrogatorio degli accusati, dfseor-1 d1 in qualche punto delle loro dichiarazioni . era all'oscuro del fatto e che consegnò le 25 Ut* al i soldato tanto per liberarsi dalle sue insi- ! •stonze — furono intosi numerosi testi, se- i condo 1 qnali 11 Pane non si era poi eccessi- : vamento preoccupato per la esenzione del figlio ed il Ronco, per 1» condizioni della suo famiglia, non aveva potuto prestarsi a quella manovra a fine di lucro, Il Tribunale assolse II Ronco dall'accusa di rormr.lone per te. I Inesistenza di reato e to condanni) per il falso , he l a.2 di reclusione rnaitare, imeramente a- ^ojttìorxTtlj Condanno il Pane, per omreltà in fa po cn- v. niòu. De falso, ad 1 anno e 6 mesi dd reclusione, con donali, e l'Alette a 6 mesi di detenzione, coi benefici della condizionale e della non iscrizione. Pres. : Barone Accusa-tri: P. M. : Car, Rellemo; Difesa: .Avv, Quaglia, Paravano, pordon, Roseli! e Zo; Cancelliere: Leprotti. Seduzione ! Milano, 26, notte. ,Seduzione ! Affascinante parola, ma quanti j drammi non sempre nobili, <iiewo dt essai La domestica Giuseppina Ronchetti di Giovanni, d'anni 35, da Venvegono, senza tissa I dimora può lestimoniare. Essa ha fatto Marnane in questura il seguente racconto, che Mia eondona in carcere. Emo a un mese fata Ronchetti prestavase.rvizio presso la famiglia del sig. Franchini, ! in via Metisidoro, i. Si allontanò tmprowi- 6amente dal suoi padroni. ì quali — come essa disse, — la trattavano bene, dopo aver commesso un furto di alcuni gioielli per circa 2000 lire, du lei pignorati, ricavandone . la sovvenzione di L 530. Era stata spinta aL ' furto da una causa pietosa. Lo Houchettl : aveva ceduto itila torio di un ferroviere, il quale, con la promessa di niittriinoiiro, l'uveva circuita rendendola madre. Senonche, stant«ndo6i poi della relazione, il ferroviere un 'brutto giorno era Improvvisamente scomparso. I>a povera donna seppe clic era stato trasferito a Torino, e allora, nell'intento di recarsi da lui a supplicarlo perche, tenesse fede al suo dovere, commise il furto, rimettendo poi ai suoi padroni la polizza di pegno perché non ne avessero maggior danno. Difetti i signori Franchini impietositi del tri- '■ sto caso non sporsero alcuna denuncia con- j tro la Ronchetti. Costei andò a Torino alla j ricerca dell'amante e qui scoperse i s.iiiarls- ! sima verità: il seduttore che l'aveva abbandonata era ammogliato con figli. Finiti ì pochi soldi, e in condizioni fisiche pietose p*r il suo btato, essendo prossima al parto, la poveretta si costituì, autoaccusandosi della sua colpa che era rimasta ignorata. Il cav. Pruno ha dovuto trattenerla in arresto ordinando che venisse tosto inviata all'infermeria del carcere.