Il giovane ebe sparò al nonno dell'amante

Il giovane ebe sparò al nonno dell'amante Il giovane ebe sparò al nonno dell'amante alfe Assise d'Alessandria Alessandria. 23 notte. Alle Assise si Inizia domani un interessante processo a carico del figlio del capo stazione ili. Meranfi nell'Acquose, Antonio Ulderico DI Giacomo. Costui amoreggiava da parecchi anni con una bella ragazza di quel Comune, certa Cecilia Capra. E ne era, pure, intensamente corrisposto. I due avevano frequenti convegni e spesso eran visti insieme, a diporto per la campagna. Di Giacomo, che è un giovane di bell'aspetto, vivace, intelligente, pare non fosse invece nelle grazie della famiglia della ragazza forse perchè questa temeva che il giovane finisse col non sposarla, o non si sa bene per quale altra più precisa ragione. Certo è che erano nate ostilite, e qualche incidente, fra il fidanzato e il padre della ragazza, i due giovani però mantenevano palesaménto e senza preoccuparsi ■li tutto ciò I loro rapporti, senonchè l famigliali della giovane Capra vigilavano e non abbandonavano lì loro proposito di por termine alla relazione della qualfe ormai si parlava da tutti in paese. Cosi i famigliari si accordarono tra loro sui da farsi e decisero di chiamare il Di Giacomo per persuaderlo a desistere rial suo proposito. Infatti 11 17 tnaffgio n. s., il nonno della giovano Cecilia. Giuseppe Capra, si recò in casa della ragazza e fece chiamare il Di Giacomo. Questi, dopo qualche attesa, vi si recò, ma in compagnia della ragazza. 11 nonno Capra, clic era uscito dulia sonila dell'abitazione, Visio il Di Giacomo lo chiamò. Questi si appressò. Vi fu Un breve, concitato scambio di parole. Tosto gli animi si accesero e sorse una contesa vivacissima. Qui i particolari cominciarlo a essere con tradii tori, poiché due versioni tra di loro sono in conflitto. Ad ogni modo è certo che ad un tratto echeggiarono parecchi colpi di rivoltella. Che cosa era accaduto? Secondo i Capra, il Di Giacomo, dopo poche parole, petratta l'arma, ne esplose cinque colpi contro il vecchio Capra, che riuscì miracolosamente a salvarsi. Secondo il DI Giacomo, il vecchio Capra l'avrebbe dapprima minacciato con un coltello, poi estratta la rivoltella gli avrebbe spo.ra.to contro qualche colpo, al quale egli, a sua volta, per difendersi, avrebbe risposto con altri colpi. Il f)i (liocorno fu tosto tratto in arresto ed è onenra detenuto. 1 testi soz.i del dibattito. Il Di Giacomo fu tosto tratto In arresto ed è ancora detenuto. I testi sono quasi tutti famigliari del Capra. L'amante Cecilia Capra, che era presente al fatto, si discosta, come teste, dalla versione data dai suoi, senza però decisamente avvicinarsi a quella dell'imputato. Il suo contegno non è ancora nettamente definito; evidentemente sono in lòtta nell'animo suo I più opposti sentimenti. Il dibattimento, per la natura del fatto e per gli attori di esso, si presenta interessante e non scevro anche di drammaticità, per 11 cozzo di passioni che si verrà determinando. Difendono il Di Giacomo gli avvocati Alessandro Sardi e Fedele Ordine di qui. Mite epilogo d'un tristi dramma Cimo, .8 notte. In Corte d'Assise è comparsa Paola Bellone, accusata di infanticidio, consumato a Cova lo scorso maggio. L'imputata — in un drammatico interrogatorio ha confessato 1 particolari, tragici e pietosi insieme, di un romanzo d'amore. A tale tesi hanno acceduto i giurati accordando alla sventurata la semi-infermità mentale e le circostanze attenuanti. Il presidente cav. Lastrucci ha condannato la Bellone a 4 anni di reclusione, ordinandone la scarcerazione, in parte pel condono stabilito con decreto 31 luglio u s, ed in parte computando il carcere sofferto P. M. : Dompè; Difesa: avvocati Toselli e Musso. Cattura d'una banda di ladri a Biella Galanterie della malavita-Le refezioni a "Nioeri, ioeri, Biella. 2à notte- ' .notteUna combriccola di ladri, operante in citta e nei dintorni, è caduta, in seguito a brillante operazione disposta dal maresciallo Boravicchio, nelle mani dei carabinieri. Da qualche tempo venivano perpetrati furti in diversi stabilimenti tessili. Furono dappri- ^a^?sporLate pezze di stofra mi valore di 10,000 lire. Sabato ecorso veniva poi rubato un colio di stoffa, del valore di circa 3000 lire, da un carro della ditta Avandero. Pure nella giornata di sabato furono perpetrati diversi furti di biciclette. Questo impressionante crescendo di reati contro la proprietà indusse appunto il maresciallo Boravicchio a disporre un attivo servizio di appostamenti. E il carabiniere Bessone, incaricato di pedinare i sospetti, assolse dal canto suo molto brillantemente il 6uo compito Seguendo tali Alessandro Maffei fu Alberto, di anni 27, e Riccardo Ferrerò fu Giuseppe, di inni 31, il milite ebbe la certezza che autori dei furti fossero appunto i due pedinati. Questi si recarono infatti a casa del noto ricettatore Pietro Bona, che esercisce la cantina del € Gallo Nuovo ». Anche il carabiniere Bessone entrò nella casa del ricettatore, e quantunque solo, dichiarò in arresto i due pregiudicati. Essi tuttavia opposero seria resistenza e il Ferrerò riuscì a fuggire. Il carabiniere Bessone, dopo avere ammanettato e consegnato il Maffei a tre alpini, che transitavano colà, inseguì il Ferrerò, che nel frattempo aveva raggiunto il centro della città. Il milite, dopo affannosa corsa, raggiunse il pregiudicato, col quale impegnò una seria colluttazione, riuscendo a ridurlo all'impotenza. I due arrestati, condotti nella caserma dell'Arma, In seguito ad abile e stringente interrogatorio, finirono per confessare i furti commessi. Non soltanto: sulla scorta delle loro indicazioni, fu anche possibile identificare ed arrestare col Pietro Bona un altro ricettatore, il lattoniere Aldo Beltrami. Parte della refurtiva venne sequestrata. Particolare curioso' i due primi arrestati, che da poro eu.no st..ti c'.messi dal carcere, col provento dei va-i: furi' pagavano cibi e vino a ìa nota pregiulicata, conosciuta nel rnonn.j della malavita col nomignolo di « Nineri », detenuta nelli carceri del Piazzo, per rapina. I nostri centralini telefonici portano 1 numeri: 40-'JKi Direzione e Hldazione — 40-947 Uffici del € Seguendo u Cbonìcì ■ Ó — 40-918 AMMTmSTRAZlÓWE.

Luoghi citati: Alessandria, Biella