CRONAC

CRONAC CRONAC La consegna d'ima medaglia doro all'istituii) per ie \u liei miniar. A « Villa della Begina », 11 bell'edilizio che sorge sulla nostra collina, In una cornice tougavsuva e pittoresca, si è svolta domenica una simpaticissima cerimonia alla quale ha dato particolare solennità la presenza di S. A. fi. P. Principe di Piemonte: l'Istituto Nazionale per le figlie dei militari' Italiani, ha ricevuto la « medaglia d'oro » assetatale dalla Giuria dell'Esposizione delle Istituzioni di previdenza per le orfane di guerra. V. ricco salone della Villa era stato graziosamenle addobbato per la circostanza. Quando alte 1G è giunto 11 Principe Umberto, accolto dalle note della Marcia Heale suonata dalla Banda presidiarla, il salone accoglieva già tutti gli invitati A ricevere 11 Principe sulla scalea che guarda il suggestivo Viale della Regina, erano il generale Battaglia, vice-presidente dell'Istituto, il generale Etna, commissario straordinario del Comune, il Prefetto cav. di Gran Croce D'Adamo, la professoressa Giulia Cavallari-Cantalaoiessa. direttrice- dell'Istituto, e alcune dame patronesse. Un lungo applauso echeggiò nel ealone, allorché il Principe, sorridente, fece il ano ingresso. Egli prese posto, avendo alia sua destra 11 Prefetto D'Adamo « alla sua sinistra il gen. Etna. Notammo il geo. Clerici, primo aiutante di eampo del Principe, il gen. Tiscomia, comandante il Corpo d'Armata, il gen. Marti nengo. i generali Petìtti di Roreto, Pasta, Barattieri, il cav. di Gran Croce Gasoli, della Corte d'Appello, il Rettore dell'Università, il colanti. Scala, gli onorevoli Olivetti e Monta, il corani. Crosta-Curti, le dame contessa Scotti, presidentessa delle Dame patrone, la contessa Farangioni, e tutto il Consiglio delle dame del Patronato e del Consiglio direttivo, la signora Clerici, il conte Prunas-Tola, il prof. Nicola Terzaglii, presidente dell'Istituto di Magistero, il dott. Mollame, segretario particolare del Prefetto, il console della Milizia Ferre, ecc. E c'era una folla elegantissima di signore. In un lato della sala stavano allineato le orfane di guerra. Tra esse notammo le figlie delle medaglie d'oro cadute: Tro6sarelli, Marcucci-Poltrl, De Col. Numerose pure le orfane delle medaglie d'argento, che portavano appuntato al petto un distintivo riproducente in miniatura la gloriosa decorazione paterna. Le gallerie che sono nella parte alta delle arcate del salone sono rigurgitanti dd graziose fanciulle, exallieve dell'Istituto, e di numerosi invitati. Cessate le acclamazioni al Principe, il generate Battaglia presenta al Principe te dame patronesse e le direttrici dell'Istituto. Le ex-allieve che sono nelle gallerie, prorompono in un lungo applauso. In seguito saluta a nome dell'Istituto il Principe sabaudo e ricorda, con dire commosso, che la « Villa - della Regina », già « Villa Lodovica » ospitò la Regina Margherita, la Regina Elena somma patrona delle • figlie dei militari », Principi e Principesse, e che da oltre sessanta a.nni dà asilo alle figlie dei soldati d'Italia. Rivolgendosi al Principe soggiunge: « Vostra Altezza, tra queste mura, trova la poesia del passato, le glorio di famiglia e la poesia del presente ». Conclude dicendo che l'educazione della donna, assicura la grandezza della Patria. 11 gen. Battaglia Unisce li suo discorso col grido di • Viva Savoia I », ripetuto ad alta voce da tutti i presenti. Il Principe si alza a ringraziare il vecchio generale, visibilmente commosso. n Prefetto 0'Adamo prende a na volta la parola e dice: « Altezza Reale, Nel tempo dell'aspra guer: ra, una sola visione scrutammo negli occhi velati dei morenti, una sola certezza sulle bianche fronti, rhe cioè i Agli, i loro figli, sarebbero stati ia prole e l'ornamento della nazione. Questo avevamo promesso agli eroi, e la promessa rise men duro il sacrificio. _Lo Stato assolve serenamente 11 suo impemgau d'onore. L'esercito di giovani superstiti. 360.000 orfani di guerra, costituisce la famiglia sacra della patria; la cura di essa è l'orgoglioso compito del Governo. c Non poteva però questo dovere tradursi in una cifra di bilancio e qui soccorsero il patriottismo e il cuore degli Italiani. Dovunque sono gli orfani dei valorosi, vibra e si effonde uno spirito superiore; dovunque, nei laboratori, nelle campagne, nelle colonie. 6Ui monti e al mare, nelle varie scuole, è asserita e realizzata la riconoscenza pubblica, nelle forme più elevate, più nobili, più cordiali. Per essi, per gli orfani sacri, il maestro cede all'educatore, la vigilanza e la protezione cedono all'apostolato led all'affetto. c Rifulse questa luminosa gara di patriottica e gentile pietà nell'esposizione che il Governo nazionale volle in Roma, or è un anno, a conforto di quanti operano e soffrono perchè te promesse fatte dall'Italia nell'ora tragica siano viva realtà, quando già la terra rossa di sangue e feconda di gloria è bella del grandi dori delia pace, del lavoro, del benessere. E l'antico Istituto Nazionale per le figlie dei militari, prediletto collegio da Torino, dagli Italiani, dai Savoia, l'antico Istituto, dove si temprano forti donne d'Italia, vinse anche questa prova di soave bontà verso 1 figli della nazione. Per i risultati raggiunti a vantaggio delle .'anciulle ad es60 affidate, l'Istituto ebbe il più alto segno, la medaglia d'oro; e ne siano Aeri l'Amministrazione, le nobili patronesse, 1 dirigenti, gli Insegnanti; se ne allietino lo stesse collegiali e te famiglie. • Altezza Reale, la consegna della medaglia volle il Governo si compiesse in forma solenne. Grazie a voi, che, con l'augusta presenza, avete consentito che la solennità avesse la massima espressione e il più segnalato onore. Io vi prego di volere, voi stesso, conferire alte figlie dei militari l'ambita ricompensa. E il gesto augusto rappresenti, non qui soltanto ma in tutta Italia, l'omaggio a quanti cittadini contribuiscono con un'ora della loro giornata, una scintilla del loro intelletto, un palpito del loro cuore, alla glande opera, molteplice e multanime, per quei che devono essere assunti come privilegiati della nazione, eredi e custodi della nobiltà più pura e più santa ». fi Prefetto ai rivolge al Principe e gli dice ■ « Data dalle sue mani. Altezza, la medaglia d'oro dell'istituto acquisterà un grande valore morale ». ,' . n Principe ti alza, e tra gli applausi dei presenti consegna-la medaglia d'oro alla professoressa Giulia Cavallari-Cantalamessa. che ringrazia sommossa, ricordando con un breve discorso la storia dell'istituto dal suo nascere. Un coro di voci fresche e giovani, ooro istruito dalla signora Cavalieri e dal prof. Marini, intona a questo punto la Voce d'Italia, canto pieno di poesia. Quando il silenzio 6 tornato, una graziosa bimba di otto anni muove alla volta del Principe: è l'alunna Vera Torti che porta il saluto c!»ite *ue compagne all'ospite augusto. Le parole della piccola allieva, dette con commovente grazia, si chiudono con una benedizione al Principe. Questi, visibilmente compiaciuto, attira presso di sè la piccola Vera e la bacia tra gli applausi prolungali degli invitati. Dopo che tutte le allieve dell'Istituto, hanno sfilato davanti al Piincipe, il coro canta l'Inno al Piave. Ia suggestiva canzone di guerra è ascoltata dal Principe e Un! pretonti in piedi. Alte 17, salutato dalla Marcia Reale 11 Principe teseli» l'hitHuto. Sul piazzale davanti alla Villa le irunne raccolte In gruppo rinnovano al Principe una calorosa dimostrazione. — La morte a Torino di un giornalista mila? ege E" morto nell'Ospedale Martini r ce era stato ricoverato il giornalista Mario lllcofV TOftirrieva a Milano, e nella post** r. ;a era venuto in cerca d1 occupazione, fresco ancori di una malattia ch< lo aveva costretto a letto per più di un anno. A Milano per un lungo periodo, ebb- l'incarico della corrlnponrienza della Trihvna di Roma, della SUimjta e di alti-i riornald minori. I uoavl centralini telefonici portano 1 numeri : «\V«r, DII'EZIONE e IV DAZIONE - 40-9+7 u»tici ma. « seguenlo u cwìca » — 40-4M8 AWMIKUlWiUlti. il vessillo dell'Asilo Infantile ** Regina Margherita ,, Nella palestra deli'. Asilo Regina Margherita » in corso Casale 212 iliorgata Madonna del Pilone), è staio inaugurato domenica nel pomeriggio il nuovo vessillo che i benefattori dell'istituto hanno donato ai bimbi nel quarantennio di sua fondazione. Alla cenmo nia presenziava S. A. la Principessa MariaAdelaide di Savoia-Genova che ha voluto essere madrina della bandiera. Essa giunse in automobile accompagnata dal suo gentiluomo d'onore conte di S. Marzano. Intervennero pure la contessa Faà di Bruno, dama d'onore della Reginn, il presidente del Patronato scolastico comm. Ottotenghi, l'ispettrice municipale Durando-Protto, il comm. Bruno, presidente della Federazione degli Asili, il conte GapponI-Tronca, il presidente del Circolo Barriera di Casale, ing. comm. Cordoni colla sua signora, il comm. Chiappo seniore della Milizia e molte altre personalità della regione. Rappresentanze degli Asili di Sassi, Madonna di Campagna, Cavoretto Borgo della Vittoria, ecc., con bandiere, uni temente al Circoli cattolici e alle Società operaie, si radunarono nell'interno della palestra. Ad attendere la Principessa, il cui arrivo fu salutato dalla fanfara dei bersaglieri e da un drappello della Milizia nazionale schierato all'entrata dell'Asilo, si trovava il presidente comm. Clemente Nelva col .Consiglio al completo. Ornamentazioni floreali, trofei di ban diere e drappi decoravano la palestra, nella quale era riserbato un posto d'onore per la Principessa e te autorità. Dall'altro lato erano radunati i genitori ed i parenti dei bimbi. Alle pareti, fra grandi tricolori, spiccavano i ritratti del Re, della Regina Elena e della Regina Madre. Nella parte centrale della palestra, tutti vestiti di bianco, 1 bimbi e te bimbe, sorvegliati dalla direttrice dell'Asilo, signora Giuseppina Germonio e dalla maestra: la contessina Angeletta Capponi-Trenca. stavano ordinatamente schierati. n comm. Nelva, dopo aver ringraziato la Principessa per l'onore concesso all'Asilo, ha presentato l'oratore ufficiale comm. Motta, il quale parlò della bandiera e del suo alto significato e, ricordando l'istituzione dell'Asilo, rammentò l'augusta donna cho volle esserne la fondatrice: Margherita di Savoia. Poscia il rev. Teologo don Griffa benedi la bandiera che fu affidala al più grandicello dei bambini, ài quale tutto compreso della sua nuova qualità di alfiere, si mtee a capo della scolaresca. Due piccoli frugoletti : Paola Fasciola e Armando Bais recitarono con deliziosa grazia un ringraziamento alla Principessa Maria-Adelaide, alla quale offrirono un grande fascio di rose, mentre il bambino Cortella porgeva un altro mazzo alla contessa Faà di Bruno. Il reverendo Don Griffa seppe trovare parole atte a far comprenderò al suoi piccoli ascoltatori la solennità del rito al quale prendevano parte, ricordando loro che onorando il Re, e la Patria, sarebbero cresciuti nella virtù e nella bontà di cui la bandiera affidata alte loro mani era simbolo. A questo punto la festa fu tutta dei bambini. Tutte piccole cose, ma di una gentilezza grande: esercizi ginnastici, canto, recitazioni e persino un prodigio di disegno a colori eseguito su di una lavagna, nonché una decorazione a margherite, composta dai fanciulli, con pezzi staccati, sul pavimento della palestra. Quando si pen6i che quegli esecutori non hanno più di cinque anni, e molti fra loro non ne contano che tre, non si può far a meno di rimanere stupiti di tanto risultato. Ed è si può dire tutta fatica speciale dovuta per la maggior parte alla Contessina CapponiTrenca la quale ha una vera passione per l'Insegnamento. Non facile compito infatti deve esser stato quello di infrenare la naturale irrequietezza di quei piccoli allievi. I genitori con orgogliosa soddisfazione assistettero ai prodigi compiuti dai piccini, ed anche gli altri invitati seguirono con interesse le evoluzioni ordinate e sapienti, ascoltarono le voci armoniose dei minuscoli cantori e le isolate recitazioni. Nessuno del resto avrebbe potuto rimanere insensibile alla grazia ed all'ingenuità di quei piccoli fiori ancora in boccio, che saranno gli uomini del domani. Maschi e femmine nei loro vestitinl bianchi, colle testoline brune o bionde, alcune ricciute come pecorine, cogli occhioni pieni di curiosità e di bontà, che è la dote peculiare dell'infanzia, guardavano tutto quanto li circondava colla meraviglia propria degli esseri che sd affacciano alla vita. Per lungo tempo i cari bambini seppero contenere la irrequietezza delle gambette che avevan voglia di correre e solamente quando la cerimonia fu finita fuggirono come uno stormo di passeri in giardino. La Principessa Maria Adelaide, prima di lasciare l'Asilo, volle pur essa visitare il giardino dove i piccoli allievi facevano la loro ricreazione, poi seguita dalle Autorità, dopo essersi compiaciuta col Presidente dell'Asilo, colla Direttrice e colla Maestra, del gioioso trattenimento, risali in automobile, mentre i militi presentavano le armi e le trombe del bersaglieri suonavano un'allegra fanfara. L'inaugurazione del labaro della musica del Sindacato tramvlerl Nel grande salone del Palazzo municipale, il gen. Etna, commissario straordinario al Comune, ha accolto ieri mattina alle 10, la Banda musicale dei tramvierl municipali, riunitisi per l'inaugurazione del labaro offerto loro dalla « Simul pugnando », su proposta della presidentessa contessa Ersilia Plnelli-Ratti. Il sindacato tramviori, colla banda in testa è partito dalla sede di via del Carmine 13, ed in corteo 6i è recato al Municipio. Intervennero alla cerimonia rappresentanze della sezione intercomunale tramVieri della « Belga », della Torino-Rivoli, e dei sindacati ferrovieri Cirlè-Lanzo, Canavesana; tutti con relativi gagliardetti. Il commissario aggiunto ing. Orsi ha presentato al gen. Etna 11 Corpo del tramvlerl di Torino, tutti ex combattenti che considerano il glorioso generale che regge ti Municipio di Torino come un padre. Ha pronunciato un discorso ring. Orsi, 11 quale ha rilevato che il concetto della grandezza nazionale, l'amore della Patria, le asplrazioni della nuova era, sono Baldamente penetrate anche fra questi umili lavoratori ai quali is affidato 11 compito di uno fra i più delicati servizi pubblici. n gen. Etna na vivamente ringraziato i tram Vieri per le loro attestazioni di devozione, aggiungendo che la disciplina, l'ordine, lo spirito di cameratismo che regna fra loro 11 fa ancora apparire come un Corpo di militari. A questo punto la contessa Pinelli ha sciolto il nastro tricolore che avvolgeva il labaro ed 11 gen. Etna ha offerto alla cpnHio Riminr» che ha voltilo essere madrina dell'insegna dei Sindacato tramvlerl, un fascio di rose. Finita la semplice cerimonia tutti gli intervenuti sono passati nella sala delle Congregazioni, dove è stato offerto un vermouth d'onore, poi in corteo, suonando l'inno « Giovinezza », la musica e gli intervenuti coi gagliardetti spiegati, hanno percorso il tratto dal palazzo di città a Via Bogino per recarsi alla sede del Fascio dove ha avuto luego lo scioglimento. Investimenti e disgrazie Un vecchio ottantenne, certo Giovanni Ferma abitante in via Aosta 49. è stato Investito in corso "alenino all'angolo con corso Novara, di un ciclista rimasto sconosciuto e gettato a terra con violenza. Nella caduta 11 Ferrua riportò la frattura della gamba destra. Un'autoambulanza municipale lo trasportò aill'ospedale San Giovanni, dorè hi ricoverato In osservr zinne. — All'ospedale Maurlzlnno è stato medicato rimpierato terro'-tarlo (Morirlo BordifrnoH di! 32 anni, ahitante In via Massena 94. ferito per una cadute diti tram. In corso Stufili!»?! ;1 rvrdicnHi ve'"va montare su un *ram in moto dilla lin«i 11, ed essendo scivolato cadde sotto la vettura. Riportò la pr> franile frattura del r-terte destro e vaste escoriazioni alla gamba sinistra. Alcun ' soldati del Nizza cavalleria accorsero sub; > in suo barella. Venne medicato dal dottor "ioti!.aiuto e lo trasportarono aOl'ospodale con uba Mi oca e giudicato guaribile ki 25 gior&l a sicoverai©. L'Associazione dei veneti inaugura II vessino sociale Giornata di letizia, ieri, all'Associazione dei veneti residenti ki Piemonte. A meno ili un anno dalla fondazione, il Sodalizio, pervenuto ad una floridezza invidiabile ha solennemente sanzionata 'la sua gio-vamilc e certamente duratura vitalità con l'inaugurazione del vessillo sociale. I La sede di via Giuseppe Vendi, 31, tutte ; ornala e parata a festa con piante sempre| verdi e festoni tricolori, alle 17 si è gremita ; di soci ed incitati. V'erano, tra le autorità, j il prefetto D'Adamo ed il questore comm. Cliia.ravelilolti, v'orano le ni-pjhpre6ent.anze dei Circoli regionali della città, venute a portare il loro fraterno e cordiale saluto alla giovane consorella; numerose le signore, allietanti di una nota di gentilezza il festoso ambiente. L'ampio salone risultò appena capace di accogliere il numeroso e signorile pubblico. Gli onori di casa erano fatti dal presidente comm. Terracini e dal segretario Scarpa, con la cortesia e la signorile espansività che sono proprie della gente veneta. Inutile dire che il dialetto veneto signoreggiava, fra la coorte di dialetti d'Italia. Ma signoreggiava con quella dolcezza di accento, con quella grazia fluida e musicale con cui ha signoreggiato, per esempio, sulte scene dialettali, con un primato che fu da tutti riconosciuto e accettato con gioia. E si totravodevano, attraverso quella parlata, la laguna prodigiosa, i campi immensi e fertili, gli ampi patriarcali focolari. La polenta e gli uccelletti: tutto, insomma, quel patrimonio spirituale e materiale che segna di caratteristiche stigmate, in patria e fuori, questo popolo sano, lieto, vivace, laborioso. Ma la bellezza della laguna e della... polenta cogli uccelletti, per quanto vivi nel fondo di ogni cuore, non hanno costituito l'essenza e la flsononifa della festa di ieri. Dalle dolci ed umili cose si è saliti ai grandi sentimenti. Dalla legione alla patria. Si è dimenticato un poco il braciere alimentatore per guardare alla sacra fiamma che sale in alto... E -ne è seguita una cerimonia eminentemente patriottica e civile. 11 vessillo è 6tato offerto ali'Associazione dalle dame patronesse il cui elenco si onora di recare in testa te vedove di Battisti e di Sauro e la sorella di Filzi : tre nomi ohe indicano di per se l'altezza di intenti del Sodalizio. Fra ricchi ricami d'oro, il leone alato campeggia nel velluto rosso; l'asta o sormontata dal globo terracqueo, simbolo della slgnoregigiante potenza della repubblica. , • Recato dalla signorina Licinia Scarpa, Il vessillo è benedetto da padre Giuliani, un eroico ex-capitano degli arditi, il quale, dopo la benedizione, pronuncia un vibrante discorso in cui ricorda le belle strade venete vittoriosamente battute dalla guerra, compiacendosi di questa oasi di dolce favella veneta in mezzo al rude e possente dialetto piemontese, destinato ad un'armonica e fraterna fusione. La contessa Feria di Caste'.seprio. madrina e presidente del Comitato delle dame, pronuncia brevi parole ispirate ad un virile senso di amar patrio. Il presidente comm. Fon-acini ringrazia gli Intervenuti, riepiloga brevemente la storia del giovane e fiorente Sodalizio, auspica alla fusione sempre più iintima delle regioni italiane e presenta da ultimo l'oratore ufficiale conte on. Pietro Orsi. Col suo discorso, attentamente ascoltato e più volte interrotto da applausi, l'on. Orsi illustra un momento storico ohe nella presente cerimonia di fraternità veneto-piemontese ha un valore ideale luminoso. Egli vede im Daniele Manin ed in Camillo Benso di Caivuor i due primii grandi statisti della nuova Italia: due figure che, a distanza di tempo e di luogo, si danno tuttavia la mano nella cornice memorabile e fatidica del riscatto nazionale. Di Manin in modo speciale l'oratore ricorda l'opera politica e patriottica, iwruadrandola nella gloriosa 6toria della repubblica di San Marco e nella storia italica attuale, di cui egli esalto il fermento innovatore, 11 rinnovellato spirito di ascesi, la severa disciplina nazionale che stan.io conducendo il paese a nuove luminose fortune. Tutti i discorsi sono stati applauditi con un consenso fervido e pieno. Più tardi, a conclusione degna di così Intimo e fraterna «•iornata, ha avuto luogo un affollato e cordialissimo banchetto, in cui 6l brindò ripetutamente al Veneto, al Piemonte e sopratutto alll'Italia.