ai 91° Fanteria per la festa della bandiera

ai 91° Fanteria per la festa della bandiera ai 91° Fanteria per la festa della bandiera Noi cortile della caserma « Monte Grappi. » si è festeggiata ieri mattina la globosa bandiera del 91.o I leggi monto di fanteria, al quale e assegnato il Principe come tenente del Lo plotone della o.a Compagnia. Ina tribuna d'onore era stata eretta nel vasto e alberato recinto, ti colonnello Pino, comandante'il Hoggimento, con alti ufficiali attendeva all'entrata l'arrivo degli illustri os .ili. Giunsero sulle rispettive automobili: il Principe l'niberto col gen. Clerici ed i suoi uliieiali d'ordinanza, la Regina Margherita eolla damo di corte, il Duca di Genova col Duca di Fistola e la Principessa Maria Adelaide, la Principessa l.aetitia accompagnata dal conte Fossali-lleinery. Nella caserma si trovavano il comandante il Corpo d'Armata goti. Tiscornia, il comandante la Divisione gen. Ferrari, il gen. Martinengo comandante la Brigata, il gen. litio per il « Nastro Azzurro », il gen. Segato, il gen. l'i S. Marzano, il gen. Poro! comandante la Milizia Nazionale col console Urand"marte, il colonnello Ghersl, il colonnello Viseontiui dfl 92.0 fanteria e il col. Rovere capo di Stato Maggiore. Giunsero pure in automobile il Prefetto cav. di gran croce D'Adamo. S. E. Gasoli primo presidente della Corte d'Appello, il questore comm. Chiaravellotii, il comm. Colisi-Rossi per il Municipio, il Presidente del Corpo consolare comm Faillace, la signora Chinagli a per l'Associazione « Madri e Vedove dei caduti » la signora Leurini presidente del « Benefico elmetto », la signora Occella presidente delle dame che offrono alla fanfara del Ol.o Rcgeimento le drappelle.- Le tribune costruite a lato del palco reale sTinn gremite di invitati fra i quali si notano molto ed eleganti signore. 11 Principe Umberto passa in rivista le truppe schierate sull'attenti mentre le trombe squillano, poi a braccio dell'augusta nonna, la Regina Margherita, prende posto nel palco nel quale lo seguono il Duca di Genova con la Principessa Laetitia, e 11 Duca di Pistoia colla sorella Principessa Maria Adelaide. La gloriosa bandiera portata da un alfiere viene a collocarsi a lato del palco. 11 d scorso del cotonnf-àio Il colonnello Pino, rivolto al Principe dice: » Santa nostra bandiera! Il Reggimento, il tuo 91.0 Reggimento, commosso e fiero, ti salutai ., Miei fanti 1... La nostra bandiera è giovane; appena cinque lustri ha compiuto nel marzo scorso. E' lacera, sbiadita, ma pura, immacolata. Ha per noi la dolcezza di una carezza materna, ma ebbe pel nemico d'Ita-, lia la tragica minaccia del terrore. Confortò le nostre agonie ma spinse, spietata, co' | suoi muti comandi, i nostri prodi a sconcertare le mire dell'invasore, a schiantare la prepotenza di un impero che gravava — incubo tremendo — sulla Patria. Dirvi, sia pure in ràpida sintesi le travagliate vicende della nostra epopea, qui, non mi è possibile. Leggete, o Tanti, il libriecino che vi ho procurato; vi farà del bene, e sentirete l'orgoglio del nostro passato. Qualche ricordo tut tavia non posso tralasciare^ Ecco: Il 13 nias- gio 1915 un trenino dalla Stazione di Torino Dora trasportava il reggimento alle frontiere Cadorine. Così, d'un colpo, dalla pace serena e gioconda del Valentino alle quote bianche e desolate di 2500 m'. Il 15 Giugno, dopo una snervante marcia notturna, il reggimento muove al primo attacco di Forcella Dignas, formidabilmente presidiata dagli Austriaci. Marcia in testa al 2.0 battaglioni! il prode Generale di Brigata Giacinto Ferrerò. « E' il battesimo del fuoco. E' il collaudo degli animi. Acciaio purissimo, ragazzi, e di ottima temprai... Soltanto, sono poco istruiti, i Fanti del 91. Forse, nella urgenza dei | preparativi, nessuno ha potuto dir loro che a poca disianza dalla linea di fuoco, i regolamenti di guerra prevedono e prescrivono l'impianto dei posti di medicazione, dove i feriti ricevono le prime cure, urgenti... Un caporalino del 2.0 Battaglione, gravemente ferito al ginocchio, continua sereno e culmo a comandare la squadra; la sua squadra. Si chiama Bai Antonio. Il fante Castellacci, crivellato di ferite da una mitragliatrice al braccio sinistro, continua a sparare, come può, col destro; quando anche la mano destra è trapassata da una pallottola, rimane sul posto, continua a combattere col solo mezzo che gli rimane: colia voce, incil.-.ndo i compagni... E ci volle una terza grave ferita e l'ordine di un superiore per indurlo a farsi medicare. Il mitragliere Gipponi, il caporale Rrusa, il reverendo Cravosio nobile — due volte nobile — Aleramo, cappellano del reggimento, e molti, molti altri ch'io non posso ricordarvi, furono le prime L'emme del nostro serto glorioso. E molti caddero, in quelle prime ore del cimento, per non rialzarsi più. Un posto d'onore « Cima Dignas, Col di Lana — i Fanti lo ] dissero di Ferro —, Monte Cavallino, il l'a! nettone, il Cappello di Napoleone, sono i no! mi ormai celebri dei colossi alpini che videI ro ie prodezze eroiche dei vostri padri, o ra. i gazzi del '905, e dei vostri fratelli!... Cosi per oltre due anni, fino al novembre del 1917, quando una densa, tremenda nube di i tempesta oscura il nostro orizzonte : Capo| retto! Il nemico, imbaldanzito dal facile suc' cesso, dalla certezza forse di un vicino trionfo definitivo, scende tracotante le nostre valli. E quando sa che gli Italiani si nono fermati sul Monte Grappa e sul Piavp, si appresta a vibrare il colpo mortale, ppr qualunque posizione forte di montagna, ben comprendete anche voi, i punti più delicati sono rappresentati dai fianchi, dalie ali Quasi sempre chi attacca evita l'urto contro il centro, fatto più forte dal dominio: anche l'aquila, ferita nelle ali, perde il suo regno azzurro!... « Sulla destra, per chi guarda Monte Grappa dalla pianura, il forte massiccio è lambito dal sacro Piave nelle cui acquo si rispecchiano lo pendici dei monti Tomba e Mon fonerà. Era questa l'ala pericolosissima per l'Italia; era questo il bersaglio favorito ner gli invasori; era questo il punto estremamente delicato, che avrebbe aperta la via a~li Austriaci e spenta — forse per sempre — la vita della Patria. Era questo un posto d'onore che richiedeva cuori saldi e nervi d'acciaio. Ebbene, ragazzi, qui accorse dal Cadore, disciplinato, sereno, ordinato e cosciente il 91.0 Fanteria. Qui si trovò schierato il 16 novembre, col reggimento fratello, proprio mentre il nemico iniziava i suoi tremendi incessanli, disperati attacchi. Qui trascorse] in un parossismo di angoscia, di trepidazione, in un titanico sforzo di volontà e di sacrificio sanguinoso, le ore, le giornate più sacre e più terribili del suo cimento eroico. Ma vinse! *Le orde nemiche, affamate di pane ed assetate di odio, non passarono, ed il OElibeiuzioni dei Gruppi profsssioncili dell'Associazione Nazonale Combattenti In una recente riunione dei rappresentanti i vari Gruppi professionali dell'Associazione nazionale combattenti è stato approvato, dopo ampia discussione, quest'ordine del giorno, presentato dal sig. Flamini e firmato dai sigg. Barilati, Borsaralli, Calfapielra, Corbelli, Losano, Ivaldi, Moriniello, Motta, Sartoria. Tortia: o 1 rappresentanti dei gruppi professionali dell'A. N. C, Sezione di Torino, mentre plaudono all'opera assistenziale, sempre svolta ] dall'avv. comm. Bertele, a favore dei irinI coristi piemontesi, dopo ampia ed esaurienI te discussione, consapevoli del diritto alla I assistenza nel quotidiano lavoro dei loro tremila cinquecento rappr-eseniati, invitarlo il Triumvirato nazionale ad esaminare la possibilità di sviluppo dei gruppi stessi, essenzialmente collegato con l'esistenza e la continuità dell'Associazione ad intervenire presso il Governo nazionale per il trionfo dei seguenti postidafi: l.o Ricostituzione dei Consigli nazionali idei gruppi; 2.o riconoscimento presso tutte giorno 22 — i giorni, ricordate, erano di 24 ore — gli streinenziti resti del reggimento potevano consegnare, intatte, ni rratolli Alpini che li sostituivano, le posizioni bagnate di tanto sangue. ■ Episòdi? Inutile citarne: tutti furono melavigliosi! Timi furono eroi!... Pochi leoni scendono al piano per riordinarsi. Cinquanta ufficiali e mille gregari volsero, su quelle allure sacre lo sguardo devoto a questa bandiera, nello spasimo del sacrificio supremo 0 nello strazio crudele delle ferite: Ed ai tre colori del sacro vessillo si intrecciava, por loro virtù, il nastro azzurro del valore!.., . 0 Sono appena rimarginate le ferite, che il 01 rientra in lìnea, a mezzo dicembre, su Monte Asolone, altro posto d'onore sull'ala sinistra del patrio Monte. « Vorrei, ragazzi, ma non posso indugiarmi. Due date: 18-20 dicembre; Due numeri: 2.S ufficiali e 088 gregari fuori combattimento: tra questi, molti bambini del 991... . Le « truppe speciali » . Quando, nel giugno 191S, gli Austriaci tentano l'ultimo sforzo disperato, il 91 si trova ancora sull'ala sinistra del Grappa, verso Col Mosehin: il Coniando Supremo lo annovera, nel Bollettino del 19 giugno, tra l'eroica schiera che chiuse le porte al nemico. 11 2 luglio un battaglione del 91, con un battaelione del 92, conquista di slancio il Col del Miglio, catturando 600 Ungheresi della famosa, della terribile 27.a Divisione. Cito il fatto per ricordarvi che in quell'occasione gli ufficiali catturati dichiararono di aver creduto di combattere contro speciali truppe d'assalto. Nell'ottobre è Vittorio Veneto. Il 91 risale, non senza lotte e sacrifici, la Val Sugane dove, a Strigno, lo arresta, il 4 novembre, il Bollettino della Vittoria. Cito, con tenerezza di amico, l'ultimo ferito: il colonnello comandante del reggimento, Goffi Alessandro. 11 31 ottobre, quando la Vittoria aleggiava sui suoi bravi fanti, ambito premio del sangue sparso e delle eroiche fatiche sopportate, una scheggia di granata gli trapassava la gola. Al capitano che lo sorreggeva, nella visione della morte che per fortuna lo volle risparmiare, e nel timore quasi infantile di non aver dato abbastanza, diceva: Ha visto, capitano? lo ho fatto il mio dovere ! « Gloria a tutti! « Alla loro religione del dovere risponda oggi la nostra religione della ricordanza. Molti di voi, forse tutti voi, allora bambini, sotto la guida amorevole della buona mamma, inginocchiati sul vostro lettucclo, colle manine giunte, avete invocato da Dio, ogni sera, il ritorno del vostro vincitore. « Per quelli elle ritornarono, rendete grazie: per quelli che non ritorneranno più piegate riverenti il ginocchio con me... 0 Eroi nostri, che siete nel cielo della gloria: sia benedetto il vostro sangue. Ci guidi il vostro esempio, come in pace cosi in guerra. RimeL lete à noi le vostre virtù siccome noi le rimetteremo ai nostri figli. Agguerritici contro ogni debolezza e liberateci da ogni viltà. Per l'Italia! Cosi sia!..». « Ed ora, ritti! » Liheri dall'angoscia, sereni e forti i cuori! Cdi Eroi si celebrano col sorriso dell'orgoglio, non coll'inorzia del pianto! Colla volontà tesa, cella promessa fervida di imitarli non Ile gramaglie! Fante scalcinalo! Òli! lascia ch'io ti chiami così, colla frase scultoria dei Grande. Sembra uno scherzoso dileggio, ed è invece la tua apoteosi, perchè rievoca e compendia ed intreccia mirabilmente le due più fulgide virtù delila tua, della nostra stirpe: modestia ed eroismo. « Fante scalcinato! Io leggo nel tuo bel cuo. re la sacra promessa. Tu amerai sempre la tua Patria! L'Italia tua. coll'esempio del tuo Re, tanto umile quanto eroico, sotto la guida virile del forte pilota, va ormai sicura alla sua mèta. L'Aquila di Roma ha ripreso il volo e le sue ali poderose io vedo profilarsi nell'azzurro di un cielo che non conoscerà tramonti. Lo Stellone di questa Italia, cho non sarà, nè la Terza, nè la Quarta della serie, ma sarà la Bella, la Grande, la Potente Italia di un prossimo futuro, non è, no. un comodo amuleto degli ignavi e dei fatalisti! « Genio, Giustizia, Amor patrio, Libertà e Lavoro sono i raggi sfolgoranti, che. emanano dalle cinque pùnte e che illumineranno la via per la marcia gloriosa al nuovi destini. Destini sicuri, immancabili, degni di Roma!... . All'Italia, ai Savoia, alla nostra santa Bandiera, evviva! ». Il benefico elmetto Il colonnello viene vivamente complimentato dai Principi e dalle autorità, e le truppe sfilano in perfetta formazione davanti alla bandiera che il cappellano militare Don Chiantore benedice insieme alle « drappelle » e al benefico elmetto. Poscia il Principe Umberto distribuisce personalmente venti premi di buona condotta a soldati del Reggimento e due Coppe donate dal « Nastro Azzurro » ai vincitori della gara staffetta. Le damo appendono le « drappelle » alle fanfare della Brigata Basilicata e la signora nocella pronuncia un breve discorso nel quale metie in rilievo come le madri, le spose e le donne in genere, siano sempre state nel passato e saranno nell'avvenire a fianco dei soldati quando vi sia da difendere la Patria. La signora Leurini dice alcune parole presentando il benefico elmetto alle quali il colonnello Pino risponde di sentirsi fiero di prendere in consegna il glorioso elmetto portato dalla petraia del Carso, dalle sponde del Piave o dalle trincee montane. — Il benefico elmetto — dice l'oratore. — non può essere confuso con un comune salvadanaio, esso è l'espressione della gentilezza, della generosità latina, è. un mezzo efficace per esprimere la riconoscenza di tutti verso chi per la Patria ha fatto i più grandi sacrifici. Accogliere l'elmetto vuol dire far quasi nostro il bambino di un valoroso, prepararne il suo avvenire. E' una lira per settimana che si chiede per accumulare le 30.000 che serviranno ad aprir la strada ad un orfano. Solo una madre poteva pensare a così delicata forma di assistenza. L'orfano avrà un nuovo padre: il Ol.o Reggimento Non potendo aver l'assistenza di una madre noi gli insegneremo che la Patria è la madre comune a tutti gli italiani. La sola sua presenza parlerà e penetrerà profondamente i cuori nostri. — « Signor colonnello, egli dirà cogli occhioni ingenui, signori maggiore, capitano, tenente, maresciallo, sergente, soldatino del 91.0, la Patria nulla chiede di più a te di quanto per essa ha fatto mio padre ». E noi ubbidiremo al monito sacro. Un'onda di commozione ha accolto le ultime parole del colonnello. Le signore non nascondono le lacrime. Ma la cerimonia fi finita, gli ordini di « rompete le righe » .si odono ripetere di distanza in distanza pel vasto corrile. Il Principe Umberto e gli altri Principi si allontanano mentre un ultimo plotone, colla bandiera del Reggimento in testa, fa al loro passaggio gli onori militari. . le Aziende pubbliche e private del rappresentante dei combattenti e riconoscimento giuridico dei gruppi professionali "ex combattenti; 3.o formulazione di un piano di intesa comune con le autorità sindacali fasciste ed al disopra di competizioni politiche, per un'intima collaborazione a favore della risoluzione dei problemi assistenziali comuni senza formare dei dualismi pericolosi ; 4.0 indire un Congresso nazionale di tutti i gruppi professionali; 5.0 parificazione di tutta la Legislazione a favore dei combattenti delle aziende statali, parastatali,, enti locali, municipalizzati e privati ; 6.0 esclusione dali'obbligo ai pensionati di guerra ed agli ex-combattenti dell'iscrizione alle Casso Pensioni oggi imposte dalle Aziende municipalizzate, lasciandoli liberi di iscriversi in quelle che più li abbiano a favorire. « Infine, fanno voti che il Triumvirato si interessi presso il Governo affinchè» decreti e leggi, che a favore dei combattenti ha sapientemente emanati e dei quali i combattenti ringraziano, vengano da tutte le Amministrazioni pubbliche interamente applicati senza sofismi e temporeggiamenti, perchè non è stato questo lo spirito col quale furono decretate da Benito Mussolini».