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a a i stipai inaugurato a Savigliano Abblam dato ieri ampia relazione della cerimonia di domenica a SavigÙano, dove, con grande concorso di popolo, di ra.ppresentanz«3, di Autorità ed alla presenza del Duca di Pistoia, venne inaugurato un monumento a Giovanni Schiapnrelli, l'insigne astronomo il cui nome e ie cui grandi benemerenze scientifiche sono troppo poco note al nostro popolo. Il grande astronomo Nato nell'anno 1833 a Sa vigliano da gente di origine biellese, dopo avere compiuto i primi studi nella città natale, si laureava, a so.l 10 anni, in ingegneria civile e in architettura nell'Università di Torino. Si dedico subito dopo allo studio della astronomia, attrattovi da un'irresistibile propensione dello spirito, e, in certo senso, aiutato e incitato dai famigliari che avevano, quasi, divinato il fulgido avvenire che gli era riserbato. Nell'attesa di potersi dedicare interamente ai suoi studi proferiti, fu, a Torino, insegnante di ginnasio. Ma. mentre adempiva a questi suoi obblighi di cattedra, si andava perfezionando nello studio dell'astronomia e delle lingue francese, tedesca, inglese e greca, poco di poi dava a-lle stampe alcune » Memorie - d'argomento scientifico cho, venute a cognizione di Quintino Sella gli fecero intravvedere nello Schiaparelli il futuro astro della scienza, cosi che si adoperò per ottenergli aiuti dal Governo perchè potesse approfondire le discipline verso le quali dimostrava oosl straordinaria vocazione. Infatti il giovane potò recarsi a Berlino ed in Russia, dove con ampiezza di mezzi, completò le sue cognizioni scientifiche. Al ritorno in patria, venne assunto all'Osservatorio di Brera, in Milano, di cui divenne direttore e dove rimase, in tale carica, per ben quarant'anni, abbandonandola, con bell'esempio di colleganza, perchè vi fosse chiamato 11 Celorla, suo coadiutore. Dopo la sua morte — avvenuta 11 4 luglio 1910 — sorse spontanea l'iniziativa, a Milano ed a Savigliano di rendergli degne onoranze. L'iniziativa trovò consensi entusiastici in tutta Italia e — si può dire — in tutto il mondo. Il 2 luglio 1912, sulla fronte della Canonica dello Pieve, da lui ornata, giovanissimo, di una magnifica meridiana, come allora usa. va, venne apposta una lapide che ricorda come egli fosse stato educato da un sacerdote, che l'anima sua adolescente aveva dischiusa ed iniziata allo studio del firmamento. Anche Milano, che lo aveva in conto di prediletto figlio suo, lo onorò apponendo, il 15 giugno 1917, una lapide con un medaglione nell'Osservatorio di Brera, 11 cui nome egli aveva illustrato e reso celebre nel mondo. Nel frattempo, a Savigliano, un Comitato sorgeva per erigergli un monumento, a testimonianza perenne dell'ammirazione dei suoi concittadini ed a pubblica attestazione delle preclare sue benemerenze di scienziato. « Il monumento Ma la guerra impedì, per lunghi anni l'effettuazione del disegno. Solo ora è stato possibile alla città natale di assolvere 11 debito di amore e di gratitudine mediante l'erezione del monumento in piazzo Galateri. inaugurato domenica. Quest'opera d'arte avreb1 be dovuto essere compiuta do Davide Calandra, ma la morte tolse al chiarissimo artista di condurre a termine il lavoro, che venne affidato allo scultore conte Annibale Galateri di Genola, noto per numerose opere d'arte che ornano le città della nostra regione. Alla festa intervennero in grandissimo numero, come ieri si disse, Associazioni con bandiere, personalità ed autorità da Cuneo, da Torino, Saluzzo e da tutti i borghi prossimi a Savigliano. La solenne cerimonia fu presenziata dal Duca di Pistoia. Dopo applaudite parole del commissario prefettizio del Comune, comm. geom. Gazzera, il monumento ò stato scoperto. La opera d' orte oppare, campeggiante sullo sfondo scuro della folla. Il monumento consta di un basamento di travertino di Siena e di due statue di bronzo, raffi guranti l'uno, il grande scienziato, eretto sulla persona, alto 11 capo verso le azzurre immensità del firmamento. L'altra statua rappresenta l'« Osservazione », che in atteggiamento austero ed energico ad un tempo strappa i veli che colano agli uomini 1 me: ravigliosi segreti del creato. Accanto alla figura dello Schiaparelli una grande sfer;i celeste indica gli studi prediletti dell' Schiaparelli. Il monumento 6 alto sei melie copre una superfìcie di ventun metri quadrati. Una armoniosa cordonata In cemento chiude l'aiuola che lo circonda. I.'ora/ione coni memom11 vii Cessati gli applausi della folla coi qua' è stata salutata l'apparizione, prende la parola il prc. ing. comm. Emilio Bianchì, direttore dell'Osservatorio di Brera, che prò nuricia il discorso ufficiale. Esordisce osser vando che l'opera dello Schiaparelli è ormai così nota che non ha bisogno di ulterior. illustrazioni. Tuttavia non 6i può far a meno di notare le fasi salienti della vita sua di studioso. E l'oratore descrive, con dill gonza e ricchezza di particolari la vita e opere dell'insigne astronomo, notando ch> tutti gii scienizati del mondo sono concord nell'annoverarlo fra i pensatori eccezionali La figura del grande Saviglianese appare così evidente alla folla, cho segue attenta l'oratore, che si richiama anche alle recent pubbleazioni curate dal prof. Gabba di Milano. Lo Schiaparelli ebbe fin dall'infan zia vivissimo l'amore per lo studio del fenomeni astronomici. Era tale la sua passione che, per meglio soddisfarla, adolescente appena si dedicò allo studio delle lingue antiche per conoscere meglio ciò che fin dai tempi r!ei Babilonesi si sapeva o si congetturava sull'astronomia. Ma soprattutto si dedicò, con fortuna, allo studio del pianeta Marte, tanto da esser" designato come » re di Marte •. Durante queste sue speculazioni potè scoprire un piccolo pianeta circolante fra Marte e Giove, e lo battezzò « Esperia •, dal nome grteo dell'Italia. Era medesto e senza ostentazioni di vanagloria, pur essendo geloso custode della dignità dei suoi studi che qualche strani>'ro tentò di far propria. In età avanzata studiò l'arabo e l'ebraico dell'Antico Testamento per scrivere: « Dellt osservazioni e calcoli su Venere, dei Babilonesi »; alira Memoria scrisse su i » Primordi e progressi dell'astronomia presso i Babilonesi », e, ancora, « L'astronomia nell'Antico Testamento ». La sua modestia era tale che, allorché 11 Governo lo elevò al laticlavio, gli avvenne di leggere su un giornale la nomina. E poiché non v'era altra indicazione che « professor- Schiaparelli », credette che si trattasse dello zio Luigi Schiaparelli professore di Università -e socio dell'Accademia " delle scienze di Torino, il quale possedeva I titoli per tale nomina, e subito gli mandò un biglietto di congratulazione. Quando l'equivoco venne in chiaro ne ebbe vero e profondo dispiacere. Il prof. Bianchi si avvia a concludere la sua pregevole commemorazione rilevando che merito sommo dello Schiaparelli fu di aver fa'tta ima sintesi di tutte le conoscenze astronomiche per renderle pili accessibili al pubblico. L'opera sua si svolse ne! fortunoso periodo della fase finale del Risorgimento ed il suo nome, sulle labbra delle folte andò sempre accoppiato a quello di Giuseppe Verdi, col quale divideva l'ammirazione degli italiani e degli stranieri. Con questo richiamo ai tempi eroici della seconda metà del secolo scorso, il prof Bianchi termina con un saluto al Re. a Casa Savoia ed un fervido augurio alle fortune d'Ita lia. Grandi applausi salutano la chiusa del poderoso discorso e l'oratore viene romoti montato dal Duca di Pistoia e dalle autorità presenti. Dopo la cerimonia venne offerta al Duci una colazione d'onore. La città, imbandierata e festante fu tutto il giorno anlmatlssima, e accolse con grandi dimostrazioni di simpatia la banda degli Allievi Carabinieri che si era recata appositamete a Savigliano per la cerimonia. Il III centenario del Monte de' Pasch< Siena. 1C, notte. 11 Monte de' Paschi, per festeggiare nel modo più degno il III centenario della «uà fondazione ha elargito cospicue somme per i restàuri di opere d'urlo ed altri lavori, di natura artistica. Lire 2O.C0O sono state asse- ! gnate al sovrintendente all'Arte medtoevnle e moderna di Siena, genericamente ner restami; L. 30,000 al Comune per lavori ferenti al monumentale Pa'azzo puhblieo; lire 50C0 olla Rasilica di San nernnrd'mo; Uro 2O0'i alla Basilica di Santa Maria dei Servi; L. 2000 alla Basilica Ai San Francesco ; lire 5000 al Duomo, sempre per opere di natura artistica. ±=3